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lea Generale della Conferenza Episcopale Italiana, svoltasi a Roma dal 30 al 31 maggio 2005, che lo ha approvato con la maggioranza assoluta. Con il presente decreto, in conformità all’art. 72 del Regolamento della Conferenza Episcopale Italiana, promulgo l’Istruzione in materia amministrativa nel testo allegato al presente decreto e ne dispongo la pubblicazione nel “Notiziario della Conferenza Episcopale Italiana”. Alle determinazioni contenute nell’Istruzione, a norma dell’art. 18 dello statuto della Conferenza Episcopale Italiana, “ogni Vescovo si atterrà in vista dell’unità e del bene comune, a meno che ragioni di speciale rilievo ne dissuadano, a suo giudizio, l’adozione nella propria diocesi”. Roma, 1° settembre 2005 ✠ Giuseppe Betori Segretario Generale Camillo Card. Ruini Presidente della Conferenza Episcopale Italiana 123

124 “I matrimoni tra cattolici e musulmani in Italia” Indicazioni della Presidenza della Conferenza Episcopale Italiana Le Indicazioni, di seguito pubblicate, sono state elaborate e approvate dalla Presidenza della CEI. Esse costituiscono il punto di arrivo di una ampia riflessione effettuata dal Consiglio Episcopale Permanente, sulla base di apporti qualificati di teologi pastoralisti, di canonisti e di esperti in ecumenismo e in diritto islamico. Esse tengono anche conto dei contributi emersi nella consultazione delle Conferenze Episcopali Regionali. Il documento intende proporre agli Ordinari diocesani talune indicazioni generali, finalizzate all’assunzione di una linea concorde nella soluzione dei singoli casi che si presentano a livello diocesano. PRESENTAZIONE Negli ultimi anni in Italia ha assunto una certa rilevanza la richiesta di celebrare nella forma religiosa il matrimonio fra una parte cattolica e una musulmana. Il fenomeno, determinato tra l’altro dalla tendenza di immigrati musulmani a trasferirsi nel nostro Paese e dal più generale aumento dei matrimoni interreligiosi, esige una specifica attenzione da parte della comunità cristiana e dei suoi pastori, anche al fine di individuare un indirizzo omogeneo nella verifica dei casi e nell’eventuale concessione della dispensa dall’impedimento dirimente di disparitas cultus, che invalida il matrimonio fra una parte cattolica e una non battezzata. Le implicanze esistenziali ed ecclesiali di questa problematica suggeriscono prudenza e fermezza e richiedono una riaffermata consapevolezza dell’identità cristiana e della visione cattolica sul matrimonio e la famiglia, anche in ragione delle conseguenze che ne derivano sul piano religioso, culturale, sociale e del dialogo interreligioso. In tale contesto il Consiglio Episcopale Permanente, dopo una ponderata riflessione su taluni materiali predisposti dalla Commissione Episcopale per l’ecumenismo e il dialogo, ha chiesto alla Presidenza di elaborare alcune linee pastorali da offrire agli Ordinari diocesani, al fine di motivare, orientare e favorire indirizzi comuni e prassi omogenee in materia di matrimoni tra cattolici e musulmani nelle Chiese particolari che sono in Italia.

lea Generale della Conferenza Episcopale Italiana, svoltasi a Roma dal<br />

30 al 31 maggio 2005, che lo ha approvato con la maggioranza assoluta.<br />

Con il presente decreto, in conformità all’art. 72 del Regolamento<br />

della Conferenza Episcopale Italiana,<br />

promulgo<br />

l’Istruzione in materia amministrativa nel testo allegato al presente decreto<br />

e ne dispongo la pubblicazione nel “Notiziario della Conferenza<br />

Episcopale Italiana”.<br />

Alle determinazioni contenute nell’Istruzione, a norma dell’art. 18<br />

dello statuto della Conferenza Episcopale Italiana, “ogni Vescovo si atterrà<br />

in vista dell’unità e del bene comune, a meno che ragioni di speciale<br />

rilievo ne dissuadano, a suo giudizio, l’adozione nella propria diocesi”.<br />

Roma, 1° settembre 2005<br />

✠ Giuseppe Betori<br />

Segretario Generale<br />

Camillo Card. Ruini<br />

Presidente<br />

della Conferenza Episcopale Italiana<br />

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