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La Voce - Liceo Scientifico Statale "Albert Einstein" - Teramo

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la voce<br />

giornale studentesco del liceo scientifico einstein<br />

NUMERO 1 · ANNO IX · DICEMBRE 2011 lse.te.it


SOMMARIO<br />

Editoriali<br />

3 Una stanza piena di gente · marz<br />

<strong>La</strong> scelta universitaria<br />

4 Bussando alle porte dell’università · jacopo<br />

5 “EX” Files · b.f.c.<br />

Uno sguardo sul mondo<br />

6 7 Miliardi · flavia cantoro<br />

6 <strong>La</strong> quiete dopo la. . . primavera? · ceccho b.s.<br />

7 Tutti insieme appassionatamente. . . · erni<br />

8 L’Europa ce lo chiede · marco<br />

8 Pasta e pizza, politica e mafia · cassarà<br />

Oltre noi stessi<br />

9 Conoscete la felicità? · abau<br />

10 Passi di danza · gloria plebani<br />

10 Anno 2011: verso la fine del mondo? · antonio<br />

11 Il secondo sesso · kyra<br />

Forza <strong>Albert</strong><br />

12 Il neutrino piú veloce del West · debora<br />

13 John Nash · fiore<br />

Intervista doppia<br />

15 Di Bonaventura vs. Di Curzio · shid & antonio<br />

I colori della letteratura<br />

15 Racconto · daph<br />

16 Racconto in un atto unico · dtt. johann faustus<br />

17 Le ombre del passato · mrs hyde<br />

Io c’ero!<br />

18 I’m With You - Red Hot Chili Peppers · stefano<br />

Recensioni e spettacoli<br />

20 Spegni la musica, e seguimi · fava<br />

21 Beyond the real: stravaganze d’artista · shid<br />

21 Why John, Why? · moody<br />

Parsley, Sage, Rosemary and Thyme<br />

22 Pepatelli e Caggionetti · benedetta & giulia<br />

TEXnologia<br />

24 Vent’anni di www · cristian<br />

Curiosità<br />

26 Gli “HeroRats” · serena<br />

Enigmistica<br />

28 Parole crociate e altri giochi<br />

NUMERO 1 · ANNO IX · DICEMBRE 2011<br />

REDAZIONE<br />

Coordinatore<br />

Prof. Nando (Igor ["aIgO:*]) Cozzi<br />

Caporedattore<br />

Fabiana (Fava) Di Mattia<br />

Copertina<br />

Gaia Babbicola<br />

Codifica LATEX<br />

Igor ["aIgO:*]<br />

Vignettisti e disegnatori<br />

Pamela Primula, Ludovica Palucci, Francesca Chionchio,<br />

Dario Marconi<br />

Enigmistica e giochi<br />

Francesca Di Marco, Giuseppe Fichera, Caterina Trimarelli,<br />

Patrick Serafini<br />

Fotografi<br />

Gloria Plebani, Serena Cipolletti, <strong>La</strong>ura (Leire) Di Antonio<br />

Redattori<br />

Alessandra (Marjane) Pierantoni, Alice (Moody) Francioni,<br />

Amedeo Gramenzi, Annika (Mrs Hyde) Oliverio, Antonella<br />

(Elliot) Troiani, Antonio (Mr Everything) Sposetti, Barbara<br />

Francesca (B.F.C.) Cicconetti, Benedetta Ettorre, Cecilia Lupinetti,<br />

Cristian Di Pietrantonio, Daniel (Abau) Di Febo, Danila<br />

(Fiore) Migliozzi, Dario Marconi, Diana (Daph) Petrescu, Ernesto<br />

(Erni) Consorti, Fabiana (Fava) Di Mattia, Federica<br />

(Fede) Goderecci, Flavia (Bas^^) Cantoro, Francesca Chionchio,<br />

Gianluca Di Egidio, Giorgia Piccioni, Giulia De Febis,<br />

Guerino Toppi, Jacopo Ambrosini, Ludovica Palucci Marco<br />

Matani, Massimo (Ceccho B.S.) Cecchini, Matteo Della Noce,<br />

Mattia (Dtt. Johann Faustus) Brizzi, Sara Santarelli, Serena<br />

Cipolletti, Sharon Rubini, Simone (Hank Moody) Stranieri,<br />

Stefania (Kyra) Standoli, Stefano Mazzagatti<br />

Colophon<br />

Realizzato all’interno del <strong>Liceo</strong> <strong>Scientifico</strong> “<strong>Albert</strong> Einstein”, Via<br />

Luigi Sturzo 5, 64100 <strong>Teramo</strong>. Composto in LATEX con le famiglie<br />

di font Palatino di Hermann Zapf e Iwona di Małgorzata Budyta.<br />

Questa rivista è disponibile on-line nel sito web del liceo.<br />

Sito web del liceo<br />

lse.te.it<br />

○CC 2011 − 2012 <strong>Liceo</strong> <strong>Scientifico</strong> “<strong>Albert</strong> Einstein” · <strong>Teramo</strong><br />

http://creativecommons.org/licenses/by-nc-nd/2.5/it/legalcode<br />

2


Editoriali Numero 1 · Anno ix · Dicembre 2011<br />

la nona<br />

di FABIANA DI MATTIA<br />

eccoci giunti al nono compleanno<br />

de la voce. D’altronde, chi l’avrebbe<br />

mai detto? Contro ogni pronostico<br />

siamo ancora qui, più attivi che<br />

mai.<br />

Purtroppo, durante lo scorso anno<br />

scolastico sono insorte delle problematiche<br />

piuttosto gravi che hanno<br />

portato a non poter stampare le copie<br />

del nostro amato giornalino. Tutta<br />

la redazione aveva ormai perso ogni<br />

speranza ma, grazie al lavoro dell’infaticabile<br />

ex-caporedattore, Marco<br />

Di Marcantonio, e del prezioso aiuto<br />

del coordinatore del progetto, il<br />

prof. Nando Cozzi, le tre copie arretrate<br />

de <strong>La</strong> <strong>Voce</strong> sono state stampate e<br />

distribuite a tutti gli studenti in tempo<br />

per l’ultima settimana di scuola.<br />

Nonostante credevamo di esserci buttati<br />

dietro le spalle queste complicazioni,<br />

ce le siamo di nuove viste sorgere<br />

davanti anche quest’anno. Tuttavia,<br />

grazie all’aiuto di redattori, fotografi<br />

e disegnatori sempre più volenterosi e<br />

talentuosi, sono sicura che riusciremo<br />

ad aggirare gli ostacoli che, per il momento,<br />

incombono ancora minacciosi<br />

su la voce.<br />

Dopo questi doverosi ringraziamenti,<br />

vi auguro buona lettura e, a<br />

tutta la redazione, buon lavoro!<br />

Una stanza piena di gente<br />

di Marz<br />

Un saluto a tutti, amici. Di recente<br />

mi è stato chiesto di scrivere un<br />

articolo sul giornale del liceo, cosí ho<br />

deciso di utilizzare questo spazio per<br />

raccontarvi una storia.<br />

Una storia poco conosciuta che<br />

parla di un ragazzo e delle persone<br />

che vivevano con lui, o meglio dentro<br />

di lui. Una storia che, ancora oggi, lascia<br />

a bocca aperta chi l’ascolta. Già,<br />

perché neanche gli agenti di polizia di<br />

Columbus (Ohio) quando arrestarono<br />

Billy Milligan avevano idea di avere<br />

Editoriali<br />

democrazia al<br />

peperoncino<br />

di NANDO COZZI<br />

nel porgervi il consueto saluto<br />

natalizio non posso non accennare ai<br />

drammatici e perfino catastrofici scenari<br />

che sembrano profilarsi intorno<br />

a noi.<br />

Dopo il downgrade umiliante da<br />

parte delle agenzie di rating finanziarie<br />

di vari paesi europei (cosiddetti<br />

piigs, tra i quali anche l’Italia, ahimè)<br />

mi chiedo se non debbano esistere<br />

anche delle agenzie per valutare le<br />

democrazie.<br />

Nel momento in cui, anche grazie<br />

ai nuovi mezzi di comunicazione<br />

(e saremo sempre grati per gli smartphone,<br />

per twitter e per YouTube), nei<br />

paesi con regimi dispotici, cresce l’idea<br />

che l’oppressione sia ormai universalmente<br />

inammissibile e istanze<br />

per società piú democratiche lentamente<br />

emergono, nelle autocompiaciute<br />

e smemorate democrazie occidentali<br />

queste stesse idee sembrano<br />

affievolirsi.<br />

È per questo che voglio dedicare<br />

questo numero del nostro glorioso<br />

giornalino scolastico al Ten. John Pike,<br />

l’agente che si è meritato una noticina<br />

nel libro della Storia Universale<br />

facendosi immortalare mentre coraggiosamente<br />

irrorava di spray al pepe-<br />

di fronte il caso mediatico che di lí a<br />

poco avrebbe sconvolto l’America.<br />

Il 27 Ottobre 1977 il giovane Billy<br />

viene arrestato per aver rapito, violentato<br />

e rapinato tre studentesse universitarie;<br />

ma durante la perizia psichiatrica,<br />

richiesta dai difensori, emerge<br />

una verità sconcertante: Billy Milligan<br />

soffre di un grave disturbo dissociativo<br />

d’identità. Nella sua mente<br />

convivono ben 10 personalità distinte.<br />

<strong>La</strong> dottoressa Wilbur, la psichiatra<br />

che si occupa del caso, riesce ad<br />

entrare in contatto con ciascuno dei<br />

soggetti della mente di Milligan e a<br />

3<br />

roncino giovani e meno giovani nel<br />

corso di una manifestazione di protesta<br />

pacifica presso l’Università della<br />

California.<br />

Si può dissentire, talvolta si deve<br />

anche litigare (e c’è metodo perfino<br />

nel litigio), ma non dobbiamo mai<br />

temere un’opposizione scomoda o accontentarci<br />

di una democrazia “pacificata”<br />

e arrendevole. Non abbiamo<br />

davvero piú pazienza per chi ci<br />

promette immutabili certezze o futuri<br />

radiosi e progressivi in risposta alle<br />

richieste, magari assurde, dei giovani;<br />

viviamo infatti solo un presente fugace.<br />

Buon Natale, quindi, a voi tutti<br />

e soprattutto ai tanti Scrooge se sapranno<br />

prestare l’orecchio al proprio<br />

fantasma.<br />

il vaso di pandora<br />

di GIOVANNA SPINOZZI<br />

marco esposito, alunno della<br />

classe 1G, ha scritto il suo primo romanzo<br />

dal titolo Il vaso di Pandora.<br />

Ha partecipato al premio letterario “I<br />

Have a Dream – sogni nel cassetto” organizzato<br />

dall’associazione culturale<br />

teramana Kiwi e si è classificato primo<br />

nella sezione narrativa-romanzi.<br />

Nel prossimo numero de la voce<br />

verrà pubblicato l’incipit del<br />

romanzo.<br />

parlare con loro.<br />

Conosce Arthur, 22 anni, londinese,<br />

il quale legge e scrive perfettamente<br />

l’arabo e possiede conoscenze di<br />

medicina e biologia. Poi Ragen, 23 anni,<br />

jugoslavo, che parla correntemente<br />

serbo-croato, con una forza fuori<br />

dal comune. Anche Tommy, 16 anni,<br />

mago dell’elettronica e genio della<br />

fuga. Christine, 3 anni, sa scrivere<br />

e disegnare. David che prendeva il<br />

controllo del corpo di Billy solo nei<br />

momenti di sofferenza. E come loro<br />

anche gli altri: Danny, Allen, Adalana,<br />

Christopher. <strong>La</strong> psichiatra scopre


la voce Numero 1 · Anno ix · Dicembre 2011<br />

che due di queste (Arthur e Ragen)<br />

sono le personalità dominanti, le quali<br />

stabiliscono le regole, controllano la<br />

situazione e decidono chi può o non<br />

può interagire col mondo.<br />

Cosí, per la prima volta nella storia<br />

giudiziaria americana, il tribunale<br />

emette una sentenza di non colpevolezza<br />

(per reati gravi) per infermità<br />

mentale. Tuttavia Billy rimane un rebus<br />

irrisolto fino a quando, durante<br />

il ricovero in un istituto specializzato,<br />

a poco a poco non affiorano altre<br />

14 identità autonome. Tredici di que-<br />

Bussando alle porte dell’università<br />

di Jacopo<br />

ella maggior parte dei casi,<br />

“N avete scelto di accettare la decisione<br />

di qualcun altro. Questo è vero<br />

soprattutto nelle questioni importanti.<br />

In effetti quanto piú la questione è importante,<br />

tanto meno è probabile che<br />

diate retta alla vostra stessa esperienza,<br />

e tanto piú sembrate pronti a fare<br />

vostre le idee di qualcun altro.” Cosi<br />

dice lo scrittore statunitense Donald<br />

Walsch ed è ciò che accade spesso ai<br />

ragazzi quando, passata la maturità,<br />

si apprestano a scegliere l’università.<br />

E nelle loro menti non si chiedono come<br />

scegliere il corso di laurea giusto<br />

o l’ateneo migliore in cui studiare; si<br />

va dove c’è piú “movida” , dove per<br />

non sentirsi degli sfigati rimanendo<br />

in piccole città si presta attenzione a<br />

ciò che dicono gli amici, i genitori e<br />

spesso anche i professori che incitano<br />

ad andare il piú lontano possibili,<br />

perché secondo loro è meglio andare<br />

a studiare nelle grandi città, solo lí<br />

uno può fare nuove esperienze no?<br />

E questa superficialità spesso viene<br />

proprio dal liceo dove nessuno si preoccupa<br />

di orientare gli studenti e se<br />

alcuni hanno idee chiare altri no e<br />

proprio di questi altri ci si dovrebbe<br />

preoccupare.<br />

E di questa maggiore sinergia che<br />

dovrebbe esserci tra Scuola Superiore<br />

e Università ne ho parlato col Professore<br />

Piero Sandulli, Docente di Procedura<br />

Civile alla Facoltà di Giurispru-<br />

ste sono gli “Indesiderabili”, ovvero i<br />

soggetti che Arthur ha escluso dalla<br />

coscienza per non aver rispettato le<br />

regole imposte. L’ultima, la ventiquattresima,<br />

è quella che tutti chiamano<br />

“Il Maestro”. Il Maestro, 26 anni. È<br />

la fusione di tutte le personalità, possiede<br />

i talenti e i ricordi ognuna di<br />

esse. È un autodidatta dai molteplici<br />

interessi: tutte le conoscenze vantate<br />

dalle varie personalità provengono<br />

dai suoi studi condotti in maniera<br />

autonoma. È il vero Billy Milligan.<br />

Secondo la descrizione delle varie<br />

<strong>La</strong> scelta universitaria<br />

denza di <strong>Teramo</strong>, autore di numerose<br />

pubblicazioni ed ex Presidente della<br />

corte federale durante la vicenda<br />

“calciopoli “.<br />

Professore quale preparazione rileva<br />

negli studenti che provengono<br />

dalla scuola secondaria? Criticità e<br />

punti di forza si compensano ? Lei<br />

crede che lo sviluppo della tecnologia<br />

abbia accentuato quel decadimento<br />

culturale che in tanti professano<br />

esserci in Italia?<br />

Premessa: ritengo che in tutti i Licei<br />

e gli Istituti debba essere reintrodotto<br />

lo studio dell’educazione civica;<br />

ogni ragazzo deve conoscere le forme<br />

di governo di una cittadinanza, la<br />

costituzione, il rispetto, stipulare un<br />

patto con le istituzioni. Già questo<br />

sarebbe un grandissimo passo avanti<br />

per la nostra società. Tornando alla<br />

preparazione dei ragazzi devo dire<br />

che è abbastanza scadente in quanto<br />

non si ha piú il gusto, la passione per<br />

la scoperta, per il leggere. Oggigiorno<br />

viene prima internet che il leggere un<br />

libro, il giornale, una rivista storica o<br />

politica che sia. Ma solo quest’ultimi<br />

insegnano a saper scrivere, ad avere<br />

un bagaglio lessicale tale da poter<br />

replicare a tutti. E non sempre apprendere<br />

mille informazioni con un<br />

click significa essere piú informato.<br />

Quindi lei sta criticando l’oggi e il<br />

futuro della nostra società.<br />

In parte. Ma se la scuola viene<br />

vista come un dovere e non come un<br />

4<br />

identità esse si trovano in una stanza<br />

buia al centro della quale vi è un<br />

fascio di luce. «Chiunque faccia un<br />

passo dentro la luce prende il controllo<br />

della coscienza ed esce fuori, nel<br />

mondo reale. Questa è la persona<br />

che gli altri – quelli fuori – vedono<br />

e sentono e a cui reagiscono. Chi resta<br />

dentro può continuare a fare le<br />

solite cose, studiare, dormire, parlare<br />

o giocare. Ma chi è fuori, chiunque<br />

sia, deve fare molta attenzione a non<br />

rivelare l’esistenza degli altri. È un<br />

segreto di famiglia»<br />

piacere non è tutta colpa della platea<br />

scolastica; la cultura, di qualsiasi<br />

disciplina parliamo, può essere anche<br />

un divertimento, basta saperla<br />

insegnarla.<br />

<strong>La</strong> riforma della scuola strutturata<br />

da Berlinguer prevedeva uno scambio<br />

tra le due istituzioni scolastiche (<br />

Scuola superiore e Università ) , ossia<br />

insegnanti che tenevano lezioni<br />

all’Università e viceversa. A <strong>Teramo</strong><br />

è stata attuata?<br />

Purtroppo in misura ridottissima.<br />

Ecco perchè si può e si deve fare di<br />

piú. Le porgo una domanda: ma nei<br />

ragazzi c’è la voglia di orientarsi e conoscere<br />

la realtà dell’università prima<br />

ancora che venga terminata la scuola?<br />

No e la superficialità fa da padrona.<br />

Come Facoltà di Giurisprudenza<br />

<strong>Teramo</strong> offre periodi di studio in 20<br />

Paesi diversi (Erasmus), moltissimi<br />

corsi di specializzazione e master. E<br />

spesso l’ignoranza o meglio la scarsa<br />

documentazione porta i ragazzi e chi<br />

consiglia loro a ritenere l’Ateneo di<br />

<strong>Teramo</strong> e,nel caso specifico, la Facoltà<br />

di Giurisprudenza inferiore a quella<br />

della grandi città. Dato che vi piace<br />

tanto andare su internet con pochi<br />

click si può scoprire che non è cosí<br />

e le classifiche Censis di certo non le<br />

faccio io.<br />

Inoltre la politica recententemente,<br />

evidenziando sempre piú i suoi<br />

limiti, si è vista costretta ad accogliere<br />

Tecnici alla guida del Governo e tra


<strong>La</strong> scelta universitaria Numero 1 · Anno ix · Dicembre 2011<br />

questi spicca la figura del PROFESSO-<br />

RE MARTANO, docente presso questa<br />

Facoltà, ed attualmente vice ministro<br />

del <strong>La</strong>voro; e non dimentichiamo<br />

il Professore Ornaghi, anch’esso<br />

in tempi non tanto remoti è stato un<br />

membro del nostro Ateneo.<br />

Ma è ovvio che i professori liceali<br />

dovrebbero svolgere un intervento<br />

piú pregnante sui giovani per aiutarli<br />

nell’orientamento.<br />

E per quanto riguarda l’orientamento<br />

in uscita? L’Università è in grado<br />

di preparare i giovani al mondo<br />

del lavoro?<br />

Purtroppo poco, come con le istituzioni<br />

secondarie anche col mondo<br />

del lavoro non c’è abbastanza sinergia<br />

e l’Università deve aprirsi di piú;<br />

“EX” Files<br />

Gli ex alunni ci aiutano a orientarci per il post-diploma<br />

di B.F.C.<br />

Potremmo definire questo articolo<br />

un’“analisi sociale”, troppo asettico?<br />

Si tratta di una serie di domande<br />

proposte ad ex alunni del nostro liceo,<br />

attraverso le quali abbiamo la possibilità<br />

di condividere ricordi di ragazzi<br />

che, come noi, hanno trascorso momenti<br />

indimenticabili tra queste mura.<br />

Ringrazio tutti coloro che hanno<br />

collaborato!<br />

descrivi con una parola gli anni<br />

trascorsi al liceo. (1) Fantastici!<br />

(Andrea Bonomo) (2) Indimenticabili!<br />

(Alessandro Tertulliani) (3) Spettacolo!<br />

(Gianluca Di Giacinto) (4) <strong>La</strong>tino.<br />

(Lorenzo Addazi)<br />

cosa ti manca di piú di quegli anni?<br />

(1) <strong>La</strong> mia classe, era la mia famiglia.<br />

(Alessandra Catalogna) (2) Tante<br />

cose. . . Il fatto è che una volta fuori<br />

cominci a dimenticare o a sminuire<br />

gli aspetti negativi del liceo e restano<br />

solo i ricordi migliori. (Marco Di<br />

Marcantonio)<br />

e il giorno dopo del tuo esame orale?<br />

(1) Partita per un trekking a<br />

cavallo di tre giorni. (Anna Cozzi)<br />

Mi sono ubriacato sotto il bar di casa<br />

mia e ho pianto come un cretino<br />

pensando al futuro. (Massimiliamo<br />

Mucciarelli) <strong>La</strong> voglia di urlare e di<br />

spesso ci si lamenta che non si trova<br />

lavoro, ma forse se si facesse capire<br />

a questi ragazzi che non si ha bisogno<br />

tanto di avvocati, che abbondano<br />

fin troppo, ma di magistrati, cancellieri,<br />

giuristi di impresa, il problema<br />

potrebbe parzialmente essere risolto.<br />

Inoltre L’Ateneo ha un Ufficio di<br />

Orientamento e Formazione dedicato<br />

proprio a mettere in contatto i giovani<br />

laureati con il mondo del lavoro<br />

( Aziende, Enti pubblici, Banche.<br />

. . ). poponendo stage che spesso<br />

si trasformano in veri contratti di<br />

lavoro.<br />

Una figura che pochi studenti<br />

della mia età conoscono è quella<br />

del Tutor. Lei crede che nell’Ateneo<br />

teramano Il Turo risponda ap-<br />

sfogarmi era tanta, ma probabilmente<br />

avrò passato la giornata in letargo.<br />

(Ugo Di Carlo)<br />

il ricordo piú bello del liceo?<br />

(1) Senza dubbio l’interrogazione di<br />

filosofia dove io muovevo le labbra e<br />

un mio compagno dietro ripeteva. Voto<br />

6! (Alessandro Tertulliani) (2) Forse<br />

il momento piú bello è proprio il<br />

ricordo che ne ho ora. (Dario Valerii)<br />

(3) Il compito di matematica all’esame<br />

di stato. (Davide Di Curzio)<br />

(4) Pinooooooooo! (Stefano Cipriani)<br />

la scena piú divertente che ricordi?<br />

(1) A. si infila in un cappotto<br />

appeso alla parete e rimane lí per<br />

tutta la lezione, senza che la prof se<br />

ne accorga. (Alessandra Catalogna)<br />

(2) M.G. Si presenta in classe, davanti<br />

alla professoressa, in accappatoio.<br />

(Daniele Trubiani) (3) Un giorno la<br />

mia prof di filosofia, Giacomina, mi<br />

cacciò dall’aula urlando, con lo sguardo<br />

esterrefatto. Era convinta, non so<br />

in base a quale atteggiamento, che fossi<br />

completamente ubriaco. Sono stato<br />

un’ora fuori con un compagno che<br />

doveva “aiutarmi a smaltire”, mi aveva<br />

dato perfino 2 euro per prendermi<br />

un paio di caffè. (Lorenzo Addazi)<br />

(4) Beh, diciamo che entrare in classe<br />

ubriachi l’ultimo giorno di scuola<br />

è stato abbastanza divertente! (Mar-<br />

5<br />

pieno al suo compito di “facilitatore“<br />

oppure sia una mera figura<br />

burocratica-amministrativa?<br />

Ritengo che una Facoltà di medie<br />

dimensioni come quella di <strong>Teramo</strong><br />

consenta al Tutor di realizzare appieno<br />

il proprio ruolo, vivendo un rapporto<br />

piú diretto con gli studenti, aiutandoli<br />

nella programmazione dello<br />

studio ed appunto nell’orientamento<br />

in uscita.<br />

Grazie Professore per la sua disponibilità;<br />

sono certo che dalle sue<br />

parole sia io che i miei coetanei trarremo<br />

spunti per cercare di affrontare i<br />

dubbi e le incertezze che sono proprie<br />

della nostra generazione.<br />

co Di Marcantonio) (5) L’alunno G.,<br />

in preda al delirio, comincia a strappare<br />

il libro e a mangiarlo, la prof<br />

richiama tutta la classe che sta ridendo<br />

e non nota l’alunno in questione.<br />

(Francesco <strong>La</strong>ttanzi)<br />

cosa hai fatto la notte prima degli<br />

esami? (1) Giocato alla play<br />

fino alle due di notte con mio fratello,<br />

ho sempre vinto! (Daniele<br />

Trubiani) (2) Abbiamo visto il film<br />

“Notte prima degli esami” e poi giro<br />

in macchina cantando “Non sarà<br />

un’avventura”. (Giulio Piotti)<br />

anche tu hai lasciato la tua firma<br />

sui muri della scuola?<br />

(1) Durante i primi anni, qualche<br />

cagata l’ho scritta ma non ricordo,<br />

mentre le frasette patetiche del tipo<br />

“anch’io ho finito!” ve le ho risparmiate.<br />

(Edoardo Di Pietro) (2) Ho scritto<br />

“In questa scuola ho lasciato piú di<br />

una scritta sul muro”. (Giacomo Di<br />

Francesco) (3) “ed un sorriso avrò per<br />

tutti voi” (Ingrid Filippini) (4) “L’Egitto<br />

è stato qui” e “Agnello di Dio tutto<br />

mio!” (Marco Di Egidio) (5) Ahahah!<br />

questa me l’avete scritta apposta, mi<br />

rifiuto di rispondere! Non rivelerò<br />

la mia identità! (Marco Di Marcantonio)<br />

(6) Non mi chiamo Marco Di<br />

Marcantonio alias “Marz”. (Sabrina<br />

Vallarola) (7) Non ho fatto scritte ma


la voce Numero 1 · Anno ix · Dicembre 2011<br />

ho lasciato una dichiarazione d’amore<br />

alla bidella, dentro il cassetto della<br />

cattedra del corridoio. Vale lo stesso?<br />

(Stefano D’Onofrio)<br />

quale consiglio ti senti di dare<br />

a coloro che stanno ancora fre-<br />

7 Miliardi<br />

di Flavia Cantoro<br />

Inizialmente sulla Terra gli abitanti<br />

erano, per chi ci crede, 2. Poi nel<br />

1500 sono diventati 500 mila, nel 1800<br />

sono arrivati a un miliardo, e il 31 ottobre<br />

2011 (data simbolica, in realtà)<br />

la popolazione della Terra ha raggiunto<br />

i 7 miliardi, con una nascita media<br />

di circa 5 bambini al secondo, e, contando<br />

anche i morti, un aumento di<br />

circa 200 mila persone all’anno.<br />

Questa improvvisa crescita demografica<br />

è dovuta al miglioramento delle<br />

condizioni di vita, giacché l’igiene e<br />

la sanità sono progredite: per questo<br />

motivo nel 1960 l’aspettativa di vita<br />

era di 53 anni, mentre ora è di 69. Nonostante<br />

la popolazione sia sempre in<br />

aumento, per ogni madre il numero<br />

dei figli è diminuito, tant’è che nel<br />

<strong>La</strong> quiete dopo la. . . primavera?<br />

di Ceccho B.S.<br />

Dopo le sconfitte subíte da Gheddafi<br />

a Misurata (che è stata, come<br />

avevamo “predetto” l’anno scorso, la<br />

Stalingrado delle truppe lealiste, prosciugando<br />

le ultime energie che ancora<br />

avevano dopo gli attacchi congiunti<br />

di ribelli e aviazione NATO) e<br />

a Tripoli (grazie all’appoggio dei Servizi<br />

Segreti Inglesi e Francesi e dei<br />

ribelli berberi del deserto), sconfitte<br />

costate al Grande Dittatore africano<br />

prima i suoi sostenitori, poi il Paese,<br />

poi Sirte sua ultima roccaforte, infine<br />

la vita, molti ritengono che la fase<br />

rivoluzionaria della Primavera Araba<br />

sia finita. Per molti versi è cosí,<br />

visto che in Tunisia e in Egitto sono<br />

già state fatte le prime elezioni dopo<br />

quentando il liceo? (1) Non fossilizzatevi<br />

sui voti come fanno la maggior<br />

parte dei liceali, fuori da quelle<br />

quattro mura a nessuno importa<br />

molto con quanto siete usciti, ma come<br />

ragionate! Don’t worry be happy!<br />

(Claudio Patta) (2) Studiate poco che<br />

Uno sguardo sul mondo<br />

1950 in ogni famiglia c’erano quattro<br />

figli, mentre adesso c’è una media di<br />

due figli e mezzo. Secondo calcoli<br />

statistici, ciò in futuro porterà gli abitanti<br />

della Terra a diminuire: nel 2040<br />

la popolazione sarà di 9 miliardi, e<br />

nel 2100 scenderà a meno di sette.<br />

Il boom demografico a cui stiamo<br />

assistendo, nonostante porti a una<br />

maggiore domanda di beni materiali<br />

e quindi a una crescita economica,<br />

ha anche conseguenze negative. Una<br />

di queste è l’incremento dell’inquinamento<br />

sulla Terra. Ciò avviene poiché<br />

occorre una maggiore produzione<br />

energetica e di conseguenza a una piú<br />

grande emissione di gas.<br />

Per cercare di ridurre la produzione<br />

di questi gas, come la CO2, nel<br />

2005 è entrato in vigore il “Protocollo<br />

di Kyoto”: ogni Stato aderente a ta-<br />

la fine delle rispettive dittature pluridecennali;<br />

queste hanno sancito in<br />

entrambi i Paesi la vittoria delle forze<br />

moderate musulmane (i “Fratelli Arabi”),<br />

ma l’attenzione occidentale resta<br />

alta per il timore che dietro i “Fratelli”<br />

si nascondino i Kalashnikov dei soliti<br />

noti terroristi che abbiamo imparato a<br />

conoscere bene, purtroppo, in questi<br />

dieci anni.<br />

Nonostante ciò, ancora in questo<br />

periodo il già citato Egitto scende in<br />

piazza contro gli ex-pretoriani del dittatore<br />

Mubarak: questi ultimi si sono<br />

rivelati non meno repressivi dell’ex<br />

tiranno e non hanno avuto un attimo<br />

di esitazione a sparare sulle folle<br />

che avevano aiutato a “liberare” pochi<br />

mesi prima. Notevoli sviluppi stanno<br />

6<br />

fa male! (Daniele Trubiani) (3) Per i<br />

maturandi: all’esame si copia, tranquilli.<br />

Per tutti gli altri: tenete duro!<br />

(Federico Eugeni) (4) Uscite di lí prima<br />

possibile! (Giacomo Di Francesco)<br />

le accordo doveva cercare di ridurre<br />

di cinque punti percentuali l’emissione<br />

di gas tossici. Gli USA, la Cina e<br />

l’India, che ne erano (e sono) i maggiori<br />

“produttori”, si sono estraniati<br />

dal protocollo. <strong>La</strong> Cina in questi ultimi<br />

anni ha addirittura aumentato<br />

l’immissione di gas nocivi nell’atmosfera,<br />

a differenza degli usa e dell’India,<br />

la cui “produzione” è rimasta<br />

pressappoco invariata.<br />

Per sensibilizzare la popolazione<br />

ai problemi che dà la cifra di<br />

7 miliardi, nella relazione unfpa<br />

(United Nations Population Fund)<br />

è stato scritto in italiano: «Invece<br />

di chiedersi “Siamo troppi?” dovremmo<br />

invece chiederci “Cosa posso<br />

fare per rendere il nostro mondo<br />

migliore?”».<br />

susseguendosi in Siria: il tiranno del<br />

luogo, Bashar Assadr, continua, nonostante<br />

le numerose rivolte che si sono<br />

succedute quest’anno, a far reprimere<br />

ogni tentativo insurrezionale. E i fatti<br />

gli danno ragione: sebbene i ribelli<br />

abbiano molti alleati tra i paesi confinanti,<br />

come la Turchia democratica,<br />

sebbene la Lega Araba abbia isolato<br />

a livello internazionale la nazione,<br />

sebbene sia scoppiata come in Libia<br />

una vera e propria guerra civile tra<br />

lealisti e ribelli, il regime riesce a respingere<br />

ogni attacco sia estero che<br />

interno, contrattaccando a livello internazionale<br />

i “pezzi grossi” USA ed<br />

Europa, e uccidendo e arrestando tutti<br />

gli insorti che può. Infine, dubbia<br />

è la situazione iraniana: Il regime dei


Uno sguardo sul mondo Numero 1 · Anno ix · Dicembre 2011<br />

pasdaran è diviso a livello di opinione<br />

pubblica “via Web” tra sostenitori<br />

del regime e simpatizzanti occidentali.<br />

Diversamente da quanto è avvenuto<br />

in passato, al momento desta piú<br />

scalpore la notizia della distruzione<br />

dell’Ambasciata Britannica per mano<br />

dei simpatizzanti del regime piuttosto<br />

che le proteste della fetta della<br />

popolazione giovanile favorevole alla<br />

democrazia.<br />

Come si può ben vedere, il Mediterraneo<br />

è tutt’altro che in pace e<br />

sotto la cenere del fuoco rivoluziona-<br />

Tutti insieme appassionatamente. . .<br />

(. . . verso il baratro)<br />

di Erni<br />

Negli ultimi mesi abbiamo assistito<br />

a dei veri e propri stravolgimenti<br />

all’interno delle politiche europee,<br />

in particolare nei paesi denominati<br />

piigs 1 , dove sono cambiati tre<br />

governi su cinque.<br />

Questo è accaduto perché la crisi<br />

che gravava su queste nazioni, dovuta<br />

a una crescita esponenziale del debito<br />

pubblico, è peggiorata e l’Europa<br />

stessa ha imposto dei cambiamenti a<br />

livello economico.<br />

Occorre quindi analizzare meglio<br />

la situazione partendo dal nostro paese.<br />

Per quanto riguarda l’Italia, infatti,<br />

con l’avvento del governo tecnico di<br />

Mario Monti, abbiamo subíto una dura<br />

manovra per raggiungere la parità<br />

di bilancio, basata principalmente su<br />

quattro principali pilastri: la lotta fiscale,<br />

introducendo leggi piú severe<br />

(un esempio è il limitare il pagamento<br />

in contanti solo per cifre inferiori<br />

a mille euro, riducendo cosí i pagamenti<br />

in nero, senza la ricevuta), l’aumento<br />

delle tasse, in particolare di<br />

quelle sugli immobili come l’ici ma<br />

colpendo anche l’iva, ossia l’imposta<br />

sull’acquisto delle merci; altro provvedimento<br />

è la riforma pensionistica,<br />

che prevede l’innalzamento della età<br />

media per andare in pensione (in particolare,<br />

per le donne) aumentando<br />

rio c’è ancora qualche tizzone ardente.<br />

Possiamo finora dire, noi Italiani,<br />

che ci siamo liberati di vicini scomodi<br />

(quanto mancheranno ai giornalisti a<br />

caccia di scoop le frequenti e farsesche<br />

visite di Gheddafi all’amico Berlusconi?),<br />

ma in cambio abbiamo la<br />

concorrenza piú serrata di Francesi<br />

ed Inglesi. Una cosa è certa: i Paesi<br />

che piú hanno guadagnato dalla Primavera<br />

sono state le “vecchie volpi”<br />

Francia e Inghilterra, ormai in pieno<br />

revival colonialista. Soprattutto la<br />

Francia di Sarkozy, giorno e notte a<br />

anche il valore dei versamenti contributivi,<br />

ossia delle tasse che vanno a<br />

costituire le future pensioni; inoltre<br />

è previsto un taglio delle spese della<br />

politica italiana, eliminando l’organo<br />

della provincia, e di conseguenza tutti<br />

gli stipendi dei vari consiglieri.<br />

Anche la Grecia ha attuato una politica<br />

di tagli, ha aumentato il valore<br />

delle imposte, in particolare su alcool<br />

e sigarette e ha licenziato oltre 30 mila<br />

impiegati statali; simili provvedimenti<br />

sono stati attuati da altri paesi della<br />

zona euro.<br />

Tali soluzioni però non rassicurano<br />

affatto il mercato, anzi contribuiscono<br />

a creare un clima di tensione,<br />

poiché nessuno di questi accorgimenti<br />

punta ad accrescere lo sviluppo<br />

delle singole nazioni, che puntano a<br />

colmare il debito pubblico prelevando<br />

immediatamente il contante, senza<br />

effettivamente trovare un sistema<br />

che abbia una prospettiva futura, ossia<br />

che aiuti ogni singolo paese ad<br />

aumentare il proprio guadagno e dimezzarne<br />

le spese, impedendo cosí<br />

che una situazione del genere si ripeta.<br />

Questa politica, se non migliorata,<br />

rischia di portare la maggior parte<br />

degli stati in una situazione di recessione,<br />

dove il pil 2 di ogni nazione<br />

avrà un andamento calante, creando<br />

cosí una spirale autodistruttiva che<br />

7<br />

caccia di “grandeur”, aggressiva negli<br />

affari esteri (è stata la prima di<br />

ogni nazione occidentale, persino prima<br />

degli usa, a bombardare Gheddafi)<br />

e impelagata con la Germania<br />

nel risanamento economico Europeo,<br />

è stata la vera protagonista di questa<br />

vicenda sul fronte europeo e occidentale.<br />

Che Sarko voglia emulare un<br />

connazionale, figlio di stranieri come<br />

lui, alto pressapoco come lui e con la<br />

stessa smania di arricchire le casse in<br />

pericolo della Francia?<br />

coinvolgerà in primis l’Euro e successivamente<br />

l’Europa intera e, magari,<br />

perfino il resto del mondo.<br />

Proprio nell’Europa è da trovarsi<br />

la causa principale di questa situazione,<br />

poiché è venuta a mancare una<br />

linea guida e una leadership che conducesse<br />

le strategie dei vari componenti,<br />

che invece si sono trovati ad<br />

affrontare quasi da soli questa crisi,<br />

arrivando cosí a dubitare della valenza<br />

dell’Unione Europea e del suo ruolo.<br />

Può dunque essere una risposta<br />

la fine dei legami fra gli stati europei?<br />

Eppure la storia ci insegna che<br />

fin quando non c’è stata un unione,<br />

l’Europa ha sempre vissuto periodi di<br />

guerre e conflitti.<br />

Quindi pare che come l’Europa<br />

sia la causa della crisi, possa anche<br />

rappresentarne la soluzione, e in tale<br />

orbita sembrano ben auguranti alcuni<br />

provvedimenti come il fondo salva<br />

stati, un fondo stanziato per investire<br />

su nazioni piú deboli e dare una possibilità<br />

di ripresa, anche perché, forse,<br />

i grandi Europei si son accorti che se<br />

anche un singolo cade giú nel baratro,<br />

saranno loro a seguire subito dopo.<br />

note<br />

1 Portogallo, Italia, Irlanda, Grecia e Spagna.<br />

2 Prodotto interno lordo di ogni nazione (ossia<br />

la somma di tutto quello che si produce in<br />

uno Stato).


la voce Numero 1 · Anno ix · Dicembre 2011<br />

L’Europa ce lo chiede<br />

di Marco<br />

In questi tormentati giorni di una<br />

crisi che non sembra piú voler trovare<br />

fine, ci è spesso capitato di prendere<br />

quotidiani o di accendere radio<br />

e televisioni, ansiosi di trovare un minimo<br />

barlume di speranza per un’uscita<br />

dalla tragica situazione, trovandoci<br />

però sempre dinanzi alla stessa<br />

formula: l’Europa ce lo chiede.<br />

Ponendoci con un briciolo di curiosità<br />

verso quella che sembra essere<br />

la causa della politica economica<br />

di “lacrime e sangue” dei nostri<br />

governanti, potrebbero sovvenirci<br />

delle domande: che cosa ci chiede<br />

esattamente l’Europa?<br />

L’idea di un’Europa Unita nasce<br />

sostanzialmente nel secondo dopoguerra,<br />

quando qualcuno pensò che<br />

dopo secoli di guerre forse era opportuno<br />

metterci una pietra sopra e dare<br />

al Vecchio Continente una parvenza<br />

d’unità.<br />

Siamo quindi una comunità e, come<br />

si suol dire, l’unione fa la forza.<br />

<strong>La</strong> “nostra forza” dimostra però un<br />

particolare, anzi potremmo dire esclusivo,<br />

interesse nel campo economico.<br />

Del resto, quando si tratta di politica<br />

internazionale, è difficile pensare<br />

ad un reale coordinamento. <strong>La</strong> Francia<br />

non ha certo chiesto l’opinione di<br />

nessuno per iniziare a bombardare<br />

la Libia, e abbiamo potuto constatare<br />

quale deprecazione sia stata rivolta al<br />

precedente governo italiano non appena<br />

fiutata un’opportunità nel campo<br />

Pasta e pizza, politica e mafia<br />

di Cassarà<br />

Se il mondo guarda al nostro Paese<br />

pensando alla pasta, alla pizza e<br />

alla mafia, non ha tutti i torti. Se pensate<br />

ancora che la mafia sia solo una<br />

questione del Sud, dovete ricredervi!<br />

Quello che magistrati e procuratori<br />

denunciano da anni senza essere<br />

ascoltati, ora è certo: in Lombardia<br />

esiste una cupola della ’Ndrangheta<br />

che si è infiltrata nel tessuto imprenditoriale<br />

e istituzionale. Questo è il<br />

energetico in Russia.<br />

Nonostante gli sforzi profusi da<br />

tutti i Paesi membri per far sí che<br />

l’euro regga, compresa la scena in cui<br />

Berlusconi si reca ad esporre la manovra<br />

all’ue come uno scolaretto con<br />

il suo compitino, la moneta comune<br />

continua ad apparire barcollante. Già<br />

l’idea originaria di una comune politica<br />

economica porta con sé, senz’altro<br />

assieme a una certa equiparazione<br />

tra i vari mercati e un incentivo agli<br />

scambi, la notevole incrinatura della<br />

consulta di tutti i membri, la quale<br />

richiede tempi estesi, tempi di cui gli<br />

speculatori sono liberi di approfittare.<br />

Ma a questo punto sembra opportuno<br />

sviscerare il funzionamento della<br />

moneta europea. L’articolo 105 del<br />

trattato di Maastricht afferma che “la<br />

bce ha il diritto esclusivo di autorizzare<br />

l’emissione di banconote all’interno<br />

della comunità”. Questa Banca,<br />

a cui è riservato un “diritto esclusivo”,<br />

risulta essere una federazione delle<br />

banche centrali nazionali : infatti nel<br />

Consiglio dei governatori, ovvero il<br />

vertice dell’organizzazione, siedono<br />

i rappresentanti delle banche appartenenti<br />

all’Eurosistema, vale a dirsi<br />

delegati di banche private. A questo<br />

Consiglio sono stati costituzionalmente<br />

affidati il raggiungimento degli<br />

obiettivi conferiti all’Eurosistema,<br />

la definizione degli indirizzi necessari<br />

alla loro esecuzione e quella dell’orientamento<br />

generale della politica<br />

monetaria dell’area euro, compresi i<br />

tassi d’interesse di riferimento. Al<br />

verdetto con cui il 19 novembre 2011 il<br />

gup di Milano Roberto Arnaldi, dopo<br />

32 ore di camera del consiglio, ha<br />

condannato 110 affiliati alla mafia calabrese.<br />

Il tutto a termine di uno dei<br />

maxi-processi con il maggior numero<br />

di imputati (ben 119) e, considerando<br />

le 9 assoluzioni, una delle quali per<br />

morte del reo, sono stati inflitti piú di<br />

mille anni di carcere.<br />

Nel 2003 i pm (Pubblici ministeri)<br />

Alessandra Dolci e Paolo Storari, coor-<br />

8<br />

Presidente della bce, nominato invece<br />

di comune accordo dai governi<br />

dell’eurozona, spetta l’attuazione della<br />

politica monetaria conformemente<br />

alle decisioni del Consiglio dei governatori<br />

e, nell’ambito di tale quadro,<br />

impartire alle banche centrali nazionali<br />

le necessarie istruzioni nell’esercizio<br />

dei poteri delgati da parte del<br />

Consiglio dei governatori.<br />

Con tali presupposti, quello in cui<br />

siamo entrati non può che essere visto<br />

come un tenebroso circolo vizioso.<br />

Quindi non sembra strano chiederci:<br />

ma chi ce l’ha fatto fare? Il quesito<br />

potrebbe rimanere irrisolto , ma per<br />

chi è piú curioso, forse possiamo dire<br />

piú malizioso, si potrebbe far caso a<br />

come, in un cosí duro periodo di crisi,<br />

mai una voce di politico, e se vi<br />

aggrada nemmeno di tecnico, si sia<br />

levata per azzardare a supporre che<br />

questo sistema, l’Eurosistema, non è<br />

stato messo in piedi troppo bene; mai<br />

nessuno che abbia accennato non alla<br />

crisi nel sistema, di cui penso ormai<br />

ne abbiamo tutti fino al collo, ma<br />

del sistema. I piú maliziosi potrebbero<br />

affermare che un sistema il quale<br />

subordina uno Stato, inteso come organizzazione<br />

democratica, alle decisioni<br />

di organizzazioni riconducibili<br />

alla finanza, entità nata dal desiderio<br />

di guadagno di privati, sia semplicemente<br />

inconcepibile. Infine, i piú<br />

maliziosi di tutti, leggendo il titolo<br />

di questo articolo, potrebbero suggerire<br />

che, talvolta, qualche richiesta è<br />

meglio lasciarla lí dov’è.<br />

dinati dal procuratore aggiunto della<br />

dda Ilda Boccasini, avevano iniziato<br />

le indagini su una partita di droga<br />

proveniente del Sudamerica. Con il<br />

passare dei giorni, però, le indagini si<br />

erano spostate in Calabria e in seguito<br />

a Milano, dove i pm sono riusciti<br />

a ricostruire la tela degli affiliati calabresi,<br />

arrivando cosí al maxi-blitz del<br />

luglio 2010, denominato “Infinito”.<br />

Dopo un lavoro sovrumano (si<br />

parla di piú di 300 faldoni), sono fini-


Oltre noi stessi Numero 1 · Anno ix · Dicembre 2011<br />

ti dietro le sbarre: per 16 anni, Alessandro<br />

Manno, capo della locale di<br />

Pioltello; per 14 Vincenzo Mandalari,<br />

Pasquale Varca e Cosimo Barranca,<br />

capo locale di Milano. Solo 12 anni<br />

sono stati inflitti a Pasquale Zappia,<br />

l’uomo che è passato alle cronache come<br />

il “capo dei capi” nel corso del famoso<br />

summit svolto nel centro degli<br />

anziani di Palerno Dugnano intitolato<br />

a Falcone e Borsellino. Il “povero”<br />

mafioso alla lettura della condanna<br />

non ha retto il colpo ed è stato trasportato<br />

fuori dall’aula bunker di via<br />

Uccelli di Nemi, poiché colto da malore<br />

(tipico escamotage per sfuggire<br />

agli insulti dei presenti). Questi boss<br />

insieme ai loro affiliati erano riusciti<br />

ad infiltrarsi nel mondo dell’imprenditoria<br />

milanese, in primis nel settore<br />

edile e del movimento terra e in un<br />

secondo momento nell’ambito della<br />

sanità pubblica e della politica, sia a<br />

livello locale che regionale.<br />

Sapete perché tutto questo è stato<br />

possibile? Purtroppo in Italia il<br />

binomio mafia-Stato gode ancora di<br />

ottima salute; non a caso tra gli imputati<br />

al maxi processo ci sono due<br />

politici: Pasquale Valdes, il “grande”<br />

ex sindaco di Borgarello (in provincia<br />

di Pavia), condannato a un anno<br />

e quattro mesi di reclusione, e Antonio<br />

Oliviero, ex assessore provinciale<br />

milanese che se l’è cavato con una<br />

multa di soli 25 mila euro. Grazie<br />

a quest’operazione dell’antimafia so-<br />

no stati confiscati beni per 15 milioni<br />

di euro, parte dei quali verranno ora<br />

dati come risarcimento ai comuni e<br />

alla regione Lombardia, per essersi<br />

costituiti parte civile.<br />

Le pene, seppur severe, non hanno<br />

del tutto soddisfatto i pm che dopo<br />

anni di lavoro, sono riusciti sí a<br />

far riconoscere l’associazione mafiosa<br />

per la maggior parte degli imputati,<br />

ma non a far valere l’art. 41bis, che<br />

prevede il carcere a vita per tutti i<br />

mafiosi.<br />

<strong>La</strong> speranza è riposta nella corte<br />

d’Appello che dovrebbe confermare<br />

le pene, a meno che non ci siano, come<br />

al solito, errori “involontari” dovuti<br />

a qualche mazzetta o a qualche<br />

ordine dalla cupola.<br />

Come nei migliori film che rappresentano<br />

l’Italia nel mondo, l’udienza<br />

non si poteva concludere se non con<br />

l’edificante spettacolo dei mafiosi, che<br />

dalle gabbie hanno iniziato ad insultare<br />

tutti, perfino i loro legali, urlando<br />

e sputando al grido di “Buffoni”.<br />

Questo processo è senza dubbio<br />

il piú grande successo della giustizia<br />

ai danni delle associazioni mafiose<br />

infiltrate al Nord, e ha dimostrato all’Italia<br />

che la ’Ndrangheta non è solo<br />

una questione della Calabria, ma<br />

mondiale, dato che ad oggi è ritenuta<br />

la mafia piú ricca d’Europa, grazie al<br />

controllo del traffico di cocaina, con<br />

la “collaborazione” della Colombia.<br />

Glossario essenziale<br />

Oltre noi stessi<br />

Se conoscete la felicità contattatemi, desidero conoscerla anch’io<br />

“Cosa vuoi essere da grande?” “Felice da far schifo.” – Peanuts<br />

di Abau<br />

è chi ci impiega 50 anni per tro-<br />

C’ varla e chi ce l’ha per 50 anni<br />

accanto e non se ne è mai accorto. Ma<br />

cosa?<br />

Semplice, la felicità.<br />

Che cos’è la felicità? A dire il vero<br />

non lo so neanche io, ma so per certo<br />

che esista, me lo ha detto mio nonno.<br />

Siamo nell’epoca dei velocisti, dove<br />

la nostra anima è collegata ad una<br />

presa usb e non siamo piú padroni<br />

del nostro pensiero. Questo è il problema,<br />

il nostro pensiero è finito totalmente<br />

su Facebook. Tutti uguali questi<br />

umani, non nell’aspetto, ma per<br />

ciò che sta dietro gli occhi. Tutti con<br />

un futuro certo, tutti sulle spalle della<br />

propria famiglia, senza la minima<br />

vergogna.<br />

Gli anziani di oggi dicono che noi<br />

siamo il futuro, senza dubbio, ma ana-<br />

9<br />

GUP (Giudice dell’Udienza Preliminare)<br />

È la figura preposta a decidere,<br />

durante l’udienza preliminare, sulla<br />

richiesta del Pubblico Ministero, di<br />

rinviare a giudizio l’indagato.<br />

DDA (Direzione distrettuale antimafia)<br />

È costituita nell’ambito delle procure<br />

della Repubblica, ed è quindi un organo<br />

giudiziario. <strong>La</strong> dda e la dia (Direzione<br />

Investigativa Antimafia) sono<br />

nate dall’intuito di Giovanni Falcone,<br />

che aveva compreso come le complesse<br />

organizzazioni criminali non possano<br />

essere efficientemente combattute<br />

dalle singole procure della Repubblica<br />

o dai singoli reparti di Polizia.<br />

Occorreva dunque un organo coordinato<br />

a livello nazionale, che potesse<br />

spostarsi agevolmente tra le province<br />

e monitorare l’andamento criminale<br />

su tutto il territorio italiano.<br />

LOCALE (Locali in calabrese) Indica<br />

l’insieme di piú ‘ndrine in un paese,<br />

molte delle quali con collegamenti<br />

in tutta Italia e all’estero. <strong>La</strong> ‘ndrina<br />

è sinonimo di cosca (organizzazione)<br />

malavitosa nel gergo calabrese<br />

della ‘Ndrangheta; essa è composta<br />

da una famiglia – termine da intendersi<br />

nel significato comune, ossia<br />

di consanguinei – che controlla<br />

un determinato territorio, di solito<br />

un paese o un quartiere di una città.<br />

Il capo di ogni ‘ndrina viene detto<br />

“capubastumi” (capobastone).<br />

lizzando a pieno il significato, si comprende<br />

il rovescio della medaglia. Infatti<br />

noi sí, siamo il futuro, ma un<br />

futuro condizionato dagli errori del<br />

passato e dell’attuale presente. Sarà<br />

un futuro pieno di idioti. Dove chi<br />

è laureato farà il barbone e i barboni<br />

saranno disoccupati. L’avvenire<br />

non si costruisce guardando avanti,<br />

si fa guardando l’oggi. “Ieri è storia,<br />

domani un mistero, ma oggi è un


la voce Numero 1 · Anno ix · Dicembre 2011<br />

Passi di danza<br />

dono per questo si chiama Presente.”<br />

(Kung Fu Panda). Fermiamoci. Fermiamo<br />

l’abitudine, fermiamo il tempo<br />

e cambiamo tutto, ora o mai piú.<br />

Sono un ladro, sono un bugiardo, sono<br />

quello che avete creato, sono l’evoluzione.<br />

Ora ragazzo, vuoi la felicità?<br />

Cerca su un altro vocabolario.<br />

Ecco cos’è la felicità oggi, un pensiero<br />

astratto, solo un pensiero. Ciò<br />

che si nasconde nel piccolo, quello<br />

che si nasconde dietro la sofferenza<br />

d’un parto che cosa sarebbe?<br />

Non è uno stato d’animo, non è<br />

un emozione. <strong>La</strong> felicità non è nulla<br />

ed è tutto, è un attimo ed è una vita.<br />

Anno 2011: verso la fine del mondo?<br />

di Antonio<br />

Generalmente quando si pensa alla<br />

fine del mondo, alla gente vengono<br />

in mente i luoghi comuni della<br />

città in fiamme, della terra che tremando<br />

apre voragini sotto i piedi, del<br />

cielo plumbeo, dei meteoriti che cadono<br />

e cosí via: insomma tutte quelle<br />

scene da film americano a basso<br />

costo. E se per “Fine del mondo”<br />

si intendesse invece “Fine-di-ciò-checonosciamo?”<br />

D’altronde chi ci dice<br />

che il cosí temuto Armageddon non<br />

gloria plebani<br />

Sta a noi e solo a noi saperla coglierla<br />

e custodirla.<br />

<strong>La</strong> felicità è un istante, dura proprio<br />

pochissimo, quel poco che non<br />

riesci a realizzare. Come tutte le cose<br />

belle, che si avvertono solo quando sono<br />

concluse. Forse dovremmo essere<br />

piú ricettivi, e piú semplici. Dovremmo<br />

evitare di pretendere sempre altro,<br />

rispetto a quello che ci troviamo davanti.<br />

A volte ciò che vediamo è tutto<br />

ciò che vogliamo in quel momento. Si<br />

rischia di essere insoddisfatti perennemente.<br />

Forse non esiste un’idea di<br />

felicità, avete presente quelle persone<br />

con quelle vite perfette, che sembrano<br />

sia invece un lento e inesorabile cambiamento<br />

dell’economia, dell’assetto<br />

politico degli stati, di tanti mutamenti<br />

insomma che porterebbero ad una<br />

nuova era? Ma veniamo al dunque:<br />

se davvero è cosí, non pensate che sia<br />

già iniziato?<br />

Riflettiamo. In realtà “qualche<br />

tempo” fa erano stati i Maya a predire<br />

la fine del mondo, i calcoli dei quali,<br />

secondo alcuni terribilmente sicuri, la<br />

porrebbero il 21-12-2012, esattamente<br />

tra un anno, poi si sa, le masse hanno<br />

subito abboccato all’amo e i ferma-<br />

10<br />

gloria plebani<br />

non aver mai subíto nessun attimo di<br />

dolore, stanchezza mentale e delusione?<br />

Forse, piú che felici, sono soddisfatti<br />

con una leggera e velata rassegnazione<br />

ed a noi, eroici depressi,<br />

fanno quasi astio.<br />

«C’è un’ape che se posa<br />

sopr’un botton de rosa:<br />

l’annusa, e se ne va. . .<br />

In fonno, la felicità<br />

è una piccola cosa.»<br />

di Trilussa<br />

mente convinti del presagio si sono<br />

precipitati a costruire bunker, a prenotare<br />

viaggi nello spazio e cosí via.<br />

Anche i piú scettici, comunque, penserebbero<br />

che qualcosa stia davvero<br />

accadendo se solo si fermassero ad<br />

esaminare ciò che è successo quest’ultimo<br />

anno; infatti di eventi importanti<br />

e aggiungerei nefasti ce ne sono stati<br />

abbastanza e per di piú anche di dimensioni<br />

alquanto ingenti. Iniziamo<br />

da quelli di carattere naturale.<br />

L’11-01 nello stato di Rio de Janeiro<br />

allagamenti e frane uccidono piú


Oltre noi stessi Numero 1 · Anno ix · Dicembre 2011<br />

di 800 persone, il 22-02 un terremoto<br />

di magnitudo 6.3 della scala Richter<br />

colpisce la città di Christchurch<br />

in Nuova Zelanda provocando oltre<br />

160 morti e 200 dispersi, per non parlare<br />

poi dell’11-03 quando un altro<br />

terremoto con epicentro in mare di<br />

magnitudo 9.0 colpisce la regione di<br />

Tohoku in Giappone e provoca onde<br />

anomale che causano circa 11.000<br />

morti accertati, circa 17.000 dispersi<br />

e incidenti alla centrale nucleare di<br />

Fukushima tali da provocare la fuoriuscita<br />

di materiale radioattivo. Ma<br />

proseguiamo. Si susseguono altri disastrosi<br />

terremoti in Birmania il 24<br />

Il secondo sesso<br />

di Kyra<br />

Pensando alla questione della donna<br />

come figura da sempre in lotta<br />

per la propria emancipazione, mi<br />

viene in mente un’espressione un po’<br />

volgare e spesso ricorrente che le concede<br />

gentilmente gli attributi maschili,<br />

a definirla in gamba e coraggiosa.<br />

Ma come? Sarebbe questo il premio<br />

affibbiato ad una donna con delle<br />

qualità che vadano oltre l’apparenza<br />

estetica? Credo possa tranquillamente<br />

essere restituito, con i dovuti ringraziamenti.<br />

Il fatto che, per lodare<br />

positivamente una donna, a questa<br />

vengano attribuite caratteristiche maschili,<br />

fa riflettere su quanto nell’immaginario<br />

collettivo vi sia tutt’ora un<br />

grande dislivello tra i due sessi, troppe<br />

volte considerati uno debole, quello<br />

femminile appunto, e l’altro quello<br />

vincente.<br />

È il risultato di una mentalità tutta<br />

propensa ad enfatizzare l’uomo nella<br />

sua fisicità, che trasborda potenza<br />

da tutti i pori, ma anche nel suo lato<br />

razionale, che mira a spiegare i misteri<br />

del mondo, mentre la consorte<br />

attende fedele tessendo un’infinita e<br />

noiosa tela (vedi il bello-e-impossibile<br />

Odisseo, e la devota moglie Penelope).<br />

Ma tutto ciò non le pesa, affatto.<br />

È l’immagine della donna mite e<br />

rispettosa, felice cosí com’è: ai margini.<br />

Nella tradizione di una letteratura<br />

maschilista, infatti, la donna appare<br />

sullo sfondo, quasi un cameo. Anche<br />

Dante nella “Divina Commedia”<br />

marzo, Lorca (Spagna) l’undici maggio<br />

e in Turchia il 23 ottobre; il vulcano<br />

Puyehue in Cile non poteva trovare<br />

momento piú adatto per “svegliarsi<br />

dal suo sonno” il 4 giugno costringendo<br />

oltre 3.000 persone ad evacuare le<br />

zone limitrofe e per di piú ci si mette<br />

pure il cielo che, non soddisfatto di<br />

lasciare sul campo di battaglia protagonista<br />

incontrastata solo la terra,<br />

con l’uragano Irene causa migliaia di<br />

danni sulla costa orientale degli Stati<br />

Uniti, allaga mezza Thailandia e<br />

“spazza” letteralmente via le Cinque<br />

Terre in Liguria.<br />

Anche la politica e l’economia non<br />

esaltava il lato rinunciatario e pacato<br />

della donna, tutta presa nel suo<br />

ruolo angelico. A difesa del celebre<br />

poeta fiorentino, però, vi è la giustificazione<br />

del contesto storico: egli visse<br />

infatti nel Medioevo, in un’epoca definita<br />

spesso “buia” e dominata dal<br />

caos. Ah, ecco svelato il mistero. In<br />

realtà nel Medioevo, come in tutte le<br />

epoche storiche, si possono evincere<br />

aspetti negativi ed altri positivi. Per<br />

quanto riguarda la considerazione del<br />

ruolo della donna nella società, esso<br />

era ridotto a madre, allevatrice della<br />

prole, custode della casa. Ma era il diritto<br />

del “pater familias” che contava<br />

davvero. Ciò non vuol dire che non<br />

vi siano state eccezioni. Eroine come<br />

Giovanna D’Arco erano amate e lodate<br />

dal popolo e, esempio ancora piú<br />

lampante, la figura della Madonna veniva<br />

venerata e adorata, considerata<br />

fondamentale in un periodo in cui alla<br />

religione era affidata un’importanza<br />

centrale. Beatrice, inoltre, guida di<br />

un Dante spaesato e confuso, sorride<br />

di fronte all’ingenuità dell’uomo nel<br />

non comprendere il consacrato ordine<br />

del Paradiso, dunque alla donna in<br />

tal caso è affidato un compito rilevante,<br />

ed una posizione considerevole:<br />

il suo stato di beatitudine, infatti, le<br />

porta saggezza, sapienza. <strong>La</strong> sua è<br />

una funzione chiave e indispensabile,<br />

seppur confinata nella dimensione<br />

celeste e non terrena. Torniamo comunque<br />

alla metafora del sacro e del<br />

divino, della visione angelica: guai a<br />

11<br />

sono messe meglio. Le guerre in Egitto<br />

e in Libia e le rivolte in Grecia vanno<br />

a gravare ancora di piú sui paesi,<br />

non solo europei, che, con una crisi<br />

economica di dimensioni gigantesche<br />

che dilaga, annaspano e si aggrappano<br />

gli uni agli altri per non annegare<br />

nei debiti e per restare uniti. Insomma<br />

un disastro su tutti i fronti. E allora<br />

forse la fine del modo si avvicina?<br />

Non resta altro che tirare a campare<br />

finché si può e se l’anno prossimo in<br />

questo periodo non staremo qui a raccontarcelo<br />

non resterà altro che dire,<br />

magari in un altro mondo per chi ci<br />

crede: i Maya ci avevano avvertiti!<br />

conferire ad una donna meriti terreni,<br />

valenze tangibili. Siamo nella civiltà<br />

dei macho-men!<br />

L’autocoscienza della donna iniziò<br />

davvero con il movimento femminista,<br />

all’incirca durante l’Ottocento:<br />

esso era finalizzato a stabilire la<br />

parità dei sessi in ogni ambito, reclamando<br />

pari diritti e dignità tra donne<br />

e uomini. Senza dubbio un percorso<br />

impervio, ma le strade intraprese<br />

furono molte ed eterogenee, tutte però<br />

a partire da uno stesso strumento:<br />

l’arte. Dalla letteratura (basti pensare<br />

a Mary Wollstonecraft, con il suo<br />

manifesto “Rivendicazione dei diritti<br />

della donna”) alla pittura (ad esempio<br />

la sovversiva Frida Kalho la quale,<br />

nonostante il tragico incidente che la<br />

coinvolse e che le negò di conoscere<br />

la maternità, fu capace – altro che attributi<br />

maschili – di esprimere quel<br />

suo rincorso principio di “VIVA LA<br />

VIDA” che da sempre andava ad imprimere<br />

nei suoi dipinti tra arcaicità<br />

e stupefacente modernità), le donne<br />

manifestarono la loro salda presa di<br />

posizione contro i preconcetti medievali<br />

e i cliché che la vedevano nella<br />

sua classica veste di madre e angelo,<br />

mentre il maschio se la spassava al<br />

bar-alcova. Ma si tratta di una storia<br />

vecchia, si sa. Ormai l’uomo si è reso<br />

conto, vedendo la sua dolce metà scavalcare<br />

i cancelli dell’emancipazione,<br />

chiusi con il catenaccio dai meno fiduciosi,<br />

che la figura della donna è oggi<br />

molto diversa, rinnovata, vincente. Sí,


la voce Numero 1 · Anno ix · Dicembre 2011<br />

magari. <strong>La</strong> lotta (ebbene sí, una donna<br />

deve combattere per il semplice<br />

fatto di essere tale!) è ancora in corso,<br />

e se agli esordi era esclusivamente<br />

contro gli “uomini confusi”, i quali<br />

classifica(va)no la femmina in due categorie:<br />

o sante o. . . ci siamo capiti,<br />

oggi possiamo osservare tante donne<br />

che, stufe di vedere frainteso il loro<br />

obiettivo di libertà ed emancipazione<br />

Il neutrino piú veloce del West<br />

di Debora<br />

Maggio 2011, segnatevi bene questa<br />

data perché, dopo l’atterraggio<br />

dell’uomo sulla Luna (20 luglio<br />

1969), un nuovo evento ha scosso la<br />

scienza mondiale: Infatti dopo un attenta<br />

analisi delle misurazioni effettuate<br />

nel corso di 3 anni di lavoro, i<br />

fisici italiani hanno registrato qualcosa<br />

di anomalo, infatti i neutrini coprivano<br />

i 730 km di distanza tra il<br />

laboratorio del cern di Ginevra e<br />

quello del Gran Sasso, a una velocità<br />

maggiore di ben 60,7 metri al nanosecondo<br />

(m/ns) rispetto a quella della<br />

luce.<br />

Questi risultati sono emersi, in<br />

Il neutrino piú veloce del West<br />

(sessuale ed intellettuale), paradossalmente<br />

trovano un muro anche da parte<br />

delle donne stesse, “confuse” anche<br />

loro poverine, ché invece di pretendere<br />

rispetto e dignità umana, innalzano<br />

altarini a Belen Rodriguez. Dovrebbero<br />

invece dare un’occhiata indietro<br />

ed evitare di ridicolizzare cosí tutti<br />

gli sforzi di quelle che combatterono<br />

contro l’asservimento a cui erano sot-<br />

Forza <strong>Albert</strong><br />

modo del tutto inaspettato, grazie al<br />

progetto opera, nato per lo studio e<br />

l’osservazione di tutt’altro fenomeno,<br />

quello dell’oscillazione del neutrino.<br />

Infatti, opera aveva il compito di dimostrare<br />

sperimentalmente come il<br />

fascio di neutrini muonici, che veniva<br />

deflesso da Ginevra in direzione del<br />

Gran Sasso percorrendo la distanza<br />

di 730 km,arrivava ai rivelatori a scintillazione<br />

del laboratorio abruzzese<br />

sotto forma di neutrini Tau anziché<br />

muonici. Quest’esperimento, oltre ad<br />

aver dimostrato sperimentalmente la<br />

caratteristica dell’oscillazione del neutrino,<br />

è riuscito a portare alla luce un<br />

altro aspetto (finora sconosciuto) di<br />

12<br />

pamela primula<br />

toposte, degno delle peggiori condizioni<br />

di schiavitú, ed avere presente il<br />

tipo di società che si sta contribuendo<br />

a creare, nella quale “è l’insieme della<br />

storia e della civiltà a elaborare quel<br />

prodotto intermedio tra il maschio e<br />

il castrato che chiamiamo donna” 1 .<br />

note<br />

1 Simone De Beauvoir<br />

questa misteriosa particella, ovvero<br />

la possibilità di viaggiare ad una velocità<br />

superiore a quella della luce.<br />

Inizialmente, dato che opera è un<br />

progetto molto complesso, si pensava<br />

ad un errore di metodo nell’analisi e<br />

nell’estrapolazione dei dati. Tuttavia,<br />

dopo un accurato ricontrollo delle misurazioni<br />

effettuate e da ulteriori ripetizioni<br />

dell’esperimento, è stato effettivamente<br />

confermata questa nuova e<br />

straordinaria ipotesi.<br />

Bisogna dire che questa scoperta<br />

non avrà nessun impatto sulla nostra<br />

vita quotidiana che si svolge all’interno<br />

della meccanica newtoniana, ma<br />

assumerà grande importanza soprat-


Forza <strong>Albert</strong> Numero 1 · Anno ix · Dicembre 2011<br />

tutto per branche della fisica come<br />

quella astronomica. Infatti ora, con<br />

la conferma di questa scoperta, lo<br />

spazio-tempo con le 4 dimensioni (3<br />

di spazio e una di tempo) non basta<br />

piú per descrivere ciò che abbiamo<br />

finora capito sulla logica che regge<br />

l’universo, tanto è vero che, dopo la<br />

scoperta del neutrino piú veloce della<br />

luce, i fisici ipotizzano l’esistenza<br />

di ben 43 dimensioni. Inoltre grazie<br />

a tale rivoluzionaria scoperta sarà<br />

possibile studiare ed analizzare la vera<br />

natura della materia oscura e dei<br />

buchi neri. Molti, soprattutto giornalisti,<br />

sostengono erroneamente che<br />

la teoria einsteiniana vada demolita,<br />

ma come è noto la scienza lavora per<br />

affinazioni successive.<br />

Prima della teoria di Einstein, ciò<br />

che spiegava meglio il funzionamento<br />

del cosmo era la teoria della gravitazione<br />

universale di Isaac Newton.<br />

Poi si è scoperto che la sua validità<br />

era confinata entro certi limiti, e che<br />

poteva essere considerata come un<br />

aspetto particolare della Teoria della<br />

Relatività Generale.<br />

È possibile che ora si vada oltre la<br />

concezione einsteiniana e che questa<br />

non sia che una situazione particolare<br />

nell’ambito di una teoria piú vasta.<br />

Esistono già teorie del genere, per<br />

esempio la Teoria delle Stringhe che<br />

contempla la relatività proprio come<br />

un caso particolare, prevedendo anche<br />

un universo con molte dimensioni<br />

e diversi piani della realtà. Per ora<br />

sono soltanto teorie, prive di riscontri<br />

sperimentali, anche se l’esperimento<br />

del cern potrebbe essere un passo<br />

avanti in quel senso. Ad ogni modo,secondo<br />

molti fisici, in futuro sarà<br />

John Nash<br />

di Fiore<br />

Un uomo straordinario, un genio<br />

assoluto, un matematico incredibile.<br />

Non basterebbe un’infinità di<br />

parole per descriverne la grandezza,<br />

l’intelligenza, l’unicità. Doti queste<br />

che John Nash ha dimostrato di possedere<br />

anche nei momenti piú difficili<br />

della sua vita, durante i quali si è<br />

scontrato con la violenza e l’insidia<br />

della schizofrenia. Tuttavia ciò non ha<br />

possibile, grazie a questa importante<br />

scoperta, costruire astronavi adatte all’esplorazione<br />

dell’universo lontano,<br />

al di fuori del Sistema Solare. Tuttavia<br />

questa è ancora fantascienza dato<br />

che il passare dalle proprietà, ancora<br />

non del tutto chiare, del neutrino alla<br />

costruzione di astronavi non è certo<br />

uno scherzo!<br />

Glossario essenziale<br />

Neutrino: è una particella priva di carica<br />

e dalla massa molto piccola (da<br />

100.000 a un milione di volte inferiore<br />

a quella dell’elettrone). Si possono<br />

distinguere tre tipologie di neutrino:<br />

quello elettronico νe (che viene<br />

emesso, ad esempio, a seguito del decadimento<br />

β + ); quello muonico νµ<br />

(presente nei raggi cosmici e che può<br />

essere prodotto in laboratorio mediante<br />

il decadimento di particolari particelle<br />

chiamate mesoni π + ottenute<br />

a sua volta dall’interazione di protoni<br />

ad alta velocità); quello tauonico<br />

o piú semplicemente neutrino tau ντ<br />

(emesso dal decadimento della particella<br />

tau). Grazie alle teorie del fisico<br />

Bruno Pontecorvo si poté osservare<br />

che questa divisione cosí netta in tre<br />

famiglie di neutrini era strettamente<br />

valida solo se i neutrini avessero avuto<br />

massa nulla, ma data la conferma<br />

sperimentale del fatto che queste particelle<br />

sono dotate di massa, allora<br />

egli poté affermare che un neutrino<br />

dotato di massa è un “miscuglio” fra<br />

un neutrino elettronico, muonico o<br />

tau.<br />

Deflettere: letteralmente significa deviare<br />

da una direzione, dirigere verso<br />

qualcos’altro.<br />

impedito alla sua eccentrica e brillante<br />

personalità di affermarsi nel campo<br />

della matematica e dell’economia a livello<br />

internazionale. Nel 1994 Nash<br />

è vincitore del Premio Nobel per l’Economia,<br />

conferitogli in seguito all’elaborazione<br />

della sua rivoluzionaria<br />

“Teoria dei giochi”. Quest’ultima approfondisce<br />

e amplia la precedente<br />

“Theory of Games and Economic Behavior”<br />

di John Von Neumann e ri-<br />

13<br />

Oscillazione del neutrino: grazie alla<br />

teoria di Pontecorvo, essendo il<br />

neutrino dotato di massa, si ipotizzò<br />

che questa particella fosse in grado<br />

di oscillare, cioè di passare da<br />

una specie all’altra in base allo spazio<br />

percorso in funzione del tempo.<br />

CERN (Conseil Européen pour la Recherche<br />

Nucléaire) L’organizzazione europea<br />

per la ricerca nucleare. È il piú<br />

grande laboratorio al mondo di fisica<br />

delle particelle e si trova al confine tra<br />

Svizzera e Francia alla periferia ovest<br />

della città di Ginevra.<br />

Fascio di neutrini muonici: si ottiene<br />

mediante un complesso processo che<br />

avviene all’interno dell’lhc (<strong>La</strong>rge<br />

Hadron Collider) che è il piú potente<br />

acceleratore di particelle fin ora costruito<br />

dall’uomo. Come prima cosa<br />

bisogna accelerare i protoni attraverso<br />

il passaggio in elettromagneti in<br />

grado di deflettere i protoni sia orizzontalmente<br />

che verticalmente (orizzontalmente<br />

perché l’acceleratore si<br />

trova su un piano orizzontale, verticalmente<br />

perché la terra è ricurva).<br />

Questi interagendo fra loro producono,<br />

particolari particelle note con il<br />

nome di mesoni che successivamente,<br />

dopo esser passati attraverso due lenti<br />

magnetiche, diventano un fascio parallelo<br />

che dopo il passaggio attraverso<br />

il tunnel di decadimento sottovuoto,<br />

decadono, dando luogo proprio al<br />

fascio di neutrini muonici.<br />

Fonti consultate<br />

http://goo.gl/xj09g<br />

http://goo.gl/skcLv<br />

http://goo.gl/gUpna<br />

guarda i cosiddetti “giochi non cooperativi”,<br />

cioè quelle situazioni in cui i<br />

giocatori non possono accordarsi con<br />

gli altri giocatori, ma sono in competizione<br />

con loro. Nash dimostra matematicamente<br />

che in queste situazioni<br />

esiste sempre un equilibrio (il famosissimo<br />

“equilibrio di Nash”). Alla<br />

base dell’equilibrio, sostiene il matematico,<br />

sta il fatto che ogni giocatore<br />

si comporta in maniera razionale,


la voce Numero 1 · Anno ix · Dicembre 2011<br />

cioè sceglie la strategia che massimizza,<br />

ovvero aumenta il proprio guadagno.<br />

Pertanto l’equilibrio risulta<br />

essere la soluzione del gioco, in quanto<br />

nessuno dei giocatori ha interesse<br />

a cambiare strategia. È doveroso però<br />

precisare che l’equilibrio di Nash<br />

non è sempre la miglior soluzione<br />

possibile per tutti. Il singolo giocatore,<br />

infatti, modificando solo la propria<br />

strategia non può massimizzare<br />

il suo guadagno, tuttavia tutti i giocatori,<br />

collaborando attraverso l’interazione<br />

delle proprie strategie, possono<br />

ottenere un guadagno allontanandosi<br />

dall’equilibrio.<br />

Il “dilemma del prigioniero” è<br />

uno degli esempi piú chiari e rappresentativi<br />

dell’equilibrio di Nash. Il<br />

modello è cosí articolato: due prigionieri,<br />

reclusi in due celle separate e<br />

non comunicanti possono decidere di<br />

confessare o di non confessare. Queste<br />

due alternative rappresentano le<br />

due possibili strategie da adottare dai<br />

prigionieri. Questi ultimi sono consapevoli<br />

del fatto che se entrambi non<br />

confessano subiranno una pena di un<br />

leire<br />

anno di reclusione; se entrambi confessano<br />

saranno condannati a dieci<br />

anni di reclusione; se uno confessa<br />

e l’altro no, al primo verrà riservato<br />

il trattamento come collaboratore di<br />

giustizia pari a tre mesi di reclusione,<br />

mentre all’altro sarà inflitta la pena<br />

massima, venti anni di reclusione. Si<br />

deduce immediatamente, guardando<br />

i pay-off, ovvero i guadagni derivanti<br />

dalle strategie, che converrà sempre<br />

ad entrambi confessare, non potendo<br />

tra di loro collaborare.<br />

In termini matematici: posto Ui =<br />

pay-off (guadagno che deriva dalla<br />

strategia adottata) e posto c =<br />

confessare, n = non confessare si<br />

avrà Ui(c, c) Ui(n, c) e Ui(c, n) <br />

Ui(n, n).<br />

<strong>La</strong> scelta di confessare corrisponde<br />

al concetto di equilibrio di Nash.<br />

Tuttavia è evidente che la strategia<br />

“confessare” non è la migliore in assoluto<br />

poiché se i due avessero potuto<br />

accordarsi avrebbero ritenuto<br />

piú conveniente per entrambi “non<br />

confessare”.<br />

“Il dilemma del prigioniero” è<br />

14<br />

leire<br />

estremamente interessante ma è di<br />

gran lunga piú divertente un altro<br />

esempio dell’equilibrio, rappresentato<br />

nel film A Beautiful Mind, ispirato<br />

alla vita di Nash. <strong>La</strong> scena si svolge<br />

in un bar dove si trovano Nash e i<br />

suoi amici. Ad un tratto entra una<br />

ragazza bellissima seguita da alcune<br />

amiche meno belle di lei. Tra i ragazzi<br />

inizia subito la competizione<br />

per conquistare la piú bella, tuttavia<br />

Nash rifiuta di corteggiarla perché alla<br />

fine la ragazza potrebbe non concedersi<br />

a nessuno di loro. In quel<br />

caso tutti allora userebbero le amiche<br />

come ripiego, ma quest ultime<br />

ferite nel profondo per essere state<br />

scartate in un primo momento se ne<br />

andrebbero. Risulta chiaro che in questa<br />

situazione è molto piú razionale<br />

cooperare che competere, allontana<br />

dosi dall’equilibrio.<br />

Quindi ragazzi ascoltate il buon<br />

vecchio Nash, è meglio trascurare la<br />

piú bella e concentrasi subito sulle<br />

altre!


I colori della letteratura Numero 1 · Anno ix · Dicembre 2011<br />

Serafino Di Bonaventura vs. Paolo Di Curzio<br />

Intervista doppia<br />

Serafino Nome? Paolo<br />

51 Età? 50 anni. Il 16 febbraio 2012 (quindi 49), ma<br />

Scienze (tutti lo sanno cos’è). Materia insegnata?<br />

ne dimostro 18. A dito. Esigo il regalo(ne) al<br />

compleanno.<br />

Mah, chi sa, dicono Scienze, a volte però lo<br />

definisco “Minestrone”.<br />

Scienze, tant’è che ho portato Astronomia e Storia<br />

al posto di Italiano agli esami; sai, una volta<br />

si portavano solo quattro materie. . . (poi si<br />

perde nei ricordi).<br />

Qual era la sua materia preferita al liceo? Tedesco, lo conosco benissimo. Scherzo, non<br />

avevo una materia preferita, forse Filosofia. Sí,<br />

la Filosofia mi affascinava un sacco.<br />

Non lo posso dire. Ve lo dico dopo l’intervista. <strong>La</strong> materia piú odiata? Il LATINO! <strong>La</strong>tino e Storia dell’Arte (faccia<br />

schifata). <strong>La</strong>tino di piú però!<br />

Ah. . . Aspetta! Una volta ordinammo un vasso- Un episodio divertente di quando andava al (Ci pensa e poi esclama) Lo scherzo a “quelio<br />

di paste per ogni ora scolastica a nome del liceo.<br />

la” di Filosofia! Lo scherzo consisteva nel farla<br />

professore di turno. Chi si rifiutava di pagare<br />

spaventare con un “BU” (suono onomatopeico).<br />

riceveva una pasta in faccia. (Vittima – guarda<br />

Decidemmo allora che a farlo sarebbe stato il<br />

caso – il professore di Scienze!)<br />

piú bravo della classe (che non ero io) che accettò<br />

di fare il gesto goliardico. All’entrata della<br />

prof lui tutto convinto urlò “BU!” e lei guardandolo<br />

dall’alto in basso disse “DEFICIENTE!”<br />

(poi scoppia a ridere).<br />

Io da bambino volevo fare l’astronomo, ma poi Qual era il suo sogno professionale da bambi- Da bambino? Non ricordo di avere avuto sogni.<br />

mi sono iscritto a Scienze Agrarie!<br />

no?<br />

Non l’insegnante comunque!<br />

Beh, qualcosa sí. Ecco, seguirei di meno il cuore Se potesse tornare indietro cambierebbe alcu- No. Per fortuna no.<br />

e piú la ragione.<br />

ne scelte nella sua vita?<br />

Questa è dura. . . mmm forse tettonica, vulca- L’argomento che le piace di piú insegnare? Ehm. . . Ce ne sono diversi. . . I composti aromanismo<br />

e terremoti!<br />

dinamico insomma!.<br />

<strong>La</strong> Terra come pianeta<br />

tici! Sí mi piace!.<br />

Che tante persone non soffrano piú. Che i Cosa vorrebbe sotto l’albero? Serenità! Anche se è banale!<br />

bambini meno fortunati possano trascorrere un<br />

sereno Natale con i loro genitori.<br />

Sono tutti speciali e li ricordo uno per uno, C’è uno studente che le è rimasto particolar- È un ragazzo che è morto a L’Aquila, si chiama-<br />

ognuno con le proprie particolarità.<br />

mente impresso?<br />

va Gabriele Di Silvestre. Porto la sua foto nel<br />

mio libro.<br />

In classe no! Fuori C***O! L’imprecazione piú usata? C***O, anzi no Porco Diogene! (?)<br />

Zia Marilena! Una parola per descrivere la preside. Volubile.<br />

Poesia. . . Una parola per descrivere il suo lavoro. Bellissimo.<br />

I Dodici Apostoli! Una parola per descrive l’isotopo di Carbonio Questa è di Annachiara, mia nipote! (E infatti<br />

12.<br />

era sua!) Mmmh. . . vediamo. . . Diamante!<br />

Coraggio, ce la farete! (È una frase!) Una parola per descrivere gli studenti. Bravi e belli. (Ne avevamo chiesta solo una!)<br />

Racconto<br />

di Daph<br />

Tutte le stagioni sono meravigliose<br />

se viste nel modo giusto ma ciò<br />

che affascina di piú sono i momenti<br />

di transizione; l’inverno finisce perché<br />

la vita possa sbocciare di nuovo<br />

o è la primavera che arriva per porre<br />

fine all’inverno? L’estate tramonta<br />

per mettere in risalto la transitorietà<br />

delle cose oppure l’autunno sta a<br />

simboleggiare che tutto prima o poi è<br />

destinato a finire?<br />

Era autunno. Proprio come adesso.<br />

Ricordo quando a malapena riusciva<br />

a camminare poggiando i suoi<br />

I colori della letteratura<br />

piedini scalzi sull’erba ancora verde<br />

e si aggrappava ai miei vestiti per restare<br />

in equilibrio. Nei suoi bellissimi<br />

occhietti, brillanti come il cielo dopo<br />

la tempesta, vi era riflessa l’innocenza<br />

della fragile età, la gioia di arrivare<br />

a conoscere un mondo fino a quel<br />

momento a lui estraneo. Ogni piccolo<br />

dettaglio era per lui qualcosa di<br />

straordinario e particolare che riusciva<br />

facilmente a catturare la sua attenzione.<br />

Guardava incuriosito come la<br />

natura seguisse il suo corso senza sapere<br />

che un giorno sarebbe arrivato<br />

a conoscerla e a capirla cosí tanto. Il<br />

15<br />

A cura di Shid & Antonio<br />

suo viso era illuminato dai raggi del<br />

sole che riuscivano a penetrare attraverso<br />

le foglie multicolori degli alberi.<br />

Il vento, che soffiava con una straordinaria<br />

leggerezza, muoveva i suoi<br />

capelli ricci e fini come la seta. Mentirei<br />

se dicessi che è tutto quello che<br />

ricordo. I ricordi, belli e brutti che siano,<br />

rimangono per sempre. Non sono<br />

come delle parole buttate a caso su un<br />

foglio; queste possono essere cancellate<br />

dal tempo, i ricordi no. Cosí anche<br />

il piccolo Mark. Nonostante siano già<br />

passati ventisette anni è ancora presente<br />

nella mia vita. E lo sarà sempre.


la voce Numero 1 · Anno ix · Dicembre 2011<br />

Ero solo una bambina quando, quasi<br />

senza accorgersene, mi costrinsero<br />

ad andare in quel maledetto posto.<br />

Era enorme, simile ad un labirinto,<br />

con sopra una nuvola di sofferenza<br />

che non faceva altro che appesantire<br />

l’aria. I raggi deboli del sole non<br />

avevano alcun effetto. Mi dispiace<br />

ammetterlo, ma provai un odio profondo<br />

verso quel posto. Lo detestavo<br />

piú di quanto soffrissi nell’addormentarmi<br />

senza il mio peluche preferito<br />

tanto che non ci tornai piú. E non me<br />

Racconto in un atto unico<br />

Atto I, scena I, il palco è vuoto ed il teatro in silenzio<br />

di Dtt. Johann Faustus<br />

Una città uggiosa è sullo sfondo,<br />

tetra in qualche angolo. I tetti<br />

nerastri la fanno sembrare piú bassa<br />

e piú ampia di quanto non sia realmente.<br />

Un sobborgo alto e stretto<br />

che conta mille anime durante le feste,<br />

millecinquecento se è bel tempo<br />

e circa settecento i restanti giorni dell’anno.<br />

In media mille anime, ognuna<br />

con la propria storia noiosa ed insignificante,<br />

come quella di Anne, la<br />

stracciona tarchiatella che fa l’elemosina<br />

lí, fra il fioraio ed il fornaio; il<br />

marito, Oscar lavora in miniera e, nel<br />

caso in cui non si trovi in miniera a<br />

spaccarsi la schiena, si trova in un<br />

pub a due passi dal fornaio a spaccarsi<br />

il fegato. Quando i lamenti del suo<br />

fegato si fanno assordanti lo puoi vedere<br />

uscire dal pub barcollante per<br />

ne pento. Mi sembrava una cosa poco<br />

sensata tornare in un posto dove non<br />

avrei trovato nulla. Tutto quello di<br />

cui avevo bisogno era dentro di me.<br />

Senza guardare indietro, pur portando<br />

nel cuore la cicatrice della sua<br />

scomparsa prematura, decisi di aiutare<br />

gli altri e in particolar modo i<br />

bambini. Non c’è gioia piú grande<br />

del poter guardare il mondo attraverso<br />

i loro occhi. Apprezzare tutte le<br />

cose cariche di magia che ci circondano<br />

è un pregio che non dura per<br />

ludovica palucci<br />

rastrellare i soldi raccolti da Anne<br />

(d’altronde una donna dalle tasche<br />

tintinnanti non può fare l’elemosina),<br />

tornare dentro per pagare il conto, andare<br />

a casa, picchiare suo figlio Lester<br />

ed andare a dormire, una pausa piacevole<br />

dopo una lunga giornataccia.<br />

In effetti a noi cosa importa del viscido<br />

Oscar, o della stracciona Anne,<br />

o meglio ancora del suonato Lester,<br />

che ancora si chiede per quale motivo<br />

abbia la faccia gonfia. No, questa<br />

famiglia non ci interessa, non ci interesserebbe<br />

nemmeno se Oscar venisse<br />

brutalmente ammazzato, la moglie venisse<br />

stuprata (sorte a lei piú gradita<br />

rispetto al fare l’elemosina, forse) e<br />

Lester fosse indagato, ingiustamente,<br />

per omicidio; non ci interesserebbero<br />

e non ci interessano, far luce su questa<br />

storia sarebbe come accendere una<br />

candela vicino ad un barilotto pieno<br />

16<br />

sempre. Solo pochi sono in grado di<br />

crescere senza diventare vecchi, di attraversare<br />

questa vita senza lasciarsi<br />

influenzare dalle regole, dai pregiudizi,<br />

dalla falsità. In tutti questi anni<br />

di lavoro come pediatra mi sono trovata<br />

ad affrontare diversi casi. Ho<br />

visto differenti volti, tutti particolari<br />

ma mai nessuno come il suo. Era la<br />

persona piú dolce che avessi mai visto,<br />

non per altro ma perché era mio<br />

fratello.<br />

ludovica palucci<br />

di polvere da sparo in una miniera<br />

abbandonata.<br />

Cosí, in un bel giorno di pioggia,<br />

Oscar va a fare compagnia a degli<br />

ubriaconi nel pub di Andrej, una persona<br />

affabile, dotata di un carattere<br />

mite, di una dolcezza forse esagerata<br />

e generosamente accompagnata da<br />

una buona dose di cattive maniere<br />

in stile gangster americani del dopoguerra.<br />

Meglio evitare risse nella sua<br />

locanda, non che non ci sia piú spazio<br />

al cimitero per i cadaveri, ma il sangue<br />

non si lava tanto facilmente dal<br />

bancone e ne resta l’olezzo per troppo<br />

tempo. <strong>La</strong> stupidità è infinita negli<br />

uomini e coloro che frequentano quella<br />

locanda di certo non sono dotati di<br />

grande acume: a portare la bandiera<br />

in prima fila c’è il beneamato Oscar<br />

che, vista la noia che lo perseguita,<br />

pensa bene che sia il giorno giusto


I colori della letteratura Numero 1 · Anno ix · Dicembre 2011<br />

per riscuotere il danaro che un poveraccio<br />

gli deve da quattro settimane.<br />

Niente, la stupidità è un pregio che<br />

la natura non si riserva di regalare a<br />

pochi eletti, volano parole pesanti e<br />

mazzate a destra e a manca. I primi<br />

ad aver scatenato la rissa vengono presi<br />

da Andrej in persona, riempiti di<br />

botte e gettati fuori dall’entrata principale<br />

sul fango morbido ed acquoso.<br />

Entrambe le figure sono sdraiate a faccia<br />

in giú in due pozze di sangue e<br />

fango. Passano una decina di minuti<br />

prima che uno dei due inizi a rialzarsi:<br />

è il creditore, Oscar, che si ritrova<br />

Le ombre del passato<br />

stordito e barcollante ad appoggiarsi<br />

ad una parete per non perdere l’equilibrio;<br />

Fra rantoli sordi e strozzati<br />

anche il debitore, un certo Gerald, inizia<br />

a rialzarsi. Potremmo fermare qui<br />

la narrazione e far calare il sipario,<br />

dopotutto non è di grande importanza<br />

e non ci interessa chiederci come<br />

andrà a finire, poiché tanto lo sconosciuto<br />

Gerald morirà a causa di un<br />

buon colpo ben assestato all’altezza<br />

della nuca, solo dopo però aver reso<br />

un colabrodo lo stomaco di Oscar con<br />

un coltellaccio arrugginito.<br />

<strong>La</strong> morte sotto la pioggia è davve-<br />

di Mrs Hyde<br />

Oxford, Cathrine Wood.<br />

Beth si trovò davanti il portale che<br />

l’avrebbe condotta nel posto in cui<br />

lei avrebbe voluto essere; all’inizio era<br />

molto titubante, ma ora, finalmente<br />

si era decisa a voltare pagina, a ricominciare<br />

tutto dal principio, in fondo<br />

aveva solo diciannove anni, e, nonostante<br />

gli eventi accaduti di recente<br />

l’avessero provata non solo nel corpo,<br />

ma anche nella mente, non voleva lasciarsi<br />

andare, non voleva che tutto<br />

Sfortunatamente, oltre ad essere i<br />

suoi genitori, erano anche le due persone<br />

che Beth detestava piú di qualsiasi<br />

altra. Non riusciva a condividere<br />

il loro atteggiamento, il loro modo di<br />

pensare e persino il modo di vestire.<br />

Lei desiderava davvero compiacerli,<br />

ma non riusciva a trovare nessun punto<br />

d’incontro; era decisamente strano<br />

e per un certo periodo iniziò a credere<br />

di essere stata adottata.<br />

andasse perduto, e cosí lo fece. Dopo Quel giorno Beth aveva deciso di<br />

aver attraversato quella luce, ora co- parlare ai suoi genitori del suo desidesí<br />

calda e familiare, arrivò all’interno rio di partire per poter scoprire come<br />

della grotta illuminata dal chiaro di fosse la vita negli Stati Uniti; tutta-<br />

luna. Rimase qualche minuto a convia loro, in particolar modo la madre,<br />

templarla in silenzio, finché, con il non volevano sentire ragioni, cosí ini-<br />

volto rigato dalle lacrime e un sorriso, ziarono a trovare una serie di scuse<br />

si incamminò verso un nuovo futuro. contro le quali la ragazza non aveva<br />

Tre anni prima. . .<br />

la minima chance di poter replicare:<br />

“Basta, sono stufa delle tue rego- “Tu sei ancora troppo piccola”, “Non<br />

le! Non ce la faccio piú ad indossare sei come tutte quelle ragazzine scial-<br />

questa maschera; io non sono cosí e be che partono senza un perché e si<br />

non lo sarò mai! Non riuscirai a farmi ritrovano a dormire sulle panchine”,<br />

diventare come te!” urlò Beth a sua “È pericoloso, non se ne parla” disse<br />

madre, alzandosi da tavola e corren- infine la madre, da qui la sfuriata.<br />

do nella sua camera. Cathrine rimase Beth si rifugiò nella sua stanza e<br />

allibita da quella reazione e dentro pianse, pianse di rabbia per l’espres-<br />

di sé pensò che nonostante la figlia sione vuota di “quella donna” men-<br />

affermasse il contrario, erano piú sitre infrangeva per l’ennesima volta i<br />

mili di quanto si potesse immagina- suoi sogni; questo le fece ribollire il<br />

re, e sorridendo disse: “È arrivato il sangue nelle vene, le mani iniziaro-<br />

momento. . . ”.<br />

no a tremare e le tempie a pulsare,<br />

All’epoca Beth, o meglio Elizabe- si sentí come mai prima d’ora, come<br />

th Ann Morgan, aveva sedici anni ed se potesse esplodere da un momen-<br />

era la figlia di uno dei piú ricchi into all’altro, quasi come se qualcosa<br />

dustriali della città, Edward Morgan, dentro di lei volesse uscire, ma appe-<br />

e di una delle docenti piú richieste ad na si accorse di una presenza in pie-<br />

17<br />

ro poetica, sembra che entrambi abbiano<br />

il volto rigato dalle lacrime scatenate<br />

dalla rabbia per la vita vissuta.<br />

Le loro smorfie, poetiche quanto<br />

macabre, sembrano essere state egregiamente<br />

dipinte da un principiante<br />

pittore su quei volti.<br />

Sotto la pioggia si conclude questa<br />

prima scena, cala il sipario sul palco,<br />

giusto il tempo per cambiare ambientazioni,<br />

e vengono spenti i riflettori<br />

per ricreare la giusta atmosfera, una<br />

qualsiasi.<br />

di di fianco alla porta la sensazione<br />

svaní in un attimo. Voltandosi vide<br />

l’unica persona che fosse in grado di<br />

consolarla anche nei momenti peggiori:<br />

sua sorella Alice. Si avvicinò a<br />

Beth e le sussurrò: “Ti prego smetti<br />

di piangere. . . sai che non riesco a<br />

vederti cosí! Nemmeno io sopporto<br />

piú questa situazione ma non possono<br />

incatenarci qui per sempre e ogni<br />

giorno è un piccolo passo verso la libertà.<br />

A te ormai non manca molto<br />

per realizzare questo sogno, pensa a<br />

me invece. . . quando tu andrai via e<br />

rimarrò sola, inizierò a fumare, bere,<br />

ad ascoltare musica blasfema, e la mia<br />

compagnia si trasformerà in un gruppo<br />

di tossicodipendenti e motociclisti<br />

ultraquarantenni con baffi e treccine,<br />

e per motivi che non sto qui a dirti,<br />

me li farò crescere anch’io, rimarrò<br />

incinta a diciassette anni e mamma e<br />

papà mi abbandoneranno in qualche<br />

centro di recupero. . . ”. Non riuscí a<br />

completare la frase che scoppiarono<br />

entrambe a ridere. . . era sempre cosí<br />

con Alice, riusciva a farle dimenticare<br />

ogni cosa e, nonostante fosse piú piccola,<br />

trovava sempre il modo di farla<br />

sorridere. Mentre stavano ancora ridendo,<br />

la porta si aprí di nuovo ed<br />

entrò Cathrine; istintivamente le due<br />

ragazze assunsero un atteggiamento<br />

quasi militare e nella stanza si diffuse<br />

un’aura inquieta. Quando lei parlò<br />

le due sorelle sussultarono: “Alice,<br />

lasciaci sole”. <strong>La</strong> piccola uscí subito<br />

dalla stanza, ma rimase silenziosamente<br />

fuori dalla porta ad origliare.


la voce Numero 1 · Anno ix · Dicembre 2011<br />

“Elizabeth, so che tu ormai sei cresciuta,<br />

stai diventando una ragazza intraprendente<br />

e orgogliosa proprio come<br />

ero io alla tua età. . . capisco che potrà<br />

sembrare assurdo, ma non sono sempre<br />

stata cosí, ma di questo parleremo<br />

un’altra volta, rimane il fatto che<br />

comprendo come ci si sente a vedere i<br />

propri sogni dipendenti da qualcuno<br />

che non sia tu, per questo ho deciso<br />

I’m With You - Red Hot Chili Peppers<br />

Voto ★★★★✩<br />

di Stefano<br />

Èuscito il 30 Agosto 2011, il suo<br />

nome è I’m With You ed è il<br />

nuovo album dei Red Hot Chili<br />

Peppers (abbreviati rhcp), gruppo<br />

Funk-rock/Rap-rock formatosi a Los<br />

Angeles nel lontano 1983. <strong>La</strong> storia<br />

della nascita del titolo dell’album è<br />

interessante. Secondo la stampa sarebbe<br />

stato “Dr. Johnny Skinz’s disproportionately<br />

rambounticous polar<br />

express machine-head”, cosa che<br />

fu smentito dal gruppo e dallo stesso<br />

Kiedis, il frontman, che aveva intenzione<br />

di scegliere il titolo da una<br />

delle tracce. Josh Klinghoffer, attuale<br />

chitarrista, scrisse su un foglio le parole<br />

“I’m With You” e lo mostrò alla<br />

band che se n’è innamorata. Durante<br />

la loro carriera i rhcp hanno sfornato<br />

un totale di 10 album. I primi<br />

con sonorità molto Rap e testi sfacciati,<br />

i piú recenti tendenti al Funkrock<br />

con riff di chitarra coinvolgenti<br />

e testi che parlano di droga, alcolismo,<br />

solitudine, angoscia adolescenziale,<br />

amore e della California. I rhcp,<br />

tuttavia, hanno affrontato anche<br />

periodi di crisi, come quando il loro<br />

ex-chitarrista John Frusciante lasciò<br />

per la prima volta il gruppo nel 1992,<br />

per poi tornare a farne parte nel 1997,<br />

e insieme, pubblicare nuovi successi.<br />

Dopo Stadium Arcadium qualcosa<br />

va storto e nel 2010 Frusciante decide<br />

di abbandonare nuovamente la band<br />

per dedicarsi alla carriera solista. Ecco<br />

dunque come con questo album<br />

dimostrino non solo di aver ancora<br />

che sia gusto lasciarti andare, a una<br />

condizione. . . Dovrai stare da lei. . . ”.<br />

Beth, ancora frastornata dalle parole<br />

di sua madre, che non sembrava<br />

piú l’odiosa dittatrice di poco fa, rinsaví<br />

dopo quest’ultima affermazione:<br />

“Lei?” chiese, “Sí, Lei. . . . Mia madre,<br />

Bonnie Cooper”, a questo punto Beth<br />

non sapeva piú cosa pensare e riuscí<br />

soltanto a dire “<strong>La</strong> nonna? Mi hai<br />

Io c’ero!<br />

voglia di fare musica come solo loro<br />

sanno fare, ma anche di sapersi<br />

riprendere dall’ennesima fuoriuscita<br />

di Frusciante, grazie anche al nuovo<br />

chitarrista Josh Klinghoffer, che li aveva<br />

seguiti in tour precedentemente e<br />

aveva collaborato con Frusciante nei<br />

suoi progetti solisti, oltre ad esserne<br />

amico ed allievo. Josh ha dimostrato<br />

di essere la migliore alternativa per i<br />

rhcp. Infatti l’album è un successone.<br />

Il pezzo di apertura è Monarchy of<br />

Roses, che inizia con una parte vocale<br />

dove è piacevole ascoltare la voce<br />

distorta di Kiedis, le cui doti canore<br />

sono nettamente migliorate nonostante<br />

il progredire degli anni. L’album<br />

si chiude con Dance, Dance, Dance che<br />

è probabilmente il brano piú pop del<br />

disco. A mio parere si sarebbe potuta<br />

scegliere una traccia migliore, anche<br />

se in fin dei conti risulta funzionale al<br />

suo ruolo. Mi sento in dovere di consigliare<br />

alcune canzoni in particolare:<br />

Factory of Faith, Did I let you know, Happiness<br />

loves company, Even you Brutus,<br />

Brendan’s Death Song e Annie Wants A<br />

Baby. In conclusione, I’m With You è<br />

senza ombra di dubbio un ottimo album<br />

sotto ogni punto di vista. È frutto<br />

di un cambio nel genere musicale<br />

e di un rinnovo stilistico della band,<br />

al pari di pietre miliari come Californication<br />

o By The Way. Assolutamente<br />

da ascoltare!<br />

Red Hot Chili Peppers live @Milano<br />

Quest’anno i rhcp si sono esibiti<br />

in Italia per 2 date; a Torino e a Mila-<br />

18<br />

sempre detto che è morta ancor prima<br />

che io nascessi. . . Perché? Non capisco.<br />

. . ”, si sedette portando le mani<br />

al viso, e ancora quella strana sensazione<br />

la pervase da capo a piedi. Allora<br />

Cathrine, mentre si incamminava<br />

verso la porta, con tono irremovibile<br />

annunciò: “Prepara i bagagli. . . si<br />

parte domattina”.<br />

To be continued. . .<br />

no. Io ho avuto la fortuna di assistere<br />

al loro show di Milano l’11 dicembre.<br />

“Standing in line to see the show tonight”.<br />

Comincia cosí la canzone By<br />

the way dei rhcp, ed io ero ormai in<br />

fila da 9 ore quando alle 6.30 vengono<br />

aperti i cancelli, e dopo aver aspettato<br />

il mio turno finalmente sono dentro.<br />

Il forum di Assago è gremíto di gente<br />

proveniente da tutta italia per vederli<br />

suonare stasera dal vivo, dopo una<br />

lunghissima attesa di 5 anni. Il concerto<br />

è stato aperto dal loro gruppo di<br />

supporto per questo tour, i Foals, una<br />

band Indie-rock/Math-rock formatasi<br />

ad Oxford.<br />

Durante la loro esibizione, l’audience<br />

era in trepidante attesa per l’arrivo<br />

dei rhcp che si sono fatti aspettare,<br />

ma ne è valsa la pena. Quando<br />

salgono sul palco sono le 21.20 e le luci<br />

sono basse. Di solito non sono molto<br />

scenici, ma questa volta sono stati<br />

capaci di coinvolgere pienamente il<br />

pubblico con i loro successi suonati<br />

uno dietro l’altro, talvolta intervallati<br />

da piccole jam musicali. Ed io ero lí.<br />

Tra la folla. Inutile dire che la calca<br />

scalpitava per l’entusiasmo dato dalla<br />

magica atmosfera del concerto. È<br />

stata una sensazione fantastica sentire<br />

come tutte quelle persone presenti<br />

fossero unite da una passione comune,<br />

la passione verso quella musica<br />

che è in grado di trasmetterci emozioni<br />

e ci fa riaffiorare alla mente bellissimi<br />

ricordi. Il concerto si è aperto con<br />

Monarchy of Roses, pezzo estratto dal<br />

loro ultimo album, subito seguito da<br />

Dani California, una delle loro hit di


la voce Numero 1 · Anno ix · Dicembre 2011<br />

sempre, che durante il ritornello scatena<br />

un pogo che proveniva dagli animi<br />

di tutti noi che eravamo lí sul parterre,<br />

e cosí è stato per tutto il concerto.<br />

L’apice della serata è stato raggiunto<br />

quando di colpo si è fatto buio, un faro<br />

dall’alto ha illuminato Josh e la sua<br />

chitarra, e si sono incominciati a sentire<br />

i primi versi di Io sono quel che sono<br />

di Mina, che tutti conosciamo, e la folla,<br />

me compreso, è rimasta senza fiato<br />

nell’ascoltare la voce di josh cantare<br />

alla perfezione le parole del testo di<br />

Mina in un’italiano praticamente perfetto,<br />

entrando nel cuore di tutti i fan.<br />

Il palco e gli effetti luci erano a dir poco<br />

straordinari, è stata la prima volta<br />

che ho visto i rhcp esibirsi su un pal-<br />

Spegni la musica, e seguimi<br />

di Fava<br />

Vieni con me, ti porterò dove non<br />

sei stato mai. O forse dove ti hanno<br />

obbligato ad andare fin troppe volte<br />

per i motivi piú sbagliati. Dài, non<br />

è lontano! <strong>La</strong> vedi quell’insegna? Siamo<br />

arrivati. C’è in vetrina il nuovo<br />

libro di Alessandro Baricco, Mr Gwyn.<br />

Che fai, lo compri? Con questa<br />

crisi? Ah, dici che è irresistibile. Lo<br />

conosci? Baricco, intendo. Dicono che<br />

sia lo scrittore dei sogni. Sí, in realtà<br />

lo so perché. Apri il libro, comincia a<br />

leggere. E capirai.<br />

Pronto? Ah, sei tu. Sono contento<br />

che abbia letto Mr Gwyn, non mi<br />

sbagliavo vero? Sai, è bellissimo immergersi<br />

in un libro che riesce ad imporsi.<br />

Noi lettori siamo fin troppo<br />

egocentrici: ci aspettiamo sempre che<br />

la storia si adatti a noi, al nostro stato<br />

Soluzioni dei giochi<br />

co cosí all’avanguardia, la scenografia<br />

è stata impeccabile, cosí come le luci,<br />

perfettamente sincronizzate con la<br />

musica. Quando sono uscito dal forum<br />

erano circa le 23.30, ero completamente<br />

sudato, stanco, senza voce e<br />

con qualche livido di troppo ma pienamente<br />

soddisfatto dalla loro performance.<br />

I rhcp hanno dato prova che<br />

dopo 70 milioni di dischi venduti in<br />

tutto il mondo, dopo 30 anni di concerti<br />

e dopo essere entrati nella celebre<br />

“Rock ’n’ Roll Hall of Fame” non<br />

sono ancora stanchi di sconvolgere le<br />

arene di tutto il mondo con la loro<br />

musica mozzafiato. Semplicemente<br />

sublimi.<br />

Recensioni e spettacoli<br />

d’animo. Piangiamo, e desideriamo<br />

un ritmo lento. Fremiamo, e cerchiamo<br />

un tempo veloce, incalzante. Mr<br />

Gwyn invece no, ci sconfigge. Non<br />

che non abbia provato a combatterlo<br />

all’inizio. Un libro che impone la sua<br />

volontà a me? Non sia mai detto! E<br />

invece. . . Ah, anche tu ci hai provato.<br />

Beh, possiamo dirci sconfitti. Ma bada<br />

bene, essere sconfitti da un avversario<br />

valoroso è una disdetta solo per<br />

metà! E poi, sai com’è quel detto. tieniti<br />

stretti gli amici e ancor piú stretti<br />

i nemici. Secondo me vale proprio la<br />

pena di tenercelo stretto. Sí, proprio<br />

cosí. Mr Gwyn sa imporsi. Ha una<br />

sua anima, va al suo tempo. Non gli<br />

importa niente di te, di me. E’ la storia<br />

che prende vita da sola, e tu puoi<br />

stare solo lí, immobile, ad assistere<br />

che il miracolo si compia e ti converta<br />

al culto del Dio narratore. Dici che<br />

Scaletta<br />

(1) Monarchy of Roses (2) Dani California<br />

(3) Charlie (4) Around the<br />

World (5) Otherside (6) The Adventures<br />

of Rain Dance Maggie (7) Breaking<br />

The Girl (8) Me & My Friends<br />

(9) Throw Away Your Television<br />

(10) Look Around (11) Under the<br />

Bridge (12) Higher Ground (Stevie<br />

Wonder cover) (13) Did I Let You<br />

Know (14) Californication (15) By the<br />

Way (16) Io sono quel che sono (Mina<br />

cover) (Josh solo) (17) Can’t Stop<br />

(18) Meet Me at the Corner (19) Give<br />

It Away (20) Jam finale<br />

sembra quasi una composizione per<br />

pianoforte? Sí, credo anche io. Sebbene<br />

l’esperto di musica tra noi sia tu.<br />

Adagio, andante, adagio, allegretto.<br />

Proprio quello che pensavo.<br />

E non credi che anche Mr Gwyn,<br />

lo scrittore, il protagonista, sappia imporsi?<br />

Non dev’essere una decisione<br />

facile abbandonare il lavoro di una<br />

vita per cominciare qualcosa di totalmente<br />

diverso. Sí, anche a me non<br />

dispiacerebbe smettere di lavorare e<br />

andarmene a fare l’insegnante di hola<br />

alle Bahamas. Però pensaci bene: se<br />

fai lo scrittore che decide di cominciare<br />

a fare il copista immagino che<br />

sia tutta un’altra storia. . . .Poi con un<br />

amico che è anche il tuo agente, le cose<br />

si complicano ancora di piú. Pensa<br />

se volessi farlo io, non proveresti a<br />

dissuadermi? Dici che non lo faresti<br />

mai? Ebbene, considera le cose nel<br />

1. Le parole sono OTTO, IO, EMO -2. 49, si sommano i numeri poi si aggiunge 1 - 3. 9, il prodotto è sempre 120 -4. Il<br />

condannato disse “MORIRÒ BOLLITO”. Se questa frase fosse vera, il condannato dovrebbe morire avvelenato. Però<br />

in questo caso diventerebbe falsa e quindi egli dovrebbe morire bollito, cosa che renderebbe la frase veritiera. -5. 17<br />

Qd8 Kd8 18 Ba5 Kc8 (or 18. . . Ke8) 19 Rd8 -6. STE, RE, STA -7. 6, il numero in basso è uguale al prodotto dei<br />

numeri in alto diviso 3 -8. STAGIONE, PRIMAVERA, COLORI, SERA, MAGLIONE -9. REBUS RE gola MOL tori G<br />

O rosa = Regola molto rigorosa. -9. REBUS MAGICO RUB artigli OCCHI = Rubarti gli occhi. -<br />

20


Recensioni Numero 1 · Anno ix · Dicembre 2011<br />

loro insieme. Devi ammettere che se<br />

un bel giorno pubblicassi anche io,<br />

che so, sul Corriere della Sera, le 52 cose<br />

che non ho piú intenzione di fare<br />

nella mia vita, tra cui scrivere, e decidessi<br />

di fare il copista, avresti anche<br />

tu il tuo bel daffare a convincermi di<br />

tornare in me. Ah, non mi diresti nulla?<br />

Aggiungiamo anche che vorrei<br />

scrivere dei ritratti. Crederesti come<br />

Beyond the real: stravaganze d’artista<br />

di Shid<br />

Trenta disegni, alcune foto e la storia<br />

di una personalità stravagante<br />

e particolare: l’artista e fotografo<br />

Henri Cartier-Bresson è il protagonista<br />

della mostra organizzata dall’associazione<br />

culturale teramana arca,<br />

in collaborazione con la Fondazione<br />

Henri Cartier-Bresson di Parigi e l’Accademia<br />

Raffaello di Urbino. <strong>La</strong> mostra<br />

si basa soprattutto sui disegni<br />

dell’autore, ma non si può non rimanere<br />

affascinati dalla sua storia e dalle<br />

foto che lo ritraggono: una storia<br />

di avventura e viaggio, caratterizzata<br />

da avvenimenti stupefacenti e da<br />

incontri con personalità imponenti come<br />

Gandhi (che si racconta sia stato<br />

fotografato da Cartier-Bresson poco<br />

prima di essere assassinato), Fidel Castro,<br />

Che Guevara e tantissimi altri;<br />

le foto appaiono pregne di atmosfera<br />

quotidiana, di serenità, immerse nel<br />

bianco e nero di un’epoca passata.<br />

Henri nasce a Chanteloup-en-Brie,<br />

un comune francese di meno di 2000<br />

Why John, Why?<br />

di Moody<br />

John Mayer. A pochi in Italia questo<br />

nome dice qualcosa, ma poi,<br />

perchè? Florida carriera alle spalle, 10<br />

milioni di copie del suo ultimo album<br />

vendute negli Stati Uniti, 20 milioni<br />

in tutto il mondo, splendide canzoni<br />

e poi, è da dirlo, bella presenza.<br />

Il chitarrista e cantante americano<br />

pop-rock e blues-rock John Mayer<br />

si avvicina per la prima volta al suo<br />

strumento a 13 anni, già appassionato<br />

al blues, dopo aver ricevuto una<br />

minimo che io sia completamente rincretinito.<br />

Come si fanno a scrivere<br />

dei ritratti, mi chiederesti. E se io<br />

per tutta risposta affittassi un appartamento,<br />

e assumessi la tua assistente<br />

come modella per il mio primo ritratto<br />

scritto, come la prenderesti? Non<br />

solo. <strong>La</strong> modella dovrebbe venire nell’appartamento<br />

e spogliarsi, sempre<br />

alla stessa ora, alla luce infantile di 18<br />

abitanti, nel 1908. Lo zio, Luis Cartier-<br />

Bresson, pittore di successo, lo aveva<br />

avvicinato all’arte facendolo assistere<br />

al proprio lavoro, nel proprio studio:<br />

è qui che Henri sentí “il respiro dell’odore<br />

magico della pittura”, come lo<br />

chiama lui stesso. Inizialmente, Cartier<br />

Bresson era un appassionato fotografo,<br />

inseparabile dalla sua Leica,<br />

che lo ha accompagnato in giro per il<br />

mondo per rendere immortali eventi<br />

storici di importanza non trascurabile,<br />

come la liberazione di Parigi nel<br />

1944 o l’incoronazione di Giorgio IV<br />

a Trafalgar Square nel 1937. Con l’arrivo<br />

della vecchiaia abbandonò la fotografia<br />

per dedicarsi completamente<br />

al disegno. Mai si fece commercializzare<br />

dal mondo: lui immortalava e<br />

raffigurava qualsiasi cosa lo colpisse,<br />

per pura passione.<br />

“Fotografare e disegnare, momenti<br />

paralleli: la fotografia è un’azione<br />

immediata, il disegno una meditazione”<br />

dice l’artista. Infatti i suoi disegni<br />

sarebbero da contemplare per ore, e<br />

apparirebbero nuovi in ogni istante.<br />

musicassetta di Stevie Ray Vaughan e<br />

dopo due anni, ancora alla scuola superiore,<br />

inizia a suonare nei bar della<br />

sua città.<br />

Comincia a farsi sentire a livello<br />

internazionale nel 1999 con la pubblicazione<br />

del suo primo ep Inside Wants<br />

Out da parte di una casa discografica<br />

indipendente, per poi affermarsi<br />

nel mondo della musica nel 2001, firmando<br />

un contratto con la Columbia<br />

Records che gli permette di pubblicare<br />

il suo primo vero album Room<br />

21<br />

lampadine. E che lampadine! Modello<br />

Caterina de’ Medici, prodotte a mano<br />

da un vero artigiano. Che ne pensi,<br />

eh? Vedi, ho ragione io, come sempre.<br />

Adesso però devo scappare, mia<br />

figlia ci ha sentiti parlare al telefono<br />

e vuole andare in libreria. Come dici?<br />

Anche tua moglie? Perfetto, allora ci<br />

vediamo lí. Chissà se riusciremo a<br />

trovarlo, un libro migliore.<br />

Nelle sue opere è impossibile non<br />

cogliere la particolarità del suo carattere<br />

e la stravaganza del suo stile. Cartier<br />

Bresson utilizza delle sfumature<br />

talmente singolari che i suoi disegni<br />

riescono a dare un’impressione di dinamicità,<br />

nonostante i soggetti siano<br />

il piú delle volte elementi immobili<br />

nello spazio, tanto che sembra quasi<br />

di trovarsi a passeggiare negli scenari<br />

ritratti. E cosí, grazie alla matita<br />

di Henri, i paesaggi e i panorami di<br />

grandi città, i ritratti e perfino il disegno<br />

in grafite su carta di un soggetto<br />

sobrio e disadorno quale può essere<br />

una semplice credenza, assumono<br />

un’aura magica e inaspettata che li<br />

condanna a rimanere eterni. Come il<br />

loro autore che, morto alla veneranda<br />

età di novantacinque anni, ha passato<br />

la vita a rendersi immortale, affidandosi<br />

alla sua Leica e alla sua matita,<br />

alle sue foto e ai suoi disegni, per conservare<br />

ogni cosa attraversasse la sua<br />

vita, per mettere una firma sul mondo<br />

e nella storia.<br />

For Squares contenente le famosissime<br />

“Your body is a wonderland” e “Why<br />

Georgia”.<br />

Da questo momento per John inizia<br />

tutta una serie di conquiste, uscite<br />

di album, nomine e vincite ai Grammy<br />

Awards che gli permettono di diventare<br />

uno dei piú affermati artisti<br />

in America e nel mondo.<br />

Dopo un breve periodo con il John<br />

Mayer Trio formato con Pino Palladino<br />

al basso e Steve Jordan alla batteria,<br />

con i quali pubblica l’album


la voce Numero 1 · Anno ix · Dicembre 2011<br />

Live Try!, ritorna alla carriera solista<br />

con Continuum (2006), Where the light<br />

is-live in Los Angeles (2008) e Battle<br />

Studies (2009).<br />

Nel Maggio 2011 John annuncia<br />

l’uscita del suo nuovo album, Born<br />

and Raised, per l’autunno dello stesso<br />

anno.<br />

Pepatelli e Caggionetti<br />

Purtroppo però a settembre nel<br />

suo blog scrive di avere un granuloma<br />

vicino alle corde vocali, e che il<br />

suo album sarà posticipato al 2012,<br />

provocando quindi la preoccupazione<br />

dei suoi numerosissimi fan.<br />

Per fortuna un mese dopo rassicura<br />

tutti i suoi ammiratori: l’intervento<br />

Parsley, Sage, Rosemary and Thyme<br />

di Benedetta & Giulia<br />

Salve a tutti, giovani cuochi! Per Natale abbiamo pensato<br />

di preparare qualcosa di speciale, per non farvi<br />

trovare a mani vuote alle prossime feste, per dimostrare ai<br />

vostri vecchi che anche voi siete capaci di mettere insieme<br />

qualche ingrediente senza bruciare casa e senza avvelenare<br />

nessuno! <strong>La</strong> scelta non è stata difficile, soprattutto<br />

perché ci eravamo proposte di presentare dolci semplici<br />

Ingredienti<br />

Pepatelli<br />

benedetta & giulia<br />

ha avuto buon esito e dopo un mesetto<br />

di riposo sarà di nuovo in grado<br />

di registrare le canzoni mancanti.<br />

. . Ora aspettando Born and Raised<br />

non possiamo far altro che dire: “Vai<br />

John!”.<br />

ma gustosi, non troppo impegnativi nella preparazione<br />

e soprattutto a tema! Vi assicuriamo la riuscita dei dolci,<br />

perché come potete vedere dalle foto, sono stati preparati<br />

da noi in precedenza. Per evitare che uno di voi parta con<br />

il piede sbagliato, credendo che sono ricette da libro di<br />

cucina, abbiamo personalmente impiegato il nostro tempo<br />

nel servizio fotografico alle due celebrità. A questo<br />

punto. . . “corciate le maniche” e a lavoro!<br />

(a) 1kg di miele (b) 1kg di farina 00 (c) 1kg di mandorle (d) 1 arancia (e) 1 cucchiaino di cacao (f) Olio q.b.<br />

Preparazione<br />

1. Versare il miele in una pentola capiente e far cuocere<br />

senza far bollire; intanto tritare finemente la<br />

buccia d’arancia e mescolare il cucchiaino di cacao<br />

22<br />

con la farina.<br />

2. Togliere il miele dal fuoco ed aggiungere la buc-


Parsley, Sage, Rosemary and Thyme Numero 1 · Anno ix · Dicembre 2011<br />

cia d’arancia tritata precedentemente, aggiungere<br />

la farina e mescolare fino ad ottenere un impasto<br />

omogeneo color bronzo.<br />

3. Solo a questo punto aggiungere le mandorle (se<br />

l’impasto sembra troppo duro, porre su una teglia<br />

oliata e maneggiare l’impasto con mani ben unte).<br />

4. Preparare con l’impasto ottenuto dei “biscottoni”<br />

(alti 1.5 cm – lunghi 30 cm e larghi 6 cm. Dovrebbero<br />

uscire circa 8 biscottoni con queste dosi).<br />

5. Mettere in forno a 180-190 gradi per 10-15 minuti,<br />

poi girare per far cuocere l’altro lato per altrettanti<br />

Ingredienti per l’impasto<br />

(a) 500 g di farina 00 (b) 1 uovo (c) 1 cucchiaio di zucchero<br />

(d) 1 pizzico di sale (e) 1 bicchiere di vino bianco(100 ml<br />

Ingredienti per il ripieno: circa 500 g<br />

Molte solo le varianti per il ripieno di questi dolcetti<br />

abruzzesi dovute alle diverse culture che si sono intrecciate<br />

nella nostra regione, ma soprattutto, visto che questo<br />

dolce era tipico delle generazioni precedenti, che cercavano<br />

di sfruttare i prodotti del territorio, le varianti sono<br />

nate anche dalla presenza o meno di certi ingredienti<br />

nelle dispense. <strong>La</strong> variante piú conosciuta, definita anche<br />

“montana”, è caratterizzata dalla presenza delle castagne.<br />

L’impasto viene ottenuto sgusciando e lessando le casta-<br />

Caggionetti<br />

23<br />

10 minuti (capirete che sono cotti quando inizieranno<br />

ad assumere un colorito dorato, non fateli<br />

bruciare!).<br />

6. A cottura terminata cacciare dal forno e immediatamente<br />

passare alla fase successiva senza far<br />

raffreddare il biscottone: TAGLIO!<br />

7. Prendere un panno ed avvolgere il biscottone per<br />

evitare ustioni, tagliare il biscottone a fette, non piú<br />

spesse di mezzo centimetro (utilizzate un coltello a<br />

seghezzo per facilitare il taglio).<br />

8. Beh. . . a questo punto, buon appetito!<br />

benedetta & giulia<br />

circa) (f) ½ bicchiere di olio di semi (50 ml circa)<br />

gne e poi passandole, aggiungendo zucchero (circa 100 g),<br />

canditi d’arancia, mandorle (100 g) e cacao (100 g circa).<br />

Non definiamo accuratamente le quantità poiché variano<br />

da famiglia a famiglia, chi preferisce piú cacao, chi piú<br />

canditi, chi piú zucchero. Aggiungiamo anche un goccio<br />

di marsala per chi desidera.<br />

Altra variante è quella di ceci, che pur sembrando<br />

un’abbinamento stonato, si rivela sempre gradito a grandi<br />

e piccini. I ceci vengono messi a bagno per circa 12 ore,


la voce Numero 1 · Anno ix · Dicembre 2011<br />

poi vengono lessati e prima che si freddano si passano<br />

con il famoso passaverdure. Aggiungiamo dello zucchero,<br />

cacao, un po’ di mosto cotto e canditi d’arancia.<br />

L’ultima variante che proponiamo è quella tipica delle<br />

zone piú esterne dell’Abruzzo, ottenuta con una farcitu-<br />

Preparazione per l’impasto<br />

1. Disporre la farina a fontana su un piano e<br />

porre l’uovo al centro della fontana e sbattere<br />

leggermente.<br />

2. Aggiungere il pizzico di sale, lo zucchero l’olio ed<br />

il vino.<br />

3. Iniziare ad incorporare la farina con attenzione senza<br />

far uscire gli altri ingredienti, se avete paura che<br />

fuoriescono, utilizzate una ciotola.<br />

4. Continuare ad impastare fino ad ottenere un panetto<br />

liscio e morbido (se l’impasto sembra troppo<br />

duro aggiungere del vino).<br />

5. Stendete la massa prima con il mattarello e poi con<br />

la macchinetta per la pasta fino ad ottenere una<br />

sfoglia molto sottile. Tagliare a forma di ravioli<br />

TEXnologia<br />

ra di marmellata d’uva, rigorosamente Montepulciano,<br />

arricchita da mandorle tostate e cioccolato tritato. Per i<br />

piú esigenti è possibile arricchire questa farcitura con del<br />

mosto cotto, che va aggiunta in minime quantità.<br />

6. Sulla sfoglia stesa ponete l’interno (l’impasto che<br />

avete scelto, di ceci, di castagne o di marmellata) a<br />

cucchiaini.<br />

7. Dopo aver posto il ripieno, ricoprire la sfoglia come<br />

nei ravioli.<br />

8. Fate aderire bene le due sfoglie con all’interno<br />

l’impasto e tagliate i bordi con la rotella dentata.<br />

9. Disporre su dei vassoi cosparsi con una spolverata<br />

di farina e friggere in abbondante olio di semi<br />

(assicuratevi che non si aprano, cacciare quando<br />

assumono un colore dorato e porre su carta<br />

assorbente).<br />

10. Cospargere di zucchero a velo e. . . . Bon apétit!<br />

Vent’anni fa la libertà di espressione si fece virtuale, ed ha funzionato<br />

di Cristian<br />

Esistono certi strumenti che hanno<br />

rivoluzionato le nostre vite quotidiane<br />

ma, o perché ci vengono proposti<br />

in modo semplicistico o perché<br />

l’abitudine “corrode” il nostro entusiasmo,<br />

dimentichiamo cosa li rende<br />

importanti. Colgo, allora, l’occasione<br />

offertami dal suo ventennale per<br />

parlare del Web e della sua storia.<br />

Web non è sinonimo di Internet!<br />

Cos’è il Web? Se la domanda pare<br />

scontata, la risposta assolutamente<br />

non lo è: lo dimostrano espressioni<br />

quotidianamente usate come “cercare<br />

su Internet” riferendosi all’uso dei<br />

motori di ricerca, quali ad esempio<br />

Google. L’errore piú comune che si<br />

può fare in materia è confondere Internet<br />

con il Web; iniziamo, quindi,<br />

esponendo la differenza tra queste<br />

due parole, erroneamente da molti<br />

considerate interscambiabili.<br />

Internet, che nasce da un progetto<br />

del ministero della Difesa usa, è l’in-<br />

sieme di tutti i computer connessi tra<br />

di loro a livello mondiale tramite svariati<br />

mezzi trasmissivi, quali possono<br />

essere linee telefoniche e onde radio.<br />

Il World Wide Web, chiamato semplicemente<br />

Web, è uno dei tanti servizi<br />

Internet che permette di condividere<br />

e usufruire di dati, memorizzati<br />

in speciali computer chiamati web server<br />

e connessi alla Rete, tramite un<br />

software chiamato web browser.<br />

Nascita e funzionamento del www<br />

Possiamo, però, trovare una scusante<br />

per chi confonde i due concetti.<br />

Prima dell’invenzione del World Wide<br />

Web, Internet non era ancora ben<br />

conosciuto e diffuso tra la gente comune<br />

ed era utilizzato per lo piú da<br />

autorità statali e gruppi di ricerca: veniva<br />

impiegato solo il minimo di tutto<br />

il suo potenziale.<br />

<strong>La</strong> svolta decisiva avvenne nel<br />

1989 quando il fisico Tim Berners-<br />

Lee, al tempo dipendente presso il<br />

cern, iniziò a lavorare ad un proget-<br />

24<br />

to per rendere piú facile la condivisione<br />

di documenti scientifici all’interno<br />

della rete dell’organizzazione. Pensò<br />

ad uno spazio comune virtuale dove<br />

chiunque avesse accesso a tale rete poteva<br />

pubblicare, usufruire, modificare<br />

contenuti tramite un determinato software.<br />

Con l’approvazione dei suoi<br />

superiori, Lee si mise subito all’opera,<br />

sviluppando il primo web browser<br />

e parallelamente iniziò a definire degli<br />

standard e protocolli per scambiare<br />

documenti attraverso la rete: nacque<br />

il linguaggio html e il protocollo<br />

http (Hyper Text Transmission<br />

Protocol).<br />

All’inizio questi standard dettavano<br />

che i principali contenuti del web<br />

erano composti da testo e grafica, elementi<br />

che un web browser, per potersi<br />

definire tale, deve saper interpretare.<br />

Questo contenuto è organizzato nelle<br />

cosiddette pagine web, ovvero documenti<br />

digitali formattati con l’html,<br />

che a loro volta compongono i siti<br />

web; poi lo scienziato ideò ciò che


TEXnologia Numero 1 · Anno ix · Dicembre 2011<br />

ha determinato il successo del Web,<br />

ovvero il link, porzioni di testo e/o<br />

immagine che permettono all’utente,<br />

mediante un click, di passare da una<br />

pagina ad un’altra, anche appartenente<br />

a un altro sito addirittura presente<br />

su un altro server web. Per essere<br />

rintracciati dal web browser, i siti web<br />

e i suoi contenuti devono essere resi<br />

identificabili univocamente: ciò avviene<br />

grazie all’attribuzione di un indirizzo<br />

web o URL (Uniform Resource<br />

Locator) ad ogni risorsa sul Web.<br />

Diffusione ed evoluzione<br />

Questa innovativa tecnologia resta<br />

a sola disposizione del cern fino<br />

al 1991, quando quest’ultimo decide<br />

di distribuirla in modo gratuito,<br />

con licenza open source, in modo<br />

tale da poter essere perfezionata<br />

e utilizzata dalla comunità mondiale.<br />

Tim Berners-Lee si ritira dal cern<br />

per fondare il w3c (World Wide Web<br />

Consortium), l’associazione che si occupa<br />

di definire e aggiornare gli standard<br />

e protocolli del Web, tracciando<br />

le linee guida dell’evoluzione di<br />

quest’ultimo.<br />

È facile intuire che tale strumento,<br />

cosí potente ma cosí semplice, ancora<br />

non maturo ma funzionante, rivoluzionò<br />

il modo in cui la società condivideva<br />

conoscenze e comunicava;<br />

grazie a questo sevizio, Internet iniziò<br />

ad ampliarsi, a divenire sempre<br />

piú grande e capillare, diffondendosi<br />

anche tra la gente comune. Tutti<br />

volevano approfittare del Web per diffondere<br />

le proprie idee, per il solo<br />

piacere personale ma anche per scopi<br />

commerciali: difatti, poco a poco,<br />

le imprese e società iniziarono a “farsi<br />

presenti” con i loro siti web nel<br />

mondo virtuale per raggiungere un<br />

pubblico molto piú vasto e lontano.<br />

Il punto chiave è che l’utenza non<br />

si limitò solo ad utilizzare il Web; in<br />

molti, privati e gruppi di persone, iniziarono<br />

ad elaborare e a sviluppare<br />

progetti che potessero migliorare la<br />

qualità del servizio offerto. In primo<br />

luogo si lavorò per rendere dinamico<br />

il modo di esporre il contenuto.<br />

Da un lato, cosi, vediamo la nascita<br />

dei linguaggi di scripting come Java-<br />

Script che permette di creare piccoli<br />

applicativi incorporati nella pagina<br />

ed eseguiti sul computer dell’utente,<br />

dei plug-in che ampliano le funzionalità<br />

dei web browser permettendo di<br />

visualizzare contenuti avanzati quali<br />

video, animazioni, applicazioni, ecc.<br />

web browser sempre piú veloci, con<br />

interfacce intuitive e accattivanti. Dall’altro<br />

linguaggi di programmazione<br />

come il php che permettono di creare<br />

script eseguiti dal server web stesso<br />

che, combinati alla potenza dei database,<br />

permettono di definire un sito<br />

web di migliaia di voci, link e pagine<br />

con pochi documenti html realmente<br />

presenti sul server.<br />

<strong>La</strong> cosa piú importante da sottolineare<br />

è che alla base di questo progresso<br />

vi è il grande spirito di collaborazione<br />

tra i diversi utenti della<br />

Rete, uniti dalla consapevolezza che<br />

ciò che stavano creando e migliorando<br />

avrebbe rivoluzionato il modo di<br />

condividere la conoscenza dell’umanità<br />

intera e allo stesso tempo le idee<br />

e le opinioni dei singoli. L’importanza<br />

data al Web, e in un certo senso la<br />

“missione assegnatagli”, ha reso questo<br />

strumento di un valore inestimabile:<br />

si proseguí, quindi, la filosofia<br />

di Berners-Lee e il Web e i suoi servizi<br />

25<br />

hanno continuato ad essere gratuiti.<br />

In questo frangente emergono società<br />

No-Profit come Mozilla Foundation,<br />

madre del browser Firefox, ma anche<br />

compagnie commerciali come Google<br />

e Yhaoo, che si sono fatte strada regalando<br />

agli utenti del World Wide<br />

Web gli omonimi motori di ricerca,<br />

oltre che a fornire servizi avanzati sia<br />

gratuiti sia a pagamento.<br />

Il prossimo passo che ora il w3c<br />

vuole effettuare è di passare dal web<br />

statico al web semantico. Nonostante<br />

tutto questo progresso, infatti, ancora<br />

oggi cercare contenuti sul Web<br />

può risultare un po’ ostico dato che<br />

il i motori di ricerca non “intendono”<br />

che contenuto sia quello che propongono<br />

all’utente, ma si basano semplicemente<br />

su comparazioni e corrispondenze<br />

di sequenze di caratteri;<br />

ad esempio non viene colta la differenza<br />

che c’è tra “Rossi” e “rossi”: il<br />

primo è un nome di persona mentre il<br />

secondo è un aggettivo. Molto spesso<br />

ci vengono proposti come risultati di<br />

una ricerca, contenuti inutili al nostro<br />

scopo; molti si sono già messi a lavoro<br />

concentrandosi sull’evoluzione<br />

dell’html (siamo alla versione 5) e<br />

sull’utilizzo di tag e metadati, ovvero<br />

informazioni aggiuntive inserite nelle<br />

pagine che permetteranno al web browser<br />

e ai motori di ricerca di sapere<br />

cosa sia il contenuto che elaborano.<br />

Quando sarà superato questo handicap<br />

penso, citando Richard Stallman,<br />

importante informatico e sostenitore<br />

del software libero, che: « Il World<br />

Wide Web ha le potenzialità per svilupparsi<br />

in un’enciclopedia universale<br />

che copra tutti i campi della conoscenza<br />

e in una biblioteca completa<br />

di corsi per la formazione. »


la voce Numero 1 · Anno ix · Dicembre 2011<br />

Gli “HeroRats”<br />

di Serena<br />

Chi ha detto che Tom e Jerry non<br />

possono essere amici? Un reparto<br />

speciale della polizia colombiana<br />

ha chiuso topi in gabbia con gatti nel<br />

quadro di un progetto per addestrare<br />

i roditori a fiutare le oltre 100mila mine<br />

terrestri disseminate in gran parte<br />

Curiosità<br />

dai ribelli. A differenza dei cani, i topi<br />

pesano molto meno e perciò non innescano<br />

esplosioni. Ai roditori viene<br />

insegnato a bloccarsi di fronte alle mine,<br />

ma hanno difficoltà a mantenere<br />

questa posizione per paura di essere<br />

attaccati dai predatori. Mettere i topi<br />

faccia a faccia con un nemico consente<br />

loro di essere piú concentrati una<br />

serena cipolletti<br />

1 2 5 8<br />

3 1 2<br />

9<br />

9 7 1<br />

3 6 4<br />

2 1 8<br />

3<br />

8 4 6<br />

2 6 3 5 giuseppe fichera<br />

12. Sudoku<br />

26<br />

volta lasciati liberi: lo ha spiegato il<br />

veterinario Luisa Mendez, che lavora<br />

con gli animali da due anni. «Qui i<br />

gatti giocano con i topi invece di attaccarli»,<br />

ha spiegato Mendez, «I gatti<br />

indossano scudi sugli artigli per non<br />

provocare ferite e di conseguenza i<br />

topi si sentono a loro agio a giocare<br />

con loro».<br />

serena cipolletti


Appendice ai giochi Numero 1 · Anno ix · Dicembre 2011<br />

6. In ognuno dei tre casi trova le lettere che, unite alle<br />

lettere di destra e di sinistra, formano due parole.<br />

tri (. . . ) lo<br />

amo (. . . ) gola<br />

a (. . . ) nza<br />

7. Trova il numero mancante.<br />

5 − 3 − 1 6 − 2 − 2 3 − 2 − 3<br />

5 8 ?<br />

10. REBUS MAGICO (7 - 3 - 8)<br />

Appendice ai giochi (Le soluzioni sono a pag. 20.)<br />

9. REBUS (6 - 5 - 8)<br />

caterina trimarelli<br />

27<br />

8. Risolvi gli anagrammi.<br />

Passano i mesi, cambia NIGATESO,<br />

in un momento è già RAMIRVAPE.<br />

Cambiano i CIROLO, s’appresta la RESA<br />

Mamma che freddo, occorre un LEONIGMA!<br />

A cura di Francesca Di Marco<br />

7 1 2 6<br />

1<br />

8 2 5 3 7 9<br />

6 3 2 7 8<br />

1 9 8 5<br />

6 9<br />

caterina trimarelli<br />

7 2 1<br />

4 5 3<br />

3 5 8 4 6 2 giuseppe fichera<br />

11. Sudoku


la voce Numero 1 · Anno ix · Dicembre 2011<br />

1 2 3 4 5 6 7 8 9 10 11 12 13<br />

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ORIZZONTALI: 1. L’angelo degli Inferi - 9. Il monarca - 10. C’è chi se la dà sui piedi - 14. Il figlio di Anchise - 15. <strong>La</strong> centesima<br />

parte del metro - 16. Il miglior amico dell’uomo - 18. Residenza Universitaria Internazionale - 21. Ha inventato una legge fisica<br />

sull’elettricità - 22. X - 23. Cosí inglese - 25. Lo si mette alle foto su facebook - 26. Esenzione da un obbligo - 28. <strong>La</strong> scuola<br />

vicina - 30. Lo era quella dei diritti del 1628 - 33. L’inizio di arpa - 34. il nome del prof. Falini - 36. Pietra di quarzo viola -<br />

37. Congiunzione - 38. Fondo Sociale Europeo - 39. A Trento nel 1545 - 40. Persona interessata all’estetica - 44. Physical Address<br />

Extension;45-esclamazione di sorpresa - 46. Adesso, subito - 48. Sinonimo di talvolta - 52. Prefisso che indica ripetizione -<br />

53. Diritto in latino - 56. Olindo e Rosa Bazzi vi hanno consumato la loro strage - 58. Di solito chiude le preghiere - 60. Il colore<br />

del lutto - 62. A te - 63. È il simbolo di Civitella - 66. Quello superiore è il braccio, quello inferiore la gamba - 67. Aveva un’arca<br />

piena di animali - 68. Negazione - 69. Sigla di Torino - 70. Produttrice di miele.<br />

VERTICALI: 1. Essa, ella - 2. Ce lo aveva il capitano di Peter Pan - 3. Gli studenti cercano di centrarlo con le cartacce - 4. Intelligenza<br />

Artificiale - 6. Un famoso scrittore di nome Umberto - 7. Roma - 8. Di solito hanno la mina di grafite - 9. Il lavoro di Kubrick e di<br />

Spielberg - 10. Il fratello del padre - 11. Il famoso Edgar, poeta gotico inglese - 12. Frase inglese - 13. Il sentimento piú romantico -<br />

17. Seguace del nazionalsocialismo - 18. Zero cantante - 19. L’uso dell’inglese - 24. Osso della coscia - 27. Nanometro - 29. Gesto di<br />

riverenza - 30. Due scarpe ne formano uno - 31. <strong>Teramo</strong> - 32. Opera shakespeariana, un personaggio è Jago - 35. L’inizio e la fine<br />

di orpelli - 39. Comune in provincia di Ravenna, famoso per le ceramiche - 40. Ne sono fatti i nostri quaderni - 43. Con l’aratro<br />

il contadino ha...il campo - 47. Dicono di impararla e metterla da parte - 50. <strong>La</strong> fine del reame - 51. Affermazione - 54. Unione<br />

Europea - 55. Siracusa - 57. Business Intelligente - 59. Si ripetono in “pezze” - 63. Contrario di off - 63. Dario che vinse il Nobel<br />

per la letteratura - 64. In mezzo all’orto.<br />

Le caselle cerchiate formeranno la minaccia preferita dai professori. . .<br />

1. Ci sono tre parole che danno un senso compiuto a queste lettere. Quali<br />

sono?<br />

2. Trova il numero mancante.<br />

3. Trova il numero mancante.<br />

d<br />

sc<br />

r (. . . )<br />

tr<br />

2 1 4 6 11 18 30 ?<br />

5 − 3 − 1 6 − 5 − 2 2 − 4 − 5<br />

8 2 ?<br />

4. Un esploratore fu imprigionato da una tribú di cannibali e gli fu<br />

proposto di scegliere se morire bollito in una pentola o avvelenato. Per<br />

questo gli fu chiesto di pronunciare una frase che, se vera, lo avrebbe<br />

fatto morire avvelenato, altrimenti bollito. Come riuscí l’esploratore ad<br />

avere salva la vita?<br />

A cura di Francesca Di Marco<br />

28<br />

patrick serafini<br />

8 rm0Zka0s<br />

7 opZ0opZp<br />

6 0ZpZ0Z0m<br />

5 Z0Z0Z0Z0<br />

4 0Z0Z0Z0Z<br />

3 Z0ZQZPZN<br />

2 qOPA0ZPO<br />

1 Z0JRZ0ZR<br />

a b c d e f g h<br />

5. Il bianco matta in 3 mosse.<br />

Le soluzioni sono a pag. 20.<br />

giuseppe fichera

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