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camminare insieme - Diocesi Altamura - Gravina - Acquaviva delle ...

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dimorate voi dimorerò anch’io, dove lavorate voi lavorerò anch’io, dove<br />

soffrite e gioite voi soffrirò e gioirò anch’io, perché i vostri dolori<br />

saranno i miei e le vostre feste saranno anche le mie, i nostri problemi<br />

li condivideremo e i vostri santi patroni saranno anche i miei protettori,<br />

la storia di santità della vostra Chiesa dovrà diventare anche mia. Nelle<br />

famiglie e nell’ambiente di lavoro porteremo, con il Vangelo, la santità<br />

e la grazia. Tornando alle vostre case date il mio saluto benedicente a<br />

tutti, specialmente ai malati, ai bambini ed agli anziani ed a quanti sono<br />

provati nel corpo e nello spirito.<br />

Un affettuoso pensiero ai miei familiari, – ed a mia madre, anch’essa<br />

presente perché vive in Cristo – e a tutti coloro che mi hanno fatto del<br />

bene e mi hanno voluto bene. Penso ai Sacerdoti che hanno curato la mia<br />

formazione e a coloro con i quali ho condiviso il ministero sacerdotale.<br />

Un grazie particolare ai Superiori ed ai Colleghi della Congregazione<br />

per i Vescovi, che hanno voluto essermi accanto in questo giorno di festa.<br />

La loro presenza è per me un grande onore, oltre che un graditissimo<br />

dono. Da loro mi sono sempre sentito ben accolto e stimato ed a loro<br />

sono molto debitore per quanto mi hanno insegnato su come amare e<br />

servire la Chiesa e il Papa.<br />

Saluto infine e ringrazio gli antichi compagni di scuola, i colleghi e<br />

gli alunni del Liceo Classico di <strong>Altamura</strong>.<br />

4. In un libretto, intitolato “Consigli per un Vescovo”, San Roberto<br />

Bellarmino afferma che “Un Vescovo deve eccellere in tutto e giungere<br />

all’apice della perfezione” (Admonitio p. 70). E l’Esortazione Apostolica<br />

“Pastores Gregis” incalza che il Vescovo è colui che deve “lasciar<br />

passare attraverso il proprio cuore e la propria vita la carità di Dio”, deve<br />

cioè “fare come trasparire in se medesimo la persona stessa di Cristo,<br />

Pastore Supremo” (n. 13).<br />

In questi giorni mi sono chiesto con San Paolo: “E chi è mai all’altezza<br />

di questo compito?” (2Cor 2, 16). E con l’Apostolo mi sono sentito ripetere<br />

la confortante assicurazione del Signore: “Ti basta la mia grazia; la mia<br />

potenza infatti si manifesta pienamente nella debolezza” (2Cor 12, 9).<br />

Ma vi dirò anche che sono pieno di serena fiducia. Sempre con l’Apostolo<br />

Paolo oso ripetere: “So in chi ho creduto” (2Tm 1, 12), Scio cui credidi,<br />

so a chi mi sono affidato. Sono consapevole che tutto debba sempre<br />

nella vita di ciascuno di noi approdare nel fiducioso abbandono alla divina<br />

volontà.<br />

2

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