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Introduzione Programma Pastorale Diocesano 2005-2006 Grandi eventi hanno vissuto la Chiesa Universale e la nostra Chiesa Diocesana nell’anno pastorale 2004-2005. Agli incontri nazionali e ai cammini a livello mondiale programmati da tempo, quali: l’Anno dell’Eucaristia, il Congresso Eucaristico Nazionale di Bari e la Giornata Mondiale della Gioventù, si sono aggiunti avvenimenti di risonanza planetaria: la morte di Giovanni Paolo II e l’elezione di Benedetto XVI: due momenti la cui eco non si spegnerà facilmente nel tempo e che hanno coinvolto e messo in movimento Governi, Nazioni, Religioni, Chiese, ambiti Politici, Culturali, e singole persone, particolarmente giovani. Il 2004-2005 è stato segnato anche da cataclismi devastanti che hanno seminato morte e distruzione, da attentati terroristici sempre più spietati e da vere e proprie guerre fratricide. La nostra Chiesa Locale, sul piano parrocchiale, associativo e diocesano, ha vissuto e condiviso tutte le tappe gioiose, dolorose e impegnative del cammino che la Provvidenza del Padre, nel suo piano di amore, ci ha fatto percorrere, e avverte tutta l’impotenza davanti a un sistematico e sempre più “normale” crescendo di violenza assurda. 1. In cammino con le Chiese Locali che sono in Italia Con questa Assemblea Pastorale Diocesana si apre ufficialmente l’Anno Pastorale 2005-2006, un anno da vivere in particolare sintonia con tutte le Chiese Locali che sono in Italia, poiché il cammino 2005- 2006 è la tappa centrale del decennio pastorale 2001-2010 programmato dalla C.E.I. La centralità di questa tappa sarà resa particolarmente visibile dal Convegno Ecclesiale di Verona (16-20 ottobre 2006). A metà percorso del decennio iniziato col Giubileo del 2000, la Chiesa che è in Italia, come ha fatto nei tre decenni precedenti, sente il bisogno di una auto-verifica della sua fede nel Risorto e di interrogarsi su come vivere da testimoni le situazioni che maggiormente interpellano l’esistenza contemporanea. 2 3
2 4 Il Convegno di Verona sarà un momento di sintesi culturale e pastorale dell’impegno di approfondimento che tutte le Chiese Locali faranno nei prossimi mesi sulla traccia di riflessione proposta dal Comitato preparatorio del Convegno. • La traccia ci porterà a volgere lo sguardo a Cristo Risorto, fondamento della fede e della speranza che illumina e sostiene la testimonianza cristiana, in un contesto culturale disorientato e smarrito. • I questionari della traccia ci aiuteranno a porci delle domande e a darci delle risposte, su come vivere da cristiani nel mondo. Cinque sono gli ambiti socio-culturali sui quali siamo chiamati a riflettere e a interpellarci. 1) La vita affettiva (identità e complementarietà sessuale – educazione dei sentimenti – maternità/paternità – famiglia). 2) Il lavoro e la festa (nuovi problemi di impiego – inserimento dei giovani – concorrenza mondiale – rispetto della persona – valore e rispetto della festa). 3) La fragilità umana (la sofferenza – l’accoglienza del nascituro – la cura dei malati – l’ospitalità – l’assistenza – lo stile di vita). 4) La tradizione (cioè il “trasmettere” – i mezzi della comunicazione sociale – la scuola e l’università – la formazione intellettuale e morale). 5) La cittadinanza (l’appartenenza civile – il radicamento nella storia – la globalizzazione – le trasformazioni economiche – la fame – la giustizia – l’emigrazione – la pace – l’ambiente). Tutti siamo chiamati a fare questo approfondimento teologico-pastorale e culturale del tema del Convegno cercando di evitare due smagliature: 1) farne solo oggetto di studio, cioè di fredde e disinteressate o formali considerazioni culturali; 2) accogliere l’approfondimento della traccia come un impegno che ci distrae dal cammino che stiamo facendo e che si sovrappone ad altri incontri di studio, di formazione, di riflessione, di catechesi.
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Cinque sono gli ambiti socio-culturali sui quali siamo chiamati a<br />
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Tutti siamo chiamati a fare questo approfondimento teologico-pastorale<br />
e culturale del tema del Convegno cercando di evitare due smagliature:<br />
1) farne solo oggetto di studio, cioè di fredde e disinteressate o formali<br />
considerazioni culturali;<br />
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