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trasformative 19 –, ma anche la diffusione di pratiche cultuali africane nel dominio stesso della religiosità cattolica, ristabilendone i rapporti in forma di una dipendenza, quasi una sorta di “sottomissione” del cattolicesimo alla cultura africana. Questo sincretismo sembra ergersi a simbolo di una rivalsa culturale africana nei confronti dell’umiliazione violenta e assurda della deportazione schiavista. In questo senso il sincretismo può essere interpretato come un’efficace forma di lotta senza armi, che nasconde in sé proprietà dissimulative e trasformative dei rapporti di forza 20 . Tale prospettiva può essere utilizzata per comprendere il significato politico delle moltissime forme di sincretismo religioso presenti in tutta l’America latina 21 . Per entrare nel dominio specifico della Regla de Ocha, più nota come santería, dobbiamo premettere che questa consta di due culti fondamentali: il culto di Ifà e il culto degli orichas 22 . Il culto di Ifá comprende molti rituali specifici, tra cui il più noto è quello della divinazione. Questo è una forma di consultazione di un oracolo: un sacerdote (babalawo) lancia ripetutamente su un vassoio (tablero de Ifá) 16 cauri (cypraea moneta) e ogni volta interpreta la posizione che questi assumono, seguendo un complesso insieme di regole che conduce ad un responso di Ifà, l’entità fondamentale della cosmogonia yoruba, nella forma di un poema oracolare, detto odu. Il babalawo poi tenta di far corrispondere le parti di questo poema alle vicende del consultante, alle sue necessità specifiche e alle sue aspettative. Il culto degli orichas comprende molte forme cerimoniali, tese a stabilire un sistema di comunicazione con un pantheon di divinità, gli orichas, ognuna delle quali ha potere su alcuni aspetti della realtà, o meglio, ognuna delle quali è la personificazione di una specifica energia naturale. Alcuni orichas intervengono nelle cerimonie, influenzando le cognizioni, le aspettative e la corporeità dei fedeli, i quali interagiscono quotidianamente con essi all’interno dei rituali. Da questo punto di vista è possibile avvicinare il pantheon degli orichas a quello degli antichi greci, nonché alle figure di molti santi cattolici, rivisitati dalle interpretazioni e dalle credenze del nostro folklore popolare 23 . Il culto degli orichas sviluppa quel corpus rituale che sarà preso in esame in questo lavoro. Pertanto è opportuno approfondire questo aspetto. 19 Per conoscere più approfonditamente le trasformazioni del culto degli orichas a Cuba, cfr. Murphy J. M., Santería: African Spirits in America, Beacon Press, Boston, 1993. 20 Per approfondimenti sul sincretismo come strategia difensiva, cfr. Marconi S., op.cit., pp. 23-24. 21 In riferimento al caso cubano, questa prospettiva è presente in Ramírez Calzadilla, Religion y relaciones sociales. Un estudio sobre la significación sociopolítica del la religión en la sociedad cubana, Editorial Accademia, La Habana, 2000. Per comprendere il significato politico dei molti riti di possessione in Africa, cfr. Beneduce R., Trance e possessione in Africa, Bollati Boringhieri, Torino, 2002, p. 9 (nota 3), pp. 111-112. 22 Cfr. Ramírez Calzadilla, Ciattini A., op. cit., pp. 94-95. Per conoscere nel dettaglio il culto degli orichas a Cuba, cfr. Barnet Cultos afrocubanos. La Regla de Ocha, la Regla de Palo Monte, Ediciones Union Artex, La Habana, 1995. 23 Per uno studio approfondito sulle affinità tra santi cristiani e orichas yoruba, cfr. Murphy J. M., The Reinterpretation of Christian Symbolism in the Afro-Cuban Religion, Santería, African Studies Association, New Brunswick, 1988. IL RITO SOTTRATTO 16

Gli orichas Gli orichas vengono rappresentati concretamente attraverso delle riproduzioni simboliche, poste in genere su un altare. Essi, come si è detto, vengono anche identificati con le icone di alcuni santi cattolici, ognuno dei quali ha potere su alcuni elementi, luoghi e forze della natura (alberi, tuoni, mare, crocicchi, malattie, ecc.). Questi elementi vengono trattati con grande considerazione dai fedeli, in quanto si ritiene che in essi riposino gli orichas. Del resto, è proprio attraverso questi che gli orichas manifestano il loro potere. Gli orichas sono il prodotto di un complesso processo di entificazione delle energie naturali. Alla loro raffinata costruzione corrisponde una profonda decostruzione della realtà in elementi primordiali. La complessità della natura viene ricondotta a una classificazione archetipica di aria, acqua, terra e fuoco; i colori vengono distinti sulla base delle tonalità calde e fredde. Gli orichas possiedono inoltre un corrispettivo numerico e gastronomico, oltre alle danze e alle musiche che li contraddistinguono all’interno del rito 24 . Tale insieme di elementi facilita l’identificazione dell’oricha, realizzandone la specifica personalità: alcuni sono considerati burloni, altri buoni, altri ancora facilmente irascibili e quindi temibili, oppure gelosi, seducenti, permalosi, golosi, ecc. Questa concezione, ben lontana dall’idea cattolica di un essere perfetto e imperturbabile, fuori dal tempo e dallo spazio, facilita un rapporto “mondano” e pragmatico con tali entità: ad esse ci si rivolge non tanto per dubbi esistenziali quanto per porre rimedio a problemi individuali, utilitaristici e quotidiani, così come si farebbe rivolgendosi ad un amico o un parente 25 . Ogni fedele rispetta tutto il pantheon della santería, però in genere sviluppa un rapporto più profondo con un solo oricha, a cui viene legato mediante un lungo rituale, durante il quale il sacerdote scopre quale sia il santo più consono alla personalità dell’adepto o meglio, quale sia l’oricha dell’adepto, poiché il sacerdote non decide ma scopre i legami che gli orichas hanno stabilito con gli uomini. Le modalità con cui si procede a questa scoperta sono molto complesse e misteriose: si può ipotizzare una certa affinità tra la personalità dell’adepto e la personalità dell’oricha – che in questo modo costituirebbe una sorta di archetipo capace di disciplinare e regolare gli eccessi e i difetti delle azioni dell’adepto 26 –, altre volte è la trance da possessione a legittimare tale unione, dove la corporeità dell’iniziato si scatena in corrispondenza 24 Per avere una visione generale dei tanti aspetti legati alla rappresentazione degli orichas si può consultare Frutos, A. Panteón Yoruba: conversación con un santero, Ediciones Holguín, Holguín, 1992. Cfr. anche Ramos M., “Afro- Cuban Orisha Workship”, in Santería Aesthetics in Contemporary Latin American Art, ed. Arthur Lindsay, Washington D.C., Smithsonian Institution Press, 1996. 25 Questo atteggiamento vanifica ogni tentativo di creare un sistema organico della religione e pertanto viene definito con il termine di religiosità o religione popolare. Cfr. Ramírez Calzadilla, Ciattini A, op.cit., p.38. 26 Per quanto riguarda questa interpretazione si confronti il testo di Pierre Verger, Orichas, les Dieux Yorouba en Afrique et au Nouveau Monde, A. Métailié, Paris, 1982. IL RITO SOTTRATTO 17

trasformative 19 –, ma anche la diffusione di pratiche cultuali africane nel dominio stesso della<br />

religiosità cattolica, ristabilendone i rapporti in forma di una dipendenza, quasi una sorta di<br />

“sottomissione” del cattolicesimo alla cultura africana. Questo sincretismo sembra ergersi a<br />

simbolo di una rivalsa culturale africana nei confronti dell’umiliazione violenta e assurda della<br />

deportazione schiavista. In questo senso il sincretismo può essere interpretato come un’efficace<br />

forma di lotta senza armi, che nasconde in sé proprietà dissimulative e trasformative dei rapporti<br />

di forza 20 . Tale prospettiva può essere utilizzata per comprendere il significato politico delle<br />

moltissime forme di sincretismo religioso presenti in tutta l’America latina 21 .<br />

Per entrare nel dominio specifico della Regla de Ocha, più nota<br />

come santería, dobbiamo premettere che questa consta di due culti fondamentali: il culto di Ifà e<br />

il culto degli orichas 22 . Il culto di Ifá comprende molti rituali specifici, tra cui il più noto è quello<br />

della divinazione. Questo è una forma di consultazione di un oracolo: un sacerdote (babalawo)<br />

lancia ripetutamente su un vassoio (tablero de Ifá) 16 cauri (cypraea moneta) e ogni volta<br />

interpreta la posizione che questi assumono, seguendo un complesso insieme di regole che<br />

conduce ad un responso di Ifà, l’entità fondamentale della cosmogonia yoruba, nella forma di un<br />

poema oracolare, detto odu. Il babalawo poi tenta di far corrispondere le parti di questo poema<br />

alle vicende del consultante, alle sue necessità specifiche e alle sue aspettative. Il culto degli<br />

orichas comprende molte forme cerimoniali, tese a stabilire un sistema di comunicazione con un<br />

pantheon di divinità, gli orichas, ognuna delle quali ha potere su alcuni aspetti della realtà, o<br />

meglio, ognuna delle quali è la personificazione di una specifica energia naturale. Alcuni orichas<br />

intervengono nelle cerimonie, influenzando le cognizioni, le aspettative e la corporeità dei fedeli,<br />

i quali interagiscono quotidianamente con essi all’interno dei rituali. Da questo punto di vista è<br />

possibile avvicinare il pantheon degli orichas a quello degli antichi greci, nonché alle figure di<br />

molti santi cattolici, rivisitati dalle interpretazioni e dalle credenze del nostro folklore popolare 23 .<br />

Il culto degli orichas sviluppa quel corpus rituale che sarà preso in esame in questo lavoro.<br />

Pertanto è opportuno approfondire questo aspetto.<br />

19 Per conoscere più approfonditamente le trasformazioni del culto degli orichas a Cuba, cfr. Murphy J. M.,<br />

Santería: African Spirits in America, Beacon Press, Boston, 1993.<br />

20 Per approfondimenti sul sincretismo come strategia difensiva, cfr. Marconi S., op.cit., pp. 23-24.<br />

21 In riferimento al caso cubano, questa prospettiva è presente in Ramírez Calzadilla, Religion y relaciones sociales.<br />

Un estudio sobre la significación sociopolítica del la religión en la sociedad cubana, Editorial Accademia, La<br />

Habana, 2000. Per comprendere il significato politico dei molti riti di possessione in Africa, cfr. Beneduce R.,<br />

Trance e possessione in Africa, Bollati Boringhieri, Torino, 2002, p. 9 (nota 3), pp. 111-112.<br />

22 Cfr. Ramírez Calzadilla, Ciattini A., op. cit., pp. 94-95. Per conoscere nel dettaglio il culto degli orichas a Cuba,<br />

cfr. Barnet Cultos afrocubanos. La Regla de Ocha, la Regla de Palo Monte, Ediciones Union Artex, La Habana,<br />

1995.<br />

23 Per uno studio approfondito sulle affinità tra santi cristiani e orichas yoruba, cfr. Murphy J. M., The<br />

Reinterpretation of Christian Symbolism in the Afro-Cuban Religion, Santería, African Studies Association, New<br />

Brunswick, 1988.<br />

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