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11.06.2013 Views

Mons. Papa, l’accento va posto sulla fedeltà creativa, specie in riferimento ad opere sociali nate in altri contesti culturali ed oggi soggetti a profondi cambiamenti. Mons. Papa vede positivamente l’inserimento di religiose qualificate nell’insegnamento della religione cattolica. Quanto agli Istituti secolari rappresentano dei valori evangelici che passano nel vissuto della gente. Mons. Fragnelli esprime gioia e soddisfazione per questi incontri e gli argomenti proposti nelle relazioni, richiamando l’importanza di alleanze formative per il discernimento vocazionale e l’accompagnamento da parte di sacerdoti preparati e disponibili. Quanto alle convenzioni pastorali, si dovrebbe passare dalle collaborazioni alla corresponsabilità. Infine, importante è l’orientamento missionario unitario per la pastorale d’ambiente. Mons. Paciello osserva come non si parli dell’Ordo Virginum e chiede informazioni su qualche esperienza di convenzione pastorale. Fa osservare la necessità di formare i futuri sacerdoti al discernimento vocazionale e carismatico. La Dott. Parato, componente dell’organismo mondiale del GIS, dice che gli Istituti Secolari sono come l’ala avanzata della Chiesa, ma molto spesso non vengono utilizzati nelle Diocesi, con tutte le potenzialità che hanno (per esempio l’Editrice Vivere In). Mons. Seccia riferisce della presenza di nuovi Istituti o Congregazioni religiose nella Diocesi e della necessità di avere dei riferimenti qualificati per assicurare formazione e aggiornamento che la Diocesi da sola non è in grado di fare. Per quanto concerne gli Istituti Secolari c’è qualche difficoltà proprio a livello di conoscenza degli stessi consacrati che non sempre si presentano al Vescovo. Infine, ricorda le difficoltà per l’inserimento nell’insegnamento della religione sia per il ridotto margine del 30 per cento, sia per i tempi in cui avvengono i trasferimenti delle religiose da una diocesi ad un’altra. Anche Mons. Martella interviene sulla preparazione e disponibilità dei sacerdoti e sulle convenzioni pastorali. Chiede, a proposito delle vocazioni, se e quanto la vita consacrata investe per la pastorale vocazionale. La Dott. Nobile, a proposito del segreto, chiede ai Vescovi di aiutare i consacrati nel loro specifico carisma. Alcuni Istituti hanno delle opere, altri vivono la laicità piena e il riserbo è vissuto diversamente. Mons. Zerrillo riferisce quattro casi di convenzione pastorale e dell’equipe di pastorale vocazionale che vede coinvolti anche membri della vita consacrata. 201

202 P. Diego Pedone, Vice Presidente CISM, esprime fiducia a partire da questo incontro e, facendo riferimento al foglio di collegamento Convergere, parla del servizio offerto o richiesto, ma sempre di qualità. I religiosi vogliono vivere e non sopravvivere, sono importanti per la vita della Diocesi. Un particolare invito alla contemplazione fondato sulla certezza che il Padre dona in ogni tempo energie nuove alla sua Chiesa! P. Piemontese richiama il problema delle religiose provenienti da altri Paesi con un discernimento limitato; accenna anche al trasferimento delle sedi provinciali. Per le quali, interviene Mons. Ruppi, i Vescovi non sono informati! Mons. Todisco considera questo incontro, che si ripete da diversi anni, uno dei più concreti, perché fondato sull’esperienza condivisa ed uno stimolo a farci carico di tutto ciò che è Chiesa. Il versante primario posto da Cristo per la vita consacrata, continua Mons. Todisco, è la Storia: gioiosa testimonianza di Cristo Signore nella storia. M. Resta ringrazia per il reciproco ascolto e si augura un passaggio all’attuazione di quanto è emerso. Mons. Ruppi conclude l’incontro ribadendo la necessità di fare attenzione agli istituti assistenziali per i minori. Mons. Cacucci, infine, ricorda che il 10 febbraio presso la Casa del Clero di Bari, alle ore 9.30, avrà luogo l’incontro dei delegati diocesani per il Congresso Eucaristico Nazionale. Con la recita dell’Angelus, si concludono i lavori della CEP. 9. Varie Commissioni Pastorali regionali. Non avendo il tempo di approfondire l’argomento, vengono acquisite agli atti della CEP le relazioni sui lavori delle singole commissioni nel corso dell’ultimo anno o dell’intero periodo quadriennale [Allegato 10]. Copia delle singole relazioni sono consegnate ai Vescovi presenti: • commissione di pastorale liturgica • attività delegazione Caritas Regione Puglia • consulta regionale per la Pastorale della salute • consulta del laicato • commissione per l’ecumenismo e il dialogo • commissione per l’educazione, la scuola e l’università • commissione per le migrazioni.

Mons. Papa, l’accento va posto sulla fedeltà creativa, specie in riferimento<br />

ad opere sociali nate in altri contesti culturali ed oggi soggetti a<br />

profondi cambiamenti. Mons. Papa vede positivamente l’inserimento di<br />

religiose qualificate nell’insegnamento della religione cattolica. Quanto<br />

agli Istituti secolari rappresentano dei valori evangelici che passano nel<br />

vissuto della gente.<br />

Mons. Fragnelli esprime gioia e soddisfazione per questi incontri e gli<br />

argomenti proposti nelle relazioni, richiamando l’importanza di alleanze<br />

formative per il discernimento vocazionale e l’accompagnamento da parte<br />

di sacerdoti preparati e disponibili. Quanto alle convenzioni pastorali, si<br />

dovrebbe passare dalle collaborazioni alla corresponsabilità. Infine, importante<br />

è l’orientamento missionario unitario per la pastorale d’ambiente.<br />

Mons. Paciello osserva come non si parli dell’Ordo Virginum e chiede<br />

informazioni su qualche esperienza di convenzione pastorale. Fa osservare<br />

la necessità di formare i futuri sacerdoti al discernimento vocazionale<br />

e carismatico.<br />

La Dott. Parato, componente dell’organismo mondiale del GIS, dice<br />

che gli Istituti Secolari sono come l’ala avanzata della Chiesa, ma molto<br />

spesso non vengono utilizzati nelle <strong>Diocesi</strong>, con tutte le potenzialità che<br />

hanno (per esempio l’Editrice Vivere In).<br />

Mons. Seccia riferisce della presenza di nuovi Istituti o Congregazioni<br />

religiose nella <strong>Diocesi</strong> e della necessità di avere dei riferimenti<br />

qualificati per assicurare formazione e aggiornamento che la <strong>Diocesi</strong> da<br />

sola non è in grado di fare. Per quanto concerne gli Istituti Secolari c’è<br />

qualche difficoltà proprio a livello di conoscenza degli stessi consacrati<br />

che non sempre si presentano al Vescovo. Infine, ricorda le difficoltà per<br />

l’inserimento nell’insegnamento della religione sia per il ridotto margine<br />

del 30 per cento, sia per i tempi in cui avvengono i trasferimenti <strong>delle</strong><br />

religiose da una diocesi ad un’altra.<br />

Anche Mons. Martella interviene sulla preparazione e disponibilità dei<br />

sacerdoti e sulle convenzioni pastorali. Chiede, a proposito <strong>delle</strong> vocazioni,<br />

se e quanto la vita consacrata investe per la pastorale vocazionale.<br />

La Dott. Nobile, a proposito del segreto, chiede ai Vescovi di aiutare<br />

i consacrati nel loro specifico carisma. Alcuni Istituti hanno <strong>delle</strong> opere,<br />

altri vivono la laicità piena e il riserbo è vissuto diversamente.<br />

Mons. Zerrillo riferisce quattro casi di convenzione pastorale e dell’equipe<br />

di pastorale vocazionale che vede coinvolti anche membri della<br />

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