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diffondono sul suo corpo, in maniera tale che possa amplificarle al massimo della sua capacità.<br />
Il risonatore ha una forma ad ampolla proprio per accogliere la diffusione sferica dei suoni a<br />
risuonare nel suo corpo. Ogni risonatore ha una sua frequenza di risonanza, perciò Helmholtz<br />
costruì una serie di cristalli che rispondevano ognuno a una nota del nostro sistema temperato,<br />
sperimentandone l’amplificazione. Pur simile a un risonatore di Helmholtz, il corpo danzante<br />
non è di cristallo: esso, come tutti i corpi viventi, ha una forma che cambia, che gli permette di<br />
assumere di volta in volta la posizione più adatta a ripercuotere coreuticamente l’armonia con<br />
le vibrazioni che lo invadono. Solo sulla base di questa analogia è possibile avvicinare le<br />
vibrazioni acustiche alle ondulazioni della danza, che avvicinano allo stesso tempo le proprietà<br />
di un risonatore a quelle di un corpo umano. Seguendo il comportamento di un risonatore di<br />
cristallo sarà possibile estendere le sue proprietà, per analogia e con la dovuta cautela, al corpo<br />
che danza al centro del rito e, nello stesso tempo, alle proprietà risonanti del soggetto.<br />
Le vibrazioni risonanti in un contenitore sono più evidenti in certe<br />
zone rispetto a delle altre. I fattori che determinano la zona vibrante di un corpo sono moltissimi<br />
e dipendono tutti dalla relazione tra la nota emessa e la forma – nonché il materiale – della cassa<br />
di risonanza. La presenza di aree vibranti in un tamburo può essere evidenziata con un rilevatore<br />
di Chladni 249 , che mostra come differenti maniere di percuotere un tamburo – con un colpo<br />
aperto (tone), uno pressionato (muffle) e uno chiuso (slap) – diano origine alla vibrazione di<br />
differenti aree della membrana 250 :<br />
Tone Muffle Slap<br />
Facendo vibrare un altro strumento (Yu xi Peng) è possibile vedere<br />
con evidenza le zone messe in risonanza da un suono, in quanto esso scorre non attraverso l’aria<br />
ma nell’acqua, che arriva addirittura a zampillare nei punti di maggiore risonanza.<br />
249<br />
Ernst Florens Friedrich Chladni (1756- 1827) è stato un fisico tedesco. Ha dato un grande contributo alla fisica<br />
moderna soprattutto per il suo lavoro di ricerca sulle lastre vibranti e sul calcolo della velocità del suono attraverso<br />
differenti gas.<br />
250<br />
Le immagini che seguono sono tratte da Neira Betancourt L. A., Como suena un tambor abakuà, Editorial Pueblo<br />
y Education, La Habana, 1951.<br />
<strong>IL</strong> <strong>RITO</strong> <strong>SOTTRATTO</strong> 152