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“Di noi senesi e de le nostre gesta” 471<br />

spesso e grandine, e in Siena de in due luoghi in casa di messer Achille Petrucci<br />

e in casa del Romiti a la porta a camollia, e di fuore a un contadino ammazò un<br />

asino presso all’Osservanza.<br />

A 26 di settembre finì di piovere che fu su la vendemmia che furo le più<br />

crudeli piove che fusseno mai vedute per huomini vecchi d’80 anni dilavati<br />

i colti e allagati i piani, hora bisogna che la brigata torni cioè cittadini per<br />

sospetto della guerra farassi gran mescuglio i Siena, infra la moria e Dio c’aiuti.<br />

Dicesi molto a la scuperta che Pierino de Medici viene in su con molta gente<br />

per entrare in Fiorenza e Sanesi gli porgano aiuto, questo si dece per hora in<br />

questi dì.<br />

A 121 12 d’ottobre 1496, del mese d’ottobre la moria si ci fece peggio in<br />

Siena che anchora la c’habbi fatto e si sta con gran sospetto. Dicesi che Pierino<br />

deve entrare in Fiorenza e andavi con sforzo di gente d’arme e con l’aiuto degl’<br />

Orsini, de Perugini, e de Sanesi e deveno pigliare Vagliano e la torre pe Sanesi<br />

e poi tutti li soldati debbano andare con Pierino a la sua impresa.<br />

Piero de Medici è con la sua impresa con le genti con il Signor Vergilio<br />

Orsino e co’l Signor Pavolo Orsino con forse 400 cavalli e 2000 fanti, e empiono<br />

tutto quel di Siena e fanno di molto male, aspettano di dì in dì, di dar dentro<br />

hanno il tempo molto contrario di piove.<br />

A dì 5 di dicembre 1497 [1496] essendo nevicato alzossi una gran neve<br />

quasi per tutto, voltossi la notte un gran dolco con piova in modo che a Roma<br />

ingrossò di molto il Tevere che s’alzò l’acqua in banchi al banco di Stefano<br />

Ghinucci braccia otto e fu dalle sette hore in la, sentissi la notte di grandi strida<br />

e molte case menò via, e molti ne morì in modo che il dì per Roma s’andava con<br />

le barche, è stata gran perdita e gran danno di merchanzie e di fondachi che ogni<br />

cosa andava a guazzo in que fondi attesesi a campare le scritture de banchi.<br />

A dì 10 di gennaio [1497] il Signor Vergilio Orsini si partì di quello di<br />

Siena con tutta la sua gente che era per la Scialengha e dissesi che haveva tocco<br />

denari dal Re di Francia ed era suo soldato e andonne inverso Roma, hacci fatto<br />

di molto danno la dove sonno stati robbato e sfossato grano e scialequato.<br />

Dicesi che Mesieu di Monpensier’ Francioso lassato a Napoli dal Re di<br />

Francia Capitano ha dato una gran retta a le genti Ferrandine dicesi de la morte<br />

di ciquemila homini e questo è stato nel Reame di Napoli.<br />

In questi dì ultimi di gennaio 122 s’è scoperto in Siena come gl’usciti si<br />

121 Idem.<br />

122 1497scritto in lapis a margine.

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