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Vivirett 56 - Associazione Italiana Sindrome di Rett

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Prevalenza e gravità dell’epilessia<br />

nelle nostre pazienti<br />

Circa l’80% delle pazienti con sindrome<br />

<strong>di</strong> rett presenta epilessia.<br />

l’epilessia farmaco-resistente si<br />

verifica nel 30% <strong>di</strong> tutte le nostre<br />

pazienti e nel 38% delle ragazze<br />

con epilessia.<br />

le crisi epilettiche sono sempre<br />

presenti nella variante Hanefeld,<br />

mentre si verificano nell’82% delle<br />

forme classiche e nel 46.7% delle<br />

varianti PsV (p=0.004).<br />

la variante PsV è caratterizzata<br />

da una forma più lieve <strong>di</strong> epilessia:<br />

l’epilessia è meno frequente, le crisi<br />

esor<strong>di</strong>scono più tar<strong>di</strong>vamente e<br />

sono più frequentemente farmacoresponsive<br />

rispetto agli altri fenotipi<br />

(figura 4).<br />

FIGUra 4: Fenotipo ed epilessia<br />

Assenza <strong>di</strong> crisi epilettiche<br />

Crisi epilettiche farmacoresponsive<br />

Crisi epilettiche farmacoresistenti<br />

inoltre è stato rilevato che l’esor<strong>di</strong>o<br />

delle crisi prima dell’anno <strong>di</strong> età e<br />

la frequenza quoti<strong>di</strong>ana rappresentano<br />

importanti fattori <strong>di</strong> rischio per<br />

la farmaco resistenza.<br />

Farmaci utilizzati ed efficacia<br />

il valproato (44%) è il farmaco antiepilettico<br />

più utilizzato all’esor<strong>di</strong>o,<br />

seguito dalla carbamazepina<br />

(25%). il primo approccio terapeutico<br />

è nella maggior parte dei casi<br />

una monoterapia. la lamotrigina è<br />

risultata essere il farmaco più efficace,<br />

seguita da carbamazepina e<br />

valproato. il fenobarbital è risultato<br />

il meno efficace (figura 5).<br />

vivirett <strong>56</strong>/2010<br />

convegno siena 18-19-20 giugno 2010<br />

FIGUra 5: Efficacia dei farmaci usati<br />

all’esor<strong>di</strong>o nelle pazienti farmacoresponsive<br />

non efficace<br />

<strong>di</strong>minuzione della frequenza delle<br />

crisi >50%<br />

scomparsa delle crisi per almeno 2<br />

anni<br />

p=0.03; (CBZ vs PB p= 0.06; LMT vs<br />

PB p= 0.04)<br />

al follow-up:<br />

• l’associazione <strong>di</strong> tre farmaci,<br />

utilizzata nei casi più gravi, ha<br />

portato ad una <strong>di</strong>minuzione della<br />

frequenza delle crisi, ma non a<br />

completo controllo.<br />

• l’associazione <strong>di</strong> quattro farmaci<br />

non ha aumentato l’efficacia del<br />

trattamento.<br />

• le forme farmacoresponsive risultano<br />

essere trattabili con uno<br />

o due farmaci.<br />

Gli effetti collaterali si sono verificati<br />

con una bassa frequenza. i più<br />

comuni sono stati agitazione e sonnolenza.<br />

Epilessia e mutazioni genetiche<br />

l’epilessia si verifica:<br />

• più frequentemente in pazienti<br />

con ampie delezioni genetiche<br />

(n= 9/10, 90%) e in quelle con<br />

mutazione r294X (n= 8/9, 89%),<br />

• meno frequentemente nelle pazienti<br />

negative all’indagine genetica<br />

(n= 7/12, 58%) ed in quelle<br />

con delezioni C terminale (n=<br />

19/29, 66%).<br />

le delezioni C terminali appaiono<br />

essere un fattore protettivo rispetto<br />

alle altre mutazioni, sia per la presenza,<br />

sia per la farmacoresistenza<br />

dell’epilessia (or=0.43 95% Ci<br />

0.16-1.13 p=0.054; or=0.16 95%<br />

Ci 0.02-0.78 p=0.02, rispettivamente).<br />

in particolare le delezioni C terminali<br />

sono un fattore protettivo per<br />

farmacoresistenza se confrontate<br />

con le mutazioni più frequenti:<br />

r255X [or= 0.12 95% Ci (0.01;<br />

0.89) p= 0.02], t158m [or= 0.09<br />

95% Ci (0.01; 0.67) p= 0.007],<br />

r294X, [or= 0.12 95% Ci (0.01;<br />

1.19) p= 0.04].<br />

CONCLUSIONI<br />

in sintesi, da questo lavoro emerge<br />

che l’epilessia presenta un’incidenza<br />

<strong>di</strong> circa l’80% e che nel<br />

30% dei casi è farmacoresistente.<br />

nella maggior parte dei casi le crisi<br />

esor<strong>di</strong>scono fra i 2 e i 5 anni. in una<br />

piccola percentuale <strong>di</strong> casi l’esor<strong>di</strong>o<br />

avviene dopo i <strong>di</strong>eci anni e, in<br />

questi casi, le crisi sono spora<strong>di</strong>che<br />

e farmacoresponsive nell’80%<br />

dei casi.<br />

le forme Hanefeld e PsV si trovano<br />

agli estremi del range per la gravità<br />

dell’epilessia: nelle prime essa<br />

è sempre presente, ha un esor<strong>di</strong>o<br />

precoce ed è spesso farmacoresistente,<br />

nelle seconde ha una bassa<br />

incidenza, esor<strong>di</strong>sce tar<strong>di</strong>vamente<br />

ed è nella maggior parte dei casi<br />

farmacoresponsiva.<br />

rispetto ai dati genetici, le delezioni<br />

C terminali appaiono correlarsi,<br />

più che altre mutazioni, ad una relativa<br />

benignità epilettologica.<br />

tra i farmaci più usati la lamotrigina<br />

è risultata essere il farmaco più efficace,<br />

seguita da carbamazepina<br />

e valproato, mentre il fenobarbital è<br />

risultato il meno efficace.<br />

questo stu<strong>di</strong>o policentrico ha<br />

portato ad una più approfon<strong>di</strong>ta<br />

conoscenza delle caratteristiche<br />

dell’epilessia nella sindrome <strong>di</strong><br />

rett. in particolare fornisce un supporto<br />

ai clinici sia nella comunicazione<br />

precoce della possibile evoluzione<br />

dell’epilessia ai familiari, sia<br />

nella pianficazione in<strong>di</strong>vidualizzata<br />

dell’intervento, mirato al miglior<br />

controllo clinico delle crisi.<br />

il lavoro è in corso <strong>di</strong> pubblicazione<br />

sulla rivista epilepsy&Behavior.<br />

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