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POLISCRITTURE Rivista di ricerca e cultura critica Numero prova ...

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- Donato Salzarulo: Noi del Forum citta<strong>di</strong>no<br />

e quelli del collettivo del Quartiere<br />

Stella a Cologno Monzese<br />

A Milano, alla fine <strong>di</strong> Via Palmanova, a Nord-<br />

Est, si trova Cologno Monzese, oggi città <strong>di</strong><br />

48.262 abitanti. Ci si arriva comodamente anche<br />

in metropolitana (linea verde). E dalla periferia<br />

<strong>di</strong> Milano, come per tanti altri ex-paesi<br />

della cintura (tutti in aperta campagna fino agli<br />

anni Cinquanta), quasi non si <strong>di</strong>stingue più:<br />

un ammasso <strong>di</strong> e<strong>di</strong>fici e un intrico <strong>di</strong> strade e<br />

stra<strong>di</strong>ne solo qua e là punteggiati da piccoli<br />

parchi. La trasformazione <strong>di</strong> Cologno Monzese<br />

- da paese a città in quegli anni e poi da<br />

territorio industrializzato con piccole e me<strong>di</strong>e<br />

fabbriche (metalmeccaniche, della plastica,<br />

della carta) fino agli anni Settanta a nodo del<br />

terziario (sul suo territorio ci sono gli stu<strong>di</strong> televisivi<br />

Me<strong>di</strong>aset) - è avvenuta tutta nel solco<br />

della storia dell’immigrazione meri<strong>di</strong>onale e<br />

veneta dell’Italia del “boom”. Con le sue lotte<br />

operaie prima e con le sue resistenze quoti<strong>di</strong>ane,<br />

che continuano ancora oggi sotterranee,<br />

senza riflettori, <strong>di</strong>menticate dai solerti<br />

piazzisti <strong>di</strong> menzogne postmoderne. Il Forum<br />

citta<strong>di</strong>no e il Quartiere Stella <strong>di</strong> cui qui <strong>di</strong> seguito<br />

si parla sono oggi due fucine <strong>di</strong> <strong>cultura</strong> e<br />

<strong>di</strong> resistenza politica in<strong>di</strong>pendente. Hanno a<br />

che fare con la postmodernità o con il postfor<strong>di</strong>smo?<br />

Nascono da un bisogno collettivo<br />

<strong>di</strong> fare luogo anche dove lo squallore della vita<br />

<strong>di</strong> periferia sembra immane? Contrastano<br />

con efficacia l’avi<strong>di</strong>tà <strong>di</strong> chi i luoghi li vuole<br />

azzerare e sostituire con i nonluoghi o semplici<br />

ghetti dove ficcare gli scarti del nuovo lavoro<br />

flessibile? Non abbiamo risposte sicure.<br />

Ma la realtà in trasformazione e queste nuove<br />

forme <strong>di</strong> resistenza inten<strong>di</strong>amo guardarle da<br />

vicino e con attenzione. Occhio perciò al<br />

Quartiere Stella, e<strong>di</strong>ficato nei primi anni Sessanta<br />

e che ai tempi della Grande Immigrazione<br />

fu già centro <strong>di</strong> lotta sicuramente proletaria<br />

attorno al ’68-’69. Oggi vi risiedono 1650<br />

abitanti, <strong>di</strong> cui circa il 20% schegge della<br />

Nuova Grande Immigrazione Planetaria e –<br />

fuori dalle mode – sembra che continui a tessere<br />

il suo filo rosso in un tessuto sociale trasformato.<br />

Vado all’incontro col Collettivo del Quartiere<br />

Stella.<br />

Parla Gilberto, vecchio amico.<br />

In un quarto <strong>di</strong> secolo ne hanno fatte <strong>di</strong> cose:<br />

un bel Centro spazioso e accogliente, ove<br />

danno lezioni <strong>di</strong> scuola popolare ai figli dei<br />

proletari.<br />

Gilberto fa una pausa. Usa con vago imbarazzo<br />

la parola proletari, scomparsa dagli<br />

scenari <strong>di</strong>scorsivi. Come si chiamavano nei<br />

primi anni Settanta, precisa.<br />

Ora hanno per alunni i figli degli immigrati “extracomunitari”.<br />

Nel Quartiere, infatti, si sono inse<strong>di</strong>ati molti<br />

peruviani e filippini. E non soltanto.<br />

Sono stati bravi gli amici del Collettivo: per<br />

conservare autonomia hanno investito parte<br />

dei loro risparmi in locali in<strong>di</strong>spensabili per<br />

incontrarsi, comunicare, rifornirsi <strong>di</strong> socialità e<br />

identità.<br />

Noi siamo coloro che oggettivamente siamo,<br />

ma siamo anche come ci raccontiamo.<br />

Gilberto ha letto Aristotele e Wittgenstein.<br />

Siamo un organismo <strong>di</strong> avanguar<strong>di</strong>a…che fa<br />

lavoro <strong>di</strong> massa…un intervento <strong>cultura</strong>le nel<br />

movimento operaio nel quartiere.<br />

La lingua indugia ancora su parole e concetti<br />

come avanguar<strong>di</strong>a, massa, movimento operaio.<br />

Suppone che appaiano spettrali alle orecchie<br />

degli interlocutori.<br />

Quando il primo giovane del Quartiere si laureò,<br />

gli organizzarono una bella festa. Obiettivo<br />

raggiunto: <strong>di</strong> appartenenza, <strong>di</strong> orgoglio<br />

sociale.<br />

Al Collettivo continuano, non a torto, a pensare<br />

che vi siano correlazioni tra con<strong>di</strong>zione sociale<br />

e livello d’istruzione: gli operai, anche se<br />

sono scomparsi dai <strong>di</strong>scorsi, aggiunge, ci sono<br />

ancora e hanno un minor numero <strong>di</strong> figli<br />

laureati.<br />

E correlazioni vi sono pure tra con<strong>di</strong>zione sociale<br />

e salute: se gli ospedali e le visite me<strong>di</strong>che<br />

si continueranno a privatizzare e, prima<br />

<strong>di</strong> ricoverarti, dovrai tirar fuori il cartellino<br />

dell’Assicurazione, a pagar più <strong>di</strong> tutti saranno<br />

i poveri. Cristianamente, gli ultimi.<br />

La <strong>cultura</strong> del Collettivo è un composto stabilizzatosi<br />

<strong>di</strong> tra<strong>di</strong>zioni: c’è Don Milani e la storia<br />

socialista e comunista del Movimento Operaio.<br />

Sempre tremolante la voce <strong>di</strong> Gilberto. Pure<br />

non si tratta <strong>di</strong> seduta spiritica. È un incontro<br />

civile, sereno; un colloquio solidale fra persone<br />

che si ascoltano volentieri e reciprocamente.<br />

Noi abbiamo chiesto <strong>di</strong> vederli, noi, voglio <strong>di</strong>re,<br />

quelli del Forum perché inten<strong>di</strong>amo riorganizzare<br />

la nostra esperienza.<br />

Vogliamo che non muoia quell’embrione <strong>di</strong><br />

democrazia partecipativa vissuta in piazza,<br />

Poliscritture/Luoghi non luoghi 10

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