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16 IL PROGETTO “Mi chiamo Littoria”, obbiettivo referendum Il movimento civico che punta a restituire alla città il suo nome originario sta preparando la nuova edizione del concorso “I nonni raccontano” Fermo nel suo intendimento e sull’onda del successo del concorso “I nonni raccontano”, tenutosi lo scorso dicembre per onorare l’80° anniversario della inaugurazione della città, il movimento civico “Mi chiamo Littoria” si sta attivando per ripetere questa esperienza. Come noto il movimento è apolitico, apartitico, aconfessionale, aperto a tutti e non persegue fini di lucro. Svolge attività di documentazione, informazione, ricerca sulle tematiche riguardanti la città di Latina al fine di proporre il ripristino del nome originale di Littoria attraverso il ricorso ad un referendum comunale (art.77 dello Statuto Comunale). Questo fine è stato condiviso da altre associazioni che allo stesso modo operano sul territorio per salvaguardarne la memoria e per divulgarne la storia, anzi, per fare la sua storia proprio attraverso e con i cittadini di ogni ordine ed età. Infatti, il concorso “I nonni raccontano: accadimenti, ricordi, immagini del vissuto storico del territorio pontino” ha permesso di raccogliere testimonianze inedite ed importanti per arricchire ed integrare il bagaglio documentale ed editoriale esistente in materia. Testimonianze che altrimenti sarebbero potute sparire nell’oblio del tempo. Approfondimenti storici quindi con ed attraverso quegli stessi cittadini a cui, prima o poi, verrà chiesta una firma per utilizzare il massimo strumento democratico messo a disposizione dalla Costituzione: il referendum, strumento che una volta per tutte ha come intenzione di risolvere questo busillis sul nome della città. Incontestabile è il fatto che sempre e comunque il nome di Littoria sia sempre ricorrente. Tra le associazioni coinvolte citiamo “Nastro Azzurro”, “Presente e Futuro” e “Tor Tre Ponti”. Un’unione destinata a crescere perché altre associazioni, colto il vero spirito del movimento, hanno mostrato grande interesse. Del resto tutto ciò non può che rafforzare il senso di appartenenza a questo territorio e a questa città e far convergere verso di essa curiosità ed interesse anche al di fuori dei confini provinciali. Ben venga allora la seconda edizione de “I nonni raccontano”, con l’auspicio che ora le istituzioni comprendano l’importanza di sostenere questo progetto che, come ha detto l’organizzatore Euro Rossi «permette di cercare nel nostro recente passato quello che non troviamo nel presente: il senso di appartenenza, l’orgoglio delle nostre radici, l’orgoglio di vivere in una città tanto giovane quanto ricca di una originale, unica, irripetibile, fulgida storia». I.P.
Le “Regine del focolare” le vere protagoniste Il Duce riconobbe premi di produttività ai pionieri, ma anche riconoscimenti alle donne per la sapiente gestione domestica Una sfida continua. La nuova città di Littoria, giorno dopo giorno, diventa sempre più esempio da seguire per tutta la nazione e simbolo, nel mondo, per produttività e iniziativa. Pur nelle limitazioni del tempo e le incognite che il territorio ancora offre la popolazione del capoluogo si distingue in ogni settore tanto che la cosa è gradita a Roma e, allora, bisogna sempre più incentivare produzione e… soddisfazioni. Il Duce e i suoi consiglieri vigilano con interesse e studiano promozioni atte a migliorare sempre più la situazione. E proprio prima dell’inaugurazione di Littoria a Provincia ecco che vengono assegnati a mille cittadini del nuovo capoluogo ben mille premi di produttività nel lavoro e altrettanti alle donne “regine del focolare”. Orsolino Cencelli alla fondazione Premio questo di Littoria. In alto le donne di Litto- proprio alla ria il giorno dell’inaugurazione della città. (foto Ist.Luce) “poesia della casa” vale a dire il modo di gestione domestica, soprattutto in pulizia e ordine della casa e, soprattutto, organizzazione della famiglia. Va da sé che stando così le cose diventa anche una sfida tra etnie, tra popolazioni che continuano a scendere dall’alta Italia per lavorare e vivere nell’ex palude. La premiazione, sontuosa nella coreografia come sempre, si svolge in Piazza del Popolo e viene celebrata dal Duce in persona. Qualche mese prima erano stati offerti ai primi nati a Littoria i libretti di risparmio e ora questa nuova iniziativa era un chiaro invito a vivere nel migliore dei modi il territorio e portare il nome di Littoria sempre più in alto. Tutti questi incentivi erano ben recepiti dalla popolazione che lavorava alacremente ben conscia che ogni traguardo era possibile. Le donne erano, anche per il Regime, il fulcro di ogni iniziativa ma anche le più “controllate” se possiamo usare questo termine perché erano tenute sempre sotto osservazione dagli “007” dell’epoca per come tenevano la casa, come curavano i figli e, soprattutto, per come si applicavano nell’educazione degli stessi. Anche l’aspetto religioso era fondamentale. Questo settored più che alle mamme era gestito dalle nonne che, alleggerite dai compiti domestici, avevano più possibilità di insegnare proprio quando i bambini iniziavano a pronunciare le prime parole le principali preghiere e, bello stesso tempo, raccontare le prime favole. Un quadretto domestico, se vogliamo, diverso dalla altre città dove la “ruralità” era certamente ben lontana o non contemplata. E sempre le nonne erano addette, prima di cena,a radunare i componenti della famiglia che, ovviamente,non erano impegnati nel lavoro, per il rosario portando così, nell’ex palude l’antica tradizione delle terre di provenienza. Il Regime controllava anche questo e i più meritevoli avevano la loro… ricompensa. Umberto Paluzzi STORIA E RICORDI 17
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