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Vivirett 56 - Associazione Italiana Sindrome di Rett

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convegno siena 18-19-20 giugno 2010<br />

<strong>di</strong>sturbi muscoloscheletrici e<br />

approccio riabilitativo<br />

Marina Rodocanachi, Francesca Cozzi e Fabrizia Scotti<br />

Istituto Don Calabria, Milano<br />

Premessa.<br />

nella sindrome <strong>di</strong> rett è presente<br />

un grave <strong>di</strong>sturbo dell’organizzazione<br />

posturo-motoria.<br />

segawa ha descritto un’ipofunzionalità<br />

dei neuroni aminergici del<br />

tronco encefalico che regolano i generatori<br />

<strong>di</strong> passo spinali responsabili della coor<strong>di</strong>nazione<br />

tra i movimenti degli arti. Pertanto: i meccanismi<br />

<strong>di</strong> controllo antigravitario e <strong>di</strong> regolazione della locomozione<br />

sono ridotti; le bambine non acquisiscono lo<br />

spostamento a carponi; il cammino, quando acquisito,<br />

avviene senza sincinesie pendolari e con rotazione<br />

del bacino per l’avvio del passo. nella prima infanzia è<br />

quasi sempre presente ipotonia.<br />

Gli aspetti muscoloscheletrici vengono spesso sottovalutati<br />

e le famiglie percepiscono <strong>di</strong>fficoltà nella presa<br />

in carico riabilitativa degli aspetti motori.<br />

in un recente lavoro il gruppo australiano (Guan tay e<br />

coll., 2010) ha rilevato in 31 bambine (età me<strong>di</strong>a 15.6<br />

anni) una frequenza del 48% <strong>di</strong> <strong>di</strong>splasia dell’anca e<br />

dell’87% <strong>di</strong> scoliosi. Gli autori suggeriscono una sorveglianza<br />

ra<strong>di</strong>ologica attenta dell’articolazione coxofemorale<br />

e del rachide.<br />

Esperienza clinica <strong>di</strong> valutazione fisiatrica e neurologica<br />

<strong>di</strong> 46 bambine.<br />

a partire dal 2007 per iniziativa <strong>di</strong> airett è iniziato un<br />

percorso <strong>di</strong> collaborazione tra l’ospedale san Paolo<br />

<strong>di</strong> milano ed il Centro <strong>di</strong> riabilitazione dell’istituto don<br />

Calabria.<br />

le bambine effettuano presso il san Paolo un follow-up<br />

clinico generale (genetico, epilettologico, pe<strong>di</strong>atrico,<br />

nutrizionale, car<strong>di</strong>orespiratorio….) e vengono successivamente<br />

inviate presso il Centro <strong>di</strong> riabilitazione del<br />

nostro istituto per una valutazione neurologica e fisiatrica<br />

con l’obiettivo <strong>di</strong> fornire in<strong>di</strong>cazioni per l’intervento<br />

riabilitativo, con particolare attenzione agli aspetti posturali<br />

ed alla prescrizione <strong>di</strong> ausili.<br />

sono state visitate 46 bambine o giovani donne provenienti<br />

da <strong>di</strong>verse regioni italiane e seguite da <strong>di</strong>fferenti<br />

<strong>di</strong>stretti riabilitativi.<br />

le storie in<strong>di</strong>viduali ed i percorsi riabilitativi erano molto<br />

<strong>di</strong>versificati, in generale tuttavia la presa in carico<br />

degli aspetti motori era vissuta come poco adeguata<br />

da parte delle famiglie. i genitori apparivano generalmente<br />

consapevoli del rischio <strong>di</strong> peggioramento del<br />

danno motorio. la prescrizione <strong>di</strong> ortesi ed ausili non<br />

sempre era pertinente, in particolar modo la posizione<br />

seduta in carrozzella, per i soggetti non deambulanti,<br />

era spesso scomoda con sistemi <strong>di</strong> postura carenti e<br />

poco adeguati.<br />

Per cercare <strong>di</strong> comprendere meglio gli aspetti dell’evoluzione<br />

motoria e la loro correlazione con le deformità<br />

muscoloscheletriche nelle <strong>di</strong>verse fasce <strong>di</strong> età, abbiamo<br />

iniziato a raccogliere alcuni dati.<br />

Analisi dei dati.<br />

abbiamo preso in considerazione in modo specifico<br />

i seguenti dati: l’età delle bambine al momento della<br />

visita; la presenza <strong>di</strong> cammino autonomo, con sostegno<br />

o l’assenza <strong>di</strong> cammino; il tono muscolare degli<br />

arti inferiori; la presenza o assenza <strong>di</strong> scoliosi e <strong>di</strong> anomalie<br />

muscoloscheletriche agli arti inferiori (retrazioni<br />

muscoloten<strong>di</strong>nee con <strong>di</strong>minuzione del range articolare,<br />

deformità ossee).<br />

età<br />

l’età delle bambine visitate era compresa tra i 2.6 anni<br />

e i 28.3 anni.<br />

abbiamo preso in considerazione 4 fasce <strong>di</strong> età: 0-5<br />

anni, 6-12 anni, 13-18 anni, maggiori <strong>di</strong> 18 anni. la <strong>di</strong>stribuzione<br />

delle bambine visitate nelle <strong>di</strong>verse fasce<br />

d’età è apparsa abbastanza uniforme. Ve<strong>di</strong> fig. 1.<br />

Fig.1: Distribuzione delle 46 pazienti visitate nelle <strong>di</strong>verse fasce<br />

<strong>di</strong> età.<br />

26 vivirett <strong>56</strong>/2010

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