Aprile 2009 - Pilo Albertelli
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<strong>Aprile</strong> <strong>2009</strong><br />
www.ondanomalapilo.com ndanomal<br />
O A<br />
Intervista a Guido <strong>Albertelli</strong><br />
L'Esquilino commemora la Liberazione<br />
a cura di Armando Pitocco<br />
Il pomeriggio del 24 aprile, per le vie<br />
dell'Esquilino bandiere dell'Italia, dell'Europa, della<br />
Pace, hanno sfilato per rendere onore agli eroi della<br />
Resistenza, ai partigiani che morirono per liberarci<br />
dalla barbarie del nazisfascismo. Il corteo, formato<br />
da ex-partigiani dell'ANPI, professori, studenti, dal<br />
comitato "Esquilino 25 <strong>Aprile</strong>", ha visitato i luoghi<br />
della memoria del quariere, accompagnati da musica<br />
(tra cui quella di due abili musici zingari) e poesie.<br />
Come il Museo Storico della Liberazione, via Tasso<br />
145, (di cui consigliamo caldamente la visita, che è<br />
tra l'altro gratuita), dove durante la guerra le SS<br />
imprigionarono e torturano selvaggiamente molti<br />
Lei, figlio di <strong>Pilo</strong> <strong>Albertelli</strong>, come vive la festa<br />
di Liberazione?<br />
Come una festa... con malinconia.<br />
Suo padre militava all'interno di Giustizia e<br />
Libertà, un movimento che ebbe grande<br />
importanza all'interno della Resistenza al nazifascismo,<br />
ma che, dopo la seconda guerra<br />
mondiale, non riuscì a mantenere un seguito<br />
duraturo. Cos'è stato Giustizia e Libertà e cosa<br />
ha rappresentato nell'ambito della Resistenza?<br />
Giustizia e Libertà fu un movimento antifascista<br />
fondato a Parigi nel 1929 da esuli italiani, tra i<br />
quali emerge il nome di Carlo Rosselli, poi assassinato<br />
(giugno 1937, Bagnoles-de-l'Orne) da miliziani<br />
fascisti. Il movimento riscosse grande<br />
successo a Parigi dove cominciò a promuovere<br />
proteste e manifestazioni contro la dittatura<br />
mussoliniana. In Italia, invece, molti dei suoi<br />
membri furono perseguitati, messi in carcere e al<br />
confino. GL partecipò anche alla guerra civile in<br />
Spagna, contro i franchisti, e, durante il secondo<br />
conflitto mondiale, ebbe un ruolo molto<br />
importante nella lotta di Resistenza in Italia. E'<br />
necessario ricordare anche la figura di Ferruccio<br />
Parri, uomo laico, onestissimo, che divenne uno<br />
dei principali capi partigiani e, nel '45, Presidente<br />
del Consiglio.<br />
Da Giustizia e Libertà e da altre forze antifasciste<br />
non-comuniste nacque il Partito D'Azione,<br />
uno dei principali partiti del CLN (Comitato di Liberazione<br />
Nazionale) che però, pochi anni dopo<br />
la conclusione della guerra, si dissolse, dividendosi<br />
tra socialisti, socialdemocratici e repubblicani.<br />
Le idee a cui si richiamava il movimento<br />
sono tuttavia ancor ben vive. Giustizia e Libertà<br />
si ispirava al liberalsocialismo, che si pone<br />
come alternativa al marxismo e al liberalcapitalismo.<br />
Questo pensiero è rimasto pressoché<br />
immutato negli anni e, soprattutto in seguito al<br />
crollo del blocco “comunista” e al fallimento del<br />
partigiani e oppositori; o l'Istituto tecnico Galilei,<br />
dove sta il busto di Franco Bruni, morto a 18 anni,<br />
sul Monte Tancia, vicino Poggio Mirteto; o in via<br />
Conte Verde 51 alla lapide di Giorgio Giorni ,<br />
militante del Partito d'Azione, trucidato a 23 anni<br />
alle Fosse Ardeatine; o in via Ugo Foscolo 24 alla<br />
targa di Eusebio Troiani, comandante di Bandiera<br />
Rossa, torturato alla pensione Oltremare e poi<br />
anch'egli ucciso alle Fosse Ardeatine.<br />
A piazza Vittorio le parole di Guido <strong>Albertelli</strong>,<br />
figlio di <strong>Pilo</strong> <strong>Albertelli</strong>, il professore di storia e<br />
filosofia morto partigiano a cui è dedicata la nostra<br />
scuola, hanno concluso la manifestazione. Abbiamo<br />
avuto l'onore di intervistarlo per voi.<br />
Targa dedicata a <strong>Pilo</strong> <strong>Albertelli</strong>, sulla casa dove visse, in<br />
via Sambucuccio d'Alando, vicino piazza Bologna<br />
capitalismo, ha assunto sempre una maggiore<br />
importanza, rappresentando l'unica opzione valida<br />
all'ormai dilagante populismo di destra.<br />
Attualmente la politica italiana ha uno strano<br />
rapporto con il 25 <strong>Aprile</strong>: nessuno dei partiti<br />
in Parlamento richiama, nel proprio nome,<br />
uno dei partiti della Resistenza, e Berlusconi<br />
ha dichiarato che parteciperà alla celebrazione<br />
della festa di Liberazione, sebbene siano, lui<br />
e i suoi alleati, tradizionalmente estranei, se<br />
non ostili, ai valori di questo giorno.<br />
Io sostengo che gli ideali politici possono vivere,<br />
e vivono, anche senza una struttura politica,<br />
quale può essere un partito, che li sostenga. Perciò<br />
penso che, nonostante tutto, i valori della Resistenza<br />
e della Costituzione non potranno essere<br />
cancellati, non moriranno, perché oramai sono<br />
saldamente radicati nei cuori delle persone. Ho fede<br />
nel popolo italiano! Certamente però ci sono<br />
dei pericoli, dei “nemici”, questi sono il capitalismo<br />
senza regole, il consumismo, che rovinano i<br />
cuori e portano la crisi. L'individuo, se perde i valori,<br />
se perde la memoria, diventa null'altro che un<br />
animale domestico.<br />
Ci troviamo a piazza Vittorio, centro di un<br />
quartiere multietnico. A Roma, in Italia, ci sono<br />
sempre più immigrati, ma l'integrazione rimane<br />
difficile, lo Stato la ostacola e sono cresciuti<br />
gli episodi di razzismo. Proprio qui dietro,<br />
a via Conte Verde, lo scorso febbraio alcuni<br />
ragazzi italiani cercarono di bruciare un<br />
ragazzo bengalese di 17 anni con una bomboletta<br />
spray e un accendino. Lei ha l'impressione<br />
che l'Italia stia ritornando ad essere uno<br />
Stato razzista?<br />
No, il razzismo non è un sentimento condiviso<br />
nella nostra società, si nota una certa diffusione solamente<br />
in alcune frange giovanili. Questo razzismo<br />
è causato dall'ignoranza di alcuni, dal fatto<br />
che non comprendono l'importanza del valore<br />
della solidarietà. Riguardo il “problema” degli<br />
immigrati, io vi dico “apriamo le braccia!”, accogliamoli,<br />
condividiamo i loro problemi, le loro difficoltà<br />
e sofferenze. Perché loro sono uguali a noi e,<br />
un giorno, conteranno molto in Italia. Mio nipote<br />
frequenta la quarta elementare e ha<br />
molti compagni figli di immigrati. Crescono<br />
insieme e fanno amicizia, molto presto figli di<br />
italiani e figli di immigrati saranno come<br />
fratelli. Quindi questo razzismo è del tutto assurdo<br />
ed è nostro compito difenderci dalla<br />
violenza. Dobbiamo lottare uniti contro<br />
l'intolleranza, seguendo però i principi della<br />
nonviolenza.<br />
<strong>Pilo</strong> <strong>Albertelli</strong> combatté per la giustizia e<br />
per la libertà, ma di certo era conscio del<br />
rischio che correva e della sofferenza che<br />
la sua morte avrebbe portato alla sua famiglia.<br />
Lei, da piccolo, non ha mai provato<br />
alcun risentimento nei confronti di<br />
suo padre per il dolore che le procurò il<br />
suo sacrificio?<br />
Seguire la virtù è un dovere, un dovere al<br />
quale bisogna sacrificarsi interamente.<br />
Quando i fascisti della banda Koch presero<br />
mio padre, lo portarono a via Tasso dove lo<br />
torturarono con estrema crudeltà. Egli tuttavia<br />
si ostinò a non parlare e, per persuaderlo,<br />
minacciarono di andare a prendere sua moglie<br />
e i suoi figli. Fu in quel momento che<br />
tentò di buttarsi dalla finestra, per suicidarsi,<br />
per difenderci. Lo recuperarono per miracolo.<br />
Quando prese la via della Resistenza aveva<br />
perciò ben chiaro quanto ciò gli sarebbe costato.<br />
Ma posso dirvi che, in tutta la vita, io e<br />
mio fratello non abbiamo mai odiato nessuno.<br />
In queste settimane il Presidente degli<br />
Usa ha dichiarato che i torturatori della<br />
Cia non verranno processati. E per<br />
quanto riguarda l'Italia, il nostro paese<br />
non ha ancora una legge sul crimine della<br />
tortura. Che opinione ha in merito?<br />
Non è questione di processi e di provvedimenti<br />
legali, perché la tortura va al di là di<br />
tutto ciò.<br />
Già esiste la vera punizione, più severa di<br />
qualsiasi legge: i torturatori vivranno fino alla<br />
morte notti insonni e i loro figli si vergogneranno<br />
per tutta la vita.