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università degli studi di siena facoltà di scienze matematiche, fisiche ...

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”tempo”, cosí come le già introdotte ”partecipante” e ”riferimento”, derivano<br />

dall’idea iniziale, che voleva il modello applicato ad una competizione <strong>di</strong> velocità.<br />

Torniamo alla tabella sul Palio <strong>di</strong> pagina 6, quella con soli numeri e caselle<br />

vuote. Per interpretare questi valori nulli, piuttosto che attribuire loro valore<br />

0, aggiungeremo a Q l’elemento null, cosí da non confonderlo con un numero.<br />

Viene data per assunta l’unica legge:<br />

∀ 1 ≤ k ≤ m, 2 ≤ i ≤ n, tk i = null ∨ tki ≥ tki−1 , .<br />

Per poter effettuare tutti i confronti proposti nell’esempio, certo, dovrebbe<br />

essere possibile riconoscere una singola riga in una data tabella. Potremmo<br />

aggiungere una ulteriore colonna con dei nomi <strong>di</strong> riferimento, identificativi,<br />

che sarebbero poi i nominativi dei partecipanti. Questo è quanto viene fatto<br />

normalmente, per non lasciare il lettore <strong>di</strong> fronte a <strong>di</strong>sorientanti insiemi <strong>di</strong><br />

numeri. Resta il dubbio su quale sia l’insieme che comprende e definisce i<br />

nomi, o, più propriamente, le parole.<br />

Dovremmo anche definire una parola, sempre <strong>di</strong>versa, per ogni specifica matrice.<br />

Cosí avremmo delle ”coor<strong>di</strong>nate” precise che ci permetterebbero, volendo,<br />

<strong>di</strong> creare nuove tabelle, mescolando gli elementi delle vecchie.<br />

Ad esempio potremmo estrarre tutti i vincitori dei singoli Palii presi in<br />

considerazione.<br />

Sorgono nuovi problemi. Quella che era semplicemente una matrice <strong>di</strong><br />

numeri naturali dovrà contenere nuovi elementi: nomi? Dovrà essa stessa<br />

essere identificata con un nome, o con un numero? E come formalmente?<br />

Tutte queste domande sono risolte dalla materia che <strong>stu<strong>di</strong></strong>a la <strong>di</strong>sposizione<br />

e l’or<strong>di</strong>namento delle informazioni in basi <strong>di</strong> dati, l’algebra relazionale. Dallo<br />

<strong>stu<strong>di</strong></strong>o <strong>di</strong> questa teoria, largamente <strong>di</strong>ffusa ed accettata ormai ovunque, sono<br />

emerse alcune piccole incongruenze per quelli che erano i nostri scopi. Questa<br />

”analisi critica” ci ha portato a considerare l’algebra relazionale sotto aspetti<br />

matematici un po’ più rigorosi del consueto.<br />

8

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