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Verbale n. 23
Lunedì 28 novembre 2005, alle ore 16.00, si è svolta presso la Curia
Diocesana la riunione ordinaria mensile degli Uffici di Curia, per discutere
i seguenti punti all’ordine del giorno:
10. verifica delle iniziative degli Uffici Pastorali;
11. Ufficio Caritas: richiesta di contributo economico per progetti;
12. varie ed eventuali.
Risultano assenti: don G. Lofrese (Vicario Episcopale - Ufficio
Scuola), don A. Cianciotta (Centro Diocesano Vocazioni - Sostegno economico
alla Chiesa), don S. Ciaccia (Ufficio Formazione Permanente),
don M. Lorusso (Ufficio Pastorale Sociale e del Lavoro), don V. Confetti
(Ufficio Pastorale Sanitaria), L. Cagnazzi (Ufficio Pastorale Sanitaria) e
don V. Incampo (Segretariato Ecumenismo e Dialogo).
Dopo la lettura del Verbale della riunione precedente da parte del
Segretario, il Vicario Generale richiama l’attenzione dei presenti su alcune
assenze ricorrenti da parte di alcuni responsabili degli Uffici, segno
di stanchezza e di appiattimento.
1. Introducendo il primo punto all’ordine del giorno, il Vescovo chiede
agli Uffici interessati di aggiornare i presenti circa la problematica
dell’affido familiare, di cui si parlò nella riunione del 24 ottobre u.s., in
vista dell’entrata in vigore, il 31 dicembre 2006, della legge che chiude
definitivamente gli istituti di accoglienza dei minori.
L’Ufficio Famiglia sta prendendo i contatti con i singoli Comuni,
soprattutto con i Servizi Sociali, per quanto di competenza degli Enti
pubblici, mentre l’Ufficio Caritas sta pensando di elaborare un progetto
che tenga conto del coinvolgimento degli Enti pubblici, ma soprattutto
della formazione delle coppie, a partire da un’indagine conoscitiva da
condurre attraverso le parrocchie.
Intervenendo, il Vescovo si interroga sulle modalità concrete di attuazione
di questo progetto e sul coinvolgimento della Comunità diocesana
in maniera veramente ecclesiale, dal momento che spesso, purtroppo,
manca un lavoro unitario tra i vari Uffici pastorali, sia a livello
di informazione, sia a livello di azione.
Don V. Cassese ritiene che si tratta di coordinare, secondo un certo
criterio, le realtà che già esistono ed operano in questo settore.