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università degli studi di siena facoltà di scienze matematiche, fisiche ...

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( T 1<br />

2 > T 2<br />

2 ) ∧ ( T 1<br />

3 < T 2<br />

3 ) .<br />

Avremo tutti i casi in cui un concorrente che inseguiva si ritroverà in testa<br />

al secondo rilevamento (in<strong>di</strong>pendentemente dal numero dei partecipanti).<br />

Nello specifico le coppie (immaginiamo <strong>di</strong> aver già fatto una proiezione sui<br />

dominî ”Contrada 1 ” e ”Contrada 2 ”) saranno:<br />

(Drago, Istrice), (Giraffa, Torre), (Civetta, Nicchio), (Civetta, Aquila)<br />

e (Aquila, Nicchio) . ♦<br />

Ve<strong>di</strong>amo come sfruttare i prodotti cartesiani <strong>di</strong> un’istanza per formalizzare<br />

alcuni vincoli su <strong>di</strong> essa.<br />

Definizione 28 . Data un’istanza I (<strong>di</strong> grado n), un numero naturale m,<br />

un vincolo V <strong>di</strong> <strong>di</strong>mensione 1 sui records <strong>di</strong> I m (<strong>di</strong> grado m·n), un quantificatore<br />

Q, si definisce vincolo quantificato sul prodotto cartesiano<br />

<strong>di</strong> I il vincolo dato da:<br />

(Q m V I) = (Q V )(I m ).<br />

m è detta molteplicità del vincolo. ♦<br />

In questo modo si passa da un vincolo su records <strong>di</strong> grado m · n, ad un<br />

vincolo su istanze <strong>di</strong> grado n.<br />

Grazie a quest’ultima definizione sarà possibile scrivere formalmente un gran<br />

numero <strong>di</strong> vincoli <strong>di</strong> <strong>di</strong>mensione 2, trasformandoli in vincoli <strong>di</strong> <strong>di</strong>mensione<br />

1, che sono altamente più trattabili, ancorché siano definiti sul prodotto<br />

cartesiano.<br />

Esempio 37 . A pagina 37 (esempio 32) abbiamo visto i vincoli chiave,<br />

<strong>di</strong> <strong>di</strong>mensione 2. Si è visto che non ci devono essere due records <strong>di</strong>stinti in<br />

cui gli elementi dei dominî ”chiave” siano uguali.<br />

Ripren<strong>di</strong>amo il caso dell’elenco telefonico, e immaginiamo <strong>di</strong> voler fissare<br />

come chiave il dominio ”Nome”.<br />

Sia I l’istanza originaria sul prodotto cartesiano Nome ×Numero, poniamo<br />

allora su I 2 il vincolo VChiave derivato dalla formula:<br />

(Nome 1 = Nome 2 ) −→ (Numero 1 = Numero 2 ) , che possiamo anche scrivere<br />

¬ ( ¬(Numero 1 = Numero 2 ) ∧ (Nome 1 = Nome 2 ) ),<br />

oppure (Nome 1 = Nome 2 ) XIV<br />

◦ (Numero 1 = Numero 2 ) (esempio 28 a pagina<br />

34).<br />

Avremo il ”vincolo quantificato sul prodotto cartesiano” richiesto, grazie al<br />

quantificatore Q∀: Q2 ∀ VChiave (I) .<br />

Nel caso in cui la chiave sia applicata a più <strong>di</strong> un dominio, non cambia<br />

formalmente la sua formulazione. ♦<br />

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