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Gennaio - Parrocchiasarnico.it

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SOMMARIO<br />

1 Copertina: (foto Archivio parrocchiale)<br />

2 Sommario - Orario Sante Messe - Numeri telefonici<br />

3 Ed<strong>it</strong>oriale: Anno della fede - Come parlare con Dio<br />

5 Questione di soldi - Questione di cuore<br />

6 Intevista a Mons. Luigi Bettazzi<br />

8 Riflessione su San Mauro: Santi patroni in crisi<br />

10 Educare in Costa d'Avorio<br />

12 Chiesa Universale e Chiesa Diocesana<br />

16 Calendario e numeri utili<br />

17 Scuola dell'infanzia A. Faccanoni<br />

18 Riflettiamo: Dio creatore<br />

20 Riflettiamo: Noi abbiamo creduto nell'amore<br />

22 Fotocronaca<br />

24 Giornata mondiale dei migranti<br />

25 L'unione fa la forza<br />

26 Associazione anziani e pensionati<br />

28 Coro Effatà: la gioia di cantare il vangelo<br />

29 Gocce di solidarietà<br />

<strong>Gennaio</strong> 2013<br />

Il prossimo numero de “il Porto” sarà in distribuzione da<br />

venerdì 22 Febbraio 2013. Si raccomanda l'invio degli articoli<br />

in word e delle immagini in Jpeg ad alta risoluzione, entro e<br />

non oltre lunedì 11 Febbraio 2013, a redazioneporto@parrocchiasarnico.<strong>it</strong><br />

o la consegna presso la casa parrocchiale.<br />

Il materiale pervenuto oltre il lim<strong>it</strong>e stabil<strong>it</strong>o non potrà essere<br />

pubblicato se non nel mese successivo.<br />

Grazie per la collaborazione.<br />

Orario Sante Messe N. Telefonici ed e-mail utili<br />

Festivo<br />

ore 9.00 (Ospedale)<br />

9.30 - 11.00 - 18.00 - 20.00 (Parrocchia)<br />

Feriale<br />

8.00 - 16.00 - 20.00 (Parrocchia)<br />

Vigilia di Festa<br />

ore 18.00 - 20.00 (Parrocchia)<br />

Funerali: ore 15.15<br />

30 Buon anno, buona fortuna, I Canterini del Sebino<br />

31 Plurinonno preoccupato<br />

32 AVIS: la Festa degli auguri<br />

34 Gruppi di parola per figli di coppie separate<br />

35 I volti: Barbara Besenzoni<br />

36 Come eravamo<br />

38 In g<strong>it</strong>a con la Pro Loco<br />

39 Classi in festa<br />

40 Gli chef di casa nostra: Luca Moioli<br />

41 Calde nov<strong>it</strong>à in Habil<strong>it</strong>a Sarnico: arriva la cogenerazione<br />

42 Piero e Rina: 50 anni di v<strong>it</strong>a insieme<br />

43 Assemblea AIDO - 30° di attiv<strong>it</strong>à sorelle Parigi<br />

44 Le pagine del Comune<br />

50 Auguri nonna Francesca<br />

50 L'ultima pazzia della Crazy Company<br />

51 Attiv<strong>it</strong>à ASD Judo Sarnico<br />

53 Anagrafe parrocchiale<br />

56 Famiglia Belussi<br />

Parrocchia 035 910056<br />

don Luciano 348 9049113<br />

Oratorio 035 912 078<br />

don Loris 328 3932361<br />

Sacrista 339 2087660<br />

Centro pr. ascolto 035 910916<br />

Sala Giochi (Meulì) 035 912107<br />

Cine Junior 035 910916<br />

Centro Quader 035 912420<br />

Centro Famiglia 035 911252<br />

Casa di riposo 035 4261453<br />

Il Battello 035 914421<br />

Carabinieri 035 910031<br />

Emergenza san<strong>it</strong>aria 118<br />

Guardia medica 035 914553<br />

Ospedale 035 3062111<br />

Farmacia 035 910152<br />

(orari 8.30-12.30 / 15.30-19.30<br />

S<strong>it</strong>o web: www.parrocchiasarnico.<strong>it</strong><br />

E-mail s<strong>it</strong>o web:<br />

s<strong>it</strong>oweb@parrocchiasarnico.<strong>it</strong><br />

S<strong>it</strong>o C.SI.: www.csioratoriosarnico.<strong>it</strong><br />

E-mail C.S.I.:<br />

info@csioratoriosarnico.<strong>it</strong><br />

E-mail de “ilPorto:<br />

redazioneporto@parrocchiasarnico.<strong>it</strong><br />

E-mail parroco:<br />

lucianoravasio@virgilio.<strong>it</strong><br />

E-mail don Loris:<br />

donlorisfumagalli@gmail.com<br />

c/c postale Parrocchia:<br />

N. 49089303<br />

Direttore responsabile: GIUSEPPE VALLI<br />

Amministrazione: don LUCIANO RAVASIO - Casa parrocchiale: Tel. 035 910 056<br />

Autorizzazione Tribunale di Bergamo n. 1 del 14.01.1971<br />

Stampa e inserzioni pubblic<strong>it</strong>arie: Tipografia Sebina Sarnico - Tel. 035 910 292<br />

Redazione: don L. Ravasio, don L. Fumagalli, M. Dometti (CIVIS), R. Gusmini e S. Marini.<br />

Collaboratori: don V. Salvoldi, A. Arcangeli, P.L. Billi, G. Cadei, C. Casati, G. Dossi, E. Frattini, G. F. Gaspari, P. Gusmini, R. Modina,<br />

G. Schivardi e S. Venchiarutti.<br />

Progetto grafico: Studio Példy - Ufficio abbonamenti: Segreteria Casa parrocchiale - Tel. 035 910 056


L'anno della fede. Come parlare di Dio?<br />

Ricordiamo il detto di Marco Fabio Quintiliano (35ca – 95 ca d.C.):<br />

«I giovani non sono vasi da riempire ma fiaccole da accendere»<br />

Comunicare il Vangelo, che è una buona e lieta notizia,<br />

dovrebbe dare entusiasmo ai cuori spesso chiusi<br />

dei nostri contemporanei e alle loro menti talvolta<br />

distratte dai tanti bagliori della società. Gesù stesso,<br />

ci dicono gli Evangelisti, nell’annunciare il Regno di Dio si è interrogato<br />

su questo: «A che cosa possiamo paragonare il regno<br />

di Dio o con quale parabola possiamo descriverlo?» (Mc 4,30).<br />

Come parlare di Dio oggi?<br />

La prima risposta è che noi possiamo parlare di Dio, perché<br />

Egli ha parlato con noi. La prima condizione del parlare di<br />

Dio è quindi metterci tutti maggiormente in ascolto di quanto<br />

Lui ha detto. Dio parla continuamente con noi! Dio non è un’idea<br />

filosofica per giustificare la presenza del mondo!<br />

Egli si interessa a noi, ci ama, è entrato personalmente nella realtà<br />

della nostra storia, come abbiamo appena med<strong>it</strong>ato nel mistero<br />

del Santo Natale, vuole essere una realtà della nostra v<strong>it</strong>a<br />

e, perché sia un po’ più serena, si è preso su di sé le nostre fragil<strong>it</strong>à,<br />

ci ha liberati dal peccato e ci ha dato il gusto di essere figli.<br />

a cura del parroco Don Luciano<br />

Chiediamoci nel cammino di questo Anno della fede: “ Come parlare con DIo?” ai giovani e, attraverso<br />

loro, agli uomini di oggi.<br />

Per questo, parlare di Dio significa entrare in una familiar<strong>it</strong>à<br />

con Gesù e il suo Vangelo e provare dentro il nostro spir<strong>it</strong>o<br />

una forte passione per il suo progetto di salvezza.<br />

Professiamo: “Per noi e per la nostra salvezza discese dal cielo!”<br />

occorre quindi inchinarsi, discendere dai nostri sgabelli e metterci<br />

a servizio dei piccoli per “capire qualcosa di grande!”.<br />

Nel parlare di Dio, nell’opera di evangelizzazione, è necessario<br />

un recupero di semplic<strong>it</strong>à, un r<strong>it</strong>ornare al punto centrale<br />

dell’annuncio: la Buona Notizia di un Dio che si interessa di noi,<br />

un Dio che è Amore.<br />

Egli ha bisogno di tutti noi, perché nessuno di noi incarna il Suo<br />

Amore da solo, ha bisogno di ciascuno di noi, perchè è solo<br />

grazie agli altri che possiamo parlare di Lui al mondo.<br />

Quell’eccezionale comunicatore che fu l’apostolo Paolo ci offre<br />

una lezione che va proprio al centro del problema “come parlare<br />

di Dio” con grande semplic<strong>it</strong>à. Nella Prima Lettera ai<br />

Corinzi scrive: «Quando venni tra voi, non mi presentai ad<br />

annunciarvi il mistero di Dio con l’eccellenza della parola o della<br />

Gen. 2013 ilPorto - 3


sapienza. Io r<strong>it</strong>enni infatti di non sapere altro in mezzo a voi se<br />

non Gesù Cristo, e Cristo crocifisso» (2,1-2). Quindi la prima<br />

realtà è che Paolo non parla di una filosofia che lui ha sviluppato,<br />

non parla di idee che ha trovato altrove o inventato, ma parla<br />

di una realtà della sua v<strong>it</strong>a, parla di Dio che è entrato<br />

nella sua v<strong>it</strong>a.<br />

Finché non ti prende il cuore e la v<strong>it</strong>a…non parlare!<br />

Cerca e fa’ silenzio e nella tua ricerca ama perché pian piano<br />

lo incontrerai e sarà il tuo amore a parlare di Lui e sarà un linguaggio<br />

con un fascino rinnovato perché ogni amore nasce da<br />

un fascino e Dio è il grande Fascino perché lui è la pienezza<br />

dell’amore.<br />

Dal Vescovo di Fidenza<br />

S.E. Mons. Carlo Mazza<br />

lì, 16 gennaio 2013<br />

Carissimo don Luciano,<br />

In mezzo a tanto gaudio val bene una parola<br />

di grat<strong>it</strong>udine che si carica di ammirazione e<br />

di affetto. Con la luce della tua intelligenza della<br />

fede e del tuo amore alla bellezza hai riportato<br />

la tua "cattedrale" al suo originario splendore,<br />

che è potenza di Dio e arte degli uomini di fede<br />

salda. Che meraviglia la "casa di Dio" che si fa<br />

ab<strong>it</strong>azione per gli uomini che cercano e stanno<br />

con Dio, nella sua familiar<strong>it</strong>à!<br />

Grazie di cuore della tua accoglienza,<br />

così piacevole da essere commovente, della tua<br />

amicizia così bella ed evidente, del tuo sicuro<br />

ricordo nella preghiera per un "povero vescovo<br />

di campagna" e per la sua Chiesa.<br />

Anch'io ti sono vicino e ti benedico di<br />

cuore nel Signore<br />

tuo + Carlo<br />

PS: Grazie infin<strong>it</strong>e dei doni<br />

4 - ilPorto Gen. 2013<br />

Per parlare di Dio, bisogna fargli spazio, nella fiducia che è<br />

Lui che agisce nella nostra debolezza, fargli spazio senza paura,<br />

con semplic<strong>it</strong>à e gioia, nella convinzione profonda che SE VO-<br />

GLIAMO COMUNICARE DIO dobbiamo mettere al centro<br />

Lui. Anche nel nostro tempo, un luogo privilegiato per parlare<br />

di Dio è la famiglia, la prima scuola per comunicare la fede alle<br />

nuove generazioni. Il Concilio Vaticano II parla dei gen<strong>it</strong>ori come<br />

dei primi messaggeri di Dio (cfr Cost. dogm. Lumen gentium,<br />

11; Decr. Apostolicam actuos<strong>it</strong>atem, 11), chiamati a riscoprire<br />

questa loro missione, assumendosi la responsabil<strong>it</strong>à nell’educare,<br />

nell’essere i primi catechisti e maestri della fede<br />

per i loro figli.<br />

Su un campo quadrato, bordato, è simbolicamente rappresentata<br />

una barca, immagine della Chiesa in navigazione su dei flutti graficamente<br />

appena accennati e il cui albero maestro è una croce che<br />

issa delle vele che con dei segni dinamici realizzano il trigramma<br />

di Cristo; inoltre lo sfondo delle vele è un sole che associato al<br />

trigramma rimanda anche all'eucaristia.


Questione di soldi<br />

Durante il mese di DICEMBRE 2012 le offerte pervenute alla parrocchia<br />

registrano l’importo di:<br />

Inoltre dalla CEI (Conferenza Episcopale Italiana) tram<strong>it</strong>e la Curia di Bergamo è<br />

giunto il saldo del contributo per il restauro dell’organo (la prima rata di pari<br />

importo era pervenuta nel mese di novembre del 2010 )<br />

R E S T A U R I<br />

Euro<br />

Euro<br />

a cura del C.P.A.E.<br />

31.650,00<br />

24.930,00<br />

che a ggiunte a q uelle pe rvenute d all’inizio d ei l avori d i r estauro d i: Euro 1.246.685,00<br />

ammontano complessivamente al 30 NOVEMBRE 2012 a:<br />

(il Il totale comprende i DEPOSITI FIDUCIARI INFRUTTIFERI ovvero prest<strong>it</strong>i<br />

verso privati di EURO 125.000,00)<br />

Euro 1.303.265,00<br />

Alla stessa data risultano spesi<br />

SITUAZIONE DEBITORIA AL 31 DICEMBRE 2012<br />

Euro 3.320.000,00<br />

- ancora da pagare ai forn<strong>it</strong>ori<br />

Euro 142.660,00<br />

- deb<strong>it</strong>o bancario residuo del mutuo<br />

Euro 861.011,00<br />

- deb<strong>it</strong>o bancario del fido di conto corrente<br />

Euro 310.831,00<br />

- deb<strong>it</strong>o verso privati per PRESTITI (vedi sopra)<br />

Euro 125.000,00<br />

Totale deb<strong>it</strong>i con varie scadenze ammontanti al 31 DICEMBRE<br />

Euro 1.439.502,00<br />

Vivissimi ringraziamenti a tutti i benefattori anonimi che hanno festeggiato il Santo Natale ricordandosi anche dei gravosi impegni finanziari<br />

della nostra Parrocchia. Da segnalare le immancabili offerte delle persone ammalate e l’Associazione Anziani e Pensionati<br />

Grazie Luca per il tuo gesto di altruismo, sull'esempio di San Martino nostro patrono.<br />

È da prendere a modello per coltivare quei valori sani, genuini, fondati sulla generos<strong>it</strong>à,<br />

sulla sensibil<strong>it</strong>à e sulla forza d'animo che dovrebbero essere la stella polare di ognuno di<br />

noi, una guida per tutte le famiglie e l'intera comun<strong>it</strong>à.<br />

(Ovviamente il bimbo della foto non è Luca)<br />

...Questione<br />

di cuore<br />

Luca ci scrive:<br />

Da Santa Lucia avrei voluto mille<br />

cose ma alla fine ho pensato che<br />

avevo tutto o quasi quello che desideravo.<br />

Ho chiesto allora qualche cosa che<br />

potesse essere utile non solo a me<br />

e ho trovato questi (è l'offerta che<br />

manteniamo anonima [ndr]).<br />

Certo non sono tanti, anche i miei<br />

gen<strong>it</strong>ori mi hanno spiegato che è<br />

un momentaccio pure per Santa<br />

Lucia.<br />

Sono comunque felice di condividere<br />

il mio mantello con la comun<strong>it</strong>à.<br />

Buon Natale Luca e famiglia<br />

Gen. 2013 ilPorto - 5


Intervista a Mons. Luigi Bettazzi<br />

a cura della Redazione - da RaiNews<br />

A cinquant'anni dal Concilio Ecumenico Vaticano II<br />

L’11 Ottobre è stato ricordato in tutto il mondo il 50° anniversario<br />

dell’inizio dell’inizio del Concilio Vaticano II.<br />

Un evento che cambiò la storia storia della Chiesa cattolica, che si aprì<br />

con con il famoso discorso del Beato Beato Papa Giovanni XXIII XXIII “Gaudet<br />

Mater Ecclesia”.<br />

In quell’intervento c’è tutto il senso del Concilio voluto dal Papa.<br />

Nello stesso discorso Roncalli si rivolse anche ai "profeti di sventura",<br />

gli esponenti della Curia più avversi all’idea di celebrare un Concilio:<br />

«Nelle «Nelle attuali attuali condizioni condizioni della della società società umana umana essi essi non non sono sono capaci capaci di di<br />

vedere vedere altro altro che che rovine rovine e e guai; guai; vanno vanno dicendo dicendo che che i i nostri nostri tempi, tempi, se se si si<br />

confrontano confrontano con con i i secoli secoli passati, passati, risultano risultano del del tutto tutto peggiori; peggiori; e e arrivano arrivano<br />

fino fino al al punto punto di di comportarsi comportarsi come come se se non non avessero avessero nulla nulla da da imparare imparare<br />

dalla dalla storia, storia, che che è è maestra maestra di di v<strong>it</strong>a, v<strong>it</strong>a, e e come come se se ai ai tempi tempi dei dei precedenti<br />

precedenti<br />

Concili Concili tutto tutto procedesse procedesse felicemente felicemente quanto quanto alla alla dottrina dottrina cristiana, cristiana, alla alla<br />

morale, morale, alla alla giusta giusta libertà libertà della della Chiesa». Chiesa».<br />

Nella stessa sera il pontefice pronunciò inoltre il celebre “Discorso alla luna”..<br />

Vogliamo ricordare questo questo straordinario avvenimento con un testimone importante:<br />

Monsignor Luigi Bettazzi. Bettazzi è tra le figure più significative del cattolicesimo<br />

<strong>it</strong>aliano. Vescovo emer<strong>it</strong>o di Ivrea, ha partecipato partecipato al al Concilio Vaticano II in quanto ausiliare<br />

del Cardinale Lercaro (uno dei dei 4 moderatori dell’assise conciliare).<br />

Per Per diversi anni è stato Presidente di Pax Christi.<br />

Nel 1976 scrisse una lettera a Enrico Berlinguer, allora segretario del Pci, che fece mol- mol-<br />

6 - ilPorto Gen. 2013<br />

to discutere l’opinione pubblica <strong>it</strong>aliana.<br />

Ecco il testo dell'intervista.<br />

Monsignor Bettazzi, Lei, in Italia,<br />

è tra i pochissimi testimoni<br />

viventi di quel grande evento<br />

che cambiò la storia della Chiesa<br />

Cattolica. Con che spir<strong>it</strong>o, dati i<br />

tempi attuali della Chiesa, vive<br />

questo cinquantenario dell’inizio<br />

del Concilio? Con nostalgia?<br />

Un pò di nostalgia per il fervore e l’entusiasmo<br />

che c’era allora, non solo dentro<br />

all’assemblea, ma soprattutto al di fuori,<br />

e anche con grande speranza perché se<br />

è vero quello che diceva padre Congar<br />

che se il grande concilio viene completamente<br />

cap<strong>it</strong>o e attuato solo dopo<br />

cinquant’anni, voglio sperare che l’anno<br />

della fede susc<strong>it</strong>i davvero e porti di nuovo<br />

profondamente a capire e attuare<br />

questo Concilio Vaticano II.<br />

Veniamo al Concilio. Per Papa<br />

Giovanni XXIII, il Concilio doveva<br />

essere una “nuova Pentecoste”<br />

per la Chiesa Cattolica. A vedere,<br />

oggi, certi comportamenti della<br />

gerarchia cattolica sembra “vincente”<br />

la linea dell’allora “minoranza”<br />

conciliare (quella più conservatrice).<br />

Per Lei?<br />

È vero che per muovere secoli di atteggiamento<br />

dominante, in cui era la posizione<br />

del papa che era un re e doveva<br />

fare il re, ci vuole un po’ di tempo anche<br />

perché il decentramento, la collegial<strong>it</strong>à,<br />

la collaborazione dei vescovi non è sottrarre<br />

autor<strong>it</strong>à ma dare autorevolezza al<br />

governo della Chiesa. Sicuramente il '68<br />

e il '69 hanno avuto delle eccedenze che<br />

hanno portato a richiudersi, lo stesso<br />

Papa Benedetto fu scosso dalle rivoluzioni<br />

della facoltà di Tubinga.<br />

Voglio sperare che queste spinte portino<br />

dopo tanta prudenza ad una nuova


apertura. Vedremo se questo sinodo di ottobre e l’anno della<br />

fede saranno una vera Pentecoste, come la chiamava il Beato<br />

Papa Giovanni XXIII.<br />

Torniamo, per un attimo, a Giovanni XXIII. Nell’ultima<br />

pagina, famosa, del Giornale dell’anima affermava,<br />

rispetto alle cr<strong>it</strong>iche reazionarie che avevano<br />

invest<strong>it</strong>o la sua enciclica Pacem in terris: “non è il<br />

Vangelo che cambia, ma siamo noi che cominciamo<br />

a comprenderlo meglio”. Le chiedo: è questo il profondo<br />

dinamismo delle riforme del Concilio?<br />

Io penso di sì, per esempio la "Pacem in terris" rappresenta una<br />

nov<strong>it</strong>à, perché per la prima volta un Papa non parla di questioni<br />

religiose rivolgendosi ai cattolici, ma di un grande valore umano,<br />

come la pace, rivolgendosi a tutti gli uomini di buona volontà.<br />

Questo poi ha spinto il Concilio alla cost<strong>it</strong>uzione della Chiesa<br />

nel mondo contemporaneo, la Chiesa presenta i valori cristiani<br />

a tutta l‘uman<strong>it</strong>à, anche a coloro che non sono cristiani perché,<br />

pur non diventando Chiesa, continuino a camminare verso il<br />

Regno di Dio, che è il mondo che si apre ai grandi valori, di cui<br />

Dio è il sommo e che si apre agli altri; la Chiesa deve essere<br />

fermento e liev<strong>it</strong>o per tutta l’uman<strong>it</strong>à, perché diventi migliore.<br />

Il grande valore dell’uomo, della famiglia e di ogni famiglia, della<br />

cultura e di ogni cultura, dell’economia e di ogni economia, i valori<br />

della fede, in cui il cristiano trova il motivo in più per essere<br />

un buon c<strong>it</strong>tadino, un buon essere umano, come tutti dobbiamo<br />

essere.<br />

Il Concilio, nei suoi documenti, ha esaltato il ruolo<br />

dei laici nella Chiesa. Questo, nell’immediato post-<br />

Concilio, ha portato in Italia, con alcuni lim<strong>it</strong>i, ad<br />

un grande protagonismo laicale. Oggi pare invece<br />

assistere, nell’’amb<strong>it</strong>o dei laici “impegnati”, ad una<br />

“rincorsa” a chi è più conformista nei confronti della<br />

gerarchia. E’ così?<br />

Forse è vero che dopo tanti secoli clericali si fa fatica ad ammettere<br />

la corresponsabil<strong>it</strong>à dei laici, la Chiesa richiama i principi,<br />

ma sono i laici che devono dare la loro testimonianza, la loro<br />

coerenza. Le mie diffidenze sono nate prima ancora che con la<br />

lettera a Berlinguer, con la lettera che avevo scr<strong>it</strong>to al segretario<br />

della Democrazia cristiana, dopo Tangentopoli, quando il presidente<br />

della Democrazia cristiana aveva detto: “vi meravigliate<br />

che facciamo così? in pol<strong>it</strong>ica tutti fanno così” No, allora non<br />

dire che sei cristiano: perché il cristiano deve portare in pol<strong>it</strong>ica<br />

la traduzione della sua coerenza con il Vangelo nella onestà e<br />

legal<strong>it</strong>à, nell’apertura nella solidarietà verso i più poveri e disagiati.<br />

Questa dovrebbe essere la testimonianza dei laici e come<br />

gerarchia dovremmo richiamarlo di più, e forse è una delle cose<br />

in cui il 50esimo del Concilio dovrebbe richiamare la prior<strong>it</strong>à<br />

del popolo di Dio sulla gerarchia. Il primo testo della Chiesa<br />

era “Chiesa, gerarchia, fedeli”, i vescovi hanno voluto che fosse<br />

“Chiesa, popolo di Dio e gerarchia”.<br />

C’è spazio, oggi nella Chiesa, per una fede “adulta”?<br />

Credo che il richiamo a questi principi, al fatto che non sono<br />

stati profondamente attuati, voglio pensare che sia un’occasione<br />

per ripartire e attuare il Concilio. Lo dice anche il Papa: la nuova<br />

evangelizzazione è l’attuazione del Concilio. L’occasione credo<br />

sia buona e che abbiamo speranza: come il Concilio è arrivato<br />

all’improvviso, se ognuno nella chiesa fa quello che può, quello<br />

che deve, credo ci possa essere questo rinnovamento profondo<br />

nell’attuazione del Concilio.<br />

Laic<strong>it</strong>à e principi “non negoziabili”. Alla luce del Vaticano<br />

II come si dovrebbe sviluppare il rapporto tra<br />

questi due “poli”’?<br />

Per me il grande principio non negoziabile è la solidarietà, e<br />

dovremmo far capire che contro l’aborto e l’eutanasia sono due<br />

forme di s<strong>it</strong>uazioni di solidarietà nei confronti del più debole,<br />

non siamo convincenti se difendiamo la v<strong>it</strong>a all’inizio e alla fine<br />

e non nel suo corso: se non siamo contro la guerra, se non cerchiamo<br />

di favorire il lavoro per i giovani, la possibil<strong>it</strong>à del matrimonio<br />

perché le s<strong>it</strong>uazioni sono tali che li scoraggiano, la difesa<br />

della v<strong>it</strong>a all’inizio e alla fine non è convincente se non è difesa<br />

nel suo corso. Il vero principio non negoziabile è la solidarietà<br />

nei confronti dei più deboli e dei più poveri.<br />

Allora cosa resta, oggi nella Chiesa cattolica, di quello<br />

spir<strong>it</strong>o rinnovatore, la “Pentecoste” appunto, che<br />

animò i Padri conciliari?<br />

Io dico “già e non ancora”, perché è vero che se guardiamo a<br />

prima del Concilio, qualcosa si è fatto, si legge di più la Parola di<br />

Dio, e anche il fatto che si discuta di queste cose, prima non se<br />

ne sarebbe certo parlato; il non ancora è che questi principi devono<br />

essere portati fino in fondo, attuati nella loro profond<strong>it</strong>à, il<br />

rischio è di leggere il Concilio come fosse un testo di dir<strong>it</strong>to, e si<br />

sa il dir<strong>it</strong>to lo si interpreta e lo si applica al minimo, ecco questo<br />

testo deve essere interpretato al massimo. Voglio sperare che<br />

questo anno della fede possa portare più speranza.<br />

Mons. Luigi Bettazzi<br />

Ausiliare del Cardinal Lercaro ai tempi del Concilio<br />

Ecumenico Vaticano II<br />

Gen. 2013 ilPorto - 7


C O M U N I T À<br />

A cura di Civis<br />

Santi patroni in ...crisi<br />

Le campane diffondono il loro suono festoso, la gente sparsa<br />

sul sagrato tra le bancarelle impegnata a comprare per i<br />

propri bambini caramelle, torrone e tirapecio, si affretta a<br />

prendere posto nella chiesa parrocchiale, già grem<strong>it</strong>a di gente,<br />

i posti a sedere sono ormai tutti occupati, chi arriva in r<strong>it</strong>ardo<br />

si deve accontentare di quelli a lato o sostare in piedi. Ma la fede<br />

si dimostra più forte e anche il dover stare in piedi non raffredda<br />

lo spir<strong>it</strong>o dei credenti.<br />

Poi arriva una lunga processione in fondo alla quale c’è Mons. Carlo<br />

Mazza, Vescovo di Fidenza, ed ha quindi inizio la Santa Messa<br />

solenne, concelebrata insieme a Sua Ecc. Mons. Bruno Foresti, al<br />

parroco, ai sacerdoti del vicariato e a quelli nativi o che qui hanno<br />

prestato servizio.<br />

Nella sua omelia il vescovo evidenzia l’importanza di questo giorno<br />

per l’intera c<strong>it</strong>tadina, sia perché viene onorato San Mauro<br />

compatrono di Sarnico, ma soprattutto perché in questo giorno i<br />

cuori dei fedeli si riuniscono in una unica grande fede che li raduna<br />

nella prepos<strong>it</strong>urale, rendendoli un’unica grande famiglia. Presenti<br />

anche il sindaco, il comandante della stazione dei Carabinieri, della<br />

Guardia Forestale e della Polizia Municipale. Poi al termine delle<br />

celebrazione, dopo l’abbraccio dei fedeli con i vecchi sacerdoti che<br />

rivedono sempre volentieri, il pranzo offerto dalla parrocchia alle<br />

autor<strong>it</strong>à ed agli stretti collaboratori. Nel pomeriggio ancora bancarelle,<br />

altre messe con il bacio della reliquia e la carezza alla statua<br />

del Santo. A concludere la festa, la sera, il concerto della banda,<br />

l’assegnazione del premio san Mauro e gli auguri di buon anno del<br />

sindaco prima del r<strong>it</strong>orno alla normal<strong>it</strong>à: «San Mauro tutte le feste<br />

porta via». Non è un gran ché come rima ma per Sarnico è così.<br />

Ecco la festa di San Mauro è questo, ed ogni anno è più o meno<br />

8 - ilPorto Gen. 2013<br />

Riflessione su San Mauro 2013<br />

la stessa cosa. In un recente passato si è tentato di r<strong>it</strong>occarne il<br />

palinsesto (le feste del Santo Patrono pur essendo la memoria di<br />

una comun<strong>it</strong>à e pratiche di una fede nell’oggi, non devono essere<br />

viste come un retaggio del passato) ma purtroppo tutto è tornato<br />

come prima e la festa è ancora scand<strong>it</strong>a dai medesimi r<strong>it</strong>mi.<br />

Non voglio rimproverare nulla a nessuno, sia chiaro, la festa del<br />

patrono è sempre stata celebrata, ed anche quest’anno, con particolare<br />

solenn<strong>it</strong>à e con coinvolgimento della comun<strong>it</strong>à, credo che<br />

però al San Mauro di quest’anno sia mancato quel qualcosa che<br />

forse l’avrebbe resa ancor più sent<strong>it</strong>a.<br />

Qualcuno ha detto che forse ha contributo il giorno feriale ed<br />

uggioso che in particolare al mattino ha fatto scuotere la testa agli<br />

ambulanti del sagrato. «C’è la crisi!». Dare colpa di ogni cosa alla<br />

crisi ormai è diventato ridondante, noioso e fin troppo semplice.<br />

Forse lo spir<strong>it</strong>o della festa di San Mauro è stato attenuato dalla<br />

scars<strong>it</strong>à delle classiche bancarelle di frutta con i sacchi di “castagne<br />

biline” (una volta cibo dei poveri, a prezzi da boutique oggi), o del<br />

mancato scoppio degli “scacciacani”, oppure dalle legnate sulla testa<br />

causate dalle palline con l’elastico o ancora per la mancanza dei<br />

dolciumi artigianali soppiantati da quelli di fabbricazione industriale<br />

(non si vende più il tirapecio - ho trovato finalmente il termine in<br />

<strong>it</strong>aliano “tiramolla” e non zucchero filato che è tutt’altra cosa) fatti<br />

al momento, la cui produzione non è più consent<strong>it</strong>a dalle attuali<br />

norme d'igiene.<br />

Personalmente, e chi scrive è un incorreggibile tradizionalista, mi è<br />

mancata la Corale Parrocchiale. I bellissimi brani musicali esegu<strong>it</strong>i<br />

all’organo dal maestro Gian Carlo Corna e dall'apprezzatissimo<br />

quintetto di ottoni, non sono riusc<strong>it</strong>i a mascherarne l’assenza. Sinceramente<br />

non ricordo una Messa solenne del 15 gennaio senza la


corale. Ora non voglio entrare in mer<strong>it</strong>o alla questione dell’ormai<br />

prolungata assenza del Coro Callido dalle celebrazioni, come credo<br />

sia inutile dare dei suggerimenti non conoscendo il problema,<br />

volevo solamente sottolineare l’importanza che riveste la musica<br />

corale nella celebrazione l<strong>it</strong>urgica.<br />

Sono convinto che il nostro parroco con la sua saggezza saprà<br />

Il Concerto<br />

degli auguri<br />

Applaud<strong>it</strong>issimo il concerto degli auguri<br />

esegu<strong>it</strong>o dal nostro Corpo Musicale C<strong>it</strong>tadino<br />

che, ancora una volta, ha saputo<br />

proporre delle nov<strong>it</strong>à nell’esecuzione<br />

del programma. «Un concerto molto<br />

impegnativo - ha sottolineato il presidente<br />

Alessandro Bellini nel suo intervento<br />

iniziale - che presenterà dei brani<br />

ined<strong>it</strong>i a partire dal mix di musiche del<br />

grande compos<strong>it</strong>ore Giuseppe Verdi che<br />

questa sera eseguiremo per onorare il<br />

200° anniversario della nasc<strong>it</strong>a del "cigno<br />

di Busseto". Vorrei ringraziare tutto<br />

il corpo musicale, ormai sempre meno<br />

Banda e più complesso orchestrale, per<br />

l’impegno costante manifestato sia nelle<br />

prove, e il concerto di questa sera ne<br />

è il risultato, che nei servizi. Un mer<strong>it</strong>o<br />

innegabile va, oltre che al maestro Pino<br />

Magistri, anche ai tanti giovani presenti<br />

questa sera sul palcoscenico e agli altrettanti<br />

che fanno parte della “Junior Band”<br />

e bandisti in un prossimo futuro».<br />

Grad<strong>it</strong>issima sorpresa, grazie al nostro<br />

instancabile Severino Fenaroli, la presenza<br />

del conc<strong>it</strong>tadino e cap<strong>it</strong>ano dell’Atalanta<br />

Gian Paolo Bellini, che ha regalato<br />

una maglia al Parroco don Luciano che<br />

orgogliosamente ha mostrato al pubblico.<br />

«Sono contento di essere qui questa<br />

sera - ha detto il n. 6 atalantino - e anche<br />

se in questi anni, per la mia attiv<strong>it</strong>à sportiva<br />

non sono stato molto presente, spero<br />

in futuro di poter fare anch’io qualco-<br />

trovare al più presto una soluzione al problema. È doveroso farlo,<br />

anche per coloro che, tanti anni fa, con Mons. Pietro Bonassi<br />

crearono la “Schola Cantorum” per solennizzare le grandi festiv<strong>it</strong>à<br />

l<strong>it</strong>urgiche nella Chiesa Parrocchiale.<br />

Permettetemi infine un’ultima considerazione.<br />

La recente manovra di risanamento dell'economia <strong>it</strong>aliana, fra i<br />

tantissimi provvedimenti (alcuni dei quali dettati a mio avviso da<br />

fretta ed approssimazione), aveva previsto la soppressione delle<br />

feste patronali infrasettimanali, anche se poi …pare ci sia stata una<br />

marcia indietro.<br />

Un provvedimento questo che ha lasciato bas<strong>it</strong>i tanti <strong>it</strong>aliani.<br />

Ma cosa c’entrano con la manovra? Le feste patronali - una all’anno<br />

per ogni comun<strong>it</strong>à - tutelano i dir<strong>it</strong>ti di fede, rappresentano un<br />

prezioso apporto alla v<strong>it</strong>a spir<strong>it</strong>uale della società umana ed hanno<br />

radici che si perdono nel tempo.<br />

Il Catechismo della Chiesa Cattolica rec<strong>it</strong>a: «…Nel rispetto della<br />

libertà religiosa e del bene comune di tutti, i cristiani devono adoperarsi<br />

per far riconoscere dalle leggi le domeniche ed i giorni di festa della<br />

Chiesa come giorni festivi».<br />

La festa patronale non è semplice folklore, ma identifica il carattere<br />

e la storia di una comun<strong>it</strong>à. Pensare Sarnico senza San Mauro o<br />

Bergamo senza Sant'Alessandro, con le componenti di preghiera,<br />

di riflessione, di condivisione e anche di festa che contraddistinguono<br />

questa giornata, significa pensare ad una comun<strong>it</strong>à che perde<br />

una parte della sua ident<strong>it</strong>à.<br />

sa per questa meravigliosa comun<strong>it</strong>à di<br />

Sarnico della quale faccio parte».<br />

Severino Fenaroli, presidente del Ferrari<br />

club Sarnico, presente applaud<strong>it</strong>issimo<br />

in sala, anche quest’anno ha fatto omaggio<br />

di gadget del Cavallino Rosso a Gian<br />

Franco Gaspari, sindaco, vicesindaco,<br />

parroco, maestro, presidente della banda<br />

e presentatore, dimostrando ancora<br />

l’affetto che ha per il suo paese e la sua<br />

gente. Grazie Severino. Sei un m<strong>it</strong>o!<br />

Gen. 2013 ilPorto - 9


M I S S I O N I<br />

A cura di Adriana Bortolotti<br />

del Gruppo Missionario<br />

10 - ilPorto Gen. 2013<br />

Educare in Costa d'Avorio<br />

Un progetto del Gruppo Missionario di Sarnico a sostegno del collegio gest<strong>it</strong>o dai preti bergamaschi<br />

Alcune fotografie<br />

scattate nel<br />

collegio di don<br />

Cornelli in<br />

Costa d'Avorio<br />

Educare è una missione, un impegno quotidiano<br />

affidato, in ogni parte del mondo, soprattutto a<br />

gen<strong>it</strong>ori, insegnanti e religiosi. Famiglia, Stato e<br />

comun<strong>it</strong>à sono chiamati ad agire in sinergia nei<br />

confronti dei bambini, dei giovani, degli adulti in difficoltà<br />

per coadiuvarli ad acquisire valori, comportamenti,<br />

conoscenze e competenze da “spendere” nel corso<br />

dell’intera esistenza, sostenendo il percorso di maturazione<br />

di ogni individuo in sintonia con la cultura di riferimento<br />

e con le istanze personali.<br />

Le condizioni pol<strong>it</strong>iche e produttive rendono da tempo<br />

difficile in molte aree l’attuarsi di tale sinergia: l’Italia<br />

stessa denuncia carenze sotto questo aspetto. Ma sono<br />

all’origine delle difficoltà anche divergenze di idee, di<br />

obiettivi, di approccio tra le figure coinvolte nel processo<br />

educativo e, più in generale, in seno alla comun<strong>it</strong>à.<br />

Pensiamo all’aggressiva comunicazione televisiva, ai confl<strong>it</strong>ti<br />

etnici e religiosi, ai molteplici e difformi modelli di<br />

riferimento offerti, alla reticenza su argomenti di attuali-<br />

tà dalle significative valenze etiche.<br />

Messaggi contrastanti e silenziose assenze accompagnano<br />

dunque le fasi di cresc<strong>it</strong>a giovanili e adulte, rendendo<br />

il percorso di maturazione più arduo, più lungo, più<br />

lacunoso. In Italia le responsabil<strong>it</strong>à civiche e famigliari di<br />

ciascuno sollec<strong>it</strong>ano ripetutamente riflessioni e scelte<br />

che possono permettere, se attuate, a giovani e adulti di<br />

vivere una proficua esperienza educativa. In aree mondiali<br />

profondamente disagiate la volontà individuale risulta<br />

poco efficace senza l’impegno di ist<strong>it</strong>uzioni e realtà<br />

economiche e associative a fornire strutture, personale<br />

e strumenti.<br />

Consapevoli dei problemi e delle necess<strong>it</strong>à <strong>it</strong>aliane e<br />

dell’impegno che la loro soluzione comporta, desideriamo<br />

proporre alla comun<strong>it</strong>à di Sarnico uno sguardo su<br />

un’altra realtà, la Costa d’Avorio. S<strong>it</strong>uata nel golfo di Guinea<br />

con una popolazione di oltre 14 milioni di ab<strong>it</strong>anti, è<br />

divisa in due grandi regioni naturali. Nel sud, più piovoso,<br />

coperto da una f<strong>it</strong>ta foresta tropicale, i cap<strong>it</strong>ali stranieri


hanno avviato grandi piantagioni di prodotti di esportazione: caffè,<br />

cacao e banane. Nel nord, altopiano di savane, piccoli proprietari<br />

coltivano sorgo, mais e arachidi. La Costa d'Avorio vive uno dei processi<br />

di deforestazione più rapidi al mondo, contro il quale le donne,<br />

soprattutto nelle aree rurali, si sono attivate.<br />

Come accade nei paesi più disagiati, le famiglie sono sole sul fronte<br />

educativo, in attesa del supporto dello Stato che raramente è in<br />

grado di rispondere.<br />

La presenza di missionari laici e religiosi si attiva allora su questo<br />

fronte, con un’azione formativa ed educativa sul piano civile, umano<br />

e professionale che assume i caratteri di vera e propria assistenza,<br />

poiché fornisce ai bambini e ai giovani anche cibo, alloggio, farmaci,<br />

vestiario. I missionari, figure esterne alle comun<strong>it</strong>à pur se inser<strong>it</strong>e nel<br />

medesimo contesto, assumono il ruolo di promotori e coordinatori,<br />

a volte di educatori in prima persona.<br />

I missionari cattolici partono da Bergamo verso la Costa d’Avorio<br />

nel 1972, in risposta alla richiesta rivolta dal vescovo di Abengourou,<br />

Mons. Eugenio Kwaku, al vescovo di Bergamo, Mons. Clemente<br />

Gaddi: «L’Africa oggi ha sete di Cristo… Le chiedo dei “portatori<br />

d’acqua”… È una giovane chiesa che si rivolge alla sorella maggiore<br />

più grande e matura per essere aiutata. Nel nome di Cristo, non mi<br />

dica di no».<br />

Don Massimo Cornelli, prete della diocesi di Bergamo originario di<br />

Almenno San Salvatore, dal 2007 è nella parrocchia di Saint Maurice<br />

in Agnebilekrou in Costa d’Avorio insieme ad altri due sacerdoti. È<br />

il presidente del com<strong>it</strong>ato di gestione della scuola parrocchiale, un<br />

collegio aperto a oltre 800 studenti, tra cui un centinaio di ragazze<br />

che risiedono all’interno perché originarie di villaggi assai lontani da<br />

Agnebilekrou.<br />

Il collegio è una realtà formativa importante per il terr<strong>it</strong>orio, necessaria<br />

al punto che lo Stato vi manda centinaia di alunni che non è in<br />

grado di accogliere nelle scuole pubbliche. Attualmente una nuova<br />

direttrice sta guidando un’attenta riorganizzazione, con l’intento di<br />

risanare il forte deb<strong>it</strong>o contratto negli anni passati, quando lo Stato<br />

non ha mai versato le somme destinate a coprire le spese per gli<br />

alunni inviati.<br />

Il Gruppo missionario ha deciso di sostenere il collegio di don<br />

Massimo, destinando al risanamento del deb<strong>it</strong>o quanto raccoglierà<br />

nell’anno 2013 dalla comun<strong>it</strong>à di Sarnico.<br />

Proporremo, tra le varie iniziative di sensibilizzazione, un percorso<br />

di riflessione condotto in seno ai gruppi di catechismo e il consueto<br />

incontro serale presso la Chiesa degli Alpini nel mese di giugno. Grazie<br />

per quanto offrirete!<br />

Gen. 2013 ilPorto - 11


CHIESA UNIVERSALE<br />

da “Avvenire"<br />

«È passato un anno dall’ultima edizione della “Holy Land Coordination”<br />

e da allora la gente di questa regione si è trovata a<br />

vivere eventi oscuri e drammatici: il confl<strong>it</strong>to a Gaza e nel sud<br />

d’Israele, la guerra civile in Siria che ha causato un alto numero<br />

di rifugiati in altri paesi, la crescente polarizzazione in Israele e<br />

Palestina». Inizia con un elenco piuttosto drammatico e dettagliato<br />

il comunicato conclusivo stilato dai vescovi giunti da Usa,<br />

Europa e Canada partecipanti al tredicesimo incontro a sostegno<br />

dei luoghi in cui visse Gesù. I Vescovi partecipanti hanno<br />

12 - ilPorto Gen. 2013<br />

«Giovani, siete chiamati a<br />

essere piccole luci»<br />

Il Papa ai pellegrini di Taizé: cercare l’un<strong>it</strong>à dei cristiani è un impegno irrevocabile.<br />

«Laudate omnes gentes, laudate Dominum». I giovani di Taizé salutano<br />

l’ingresso di Benedetto XVI con il loro noto inno di lode al Signore. In<br />

migliaia riempiono la piazza San Pietro dove sono raccolti per pregare<br />

insieme al vescovo di Roma. E l’anziano Pontefice, nonostante il freddo<br />

pungente - ha voluto pregare insieme a loro accogliendoli ai piedi del<br />

Palazzo Apostolico dove eserc<strong>it</strong>a la missione di supremo pastore della<br />

Chiesa universale. Vengono da ogni parte del mondo. Si sentono voci<br />

in lingua francese, tedesca, inglese, anche se l’idioma più diffuso è il polacco,<br />

è dalla Vistola infatti che arriva il gruppo più numeroso dei quarantamila<br />

giovani che hanno pacificamente invaso Roma, come ricorda<br />

il Papa nel suo saluto, «per pregare presso le tombe dei santi apostoli<br />

Pietro e Paolo», che «in questa c<strong>it</strong>tà» hanno «versato il loro sangue<br />

per Cristo». Il momento di preghiera è semplice e partecipato. I canti<br />

sono quelli in latino di Taizé, con melodie dal sapore antico: «Misericordias<br />

Domini in aeternum», «Ven<strong>it</strong>e, exultemus Dominu, ven<strong>it</strong>e, ad oremus».<br />

E poi c’è il momento di silenzio, intenso, partecipato. Benedetto<br />

XVI rivolge il saluto ai giovani in più lingue. In <strong>it</strong>aliano ringrazia il priore<br />

di Taizé, fratel Alois, per le «parole calorose e piene di affetto» che gli<br />

ha rivolto poco prima. E poi si rallegra con i pellegrini che con il loro<br />

Terra Santa, insieme per una pace giusta<br />

I vescovi tra le comun<strong>it</strong>à cristiane della regione<br />

arrivo a Roma hanno «incontrato» in tal modo «l’intenzione dell’Anno<br />

della Fede iniziato il mese di ottobre». In inglese il Papa ricorda la figura<br />

di frère Roger, fondatore della Comun<strong>it</strong>à., «testimone instancabile del<br />

Vangelo, della pace e della riconciliazione, animato dal fuoco di un ecumenismo<br />

della sant<strong>it</strong>à», che «ha incoraggiato tutti coloro che passano<br />

per Taizé a diventare dei cercatori di comunione». «Durante questi<br />

giorni a Roma, possiate lasciar crescere nei vostri cuori questo “sì” a<br />

Cristo, approf<strong>it</strong>tando specialmente dei lunghi tempi di silenzio che occupano<br />

un posto centrale nelle vostre preghiere comun<strong>it</strong>arie, dopo<br />

l’ascolto della Parola di Dio». «Tornando a casa - prosegue - nei vostri<br />

Paesi, vi inv<strong>it</strong>o a scoprire che Dio vi fa corresponsabili della sua Chiesa,<br />

in tutta la varietà delle vocazioni». Infine, in polacco, il Pontefice quasi si<br />

compiace che «i canti di Taizé riempiono in questi giorni le Basiliche di<br />

Roma» ribadendo che «il canto è un sostegno e un’espressione incomparabile<br />

della preghiera». E consegna quasi un mandato alle migliaia di<br />

giovani che lo stanno ad ascoltare. «Cari giovani amici, Cristo non vi<br />

toglie dal mondo», dice, «Vi manda là dove la luce manca, perché la<br />

portiate ad altri». «Sì, - aggiunge - siete tutti chiamati ad essere delle<br />

piccole luci per quanti vi circondano».<br />

diramato un bilancio complessivo di sei giorni, il via lo scorso 5<br />

gennaio ricchi di vis<strong>it</strong>e e testimonianze. Hanno incontrato le comun<strong>it</strong>à<br />

cristiane di Gaza, Betlemme, Be<strong>it</strong> Jala, Madaba, e Zarqa,<br />

muovendosi tra Israele, Palestina e Giordania.<br />

«La nostra fede è stata arricch<strong>it</strong>a dalla forza e dal coraggio delle<br />

persone che abbiamo incontrato», hanno scr<strong>it</strong>to nel comunicato<br />

conclusivo confermando la volontà di lavorare «con il<br />

massimo impegno per convincere i nostri rispettivi governi a<br />

riconoscere le cause che sono alla radice della sofferenza in<br />

questa terra e ad intensificare i loro sforzi per una pace giusta».<br />

«Ci sentiamo spinti a promuovere una pace giusta e inv<strong>it</strong>iamo<br />

le comun<strong>it</strong>à cristiane nei nostri Paesi d’origine e le persone di<br />

buona volontà in tutto il mondo a sostenere il lavoro intrapreso<br />

in questa regione per costruire un futuro migliore».<br />

E facendo eco alle parole del Papa, riprendono un passaggio<br />

del discorso di Benedetto XVI rivolto al Corpo diplomatico accred<strong>it</strong>ato<br />

presso la Santa Sede:…«In segu<strong>it</strong>o al riconoscimento<br />

della Palestina quale Stato Osservatore non Membro delle<br />

Nazioni Un<strong>it</strong>e, rinnoviamo l’auspicio che, con il sostegno della<br />

comun<strong>it</strong>à internazionale, Israeliani e Palestinesi s’impegnino per<br />

una pacifica convivenza nell’amb<strong>it</strong>o di due Stati sovrani, dove il<br />

rispetto della giustizia e delle leg<strong>it</strong>time aspirazioni dei due Popoli<br />

sia tutelato e garant<strong>it</strong>o».<br />

«Gerusalemme, diventa ciò che il Tuo nome significa! C<strong>it</strong>tà della<br />

Pace e non della divisione».


Il Papa: verso chi soffre come il Buon Samar<strong>it</strong>ano<br />

L’11 febbraio, memoria l<strong>it</strong>urgica della Beata Vergine Maria di Lourdes,<br />

si celebra in forma solenne, presso il Santuario di Altötting, la<br />

XXI Giornata mondiale del malato. Tale giornata è per i malati, per gli<br />

operatori san<strong>it</strong>ari, per i fedeli cristiani e per tutte le persone di buna<br />

volontà «momento forte di preghiera, di condivisione, di offerta della<br />

sofferenza per il bene della Chiesa e il richiamo per tutti a riconoscere<br />

nel volto del fratello infermo il Santo Volto di Cristo che, soffrendo,<br />

morendo e risorgendo ha operato la salvezza per l’uman<strong>it</strong>à. In questa<br />

circostanza, mi sento particolarmente vicino a ciascuno di voi, cari<br />

ammalati che, nei luoghi di assistenza e di cura o anche a casa, vivete<br />

un difficile momento di prova a causa dell’inferm<strong>it</strong>à e della sofferenza.<br />

Le «molteplici opere di pace», di cui il mondo «è ricco», sono la migliore<br />

testimonianza dell’«innata vocazione dell’uman<strong>it</strong>à alla pace». Si<br />

può anzi dire che «in ogni persona il desiderio di pace è aspirazione<br />

essenziale», perché «la pace è il bene per eccellenza da invocare<br />

come dono di Dio e, al tempo stesso, da costruire con ogni sforzo».<br />

Celebrando nella Basilica Vaticana la Messa nella ricorrenza della 46a<br />

Giornata mondiale della pace, centrata quest’anno sul tema Beati gli<br />

operatori di pace, Benedetto XVI ha così voluto sottolineare quale<br />

sia, appunto, l’autentica vocazione dell’uomo. Un’affermazione forte,<br />

ha sottolineato il Pontefice, da ribadire «nonostante il mondo<br />

sia purtroppo ancora segnato da focolai di tensione e di contrapposizione<br />

causati da crescenti disuguaglianze fra ricchi e poveri, dal<br />

prevalere di una mental<strong>it</strong>à egoistica e individualista espressa anche<br />

da un cap<strong>it</strong>alismo finanziario sregolato, oltre che da diverse forme<br />

di terrorismo e di criminal<strong>it</strong>à». Ma, ha aggiunto, per contribuire a<br />

costruire la pace serve, innanz<strong>it</strong>utto, averla in se stessi. Per questo,<br />

anche «in mezzo agli eventi a volte tumultuosi e confusi della storia,<br />

eventi in cui spesso non cogliamo il senso e che ci sconcertano», è<br />

L’inv<strong>it</strong>o a vivere la malattia in una prospettiva di fede<br />

A tutti giungano le parole rassicuranti dei Padri del Concilio Ecumenico<br />

Vaticano II: «Non siete né abbandonati, né inutili: voi siete la sua<br />

trasparente immagine». Per accompagnarvi nel pellegrinaggio verso il<br />

Santuario di Altötting vorrei proporre alla vostra riflessione la figura<br />

emblematica del Buon Samar<strong>it</strong>ano.<br />

L’Anno della fede che stiamo vivendo cost<strong>it</strong>uisce un’occasione propizia<br />

per intensificare la diaconia della car<strong>it</strong>à nelle nostre comun<strong>it</strong>à ecclesiali,<br />

per essere ciascuno buon Samar<strong>it</strong>ano verso l’altro, verso chi ci<br />

sta accanto. A questo propos<strong>it</strong>o, vorrei richiamare alcune figure, tra<br />

le innumerevoli nella storia della Chiesa, che hanno aiutato le persone<br />

malate a valorizzare la sofferenza sul piano umano e spir<strong>it</strong>uale, affinché<br />

siano di esempio e di stimolo. Santa Teresa del Bambin Gesù e del<br />

Volto Santo esperta nella «scientia amoris». Mosso dalla car<strong>it</strong>à verso<br />

il prossimo, Raoul Follereau ha dedicato la propria v<strong>it</strong>a alla cura delle<br />

persone affette dal morbo di Hansen. La beata Teresa di Calcutta<br />

iniziava sempre la sua giornata incontrando Gesù nell’Eucaristia per<br />

uscire poi nelle strade con la corona del Rosario in mano ad incontrare<br />

e servire il Signore presente nei sofferenti, specialmente in coloro<br />

che sono «non voluti, non amati, non curati». Vorrei infine rivolgere il<br />

mio pensiero di viva riconoscenza e di incoraggiamento alle ist<strong>it</strong>uzioni<br />

san<strong>it</strong>arie cattoliche e alla stessa società civile, alle diocesi, alle comun<strong>it</strong>à<br />

cristiane alle famiglie religiose impegnate nella pastorale san<strong>it</strong>aria. In<br />

tutti possa crescere la consapevolezza che «nell’accoglienza amorosa e<br />

generosa di ogni v<strong>it</strong>a umana, soprattutto se debole e malata». «Affido<br />

questa XXI Giornata mondiale del malato all’intercessione della Santissima<br />

Vergine Maria delle Grazie venerata ad Altötting».<br />

46 a Giornata mondiale della Pace<br />

Il Papa: è la pace la vera vocazione dell’uman<strong>it</strong>à<br />

L’inv<strong>it</strong>o di Benedetto XVI:<br />

è il bene per eccellenza da invocare come dono di Dio e, al tempo stesso, da costruire con ogni sforzo.<br />

necessario saper mantenere quella «pace interiore» che prima di<br />

tutto, ha spiegato ricordando le Beat<strong>it</strong>udni e i salmi, è nello stesso<br />

tempo «dono messianico e opera umana…è pace con Dio, nel vivere<br />

secondo la sua volontà. È pace interiore con se stessi, e pace<br />

esteriore con il prossimo e con tutto il creato». Ha aggiunto «Come<br />

possiamo sentire in noi la pace, malgrado i problemi, le oscur<strong>it</strong>à,<br />

le angosce?». La risposta, ha messo in evidenza Benedetto XVI, ci<br />

viene data da Maria, la quale pur di fronte a «tanti avvenimenti imprevisti…<br />

non si scompone, non si ag<strong>it</strong>a, non è sconvolta da fatti più<br />

grandi di lei; semplicemente considera, in silenzio, quanto accade,<br />

lo custodisce nella sua memoria e nel suo cuore, riflettendovi con<br />

calma e seren<strong>it</strong>à». Ha concluso c<strong>it</strong>ando il Libro dei Numeri, che ci<br />

ricorda come «dalla contemplazione del volto di Dio nascono gioia,<br />

sicurezza e pace»: «Ecco, cari fratelli - è stata la sua esortazione<br />

finale - il fondamento della nostra pace: la certezza di contemplare<br />

in Gesù Cristo lo splendore del volto di Dio Padre, di essere figli nel<br />

Figlio, e avere così, nel cammino della v<strong>it</strong>a, la stessa sicurezza che<br />

il bambino prova nelle braccia di un Padre buono e onnipotente».<br />

Gen. 2013 ilPorto - 13


CHIESA DIOCESANA<br />

da “L’Eco di Bergamo”<br />

«La fede non è mai un ostacolo alla pace. La<br />

fede cristiana alimenta la pace. È necessario<br />

un nuovo modello di sviluppo economico,<br />

fondato sulla gratu<strong>it</strong>à. Nella nostra società<br />

mercantile e tecnocratica, forse qualcuno<br />

potrebbe sorridere parlando di gratu<strong>it</strong>à, che<br />

è invece una porta aperta sui valori che non<br />

«Non solo tolleranza<br />

Serve educare alla pace»<br />

Il vescovo Beschi alla Messa per la Giornata mondiale - Ripreso il messaggio del Papa.<br />

Questa frase, tratta dal testamento spir<strong>it</strong>uale<br />

del vescovo Roberto Amadei, è stata c<strong>it</strong>ata<br />

nella Messa in sua memoria e suffragio nel 3°<br />

anniversario della morte, celebrata nella chiesa<br />

parrocchiale di San Paolo e presieduta dal<br />

14 - ilPorto Gen. 2013<br />

hanno prezzo. È necessaria una pedagogia e<br />

una educazione alla pace e al perdono, che<br />

non significa soltanto tolleranza o dire no alle<br />

vendette».<br />

Sono le parole del vescovo Francesco Beschi,<br />

che nella parrocchiale di Santa Lucia-tempio<br />

votivo, ha presieduto la Concelebrazione eucaristica<br />

diocesana nella 46a Giornata mondiale<br />

della pace, sul tema «Beati gli operatori<br />

di Pace», scelto da Papa Benedetto XVI. «La<br />

pace - ha detto monsignor Beschi nell’omelia<br />

- è un’intenzione grande che abbraccia tutto<br />

il mondo e tutti gli uomini. Parlare di pace il<br />

primo giorno dell’anno nuovo porta in sé<br />

l’attesa di un mondo migliore». Il vescovo ha<br />

riproposto alcuni passaggi del messaggio per<br />

la Giornata mondiale inviato dal Pontefice ai<br />

cattolici, a tutti gli uomini di buona volontà e ai<br />

capi di Stato. In particolare monsignor Beschi<br />

ha ripreso tre affermazioni basilari: «la pace<br />

è possibile, è esigente, è necessaria». Riprendendo<br />

ancora il messaggio di Benedetto XVI,<br />

il vescovo ha ricordato le condizioni per costruire<br />

giorno per giorno la pace. Gesù Cristo<br />

è nostra pace: «la pace ha bisogno di Dio, del<br />

Vangelo e dei credenti», la pace è convivenza<br />

che si costruisce su ver<strong>it</strong>à, libertà, amore,<br />

giustizia. «Sono i quattro pilastri indicati cinquant’anni<br />

fa dal Beato Papa Giovanni nella“.<br />

Pacem in Terris”. Questi pilastri sono oggi più<br />

avvert<strong>it</strong>i di ieri per l’allargarsi della disuguaglianza<br />

sociale che rischia di portare a risentimento<br />

e confl<strong>it</strong>to sociale». La promozione<br />

della v<strong>it</strong>a, matrimonio, dir<strong>it</strong>ti e doveri sociali,<br />

soprattutto il lavoro: «Oggi si deve parlare<br />

con più forza di accesso e mantenimento<br />

del lavoro». Un nuovo modello di sviluppo:<br />

«Deve basarsi sulla gratu<strong>it</strong>à come espressione<br />

di fratern<strong>it</strong>à». L’impegno educativo: «Bisogna<br />

educare gli uomini alla pace e al perdono, che<br />

non significa soltanto tolleranza o dire no alle<br />

vendette». «Il messaggio del Papa - ha concluso<br />

il vescovo - è di accogliere come dono<br />

e impegno per le famiglie, le nostre comun<strong>it</strong>à<br />

cristiane, la nostra c<strong>it</strong>tà e la nostra terra. È da<br />

accogliere come Maria ha accolto il Figlio di<br />

Dio nella sua divina matern<strong>it</strong>à».<br />

Insieme al vescovo hanno concelebrato, fra<br />

gli altri, il vicario generale monsignor Davide<br />

Pelucchi, il parroco di Santa Lucia monsignor<br />

Maurizio Gervasoni e don Francesco Poli,<br />

direttore dell’Ufficio diocesano di pastorale<br />

sociale.<br />

Concerto per ricordare il vescovo Amadei<br />

«Chiedo a tutti i carissimi fedeli di portarmi nelle loro preghiere e di<br />

presentarmi alla misericordia del Signore.<br />

Ho amato moltissimo i fratelli nella fede e figli nella guida pastorale».<br />

parroco monsignor Alessandro Locatelli, che<br />

è stato segretario del vescovo defunto dapprima<br />

a Savona-Noli e poi, dal 1992 al 2009,<br />

a Bergamo. In questa parrocchia, dopo il suo<br />

r<strong>it</strong>iro e fin quando l’incedere della malattia l’ha<br />

permesso, il vescovo Amadei veniva a celebrare,<br />

e a confessare, oltre a tessere una rete<br />

di amicizie. Fra i celebranti monsignor Lucio<br />

Carminati, delegato vescovile alla attiv<strong>it</strong>à economiche,<br />

e don James Organisti, cappellano<br />

degli univers<strong>it</strong>ari. Nella solenn<strong>it</strong>à dell’Epifania,<br />

monsignor Locatelli ha ripreso passi dell’omelia<br />

del vescovo Amadei: «Quella dei Magi era<br />

l’inquietudine della ricerca della ver<strong>it</strong>à, disponibile<br />

ad accettare il Salvatore anche quando si<br />

presenta come un povero Bimbo. I Magi sono<br />

molto vicini a noi nel lungo viaggio dell’uomo<br />

verso Dio. Però Dio è pellegrino e cammina<br />

con noi». Al termine della Messa si è tenuto un<br />

Concerto per la Pace in memoria del vescovo<br />

Amadei con l’ensemble di ch<strong>it</strong>arre dell’Accademia<br />

di Santa Cecilia, diretto da Paolo Viscardi.<br />

I brani musicali sono stati alternati da alcune<br />

riflessioni del vescovo Amadei sull’enciclica<br />

«Pacem in terris» del Beato Papa Giovanni, da<br />

lui defin<strong>it</strong>a «il capolavoro» del pontificato.


«L’Epifania manifesta l’amore di Dio per gli uomini»<br />

Il vescovo: «La vera meraviglia sta nel cammino dei Magi e nel loro riconoscere il Bimbo»<br />

«L’Epifania è la manifestazione dell’amore di<br />

Dio a tutti i popoli e a tutti li uomini. Questa<br />

è la missione dei cristiani nel nostro tempo.<br />

La festa dell’Epifania è una festa missionaria<br />

non tanto perché si accresca il numero o la<br />

potenza dei cristiani, ma per far scoprire la<br />

«La fede dei migranti,<br />

speranza per le nostre<br />

parrocchie? C’è ancor<br />

molto da fare». A dirlo<br />

è don Massimo Rizzi,<br />

direttore dell’Ufficio<br />

Migranti della diocesi<br />

di Bergamo, riprendendo<br />

il tema della Giornata mondiale del migrante.<br />

Nel messaggio di Papa Benedetto XVI si indicano le «migrazioni come<br />

un pellegrinaggio di fede e speranza», tuttavia don Rizzi non nasconde<br />

che in Bergamasca e in tutta Italia, ci sia ancora molta strada da percorrere<br />

per l’accoglienza e l’inclusione degli immigrati.<br />

Il riferimento principale è alle cosiddette «seconde generazioni», ovvero<br />

i figli di immigrati nati in Italia o giunti da noi sin da bambini. «Già<br />

l’anno scorso avevamo 420 mila minori stranieri nati in Italia e il presidente<br />

della Repubblica ha ricordato nel messaggio di fine anno, che<br />

non possono essere considerati stranieri - attacca il direttore dell’Ufficio<br />

Migranti -.<br />

In tutta Italia è stata promossa una campagna e una raccolta firme<br />

meraviglia di Dio». Sono le parole del vescovo<br />

Francesco Beschi, che in Cattedrale ha presieduto<br />

una solenne Concelebrazione eucaristica<br />

nella solenn<strong>it</strong>à dell’Epifania, memoria<br />

dell’arrivo dei Magi alla grotta di Betlemme<br />

e manifestazione del Salvatore a tutti i popoli<br />

della terra. «I Magi - ha detto il vescovo all’omelia<br />

- rappresentano in ogni epoca i cercatori<br />

di Dio, i cercatori per chi fatica a credere,<br />

per chi è in ricerca della fede e per chi la fede<br />

è soltanto un sereno possesso. La festa dell’Epifania<br />

è anche la manifestazione dell’umiltà di<br />

Dio che si esprime nel Bimbo di Betlemme».<br />

«È una umiltà che sconcerta, si sorprende, ci<br />

supera - ha prosegu<strong>it</strong>o il vescovo -. Dio si è<br />

fatto uomo scegliendo una condizione umana,<br />

modesta, discreta di un Bimbo che è Re, a cui i<br />

Magi offrono doni regali. Questa umiltà di Dio<br />

è per tutti gli uomini, è la strada scelta da Dio<br />

per raggiungere ogni uomo, anche quello più<br />

dimenticato». In ogni epoca storica, la vicenda<br />

dei Magi ha affascinato i credenti. «Questa<br />

meraviglia - ha aggiunto monsignor Beschi -<br />

non sta tanto nel meravigliarsi di fronte a una<br />

vicenda con la stella cometa e la strada per-<br />

corsa, ma sta nel loro cammino, nel riconoscere<br />

e nell’adorare il Bimbo di Betlemme. Gli<br />

occhi dei Magi guardano in alto per vedere la<br />

stella, ma poi si abbassano gli occhi per cercare,<br />

guardare e riconoscere il Bimbo». Proprio<br />

il riconoscimento del Salvatore del mondo<br />

da parte dei Magi, che esprime la sua manifestazione<br />

a ogni popolo, fa dell’Epifania una<br />

vera festa missionaria per ogni credente. «Le<br />

comun<strong>it</strong>à cristiane del nostro tempo camminano<br />

del segno della missionarietà - ha detto<br />

il vescovo -.<br />

La festa dell’Epifania è una festa missionaria<br />

non tanto perché si accresca il numero o la<br />

potenza dei cristiani, ma per far scoprire la<br />

meraviglia e l’amore di Dio, che si manifesta<br />

nel Bimbo di Betlemme.<br />

È questa la missione dei cristiani nel nostro<br />

tempo, una missione verso ogni persona, in<br />

ogni condizione di v<strong>it</strong>a, anche quando c’è la<br />

fatica di credere». Insieme al vescovo hanno<br />

concelebratoil vicario generale monsignor<br />

Davide Pelucchi e il parroco del Duomo monsignor<br />

Giuseppe Sala.<br />

Fede e migranti<br />

Celebrata la Giornata mondiale<br />

Don Rizzi: «C’è ancora da fare per l’accoglienza»<br />

per una legge di iniziativa popolare per riconoscere loro la c<strong>it</strong>tadinanza<br />

<strong>it</strong>aliana. A cui abbiamo ader<strong>it</strong>o e partecipato. Anche il nostro vescovo<br />

Francesco Beschi ha firmato l’appello. Ma ad oggi nulla è cambiato».<br />

Ed ecco dunque che anche la comun<strong>it</strong>à cristiana può e deve fare la sua<br />

parte per l’accoglienza e l’inclusione dei c<strong>it</strong>tadini immigrati. Secondo<br />

don Rizzi, deve farlo a cominciare da una testimonianza di fede: «Come<br />

si collocano i cristiani di fronte ad episodi di razzismo? Essere cristiani<br />

significa accogliere Dio, se stessi e l’altro. E ricordo che anche Gesù<br />

stesso si è identificato con lo straniero». L’Ufficio migranti, oltre ad<br />

organizzare momenti di sensibilizzazione sul tema e ad occuparsi della<br />

pastorale migratoria delle comun<strong>it</strong>à cattoliche straniere, promuove<br />

anche ricerche e studi.<br />

Dice don Rizzi : «Abbiamo notato che anche nelle nostre parrocchie<br />

c’è ancora bisogno di un grande lavoro di sensibilizzazione. Basta pensare,<br />

infatti, che tra i fedeli c’è chi crede ancora che la presenza di<br />

immigrati aumenti la criminal<strong>it</strong>à o sia degradante per il tessuto sociale».<br />

«L’indagine fa emergere anche la fatica di molti immigrati di prima generazione<br />

nell’inserirsi nella v<strong>it</strong>a parrocchiale, preferendo la celebrazione<br />

della Messa tra gruppi etnico-linguistici» - conclude Don Rizzi-.<br />

Gen. 2013 ilPorto - 15


NUMERI UTILI<br />

UFFICI COMUNALI<br />

tel. 035 924111 - fax 035 924165<br />

Uffici Amministrativi (anagrafe)<br />

tel. 035 924126<br />

da lunedì a venerdì 9.00 -12.30<br />

lunedì martedì giovedì 17.30 -18.30<br />

Ufficio Tecnico Comunale<br />

Urbanistica/Edilizia Privata tel. 035 924145<br />

Lavori Pubblici/manutenzione tel. 035 92414<br />

Polizia municipale tel. 035924 114 - 335 5454846<br />

da lunedì a venerdì 9.00-12.30 /15.00 - 18.00<br />

Ufficio assistente sociale tel. 035 924152<br />

lunedì 17.30-18.30 mercoledì/giovedì 9.00 12.30<br />

Ufficio tributi tel. 035 924112<br />

lunedì mercoledì venerdì 9.00 -12.30 giovedì 17.30-18.30<br />

VEN 1 Confessioni 1a media<br />

DOM 3 ore 09.30 Battesimi comun<strong>it</strong>ari<br />

ore 16.00 Preghiera per la v<strong>it</strong>a<br />

LUN 4 ore 17.00 Ministri Straordinari Eucarestia<br />

MAR 5 ore 16.30 e 20. 30 Catechesi per gli adulti<br />

ore 20.30 La Casa - separati e divorziati a Villongo<br />

MER 6 ore 20.45 Gruppo Missionario<br />

GIO 7 ore 15.00 Confessioni 5a elementare<br />

ore 20.45 Incontro lettori<br />

Scuola vicariale a Villongo<br />

SAB 9 24 ORE DI ADORAZIONE<br />

Confessioni 2a media a<br />

DOM 1O CARNEVALE IN ORATORIO<br />

LUN 11 XXI FESTA DELL'AMMALATO<br />

ore 16.15 Incontro chierichetti<br />

ore 20.45 Consiglio Pastorale - lettera Vescovo<br />

MAR 12 ore 16.30 e 20. 30 Catechesi per gli adulti<br />

MER 13 LE CENERI<br />

ore 16.30 Santa messa per i ragazzi<br />

ore 16.45 Redazione de "il Porto"<br />

ore 20.45 Gruppo Missionario<br />

Foto Civis<br />

Sede operativa: tel. 035 911893<br />

Responsabile operativo: tel. 338 5467160<br />

e.mail: protezionecivilesarnico@gmail.com<br />

PROTEZIONE CIVILE<br />

BIBLIOTECA COMUNALE<br />

tel. 035 912134 lunedì chiuso<br />

Martedì 14.30-19.00 Mercoledì 15.00-19.00<br />

Giovedì 09.00-12.30 15.00-19.00 Venerdì 15.00-19.00<br />

Sabato 09.00-12.30 / 15.00-17.00<br />

GIO<br />

Febbraio 2013<br />

14 ore 15.00 Confessioni 5a elementare<br />

Scuola Vicariale a Villongo<br />

VEN 15 SACRO TRIDUO DEI DEFUNTI<br />

Confessioni 2a media b<br />

ore 16.30 e 20.00 Via Crucis<br />

Scuola di preghiera in Seminario<br />

SAB 16 SACRO TRIDUO DEI DEFUNTI<br />

DOM 17 SACRO TRIDUO DEI DEFUNTI<br />

ore 16.00 Funzione di chiusura<br />

MAR 19 ore 16.30 e 20. 30 Catechesi per gli adulti<br />

MER 20 ore 20.00 Ufficio Comun<strong>it</strong>ario<br />

VEN 22 Confessioni 2a media c<br />

ore 20.30 Incontro GGV<br />

ore 16.30 e 20.00 Via Crucis<br />

DOM 24 FAMILY DAY PER TUTTI<br />

LUN<br />

ore 15.00 Associazione Santo Rosario<br />

ore 17.00 Vespri e benedizione<br />

25 ore 16.15 Chierichetti<br />

MAR 26 ore 16.30 e 20. 30 Catechesi per gli adulti


La Scuola dell’Infanzia “A.Faccanoni” di Sarnico è, innanz<strong>it</strong>utto,<br />

l’unica in tutto il paese.<br />

La struttura, gest<strong>it</strong>a da un Consiglio d’Amministrazione<br />

con a capo la Presidente Boni Ines, è una<br />

scuola privata par<strong>it</strong>aria di ispirazione cristiana che accoglie<br />

i bambini dai 3 ai 6 anni, suddividendoli in sei sezioni<br />

eterogenee per età e sesso, atte a favorire la qual<strong>it</strong>à di<br />

relazione e una socializzazione più ampia.<br />

L’orario scolastico va dalle ore 08.30 alle ore 16.00 con<br />

ingresso dei bambini dalle 08.30 alle 09.15 e l’usc<strong>it</strong>a dalle<br />

15.30 alle 16.30.<br />

Per chi ne avesse bisogno, la scuola permette di usufruire<br />

di due importanti servizi rivolti alle famiglie: il TEMPO<br />

ANTICIPATO e il TEMPO PROLUNGATO.<br />

Il primo, dal prossimo anno scolastico, sarà modificato per<br />

agevolare ulteriormente quelle famiglie in cui entrambi i<br />

gen<strong>it</strong>ori lavorano: per questo sarà anticipato di venti minuti<br />

e si svolgerà quindi dalle 7.30 alle 8.30 anziché dalle<br />

7.50, mentre il secondo permetterà di lasciare i bambini a<br />

scuola fino alle ore 18.00.<br />

Entrambi i servizi sono gest<strong>it</strong>i da personale qualificato che<br />

intratterrà i bambini con semplici giochi e attiv<strong>it</strong>à per rendere<br />

i due momenti spensierati e sereni.<br />

L’offerta didattica della scuola è ricca e all’avanguardia: i<br />

bambini prendono parte a numerosi laboratori che permettono<br />

loro di vivere esperienze concrete e arricchire<br />

di giorno in giorno il loro bagaglio; tutto ciò attraverso<br />

attiv<strong>it</strong>à ludiche organizzate in laboratori di psicomotric<strong>it</strong>à,<br />

inglese, logico matematica, educazione linguistica, stradale<br />

e civica, per non parlare dei laboratori di falegnameria e<br />

avviamento allo sport.<br />

Dal corrente anno scolastico inoltre, grazie al costante<br />

supporto della Dott.sa Milena Perani, collaboratrice per<br />

anni dell’Univers<strong>it</strong>à Cattolica del Sacro Cuore, il Collegio<br />

Docenti sta sperimentando una nuova metodologia di lavoro<br />

improntata principalmente sullo stimolo e l’ascolto<br />

attento dei bambini; sono gli stessi infatti che, dopo aver<br />

ricevuto degli input, indirizzano la programmazione, pianificando<br />

ogni tappa del fantastico viaggio che percorreranno<br />

durante l’anno con le loro insegnanti.<br />

Queste ultime, attente ai bisogni e ai desideri dei bambini,<br />

non sono sole: la Scuola dell’Infanzia Faccanoni può infatti<br />

contare su un grande numero di volontari che, mettendo<br />

a disposizione il loro tempo e le loro capac<strong>it</strong>à, trasmet-<br />

Scuola dell’infanzia<br />

“A.Faccanoni” di Sarnico<br />

S C U O L A<br />

Ancora più vicina alle famiglie<br />

tono ai bambini le loro infin<strong>it</strong>e conoscenze raccontando<br />

loro storie, accompagnandoli nel momento della nanna,<br />

aiutandoli a scoprire mondi per loro ancora inesplorati.<br />

Tra queste fantastiche persone, la Scuola può vantare<br />

l’importantissima collaborazione con la Dott.ssa Logopedista<br />

Mangili Silvia che, in veste di esperta, aiuta le insegnanti<br />

ad accompagnare i bambini grandi, durante il loro<br />

ultimo anno, verso la Scuola Elementare.<br />

La Scuola è ben inser<strong>it</strong>a e attiva anche nella comun<strong>it</strong>à:<br />

è stretta e proficua la collaborazione con il Comune e<br />

la Parrocchia con la quale viene steso annualmente un<br />

programma di incontri e scambi per aiutare i bambini nel<br />

loro percorso didattico religioso.<br />

Molte sono infine le iniziative rivolte ai gen<strong>it</strong>ori tra le quali<br />

spiccano gli incontri, organizzati in collaborazione con la<br />

Comun<strong>it</strong>à Montana e il Consultorio Familiare del Basso<br />

Sebino, inerenti a problematiche relative alla cresc<strong>it</strong>a e<br />

alla gestione dei bambini.<br />

Inoltre il consultorio mette a disposizione una psicopedagogista….<br />

Da gennaio sono aperte le iscrizioni per il prossimo anno<br />

scolastico: verrà data la precedenza ai bambini residenti a<br />

Sarnico ed in segu<strong>it</strong>o agli altri, fino ad esaurimento posti.<br />

Per qualsiasi informazione o chiarimento potete contattare<br />

la segreteria della scuola dal lunedì al venerdì, dalle<br />

ore 9.30 alle ore 11.30, al n° fax 035-910522 o scrivere<br />

all’indirizzo mail asilo.segretieria@tiscali.<strong>it</strong><br />

A cura del Collegio Docenti<br />

La bellissima<br />

facciata del<br />

nostro asilo<br />

opera dell'Arch.<br />

Sommaruga<br />

Gen. 2013 ilPorto - 17


R I F L E T T I A M O<br />

a cura di Pier Luigi Billi<br />

Dio ci ha creati, noi esistiamo soltanto perché Egli ci conserva<br />

«Tu, o Signore, sei giusto, ed è retto il Tuo giudizio»<br />

Mmolti amici, e sono tanti, parlando con me del<br />

più e del meno, arrivavano immancabilmente<br />

al problema di Dio e cr<strong>it</strong>icando, mi facevano<br />

presente che Dio non è provvidente e giusto,<br />

fa ciò che vuole, lascia fare e non si interessa a noi. Alla<br />

fine concludono sempre con questo loro giudizio.<br />

A me non va, perché come cattolico e uomo di fede penso<br />

che sia immensamente provvidente e giusto. Cerco di<br />

spiegare e di far comprendere che l’uomo non è lasciato<br />

in balìa di se stesso e del suo istinto.<br />

Se io prendo un sasso e lo sollevo, questo rimane in<br />

tale posizione fino a che non lo lascio ricadere a terra.<br />

Qualcosa di simile avverrebbe nel creato se Dio non lo<br />

conservasse, esso ripiomberebbe nel nulla. Noi esistiamo<br />

perché Dio ci ha creati, noi esistiamo soltanto perché Egli<br />

ci conserva.<br />

La nostra v<strong>it</strong>a è un continuo dono di Dio e Dio non sol-<br />

18 - ilPorto Gen. 2013<br />

Riflettiamo:<br />

Dio è provvidente e giusto<br />

tanto conserva le cose ma le governa, le guida verso il<br />

fine per cui le ha create.<br />

Ovunque c’è un ordine stupendo: il sole splende e riscalda<br />

sempre come in principio, le stagioni si susseguono con<br />

la massima regolar<strong>it</strong>à, la terra produce sempre le stesse<br />

piante, gli animali continuano a vivere e a riprodursi sempre<br />

nello stesso modo. Tutto ciò rivela l’infin<strong>it</strong>a sapienza<br />

e potenza divina. Dio rispetta la libertà degli uomini, ma<br />

si riserva il dir<strong>it</strong>to di premiare coloro che osservano la<br />

sua legge e punire coloro che la trasgrediscono. In ciò si<br />

manifesta particolarmente la sua infin<strong>it</strong>a bontà e giustizia.<br />

Dio non cessa un istante di governare l’universo con le<br />

sue sapientissime leggi, così assiste continuamente l’uomo<br />

perché nulla gli manchi.<br />

Non tutti i disegni divini possono essere conosciuti e<br />

compresi dagli uomini, né Dio è tenuto a rendere conto<br />

del suo agire a quanti stoltamente pretenderebbero di


insegnargli come si fa a governare il mondo ed a liberarlo<br />

da tanti dolori e calam<strong>it</strong>à. Colui che ha creato l’universo<br />

sa anche governarlo come conviene. Egli ha lasciato entrare<br />

nel mondo i mali fisici, perché causati dal peccato,<br />

ha poi permesso il peccato per non togliere all’uomo l’uso<br />

della libertà. Egli però manifesta la sua misericordia<br />

perdonando i peccatori pent<strong>it</strong>i e la sua giustizia punendo<br />

gli impertinenti.<br />

Si dice spesso: perché Dio permette che i cattivi siano<br />

fortunati e felici? Dio è amore e quindi tenta di conquistarli<br />

con ogni mezzo possibile, magari ferendoli tavolta<br />

con qualche avvers<strong>it</strong>à perché si ravvedano o allo stesso<br />

modo cerca di guadagnarli beneficiandoli largamente.<br />

Perché Dio permette talvolta che i buoni siano disgraziati<br />

Riflessioni in ospedale<br />

La croce è la vera ricetta della felic<strong>it</strong>à e della v<strong>it</strong>a in pienezza. L’avid<strong>it</strong>à, insaziabil<strong>it</strong>à cui ci ha portati la società dei<br />

consumi, ci mette in croce, ci rende sofferenti ed insoddisfatti.<br />

La croce di Cristo ci aiuta a trovare nelle piccole ed umili cose la ver<strong>it</strong>à unica, che reca gioia all’uomo inquieto.<br />

E pensare che vogliono togliere la croce e Cristo dalle aule, dagli uffici e dagli ospedali! Dicono che offende i dir<strong>it</strong>ti<br />

dell’uomo. Poveretti, mi fanno pietà, non hanno cap<strong>it</strong>o niente, sono caduti in un nulla spaventoso, il baratro li ha<br />

inghiott<strong>it</strong>i. Il Crocifisso è il segno del dolore umano, il Crocifisso fa parte della storia del mondo!<br />

Pier Luigi Billi<br />

ed affl<strong>it</strong>ti? Essendo Dio amore, fa loro espiare le mancanze<br />

su questa terra così che abbiano a gioire nell’Aldilà.<br />

Noto dunque l’infin<strong>it</strong>a misericordia verso gli uomini e<br />

la massima esattezza nel giudicare le loro azioni, buone<br />

o cattive. Nel premiare o punire Egli tiene conto anche<br />

delle più piccole cose e darà la completa ricompensa del<br />

bene e del male soltanto nella v<strong>it</strong>a futura.<br />

Il salmo 118 dice: «Tu, o Signore, sei giusto, ed è retto<br />

il Tuo giudizio». Quindi Dio e provvidente e giusto, ha<br />

cura delle cose create da Lui dal nulla, le conserva e le<br />

dirige tutte al proprio fine con sapienza, bontà e giustizia<br />

infin<strong>it</strong>a.<br />

Penso sia proprio così…<br />

No, è proprio così!<br />

Gen. 2013 ilPorto - 19


R I F L E T T I A M O<br />

a cura di don Valentino Salvoldi<br />

Al Dio-Amore si arriva amando<br />

Dio ha educato il suo popolo a fidarsi di Lui e a credere nel suo Amore<br />

«Quando sento una persona parlare<br />

di fede, sono tentato istintivamente<br />

di giudicarla dogmatica, specialmente<br />

se r<strong>it</strong>iene di essere privilegiata proprio<br />

perché crede. Vedo comunque una<br />

certa util<strong>it</strong>à puramente umana nel<br />

credere in Dio: per lo meno semplifica<br />

tanti problemi. E’ conveniente credere<br />

nella Chiesa, se per essa s’intende il<br />

popolo di Dio che si sforza di perdonare<br />

e amare tutti. Giova credere nella v<strong>it</strong>a<br />

eterna: attutisce un po’ lo strazio della<br />

morte. Ma ciò che proprio non riesco<br />

a capire è come mai la Bibbia dica<br />

che bisogna credere nell’amore. Non<br />

dovrebbe l’amore imporsi e regnare per<br />

forza propria, senza bisogno di alcun<br />

ricorso a Dio?».<br />

Un tempo dicevo: «Chi<br />

crede in Dio ha una<br />

marcia in più rispetto<br />

a chi si dichiara ateo».<br />

Ora mi sbilancio ulteriormente,<br />

presentando la fede non come una<br />

possibil<strong>it</strong>à in più data al credente -<br />

una marcia supplementare - bensì<br />

come il motore stesso, senza il<br />

quale la macchina non va avanti.<br />

Di fronte all’inev<strong>it</strong>abile accusa di<br />

essere dogmatico, rispondo che<br />

pecca di dogmatismo chi afferma<br />

categoricamente: «Dio non c’è».<br />

Facendo appello alla fede,<br />

affermo che l’atto del credere<br />

è più rispettoso del proclama<br />

dell’ateismo: non faccio discorsi<br />

assoluti e categorici, ma asserisco<br />

liberamente e con grande umiltà<br />

testimonio la mia gioia di credere.<br />

Certo, il fatto di credere non ci<br />

risparmia i dubbi e i momenti di<br />

20 - ilPorto Gen. 2013<br />

«Noi abbiamo creduto nell'amore»<br />

Attualmente la<br />

nostra cultura<br />

genera persone<br />

fragili, omologate<br />

e timorose<br />

d’amare<br />

crisi, legati al silenzio di Dio, ma ogni rapporto - e tanto più quello<br />

con Dio - è fatto anche di momenti difficili e di notti oscure, che<br />

sono comunque ampiamente ripagati da momenti esaltanti e da<br />

giorni luminosi.<br />

Affermo che Dio esiste perché l’ho incontrato, ne ho fatto<br />

esperienza, quindi sento il bisogno di proporre a tutti quanto<br />

sia bello vivere cercando Dio e lasciandosi da lui cercare. Sento<br />

il bisogno di testimoniare che Dio s’incontra quando si fa<br />

un’esperienza d’amore: la Bibbia chiede di amare Dio e il prossimo<br />

“con tutto il cuore, con tutta l’anima, con tutte le nostre forze”.<br />

Non fa appello all’intelligenza, per farci comprendere che si può<br />

arrivare alla fede anche se non si è istru<strong>it</strong>i, se non sono stati letti<br />

tanti libri di teologia.<br />

Al Dio-Amore si arriva amando.<br />

La fede, mentre è un dono concesso a noi dal Signore nei tempi<br />

e nei modi opportuni, secondo i suoi piani provvidenziali, è anche<br />

un atto squis<strong>it</strong>amente umano, basato su una libera risposta e su<br />

una relazione v<strong>it</strong>ale che implica ascolto della Parola, adesione,<br />

fiducia, abbandono, continua ricerca.<br />

L’educazione alla fede – ogni tipo di fede – si basa su una necess<strong>it</strong>à<br />

umana: se i gen<strong>it</strong>ori non credessero nelle potenzial<strong>it</strong>à delle loro<br />

piccole creature e se queste non si fidassero dei gen<strong>it</strong>ori, la v<strong>it</strong>a<br />

scomparirebbe dalla terra.


Se gli uomini non credessero gli uni negli altri, si sbranerebbero<br />

a vicenda.<br />

Se un ragazzo e una ragazza non credessero nell’amore,<br />

non inizierebbero quella stupenda avventura che è sigillata<br />

con quell’anello che non a caso chiamiamo “fede”. Appunto<br />

perché r<strong>it</strong>engo la fede un atto squis<strong>it</strong>amente umano - oltre<br />

a essere il presupposto per credere in Dio - non reputo che<br />

debba essere giudicato dogmatico chi professa di credere<br />

in Dio.<br />

Nella presente generazione, la difficoltà di credere<br />

nell’amore rispecchia l’ident<strong>it</strong>à di molti giovani: persone<br />

v<strong>it</strong>time dell’analfabetismo dei sentimenti e imprigionate dalla<br />

paura di amare.<br />

Con volti diversi nelle varie età, l’amore è sempre messo<br />

alla prova.<br />

Attualmente la nostra cultura genera persone fragili,<br />

omologate e timorose d’amare. Specialmente i giovani<br />

hanno paura di tutto ciò che sa di defin<strong>it</strong>ivo; di soffrire per<br />

un distacco o per un abbandono; della tenerezza: l’uomo<br />

non deve chiedere nulla…; della responsabil<strong>it</strong>à di doversi<br />

fare carico di se stessi e degli altri; del giudizio di chi spesso è<br />

geloso di ogni amore.<br />

Ogni persona è chiamata a crescere nell’amore, custodirlo,<br />

difenderlo e renderlo fecondo.<br />

Se crede in Gesù Cristo, particolarmente nel suo Discorso<br />

della montagna, si sente orgogliosa di identificarsi con quella<br />

categoria di credenti che San Giovanni definisce “quelli che<br />

credono nell’amore” ( Cfr 1 Gv 4).<br />

L’Apostolo che Gesù amava ha osato pronunciare questa<br />

frase innanz<strong>it</strong>utto perché si è sent<strong>it</strong>o amato, gratu<strong>it</strong>amente,<br />

dal Figlio di Dio; inoltre, familiarizzando con la Sacra<br />

Scr<strong>it</strong>tura, ha fatto propria la pedagogia di Dio nell’educare il<br />

suo popolo a credere nell’Amore.<br />

Da Abramo a Cristo: più di dodici secoli di grandezze e di<br />

sconf<strong>it</strong>te, di splendori e di tenebre, di sant<strong>it</strong>à e di peccati.<br />

Dio ha educato il suo popolo a fidarsi di Lui e a credere<br />

nel suo Amore – quale fondamento di ogni altro amore –<br />

facendolo passare di terra in terra, di esodo in esodo.<br />

I nostri amori sono sempre imperfetti, fragili le nostre<br />

alleanze e precarie le nostre promesse di un amore senza<br />

fine. Il peccato che alberga in queste nostre membra mina<br />

fin dalle fondamenta l’edificio che cerchiamo di costruire<br />

nella giovane età, quando è più facile credere nell’amore.<br />

Se la costruzione è fondata sulla roccia che è Cristo e sullo<br />

Spir<strong>it</strong>o Santo, il Dio-Amore, c’è speranza che non crolli<br />

quando si scatena la bufera e straripano i fiumi.<br />

Se è fondata sull’inconsistente arena di un “io egoistico”<br />

(quello dell’uomo vecchio, peccatore), presuntuoso, non<br />

allenato dalla Parola che ci chiama a credere nell’amore, a<br />

scommettere sull’amore e a lottare perché esso sempre<br />

prevalga, è probabile che crolli al primo soffiare dei venti.<br />

Gen. 2013 ilPorto - 21


Fotocronaca<br />

L'albero che anche quest'anno la<br />

c<strong>it</strong>tadina di Peio ha offerto a Sarnico<br />

Il vescovo S.E. Mons. Carlo Mazza<br />

Messa solenne di San Mauro<br />

22 - ilPorto Gen. 2013<br />

Vigilia di Natale: don Loris depone il Bambinello nella mangiatoia sull'altare<br />

a cura di Silvano Marini<br />

Mons. V<strong>it</strong>torio Nozza riceve dal sindaco i 15.000 Euro per l'Emilia<br />

La serata con l'alpinista Silvio Mondinelli (ol Gnaro)


Natale 2012: Santa Messa del dolcetto - La carezza a Gesù Bambino La statua di San Mauro<br />

Benedizione delle tessere dell'Azione Cattolica<br />

Vigilia di Natale: Ingresso per la S.Messa con i "Baghècc "<br />

Il presepio nella nostra chiesa parrocchiale<br />

Vigilia di Natale animata dal coro "il Castello"<br />

Gen. 2013 ilPorto - 23


C O M U N I T À<br />

a cura di Carla Casati<br />

I punti essenziali del messaggio del Papa<br />

Sunto del messaggio del Papa inviato dal Segretariato Migranti,<br />

oggetto di discussione nel recente incontro di dicembre<br />

dei referenti vicariali.<br />

Fede e speranza per i migranti<br />

Fede e speranza riempiono spesso il bagaglio di coloro che emigrano:<br />

i viaggi di molti sono animati dalla profonda fiducia che Dio<br />

non abbandona le sue creature e tale conforto rende più tollerabili<br />

le fer<strong>it</strong>e dello sradicamento e del distacco, magari con la riposta<br />

speranza di un futuro r<strong>it</strong>orno alla terra d’origine.<br />

Dir<strong>it</strong>ti<br />

Il dir<strong>it</strong>to della persona ad emigrare - come ricorda la Cost<strong>it</strong>uzione<br />

conciliare Gaudium et Spes al n. 65 - è iscr<strong>it</strong>to tra i dir<strong>it</strong>ti<br />

umani fondamentali, con facoltà per ciascuno di stabilirsi dove crede<br />

più opportuno, per una migliore realizzazione delle sue capac<strong>it</strong>à<br />

e aspirazioni e dei suoi progetti.<br />

Nel contesto socio-pol<strong>it</strong>ico attuale, però, prima ancora che il dir<strong>it</strong>to<br />

a emigrare, va riaffermato il dir<strong>it</strong>to a non emigrare, cioè a<br />

essere in condizione di rimanere nella propria terra.<br />

La materna sollec<strong>it</strong>udine della Chiesa:<br />

gli interventi di soccorso<br />

Quando le migrazioni sono sotto il profilo dominante della povertà<br />

e della sofferenza, che non di rado produce drammi e tragedie. Qui<br />

si concretizzano interventi di soccorso per risolvere le numerose<br />

emergenze, con generosa dedizione di singoli e di gruppi, associazioni<br />

di volontariato e movimenti, organismi parrocchiali e diocesani<br />

in collaborazione con tutte le persone di buona volontà.<br />

Ev<strong>it</strong>are il rischio del mero assistenzialismo.<br />

La promozione umana va di pari passo con la comunione spir<strong>it</strong>uale.<br />

La materna sollec<strong>it</strong>udine della Chiesa:<br />

l'accoglienza<br />

In questa direzione, allora, prendono corpo gli interventi di accoglienza<br />

che favoriscono e accompagnano un inserimento integrale<br />

di migranti, richiedenti asilo e rifugiati, nel nuovo contesto socioculturale.<br />

La materna sollec<strong>it</strong>udine della Chiesa:<br />

l'integrazione<br />

Per favorire l’autentica integrazione, in una società dove tutti siano<br />

membri attivi e responsabili ciascuno del benessere dell’altro,<br />

24 - ilPorto Gen. 2013<br />

Giornata mondiale dei migranti<br />

generosi nell’assicurare apporti originali, con pieno dir<strong>it</strong>to di c<strong>it</strong>tadinanza<br />

e partecipazione ai medesimi dir<strong>it</strong>ti e doveri.<br />

Il cammino di integrazione comprende dir<strong>it</strong>ti e doveri, attenzione<br />

e cura verso i migranti perché abbiano una v<strong>it</strong>a decorosa, ma<br />

anche attenzione da parte dei migranti verso i valori che offre la<br />

società in cui si inseriscono.<br />

La materna sollec<strong>it</strong>udine della Chiesa:<br />

non trascura di evidenziare gli aspetti pos<strong>it</strong>ivi, le buone<br />

potenzial<strong>it</strong>à e le risorse di cui le migrazioni sono<br />

portatrici.<br />

Migranti e rifugiati, insieme alle difficoltà, possono sperimentare<br />

anche relazioni nuove e osp<strong>it</strong>ali, che li incoraggiano a contribuire<br />

al benessere dei Paesi di arrivo con le loro competenze professionali,<br />

il loro patrimonio socio-culturale e, spesso, anche con la loro<br />

testimonianza di fede, che dona impulso alle comun<strong>it</strong>à di antica<br />

tradizione cristiana, incoraggia ad incontrare Cristo e inv<strong>it</strong>a a conoscere<br />

la Chiesa.<br />

Il comp<strong>it</strong>o più importante e specifico per la Chiesa:<br />

non trascurare la dimensione religiosa, essenziale per<br />

la v<strong>it</strong>a di ogni persona.<br />

Verso i fedeli cristiani provenienti da varie zone del mondo l’attenzione<br />

alla dimensione religiosa comprende anche il dialogo ecumenico<br />

e la cura delle nuove comun<strong>it</strong>à.<br />

Mentre verso i fedeli cattolici si esprime, tra l’altro, nel realizzare<br />

nuove strutture pastorali e valorizzare i diversi r<strong>it</strong>i, fino alla piena<br />

partecipazione alla v<strong>it</strong>a della comun<strong>it</strong>à ecclesiale locale.


L'unione fa la forza<br />

C O M U N I T À<br />

A cura del C.P.A.C. Sarnico<br />

Rringraziando la comun<strong>it</strong>à per<br />

l’aiuto concreto che costantemente<br />

ci dà, facil<strong>it</strong>ando il<br />

lavoro di noi operatori quando<br />

al mattino apriamo la porta per<br />

accogliere le persone che si trovano<br />

in difficoltà, vogliamo rendervi un po’<br />

partecipi dei numeri.<br />

Persone che sono nostri vicini di<br />

casa, persone che incontriamo ogni<br />

giorno per strada, gen<strong>it</strong>ori di compagni<br />

di scuola dei nostri figli, ecc.<br />

A nome di tutti loro e ripeto, di noi<br />

operatori, vi ringraziamo e vi auguriamo<br />

un SERENO ANNO NUO-<br />

VO!<br />

(2012)<br />

(2010)<br />

(2011)<br />

Gen. 2013 ilPorto - 25


A S S O C I A Z I O N I<br />

a cura di Gian Franco Gaspari<br />

Nella foto da<br />

sinistra:<br />

Alberto Sacella<br />

e Ugo Belussi,<br />

vinc<strong>it</strong>ori della<br />

gara di scopa,<br />

mostrano i<br />

premi vinti<br />

Foto Archivio<br />

Associazione<br />

26 - ilPorto Gen. 2013<br />

Associazione Anziani e Pensionati<br />

XVI Corso Univers<strong>it</strong>ario<br />

Proponiamo anche per il mese di gennaio la<br />

consueta rubrica dell'Associazione Anzianio<br />

e Pensionati.<br />

Nell'augurare un buon 2013 a tutti gli<br />

iscr<strong>it</strong>ti inv<strong>it</strong>iamo a prendere visione del programma<br />

del Corso univers<strong>it</strong>ario stampato nella pagina<br />

successiva<br />

16° Corso Univers<strong>it</strong>ario<br />

Abbiamo il piacere di comunicare che anche<br />

quest’anno si terrà il Corso Univers<strong>it</strong>ario che<br />

avrà per t<strong>it</strong>olo: “L’Italia e l‘Europa - il nostro vicino<br />

lontano”<br />

Le lezioni avranno inizio il 6 Febbraio per chiudersi<br />

il 15 Maggio 2013.<br />

Mercoledì 3 Aprile avrà luogo la vis<strong>it</strong>a guidata al<br />

Lago d’Orta e la conclusione avverrà nel Basso<br />

Piemonte nei giorni 26-27-28 maggio.<br />

L’orario, come sol<strong>it</strong>o, sarà dalle ore 15.00 alle<br />

17.00 di ogni mercoledì, presso l’Aud<strong>it</strong>orium Comunale<br />

di Sarnico (g.c.).<br />

Anche per quest’anno ci è stato concesso il parcheggio<br />

gratu<strong>it</strong>o dalle 14,30 alle 17.30, semprechè<br />

sul cruscotto della vettura sia ben visibile il<br />

segno dell’Univers<strong>it</strong>à.<br />

Sono da tempo già aperte le iscrizioni presso la<br />

sede della nostra Associazione; la quota di iscrizione<br />

ai corsi è stata determinata in Euro 40,00.<br />

Il libro “Il Sig.Colombo”<br />

A propos<strong>it</strong>o del libro “Il Sig. Colombo” in distribuzione<br />

anche presso la nostra biblioteca, ci sono<br />

pervenuti i primi consensi e questo ci fa tanto<br />

piacere. Dobbiamo però fare ammenda di una<br />

dimenticanza imperdonabile: il dovuto ringraziamento<br />

allo sponsor del libro, non nominato né<br />

durante la presentazione di sabato 15 dicembre<br />

scorso e nemmeno nella cronaca pubblicata su “Il<br />

Porto” dello scorso mese.<br />

Al Cav. Gigi Galizzi che con tanto entusiasmo ha<br />

accettato di esserne lo sponsor, le nostre scuse<br />

ed un ringraziamento grande grande per aver<br />

reso possibile la pubblicazione di un libro tanto<br />

importante per la storia di Sarnico. Grazie di vero<br />

cuore Cavalier Galizzi, con l’augurio di ogni bene.<br />

Gara di scopa<br />

Si è svolta lo scorso mese la gara di scopa fra<br />

i nostri iscr<strong>it</strong>ti. Abbiamo il piacere di pubblicare<br />

la foto dei due vinc<strong>it</strong>ori: Alberto Sacella e Ugo<br />

Belussi.<br />

Arrivederci al prossimo anno.


Kiwanis Club del Sebino<br />

Nel corso della conviviale del mese di gennaio, tenutasi presso il Cocca Hotel di Sarnico, il<br />

Kiwanis Club del Sebino ha consegnato nelle mani della responsabile del gruppo "Famiglie<br />

solidali" la somma di 1.000 Euro da utilizzarsi per l'attiv<strong>it</strong>à "spazio giochi".<br />

All'evento erano presenti anche il Governatore del Kiwanis Italia San Marino dott. Roberto<br />

Garzulli, il luogotenente della divisione Lombardia2 Giovanni Carubelli e il past Luogotenente<br />

Dott. Giuseppe Cristaldi. I tre Officers si sono congratulati con il club per questo<br />

ulteriore service a favore dei bambini.<br />

Per informazioni sull'attiv<strong>it</strong>à del Kiwanis o per eventuali richieste di adesione, contattare i<br />

numeri 345 6168783 - 328 7567440 oppure consultare i s<strong>it</strong>i:<br />

www.kiwanis .<strong>it</strong> oppure www.kiwanislombardia2.<strong>it</strong><br />

Gen. 2013 ilPorto - 27


M U S I C A<br />

a cura di Gloria Belotti<br />

Immagino che ad ognuno di noi sia cap<strong>it</strong>ato più di una volta di rientrare<br />

a casa dopo una camminata al freddo e sentire sulla pelle,<br />

nelle ossa e nel cuore quella bellissima sensazione che fa dire:<br />

”Che bel caldo, sono a casa!” dove casa è ogni luogo accogliente,<br />

preparato per te, che aspetta il tuo arrivo.<br />

Come immagino, del resto, di poter pensare che tutti abbiamo sperimentato<br />

il brivido e il disagio di varcare la soglia di un ambiente<br />

freddo e sconosciuto.<br />

Oltre alla sensazione propriamente fisica possiamo ricondurre a<br />

questi momenti anche sentimenti e pensieri propri dell’anima.<br />

Tu lettore ti starai chiedendo cosa c’entra questa introduzione con<br />

il coro Effatà e con il racconto delle attiv<strong>it</strong>à che abbiamo svolto in<br />

questo mese di dicembre appena concluso.<br />

Spero che avrai la voglia di leggere tutto l’articolo e mi auguro di<br />

sapertelo spiegare.<br />

Come anticipato nel numero del mese scorso de “IL PORTO” gli<br />

eventi che ci hanno visto coinvolti sono stati numerosi e impegnativi.<br />

Abbiamo cantato in luoghi diversi, per motivi diversi, con musicisti e<br />

repertori diversi per ascoltatori diversi.<br />

Ogni momento è stato vissuto da tutto il coro con entusiasmo, partecipazione<br />

e impegno.<br />

Il messaggio cantato in tante lingue diverse, dall’inglese all’<strong>it</strong>aliano,<br />

dallo spagnolo al greco, dall’africano al tedesco è stato sempre lo<br />

stesso e cioè portare la GIOIA DEL VANGELO E LA VOGLIA DI<br />

LODARE UN IMMENSO DIO FATTOSI PICCOLO IN UN BIMBO<br />

28 - ilPorto Gen. 2013<br />

Coro Effatà:<br />

La gioia di cantare il Vangelo<br />

NATO PER NOI.<br />

Cantando si trasmettono tanti messaggi e tante emozioni a chi<br />

ascolta e se ne ricevono altrettante.<br />

Non bisogna essere esperti musicisti per comprendere che l’ambiente<br />

e il pubblico fanno sempre la differenza in un’esecuzione.<br />

Così ti puoi r<strong>it</strong>rovare a cantare nella piazza di Gazzaniga con il termometro<br />

sotto lo zero e i piedi gelati ma con la voce calda e vibrante<br />

perché davanti a te qualcuno sfida lo stesso freddo per ascoltarti<br />

e batterti le mani contento (un grazie di cuore all’inim<strong>it</strong>abile Suor<br />

Giuliana).<br />

Oppure cantare in una piccola chiesa del bresciano non troppo riscaldata,<br />

avvolta nella nebbia e nella neve ma piena di una comun<strong>it</strong>à<br />

accogliente e partecipante, guidata da un pastore che con tanta<br />

semplic<strong>it</strong>à improvvisa un rinfresco per poter offrire un po’ di ristoro<br />

dopo il concerto.<br />

Come del resto non aver problemi di freddo atmosferico perché<br />

il caldo del centro commerciale è sempre tanto, ma percepire attorno<br />

a te il freddo dell’indifferenza di chi passa riempiendo solo<br />

il carrello di tante cose e con sguardo assente e annoiato osserva<br />

senza scomporsi, come se le parole cantate non fossero altro che<br />

l’ennesimo messaggio pubblic<strong>it</strong>ario.<br />

Sono state occasioni importanti e belle che ci hanno arricch<strong>it</strong>o e ci<br />

hanno portato all’evento che fortemente come coro abbiamo voluto,<br />

progettato, organizzato e sostenuto e cioè il concerto NOTE<br />

DI NATALE tenutosi nella nostra chiesa SABATO 22 DICEMBRE.<br />

E’ stato un momento molto particolare, sent<strong>it</strong>o e partecipato da


tutti.<br />

L’idea guida è stata quella di percorrere tanti paesi e tanti continenti con lingue e culture<br />

diverse, accomunati dal messaggio del Natale che ci rende fratelli.<br />

I canti (seppur già conosciuti) sono stati presentati con un nuovo organico strumentale che<br />

ha dato loro una nuova veste.<br />

Le presentazioni non sono state solo rec<strong>it</strong>ate ma arricch<strong>it</strong>e da immagini e disegni.<br />

Il coro dei bambini ha saputo esprimere la sua continua cresc<strong>it</strong>a in qual<strong>it</strong>à e partecipazione.<br />

ge sempre la nostra chiesa, ma era ben altro e soprattutto altro.<br />

Erano i banchi pieni di persone attente e coinvolte. Era la magia e la stupenda semplic<strong>it</strong>à<br />

delle voci dei bambini. Era la professional<strong>it</strong>à e la bravura dei musicisti. Era l’impegno e la voglia<br />

di cantare di tutto il coro. Era l’arte e la sublime bravura del nostro maestro che ancora<br />

una volta ha liberato e resa visibile e udibile tutta la musica che riempie la sua anima. Era<br />

l’impegno di tutti quelli che hanno lavorato, corso, montato, spostato e allest<strong>it</strong>o lo spazio<br />

(grazie a Don Loris nostro infaticabile e irrinunciabile sosten<strong>it</strong>ore e accompagnatore). Era<br />

la disponibil<strong>it</strong>à di chi ci ha permesso di stravolgere messe e orari. Era tutto questo….. ma<br />

soprattutto era essere lì, come nella grotta di Betlemme per adorare, cantare e rendere<br />

gloria a Dio che nasce.<br />

Gocce di solidarietà<br />

Il gruppo "Le gocce di Solidarietà" ringrazia sent<strong>it</strong>amente<br />

i "..sol<strong>it</strong>i noti" per la fattiva disponibil<strong>it</strong>à<br />

e generos<strong>it</strong>à dimostrata, anche il giorno<br />

di San Mauro, per la realizzazione del banchetto<br />

della solidarietà a favore della nostra chiesa<br />

parrocchiale. In particolare ricordiamo: Nicola,<br />

Donatella, Nicoletta, Daniela, Annunciata ed il<br />

m<strong>it</strong>ico gruppo Alpini ed Amici.<br />

Il vero significato della serata però non risiede<br />

nel racconto di quello che è stato fatto e<br />

proposto ma nell’atmosfera che si è creata<br />

e respirata.<br />

La sensazione era quella c<strong>it</strong>ata all’inizio:<br />

”Che bel caldo, sono a casa!”.<br />

Ed era sì la temperatura piacevole che avvol-<br />

Era essere nella casa di Dio, vera e unica<br />

casa per ognuno di noi.<br />

Dopo un grazie di vero cuore a tutti e a<br />

ciascuno, l’augurio per questo nuovo anno<br />

è che possiamo portare sempre nel cuore<br />

il calore del Signore che consola e possiamo<br />

irradiarlo nel freddo di questo mondo<br />

confuso, perché come dice Madre Teresa<br />

“OGNI VOLTA SIA ANCORA NATALE”.<br />

Buon anno a tutti.<br />

Gen. 2013 ilPorto - 29


Buon anno! Buona fortuna!<br />

a cura di Miriam Belotti<br />

CCon questo canto ci eravamo salutati da queste pagine<br />

poco prima della della fine dell’anno. dell’anno. E E ora si riparte?<br />

“I Canterini Del Sebino”, defin<strong>it</strong>i defin<strong>it</strong>i da da qualcuno qualcuno “una<br />

piacevole realtà”, prima di riprendere la loro attiv<strong>it</strong>à<br />

vogliono ringraziare tutti coloro che ci sostengono con entusiasmo.<br />

A questo propos<strong>it</strong>o segnaliamo, per dovere di cronaca,<br />

che “I Canterini” in questo anno appena trascorso sono stati<br />

molto attivi e molto richiesti. Numerose le esibizioni che ci<br />

30 - ilPorto Gen. 2013<br />

hanno visti protagonisti nei paesi vicini e anche oltre: dagli Anziani<br />

di Grumello alle case di riposo di Tavernola e Predore,<br />

dalla contrada di Sarnico al pubblico del Quadriportico di Ber<br />

gamo, alla sagra di Berzo S.Fermo, dalla nostra chiesetta degli<br />

alpini ai monti di San Fermo, dallo spettacolo televisivo “Quel<br />

motivetto” alla partecipazione al “Festival dei cori” in Alta Val<br />

Pusteria, e altre ancora. Infaticabili e con tanta voglia di comunicare<br />

seren<strong>it</strong>à. Già stiamo pensando a nuovi brani da inserire<br />

nel nutr<strong>it</strong>o repertorio, sostenuti dalla speciale fisarmonica di<br />

Piero Parigi. Nei nuovi brani che vorremmo proporre ci starebbe<br />

bene l’accompagnamento di una ch<strong>it</strong>arra che darebbe<br />

spessore poetico ad alcuni brani. Quindi facciamo un appello<br />

a chi ama suonare la ch<strong>it</strong>arra. ”I Canterini del Sebino” stanno<br />

aspettando e in cambio assicurano ore serene ed esperienze<br />

piacevoli vissute in un gruppo simpatico, a cominciare dal nostro<br />

animatore Silvio che per l’occasione si è fatto fotografare<br />

mentre “suona” una fisarmonica esagerata. È la fisarmonica<br />

più grande del mondo, è inser<strong>it</strong>a nel “Guinness dei primati”,<br />

funziona perfettamente ed è stata costru<strong>it</strong>a in Italia a Castelfidardo<br />

(presso una fabbrica di fisarmoniche).<br />

Con questa curios<strong>it</strong>à “I Canterini” salutano restando in attesa<br />

del ch<strong>it</strong>arrista che siamo certi non tarderà ad arrivare. (Per<br />

comunicare con noi c’è il s<strong>it</strong>o www.coroicanterinidelsebino.<strong>it</strong><br />

oppure contattate Silvio Belotti).<br />

A presto.<br />

"I Canterini del Sebino" mentre si esibiscono insieme al cantautore bergamasco Luciano Ravasio nel corso della serata<br />

degli auguri dell'Avis il 27 dimbre scorso.<br />

Foto Vezzoli


Plurinonno...<br />

preoccupato!<br />

Sono preoccupato per l’amata Italia. Spero che si torni al dialogo fra le<br />

parti pol<strong>it</strong>iche e sociali.<br />

È indispensabile per il nostro paese, perché ha ancora la possibil<strong>it</strong>à di essere<br />

grande per la forza che scaturisce dall’attiv<strong>it</strong>à delle rappresentanze,<br />

dal dopoguerra ad oggi.<br />

Ascoltando i nonni, percepisco tanta incertezza e tanti r<strong>it</strong>engono che sia una<br />

deriva inarginabile.<br />

C’è una grande crisi economica (anche mondiale!), a cui si assomma una crisi<br />

C O M U N I T À<br />

a cura di Alessandro Arcangeli<br />

pol<strong>it</strong>ica mai sperimentata. Io, però, conservo ancora<br />

una buona dose di speranza ed ottimismo. Ottimismo<br />

forse più della volontà che della ragione.<br />

Ma vedo segnali di un paese che non vuole arrendersi.<br />

C’è un tentativo di vedere la crisi non come qualcosa<br />

che ci schiaccia, ci soffoca, ma piuttosto come un<br />

travaglio, un momento molto doloroso, che però può<br />

mettere in moto la parte migliore di noi, il cuore.<br />

C’è ancora in noi un malcelato senso di colpa perché<br />

abbiamo ricevuto dai nostri gen<strong>it</strong>ori un’Italia migliore di<br />

quella che consegnamo ai nostri figli e nipoti.<br />

Un paese che era faro di cultura, che cresceva economicamente,<br />

mentre lo rest<strong>it</strong>uiamo stremato sul piano economico<br />

e con tanti disagi sociali: insomma un paese ingessato!!!<br />

Io, pur nonno, voglio stimolare tutti a rimboccarci le<br />

maniche e a riprendere con orgoglio i tanti primati che<br />

insieme abbiamo conquistato.<br />

Dai, Italia! Ti amo!!<br />

Sarai sempre un faro per il mondo intero.<br />

Buon anno!<br />

L'ottimo quintetto di ottoni alla Messa di San Mauro<br />

Gen. 2013 ilPorto - 31


A S S O C I A Z I O N I<br />

a cura di Plinio Apollonio -Foto Vezzoli<br />

Un pubblico numeroso ed entusiasta<br />

ha partecipato il 27 dicembre<br />

al cinema Junior alla tradizionale<br />

“Festa degli auguri”, promossa<br />

e organizzata con grande impegno dal<br />

“Gruppo Giovani”. Il programma di cabaret<br />

in dialetto bergamasco è stato allest<strong>it</strong>o dalla<br />

Compagnia “Crazy company for don John”<br />

di Sarnico e dai “Cöntastorie” di Viadanica.<br />

Il Presidente V<strong>it</strong>torio Marconi è intervenuto<br />

ricordando le diverse ed importanti manifestazioni<br />

svoltesi nel corso dell’anno, che<br />

hanno contribu<strong>it</strong>o a far raggiungere un nuovo<br />

record con ben 1.141 donazioni e ringraziando<br />

collaboratori e sosten<strong>it</strong>ori per i<br />

brillanti traguardi consegu<strong>it</strong>i. Ha poi aggiunto:<br />

«Sono alla scadenza del mio mandato e<br />

approf<strong>it</strong>to per ripetere l’appello dell’anno scorso:<br />

abbiamo bisogno di giovani che ci seguano,<br />

che entrino nel Consiglio direttivo, che ci diano<br />

una mano a mantenere i risultati che hanno<br />

caratterizzato questo mezzo secolo di v<strong>it</strong>a e di<br />

cui siamo orgogliosi».<br />

La vice sindaco Gusmini ha porto il saluto<br />

dell’Amministrazione comunale, sottolineando<br />

come in una goccia di sangue ci sia la<br />

v<strong>it</strong>a ed evidenziando l’importanza dello spazio<br />

lasciato ai giovani e la nostra presenza<br />

nelle scuole.<br />

“Auguri Bràazet”, rivolto ai presenti e soprattutto<br />

ai donatori di sangue, come ha<br />

spiegato Federico Bresciani, abile ed esperto<br />

presentatore, è il t<strong>it</strong>olo del cabaret che<br />

ha visto sfilare sul palcoscenico numerosi<br />

protagonisti.<br />

È quindi iniziato lo spettacolo con una brillante<br />

esibizione in dialetto bergamasco di<br />

Mario Dometti nel ruolo del muratore bergamasco.<br />

Il noto cantautore Luciano Ravasio<br />

e i suoi due figli sono stati gli interpreti<br />

della canzone dialettale, con brani tratti dal<br />

loro vasto repertorio.<br />

I “Cöntastorie” di Viadanica hanno raccontato<br />

vicende paradossali.<br />

I “Canterini del Sebino”, gruppo fondato da<br />

Silvio Belotti, hanno allietato il pubblico con<br />

32 - ilPorto Gen. 2013<br />

AVIS: Festa degli auguri<br />

"Auguri Bràazet"<br />

Allo Junior grande serata all’insegna del cabaret e della musica<br />

I cinque donatori premiati per 50 e 100 donazioni effettuate<br />

da sinistra: Renata Nicoli, Adriano Calissi, Luigi Cadei, Angelo Archetti e P. Luigi Patelli<br />

Federica Mussinelli<br />

Ol mÖradur<br />

Federico Bresciani<br />

La Crazy Company<br />

COMUNICATO<br />

Domenica 17 febbraio, alle ore 10.00, presso l'aud<strong>it</strong>orium<br />

comunale di Sarnico si terrà l'Assemblea<br />

annuale con la premiazione dei donatori.<br />

Tutti gli avisini sono inv<strong>it</strong>ati


Luciano Ravasio e i suoi figli I Canterini del Sebino<br />

canzoni tipiche bergamasche.<br />

Una sorpresa la cantante Federica Mussinelli, quindicenne credarese<br />

che è stata tra i 16 partecipanti a “Star Accademy”. Si è esib<strong>it</strong>a<br />

in alcuni brani di musica leggera con una voce straordinariamente<br />

potente per la giovane età ed è stata applaud<strong>it</strong>issima.<br />

Nel finale “Crazy Company” e “Cöntastorie” si sono cimentati in<br />

esilaranti dialoghi surreali.<br />

Nel corso della serata sono poi intervenuti: il direttore san<strong>it</strong>ario<br />

dott. Giovanni Paris che oltre a donatori e collaboratori, ha ringraziato<br />

le neo mamme che facendo dono del cordone ombelicale,<br />

hanno dimostrato di averne compresa l’importanza; il presidente<br />

del “Gruppo giovani” Nicola Paris, evidenziando l’aumento dei giovani<br />

e il loro sapersi mettere in gioco presentando due new entry:<br />

Valentina Grena e Natalie Danesi che hanno testimoniato il loro entusiasmo<br />

per la famigliar<strong>it</strong>à, l'armonia e la volontà di fare solidarietà<br />

che anima il gruppo.<br />

Il Parroco don Luciano ha ringraziato i donatori che sono tradizione<br />

della cultura bergamasca. Sono stati poi premiati 4 donatori per le<br />

100 donazioni raggiunte e una donatrice che ne ha effettuate 50.<br />

La manifestazione ha chiuso un altro anno di intensa attiv<strong>it</strong>à dell’associazione:<br />

dagli interventi nelle scuole con la consegna delle Borse<br />

di studio, alla partecipazione al torneo di calcio a Villongo; dall’anguriata<br />

di agosto alla castagnata di settembre.<br />

Da sottolineare l’impegno profuso ancora una volta dal gruppo giovani,<br />

sempre più numeroso e attivo che, al termine della serata, ha<br />

offerto ai presenti panettone, pandoro e vin brulè.<br />

Con questo vivace gruppo l’Avis di Sarnico e Basso Sebino ha certamente<br />

un futuro assicurato.<br />

Il pubblico si è divert<strong>it</strong>o, ancora una bella serata all’insegna dell’allegria<br />

a sostegno del grande valore solidaristico ins<strong>it</strong>o nella donazione<br />

di sangue.<br />

Estrazione sottoscrizione a premi<br />

I CÖntastorie - il cellulare<br />

I partecipanti alla serata<br />

Crazy - prova del DNA<br />

I CÖntastorie<br />

Gen. 2013 ilPorto - 33


C O M U N I T À<br />

a cura del dott. Bruno Vedovati<br />

Consultorio Familiare Basso Sebino di Villongo (Bg)<br />

La separazione della coppia rappresenta<br />

un momento cr<strong>it</strong>ico che<br />

comporta difficoltà e cambiamenti<br />

da affrontare non soltanto nella v<strong>it</strong>a<br />

dei coniugi o dei conviventi, ma anche in<br />

quella dei figli.<br />

In questa delicata fase di transizione che<br />

condurrà la famiglia a nuove forme di organizzazione,<br />

i bambini spesso faticano a<br />

dar parola alle proprie emozioni, a comprendere<br />

appieno la compless<strong>it</strong>à della<br />

s<strong>it</strong>uazione in cui vivono, a comunicare i<br />

desideri, le preoccupazioni, i dubbi e le<br />

perpless<strong>it</strong>à riguardo al loro futuro e a<br />

quello dei propri cari.<br />

Il Gruppo di Parola è uno spazio protetto<br />

34 - ilPorto Gen. 2013<br />

Gruppi di parola per i figli<br />

di coppie separate<br />

e di scambio tra pari nel quale i bambini<br />

hanno la possibil<strong>it</strong>à di esprimersi e confrontarsi<br />

con coloro che stanno vivendo<br />

un’esperienza analoga, sotto la guida di<br />

professionisti che svolgono una funzione<br />

di supporto e di contenimento.<br />

Iscrivere il proprio figlio a un Gruppo di<br />

Parola è per lui un’opportun<strong>it</strong>à per vivere<br />

meglio le trasformazioni che attraversano<br />

la sua famiglia.<br />

Al Gruppo di Parola possono partecipare<br />

da 4 a 8 bambini, figli di gen<strong>it</strong>ori separati o<br />

in via di separazione, di età compresa tra<br />

6 e i 10 anni.<br />

Per richiedere la partecipazione al grup-<br />

po per il proprio figlio è necessario consegnare<br />

alla segreteria del Consultorio il<br />

modulo di iscrizione, firmato da ambedue<br />

i gen<strong>it</strong>ori, entro e non oltre il 26 febbraio<br />

2013.<br />

Il Gruppo di Parola sarà strutturato in 4<br />

incontri di 2 ore ciascuno con cadenza<br />

settimanale (tutti i mercoledì di marzo<br />

dalle 16.45 alle 18.45).<br />

I conduttori presenteranno questa iniziativa<br />

incontrando i gen<strong>it</strong>ori dei bambini che<br />

parteciperanno al Gruppo di Parola mercoledì<br />

27 febbraio alle ore 18 presso<br />

la sede del Consultorio Familiare Basso<br />

Sebino di Villongo.<br />

E’ inoltre previsto, per i gen<strong>it</strong>ori che lo desiderano,<br />

un colloquio con i conduttori al<br />

termine dei 4 incontri con i bambini.<br />

Planninig Gruppi di parola<br />

• 27 febbraio, dalle 18.00 alle 19.00<br />

Presentazione dei gruppi di parola e compilazione<br />

del questionario da parte dei<br />

gen<strong>it</strong>ori<br />

• 6-13-20-27 marzo, dalle 16.45 alle 18.45<br />

Gruppi di parola<br />

• 24 aprile, dalle 15.00 alle 19.00<br />

Colloqui di rest<strong>it</strong>uzione con i gen<strong>it</strong>ori<br />

Conduttori:<br />

Dott. Roberto Pennacchio, Psicologo Clinico<br />

e Dott.ssa Barbara Zappa, Mediatrice<br />

Familiare


Barbara Besenzoni: Volontaria e punto di forza del Gruppo "AVIS GIOVANI"<br />

Gen. 2013 ilPorto - 35


FOTO STORICHE<br />

a cura della Redazione<br />

Vicino ai Lazzarini ...anni '50<br />

U na<br />

vecchia cartolina che presumiamo sia<br />

datata anni '50, ci richiama alla mente<br />

il testo dell'ormai celeberrima canzone<br />

del Castelì portata in auge dai Canterini del<br />

Sebino.<br />

«Vicino ai Lazzarini canta un pescatore, sei<br />

bella fra le belle sei pura come un fiore...».<br />

Una cartolina che molti di noi ha visto tante<br />

volte esposta all'edicola della Isolina Gervasoni,<br />

ma che forse non ha avuto tempo di osservare<br />

con attenzione.<br />

Guardandola attentamente è come r<strong>it</strong>rovare<br />

una foglia appass<strong>it</strong>a in uno di quei vecchii libri<br />

mai letto, ed accorgersi che il tempo è passato<br />

inesorabilmente e che le persone r<strong>it</strong>ratte non<br />

asppartengono solamente al passato ma sono<br />

anche presente e futuro.<br />

Ed è proprio rivedendo immagini come queste<br />

che ti vien voglia di rileggere quel vecchio<br />

libro.<br />

36 - ilPorto Gen. 2013<br />

Come eravamo<br />

Se ci guardiamo alle spalle spesso ci pervade la nostalgia di tempi<br />

passati, che non possono più tornare.<br />

Tutto questo fa parte della v<strong>it</strong>a; l'importante è che quanto si è vissuto,<br />

sia mer<strong>it</strong>evole di essere ricordato con un sorriso, con un brivido<br />

che increspa la pelle o con una furtiva lacrima.<br />

Quanti ricordi in<br />

questa fotografia<br />

Ecco, il nostro ricordo<br />

e la nostra grat<strong>it</strong>udine<br />

vadano a questi sacerdoti<br />

che non sono più<br />

tra noi, al loro incessante<br />

lavoro svolto in tanti anni<br />

aiutando il prossimo, sostenendo<br />

i bisognosi, gli ultimi<br />

e trascurando anche se<br />

stessi per donarsi all'altro.<br />

Grazie per aver camminato<br />

con noi.<br />

Da sinistra: don Gianni Bellini,<br />

Padre Antonio Giudici,<br />

il parroco don Giovanni<br />

Ferraroli, don Giovanni<br />

Lanza, padre Romano Rolli


La famiglia Arcangeli - anno 1950<br />

U n'altra<br />

famiglia molto nota di Sarnico.<br />

Papà Carlo e mamma Rina. I figli Claudia (con le trecce) e in basso da<br />

sinistra Giacinta, Walter e Renato<br />

Processione con don Felice<br />

I n<br />

molti si riconosceranno in questa istantanea<br />

datata ottobre 1969. Capofila a destra con la<br />

fiaccola padre Daniele Belussi, e alle sue spalle<br />

un Marco Pretto che stà ascoltando ...tutt'orecchie<br />

don Felice che cerca di farli cantare.<br />

Solidarietà delle donne di Sarnico<br />

A nni<br />

'40, in piena seconda guerra mondiale,<br />

un'immagine storica dagli "archivi segreti"<br />

del dott. Alessandro Arcangeli; un gruppo<br />

di donne di Sarnico porta solidarietà ai mil<strong>it</strong>ari<br />

fer<strong>it</strong>i all'ospedale di Bergamo.<br />

C.S.I. Manifattura Credarese<br />

F ine<br />

anni '50, tre sarnicesi ...emigrati nella vicina Credaro<br />

per giocare al calcio.<br />

Alessandro Arcangeli (quarto da sinistra), Battista Rossi<br />

detto Gastone (terzo da destra) ed Ernesto Belussi detto<br />

Casarì (terzo in ginocchio da sinistra). In ver<strong>it</strong>à c'è anche<br />

un oriundo (sesto in alto da sinistra) del quale si conosce<br />

solo il cognome: Marini, figlio di una Moleri di Sarnico.<br />

In quegli anni gli scambi tra giocatori si trattavano non in<br />

milioni di euro ma a salami e fiaschi di vino.<br />

Altri tempi!<br />

Gen. 2013 ilPorto - 37


In G<strong>it</strong>a con la Pro-Loco<br />

Due istantanee scattate durante<br />

il tradizionale appuntamento<br />

del mese di dicembre del gruppo<br />

Pro-Loco che quest'anno ha avuto<br />

come méta i Castelli della Loira.<br />

Nella foto il gruppo a Lione, prima<br />

tappa del viaggio, alla Fête des Lumières.<br />

La "Festa delle luci" è uno degli eventi<br />

più importanti della c<strong>it</strong>tà. Fantastiche<br />

scenografie luminose, create dall'immaginazione<br />

di designer provenienti<br />

da tutto il mondo, per valorizzare<br />

l'eccezionale patrimonio arch<strong>it</strong>ettonico<br />

della c<strong>it</strong>tà; 4 notti scintillanti dove<br />

giochi di luce si mescolano a riproduzioni<br />

video, arti plastiche e creazioni<br />

sonore.<br />

Il gruppo all'esterno del Castello di<br />

Chambord, il più vasto dei castelli<br />

della Loira, sorto dal sogno del re di<br />

Francia Francesco I che, dalle sue battaglie<br />

d'Italia, portò con sé numerosi<br />

artisti come Leonardo da Vinci.<br />

Il viaggio è stata occasione per vis<strong>it</strong>are<br />

anche altri Castelli quali quello di Chenonceau,<br />

"Il Castello delle Donne" per<br />

la storia francese e il più scenografico<br />

dei Castelli della Loira per la sua originale<br />

concezione sul fiume Cher, e il<br />

Castello-Fortezza di Anger che osp<strong>it</strong>a<br />

un grande tesoro, il meraviglioso ciclo<br />

di Arazzi dell'Apocalisse: 109 metri lineari<br />

(140 in origine) di arazzo tessuto<br />

nel XIV secolo, 6 pannelli con 69 soggetti,<br />

osp<strong>it</strong>ati in una galleria costru<strong>it</strong>a<br />

appos<strong>it</strong>amente all'interno del Castello.<br />

LA PRO-LOCO SARNICO AUGURA BUON ANNO NUOVO E VI RICORDA CHE È APERTO IL TESSERAMENTO 2013.<br />

UN AMICHEVOLE SOSTEGNO DI 5 € PER SUPPORTARE LE TANTE INIZIATIVE ESTIVE.<br />

38 - ilPorto Gen. 2013<br />

Si realizzano oggetti artistici in vetro su ordinazione per:<br />

- bomboniere per matrimoni, cresime, comunioni…<br />

- gadgets aziendali<br />

- oggettistica per negozi<br />

- regali personalizzati<br />

- specchi, cornici, orologi, svuota tasche, posacenere, crocifissi,<br />

bijoux ma anche oggetti che soddisfano la vostra fantasia .<br />

Sarnico (BG) via Cortivo, 31/b tel. 334/6607641


Classi in festa<br />

Classe 1941: allegria e coinvolgimento alla tradizionale cena<br />

Cena della classe 1954. Agli assenti un messaggio: "Peggio per voi!"<br />

E V E N T I<br />

a cura di Civis<br />

Un gruppo molto un<strong>it</strong>o ed<br />

affiatato quello dei coscr<strong>it</strong>ti<br />

del 1941 che ogni anno ripetono<br />

sempre con allegria<br />

e coivolgimeto il r<strong>it</strong>o della "Cena della<br />

classe". Una bella serata passata al ristorante<br />

Tram e immortalata da questa<br />

fotografia.<br />

Il "W la classe 1941" che si legge sulla<br />

torta sintetizza un'idea pos<strong>it</strong>iva per<br />

dire che la v<strong>it</strong>a ha un grande valore e<br />

che: “meno male che questi incontri<br />

si fanno ancora”.<br />

E W la classe significa anche un augurio<br />

di lunga v<strong>it</strong>a per tutti.<br />

Serata allegra e spensierata per<br />

gli ...allora cinquantottenni (era<br />

ancora il 2012) del 1954 presso<br />

l'Agr<strong>it</strong>urismo Cascina Oglio.<br />

La suggestiv<strong>it</strong>à del locale, la consueta<br />

cordial<strong>it</strong>à di Giovanni, la buona cucina<br />

della tradizione ed una predisposizione<br />

naturale per i coscr<strong>it</strong>ti a non<br />

vivere la v<strong>it</strong>a con il freno a mano tirato,<br />

hanno contribu<strong>it</strong>o a rendere<br />

estremamente piacevole e divertente<br />

la conviviale che ha ulteriormente<br />

suggellato un'amicizia che da sub<strong>it</strong>o si<br />

è instaurata e che nel tempo si è sempre<br />

più consolidata. E a chi non c'era:<br />

«peggio per voi!».<br />

Gen. 2013 ilPorto - 39


Chef di casa nostra:<br />

Luca Moioli<br />

Nella foto<br />

da sinistra:<br />

Matteo con il<br />

figlio Lorenzo,<br />

lo chef Luca,<br />

papà Giovanni<br />

e mamma<br />

Rosanna<br />

Foto archivio<br />

parrocchiale<br />

Gualtiero Marchesi, all’inaugurazione del<br />

nuovo ist<strong>it</strong>uto alberghiero di Sarnico<br />

commentò: «Per sentirsi chef bisogna<br />

conoscere a fondo la cucina, essere curiosi<br />

e non stancarsi mai di chiedere ed interessarsi».<br />

Luca Moioli, il trentatreenne chef di Sarnico t<strong>it</strong>olare<br />

del ristorante “da Luca”, con il cuoco <strong>it</strong>aliano<br />

più conosciuto nel mondo (all’Albereta di<br />

Erbusco) ci ha lavorato imparando che non ci si<br />

può improvvisare cuochi. La cucina è una cosa<br />

seria e per farla seriamente bisogna studiare, fare<br />

esperienza e conoscere la materia in tutte le sue<br />

forme.<br />

L’amore per la cucina lo ha travolto fin da ragazzo;<br />

dopo le scuole medie decise di iscriversi<br />

all’Ist<strong>it</strong>uto professionale di Stato per i servizi<br />

alberghieri e della ristorazione a San Pellegrino.<br />

L’Italia è popolo di buone forchette e cuochi<br />

eccellenti ma, talento personale e tradizione<br />

culinaria non bastano a sfornare menù perfetti.<br />

L’esercizio è la regola certa per raggiungere<br />

grandi risultati in cucina. Per eccellere bisogna<br />

fare “gavetta” quindi, come in tutti i mestieri, fare<br />

il maggior numero di esperienze possibili. Ed è<br />

qui che la determinazione conta più di ogni altra<br />

cosa e Luca, che di determinazione ne aveva da<br />

vendere, cominciò così, ancora studente, a lavorare<br />

al m<strong>it</strong>ico ristorante “Cantiere”.<br />

Per un anno, sotto la guida dello chef Angelo<br />

Girelli, suo primo maestro, cominciò ad abbandonare<br />

l’idea romantica del cuoco poeta per<br />

affrontare un periodo di intenso apprendistato.<br />

Fare il cuoco è un mestiere molto bello ma ne-<br />

40 - ilPorto Gen. 2013<br />

a cura di Civis<br />

cess<strong>it</strong>a di grande fatica per raggiungere obbiettivi apprezzabili.<br />

Dopo questa prima esperienza, per due anni, sempre nei fine settimana<br />

e nel periodo estivo, ha lavorato come aiuto cuoco al “Tram”.<br />

«È stato un bel periodo - dice Luca - ho avuto il piacere di collaborare<br />

con lo chef Piero Gallinelli, una persona semplice, rispettosa e da lui ho<br />

imparato molto. Non posso non ricordare la signora Mariella, una donna<br />

meravigliosa, determinata ma dolcissima che mi ha sempre trattato<br />

come un figlio. La sua morte mi ha profondamente colp<strong>it</strong>o».<br />

In segu<strong>it</strong>o, la prima esperienza come cuoco presso il ristorante “il<br />

Desco”, dove apprese dalla signora Nadia Vincenzi le nozioni basilari<br />

della cucina del pesce di mare e a seguire, dopo due brevi esperienze<br />

al ristorante “La Forcella” e all’Iseo Lago Hotel, decise di fare il<br />

grande passo.<br />

«Da allora raramente l’abbiamo visto a casa - commentano la mamma<br />

Rosanna Manenti e il papà Giovanni che per quanto possibile lo aiutano<br />

nel ristorante - è sempre stato in giro per il mondo».<br />

Per Luca il desiderio di imparare sempre cose nuove che caratterizzano<br />

la v<strong>it</strong>a di un cuoco lo fece emigrare all’estero, ma all’estero proprio…alle<br />

Isole Cayman, nel mar delle Antille e lì, tra Cuba e la Giamaica, cominciò<br />

ad esplorare e sperimentare le diverse combinazioni dei tanti sapori<br />

che offre il pianeta e le differenti tecniche di preparazione: imparò ad<br />

affrontare l’alta cucina.<br />

«Tornato in Italia - prosegue ancora Luca - dopo un breve ma significativo<br />

impiego presso l'Hotel San Marco di Bergamo, sotto la guida del<br />

grande chef Federico Coria campione mondiale ed olimpico di cucina,<br />

mi sono presentato da Gualtiero Marchesi all’Albereta, un’esperienza<br />

importante. Il grande maestro mi ha insegnato che la cucina è un mix di<br />

raffinatezza e semplic<strong>it</strong>à e questo insegnamento mi sta accompagnando<br />

tuttora. Per lui ho poi anche lavorato per quasi un anno sulla grande<br />

nave da crociera "Costa Med<strong>it</strong>erranea", come chef del ristorante “Club<br />

Medusa Gualtiero Marchesi”».<br />

Un altro passo importante lo fece poi come cuoco personale del<br />

principe di Dubai "Al Saud", sul suo yacht e presso la sua villa a Cannes<br />

e poi ancora via, per due anni, verso l’altro capo del mondo in<br />

Australia, in una delle cap<strong>it</strong>ali gastronomiche per eccellenza, come<br />

capo chef al "Pilu At Freshwater", miglior ristorante di Sidney 2006.<br />

Tre anni fa torna in Italia. Gli mancava ancora qualcosa, sentiva l’esigenza<br />

di avere un ristorante tutto suo dove poter esprimere le doti<br />

e le capac<strong>it</strong>à professionali acquis<strong>it</strong>e, stare vicino alla sua famiglia ed<br />

in particolare alla sua compagna Laura e a Sofia, la sua meravigliosa<br />

bambina.<br />

A Viadanica apre “By Luca” e dopo due anni, nel 2010, si trasferisce<br />

a Sarnico in piazza XX settembre dove, con la fondamentale<br />

collaborazione dello chef Marcello Gafforelli, suo braccio destro e<br />

con il fratello Matteo che cura la parte amministrativa, propone una<br />

cucina di carne e pesce legata alla stagional<strong>it</strong>à dei prodotti - il menù<br />

viene cambiato ogni 4-5 settimane - con sapori semplici e decisi<br />

utilizzando materie prime fresche, per la maggior parte fatte in casa.<br />

«Cerchiamo di curare molto il contesto - conclude Luca - ma anche<br />

la cortesia del servizio, la piacevolezza estetica nella presentazione<br />

dei piatti e, in un periodo come questo, anche un conto non esoso<br />

ed alla portata di tutti».<br />

E per premiare tanto coraggio e tanta determinazione, chissà che<br />

anche il suo idolo - lo chef Gualtiero Marchesi - non decida di onorare<br />

presto la cucina di Luca.


Calde nov<strong>it</strong>à in "Habil<strong>it</strong>a Sarnico"<br />

Arriva la cogenerazione<br />

SCHEMA DI UN IMPIANTO DI COGENERAZIONE<br />

1. Motore<br />

2. Generatore<br />

3. Scambiatore di calore del motore<br />

Grandi nov<strong>it</strong>à all’ospedale di Sarnico: si è da poco concluso<br />

infatti l’intervento per la riqualificazione della centrale<br />

termica, mediante la sost<strong>it</strong>uzione delle caldaie esistenti<br />

con due nuove caldaie a condensazione per il riscaldamento<br />

degli ambienti e la produzione di acqua calda san<strong>it</strong>aria, un<strong>it</strong>amente<br />

all’installazione di un nuovo gruppo di cogenerazione a gas<br />

metano per le produzione di energia elettrica, con recupero del<br />

calore per integrazione dell’impianto di riscaldamento. Questi interventi<br />

hanno portato ad un miglioramento del rendimento dell’impianto<br />

di circa il 20-25%.<br />

L’ intervento ha comportato lo smantellamento di alcuni dispos<strong>it</strong>ivi<br />

esistenti (caldaie, serbatoi di accumulo dell’acqua calda san<strong>it</strong>aria,…)<br />

e l’installazione di nuovi, come le due nuove caldaie a condensazione<br />

con bruciatori modulanti, il rifacimento del collettore di mandata e<br />

r<strong>it</strong>orno all’interno della centrale, due nuovi serbatoi in acciaio inox,<br />

nuove canne fumarie a servizio delle nuove caldaie e del gruppo di<br />

cogenerazione e un nuovo quadro elettrico a servizio della nuova<br />

centrale termica.<br />

Le grandi centrali termoelettriche utilizzano il carbone o il petrolio<br />

per generare calore, la loro combustione è però a rendimenti molto<br />

bassi. A questo si aggiungono le grandi perd<strong>it</strong>e di energie causate<br />

dalla distribuzione dell'energia elettrica dal punto di produzione al<br />

4. Catalizzatore<br />

5. Scambiatore combinato (scambiatore di calore dei<br />

gas di scarico e silenziatore)<br />

S A N I T À<br />

a cura di Francesca Pesenti<br />

6. Impianto di prefiltraggio (olio vegetale in alternativa<br />

al gas)<br />

7. Serbatoio di accumulo<br />

Installate due nuoce caldaie a condensazione con bruciatori modulanti<br />

punto di consumo. Nel caso della cogenerazione, invece, il punto di<br />

produzione dell'energia è s<strong>it</strong>uato nei pressi della zona di consumo.<br />

Una caratteristica che permette anche il riutilizzo del calore per il<br />

teleriscaldamento delle ab<strong>it</strong>azioni. «In questo modo - sottolinea il<br />

dott. Roberto Rusconi, Direttore Generale di Habil<strong>it</strong>a - la cogenerazione<br />

fornisce contemporaneamente riscaldamento ed energia<br />

elettrica. L'obiettivo fondamentale che si vuole perseguire con questa<br />

ulteriore opera di modernizzazione della struttura è quello di<br />

sfruttare al meglio l'energia contenuta nel combustibile: a ciò consegue<br />

un minor consumo dello stesso e di conseguenza un minor<br />

impatto ambientale con una minima emissione di CO 2 ».<br />

La combustione nella cogenerazione consente tre vantaggi:<br />

- maggiore rendimento della combustione;<br />

- minore spreco nella distribuzione dell'energia elettrica;<br />

- produzione congiunta di riscaldamento ed elettric<strong>it</strong>à.<br />

L'impianto ha minori dimensioni e raggiunge combustioni a rendimento<br />

più elevato, (elettrico 31% e termico 60%), per produrre<br />

calore ed energia elettrica. Il calore non viene però disperso all'esterno,<br />

come nelle centrali termoelettiche, bensì è riutilizzato per<br />

teleriscaldare gli ambienti. Poiché l'impianto di cogenerazione è s<strong>it</strong>uato<br />

vicino all'utente non si verificheranno grandi perd<strong>it</strong>e durante<br />

il trasporto dell'energia elettrica.<br />

Gen. 2013 ilPorto - 41


A N N I V E R S A R I<br />

a cura della Redazione<br />

Due nostri carissimi conc<strong>it</strong>tadini il 31<br />

dicembre scorso hanno festeggiato<br />

con gioia il loro 50° anniversario di<br />

matrimonio.<br />

Piero Bonardi e Rina Volpi lodano il Signore<br />

per il traguardo raggiunto e ringraziano<br />

tutta la loro famiglia e gli amici per l'affetto<br />

dimostrato.<br />

Anche la Redazione de "il Porto" si unisce agli<br />

auguri per i due "...sposini" .<br />

Le nozze d'oro rappresentano un traguardo<br />

importante di una v<strong>it</strong>a passata insieme e<br />

può essere utile, in un momento della nostra<br />

epoca in cui l’ist<strong>it</strong>uzione del matrimonio è in<br />

crisi, riscoprire e rivalutare i valori del rispetto,<br />

della comprensione, dell’amore che uniscono<br />

una coppia per così tanto tempo.<br />

Per questo celebrarli significa fare un regalo<br />

a se stessi, all'amore dei propri figli e a quello<br />

degli amici più cari.<br />

Civis<br />

42 - ilPorto Gen. 2013<br />

Piero e Rina<br />

Cinquant'anni di v<strong>it</strong>a insieme<br />

Un dono di condivisione, di cresc<strong>it</strong>a e di cammino insieme<br />

Neolaureato:<br />

Andrea Zonca<br />

Il giorno 14 dicembre 2012 Andrea Zonca ha consegu<strong>it</strong>o<br />

con ottimi risultati la Laurea Magistrale in Economia e<br />

Legislazione per l'Impresa presso l'Univers<strong>it</strong>à Commerciale<br />

“Luigi Bocconi” di Milano, con la tesi dal t<strong>it</strong>olo “Esecuzione<br />

del concordato preventivo”.<br />

Congratulazioni vivissime dai gen<strong>it</strong>ori, dal fratello Federico, da<br />

Marghe, da tutti i parenti e amici.<br />

Congratulazioni anche da parte della redazione de "il Porto"<br />

per l'importante traguardo raggiunto con l'augurio di un futuro<br />

ricco di successi non solo professionali.


Convocazione Assemblea Ordinaria<br />

annuale soci dell’A.I.D.O.<br />

Insieme al Direttivo AIDO del Gruppo Pluricomunale di Sarnico,<br />

rinnovo a tutti gli Associati e Simpatizzanti un sincero Augurio per<br />

un Nuovo Anno sereno, di pace e prosper<strong>it</strong>à.<br />

Si apre un altro anno Associativo con il consueto incontro annuale<br />

statutario, per valutare cosa si è fatto, cosa ancora c’è da fare, per<br />

realizzare lo scopo principale della nostra Associazione, cioè quello<br />

A S S O C I A Z I O N I<br />

a cura del presidente Leandro Mora<br />

di promuovere la Solidarietà Sociale, la cultura alla Donazione ed<br />

una riflessione sulla s<strong>it</strong>uazione odierna dei Prelievi e dei Trapianti<br />

in Italia.<br />

Per questo gli Associati sono convocati all’Assemblea Ordinaria<br />

Annuale dell’AIDO, per Domenica 27 <strong>Gennaio</strong> 2013 alle<br />

ore 9 in prima convocazione e alle ore 10,30 in seconda convocazione,<br />

presso l’Aud<strong>it</strong>orium Comunale in Sarnico via Roma, sotto il<br />

Municipio, per discutere e deliberare sull’Ordine del Giorno.<br />

Sono certo che non vorrete mancare a questo appuntamento, essendo<br />

un momento molto importante per l’Associazione, un’occasione<br />

per scambiarci pareri costruttivi, acquisire giuste informazioni<br />

e, con immenso piacere, conoscerci di persona e non solo tram<strong>it</strong>e<br />

tabulati associativi.<br />

In attesa di incontrarci, invio cordiali saluti.<br />

NB : Per informazioni, delucidazioni, contributi ecc., la Sede AIDO è aperta<br />

tutti i Venerdì dalle ore 9,00 alle ore 11,00 e la Domenica dalle ore<br />

10,00 alle ore 12,00. Sarà pure occasione per vis<strong>it</strong>are la Ns e Vs Sede<br />

presso l’Ospedale, condivisa con A.V.I.S. e A.D.M.O .<br />

Le sorelle Parigi<br />

Parrucchiere da 30 anni<br />

a cura della Redazione<br />

Lauretta e Cristina Parigi hanno iniziato l'attiv<strong>it</strong>à<br />

di parrucchiere per signora il 12 gennaio<br />

1983 ed il 12 gennaio 2013 hanno festeggiato<br />

il trentesimo anniversario della loro attiv<strong>it</strong>à.<br />

Dopo trent'anni di lavoro Lauretta e Cristina continuano<br />

con la stessa dedizione di allora quando, con<br />

entusiasmo e passione, trasformarono il negozio di<br />

casalinghi di papà Angelo in via Santo Stefano 37, in<br />

un piccolo ma accogliente salone da parrucchiere<br />

per signora.<br />

Parenti ed amici si congratulano con loro per il traguardo<br />

raggiunto, incoraggiandole a guardare al futuro<br />

con gioia e seren<strong>it</strong>à.<br />

Complimenti anche dalla redazione de "il Porto".<br />

Gen. 2013 ilPorto - 43


D A L C O M U N E<br />

a cura di Sara Venchiarutti<br />

Ufficio Stampa del Comune<br />

Giovedì 20 dicembre l’amministrazione ha distribu<strong>it</strong>o i contributi per i nuovi nati<br />

Nella foto<br />

in alto:<br />

il gruppo dei<br />

bimbi e gen<strong>it</strong>ori<br />

al termine della<br />

consegna dei<br />

bonus bebè<br />

Sotto:<br />

L'assessore<br />

Augusto Savoldi<br />

con due nostri<br />

conc<strong>it</strong>tadini<br />

Foto San Marco<br />

44 - ilPorto Gen. 2013<br />

L’amministrazione consegna i<br />

"Bonus Bebè" 2012<br />

N<br />

on ha rinunciato a consegnare i cosiddetti<br />

“bonus bebè” la nostra amministrazione<br />

comunale che, nonostante i tempi di ristrettezze<br />

economiche, ha deciso di continuare a<br />

distribuire i contributi per i nuovi nati.<br />

Lo scorso 20 dicembre 43 famiglie sarnicesi hanno ricevuto<br />

dalle mani dell’Assessore Augusto Savoldi, un<br />

contributo pari a 250 Euro. Un segnale importante per<br />

testimoniare la presenza e la vicinanza del comune a<br />

tutte le famiglie che decidono di investire sul futuro.<br />

Dal 2008 la nostra amministrazione stanzia questi contributi<br />

a favore di tutte le coppie che hanno avuto una<br />

nasc<strong>it</strong>a in famiglia nel corso dell’anno e lo fa all’interno<br />

di una piccola cerimonia che si tiene nella Sala del Consiglio<br />

in Municipio.<br />

E il numero di contributi distribu<strong>it</strong>i in questi anni rivela<br />

un leggero calo nelle nasc<strong>it</strong>e: si è passati dai 43 bonus<br />

consegnati nel 2008 ai 59 del 2009 e ai 54 del 2010,<br />

per scendere nuovamente ai 45 del 2011 ed infine ai<br />

43 del 2012.<br />

Nello specifico lo scorso 20 Dicembre il bonus bebè è<br />

stato consegnato ai gen<strong>it</strong>ori di 22 maschietti e 21 femmine,<br />

di cui 16 stranieri.<br />

«Abbiamo deciso di continuare a offrire questo contributo<br />

- ha sottolineato il nostro Sindaco Franco Dometti<br />

- per dare continu<strong>it</strong>à ad una precisa pol<strong>it</strong>ica di aiuto<br />

concreto alle famiglie. Crediamo infatti che comp<strong>it</strong>o di<br />

noi amministratori sia quello di sostenere in maniera<br />

tangibile le coppie che decidono di mettere al mondo<br />

un figlio, facendo sentire loro il nostro supporto e la<br />

nostra vicinanza. E lo facciamo con piacere, pur essendo<br />

questo un anno veramente difficile per le amministrazioni<br />

comunali: un modo sent<strong>it</strong>o per aiutare le famiglie<br />

ma anche ringraziarle per l’investimento sul futuro<br />

che hanno deciso di intraprendere».<br />

Entusiasta anche l’assessore Augusto Savoldi: «Il momento<br />

finale della cerimonia, con una foto di gruppo, è<br />

stato particolarmente bello: le autor<strong>it</strong>à che erano presenti<br />

si sono fatte da parte per lasciare la scena ai veri<br />

protagonisti di questa iniziativa, ovvero le famiglie con<br />

i loro bambini».


È<br />

tempo di bilanci per il tavolo delle pol<strong>it</strong>iche giovanili formato<br />

da rappresentanti dell’oratorio, del CSI, del gruppo<br />

scout e dell’amministrazione che da qualche anno sta lavorando<br />

sodo a favore delle nuove generazioni, e non solo.<br />

Se infatti alcuni dei progetti lanciati nel passato sono stati conclusi,<br />

portando risultati visibili e più che soddisfacenti, ora sul banco di<br />

lavoro ci sono anche nuovi obiettivi.<br />

«I progetti che abbiamo in cantiere per l’anno appena iniziato<br />

sono in piena continu<strong>it</strong>à con il lavoro svolto fino ad ora - ha fatto<br />

sapere Mario Bravi, consigliere con delega alle pol<strong>it</strong>iche giovanili.<br />

Siamo riusc<strong>it</strong>i a rinsaldare e favorire sia il senso di appartenenza e<br />

il legame al terr<strong>it</strong>orio dei nostri giovani, sia a risolvere alcune difficoltà<br />

di aggregazione e disagio sociale. Ora continuiamo il nostro<br />

lavoro sviluppando parte dei nostri obiettivi attraverso progetti<br />

nuovi, che come denominatore comune hanno il sostegno alle<br />

nuove generazioni».<br />

E, se di bilanci si parla, ecco un resoconto di quanto fatto.<br />

Il progetto “Oratorio intendiamoci” si è concluso con grande<br />

soddisfazione di tutti gli enti coinvolti: il supporto di un educatore<br />

professionale ha favor<strong>it</strong>o il superamento di s<strong>it</strong>uazioni di disagio legate<br />

al mondo dei giovani, fornendo all’oratorio e anche ad alcuni<br />

gen<strong>it</strong>ori alcuni strumenti in più per svolgere al meglio la propria<br />

funzione. Non solo. Il tavolo ha anche coordinato il progetto di<br />

valorizzazione del s<strong>it</strong>o sul lago chiamato “Lido dei poveri”, favorendo<br />

la nasc<strong>it</strong>a della base di rimessaggio per i kajak, divenuta<br />

ormai un vero e proprio punto d’incontro.<br />

Per quanto riguarda il progetto “Spaziamoci” inoltre, il tavolo ha<br />

promosso e sostenuto la nasc<strong>it</strong>a di un gruppo giovanile come i<br />

“Cicia Oe” che sono ormai un riferimento per la c<strong>it</strong>tadina sarni-<br />

Nuove idee per il tavolo a<br />

favore dei giovani<br />

cese, tanto da essere coinvolti in molti degli eventi che vengono<br />

organizzati durante l’anno.<br />

Accanto alla valutazione dei progetti conclusi però, ci sono anche<br />

nuovi obiettivi per il 2013.<br />

In primis il lavoro del Consiglio Comunale dei ragazzi, che è stato<br />

rieletto nello scorso maggio. La baby amministrazione porterà<br />

avanti infatti dei progetti interessanti legati al mondo dello sport<br />

(a tal propos<strong>it</strong>o è già stato organizzato un torneo di calcio che<br />

ha coinvolto 50 ragazzi nei mesi di novembre e dicembre 2012),<br />

dell’ambiente (con la promozione di giornate ecologiche nella<br />

prossima primavera), della cultura (con un progetto che fornisca<br />

nuovi strumenti, moderni, per la valorizzazione del patrimonio<br />

culturale sarnicese) ed infine, del mondo della comunicazione,<br />

attraverso un concorso per proporre il nuovo logo dell’ist<strong>it</strong>uto<br />

Eugenio Donadoni.<br />

Inoltre il tavolo delle pol<strong>it</strong>iche giovanili sta lavorando per proporre<br />

i cosidetti NEET (not in education, employment or training),<br />

ovvero una sorta di “borsa lavoro” da offrire ai ragazzi che non<br />

sono occupati né con lo studio né con il lavoro. In pratica si tratta<br />

di tirocini sperimentali da proporre all’interno di aziende sul terr<strong>it</strong>orio<br />

per favorire l’inserimento lavorativo di questi giovani.<br />

Continuerà anche per quest’anno inoltre lo sportello con l’esperto<br />

psicopedagogista che il tavolo ha aperto negli scorsi anni, per<br />

dare uno strumento importante sia agli studenti che ai gen<strong>it</strong>ori<br />

all’interno dell’ist<strong>it</strong>uto Eugenio Donadoni.<br />

In ultimo anche quest’anno i ragazzi sarnicesi potranno utilizzare<br />

la giovani card, che è stata rinnovata per il 2013 e che garantisce<br />

sconti e promozioni in oltre 200 punti del terr<strong>it</strong>orio bergamasco.<br />

Gen. 2013 ilPorto - 45


Il premio San Mauro va<br />

all’Emilia<br />

Èun premio San Mauro solidale<br />

quello che la nostra amministrazione<br />

comunale ha stanziato per<br />

l'anno 2012. Nelle scorse edizioni<br />

la tradizione consisteva nel premiare<br />

un’associazione sarnicese ed un suo<br />

progetto a favore della comun<strong>it</strong>à o un<br />

ente del nostro terr<strong>it</strong>orio.<br />

Quest’anno il comune, d’intesa con la<br />

parrocchia, ha deciso di guardare oltre<br />

i confini della propria c<strong>it</strong>tadina per dare<br />

un aiuto concreto ad una popolazione<br />

colp<strong>it</strong>a da una vera e propria catastrofe.<br />

Si tratta del popolo emiliano, per cui il<br />

nostro comune lo scorso anno aveva<br />

aperto un conto corrente su cui versare<br />

un contributo a sostegno della<br />

ricostruzione delle terre colp<strong>it</strong>e dal<br />

terremoto.<br />

E in quel conto sono stati raccolti ben<br />

15.000 Euro: «La generos<strong>it</strong>à dei sarnicesi<br />

si è fatta sentire ancora una volta<br />

- ha commentato il nostro Sindaco.<br />

Il Comune ha partecipato in maniera<br />

significativa ma tanti sono stati i nostri<br />

conc<strong>it</strong>tadini che si sono sent<strong>it</strong>i in dovere<br />

di aiutare degli <strong>it</strong>aliani in seria difficoltà.<br />

Questa non è che la conferma<br />

della generos<strong>it</strong>à dei sarnicesi che non<br />

mancano di dimostrarsi solidali, in tutte<br />

le occasioni».<br />

46 - ilPorto Gen. 2013<br />

In linea con il nostro Sindaco anche<br />

l’Assessore alla cultura Romy Gusmini:<br />

«Ci è sembrato doveroso quest’anno<br />

mettere da parte le esigenze, se pur<br />

reali, del nostro terr<strong>it</strong>orio per guardare<br />

oltre e dare aiuto a chi ha sub<strong>it</strong>o<br />

un trauma enorme. Lo avevamo fatto<br />

anche in precedenza, basti pensare a<br />

quando abbiamo dedicato l’edizione<br />

di “Scior Picaprede e Pescadur” ai terremotati<br />

della regione Abruzzo. O a<br />

quando, lo scorso anno, abbiamo donato<br />

il Premio San Mauro alle suore<br />

sarnicesi Ester Lorenzi, Maria Oriele<br />

e Maria Agostina Giudici, perché potessero<br />

aiutare molte persone in difficoltà.<br />

E la valenza solidale del premio<br />

San Mauro si sposa perfettamente con<br />

queste cause che abbiamo voluto sostenere.<br />

Peraltro siamo certi che anche<br />

le associazioni sarnicesi non potranno<br />

che concordare con questa scelta».<br />

Il contributo di 15.000 Euro verrà<br />

consegnato alle autor<strong>it</strong>à emiliane dalle<br />

mani di Monsignor V<strong>it</strong>torio Nozza, che<br />

proprio lo scorso 20 gennaio è stato a<br />

Sarnico in occasione della Messa nella<br />

Chiesa Parrocchiale.


Nuovo Workshop al centro Sebinia<br />

L’ interesse del gruppo di studio si soffermerà sulle cave di "Ceppo di Grè"<br />

La nostra c<strong>it</strong>tadina osp<strong>it</strong>erà per il quarto anno consecutivo il workshop di arch<strong>it</strong>ettura<br />

promosso dalla facoltà di Arch<strong>it</strong>ettura del Pol<strong>it</strong>ecnico di Milano, coordinato<br />

dal Professor Paolo Belloni.<br />

Quaranta studenti provenienti da tutto il Nord Italia animeranno gli spazi del<br />

Centro Culturale Sebinia dove, dal 28<br />

gennaio fino al 1 febbraio, si svolgerà il<br />

corso progettuale. Il tema al centro del<br />

seminario sarà come sempre la riqualificazione<br />

del terr<strong>it</strong>orio.<br />

In particolare, come nell’edizione 2012,<br />

l’interesse del gruppo di studio si soffermerà<br />

sulle cave di Ceppo di Grè (a<br />

Castro), con l’obiettivo di individuare<br />

soluzioni che possano favorire la promozione<br />

del terr<strong>it</strong>orio, estendendo al<br />

mondo della produzione il meccanismo<br />

che negli anni ’80 e ’90 ha dato grande<br />

impulso alle attiv<strong>it</strong>à di agr<strong>it</strong>urismo.<br />

Nel frattempo il progetto coordinato<br />

dal Prof. Belloni si svolgerà anche all’estero:<br />

altri studenti saranno infatti ad<br />

Istanbul per studiare e analizzare una<br />

s<strong>it</strong>uazione per certi versi simile, in un’area<br />

vicina al Bosforo.<br />

Gen. 2013 ilPorto - 47


Il Romanico a Sarnico<br />

Al via un corso per guide turistiche<br />

In alto:<br />

la chiesetta di<br />

San Nazario e<br />

Rocco edificata<br />

nel XII -XIII<br />

secolo. Ha<br />

sub<strong>it</strong>o<br />

traformazioni<br />

nel XVI -XVII<br />

secolo.<br />

Sotto:<br />

Particolare<br />

della chiesetta<br />

Foto<br />

Gian Attilio Valli<br />

Dopo il liberty, ora le guide turistiche volontarie<br />

studieranno le vie del romanico.<br />

Al via infatti il nuovo corso per formare accompagnatori<br />

turistici volontari che l’Associazione<br />

Sarnon promuove con l’appoggio dell’Assessorato<br />

alla Cultura del nostro comune, dell’associazione<br />

“Il Romanico nel basso Sebino” e del Centro terr<strong>it</strong>oriale<br />

permanente di collocazione degli adulti di Villongo.<br />

Il corso si terrà dal 6 febbraio al 13 marzo 2013 e le lezioni<br />

si svolgeranno presso il Centro Culturale Sebinia ogni<br />

mercoledì sera dalle ore 20 fino alle ore 22.<br />

- Introduzione storica generale e locale,<br />

- Caratteri distintivi del Romanico,<br />

- Tecniche costruttive tradizionali,<br />

- Introduzione all'archeologia dell'arch<strong>it</strong>ettura,<br />

- Caso studio: Sant'Alessandro in Canzanica,<br />

48 - ilPorto Gen. 2013<br />

- Evidenze romaniche tra il Basso Sebino e la Val Calepio:<br />

San Giovanni Battista di Cividino, San Giorgio e San Fermo<br />

di Credaro,<br />

- Evidenze romaniche tra il Basso Sebino e la Val Calepio:<br />

Sant'Alessandro in Agros e San Giacomo a Villongo, San<br />

Nazario a Sarnico.<br />

Saliranno in cattedra numerosi docenti: Stefano Barbò,<br />

Paolo Bianchi, Francesca Mombelli, Margharet Nicolardi,<br />

Barbara Villa, Maria Vigani e Gabriella Volpi.<br />

Grande successo per la prima edizione del corso, che<br />

si era svolto tra maggio e giugno 2012, incentrato sul<br />

tema delle vie del liberty a Sarnico, alla quale avevano<br />

ader<strong>it</strong>o quasi 40 partecipanti.<br />

Sia gli “studenti” che gli organizzatori hanno espresso<br />

grande soddisfazione per la riusc<strong>it</strong>a del corso, al termine<br />

del quale le neo guide potevano essere contattate<br />

per accompagnare volontariamente<br />

i tanti turisti e vis<strong>it</strong>atori fuori porta per<br />

conoscere la nostra c<strong>it</strong>tadina da uno<br />

speciale punto di vista.<br />

Il corso dedicato al romanico partirà con<br />

un numero minimo di 20 iscr<strong>it</strong>ti.<br />

Per partecipare è necessario inviare<br />

la propria adesione entro fine gennaio<br />

2013 scrivendo all’indirizzo email<br />

box.acky@virgilio.<strong>it</strong> oppure telefonando<br />

all’Associazione Sarnon 328<br />

3854584, 349 4702500 o al centro EDA<br />

035927200.


Dichiarazione d'intenti<br />

del gruppo "Costruiamo il Futuro"<br />

Cari Gen<strong>it</strong>ori. Venerdì 7 Dicembre, durante la riunione<br />

di insediamento del nuovo Consiglio di Ist<strong>it</strong>uto<br />

Donadoni, la lista “Costruiamo il Futuro” ha illustrato<br />

la propria dichiarazione d’intento (petizione)<br />

che è stata messa agli atti. Il Dirigente, il Collegio Docenti ed<br />

il CI la prenderanno in esame per rispondere in mer<strong>it</strong>o. Abbiamo<br />

chiesto a “Il Porto” osp<strong>it</strong>al<strong>it</strong>à affinché essa fosse messa<br />

a conoscenza dei Gen<strong>it</strong>ori e dei Conc<strong>it</strong>tadini (di segu<strong>it</strong>o ne è<br />

riportato un estratto, la versione completa può essere richiesta<br />

a francesco.apuzzo@yahoo.<strong>it</strong> ).<br />

Spettabili Dirigente e Membri del CI. Augurandoci di svolgere al<br />

meglio questo incarico, auspichiamo con forza che la Scuola abbia<br />

a mantenere e si adoperi per far crescere sempre più il suo<br />

ruolo di motore dello sviluppo del Terr<strong>it</strong>orio. Riconosciamo e ci impegneremo<br />

a diffondere il senso del ruolo svolto dalla Scuola nella<br />

costruzione della Coscienza Civile e Collettiva e nella formazione<br />

delle competenze Individuali, perché Essa accogliendo tutti è<br />

nella posizione privilegiata per educare ai valori fondamentali di<br />

riferimento che ne uniscono i suoi componenti. Riconosciamo e ci<br />

impegneremo a diffondere il valore del Corpo Docente che insieme<br />

a tutti i Collaboratori rappresentano l’asse portante dell’Ist<strong>it</strong>uzine<br />

Scolastica. Auspichiamo per tale motivo che il Corpo Docente<br />

adotti presso l’Ist<strong>it</strong>uto e diffonda verso il Terr<strong>it</strong>orio il Codice Etico<br />

della propria categoria, affinché sia ancora più evidente il ruolo che<br />

essi svolgono e secondo quali principi. Nel nostro programma, che<br />

abbiamo distribu<strong>it</strong>o alle Elezioni, abbiamo offerto delle proposte,<br />

che non contemplano certo il novero complessivo dei progetti che<br />

possono essere considerati, che speriamo possano essere spunto<br />

di confronto. Auspichiamo che l’Ist<strong>it</strong>uto muova passi decisi con un<br />

rinnovato spir<strong>it</strong>o di relazione verso il Terr<strong>it</strong>orio promuovendo Piani<br />

di Offerta Formativa ambiziosi e di lungo respiro, avvalendosi della<br />

risorsa del Volontariato, utilizzando gli strumenti degli accordi di<br />

Rete Scolastica con gli Ist<strong>it</strong>uti contigui, attingendo ai piani formativi<br />

Europei e delle agenzie correlate al MIUR per promuovere il<br />

pluralismo culturale, l’internazionalizzazione e l’utilizzo delle nuove<br />

tecnologie informatiche e di comunicazione. Auspichiamo che questo<br />

Ist<strong>it</strong>uto si indirizzi verso un concetto di Autonomia Scolastica<br />

più audace, facendo propria nella sua attiv<strong>it</strong>à di pianificazione la<br />

logica “cosa fare” – “cerco le risorse” piuttosto di quella del “queste<br />

sono le risorse” - “cosa posso fare”. Certamente sono presenti le<br />

risorse intellettuali per poter perseguire questo modus operandi<br />

S C U O L A<br />

e noi ci prodigheremo verso il Terr<strong>it</strong>orio per la<br />

ricerca delle risorse, per promuovere la Vision e<br />

le iniziative Scolastiche, interpretando in modo<br />

nuovo un ruolo di cui conosciamo i lim<strong>it</strong>i poiché<br />

il domino della pianificazione è dei Soggetti<br />

ad essa ist<strong>it</strong>uzionalmente preposti. Un alunno<br />

classe 2006, che si è avvicinato alla Scuola nel<br />

2012, approderà alle Superiori nel 2020 dopo<br />

8 anni. Sarà avvezzo quel giorno a considerare<br />

l’Europa come una casa in cui avrà dimestichezza<br />

a muoversi e a comunicare? Saranno<br />

radicati in lui i Principi di Uguaglianza e di Par<strong>it</strong>à<br />

dei sessi, di genere e delle idee religiose?<br />

Avrà compreso che lo studio è uno degli strumenti<br />

che concorreranno alla sua Abil<strong>it</strong>azione<br />

ed Inclusione Sociale? Avrà acquis<strong>it</strong>o i requis<strong>it</strong>i<br />

civici che faranno di lui un c<strong>it</strong>tadino in divenire<br />

e non sentirà come ostili diversi linguaggi e<br />

costumi? Avremo fatto noi tutti il possibile per<br />

concedere a ciascuno la chance di recuperare i<br />

suoi gap offrendogli opportun<strong>it</strong>à didattiche differenziate?<br />

Ciò che chiediamo è di non chiuderci<br />

di fronte alle s<strong>it</strong>uazioni contingenti e pensare<br />

a cosa potremmo fare.<br />

Questo dobbiamo ai nostri figli ed alle nuove<br />

generazioni.<br />

a cura di Francesco Apuzzo<br />

Nella foto<br />

in alto:<br />

Una classe II<br />

elementare<br />

anno scolastico<br />

2010/2011<br />

Foto Civis<br />

La Redazione de "il Porto" ha dato spazio a questa petizione per informare i c<strong>it</strong>tadini sull'azione che il gruppo "Costruiamo il futuro" sta<br />

conducendo, per sensibilizzarli, attrarre interesse e ricercare l'apertura di un dibatt<strong>it</strong>o attorno a questa importante questione.<br />

Analogo inv<strong>it</strong>o è chiaramente rivolto anche al gruppo "Partecipazione costruttiva" ed alle altre componenti del Consiglio d'Ist<strong>it</strong>uto che, allo<br />

stesso modo, potranno presentare istanze simili. La redazione<br />

Gen. 2013 ilPorto - 49


C O M U N I T À<br />

A cura della Redazione<br />

50 - ilPorto Gen. 2013<br />

Auguri a nonna Francesca<br />

L'ultima<br />

pazzia della<br />

Crazy<br />

Company<br />

for don<br />

John<br />

Cosa può succedere ad una persona che, svegliandosi<br />

dal riposino pomeridiano, si r<strong>it</strong>rova in casa<br />

...la morte "con tat dè ranza" che lo sta aspettando<br />

per portarlo ...o su ...o giù? È quello che accade nella<br />

commedia "Ada che ta ède" a Gilberto, professione<br />

fotografo dai trascorsi non certo favorevoli ad un suo<br />

inserimento in paradiso. Dopo una trattativa riesce a<br />

convincere la morte a trattenerlo ancora in po' sulla<br />

terra. Le condizioni sono però chiare: Gilberto non sarà<br />

né vivo né morto, ma in una dimensione parallela: né su<br />

né giù e l'atto finale con il defin<strong>it</strong>ivo passaggio, avverrà<br />

quando la moglie Mafalda, ormai vedova e alla quale non<br />

mancano certo i corteggiatori (ed unico essere umano<br />

che può vederlo e sentirlo), si sarà risposata, allora la<br />

morte tornerà per l'es<strong>it</strong>o finale.<br />

In questa dimensione parallela purtroppo non è solo, si<br />

Circondata<br />

dall'affetto<br />

dei suoi cari<br />

nonna Francesca<br />

ha festeggiato i<br />

suoi 85 anni, con qualche<br />

ruga in più ...ma<br />

bella e con lo stesso<br />

sorriso di quando aveva<br />

vent’anni.<br />

I nipoti hanno per lei<br />

un bellissimo messaggio:<br />

«Auguri nonna, sei<br />

sempre la migliore!».<br />

Auguri a nonna Francesca<br />

anche dalla Redazione<br />

de "il Porto".<br />

r<strong>it</strong>rova la suocera scomparsa anni prima che, all'interno<br />

del quadro dove è collocata in attesa anch'essa del passaggio<br />

finale, ovviamente tifa per il nuovo matrimonio<br />

della figlia.<br />

Ada che ta ède, la nuova pièce della Crazy è una<br />

commedia surreale e divertentissima, che conferma la<br />

vocazione cabarettistica dell'autore Mario Dometti alla<br />

sua sesta esperienza nei testi in vernacolo.<br />

Il debutto? Si spera a maggio in occasione della rassegna<br />

dialettale "Sarnek che gregna".


Nella foto<br />

in alto:<br />

I partecipanti<br />

al Judo Camp a<br />

Lignano Sabbiadoro<br />

Sotto:<br />

Andrea<br />

Tengattini<br />

(di spalle in primo<br />

piano) al Judo<br />

Camp<br />

Attiv<strong>it</strong>à dell'A.S.D. Judo Sarnico<br />

Buon anno a tutti.<br />

Come anticipato nel numero precedente,<br />

nel mese di dicembre si è svolta l’assemblea<br />

elettiva per il rinnovo delle cariche sociali.<br />

Il nuovo consiglio direttivo è così composto:<br />

Presidente: Enrico Cancelli<br />

Vice presidente: Giovanni Cadei<br />

Consiglieri: Giuseppe Tengattini, Tullio Bonomelli,<br />

Giuseppe Capelli, Marco Cinoni, Oancea Relu Ionut<br />

Rappresentante degli atleti: Giulia Donati<br />

Rappresentante dei tecnici: Stefano<br />

Pascolo.<br />

Il nuovo consiglio insediato ha confer<strong>it</strong>o<br />

gli altri incarichi sociali:<br />

Segretario: Angelo Belotti<br />

Medico: Dott. Maurizio Galbussera<br />

Auguriamo ai nuovi dirigenti i migliori<br />

auguri per un buon lavoro.<br />

La fine dell’anno ha portato anche<br />

altre buone notizie: Giuseppe Tengattini<br />

e Oancea Relu Ionut, dopo<br />

una lunga formazione, hanno affrontato<br />

con successo gli esami per<br />

la qualifica di “Aspirante Allenatore”.<br />

Questa qualifica permette ai<br />

A S S O C I A Z I O N I<br />

a cura di Giovanni Cadei<br />

due atleti di essere adesso inquadrati nei ranghi dei<br />

tecnici federali e di poter quindi portare durante<br />

l’insegnamento maggiore competenza e formazione.<br />

Complimenti!!.<br />

Andrea Tengattini ha invece deciso di sfruttare le<br />

vacanze natalizie per partecipare al Judo Winter<br />

Camp 2013 svoltosi a Lignano Sabbiadoro dal 3 al<br />

6 gennaio.<br />

Moltissimi sono stati gli atleti partecipanti: 815; tra<br />

di essi l’olimpionico Ezio Gamba con le nazionali<br />

maschile e femminile russe che ora dirige, insieme<br />

a molti altri atleti della nazionale <strong>it</strong>aliana, delle<br />

rappresentative mil<strong>it</strong>ari oltre ad atleti provenienti<br />

dalla Slovenia, Croazia, Austria, Bosnia Erzegovina,<br />

Ungheria, San Marino e Grecia con il campione del<br />

mondo ed olimpico Ilias Iliadis. Andrea ha trovato<br />

a Lignano anche Diego Cressi con tutta la squadra<br />

delle fiamme azzurre.<br />

Su un tatami di 1.152 mq, Andrea e Diego hanno<br />

potuto allenarsi sotto la guida di prestigiosi tecnici<br />

europei e cimentarsi con atleti di livello assoluto,<br />

con giovani promesse e con moltissimi appassionati.<br />

Terminiamo ricordando che a febbraio verrà avviato<br />

un nuovo corso di Judo per cui, chiunque volesse<br />

provare a praticare questo sport, può venire a<br />

trovarci al Palazzetto dello Sport per avere tutte le<br />

informazioni necessarie.<br />

Gen. 2013 ilPorto - 51


Carlo<br />

Giovanni Teresa<br />

Un ricordo di Mariella<br />

Una morte improvvisa e per questo crudele ha portato<br />

via Mariella Maffi, la “Signora del Tram”. Con lei se<br />

ne va un pezzo della storia di Sarnico. Nel ricordarla<br />

non si corre il rischio di cadere nella retorica; Mariella ha<br />

vissuto pienamente il suo tempo con una grande passione<br />

per il suo lavoro e un altrettanto grande amore per la famiglia.<br />

Una donna forte nelle sue certezze, sensibile agli accadimenti<br />

che le hanno completamente cambiato l’esistenza e<br />

la quotidian<strong>it</strong>à.<br />

Determinata come solo una donna sa essere, ha saputo<br />

resistere ad una fatal<strong>it</strong>à, troppo severa con lei ed i suoi figli,<br />

riuscendo a prendere in pugno la v<strong>it</strong>a e interpretando<br />

il proprio lavoro non come una semplice attiv<strong>it</strong>à, ma come<br />

un continuo scambio di emozioni. L’hanno defin<strong>it</strong>a una “Regina”,<br />

sì una regina che ha cap<strong>it</strong>o che per offrire emozioni<br />

bisogna prima saper offrire se stessi.<br />

Ciao Mariella, ci mancherai.<br />

Civis<br />

Nella casa del Padre<br />

Virginia Achille Alfredo<br />

59) Gervasoni Carlo di anni 74<br />

Deceduto il 03.12.2012<br />

60) Bellini Virginia di anni 86<br />

Deceduta il 04.12.2012<br />

61) Belussi Achille di anni 89<br />

Deceduto il 08.12.2012<br />

62) Grassi Alfredo di anni 82<br />

Deceduto il 15.12.2012<br />

63) Bonardi Giovanni di anni 74<br />

Deceduto il 20.12.2012<br />

64) Poli Teresa di anni 85<br />

Deceduta il 22.12.2012<br />

A N A G R A F E<br />

a cura di Rosalia Modina<br />

Gen. 2013 ilPorto - 53


Rinati alla v<strong>it</strong>a della Grazia<br />

31 - Amighetti Daniel di Valter<br />

e di Guerrini Sueli<br />

Nato a Seriate (BG) il 14.08.2012<br />

Battezzato in questa Parrocchia il 09.12.2012<br />

Padrino: Toini Ermanno<br />

Informazioni sulle fotograie: Informiamo che le fotografie cartacee inviate alla redazione potranno essere r<strong>it</strong>irate il mese successivo presso la<br />

Segreteria di Redazione in casa Parrocchiale nelle ore pomeridiane. Grazie<br />

Sposi all'altare<br />

14 - Giovannini Sergio da Predore<br />

con Ivanova Svetlana da Predore<br />

Data del matrimonio: 12.12.2012<br />

Testimoni: John Costantino Giovannini, Tulli Laura<br />

15 - Radici Giambattista Via Foppe, 1<br />

con Bonometti Roberta Via Foppe, 1<br />

Data del matrimonio: 23.12.2012<br />

Testimoni: Radici Mirko, Belleri Cecilia<br />

54 - ilPorto Gen. 2013<br />

Daniel<br />

32 - Bellini Viola di Dario<br />

e di Rametta Vera.<br />

Nata a Iseo (BS) il 13.08.2012<br />

Battezzata in questa Parrocchia il 26.12.2012<br />

Madrina: Rametta Chiara<br />

Viola<br />

Sergio e Svetlana Giambattista e Roberta


Gen. 2013 ilPorto - 55


22 aprile 1957 - i 9 fratelli Belussi nel giorno del matrimonio di Paolo. Da sinstra: Giacomina, Maria, Angela, Paolo, (Gina Varinelli - la sposa)<br />

Evelina, Battista, Cesare, Serafino e Angelo (foto Marini)

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