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IL RITO SOTTRATTO - DSpace@Unipr

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natura di un personaggio, il cui ritorno ai codici basici ne giustificherà la coerenza e la sua<br />

credibilità. Per questo le improvvisazioni si evolvono gradualmente, senza alcuna fretta. I<br />

caratteri stessi di questa personalità danzante potranno arricchirsi di sfumature nuove, di aspetti<br />

che lentamente verranno assimilati dal senso religioso comune. Questo aspetto pragmatico dà<br />

valore a questi riti come pratiche moderne, sempre attuali e mai stereotipate in un rigido<br />

formalismo tradizionale 164 . Può sembrare che una tale dipendenza da un modello espressivo, o<br />

semplicemente da un vettore esplorativo, possa in qualche modo limitare la libertà creativa delle<br />

risonanze di un corpo. Questa è solo un’illusione: la coreografia tradizionale non fa che aprire<br />

uno spettro alla creatività del corpo, offrendogli un punto di appoggio, una zona prospettica dalla<br />

quale poter focalizzare un’infinità di forme. Assumendo questa posizione, la danza potrà<br />

elaborare un’infinità di composizioni oscillatorie, a differenza di chi si muove senza seguire<br />

alcun codice stilistico tradizionale. Quest’ultimo avrà difficoltà più grandi a proseguire le<br />

risonanze, cadendo «facilmente prigioniero dell’arbitrio e di una eccessiva mancanza di punti di<br />

appoggio» 165 . Nel rito il danzatore si muove su un terreno battuto dalla tradizione e dispone di<br />

moltissimi riferimenti stilistici e simbolici capaci di stimolare e di evolvere la sua corporeità.<br />

Non solo la “danza dell’oricha”, ovvero il suo punto di appoggio simbolico, stimola le variazioni<br />

creative e orienta la loro forza verso specifiche finalità rituali ma anche la sola simbiosi acustica,<br />

la sua inerenza nell’arena della danza, costituisce una fonte inesauribile di suggerimenti, di<br />

stimoli reciproci che i corpi si scambiano, informandosi a vicenda. O meglio, se la danza può<br />

godere di un riferimento simbolico e culturale, lo deve proprio a questa fonte inesauribile che,<br />

prima di ogni codice, già ha mosso i corpi in interazioni coreutiche, permettendo a questi di<br />

scambiarsi vibrazioni, gesti e ondulazioni, che sono la base su cui poter intrecciare un sapere<br />

corporeo extra-culturale.<br />

164 Cfr. Beneduce R., op. cit., p. 290-291.<br />

165 E. Barba, op. cit., p. 28.<br />

<strong>IL</strong> <strong>RITO</strong> <strong>SOTTRATTO</strong> 100

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