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11.06.2013 Views

di essere “sballottati dalle onde e portati qua e là da qualsiasi vento di dottrina” (Ef 4, 14). Hanno dunque bisogno di essere aiutati a crescere e a maturare nella fede: è questo il primo servizio che essi devono ricevere dalla Chiesa, e specialmente da noi Vescovi e dai nostri sacerdoti. Sappiamo bene che molti di loro non sono in grado di comprendere e di accogliere subito tutto l’insegnamento della Chiesa ma proprio per questo è importante risvegliare in loro l’intenzione di credere con la Chiesa, la fiducia che questa Chiesa, animata e guidata dallo Spirito, è il vero soggetto della fede, inserendoci nel quale entriamo e partecipiamo nella comunione della fede. Affinché ciò possa avvenire, i giovani devono sentirsi amati dalla Chiesa, amati in concreto da noi Vescovi e sacerdoti. Potranno sperimentare così nella Chiesa, l’amicizia e l’amore che ha per loro il Signore, comprenderanno che in Cristo la verità coincide con l’amore e impareranno, a loro volta, ad amare il Signore e ad avere fiducia nel suo corpo che è la Chiesa. Questo è oggi, cari fratelli Vescovi italiani, il punto centrale della grande sfida della trasmissione della fede alle giovani generazioni. Per le vostre persone e per le vostre Chiese, per tutta la diletta nazione italiana, per il suo presente e il suo futuro cristiano, per il compito che essa è chiamata a svolgere in Europa e nel mondo, vi assicuro la mia quotidiana preghiera e imparto con affetto una speciale Benedizione Apostolica a voi, ai vostri sacerdoti, ad ogni famiglia italiana. 31

32 Motu proprio per l’approvazione e la pubblicazione del Compendio del Catechismo della Chiesa Cattolica Ai Venerabili Fratelli Cardinali, Patriarchi, Arcivescovi, Vescovi, Presbiteri, Diaconi e a tutti i Membri del Popolo di Dio Vent’anni or sono iniziava l’elaborazione del Catechismo della Chiesa Cattolica, richiesto dall’Assemblea straordinaria del Sinodo dei Vescovi, in occasione del ventesimo anniversario della chiusura del Concilio Ecumenico Vaticano II. Ringrazio infinitamente il Signore Dio per aver donato alla Chiesa tale Catechismo, promulgato nel 1992 dal mio venerato e amato Predecessore, Papa Giovanni Paolo II. La grande utilità e preziosità di questo dono è confermata anzitutto dalla positiva e larga accoglienza, che esso ha avuto presso l’episcopato, al quale era primariamente indirizzato come testo di riferimento sicuro e autentico per l’insegnamento della dottrina cattolica, e in particolare per l’elaborazione dei catechismi locali. Ma è confermata anche dalla favorevole e grande accoglienza ad esso riservata da parte di tutte le componenti del Popolo di Dio, che l’hanno potuto conoscere ed apprezzare nelle oltre cinquanta lingue, in cui è stato finora tradotto. Ora con grande gioia approvo e promulgo il Compendio di tale Catechismo. Esso era stato vivamente auspicato dai partecipanti al Congresso Catechistico Internazionale dell’ottobre 2002, che si erano fatti interpreti in tal modo di un’esigenza molto diffusa nella Chiesa. Il mio compianto Predecessore, accogliendo tale desiderio, ne decise nel febbraio 2003 la preparazione, affidandone la redazione a una ristretta Commissione di Cardinali, da me presieduta, e affiancata da alcuni esperti collaboratori. Nel corso dei lavori, un progetto di tale Compendio è stato sottoposto al giudizio di tutti gli Eminentissimi Cardinali e dei Presidenti delle Conferenze Episcopali, che nella stragrande maggioranza l’hanno favorevolmente accolto e valutato. Il Compendio, che ora presento alla Chiesa universale, è una sintesi fedele e sicura del Catechismo della Chiesa Cattolica. Esso contiene, in modo conciso, tutti gli elementi essenziali e fondamentali della fede

di essere “sballottati dalle onde e portati qua e là da qualsiasi vento di<br />

dottrina” (Ef 4, 14). Hanno dunque bisogno di essere aiutati a crescere<br />

e a maturare nella fede: è questo il primo servizio che essi devono ricevere<br />

dalla Chiesa, e specialmente da noi Vescovi e dai nostri sacerdoti.<br />

Sappiamo bene che molti di loro non sono in grado di comprendere e di<br />

accogliere subito tutto l’insegnamento della Chiesa ma proprio per questo<br />

è importante risvegliare in loro l’intenzione di credere con la Chiesa,<br />

la fiducia che questa Chiesa, animata e guidata dallo Spirito, è il vero<br />

soggetto della fede, inserendoci nel quale entriamo e partecipiamo nella<br />

comunione della fede. Affinché ciò possa avvenire, i giovani devono<br />

sentirsi amati dalla Chiesa, amati in concreto da noi Vescovi e sacerdoti.<br />

Potranno sperimentare così nella Chiesa, l’amicizia e l’amore che<br />

ha per loro il Signore, comprenderanno che in Cristo la verità coincide<br />

con l’amore e impareranno, a loro volta, ad amare il Signore e ad avere<br />

fiducia nel suo corpo che è la Chiesa. Questo è oggi, cari fratelli Vescovi<br />

italiani, il punto centrale della grande sfida della trasmissione della fede<br />

alle giovani generazioni.<br />

Per le vostre persone e per le vostre Chiese, per tutta la diletta nazione<br />

italiana, per il suo presente e il suo futuro cristiano, per il compito<br />

che essa è chiamata a svolgere in Europa e nel mondo, vi assicuro la<br />

mia quotidiana preghiera e imparto con affetto una speciale Benedizione<br />

Apostolica a voi, ai vostri sacerdoti, ad ogni famiglia italiana.<br />

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