La paura del terrore - Bel Paese Web

26 26 maggio 2012
Il tratto principale del tuo carattere.
L’ostinazione.
Il tuo principale difetto.
L’ostinazione.
La qualità che preferisci in una donna?
Freschezza e rigore morale.
E in un uomo?
Entusiasmo e rigore morale.
Cosa ci vuole per esserti amico?
Ci vuole poco, sono aperto al mondo.
Cos’è la felicità?
È quella condizione che si verifica nel
soddisfacimento del bisogno, ma
nella nostra società i bisogni e la felicità
sono illusori. Se tutti lavorassimo
per un mondo migliore, potremmo
conquistare insieme quella felicità
che solo una concreta libertà può
dare.
L’ultima volta che hai pianto?
Un paio di mesi fa.
Di cosa hai paura?
Della cattiveria.
Canzone che canti sotto la doccia?
Tantissime, da Guccini a De Andrè,
oppure improvviso.
Musicisti o cantanti preferiti?
Wes Montgomery, Pat Metheny, Bill
Evans, Sonny Rollins, Miles Davis,
Fabrizio de Andrè, Francesco Guccini,
Il Teatro degli Orrori.
Poeti preferiti?
io io
PROPRIO
di Claudia Mangione - intervista liberamente ispirata al famoso gioco di società di Marcel Proust
Foto: Federica Greco
Pasolini, Leopardi.
Autori preferiti in prosa?
Pirandello, Brecht
Libri preferiti.
La dialettica dell’Illuminismo di
Horkheimer e Adorno.
Attori e attrici preferiti.
Ninetto Davoli, Anna Magnani,
Roberto Benigni, Vittorio Gassman,
Franco Citti.
Chi potrebbe interpretarti sul grande
schermo?
Uno bravo!
Film preferiti.
Teorema, Bird, Nuovo Cinema Paradiso.
I tuoi pittori preferiti.
Manet, Monet, Matisse, Magritte, Picasso.
Il colore che preferisci.
Rosso. Oppure il blue.
Se fossi un animale, saresti?
Un cane.
Cosa sognavi di fare da grande?
Prima il medico, poi il musicista!
L’incontro che ti ha cambiato la
vita?
Ne ho avuti diversi, ma l’incontro che
più di ogni altro mi ha cambiato è stato
quello con gli scritti di Adorno.
La persona a cui chiederesti consiglio
in un momento difficile?
Fortunatamente ne ho più d’una.
Quel che detesti più di tutto.
Andrea
Favatano
Chitarrista, segretario dell’Associazione Jazzisti Associati Salentini – Le Caveau, inizia
a suonare all’età di 16 anni. Avvicinatosi al jazz a 19 anni, studia con Fabio Zeppetella,
Guido Di Leone, Alex Milella e frequenta importanti seminari con Barry
Harris, Greg Burk, Jonathan Kreisberg, Frank Gambale, Piotr Wojtasik, Maurizio Colonna,
Lucio Ferrara, Antonio Ciacca e Flavio Boltro. Nel 2006, in 5etto, è primo
classificato nella rassegna “Jazz in Veglie”. Tra le collaborazioni del panorama della
world music spicca quella con l’Ensamble della Notte della Taranta. Dal 2005 svolge
attività didattica, oggi insegna presso l’Accademia Musicale Mandonion di Manduria.
Nel 2009 consegue la laurea in Estetica e Filosofia della Musica al Dams dell’Università
di Tor Vergata a Roma. Vanta collaborazioni e progetti originali: ha
suonato, infatti, in Italia e all’estero con Stewart Copeland, Vittorio Cosma, Mauro
Pagani, Vito Di Modugno, Nicola Andrioli, Raffaele Casarano, Dario Congedo, Camillo
Pace, Marco Bardoscia, Marcello Nisi, Ettore Carucci, Radiodervish, ecc.
L’indifferenza.
Quanto tempo dedichi alla cura del
tuo corpo?
Meno di una donna.
Piatto preferito.
In generale amo la dieta mediterranea.
Il profumo preferito.
Quello del mare.
Il fiore che ami.
I fiori non colti.
La tua stagione preferita?
Il momento in cui la primavera cede
il passo all’estate.
Il paese dove vorresti vivere?
Se l’Italia non fosse così malata di
malaffare, corruzione, se non fosse
così nemica della cultura, dei diritti,
dell’uguaglianza, vivere in Italia mi piacerebbe.
Oggi però non è così, per
tanto guardo alla Francia o all’America
Latina.
In quale epoca ti sarebbe piaciuto vivere?
Negli anni ’70, quando ancora in Italia
c’era un senso di partecipazione
alla vita sociale: la musica di quegli
anni rifletteva pienamente quest’urgenza.
Personaggi storici che ammiri di
più.
Coloro che hanno lottato per il miglioramento
della vita di tutti.
Personaggi storici detestati.
Il profilo morale è quello degli stessi
che detesto oggi, cambia solo il loro
nome anagrafico e il periodo in cui
sono vissuti.
Cosa faresti per sostenere ciò in cui
credi?
Stare tra la gente, discutere, proporre…
suonare!
Chi è il tuo eroe vivente?
Partiamo da chi non è un eroe:
Mangano non lo è. Per il resto, invito
tutti a sentire la bella canzone di Caparezza
dal titolo Eroe.
Il tuo sogno ad occhi aperti?
Sogno un’Italia diversa, dove i diritti
e la felicità non siano solo per chi
ha il denaro per poterli acquistare, ma
siano di tutti.
Il tuo rimpianto più grande?
Non credo di averne, se ho fatto errori
o se ho mancato appuntamenti
con la vita sono comunque contento
del percorso che ho fatto finora.
Cos’è l’amore?
È dedizione pulita a qualcuno o
qualcosa.
Stato attuale del tuo animo.
In corsa.
Il tuo motto.
Rock&roll!
Come vorresti morire?
Non vorrei morire per la verità, ma
se proprio dev’essere spero che accada
serenamente.
Anno XI - n. 461
Reg. Trib. Lecce 778 del 18.01.2002
Direttore Responsabile
Giovanni Nuzzo
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