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Qui - Lions Palermo dei Vespri

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Da qualche tempo da tante parti si dà addosso<br />

alla lingua, come a qualcosa di superfluo,<br />

di noioso, che porta via tempo<br />

da dedicare ad altro. Ma che altro? Non<br />

ce lo chiediamo, ubbidiamo e basta. Un “ messaggino”<br />

è già lungo. Le conversazioni procedono per<br />

luoghi comuni. C’è chi sostiene che il luogo comune<br />

è diventato tale perché passa importanti informazioni,<br />

questo si può anche concedere. Ma è ancora<br />

vitale o si è ridotto all’osso dello stereotipo? Nessuno<br />

ci pensa, tranne gli addetti ai lavori. E tutti gli altri<br />

Una conchiglia -VIII<br />

Una conchiglia<br />

sulla sabbia<br />

affiorata<br />

dal mare azzurro<br />

sulla bianca risacca<br />

s’è posata<br />

sopra i nostri piedi<br />

nudi e bagnati<br />

ed io l’ho raccolta<br />

stringendola nel palmo<br />

della mano.<br />

di Gabriella Maggio<br />

31<br />

Letteratura<br />

parlanti? Niente! Infilano sempre le stesse parole.<br />

Per fortuna esistono i Poeti. E non sono così pochi<br />

come si crede, sono tanti. Stanno in disparte alcuni,<br />

altri forse meno numerosi hanno tanto successo,<br />

sebbene i loro ammiratori non li considerino<br />

poeti, perché scrivono anche la musica. Che strano,<br />

la poesia è musica. Diamo quindi la parola ai Poeti,<br />

aiutiamo la nostra lingua a resistere ai tagli per<br />

mancanza di soldi ed agli oltraggi per mancanza<br />

di amore. Oggi propongo due poesie di Carmelo<br />

Fucarino.<br />

Propongo due poesie di PIETRO MANZELLA da “ICARO O DEL DESIDERIO”<br />

PALERMO 2000, la prima per il simbolo positivo della conchiglia, la seconda per il sapore<br />

che il ricordo dà alla vita.<br />

Ho visto il sorriso XVIII<br />

Ho fermato per un attimo<br />

la corsa<br />

per guardare<br />

il sorriso del<br />

respiro<br />

quando affiora<br />

al mattino<br />

tra i miei pensieri<br />

ed ho corso<br />

ad aprire<br />

la porta<br />

della nostalgia<br />

degli anni trascorsi<br />

Ho contato le ore<br />

e misurato gli spazi<br />

annullati<br />

dai volumi<br />

<strong>dei</strong> nostri corpi<br />

-orizzonti variopintie<br />

così mi sono abbandonato<br />

al ricordo<br />

assaporando l’esistenza.

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