N. Chawla, Se tutti contribuiscono - FrancescaDeVincenti.com
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TEMI<br />
1<br />
1. aneddoto: particolare<br />
curioso, inedito.<br />
2. casa: Casa della<br />
Carità.<br />
3. Missione: Missione<br />
della Carità di Madre<br />
Teresa di Calcutta.<br />
4. contigua: situata nelle<br />
immediate vicinanze.<br />
5. ricettività: capacità<br />
di accogliere, ricevere,<br />
ospitare.<br />
6. derrate alimentari:<br />
generi alimentari.<br />
7. steward: assistente<br />
di volo.<br />
I RAPPORTI CON GLI ALTRI: VIVERE IN SOCIETÀ<br />
Navin <strong>Chawla</strong><br />
<strong>Se</strong> <strong>tutti</strong> <strong>contribuiscono</strong><br />
C’è un aneddoto 1 interessante a proposito della casa 2 fondata in Vaticano,<br />
nel 1988. Benché la Missione 3 ne avesse già tre operative in<br />
alcuni quartieri dormitorio di Roma, Madre Teresa era dell’avviso<br />
che all’ombra di San Pietro ci fossero poveri a suffi cienza da giustifi<br />
carne l’apertura di una quarta, e proprio in Vaticano. Ne parlò con<br />
Giovanni Paolo II, che approvò il progetto. Nel corso dell’incontro<br />
successivo, Madre Teresa glielo rammentò e subito il Santo Padre<br />
dette istruzioni perché venisse individuata una sede adatta. Non era<br />
un’impresa facile, dato che il Vaticano è piccolo e sovraffollato. Passarono<br />
parecchi mesi prima che Madre Teresa tornasse dal pontefi -<br />
ce, che questa volta la prevenne affrettandosi a chiederle <strong>com</strong>e procedessero<br />
i lavori della nuova casa. Pare che in quell’occasione avesse<br />
scherzosamente <strong>com</strong>mentato: «Non appena mi vedrà, Madre Teresa<br />
mi chiederà notizie della casa». Prima della quarta visita della<br />
religiosa, la nuova residenza era pronta. Il papa, anticipando le sue<br />
inevitabili domande, aveva fatto in modo che la chiave della nuova<br />
sede fosse già disponibile, e non appena le ebbe impartito la benedizione,<br />
gliela offrì senza darle neppure il tempo di aprire bocca. La<br />
casa, costruita all’interno dell’antica struttura del Vaticano, era contigua<br />
4 alla sala delle udienze, e Madre Teresa ne fu entusiasta. Più di<br />
una volta ebbe a dirmi: «Ora i nostri poveri hanno un posto tutto<br />
per loro e proprio nella Santa <strong>Se</strong>de. Sono i soli autorizzati a entrarvi<br />
senza pagare il biglietto».<br />
Casa Dono di Maria, così è stata chiamata, ha due sale da pranzo,<br />
con una ricettività 5 di sessanta persone ciascuna, e alcuni dormitori<br />
per donne anziane. Alle quattro del pomeriggio, la gente <strong>com</strong>incia<br />
già a mettersi in coda per il pasto serale, servito alle sei. Nessuno se<br />
ne va insoddisfatto. Quando chiesi a suor Bharoti, responsabile della<br />
casa, <strong>com</strong>e si procuravano le derrate alimentari 6 necessarie, lei rise.<br />
«Non abbiamo mai dovuto <strong>com</strong>perare nulla. Inizialmente giravamo<br />
per i mercati elemosinando verdura, pesce e carne. Ora sono<br />
gli stessi venditori a darci il necessario.»<br />
Nella Casa Dono di Maria conobbi innumerevoli volontari, e tra essi<br />
Luciana, di cinquantadue anni, e sua fi glia Venturella, di venticinque,<br />
affaccendate nella cucina ben attrezzata. «Il lavoro che a casa<br />
sembra tanto faticoso qui diventa leggero» mi disse quest’ultima.<br />
Riccardo, venticinquenne steward 7 dell’Alitalia, aiutava a servire a<br />
tavola. Dove trovava il tempo? gli domandai. «Fra un volo e l’altro<br />
restiamo due o tre giorni a terra, e io ne approfi tto per dare una mano<br />
qui», mi rispose con un sorriso. Era un gelido pomeriggio d’inverno<br />
quando alla Casa Dono di Maria squillò il campanello d’ingresso.<br />
Ac<strong>com</strong>pagna i suor Bharoti alla porta e lì sulla soglia vedem-<br />
Rosetta Zordan, Il Narratore, Fabbri Editori © 2008 RCS Libri S.p.A. - Divisione Education
TEMI<br />
2<br />
8. Mauritius: isole<br />
dell’Oceano Indiano.<br />
9. fece da contrappunto:<br />
ebbe una rispondenza.<br />
10. annuì: fece cenno<br />
di sì.<br />
I RAPPORTI CON GLI ALTRI: VIVERE IN SOCIETÀ<br />
mo un ragazzo sui sedici anni, fradicio per la pioggia e infreddolito.<br />
Veniva dalle Mauritius 8 , spiegò; le suore non avevano qualche indumento<br />
pesante da regalargli? Per l’appunto, vicino alla porta qualcuno<br />
aveva lasciato una grossa borsa piena di vestiti; in cima a <strong>tutti</strong> era<br />
visibile una giacca bianca. La suora lo invitò a provarla e la delizia<br />
del ragazzo nel constatare che gli andava alla perfezione fece da contrappunto<br />
9 al sorriso della religiosa. Quando riferii l’accaduto a Madre<br />
Teresa, lei annuì 10 . «Succede molte volte al giorno. Succede di<br />
continuo.»<br />
Mentre gustavamo la zuppa di pollo, le domandai a quali sistemi fossero<br />
ricorse le Missionarie per organizzarsi con tanta rapidità in Paesi<br />
così lontani e <strong>com</strong>e facessero ad allestire in una sola notte i centri<br />
di accoglienza nelle località disastrate. Lei parve divertita. «Abbiamo<br />
una certa pratica, no? Sono trentasei anni che lo facciamo.» Ridemmo<br />
<strong>tutti</strong> e due, e lei aggiunse: «Ovunque succede qualcosa noi<br />
ci siamo, e sappiamo che cosa fare. Sappiamo ciò di cui la gente ha<br />
bisogno e agiamo di conseguenza. Durante le inondazioni, le sorelle<br />
si occupano della raccolta di generi alimentari, e il governo fornisce<br />
gli elicotteri per le consegne. E naturalmente si fanno avanti molte<br />
organizzazioni. La gente offre, dà una mano. <strong>Se</strong> <strong>tutti</strong> <strong>contribuiscono</strong>,<br />
il lavoro è presto fatto».<br />
Rosetta Zordan, Il Narratore, Fabbri Editori © 2008 RCS Libri S.p.A. - Divisione Education<br />
(da Madre Teresa, Rizzoli, Milano)