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338<br />

Maria Elena Cortese<br />

I dati relativi alle tipologie ceramiche che circolavano a Montarrenti,<br />

cui abbiamo appena accennato, provengono dallo studio dei reperti<br />

rinvenuti nel corso dello scavo condotto all’interno del castello fra il<br />

1982 ed il 1987 dall’Università di Siena e dall’Università di Sheffield,<br />

indagine i cui risultati sono però stati pubblicati solo qualche anno fa,<br />

in un volume di cui è autore lo stesso FEDERICO CANTINI, Il castello di<br />

Montarrenti. Lo scavo archeologico (1982-1987). Per la storia della<br />

formazione del villaggio medievale in Toscana (secc. VII-XV), Firenze,<br />

All’Insegna del Giglio, 2003. Come viene ricordato nell’Introduzione<br />

scritta da Riccardo Francovich e Richard Hodges, che a suo tempo<br />

avevano diretto i lavori, di quello scavo erano comparse alcune relazioni<br />

preliminari sulla rivista «Archeologia Medievale» ed esso era stato<br />

poi, nel 1989, al centro dell’attenzione di un convegno internazionale<br />

incentrato sul tema dell’incastellamento 7 . Mancavano, però, un’edizione<br />

complessiva di tutta la sequenza stratigrafica ed uno studio sistematico<br />

di tutti i materiali rinvenuti; ma soprattutto mancava un’elaborazione<br />

esaustiva dei dati molti significativi emersi dall’area di scavo 1000, la<br />

più estesa e la più importante per la ricostruzione della fase formativa<br />

dell’insediamento e delle sue successive trasformazioni. Quello di<br />

Montarrenti, infatti, è uno scavo di fondamentale importanza – ed è per<br />

questo diventato ben presto un modello per tutta l’archeologia medievale<br />

– per il contributo che ha dato alla comprensione sia della configurazione<br />

<strong>degli</strong> abitati nei secoli altomedievali, cioè prima della comparsa dei veri<br />

e propri castelli, sia al processo di genesi di questi ultimi. Questo sito,<br />

infatti, che nelle fonti documentarie era attestato solo a partire dalla metà<br />

del XII secolo, grazie alle indagini archeologiche ha restituito resti di<br />

fasi insediative molto anteriori alla costruzione <strong>degli</strong> imponenti edifici<br />

romanici ancor oggi visibili sul posto.<br />

Lo studio della sequenza stratigrafica, della ceramica e <strong>degli</strong> altri<br />

materiali effettuato da Cantini – i cui risultati sono esposti in dettaglio<br />

7 Lo scavo archeologico di Montarrenti e i problemi dell’incastellamento medievale. Esperienze<br />

a confronto, a cura di R. Francovich e M. Milanese, Firenze, 1990.

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