Grandimostre n 04 - Emmi srl

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11.06.2013 Views

MARINETTI... A FUMETTI È stato fra i primi intellettuali di sinistra a riscoprire il Futurismo, negli anni '70, quando il movimento era ancora sotto ostracismo. È uno dei maggioricollezionisti al mondo di libri futuristi. Se oggi c’è un personaggio, in giro, che - anche per come dipinge, e scrive - si pone sulla linea degli “uccisori del chiaro di luna”, quello è lui, Pablo Echaurren. Che ora salda il suo debito pubblicando Caffeina d'Europa, una sofi sticata graphic novel dedicata alla vita di Filippo Tommaso Marinetti. Una biografi a per fumetti che dalla nascita nel 1876 in Egitto ripercorre la grande stagione delle avanguardie in Italia e Europa, riconoscendo la grande importanza di Marinetti in un periodo molto delicato della cultura italiana. TECNO-FUTURISMO GLOBALE È apparso in contemporanea a Londra, Roma e Varsavia, avvalendosi di un mezzo come il codice bidimensionale, il qrcode, che con una semplice scansione da qualsiasi telefono con fotocamera, rimanda gli utenti alla pagina di Wikipedia sul Futurismo. Un’invasione virale di questi strani segni, apparsi in fotocopia su muri, pali della luce, cassonetti... È il progetto Futurism Onehundred, che si propone di proiettare la celebrazione del movimento nelle dinamiche contemporanee, che utilizzano il mezzo tecnologico come forma di comunicazione... II. ONDA FVTVRISTA LA CASA DEL MAGO DEPERO Duccio Dogheria Gli appassionati d’arte hanno un motivo in più per andare a Rovereto: la riapertura, dopo oltre un decennio di complessi interventi, della terza sede del Mart, ossia la Casa d’Arte Futurista Fortunato Depero. Il modo migliore per festeggiare i cent’anni del Futurismo, visto che la Casa, voluta e progettata dallo stesso artista, è il primo museo futurista d’Italia. Un museo inaugurato uffi cialmente quarant’anni fa, nel ‘59. Tuttavia, le sue origini risalgono addirittura al 1919, quando l’artista decise di mettere in pratica i proclami del manifesto Ricostruzione futurista dell’universo - fi rmato nel 1915 insieme a Giacomo Balla - aprendo a Rovereto la sua prima casa d’arte, dove inizialmente furono prodotti arazzi, seguiti da cuscini, panciotti, mobilia, giocattoli e altri oggetti di design. Il restauro, pur duplicando di fatto gli spazi espositivi e i locali di servizio, ha saputo rispettare il progetto museografi co di Depero; ora si sviluppa su tre piani per un totale di circa seicento metri quadri, metà dei quali adibiti a sale espositive. Il piano terra è quello che più rispecchia il precedente museo, incentrato sulle sale Eco della stampa e Sala Rovereto. Se la prima documenta la produzione deperiana nel campo del graphic design - dall’imbullonato alle numerose copertine di riviste -, la seconda è un tributo dell’artista alla Città della Quercia. Le sale del primo piano sono dominate dalle preziose tarsie in panno, probabilmente le opere più signifi cative dell’intero percorso, certo quelle che maggiormente rimandano agli esordi di Depero nel campo delle arti applicate. Il piano superiore è consacrato, infi ne, ai Balli Plastici, brevi scene teatrali interpretate da automi, tenutesi a Roma nella primavera del 1918, con dipinti celebri come Rotazione di ballerina e pappagalli (1917), bozzetti scenografi ci e gli stessi automi in legno policromo. Casa d’Arte Futurista Fortunato Depero Via Portici, 38 - 38068 Rovereto tel. +39 0464438887 - info@mart.trento.it www.mart.trento.it MODA E MODE FUTURISTE “Mio nonno, Salvatore Ferragamo, ha sempre osservato con attenzione le tendenze artistiche emergenti, in particolare il Futurismo...”. È James Ferragamo, direttore del reparto pelletteria del brand, a ricordare ora - magari con un briciolo di opportunismo? - le predilezioni artistiche familiari. “E noi siamo fi eri di condividere il background tecnico e di design con un artista che ha innovato oggi i canoni estetici della moda”, aggiunge, riferendosi a Yohji Yamamoto. Certo non pensando di rivelare qualcosa di nuovo, come i legami del fashion world con il Futurismo, che anzi datano agli albori del movimento. E a Marinetti & C guarda anche Ballantyne, che presenta la collezione cachemire 2009/2010 - disegnata da Dawidh Di Firmo - con abiti dalla silhouette geometrica, caratterizzati da pennellate grafi che... È INGLESE IL “LIBRO-LITOLATTA” DI MARINETTI Si intitola Parole in Libertá futuriste Olfattive Tattili Termiche. Ed è un bellissimo libro di Filippo Tommaso Marinetti, del ‘32. Anzi, un “libro-litolatta”, serigrafato su 27 fogli metallici, nel quale paradossalmente si fa appello alla distruzione di tutte le biblioteche. Paradossalmente, perché ad acquistarlo per circa 100mila euro è stata proprio una biblioteca, la mitica British Library. Che arricchisce in tal modo la sua collezione, che vanta molti dei più bei libri dell’avanguardia italiana. Oltre a poesie di Marinetti, la “pubblicazione” è arricchita da illustrazioni del suo amico artista Tullio D’Albisola.

MARINETTI... A FUMETTI<br />

È stato fra i primi intellettuali<br />

di sinistra a riscoprire il Futurismo,<br />

negli anni '70, quando<br />

il movimento era<br />

ancora sotto<br />

ostracismo. È<br />

uno dei maggioricollezionisti<br />

al mondo<br />

di libri futuristi.<br />

Se oggi c’è<br />

un personaggio, in giro,<br />

che - anche per come<br />

dipinge, e scrive - si<br />

pone sulla linea degli “uccisori<br />

del chiaro di luna”, quello è lui,<br />

Pablo Echaurren. Che ora salda<br />

il suo debito pubblicando Caffeina<br />

d'Europa, una sofi sticata<br />

graphic novel dedicata alla vita<br />

di Filippo Tommaso Marinetti.<br />

Una biografi a per fumetti che<br />

dalla nascita nel 1876 in Egitto<br />

ripercorre la grande stagione<br />

delle avanguardie in Italia e<br />

Europa, riconoscendo la grande<br />

importanza di Marinetti in<br />

un periodo molto delicato della<br />

cultura italiana.<br />

TECNO-FUTURISMO GLOBALE<br />

È apparso in contemporanea a<br />

Londra, Roma e Varsavia, avvalendosi<br />

di un mezzo come il<br />

codice bidimensionale, il qrcode,<br />

che con una semplice scansione<br />

da qualsiasi telefono con<br />

fotocamera, rimanda gli utenti<br />

alla pagina di Wikipedia sul<br />

Futurismo. Un’invasione virale<br />

di questi strani segni, apparsi<br />

in fotocopia su muri, pali della<br />

luce, cassonetti... È il progetto<br />

Futurism Onehundred, che si<br />

propone di proiettare la celebrazione<br />

del movimento nelle<br />

dinamiche contemporanee, che<br />

utilizzano il mezzo tecnologico<br />

come forma di comunicazione...<br />

II. ONDA FVTVRISTA<br />

LA CASA<br />

DEL MAGO<br />

DEPERO Duccio Dogheria<br />

Gli appassionati d’arte hanno un motivo in più per andare<br />

a Rovereto: la riapertura, dopo oltre un decennio di complessi<br />

interventi, della terza sede del Mart, ossia la Casa<br />

d’Arte Futurista Fortunato Depero. Il modo migliore per<br />

festeggiare i cent’anni del Futurismo, visto che la Casa,<br />

voluta e progettata dallo stesso artista, è il primo museo<br />

futurista d’Italia. Un museo inaugurato uffi cialmente<br />

quarant’anni fa, nel ‘59. Tuttavia, le sue origini risalgono<br />

addirittura al 1919, quando l’artista decise di mettere in<br />

pratica i proclami del manifesto Ricostruzione futurista<br />

dell’universo - fi rmato nel 1915 insieme a Giacomo Balla -<br />

aprendo a Rovereto la sua prima casa d’arte, dove inizialmente<br />

furono prodotti arazzi, seguiti da cuscini, panciotti,<br />

mobilia, giocattoli e altri oggetti di design. Il restauro, pur<br />

duplicando di fatto gli spazi espositivi e i locali di servizio,<br />

ha saputo rispettare il progetto museografi co di Depero;<br />

ora si sviluppa su tre piani per un totale di circa seicento<br />

metri quadri, metà dei quali adibiti a sale espositive. Il piano<br />

terra è quello che più rispecchia il precedente museo,<br />

incentrato sulle sale Eco della stampa e Sala Rovereto.<br />

Se la prima documenta la produzione deperiana nel campo<br />

del graphic design - dall’imbullonato alle numerose<br />

copertine di riviste -, la seconda è un tributo dell’artista<br />

alla Città della Quercia. Le sale del primo piano sono dominate<br />

dalle preziose tarsie in panno, probabilmente le<br />

opere più signifi cative dell’intero percorso, certo quelle<br />

che maggiormente rimandano agli esordi di Depero nel<br />

campo delle arti applicate. Il piano superiore è consacrato,<br />

infi ne, ai Balli Plastici, brevi scene teatrali interpretate<br />

da automi, tenutesi a Roma nella primavera del 1918, con<br />

dipinti celebri come Rotazione di ballerina e pappagalli<br />

(1917), bozzetti scenografi ci e gli stessi automi in legno<br />

policromo.<br />

Casa d’Arte Futurista Fortunato Depero<br />

Via Portici, 38 - 38068 Rovereto<br />

tel. +39 <strong>04</strong>64438887 - info@mart.trento.it<br />

www.mart.trento.it<br />

MODA E MODE FUTURISTE<br />

“Mio nonno, Salvatore Ferragamo,<br />

ha sempre osservato<br />

con attenzione le tendenze<br />

artistiche emergenti, in particolare<br />

il Futurismo...”. È James<br />

Ferragamo, direttore del<br />

reparto pelletteria del brand, a<br />

ricordare ora - magari con un<br />

briciolo di opportunismo? - le<br />

predilezioni artistiche familiari.<br />

“E noi siamo fi eri di condividere<br />

il background tecnico e di design<br />

con un artista che ha innovato<br />

oggi i canoni estetici della<br />

moda”, aggiunge, riferendosi<br />

a Yohji Yamamoto. Certo non<br />

pensando di rivelare qualcosa<br />

di nuovo, come i legami del<br />

fashion world con il Futurismo,<br />

che anzi datano agli albori del<br />

movimento. E a Marinetti & C<br />

guarda anche Ballantyne, che<br />

presenta la collezione cachemire<br />

2009/2010 - disegnata<br />

da Dawidh Di Firmo - con abiti<br />

dalla silhouette geometrica,<br />

caratterizzati da pennellate<br />

grafi che...<br />

È INGLESE<br />

IL “LIBRO-LITOLATTA”<br />

DI MARINETTI<br />

Si intitola Parole in Libertá futuriste<br />

Olfattive Tattili Termiche.<br />

Ed è un bellissimo libro di<br />

Filippo Tommaso Marinetti, del<br />

‘32. Anzi, un “libro-litolatta”,<br />

serigrafato su 27 fogli metallici,<br />

nel quale paradossalmente<br />

si fa appello alla distruzione di<br />

tutte le biblioteche. Paradossalmente,<br />

perché ad acquistarlo<br />

per circa 100mila euro<br />

è stata proprio una biblioteca,<br />

la mitica British Library. Che<br />

arricchisce in tal modo la sua<br />

collezione, che vanta molti dei<br />

più bei libri dell’avanguardia<br />

italiana. Oltre a poesie di Marinetti,<br />

la “pubblicazione” è arricchita<br />

da illustrazioni del suo<br />

amico artista Tullio D’Albisola.

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