Qui - Lions Palermo dei Vespri
Qui - Lions Palermo dei Vespri
Qui - Lions Palermo dei Vespri
You also want an ePaper? Increase the reach of your titles
YUMPU automatically turns print PDFs into web optimized ePapers that Google loves.
Medicina<br />
La Medicina Nucleare è una specialità medica<br />
basata sull’uso di radiofarmaci introdotti<br />
nell’organismo, al fine di<br />
monitorare processi biologici. Il termine<br />
“nucleare” deriva dall’uso di basse quantità di radiazioni<br />
gamma emesse dai nuclei di alcuni atomi<br />
prodotti a scopo medico, il più utilizzato <strong>dei</strong> quali<br />
è il tecnezio, scoperto dal premio Nobel Emilio<br />
Segrè nel 1939 a <strong>Palermo</strong>, ove insegnava fisica.<br />
I radiofarmaci, legati a vari vettori, a seconda dell’organo<br />
da studiare, vengono incorporati nei processi<br />
metabolici in modo analogo alle sostanze<br />
assunte fisiologicamente e permettono di esaminare<br />
in vivo i meccanismi biochimico-metabolici<br />
che sono alla base delle funzioni vitali.<br />
Grazie al segnale che essi emettono, rilevabile all’esterno<br />
del corpo con apposita strumentazione, è<br />
possibile localizzarne la distribuzione nel corpo,<br />
“fotografando” l’organo che si vuole esaminare,<br />
ovvero, per studiarne la funzionalità, come per il<br />
cuore, i reni, cervello, tiroide, polmoni etc..<br />
Le immagini ottenute sono comunemente dette<br />
“scintigrafie”.<br />
Le Medicina Nucleare è dunque una disciplina<br />
che studia le funzioni vitali dell’organismo e/o le<br />
loro alterazioni, rendendo possibile una diagnosi<br />
precoce di malattia, spesso non facilmente ottenibile<br />
con altre metodiche, fornendo al medico informazioni<br />
essenziali per la diagnosi, per la<br />
definizione di terapie, per follow-up e la formulazione<br />
di una prognosi.<br />
La dose di radiazione somministrata è molto modesta,<br />
anche per il rapido decadimento radioisotopico<br />
(circa 6 ore è il periodo di dimezzamento<br />
del tecnezio), per cui le procedure di diagnostica<br />
nucleare, qualora necessarie, possono essere ripetute<br />
per seguire il decorso di patologie e praticate<br />
anche in età pediatrica.<br />
Le sostanze impiegate sono altresì prive di rischi<br />
tossici ed eccezionali sono le manifestazioni di intolleranza.<br />
Recentemente si è molto parlato della PET, acronimo<br />
per designare il Tomografo ad Emissione di<br />
Positroni, apparecchiatura molto utile per il rilievo<br />
di metastasi anche di 4 mm., ma non solo.<br />
di Natale Caronia<br />
24<br />
Questa tecnica utilizza isotopi emettitori di positroni,<br />
particelle della massa di un elettrone, ma a<br />
carica positiva; tra i più utilizzati in particolare è il<br />
glucosio marcato con fosforo radioattivo (P18), ottenuto<br />
col bombardamento dell’Ossigeno nel ciclosincrotrone.<br />
Il ciclosincrotrone è un acceleratore di particelle,<br />
le quali vengono lanciate a velocità prossima a<br />
quella della luce contro un bersaglio; dall’impatto<br />
delle particelle con i nuclei atomici del bersaglio<br />
si formano i radioisotopi.<br />
Il ciclosincrotrone si chiama così perché ha forma<br />
ciclica, come una ciambella, in cui vengono iniettate<br />
le particelle (generalmente atomi di idrogeno)<br />
accelerate da una forte differenza di potenziale;<br />
per evitare di fare un tunnel chilometrico in cui<br />
accelerare le particelle, si è realizzato un tunnel<br />
circolare in cui un campo magnetico sincronizzato<br />
col passaggio delle particelle, le devia in senso circolare,<br />
accelerandole nei passaggi ripetuti, ricevendone<br />
ogni volta ulteriore impulso di<br />
accelerazione. Una volta raggiunta la velocità ottimale,<br />
esse vengono deviate verso il bersaglio ove,<br />
in seguito all’impatto, generano l’isotopo.<br />
Questo viene raccolto, purificato, controllato<br />
prima della somministrazione ai pazienti.<br />
E’ pertanto necessario che un fisico controlli il sincrotrone,<br />
un chimico analizzi la purezza dell’isotopo<br />
prima che il medico lo somministri al<br />
paziente. La notevole sensibilità e specificità della<br />
tecnica ne fa, in atto, il gold standard per la ricerca<br />
delle metastasi; ma trova impiego anche per studi<br />
funzionali sul cervello, per esempio per determinare<br />
aree epilettogene in soggetti resistenti alla terapia,<br />
che non sono altrimenti rilevate, per cui<br />
l’unica possibilità è la rimozione chirurgica del focolaio<br />
dopo la sua individuazione radioisotopica.<br />
Ancora, per ricerche funzionali sulle aree cerebrali<br />
che si “illuminano” facendo aprire gli occhi (area<br />
occipitale), o facendo muovere parti del corpo<br />
(area motoria) etc., in quanto i movimenti attivano<br />
il metabolismo delle aree relative, aumentando il<br />
consumo cellulare di zucchero marcato, il cui accumulo<br />
radioattivo è rilevato all’esterno del corpo.<br />
La radioattività emessa, in particolare la reazione di