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I fossili, il diluvio, la creazione 519<br />

non ignorando comunque che l’osservazione della natura contraddice<br />

spesso la verità rivelata.<br />

«Io sono un povero religioso che ha l’idea fissa di continuare <strong>degli</strong><br />

studi di scienze naturali al fine di poter dire ai suoi confratelli la verità,<br />

tutta la verità, e di potere su questa strada lavorare per la Chiesa. Ma la<br />

mia attuale campagna per l’evoluzione mi attira molte critiche e anche<br />

molti dolori». Soldani certo avrebbe potuto sottoscrivere queste parole,<br />

che però, vergate in francese, sono di Agostino Gemelli e di un secolo<br />

successive alla morte del camaldolese.<br />

Le note che Spallanzani aveva approntato per l’opera di Bonnet<br />

certo costituivano un ponte accettabile fra scienza e fede, nel loro esplicito<br />

invito a prestare attenzione ad ogni fenomeno della realtà circostante<br />

e connettere parti diverse della generazione del creato. Il tutto – come<br />

affermava Bonnet – con i nostri sensi, i veri artefici del nostro processo<br />

cognitivo.<br />

Ma Soldani, pur teoricamente concordando con questa impostazione,<br />

comprensibilmente, vista la sua posizione nella gerarchia dell’Ordine<br />

camaldolese e il suo status di ecclesiastico, se ne sarebbe rimasto piuttosto<br />

sulle sue. Nonostante gli inviti contenuti nell’opera del ginevrino e<br />

il successo della traduzione italiana – ben cinque edizioni negli anni<br />

immediatamente successivi alla sua pubblicazione – che avrebbero<br />

indubbiamente favorito una diffusione corposa <strong>degli</strong> studi naturalistici in<br />

Italia, soprattutto in Toscana e in piena età leopoldina. Una diffusione che,<br />

a ben vedere, alla fine spiega molto di un clima generale e dell’interesse di<br />

Soldani verso i fossili e le esplorazioni naturalistiche, ma in generale rende<br />

conto anche del primato attribuito dal religioso all’osservazione scientifica<br />

e dell’attenzione verso ogni tipo di fenomenologia della natura, compresa<br />

quella a prima vista incomprensibile o difficilmente interpretabile, come<br />

nel caso della pioggetta di sassi del 1794 e del terremoto del 1798.<br />

Insomma Soldani, attraverso il reperimento e l’osservazione dei<br />

fossili (ma, direi, attraverso tutta la sua opera), ci ha riproposto una<br />

domanda antica ma sempre attuale, e cioè se si può essere scienziati e<br />

sacerdoti allo stesso tempo.

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