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Il Medioevo a Siena e nel territorio 355<br />

nella Toscana centro-meridionale, all’interno dei quali gli scavi hanno<br />

documentato la presenza di fasi insediative con edilizia in legno e materiale<br />

deperibile molto antecedenti alla vere e proprie strutture castellane in<br />

pietra di età pienomedievale. Il ripetersi di questi ritrovamenti costituisce<br />

senza alcun dubbio un’evidenza di grande impatto ed ha quindi suggerito<br />

l’elaborazione di un modello generale d’incastellamento (il cosiddetto<br />

‘modello toscano’) decisamente ‘continuista’, nel senso che vede una<br />

diretta evoluzione dei castelli da villaggi accentrati preesistenti e collocati<br />

in altura in alcuni casi già a partire dalla fine del VI secolo d. C.<br />

Proprio alla formazione ed alle successive trasformazioni interne<br />

<strong>degli</strong> insediamenti altomedievali toscani è dedicato il libro di MARCO<br />

VALENTI, L’insediamento altomedievale nelle campagne toscane.<br />

Paesaggi, popolamento e villaggi tra VI e X secolo, Firenze, All’Insegna<br />

del Giglio, 2004, un’ampia sintesi in cui si rielaborano i risultati<br />

accumulati negli ultimi venticinque anni di ricerche archeologiche<br />

(comprese quelle su Poggio Bonizio e Miranduolo che, pur se pubblicate<br />

in parte successivamente, avevano già fornito le indicazioni essenziali)<br />

e si propone un quadro da porre a confronto con quanto delineato dalla<br />

storiografia sulla base della rarefatta documentazione scritta disponibile<br />

per questi secoli. Bisogna infatti ricordare che, se il dibattito sul tema<br />

delle città altomedievali – al quale abbiamo accennato parlando del libro<br />

di Cantini su Siena – appare oggi in gran parte smorzato e per molti versi<br />

maturo, è invece proprio per quanto concerne la storia insediativa delle<br />

campagne che si riscontrano tuttora «evidenti segnali di afasia fra storici<br />

ed archeologi», in un dialogo difficile e spesso attestato su posizioni<br />

molto divergenti. Così, nel saggio introduttivo al libro di Valenti 13 , si<br />

esprimeva Riccardo Francovich, riprendendo sue posizioni già formulate<br />

in precedenza 14 e ricordando che molte delle ricostruzioni proposte dagli<br />

storici sulla base di indicatori desunti esclusivamente dalla documen-<br />

13 Villaggi dell’altomedioevo: invisibilità sociale e labilità archeologica, pp. IX-XXII.<br />

14 R. FRANCOVICH, Changing structures of settlement, in Italy in the Early Middle Ages, cit. pp.<br />

144-167; R. FRANCOVICH, R. HODGES, Villa to Village. The trasformation of the Roman Countryside in<br />

Italy, c. 400-1000, London, 2003.

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