camminare insieme - Diocesi Altamura - Gravina - Acquaviva delle ...

menti e le modalità del percorso formativo che coinvolge tutta la comunità
e si rivolge anche ai seminaristi dei singoli anni.
Mons. Ricchiuti consegna ai Vescovi anche un progetto operativo per
il sesto anno formativo [Allegato 4] dove sono indicati obiettivi, modalità
e forme di accompagnamento dei seminaristi durante questo importante
periodo di transizione dal seminario alla vita pastorale in diocesi.
In breve: sarà il Rettore ad assumere la responsabilità di questo anno
durante il quale si propone che i giovani tornino in Seminario per un
periodo di 3 settimane nei mesi di ottobre, gennaio e aprile (con ritorno
in Diocesi il sabato e la domenica). Durante il periodo di permanenza in
seminario si prevedono le seguenti proposte formative.
A livello spirituale (quotidianamente: liturgia delle ore, Eucaristia
e meditazione; mensilmente: ritiro spirituale, in diocesi; annualmente:
esercizi spirituali di corso). A livello formativo (esercitazione omiletica
– per i diaconi – durante la celebrazione eucaristica di corso e
di comunità). A livello pastorale e culturale, in forma di laboratori
guidati da esperti (la qualità di vita del presbitero; il ministero della
predicazione omiletica; i “prenotanda” dei rituali per la celebrazione
dei sacramenti, in particolare, la presidenza dell’Eucaristia; il sacramento
della riconciliazione e la direzione spirituale nel ministero presbiterale;
il presbitero e la guida della comunità; organismi e dinamiche
di partecipazione tra presbiteri e laici nella pastorale diocesana e
parrocchiale).
Il Presidente, prima di aprire la discussione, invita Mons. D’Ambrosio,
responsabile della Commissione Episcopale di vigilanza sul Seminario
Regionale, ad intervenire.
Mons. D’Ambrosio si sofferma sulla proposta relativa al sesto anno
dicendosi compiaciuto per essere usciti dall’incertezza con un progetto
concreto, chiaro e preciso. Ma pone altresì degli interrogativi: sul periodo
di permanenza in seminario (solo tre settimane?), circa la possibilità
di iscrizione al primo anno di licenza, ed infine, circa i contenuti della
formazione, che andrebbero integrati (ad es. pastorale giovanile, amministrazione
parrocchiale, ...).
Mons. Padovano, partendo dall’impostazione del curriculum formativo
(biennio per il discernimento e triennio per la formazione) che non
risulta essere esaustivo per gli obiettivi indicati, ritiene che il sesto anno
sia non solo proiettato all’impatto con il ministero pastorale, ma serva
come coronamento della formazione.
1