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320<br />

Nelly Mahmoud Helmy<br />

in una realtà, come quella senese, in cui la vocazione ospedaliera della<br />

congregazione non conobbe una compiuta affermazione.<br />

Se già alla metà del Trecento l’orizzonte della chiesa di Santa<br />

Maria in Bellem sembrava aver subito un sensibile ridimensionamento,<br />

la situazione dovette aggravarsi nel corso della seconda metà del secolo,<br />

in corrispondenza della morte del suo rettore, Andrea di Mignanello,<br />

attestata nella seconda metà dell’anno 1363 39 . Non sappiamo a chi fosse<br />

toccata, per tutta la seconda metà del secolo, la custodia della chiesa,<br />

che conobbe forse un momento di abbandono almeno fino al primo<br />

decennio del Quattrocento quando ci appare, in un documento notarile,<br />

redatto a Genova nel febbraio del 1413 40 , diminuta di molti edifici, i<br />

quali propter guerras et alios casus fortuitos apparivano prossimi alla<br />

rovina 41 . Per scongiurare quella desolatio hedificiorum, il vescovo di<br />

Betlemme, che era allora Lanfranco 42 dell’ordine dei Minori tornava ad<br />

affidare la custodia dell’ecclesia e delle sue pertinenze a un esponente<br />

del casato dei Mignanelli, cui tradizionalmente era spettata la gestione<br />

39 Un Andrea di Mignanello, che potrebbe essere identificabile con il rettore dell’ecclesia di<br />

Santa Maria in Bellem fu sepolto nel convento senese di S. Domenico il 23 agosto dell’anno 1363 cfr. I<br />

necrologi di San Domenico in Camporegio (Epoca Cateriniana), a c. di M.H. Laurent, Milano, Fratelli<br />

Bocca Editori, presso Stabilimento Tipografico San Bernardino (Siena), 1937, p. 99, n.1367: “Andreas<br />

de Mignanellis sepultus est die dicta (1363 XXIII augusti)”.<br />

40 Durante gli anni dello scisma anche l’episcopato betelmitano si divide in due obbedienze,<br />

francese ed italiana, che danno vita a due serie parallele di titolari dell’episcopato. La sede dei vescovi<br />

di obbedienza italiana almeno nei primi anni del Quattrocento sembra essere Genova. Giacomo<br />

Fieschi arcivescovo della città ligure assegna a Lanfranco, vescovo in partibus, anche una sede<br />

ufficiale della cattedra episcopale: il chiostro della chiesa di Santa Maria delle Vigne. La più parte<br />

della documentazione prodotta dal vescovo Lanfranco è stata rogata a Genova e si conserva nei registri<br />

di imbreviature di notai genovesi. Una indagine sistematica su questi ed altri registri di imbreviature<br />

notarili conservati presso l’archivio di Stato di Genova potrebbe portare alla luce altra documentazione.<br />

Alcune rapsodiche osservazioni sull’impatto dello scisma sugli ordini ospedalieri legati soprattutto alle<br />

memorie di Terrasanta in REHBERG, Una categoria di ordini religiosi poco studiata cit., pp. 33-34.<br />

41 Il contratto di enfiteusi stipulato a Genova dal notaio Giuliano Canelle, e conservato nel suo<br />

registro di imbreviature, si trova presso l’Archivio di Stato di Genova, ed è stato parzialmente trascritto<br />

da P. RIANT nel secondo volume del suo Etudes sur l’histoire de l’église de Bethléem cit., II, pp. 186-<br />

190.<br />

42 P. RIANT Etudes sur l’histoire de l’église de Bethléem cit., II, p. 187.

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