11.06.2013 Views

università degli studi di siena facoltà di scienze matematiche, fisiche ...

università degli studi di siena facoltà di scienze matematiche, fisiche ...

università degli studi di siena facoltà di scienze matematiche, fisiche ...

SHOW MORE
SHOW LESS

Create successful ePaper yourself

Turn your PDF publications into a flip-book with our unique Google optimized e-Paper software.

dettagliata tutti gli operatori unarî e binarî su <strong>di</strong> esso, le loro proprietà e<br />

caratteristiche, evidenziando quelle che ci potessero risultare più utili.<br />

Uno dei punti chiave è stato il problema <strong>di</strong> estendere un vincolo alla potenza<br />

finita <strong>di</strong> un insieme: un problema che abbiamo definito <strong>di</strong> quantificazione.<br />

In pratica si sono sfruttati quegli operatori binarî che permettessero <strong>di</strong> ottenere<br />

dagli elementi <strong>di</strong> un insieme un risultato in<strong>di</strong>pendente dall’or<strong>di</strong>ne <strong>di</strong><br />

composizione.<br />

Ci è venuta in soccorso una particolare proprietà <strong>degli</strong> operatori binarî, che<br />

abbiamo definito semi-associatività: (a ◦ b) ◦ c = (a ◦ c) ◦ b ; ∀ a, b, c .<br />

Dagli operatori binarî semi-associativi su {0, 1} nascono cosí 14 possibili<br />

quantificatori generalizzati: 14 mo<strong>di</strong> <strong>di</strong>versi <strong>di</strong> estendere un vincolo da un<br />

insieme alla sua potenza finita. Questi quantificatori sono stati <strong>stu<strong>di</strong></strong>ati e<br />

classificati nella tesi.<br />

Questi particolari risultati costituiscono il nucleo centrale della nostra<br />

trattazione, lo abbiamo inserito in un quadro più esteso <strong>di</strong> definizioni ed esempi<br />

che ci permettesse <strong>di</strong> illustrarne varie premesse e conseguenze.<br />

La tesi ha questa struttura: nel paragrafo introduttivo, abbiamo presentato<br />

un particolare esempio <strong>di</strong> istanza: lo <strong>stu<strong>di</strong></strong>o <strong>di</strong> una gara, riprodotta in<br />

un database <strong>di</strong> tempi (nello specifico ci siamo occupati del Palio dell’Agosto<br />

2001).<br />

Nei primi tre paragrafi veri e proprî, con una serie <strong>di</strong> definizioni, abbiamo<br />

presentato oggetti e funzioni che caratterizzano l’algebra relazionale. Nel<br />

quarto abbiamo analizzato approfon<strong>di</strong>tamente gli operatori binarî sull’insieme<br />

{0, 1} .<br />

Abbiamo poi focalizzato l’attenzione sui vincoli sulle istanze (che sono, ricor<strong>di</strong>amo,<br />

insiemi finiti <strong>di</strong> ennuple). Li abbiamo <strong>di</strong>stinti nelle tre categorie, che<br />

abbiamo chiamato <strong>di</strong>mensioni: 0 quelli che derivano (per quantificazione) da<br />

vincoli su un elemento delle ennuple, 1 quelli che derivano da vincoli sulle<br />

intere ennuple, 2 quelli che considerano l’istanza nel suo insieme.<br />

Fra questi ultimi ne abbiamo costruiti alcuni come vincoli <strong>di</strong> <strong>di</strong>mensione 1<br />

sul prodotto cartesiano delle istanze per sé stesse, abbiamo anche visto che<br />

non tutti sono esprimibili cosí.<br />

I vincoli <strong>di</strong> <strong>di</strong>mensione 2 che sono rappresentabili come vincoli <strong>di</strong> <strong>di</strong>mensione<br />

1 su un prodotto cartesiano sono comunque ”trattabili”, nel senso che il loro<br />

costo computazionale è inferiore a quello <strong>degli</strong> altri vincoli puri <strong>di</strong> <strong>di</strong>mensione<br />

2.<br />

Solo in conclusione abbiamo riassunto brevemente l’algebra relazionale classica,<br />

cosí da evidenziare i punti <strong>di</strong> contatto e le <strong>di</strong>fferenze rispetto al nostro<br />

modello.<br />

4

Hooray! Your file is uploaded and ready to be published.

Saved successfully!

Ooh no, something went wrong!