Aprile 2009 - Pilo Albertelli
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<strong>Aprile</strong> <strong>2009</strong><br />
www.ondanomalapilo.com ndanomal<br />
Prof.ssa Francesca Ferraioli<br />
Pale è una divinità rustica della mitologia romana,<br />
protettrice della terra e del bestiame,<br />
della quale abbiamo scarne informazioni. Eppure<br />
in questi giorni questo nume oscuro ed umile merita<br />
le luci della ribalta, perché il 21 aprile, giorno<br />
per noi legato alla data della fondazione di Roma,<br />
in origine veniva celebrata una festa proprio<br />
in suo onore, una festa di purificazione delle<br />
greggi, i Palilia, appunto. Si tratta di un rito agricolo<br />
antichissimo, antecedente la fondazione<br />
dell’Urbe, ma certamente ancora importante in<br />
epoca augustea, dato che Properzio ed Ovidio vi<br />
fanno riferimento nelle loro opere. 1<br />
Fu solo a partire dal 121 che si iniziò a festeggiare<br />
nella stessa data anche il giorno della<br />
nascita della città fatale, ovvero la festività di Romaia.<br />
Plutarco ci racconta che secondo la<br />
leggenda, narrata anche da Varrone, Romolo<br />
avrebbe infatti fondato la città di Roma il 21 aprile<br />
del 753 a.C. La fissazione al 21 aprile, riportata<br />
da Varrone, si deve ai calcoli astrologici del suo<br />
amico Lucio Taruzio 2 …<br />
Un po’ pedante finora eh? Si potrebbe quasi<br />
parlare di deformazione professionale, tuttavia<br />
c’è dell’altro: è stata troppo forte la tentazione di<br />
contrapporre dati tecnici al tono ambizioso preannunciato<br />
dal titolo (ma si può parlare della<br />
fondazione di Roma senza ricorrere a Tito Livio?).<br />
È un'impostazione dovuta ai miei maestri<br />
quella di mettermi al riparo dal rischio della retorica<br />
idealizzante. Sì, esiste per noi ancora questo<br />
rischio, esiste se pensiamo all’inizio di una storia<br />
grande, tremenda, quella della civiltà e della po-<br />
O A<br />
Il Natale di Roma, fra retorica e realtà<br />
"Ma ai Fati, io credo, era dovuta l’origine di sì grande città e l’inizio di un impero che fu il maggiore subito dopo la<br />
potenza degli dei" (Livio, Ab Urbe condita I, 4)<br />
Valeria Tiburzi<br />
Leggendo il noto quotidiano nazionale,<br />
La Repubblica, sono rimasta colpita da<br />
uno dei titoli presenti in prima pagina: “la<br />
generazione dei figli senza sonno”. Sei parole<br />
in grado di contenere dati allarmanti. I<br />
giovani di oggi infatti, oltre a dormire due<br />
ore di meno rispetto a due generazioni passate,<br />
hanno anche varcato il limite stabilito<br />
dagli studiosi: “Per un adolescente- dice il<br />
neurologo Parrino- otto ore di sonno sono<br />
il minimo indispensabile. Meglio sarebbe<br />
nove, perché è ancora in una fase di sviluppo<br />
fisico ed intellettuale”. La media europea<br />
invece è scesa al di sotto di questo minimo<br />
e secondo recenti ricerche i giovani<br />
dormono in media 7 ore e 45 minuti, insufficienti<br />
per garantire la protezione dai<br />
disturbi tipici della mancanza di riposo, che<br />
sono irritabilità, malinconia, bulimia, obesità,<br />
depressione e propensione a droghe e<br />
stimolanti. Inutile è tentare di recuperare il<br />
sonno la mattina dei weekend o con pisolini pomeridiani,<br />
poiché il nostro organismo non è progettato<br />
per riposare negli orari diurni. Secondo<br />
una ricerca condotta dal British Medical Journal<br />
tenza romana; sì, è un piccolo, emozionante rischio<br />
tanto più per noi, che possiamo agevolmente<br />
passeggiare sul Palatino (a proposito,<br />
c’è chi ravvisa una radice comune con il nome di<br />
Pale) oppure percorrere al Foro un tratto della<br />
via Sacra e riferire il giorno dopo a buon diritto<br />
Ibam forte via sacra… 3 A noi sarà capitato di passare<br />
nei pressi del luogo dove Cesare fu ucciso;<br />
frequentiamo una scuola a pochi passi dal cosiddetto<br />
Auditorium di Mecenate dove forse Virgilio<br />
ed Orazio si sono intrattenuti… Sì, forse sì.<br />
Allora torniamo con i piedi per terra, analizziamo<br />
la riuscita operazione di propaganda che ha trasformato<br />
gradualmente una festa di benedizione<br />
di pecore nella celebrazione di un evento di<br />
grandiosa immensità, come quello che risale a<br />
oltre settecento anni addietro (è Livio che parla e<br />
siamo a cavallo fra I secolo a.C. e I d.C.). In quest’ottica<br />
di reale o presunta scientificità è giusto<br />
anche ricordare che in epoca fascista, il regime<br />
Il sonno perduto dei ragazzi<br />
su un campione di 15-18enni francesi, inglesi, tedeschi<br />
e italiani, il 20% dei ragazzi manifesta<br />
sonnolenza durante il giorno, il 25% ha sintomi di<br />
insonnia e il 4% di insonnia conclamata. Anche a livelli<br />
meno gravi la mancanza di riposo in un adole-<br />
impose la celebrazione del 21 aprile per sostituire<br />
la festa sindacale del 1º maggio (!).<br />
È giusto, ma la conclusione è che, una volta<br />
smitizzata attraverso gli strumenti della conoscenza<br />
la leggenda a cui non credevano già gli<br />
antichi, aumenta, invece di diminuire, il fascino<br />
di una storia e di una città. In fondo, non sto<br />
affermando niente che non sia stato detto anche<br />
da Livio, a proposito dell’evento in questione:<br />
sorto da modesti inizi, tanto si accrebbe che già<br />
ormai è oppresso dalla propria grandezza... (Livio,<br />
Ab Urbe condita I, 1)<br />
NOTE<br />
1 Ovidio, Fasti. 4, 641; Properzio, 4, 1, 19.<br />
2 Plutarco,Vita di Romolo, 12, 2. Cfr. anche Cicerone,<br />
De Divinatione II , 46 -49.<br />
3 Orazio, Satire, I, 9<br />
scente impedisce la concentrazione, azzera<br />
la memoria breve, rallenta il pensiero<br />
creativo. Tutti sintomi che molti professori<br />
conoscono ogni mattina, quando vedono<br />
arrivare i ragazzi in classe, stanchi e<br />
svogliati.<br />
Le principali distrazioni che impediscono<br />
il sonno sono la televisione, il computer<br />
e il cellulare, strumenti costantemente<br />
presenti nella vita dei ragazzi di oggi. Il<br />
56% dei giovani guarda la televisione più<br />
di tre ore al giorno, il 94% utilizza il<br />
computer prima di andare a dormire,<br />
mentre solo l’1% di loro non ha il cellulare.<br />
Ciò provoca, oltre ai succitati disturbi per<br />
mancanza di sonno, anche un danno biologico:<br />
“Qualsiasi stimolo di luce bianca<br />
emanata dagli schermi uccide la melatonina<br />
e di conseguenza il sonno- aggiunge<br />
Parrino- e il sonno è un bisogno primario<br />
come mangiare e respirare, non si può cedere<br />
su questo. Abolire il cellulare o internet non<br />
si può ed è anche giusto lasciare una zona franca<br />
ai ragazzi, ma con un limite preciso: oltre un<br />
certo orario non si transige.”