Grandimostre n 04 - Emmi srl
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News<br />
Nel salone di Sissi. Procede a Venezia<br />
il recupero delle sale del Palazzo Reale<br />
Completato a Venezia il restauro della prima delle ottocentesche<br />
sale del Palazzo Reale, in piazza San Marco, recentemente<br />
acquisite a funzione museale su iniziativa del Comitato<br />
francese per la Salvaguardia di Venezia e grazie al<br />
mecenatismo del World Monuments Fund. La prima stanza<br />
oggetto di questo intervento, che va ad arricchire il percorso<br />
espositivo del Museo Correr, è quella immediatamente<br />
adiacente al Salone da Ballo, in epoca asburgica adibita ai<br />
“pranzi settimanali”. Alla fine di questo recupero il museo<br />
potrà contare su una nuova, affascinante ala - già abitata da<br />
Napoleone, da Sissi e Francesco Giuseppe, dai Savoia - nella<br />
quale ripercorrere le complesse vicende ottocentesche legate<br />
ai domini francese, austriaco e sabaudo. I lavori, coordinati<br />
dalla Fondazione Musei Civici di Venezia, hanno interessato<br />
integralmente le superfici dell’ambiente, in tutte le sue parti<br />
costitutive: pareti e soffitto con affreschi e stucchi, porte lignee<br />
intagliate laccate e dorate, pavimento a intarsio ligneo,<br />
serramenti laccati.<br />
8 |<strong>Grandimostre</strong><br />
www.museiciviciveneziani.it<br />
Hotel della Cultura, la new frontier<br />
del turismo culturale all’italiana<br />
Il progetto è finalizzato a dare vita ad un nuovo sistema di<br />
ricettività alberghiera, fortemente connessa con il territorio<br />
e legata al turismo culturale, per rispondere all’incremento<br />
qualitativo e quantitativo dei visitatori nelle città d’arte.<br />
È il progetto Hotel della Cultura (HdC), redatto da Civita<br />
ed ANCE - con il sostegno di Arcus e la collaborazione<br />
di Unicredit e Federalberghi - nell’obbiettivo di fornire un<br />
contributo ai processi di valorizzazione territoriale che fanno<br />
leva sul vasto patrimonio storico-culturale nazionale. Gli<br />
Hotel della Cultura si distinguono da altri modelli, quali i<br />
Paradores spagnoli o le Pousadas portoghesi, in quanto pur<br />
riqualificando edifici storici non utilizzati, che abbiano le caratteristiche<br />
per essere destinati ad una ricettività di standard<br />
elevato, sono concepiti per promuovere l’integrazione tra offerta<br />
turistica e offerta culturale del territorio. L’iniziativa è<br />
stata presentata con un convegno a Roma presso l’Ara Pacis,<br />
in cui sono stati analizzati gli scenari attuativi, l’impatto economico,<br />
l’impatto occupazionale, i requisiti individuati de-<br />
gli hotel della cultura. Con<br />
la presentazione di quattro<br />
progetti pilota del network<br />
HdC per i quali è stata realizzata<br />
una verifica di prefattibilità<br />
tecnica e economica,<br />
e cioè la Cavallerizza Reale a<br />
Torino, la Caserma Monti a<br />
Forlì, Villa Favorita a Ercolano<br />
e il Collegio dei Gesuiti<br />
a Noto.<br />
La Davos mondiale<br />
della cultura?<br />
Si terrà in<br />
settembre nella<br />
Villa Reale di Monza<br />
“Stiamo lavorando con<br />
l’Unesco alla realizzazione<br />
in Italia di una conferenza<br />
mondiale sulla cultura. Così<br />
come a Davos si tiene il Forum<br />
sull’economia, in Italia<br />
si potrebbe tenere il Forum<br />
della cultura mondiale”.<br />
Questo aveva anticipato<br />
tempo fa il ministro Bondi,<br />
e così sarà, nell’ultimo weekend<br />
di settembre, con l’arrivo<br />
di oltre duecento esponenti<br />
internazionali. Prescelta per<br />
ospitare l’importante conferenza<br />
mondiale sul patrimonio<br />
culturale, dopo che<br />
in un primo momento era<br />
circolato il nome di Firenze,<br />
sarà la Villa Reale di Monza,<br />
come confermato dal sindaco<br />
della città, Marco Maria<br />
Mariani.<br />
Peppone o Don<br />
Camillo? La nuova<br />
casa della Madonna<br />
del Parto,<br />
a Monterchi<br />
L’annoso diverbio a primo<br />
impatto fa tornare alla mente<br />
- con un sorriso - un’Italia<br />
che fu, quella fotografata alla<br />
perfezione da Giovannino<br />
Guareschi nella saga di Peppone<br />
e Don Camillo. Chiesa<br />
contro “potere temporale”.<br />
Ma qui la cosa si fa improvvisamente<br />
seria, perché di<br />
mezzo c’è un grande capolavoro<br />
dell’arte italiana. È la<br />
Madonna del Parto di Piero<br />
della Francesca, da decenni<br />
al centro di contrasti fra il<br />
Comune di Monterchi e la<br />
diocesi di Arezzo, Cortona e<br />
Sansepolcro circa la responsabilità<br />
e la competenza per<br />
l’esposizione e la valorizzazione,<br />
con tanto di strascichi<br />
giudiziari. Prima esposto al<br />
cimitero, poi nei locali di<br />
una ex scuola. Ora pare sia<br />
arrivato l’accordo definitivo,<br />
che dovrebbe compendiare<br />
le esigenze di fruizione culturale<br />
e museale del celebre<br />
affresco, con l’interesse<br />
alla venerazione dei fedeli.<br />
L’opera sarà esposta nell’ex<br />
monastero delle Benedettine<br />
di Monterchi, che diverrà<br />
Oratorio della Madonna del<br />
Parto a favore delle gestanti<br />
e della comunità di Monterchi,<br />
con tanto di funzioni<br />
religiose programmate in<br />
alcuni giorni dell’anno. Ma<br />
ora si comincerà a discutere<br />
di spese di allestimento e di<br />
gestione. A Peppone non la<br />
si fa...