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434<br />

Michela Burdisso<br />

ivi entrò in mare e andò a Napoli per essere a piei della Maestà del re 64 , stimasi<br />

che sia ito per trattare accordo e assetto di pace. E a dì 7 di ferraio ci fu novelle<br />

in Siena che a Pontercole era venuto un corsaro come homo de la Signoria de<br />

Venetiani, e prese una galea del Re, la quale era riccha di robbe e di cavagli,<br />

la quale il Re mandava a Don Federigo, e subito udita la novella il Duca di<br />

Calabria fece caricare bombarde e passavolanti e portare in giù a Pontercole e<br />

poi si mise in camino lui in persona e fece mettare in porto le genti d’armeche<br />

erano in maremma, e questo corsaro era il Duca di Sessi.<br />

Gionto là lo Illustrissimo Duca di Calabria il detto corsaro hebbe buon<br />

vento e prese altomare e andossi con Dio, e il Duca si tornò a Buonconvento, et<br />

ivi ste per stanza alcun dì e poi tornò a Siena.<br />

E a dì 14 di marzo fu un poca d’heresia fra nostri cittadini del reggimento,<br />

e furo tutti in arme, e fussi per fare di molto male, e infine la nostra Donna<br />

providde e non fu male niuno, e passò quel dì e quiefossi e mandossi poi un<br />

bando a pena della vita di questo non si potesse ragionare.<br />

E a dì 15 di marzo entrò in Siena l’Illustrissimo duca di Sansogna, et<br />

haveva seco 200 cavalli molto belli, e fermossi a Siena un giorno, e ’l duca<br />

di Calabria si partì da Buonconvento e venne a visitarlo e andorno per la città<br />

insieme a spasso.<br />

E a dì 16 di marzo venne la nuova a Siena che fusse il dì di Santo Ambrogio<br />

come la pace era fatta con utile e honore del Comun di Siena e di tratto sonò a<br />

gloria che fu in su ‘l mezo dì, e la sera si fece falò in su ‘l Campo e in ogni lato;<br />

per anchora in Siena chi vorria e chi no la pace.<br />

A dì 25 di marzo 1480. Qui è per la gratia di Dio e della sua Madre Vergine<br />

Maria si ci ha conceduta la pace infra i Fiorentini e noi, e si bandì il dì della<br />

Nuntiata come s’era fatta pace buona e pura e santa e s’era fatto lega i Fiorentini<br />

e Signoria di Milano da una parte, e la Maestà del Re e sanesi dall’altra, e se<br />

altre potentie ci volevano entrare con buoni e giusti e santi capitoli havesse<br />

tempo quaranta dì, e delle cose prese e delle ingiurie occorse nella guerra ogni<br />

cosa è rimessa nel petto della Maestà del Re Ferrante Re di Sicilia, e non si sa<br />

ancho quello che s’habbi giudicato sperasi che sia amorevole e utile per Siena.<br />

E a dì 5 di giugno entrò in Siena il Signor Ruberto fratello del Conte<br />

Francesco che fu Duca di Milano e entrò con gran trionfo e honore; e a dì 8<br />

sen’andò.<br />

64 Ferdinando I “il Bastardo”, Cronologia, cit. p. 439.

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