Stazione da rifare, treni sempre in ritardo: dura la ... - Latina per Strada

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11.06.2013 Views

POLITICA 10 Nessuno ha perso tranne i cittadini Le previsioni dopo la sbornia elettorale e in attesa di…essere governati Sbornia elettorale passata, che resta? In genere dopo l'euforia della bevuta resta il mal di stomaco e lunghe sedute nella ritirata. Resta qui a Latina un mondo sospeso, perchè nessuno ha vinto, Bersani non è il solo ad essere arrivato primo senza vincere. Non ha vinto il sindaco di Latina Giovanni Di Giorgi che voleva affondare le corazzate "storiche" piazzando Pasquale Maietta alla Camera e Nicola Calandrini alla Regione. Di Giorgi in realtà qualche chance l’ha guadagnata visto che Maietta ha fatto il suo ingresso alla Camera. Quella dell’assessore comunale al Bilancio è stata comunque una partita difficile, che si è misurata sulla lunghezza della solidità dei rapporti creati a Roma e solo ratificati a LatinaIl Pdl ha retto, a quello che doveva essere uno tsunami di consensi, piazzando Giuseppe Simeone alla Regione e Claudio Fazzone al Senato, e si è radicato ancor di piu' nel centro della provincia. La competizione tra Simeone e Tiero si è mossa su tutto il territorio provinciale ed ha decretato un successo notevole, con una distanza di oltre duemila voti, che si sono contati nel capoluogo a dimostrazione del fatto che il Pdl ha tenuto e non ha perso la scorza di macchina da guerra elettorale. Il Pd dalla sua doveva essere un trascinatore ma si è rivelato poco incisivo nonostante due candidati forti come Giorgio De Marchis e Enrico Forte. Non ha vinto quindi Moscardelli che ha piazzato se stesso al Senato e Forte alla Regione perchè Zingaretti resta fermo su altre dimensioni. C'è poi il redivivo Fauttilli con il centro orfano della famiglia Forte inteso come Udc. Siamo alla categoria delle forze deboli con l'incognita del fantasma Grillo. La provincia granitica di centrodestra è diventata al giro delle urne di Il sindaco di Latina Giovanni Di Giorgi. In basso Claudio Moscardelli febbraio un sentiero di ciotoli, o meglio di sassi. Come dire un gigantesco labirinto senza ragione apparente. Insomma hanno ragione tutti e nessuno, hanno vinto tutti ma non c'è vincitore. Quello che resta sono giocatori sparsi, e sempre piu' soli. Restano tante domande appese ad un filo e adinamiche, troppo spesso romane, di cui è difficile fare quadrato. Come rincastrerà, ad esempio, la giunta comunale Di Giorgi? Come sarà il rapporto nel Pdl tra la pattuglia di quelli di Latina con gli altri? Che sinistra avremo? Domande senza risposte e le incertezze di Roma diventano profondi misteri a Latina. E Grillo? E' sentire diffuso, ma non è classe dirigente, siamo alla rappresentanza di risulta. Vanno al Senato e alla Camera quelli che ci sono: la prima volta di un partito che ha consenso ma non ha persone, siamo alla rappresentanza dell'uomo senza volto. Tutto da rifare? Forse c'è tanto da rifare perchè queste sono state elezioni sorprese, elezioni di melina dove non si giocava a vincere ma a non perdere. Non perdendo alcuno, sono state elezioni semplicemente fuori giri, motore che gira a vuoto e la macchina non si muove. E il peggio è che nessuno si pone il problema che dopo il risultato si deve governare. Alessia Tomasini

Hydro, quando finalmente la vertenza ha un lieto fine tratta di un punto di partenza e non «Si di arrivo per la Hydro». Maria Antonietta Vicaro, segretaria provinciale della Ugl metalmeccanici, commenta la positiva conclusione della vertenza Hydro aluminium spa di Cisterna. L’accordo prevede per gli anni 2013 e 2014 il congelamento della LA POLITICA VISTA DA DIAVOLYSA quattordicesima mensilità erogata a luglio, con una graduale restituzione dal 2015 della stessa attraverso un premio di risultato con dei minimi a garanzia e l’aumento del contributo mensa da 0,23 centesimi a 1 euro a pasto. La vertenza si è conclusa con un referendum tra i lavoratori del sito di Cisterna che ha fatto registrare 258 voti favorevoli, De Marchis costretto ad attendere... circa il 70 %, 100 voti contrari e 40 astenuti. Per Vicaro la volontà degli operai «ha dato consistenza ad un percorso che è solo all’inizio. Di fatto serve ancor di più ad unire sforzi e intenti per garantire all’azienda di Cisterna i volumi sufficienti a assicurare un futuro certo». La vertenza Hydro Aluminium Slim nasceva con la procedura di mobilità del 12 dicembre 2012 quando l’azienda aveva rappresentato un quadro della situazione molto critica legata al contesto economico nazionale ed internazionale del mercato del profilato di alluminio e la necessità di rivalutare, oltre ai costi aziendali su energia, prodotti chimici, gas anche il costo del lavoro. Dopo gli incontri seguiti alla disdetta degli accordi integrativi da parte dell’azienda i sindacati avevano raggiunto un accordo che come aveva annunciato la segretaria provinciale dell’Ugl, Maria Antonietta Vicaro, doveva essere sottoposto ai lavoratori per giudicare «un percorso teso alla salvaguardia dei posti di lavoro e del mantenimento di un sito storico che dà lavoro a circa 500 famiglie. Nell’accordo è contenuto un atto di fiducia tra lavoratori e azienda che traghetterà la realtà della Hydro Aluminium verso il futuro, un futuro che sul nostro territorio rispetto alle realtà economiche globali, rischia di essere sempre più difficile. Non possiamo permetterci di perdere neanche un posto di lavoro nella situazione attuale». Sergio Corsetti SINDACALE 11

POLITICA<br />

10<br />

Nessuno ha <strong>per</strong>so<br />

tranne i cittad<strong>in</strong>i<br />

Le previsioni dopo <strong>la</strong> sbornia elettorale e <strong>in</strong> attesa di…essere governati<br />

Sbornia elettorale passata, che resta? In<br />

genere dopo l'euforia del<strong>la</strong> bevuta resta il mal<br />

di stomaco e lunghe sedute nel<strong>la</strong> ritirata.<br />

Resta qui a Lat<strong>in</strong>a un mondo sospeso, <strong>per</strong>chè<br />

nessuno ha v<strong>in</strong>to,<br />

Bersani non è il solo<br />

ad essere arrivato<br />

primo senza<br />

v<strong>in</strong>cere. Non ha<br />

v<strong>in</strong>to il s<strong>in</strong><strong>da</strong>co di<br />

Lat<strong>in</strong>a Giovanni Di<br />

Giorgi che voleva<br />

affon<strong>da</strong>re le<br />

corazzate "storiche"<br />

piazzando<br />

Pasquale Maietta<br />

al<strong>la</strong> Camera e<br />

Nico<strong>la</strong> Ca<strong>la</strong>ndr<strong>in</strong>i<br />

al<strong>la</strong> Regione. Di<br />

Giorgi <strong>in</strong> realtà<br />

qualche chance l’ha<br />

gua<strong>da</strong>gnata visto<br />

che Maietta ha fatto<br />

il suo <strong>in</strong>gresso al<strong>la</strong><br />

Camera. Quel<strong>la</strong><br />

dell’assessore<br />

comunale al<br />

Bi<strong>la</strong>ncio è stata<br />

comunque una<br />

partita difficile, che si<br />

è misurata sul<strong>la</strong><br />

lunghezza del<strong>la</strong><br />

solidità dei rapporti<br />

creati a Roma e solo ratificati a Lat<strong>in</strong>aIl Pdl ha retto,<br />

a quello che doveva essere uno tsunami di<br />

consensi, piazzando Giuseppe Simeone al<strong>la</strong><br />

Regione e C<strong>la</strong>udio Fazzone al Senato, e si è<br />

radicato ancor di piu' nel centro del<strong>la</strong> prov<strong>in</strong>cia. La<br />

competizione tra Simeone e Tiero si è mossa su<br />

tutto il territorio prov<strong>in</strong>ciale ed ha decretato un<br />

successo notevole, con una distanza di oltre<br />

duemi<strong>la</strong> voti, che si sono contati nel capoluogo a<br />

dimostrazione del fatto che il Pdl ha tenuto e non ha<br />

<strong>per</strong>so <strong>la</strong> scorza di macch<strong>in</strong>a <strong>da</strong> guerra elettorale. Il<br />

Pd <strong>da</strong>l<strong>la</strong> sua doveva essere un trasc<strong>in</strong>atore ma si è<br />

rive<strong>la</strong>to poco <strong>in</strong>cisivo nonostante due candi<strong>da</strong>ti forti<br />

come Giorgio De Marchis e Enrico Forte. Non ha<br />

v<strong>in</strong>to qu<strong>in</strong>di Moscardelli che ha piazzato se stesso<br />

al Senato e Forte al<strong>la</strong> Regione <strong>per</strong>chè Z<strong>in</strong>garetti<br />

resta fermo su altre dimensioni. C'è poi il redivivo<br />

Fauttilli con il centro<br />

orfano del<strong>la</strong> famiglia<br />

Forte <strong>in</strong>teso come<br />

Udc. Siamo al<strong>la</strong><br />

categoria delle forze<br />

deboli con<br />

l'<strong>in</strong>cognita del<br />

fantasma Grillo. La<br />

prov<strong>in</strong>cia granitica<br />

di centrodestra è<br />

diventata al giro<br />

delle urne di<br />

Il s<strong>in</strong><strong>da</strong>co di Lat<strong>in</strong>a Giovanni Di Giorgi.<br />

In basso C<strong>la</strong>udio Moscardelli<br />

febbraio un sentiero<br />

di ciotoli, o meglio di<br />

sassi. Come dire un<br />

gigantesco <strong>la</strong>bir<strong>in</strong>to<br />

senza ragione<br />

apparente.<br />

Insomma hanno<br />

ragione tutti e nessuno, hanno v<strong>in</strong>to tutti ma non c'è<br />

v<strong>in</strong>citore. Quello che resta sono giocatori sparsi, e<br />

<strong>sempre</strong> piu' soli. Restano tante domande appese ad<br />

un filo e ad<strong>in</strong>amiche, troppo spesso romane, di cui<br />

è difficile fare quadrato. Come r<strong>in</strong>castrerà, ad<br />

esempio, <strong>la</strong> giunta comunale Di Giorgi? Come sarà<br />

il rapporto nel Pdl tra <strong>la</strong> pattuglia di quelli di Lat<strong>in</strong>a<br />

con gli altri? Che s<strong>in</strong>istra avremo? Domande senza<br />

risposte e le <strong>in</strong>certezze di Roma diventano profondi<br />

misteri a Lat<strong>in</strong>a. E Grillo? E' sentire diffuso, ma non<br />

è c<strong>la</strong>sse dirigente, siamo al<strong>la</strong> rappresentanza di<br />

risulta. Vanno al Senato e al<strong>la</strong> Camera quelli che ci<br />

sono: <strong>la</strong> prima volta di un partito che ha consenso<br />

ma non ha <strong>per</strong>sone, siamo al<strong>la</strong> rappresentanza<br />

dell'uomo senza volto. Tutto <strong>da</strong> <strong>rifare</strong>? Forse c'è<br />

tanto <strong>da</strong> <strong>rifare</strong> <strong>per</strong>chè queste sono state elezioni<br />

sorprese, elezioni di mel<strong>in</strong>a dove non si giocava a<br />

v<strong>in</strong>cere ma a non <strong>per</strong>dere. Non <strong>per</strong>dendo alcuno,<br />

sono state elezioni semplicemente fuori giri, motore<br />

che gira a vuoto e <strong>la</strong> macch<strong>in</strong>a non si muove. E il<br />

peggio è che nessuno si pone il problema che dopo<br />

il risultato si deve governare.<br />

Alessia Tomas<strong>in</strong>i

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