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Notiziario bibliografico 651<br />

Anche l’autrice successiva, Isabel Falcón affronta il tema della presenza di mercanti,<br />

artigiani e banchieri toscani in terra spagnola, ma in questo caso particolare nei territori<br />

dell’Aragona, Valencia, Maiorca e Catalogna. Il ruolo dei banchieri senesi all’estero<br />

è il tema anche del saggio di Francesco Guidi Bruscoli, “Banchieri senesi nel primo<br />

Cinquecento, tra Roma, Lione e la penisola iberica”. Il francese Didier Boisseuil invece<br />

sposta l’attenzione sull’uso dei bagni termali in Toscana come luogo d’incontro per<br />

la gestione di pratiche diplomatiche; infine Antonia Whitley, chiude il volume con un<br />

intervento sulle misure legislative speciali prese dai governi senesi per porre rimedio<br />

alle ripercussioni economiche e sociali, dovute alle continue epidemie di peste che<br />

afflissero la città tra il 1399 e il 1529.<br />

Marta Fabbr ini<br />

Pat r izia Tur r ini, La Comunità ebraica di Siena. I documenti dell’Archivio di Stato<br />

dal Medioevo alla Restaurazione. Prefazione di Mario Ascheri, Siena, Pascal<br />

Editrice, 2008, pp. XII, 179.<br />

Il volume si presenta come una ricognizione dettagliata della massa documentaria<br />

relativa alla lunga presenza ebraica a Siena dal Medioevo fino al termine del governo<br />

francese sulla città. I fondi archivistici indagati sono in gran parte, come esplicitato dal<br />

titolo, quelli dell’Archivio di Stato di Siena, ma non mancano significativi sondaggi<br />

nell’Archivio arcivescovile senese, affiancati da citazioni di documenti conservati<br />

nell’Archivio di Stato di Firenze e nell’archivio della Contrada della Torre, sul territorio<br />

della quale storicamente insiste il ghetto ebraico senese.<br />

Sgombrato il campo da un errore di lettura di un passo della Biccherna, che aveva<br />

fatto risalire la presenza di una universitas ebraica a Siena già agli inizi del Duecento<br />

(N. Pavoncello, Notizie storiche sul tempio di Siena, “Rassegna mensile di Israel”,<br />

1954; Id., Notizie storiche sulla Comunità ebraica di Siena e la sua Sinagoga, ivi, 1970,<br />

pp. 293-313) – già segnalato da Sofia Boesch Gajano (Il Comune di Siena e il prestito<br />

ebraico nei secoli XIV e XV, in Aspetti e problemi della presenza ebraica nell’Italia<br />

centrale, Roma 1983, pp. 179-180) – l’esame dei molti documenti condotto dall’autrice<br />

permette di datare la presenza ebraica in città già dal 1228, quando un Ferrabuoi ebreo<br />

viene registrato fra i componenti delle milizie comunali. Ancora più rilevante una<br />

notazione nel Diplomatico Riformagioni, alla data del 26 agosto 1230, nel quale un<br />

Guido “iudeus” compare in una lista del Consiglio Generale finalizzata a conferire un<br />

incarico a due ambasciatori in occasione dell’assedio della fortezza di Selvole da parte<br />

dei Fiorentini. Una presenza – come annota giustamente l’autrice – «poco consueta<br />

nel panorama italiano, dove in genere gli ebrei erano esclusi dai diritti politici e non

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