camminare insieme - Diocesi Altamura - Gravina - Acquaviva delle ...

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Secondo Mons. Pichierri il sesto anno dovrebbe essere separato dal
1° per la licenza per far parte integrante della formazione.
Mons. De Grisantis approva la proposta presentata e suggerisce di integrarla
con altri aspetti formativi e di verifica dell’esperienza pastorale.
L’impostazione è valida, per integrazioni si potrà vedere.
Mons. Talucci ricorda che si è già discusso in assemblea a lungo sui
cinque anni senza conclusioni precise ed ora ci si ferma al sesto anno che
dovrebbe essere aggiuntivo o integrativo. Il programma proposto lascia
intendere che il quinquennio non è completo e quindi va ripensato.
Mons. Todisco si dice convinto che c’è un equivoco di fondo quando
si parla di anno formativo, perché nella formazione di un padre di comunità
si deve pensare e parlare di una dimensione integrale.
Mons. Fragnelli considera utile la proposta del Rettore per lavorare
su qualcosa di concreto, anche in vista della Facoltà teologica. Suggerisce
di pensare ad alleanze culturali mirate perché i nostri futuri sacerdoti
conseguano dei master (per es. di alcuni mesi) in varie discipline possibili.
Secondo Mons. Martella siamo di fronte ad una norma che non ci
dice come va attuata. Pertanto dobbiamo trovare il coraggio di dire se il
sesto anno lo facciamo in diocesi o in seminario. Qualche problema si
pone con l’Istituto Teologico.
Mons. Paciello riconosce lo sforzo fatto dalla commissione e la volontà
di salvare l’Istituto Teologico, ma sottolinea che così non si risolve
del tutto il problema del sesto anno. Questo deve avere le sue radici negli
anni precedenti.
Secondo Mons. Cacucci, come criterio generale, la proposta va accolta
e seguita da tutti. Non separerebbe il sesto anno dall’Istituto Teologico.
Mons. Tamburrino sostiene che il sesto anno deve essere giustificato
in se stesso e consiglia di rafforzare la piattaforma formativa con crediti
valutabili ai fini della licenza.
Mons. Ruppi fa presente che il problema del sesto anno è comune a
tutte le Regioni. In attesa della Ratio, mentre formazione e lunghezza di
tempi sono i nodi di fondo, condivide la proposta presentata e lascerebbe
l’opzionalità circa l’iscrizione al primo anno per la licenza.
Mons. Negro sostiene che se ne parli ancora, perché la proposta va
collocata all’interno del cammino formativo. Intanto venga approvata
come esperienza libera.