Grandimostre n 04 - Emmi srl
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Intervista<br />
Parte dal passato per abbracciare il futuro. È Beato Angelico, che s’incammina lungo<br />
i sentieri fantastici del tardogotico per elevare al suo punto più alto l’umanesimo<br />
cristiano. Passando da Firenze. Roma celebra con una mostra evento il 550° anniversario<br />
della morte di fra Giovanni da Fiesole, il quarto grande protagonista del Rinascimento.<br />
INTERVISTA A CURA DI IRENE TEDESCO<br />
BEATUS VIR<br />
Beato Angelico, Annunciazione (e Storie della Vergine nella predella), 1432 c.<br />
S. Giovanni Valdarno, Museo della Basilica di S. Maria delle Grazie<br />
Beato Angelico, tout court: opere su tavola, tele e codici miniati. Il Comitato<br />
Nazionale per la celebrazioni del 550° anniversario della morte di Guido di<br />
Pietro, alias fra Giovanni da Fiesole, presenta le due facce dell’Angelicus pictor<br />
e doctus, artista prolifico che seppe coniugare le nuove formule espressive<br />
elaborate dai grandi artisti innovatori fiorentini, in una pittura razionale, dai<br />
colori smaglianti. Il pittore domenicano si libera dai canoni troppo stretti delle<br />
formule trecentesche e svolta l’angolo dentro il Rinascimento, dove traduce<br />
figurativamente l’impianto razionale della teologia di San Tommaso d’Aquino.<br />
Nelle sale dei Musei Capitolini a Roma, il Comitato nazionale, affiancato da<br />
quello scientifico presieduto da Maurizio Calvesi apre la mostra che giunge<br />
a compimento di un itinerario di ricerca iniziato nel 2005. <strong>Grandimostre</strong> ha<br />
intervistato in anteprima assoluta il professor Alessandro Zuccari, presidente<br />
del comitato per le celebrazioni, che ha curato l’esposizione coadiuvato da<br />
Giovanni Morello e Gerardo de Simone.<br />
Professor Zuccari, l’alba del Rinascimento<br />
e Beato Angelico. Nella<br />
storia dell’arte si è sempre indicata<br />
la nascita del Rinascimento<br />
con l’attività artistica della triade<br />
composta dalle opere pittoriche di<br />
Masaccio, scultoree di Donatello<br />
e architettoniche di Brunelleschi.<br />
Come si concilia questa concezione<br />
con la figura di Beato Angelico?<br />
Beato si inserisce perfettamente nel quadro<br />
del Rinascimento fiorentino diventando<br />
il quarto protagonista della svolta.<br />
Si distacca dagli artisti della generazione<br />
precedente come Gherardo Starnina e<br />
coglie con grande intelligenza le novità.<br />
Ad esempio, assume le forme razionali<br />
adottate dalla prospettiva, la volumetria<br />
e le novità introdotte da Masaccio.<br />
Prendiamo l’affresco con la Cacciata di<br />
Adamo ed Eva della cappella Brancacci:<br />
è un testo fondamentale, non solo per le<br />
figure dei due progenitori, ma anche per<br />
il rapporto con la figurazione dell’Eden.<br />
Bene, l’Angelico le riprende riformando<br />
la tradizione. Anche Brunelleschi con le<br />
sue nuove formule architettoniche ha<br />
un ruolo fondamentale per la prospettiva:<br />
nella Pala di Annalena le figure sono<br />
libere dalla tripartizione ideologica e<br />
danno vita a una nuova forma di pala<br />
d’altare. Infine, si confronta con Lorenzo<br />
Ghiberti ma anche con Donatello.<br />
L’Angelico, insomma, trasmette l’umanesimo<br />
fiorentino tramite la pittura alla<br />
generazione successiva.<br />
I musei Capitolini e la Pinacoteca:<br />
perché Roma come sede espositiva<br />
invece di Firenze, dove si svolse<br />
gran parte dell’attività di Beato<br />
Angelico?<br />
Roma vede operare l’Angelico nella seconda<br />
parte della sua attività. Era stato<br />
chiamato da papa Eugenio IV nel 1445<br />
per affrescare in Vaticano la Cappella del<br />
Sacramento, ma lavorerà anche per Niccolò<br />
V per la gran stima di cui godeva<br />
come interprete della cultura artistica<br />
umanistica in una città tornata capitale<br />
dell’umanesimo. Alla sua morte, avvenuta<br />
nel 1455, viene sepolto nella chiesa di<br />
Santa Maria sopra Minerva, il che la dice<br />
tutta: solo Brunelleschi e Gentile da Fabriano<br />
avevano ricevuto un onore simi-<br />
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