camminare insieme - Diocesi Altamura - Gravina - Acquaviva delle ...

cani la disponibilità di un Padre domenicano: come Economo, nominerà
l’economo della Diocesi di Bari, don Vito MANCHISI; come Bibliotecario,
il P. MAGGIORE dei cappuccini. Sarà necessario, insiste Mons.
Cacucci, fare comprendere alle religiose presenti in Puglia l’importanza
della Facoltà e la possibilità di acquisire una formazione teologica di
qualità per tutte.
Mons. Negro evidenzia la delicatezza del momento che esige un’attenzione
particolare nel continuare a seguire i diversi passaggi sino all’effettivo
funzionamento della Facoltà. Inoltre, richiama la necessità
della preparazione dei docenti e insiste perchè tutti i Vescovi facciano
delle scelte mirate nel preparare docenti all’altezza della Facoltà e dell’approfondimento
scientifico delle discipline teologiche.
Mons. Ruppi invita a passare alle votazioni per designare i 3 Vescovi
delegati della CEP nel Comitato di Alto Patronato. Distribuite le schede
ed effettuate le votazioni, risultano eletti: Mons. Negro, Mons. Papa e
Mons. Martella.
3. Istituti Superiori di Scienze Religiose
Il Presidente, Mons. Ruppi, ricorda che con l’istituzione della Facoltà
Teologica si pone la necessità di riordinare l’assetto dell’insegnamento
e della formazione teologica nella Regione, secondo quanto prescritto
dalla recente Nota della CEI [Allegato 5]. Per meglio illustrare alla
Conferenza questo problema, è stato invitato Mons. Nunzio Galantino,
incaricato presso la CEI degli II.SS.SS.RR.
Mons. Galantino ringrazia i Vescovi per l’invito e precisa subito che
oggi gli II.SS.SS.RR. vanno adeguati tutti in relazione alla Facoltà Teologica,
venendo meno tutti i collegamenti a diverse realtà e istituzioni teologiche
(come Napoli, Roma, Santa Croce, ...). La CEP ha già delineato una
“mappa” della distribuzione nella Regione dei diversi II.SS.SS.RR., ma
il cammino da compiere non è ancora completo, perché tale “mappa” dovrà
essere riconosciuta dalla Facoltà, dalla CEI e dalla Congregazione per
l’Educazione Cattolica. In vista di tale obiettivo è necessario chiarire che
se, per esempio, si conferma l’orientamento di riconoscere o istituire un
I.S.S.R. nelle diocesi sedi di provincia, sarà opportuno che l’I.S.S.R. abbia
una denominazione non collegata alla singola diocesi, così da lasciar aperta
la possibilità di avere sedi periferiche per il triennio, quando situazioni
territoriali e scelte pastorali diocesane lo esigono. Fermo restando che si
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