camminare insieme - Diocesi Altamura - Gravina - Acquaviva delle ...

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1. La Parrocchia: Chiesa vicina alla vita
Dice il Papa nella Esortazione Apostolica Christifideles Laici (n. 26)
che la parrocchia “è l’ultima localizzazione della Chiesa; è in un certo
senso la Chiesa stessa che vive in mezzo alle case dei suoi figli e delle
sue figlie”. La Parrocchia è la “figura della Chiesa incarnata in un
luogo”; è la “figura della Chiesa vicina alla vita” (Doc. C.E.I., 4). La
Parrocchia “non ha la medesima identità teologica” della Diocesi, ma
è solo per mezzo di essa che la Diocesi realizza il legame col territorio.
La parrocchia è come la risultante di due coordinate: vita cristiana e
territorio.
2. Parrocchia e Territorio
La parrocchia, nel IV-V secolo è nata per evangelizzare le campagne,
il territorio fuori le mura.
Oggi, nonostante la grande facilità di movimento e la molteplicità di
incontri e di relazioni, le persone sono ancora molto legate al territorio
dove abitano e per tutte le loro necessità fanno riferimento alla propria
parrocchia.
Uno dei punti controversi nella diversa concezione della parrocchia,
specialmente tra i sacerdoti, è la questione dei confini territoriali, che,
pur avendo una necessità pratica dal punto di vista giuridico e pastorale,
non può non tener conto della facile mobilità delle persone.
3. Occorre una pastorale integrata
Una pastorale integrata contribuisce molto a superare una visione rigida
dei confini. Dobbiamo valutare con realismo i cambiamenti culturali
in corso, per discernere le strade da percorrere, perché ogni persona
e ogni famiglia possa incontrare Cristo.
È impensabile oggi scegliere di restare prigionieri di una concezione
chiusa di parrocchia amministratrice di sacramenti.
Se si prende coscienza che la parrocchia è sempre meno in grado di
dare risposte autosufficienti, si scopre la necessità di aprirsi, di attuare
una conversione missionaria della pastorale, di “tessere rapporti diretti
con tutti i suoi abitanti, cristiani e non cristiani, partecipi della vita della
Comunità o ai suoi margini” (Doc. C.E.I., 10).