Stazione da rifare, treni sempre in ritardo: dura la ... - Latina per Strada
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essere utilizzato soltanto come asso nel<strong>la</strong><br />
manica a partita <strong>in</strong> corso, <strong>per</strong> raddrizzare le<br />
situazioni più complicate. Il Lat<strong>in</strong>a ha mostrato<br />
anche dei segnali di cedimento nelle retrovie e<br />
a causa di squalifiche e <strong>in</strong>fortuni<br />
ha fatto registrare diversi<br />
passaggi a vuoto nel<strong>la</strong> zona<br />
nevralgica. La vera <strong>la</strong>cuna si è<br />
avvertita <strong>per</strong>ò sul fronte<br />
offensivo, <strong>per</strong>chè <strong>in</strong> più di<br />
un’occasione arrivare al gol è<br />
stata una grossa fatica e <strong>per</strong>chè<br />
<strong>in</strong> frangenti come al Matusa o al<br />
Curi di Perugia si è riusciti a<br />
segnare solo quando il risultato<br />
era ormai compromesso. Ecco<br />
<strong>per</strong>chè <strong>la</strong> svolta e il riscatto dei<br />
nerazzurri passano <strong>in</strong>nanzitutto<br />
<strong>da</strong>i piedi di Thomas Danilevicius:<br />
il lituano ha l’es<strong>per</strong>ienza, <strong>la</strong><br />
<strong>per</strong>sonalità e i mezzi tecnici <strong>per</strong><br />
sbloccarsi e <strong>per</strong> prendere <strong>per</strong><br />
mano <strong>la</strong> squadra, a suon di gol o<br />
di assist. Certo, uno come lui va<br />
assecon<strong>da</strong>to e sostenuto anche<br />
sul profilo tattico: <strong>in</strong> parole povere<br />
non deve e non può giocare di spon<strong>da</strong> troppo<br />
lontano <strong>da</strong>ll’area e sistematicamente con le<br />
spalle al<strong>la</strong> porta. A questo dovrà pensare<br />
Pecchia, magari <strong>in</strong>siemad un contributo più<br />
La vera svolta può arrivare <strong>da</strong>l contributo degli spalti e<br />
<strong>da</strong>l risveglio di una città f<strong>in</strong>ora apatica (foto Lorenzo Rafahell Moriconi)<br />
Luiz Sacilotto<br />
(foto Gianluca B<strong>in</strong>iero)<br />
efficace del centrocampo e di certi suoi <strong>in</strong>terpreti<br />
chiamati a fare <strong>la</strong> differenza <strong>in</strong> un campionato<br />
ampiamente al<strong>la</strong> loro portata. Parliamo di<br />
giocatori come Burrai e Sacilotto, non semplici<br />
gregari ma protagonisti di<br />
spessore <strong>in</strong> grado di risollevare<br />
<strong>la</strong> squadra sotto tutti i punti di<br />
vista. Il momento più delicato è<br />
adesso, visto che ci sono <strong>in</strong> ballo<br />
le storiche f<strong>in</strong>ali di an<strong>da</strong>ta e<br />
ritorno di Coppa Italia, con il<br />
Viareggio, e i fon<strong>da</strong>mentali<br />
scontri diretti con Avell<strong>in</strong>o e<br />
Benevento. Senza contare <strong>la</strong><br />
spedizione di Pagani, decisa<br />
<strong>da</strong>l<strong>la</strong> Giustizia sportiva dopo una<br />
strana tarantel<strong>la</strong> tra ricorsi e<br />
ripensamenti vari. A vederlo così<br />
sembrerebbe un ciclo terribile.<br />
Eppure il Lat<strong>in</strong>a può farce<strong>la</strong>. Se<br />
il suo mister gestisce a dovere il<br />
gruppo e le pressioni. Se il suo<br />
bomber lituano riscopre di essere<br />
tale. E magari anche se <strong>la</strong> città si<br />
accorge di dover stare più vic<strong>in</strong>a<br />
alle vicende del Francioni. In<br />
questo senso Avell<strong>in</strong>o ha già strav<strong>in</strong>to il<br />
confronto: il pubblico degli irp<strong>in</strong>i è già <strong>da</strong> serie<br />
B, quello di Lat<strong>in</strong>a preferisce ancora Sky.<br />
Domenico Ippoliti<br />
SPORT<br />
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