Appunti delle lezioni di istituzioni di matematica attuariale per le ...
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È significativo confrontare la (168) con la (167). Nel membro destro della (168) compaiono le aspettative del I ordine in t delle grandezze aleatorie che compaiono nel membro destro della (167): i = E I t(It+1) 14 , (169) qx+t = E I t px+t = E I t 1 {Tx≤t+1} 1 {Tx>t+1} , (170) . (171) Il membro destro della (168) è pertanto l’aspettativa del I ordine fatta al tempo t del membro destro della (167). Quindi anche il membro sinistro della (168) è uguale all’aspettativa del I ordine fatta al tempo t del membro sinistro della (167), cioè E I t(Ut+1) = 0 , che è un altro modo di esprimere l’equilibrio del contratto al tempo t secondo la base tecnica del I ordine. Un altro modo interessante di confrontare la (167) con la (168) è quello di sottrarre membro a membro la seconda dalla prima, ottenendo: Ut+1 = tV + x (It+1 − i) − C m t+1 1 {Tx≤t+1} − qx+t − t+1Vx + C vp t+1 1 {Tx>t+1} − px+t Osservando che 1 {Tx>t+1} = 1 − 1 {Tx≤t+1}, che px+t = 1 − qx+t e quindi che 1 {Tx>t+1} − px+t = − 1 {Tx≤t+1} − qx+t si ottiene una versione della formula di contribuzione di Homans Ut+1 = tV + x (It+1 − i) − C m t+1 − C vp t+1 − t+1Vx 1 {Tx≤t+1} − qx+t , . (172) , (173) che scompone l’utile aleatorio in t + 1 in due componenti, ciascuna che risente di un’unica fonte di incertezza. La prima è l’utile finanziario U f t+i = tV + x (It+1 − i) (174) ed è direttamente proporzionale al sovrarendimento degli attivi rispetto al tasso tecnico, con costante di proporzionalità la riserva di bilancio in t, che rappresenta il capitale gestito dall’assicuratore nell’anno [t, t + 1]. L’entità (e il segno) dell’utile finanziario dipende quindi dal risultato della gestione degli attivi e dalla massa gestita. La seconda componente è l’utile da mortalità U m t+1 = − C m t+1 − C vp t+1 − t+1Vx 1 {Tx≤t+1} − qx+t (175) ed è direttamente proporzionale alla sovramortalità che si verificherà rispetto a quella prevista dalla base del I ordine, con costante di proporzionalità l’opposto del capitale sotto rischio nell’anno [t, t + 1]. L’entità e, soprattutto, il segno dell’utile da mortalità dipendono quindi dall’entità e dal segno del capitale sotto rischio e della sovramortalità: con capitale sotto rischio positivo (come è tipicamente il caso in una polizza temporanea caso morte o mista, ad esempio), si ha disutile in caso di sovramortalità rispetto all’aspettativa del I ordine, utile in caso di sottomortalità. 14 La base tecnica finanziaria del I ordine è una legge esponenziale di equivalenza finanziaria di tasso annuo i. Pertanto, al primo ordine, l’aspettativa del rendimento degli attivi è il il tasso i. Si osservi che, poiché i è costante, dalla Et(It+1)) = i si ricava Et ′(It+1)) = Et ′[Et(It+1))] = Et ′(i) = i per ogni t′ ≤ t. c○ C. Pacati 2005, Appunti IMAAV, sezione 5 (v. 13/12/2005) pag. 34
L’aspettativa (del II ordine) in t dell’utile e delle sue componenti è data dalle espressioni E II t (It+1) − i E II t (U f t+1) = tV + x E II t (It+1) − i E II t (Ut+1) = tV + x E II t (U m t+1) = − C m t+1 − C vp t+1 − t+1Vx − C m t+1 − C vp t+1 − t+1Vx q II x+t − q I x+t , (176) , (177) , (178) q II x+t − q I x+t che rappresentano la versione in aspettativa della formula di contribuzione di Homans. Osservazione 5.3.1. L’utile Ut+1 e la relativa scomposizione sono stati calcolati nell’ipotesi che la polizza sia in essere alla data t. Per la polizza generica che stiamo considerando, ciò comporta che l’utile è Ut+1 se l’assicurato è in vita in t, è zero altrimenti. Se quindi si ragiona ad un istante che precede t, per esempio al tempo zero di emissione della polizza, l’utile che la polizza esprimerà in t + 1 è dato da Ut+1 1 {Tx>t}. 5.4 La valutazione degli utili: il metodo RAD Fissata una polizza, nel paragrafo precedente abbiamo visto come questa dia origine alla successione di utili aleatori U1 1 {Tx>0}, U2 1 {Tx>1}, U3 1 {Tx>2}, . . . . È chiara l’esigenza di valutare questi utili alla data di stipula del contratto – o meglio, nella fase di progettazione del contratto – per fare un profit-test della polizza. 15 In questo paragrafo discuteremo il metodo di valutazione Risk Adjusted Discounting (RAD), ampiamente usato nella pratica operativa. Si consideri una polizza generica, stipulata da una testa di età x anni, con una certa fissata base tecnica demografica del I ordine e con tasso tecnico i. Si consideri fissata anche la base tecnica del II ordine, espressione delle opinioni probabilistiche dell’assicuratore. In particolare, siano quindi fissate le aspettative dei rendimenti degli attivi E II 0 (I1), E II 0 (I2), E II 0 (I3), . . . alla data di valutazione, coincidente con la data di stipula. Applicando la formula di contribuzione di Homans, l’aspettativa (del II ordine) alla data di valutazione dell’utile al tempo k > 0 è data da E II 0 Uk 1 {Tx>k−1} E II 0 U f k 1 {Tx>k−1} = E II 0 U f k 1 {Tx>k−1} + E II 0 U m k 1 {Tx>k−1} . (179) Calcoliamo separatamente l’utile finanziario atteso e l’utile da mortalità atteso. Per quanto riguarda il primo, sappiamo che la grandezza U f k risente solamente di incertezza di tipo finanziario, mentre l’aleatorietà della funzione indicatrice 1 {Tx>k−1} è quella della durata della vita dell’assicurato. Possiamo senz’altro accettare come ipotesi della valutazione che durata della vita dell’assicurato e l’evoluzione del mercato finanziario siano indipendenti e fattorizzare quindi = E II 0 U f k E II 0 1 {Tx>k−1} . Applicando nel primo fattore del membro destro la (174), si ottiene per linearità che D’altro canto E II 0 U f k = E II 0 k−1V + x (Ik − i) = k−1V + x [E II 0 (Ik) − i] . E II 0 1 {Tx>k−1} = prob II (Tx > k − 1 | Tx > 0) = k−1p II x . 15 È molto interessante anche la valutazione degli utili residui di un contratto già in essere alla data di valutazione. Per semplicità non tratteremo esplicitamente questo caso, che però è facilmente ricavabile dallo schema di valutazione all’emissione, con le ovvie modifiche. c○ C. Pacati 2005, Appunti IMAAV, sezione 5 (v. 13/12/2005) pag. 35
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L’aspettativa (del II or<strong>di</strong>ne) in t dell’uti<strong>le</strong> e <strong>del<strong>le</strong></strong> sue componenti è data dal<strong>le</strong> espressioni<br />
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E II<br />
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t (It+1) − i<br />
E II<br />
t (U f t+1) = tV +<br />
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x E II<br />
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t (It+1) − i<br />
E II<br />
t (Ut+1) = tV +<br />
x<br />
E II<br />
t (U m t+1) = − C m t+1 − C vp<br />
t+1 − t+1Vx<br />
− C m t+1 − C vp<br />
t+1 − <br />
t+1Vx<br />
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q II<br />
x+t − q I <br />
x+t<br />
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, (177)<br />
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, (178)<br />
q II<br />
x+t − q I x+t<br />
che rappresentano la versione in aspettativa della formula <strong>di</strong> contribuzione <strong>di</strong> Homans.<br />
Osservazione 5.3.1. L’uti<strong>le</strong> Ut+1 e la relativa scomposizione sono stati calcolati nell’ipotesi<br />
che la polizza sia in essere alla data t. Per la polizza generica che stiamo considerando, ciò<br />
comporta che l’uti<strong>le</strong> è Ut+1 se l’assicurato è in vita in t, è zero altrimenti. Se quin<strong>di</strong> si ragiona<br />
ad un istante che precede t, <strong>per</strong> esempio al tempo zero <strong>di</strong> emissione della polizza, l’uti<strong>le</strong> che<br />
la polizza esprimerà in t + 1 è dato da Ut+1 1 {Tx>t}.<br />
5.4 La valutazione degli utili: il metodo RAD<br />
Fissata una polizza, nel paragrafo precedente abbiamo visto come questa <strong>di</strong>a origine alla<br />
successione <strong>di</strong> utili a<strong>le</strong>atori U1 1 {Tx>0}, U2 1 {Tx>1}, U3 1 {Tx>2}, . . . . È chiara l’esigenza <strong>di</strong><br />
valutare questi utili alla data <strong>di</strong> stipula del contratto – o meglio, nella fase <strong>di</strong> progettazione<br />
del contratto – <strong>per</strong> fare un profit-test della polizza. 15 In questo paragrafo <strong>di</strong>scuteremo il<br />
metodo <strong>di</strong> valutazione Risk Adjusted Discounting (RAD), ampiamente usato nella pratica<br />
o<strong>per</strong>ativa.<br />
Si consideri una polizza generica, stipulata da una testa <strong>di</strong> età x anni, con una certa<br />
fissata base tecnica demografica del I or<strong>di</strong>ne e con tasso tecnico i. Si consideri fissata anche<br />
la base tecnica del II or<strong>di</strong>ne, espressione <strong>del<strong>le</strong></strong> opinioni probabilistiche dell’assicuratore. In<br />
particolare, siano quin<strong>di</strong> fissate <strong>le</strong> aspettative dei ren<strong>di</strong>menti degli attivi E II<br />
0 (I1), E II<br />
0 (I2),<br />
E II<br />
0 (I3), . . . alla data <strong>di</strong> valutazione, coincidente con la data <strong>di</strong> stipula. Applicando la formula<br />
<strong>di</strong> contribuzione <strong>di</strong> Homans, l’aspettativa (del II or<strong>di</strong>ne) alla data <strong>di</strong> valutazione dell’uti<strong>le</strong> al<br />
tempo k > 0 è data da<br />
E II<br />
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0 Uk 1 {Tx>k−1}<br />
E II<br />
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0 U f <br />
k 1 {Tx>k−1}<br />
= E II<br />
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k 1 {Tx>k−1}<br />
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Calcoliamo separatamente l’uti<strong>le</strong> finanziario atteso e l’uti<strong>le</strong> da mortalità atteso.<br />
Per quanto riguarda il primo, sappiamo che la grandezza U f k risente solamente <strong>di</strong> incertezza<br />
<strong>di</strong> tipo finanziario, mentre l’a<strong>le</strong>atorietà della funzione in<strong>di</strong>catrice 1 {Tx>k−1} è quella della<br />
durata della vita dell’assicurato. Possiamo senz’altro accettare come ipotesi della valutazione<br />
che durata della vita dell’assicurato e l’evoluzione del mercato finanziario siano in<strong>di</strong>pendenti<br />
e fattorizzare quin<strong>di</strong><br />
= E II<br />
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0 U f <br />
k E II<br />
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0 1 {Tx>k−1} .<br />
Applicando nel primo fattore del membro destro la (174), si ottiene <strong>per</strong> linearità che<br />
D’altro canto<br />
E II<br />
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0 U f <br />
k<br />
= E II <br />
0 k−1V +<br />
x (Ik − i) = k−1V +<br />
x [E II<br />
0 (Ik) − i] .<br />
E II<br />
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0 1 {Tx>k−1} = prob II (Tx > k − 1 | Tx > 0) = k−1p II<br />
x .<br />
15 È molto interessante anche la valutazione degli utili residui <strong>di</strong> un contratto già in essere alla data <strong>di</strong><br />
valutazione. Per semplicità non tratteremo esplicitamente questo caso, che <strong>per</strong>ò è facilmente ricavabi<strong>le</strong> dallo<br />
schema <strong>di</strong> valutazione all’emissione, con <strong>le</strong> ovvie mo<strong>di</strong>fiche.<br />
c○ C. Pacati 2005, <strong>Appunti</strong> IMAAV, sezione 5 (v. 13/12/2005) pag. 35