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Vivirett 56 - Associazione Italiana Sindrome di Rett

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le anomalie muscoloscheletriche erano leggermente<br />

più frequenti nel gruppo <strong>di</strong> bambine con scoliosi rispetto<br />

al gruppo con asimmetrie posturali ed a quello<br />

senza scoliosi; questo fattore tuttavia può essere attribuibile<br />

alla <strong>di</strong>fferenza <strong>di</strong> età tra i gruppi (la popolazione<br />

senza scoliosi o con sole asimmetrie tende ad essere<br />

più giovane). Ve<strong>di</strong> fig. 12.<br />

Fig.12: Correlazioni tra anomalie muscolo scheletriche e scoliosi<br />

nelle bambine visitate.<br />

infine, come già descritto in molti stu<strong>di</strong> in letteratura,<br />

la scoliosi era frequente sia nel gruppo delle pazienti<br />

ipotoniche (in 8 su 14, 57%), sia nel gruppo delle pazienti<br />

con ipertono (in 16 su 27, 59%), che nel gruppo<br />

<strong>di</strong> bambine senza alterazioni del tono (in 4 su 5). Ve<strong>di</strong><br />

fig. 13.<br />

Fig.13: Correlazioni tra tono e scoliosi nelle bambine visitate.<br />

durante le valutazioni cliniche è stato inoltre chiesto<br />

alle famiglie quale fosse il progetto riabilitativo in corso<br />

al momento della visita. le famiglie hanno dato risposte<br />

molto <strong>di</strong>verse: alcune bambine venivano seguite<br />

con fisioterapia, altre con idroterapia o ippoterapia, in<br />

altri casi la terapia prevalente era <strong>di</strong> tipo psicomotorio.<br />

in alcuni casi non veniva svolto alcun tipo <strong>di</strong> intervento<br />

riabilitativo, ma soltanto attività <strong>di</strong> tipo educativo. a<br />

volte l’intervento riabilitativo era svolto presso servizi<br />

territoriali pubblici o convenzionati, spesso era gestito<br />

<strong>di</strong>rettamente dalla famiglia a livello privato.<br />

vivirett <strong>56</strong>/2010<br />

convegno siena 18-19-20 giugno 2010<br />

Considerazioni generali.<br />

i dati raccolti consentono <strong>di</strong> fare alcune considerazioni.<br />

Con l’aumentare dell’età aumenta la frequenza <strong>di</strong> anomalie<br />

muscoloscheletriche e <strong>di</strong> scoliosi, con un’incidenza<br />

<strong>di</strong> oltre l’80% dopo i 13 anni. questo dato è in<br />

linea con gli stu<strong>di</strong> pubblicati in letteratura.<br />

a partire dai 18 anni inoltre il cammino <strong>di</strong>venta quasi<br />

sempre con sostegno.<br />

le anomalie muscoloscheletriche, più frequenti nelle<br />

bambine con ipertono (85%) e soprattutto nel gruppo<br />

<strong>di</strong> bambine che camminano con sostegno (93%),<br />

devono essere particolarmente sorvegliate e trattate<br />

in quanto potrebbero avere un ruolo importante nella<br />

per<strong>di</strong>ta del cammino autonomo.<br />

dal momento che gli accorciamenti muscoloten<strong>di</strong>nei<br />

possono essere in parte prevenuti (sorveglianza,<br />

mobilizzazione, eventuale uso <strong>di</strong> tutori o <strong>di</strong> tossina<br />

botulinica) e comunque trattati con chirurgia ortope<strong>di</strong>ca,<br />

è importante seguire attentamente l’andamento<br />

delle componenti muscolo-ten<strong>di</strong>nee degli arti inferiori,<br />

soprattutto nelle fasi <strong>di</strong> maggior crescita ossea, ed<br />

intervenire precocemente in caso <strong>di</strong> anomalie. nelle<br />

pazienti esaminate tuttavia la presa in carico <strong>di</strong> questi<br />

aspetti era spesso carente, non continuativa e spesso<br />

svolta al <strong>di</strong> fuori del progetto riabilitativo della bambina<br />

(specialisti non in contatto con l’équipe <strong>di</strong> riferimento).<br />

la presenza <strong>di</strong> scoliosi non sembra impe<strong>di</strong>re, nel gruppo<br />

<strong>di</strong> bambine esaminate, il mantenimento del cammino<br />

in quelle pazienti che l’avevano acquisito.<br />

nel gruppo <strong>di</strong> bambine con ipotonia la scoliosi è risultata<br />

spesso più grave ed il cammino assente. anche<br />

questo dato è in accordo con i dati della letteratura.<br />

dalle consultazioni sono emerse da parte delle famiglie,<br />

alcune problematiche:<br />

• poca chiarezza sugli obiettivi riabilitativi delle terapie<br />

in atto<br />

• vissuto <strong>di</strong> progetto riabilitativo inadeguato, specie<br />

dopo i 14 anni<br />

• mancanza <strong>di</strong> un referente unico per il percorso riabilitativo<br />

• mancanza <strong>di</strong> follow-up<br />

• scarsa presa in carico degli aspetti muscolo-scheletrici<br />

• follow-up ra<strong>di</strong>ologico incostante e <strong>di</strong>somogeneo con<br />

scarso monitoraggio della <strong>di</strong>splasia d’anca.<br />

da parte delle équipe <strong>di</strong> riferimento delle bambine,<br />

spesso sentite dopo le consultazioni con contatti telefonici,<br />

sono state formulate richieste d’in<strong>di</strong>cazioni riabilitative<br />

specifiche con un’ammissione <strong>di</strong> scarsa conoscenza<br />

della sindrome e richieste d’in<strong>di</strong>cazioni precise<br />

per la prescrizione <strong>di</strong> ausili.<br />

Come operatori dell’istituto don Calabria abbiamo infine<br />

riscontrato <strong>di</strong>fficoltà nel mantenere i contatti con le<br />

équipe esterne, sia per la lontananza che per la scarsità<br />

del tempo <strong>di</strong>sponibile. è stato spesso problematico<br />

in<strong>di</strong>rizzare le bambine presso servizi con esperienza<br />

<strong>di</strong> bambine rett negli svariati territori d’appartenenza<br />

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