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camminare insieme - Diocesi Altamura - Gravina - Acquaviva delle ...

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• è l’inizio del dialogo diretto tra Dio e l’uomo, nel Figlio Suo Gesù<br />

Cristo e nella Chiesa;<br />

• è la garanzia della salvezza e il fondamento della speranza per tutta<br />

l’umanità;<br />

• è la Verità, la Benignità e l’Amore di Dio, che entra nel tessuto del<br />

vivere umano e sociale, per dargli dignità, santità ed eternità.<br />

Ma Natale è anche un bivio: ogni persona e ogni società devono scegliere<br />

di celebrarlo o meno.<br />

Purtroppo tutti, ognuno a suo modo, scelgono di celebrarlo: lo celebrano<br />

anche quei Paesi non cristiani che lo hanno ridotto ad un grande<br />

carnevale in cui si possono fare follie e concedersi evasioni.<br />

Celebrano il Natale anche quei Governi che sfornano leggi ingiuste<br />

contro la vita, la persona, il matrimonio, la famiglia.<br />

Celebrano il Natale anche certi politici, che dovrebbero finalmente<br />

smetterla di parlare di diritto di uccidere o di opporsi a verifiche di applicazioni<br />

di leggi o alla presenza di consultori accanto alle strutture sanitarie,<br />

per un’assurda paura che vengano alla luce figli destinati all’inceneritore.<br />

Celebrano la nascita di Gesù anche quei parlamentari che non hanno<br />

difficoltà a “proporre nuove forme di matrimonio, alcune sconosciute<br />

nelle culture dei popoli, nelle quali si altera la sua natura specifica”<br />

(Benedetto XVI) e nelle quali non c’è spazio per la vita.<br />

Ben vengano tutte le iniziative per l’abolizione della pena di morte,<br />

e si moltiplichino le manifestazioni per chiedere “grazia” per le singoli<br />

esecuzioni capitali e affermare l’intangibilità e la preziosità della vita.<br />

Ma nessuno si accodi a coloro che in forma pacifica combattono la<br />

violenza, se nel pensiero e nella condotta non ha lo stesso indiscusso<br />

rispetto della vita e della persona in tutte le fasi del suo esistere, dal concepimento<br />

alla morte naturale.<br />

Sul piano antropologico ed etico non c’è nessuna differenza tra la<br />

manipolazione o la distruzione dell’embrione, un aborto volontario, uno<br />

“staccare la spina” e una esecuzione capitale.<br />

Siamo talmente circondati, rincorsi, sopraffatti, ossessionati da una<br />

cultura di morte, da una informazione di morte, da progetti e strategie<br />

di morte che terroristi, kamikaze, attentati, stragi del sabato sera, omicidi<br />

domestici, infanticidi, crimini malavitosi, e milioni e milioni di aborti<br />

non fanno più notizia.<br />

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