11.06.2013 Views

1 Prime pagine ok.indd - accademia degli intronati

1 Prime pagine ok.indd - accademia degli intronati

1 Prime pagine ok.indd - accademia degli intronati

SHOW MORE
SHOW LESS

Create successful ePaper yourself

Turn your PDF publications into a flip-book with our unique Google optimized e-Paper software.

Bari, vagabondi e marioli. 505<br />

uno dei marioli mostrò due quadretti orripilanti invitando gli inglesi a<br />

comprarglieli; mentre la nobildonna aprì il suo stipetto da viaggio da<br />

dove tirò fuori diverse cianfrusaglie che mise a disposizione <strong>degli</strong> ospiti.<br />

Allo stesso modo, la contessa rimase affascinata dall’orologio d’oro che<br />

Ford possedeva, chiedendo che questi facesse, per il suo bell’oggetto,<br />

quello che lei aveva fatto con i suoi ninnoli, nonostante il diniego ripetuto<br />

del proprietario. 10<br />

Terminati i convenevoli, i manigoldi decisero di attuare il loro piano<br />

invitando i due inglesi ad una partita di ombre. Ma fin dall’inizio, le regole<br />

del gioco furono modificate per volere della contessa, la quale desiderava<br />

giocare secondo le usanze applicate dalle sue parti. Fu così che con le<br />

novità apportate, il gioco venne stravolto del tutto, determinando, altresì,<br />

un progressivo aumento della posta sul tavolo e la successiva sconfitta<br />

di chi si era dichiarato ombre, cioè di chi, con carte favorevoli, si era<br />

dichiarato in grado di vincere gli avversarî. Nella prima ora di gioco uno<br />

dei due bari, dichiaratosi sempre ombre, sia pur con somme moderate,<br />

non riusciva mai a vincere la mano. Il fatto che il sedicente Conte di<br />

Meuvres volesse tenere a tutti i costi il gioco anche quando non aveva le<br />

carte buone, determinò un attimo di tensione anche nell’inglese, il quale<br />

all’ennesima sua bestia gli rispose: “«Ma come, signore, [ … ] giocate<br />

senza aver niente in mano solo per finire in bestia?». Lui imprecò e disse<br />

che non aveva visto bene le carte”. 11 Il conte continuò ad andare in bestia<br />

fino a quando il piatto non raggiunse la somma di 368 corone, tutte da lui<br />

dovute. A questo punto il nobiluomo, come preso da uno scatto d’ira, buttò<br />

via le carte da gioco, suscitando il biasimo della contessa. Non essendoci<br />

altri mazzi francesi disponibili (e non avendo, i due anglosassoni, grande<br />

dimestichezza con i naibi italiani), il gioco sembrava interrotto. Ma la<br />

memoria dell’altro baro fu proverbiale dal momento che si ricordò come<br />

nel cestino da lavoro della contessa ci fossero due mazzi disponibili. Fu<br />

così che la partita poté proseguire.<br />

10 C. FORD, Avventura a Siena cit., pp. 19-22.<br />

11 Ivi cit., p. 25.

Hooray! Your file is uploaded and ready to be published.

Saved successfully!

Ooh no, something went wrong!