Qui - Lions Palermo dei Vespri
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Audizione al Senato dell’Alto<br />
commissario delle Nazioni Unite<br />
per i diritti umani Navi Pillay.<br />
I migranti che arrivano via mare in Italia “non devono<br />
essere trattati come carichi di rifiuti tossici”. Lo ha<br />
detto l’Alto commissario delle Nazioni Unite per i diritti<br />
umani, Navi Pillay, parlando alla Commissione diritti<br />
umani del Senato. La Pillay ha iniziato ieri la sua<br />
visita in Italia che si concluderà oggi ed ha partecipato<br />
anche ad un convegno alla Pontificia Università Lateranense<br />
di Roma sul sessantesimo anniversario della<br />
Dichiarazione Universale. “So - ha spiegato Pillay al<br />
Senato - che le autorità italiane hanno salvato molte<br />
vite, ma invito il Parlamento, la guardia costiera, le autorità<br />
portuali a ricordare che il salvataggio di persone<br />
in pericolo in mare è un obbligo”. La diplomatica sudafricana<br />
si è detta “preoccupata” per le norme contenute<br />
nel pacchetto sicurezza varato dal Governo<br />
italiano, in particolare si è soffermata sull’istituzione<br />
delle ronde e le condizioni all’interno <strong>dei</strong> centri di<br />
identificazione ed espulsione.<br />
“I migranti - ha spiegato - sono spesso percepiti<br />
come una minaccia alle comunità esistenti ed in alcuni<br />
Paesi c’è il rischio di tenere la migrazione al-<br />
di Vera Ferrandi<br />
7<br />
Immigrazione<br />
l’interno <strong>dei</strong> confini della sicurezza. Si tratta di un<br />
approccio riduttivo che alimenta sfiducia e paura’’.<br />
Ha quindi criticato l’istituzione delle ronde e la decisione<br />
di usare militari per la sicurezza delle città.<br />
“Quando - ha sottolineato - vengono chiamati militari<br />
a presidiare le strade e volontari per la sicurezza<br />
si danno risposte molto visibili alla migrazione, ma<br />
a soffrire è la tutela <strong>dei</strong> diritti’’. Inoltre, ha aggiunto,<br />
“i politici devono astenersi da dichiarazioni discriminatorie<br />
nei confronti <strong>dei</strong> migranti’’.<br />
Il Commissario ha poi ricordato i fatti di Rosarno affermando<br />
che “è responsabilità delle autorità pubbliche<br />
garantire che i migranti non siano attaccati e<br />
discriminati. Sono poi in corso inchieste sui fatti di<br />
Rosarno e sollecito le autorità a portare i responsabili<br />
davanti alla giustizia e ad attuare politiche di prevenzione<br />
di questi fenomeni”. Riguardo ai Centri di identificazione<br />
ed espulsione, la rappresentante Onu ha<br />
dichiarato che “la privazione della libertà deve essere<br />
sempre l’ultima misura da applicare, serve una base<br />
giuridica per la detenzione. I migranti devono essere<br />
informati <strong>dei</strong> loro diritti e devono poter ricorrere contro<br />
l’illegalità della detenzione”.<br />
Si è quindi detta “preoccupata per le condizioni all’interno<br />
<strong>dei</strong> Cie, in cui relazioni indicano la presenza<br />
di sovraffollamento e difficoltà di accesso a<br />
diritti di base”.