11.06.2013 Views

1 Prime pagine ok.indd - accademia degli intronati

1 Prime pagine ok.indd - accademia degli intronati

1 Prime pagine ok.indd - accademia degli intronati

SHOW MORE
SHOW LESS

Create successful ePaper yourself

Turn your PDF publications into a flip-book with our unique Google optimized e-Paper software.

188<br />

Gabriella Piccinni<br />

si susseguirono nella prima metà del Trecento, a partire da quello dei<br />

Bonsignori nel 1307 fino al 1338, quando altri banchi affrontarono<br />

una nuova importante crisi in coincidenza con l’avvio della guerra dei<br />

Cent’anni 133 . Non a caso, infatti, mentre si incoraggiava la formazione<br />

<strong>degli</strong> archivi, si elencavano anche carte, lettere, chirografi, libri e<br />

scritture attestanti debiti o crediti verso terzi come documenti che un<br />

soggetto era autorizzato a produrre in copia a propria difesa, sancendo<br />

che le scritture di addebito fatte dai banchieri nei propri libri facevano<br />

prova in favore dei creditori contro i banchieri stessi. Ai libri, pur<br />

non obbligatori, si attribuiva dunque pubblica fede nei contenziosi,<br />

tanto secondo le norme del 1309-1310, scaturite con ogni probabilità<br />

dai fallimenti connessi alla crisi dei Bonsignori, quanto secondo una<br />

successiva riformagione del 1312 concernente il fallimento della<br />

società dei Tolomei. In quest’ultima si specificava che qualsiasi<br />

annotazione nei libri della compagnia e qualsiasi lettera di cambio<br />

poteva essere prodotta come prova dal creditore, mentre la compagnia<br />

debitrice poteva difendersi solo con un contratto di annullamento o una<br />

quietanza di pagamento 134 .<br />

I fallimenti bancari, dunque, avevano cominciato a mostrare che<br />

quelli che concernevano la banca non potevano mai essere considerati<br />

fatti del tutto privati, perché avevano tante ricadute ed effetti pubblici<br />

e coinvolgevano tanti soggetti economici. Il fallimento, come si vide<br />

fin dalla crisi dei Bonsignori, comportava - quasi necessariamente<br />

provocava - le decisioni di soggetti pubblici: il comune, chiamato a<br />

intervenire, decidere, dettare norme, e la Mercanzia incaricata dal<br />

comune stesso di curare i fallimenti. Tutti potevano ricorrere presso il<br />

133 Nel 1295 i soci della Gran Tavola dei Bonsignori avevano chiesto a Bonifacio VIII una<br />

dilazione nei pagamenti delle decime delle quali erano collettori, ottenendola per un triennio: dalla<br />

clamorosa crisi che si era manifestata alla scadenza del termine, dal collasso della compagnia che era<br />

seguito (poco prima del 26 agosto 1307) e dall’apertura della procedura fallimentare (1-2 febbraio<br />

1309), molte compagnie senesi si erano trovate in serie difficoltà. Ripercorro e riassumo i dati fino al<br />

1338 in PICCINNI, Il sistema senese del credito cit.<br />

134 Le annotazioni nei libri delle compagnie facevano fede per i creditori. Vedi sopra.

Hooray! Your file is uploaded and ready to be published.

Saved successfully!

Ooh no, something went wrong!