università degli studi di siena facoltà di scienze matematiche, fisiche ...
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X ◦ = 0 1 0 1 0 1 0 1 V II Qui vale il discorso fatto per ◦ in merito agli ”1”, solo che valuta parità o disparità degli ”0”. Scriveremo: Q0 per Q Pf(1 X ◦) e Q|0 per Q V II Pf(0 ◦ ) . XII ◦ = 0 1 0 1 0 1 1 1 É simile a III ◦ , inizializzato con ”1” è banale ed è Q1 . Cominciando con ”0” invece diventa: ( ∃ ∧ = ∅). Q∃¬∅ per Q Pf(0 XII ◦ ) . Quest’ultimo quantificatore è utile per evitare alcuni paradossi logici (vedi l’esempio 23 nella prossima pagina). XIII ◦ = 0 1 0 1 1 1 0 0 Questo operatore è equivalente alla negazione ( ¬ ) del primo operando. V II In realtà può avere la stessa utilità di ◦ e X ◦, che contavano la parità o la disparità di ”1” e ”0”, solo che qui il conteggio avviene su tutti gli elementi dell’insieme. Inizializzato a ”1” risponde alla domanda: A ha cardinalità pari? Q per Q Pf(1 XIII ◦ ) . Inizializzato a ”0”: A ha cardinalità dispari? Q| per Q Pf(0 XIII ◦ ) . XV I ◦ = 0 1 0 1 1 1 1 1 Quest’ultimo caso si rifà al primo, può sembrare banale (iniziando con 1 si ha Q1, ma cominciando con ”0” ci dice se l’insieme è diverso dal vuoto. Scriveremo: Q¬∅ per Q XIV . P0 ◦ Cosí, grazie a questo elenco ed alla definizione 19, abbiamo trovato in tutto 14 modi algebrici per derivare un vincolo su di un insieme alla potenza di quello stesso insieme: Q∅ , Q∀ , Q∃ , Q1 , Q|1 , Q∃ , Q0 , Q|0 , Q∃¬∅ , Q , Q| e Q¬∅ , oltre ai banali Q0 e Q1 . 30
Esempio 22 . Diventa immediato applicare la definizione 19 di pagina 28 ad un qualsiasi sottoinsieme finito, e con uno qualsiasi dei nostri quantificatori. Immaginiamo di avere l’insieme A = {1, 2, 4, 5, 6, 7, 8} ed il vincolo su A: V (a) = 1 se a è un numero primo, V (a) = 0 altrimenti. Vogliamo vedere se i numeri primi di A sono in numero pari. Adotteremo su V il quantificatore Q1: V (6) V II ◦ V (1) V II V II ◦ V (7) ◦ V (8) = Q1 V (A) = 1 = (1 = (1 = (0 = (1 = (0 V II ◦ V (2) V II ◦ V (3) V II V II V II V II V II V II V II V II ◦ 0) ◦ 1 ◦ 1 ◦ 0 ◦ 1 ◦ 0 ◦ 1 ◦ 0 = V II V II V II V II V II V II V II ◦ 1) ◦ 1 ◦ 0 ◦ 1 ◦ 0 ◦ 1 ◦ 0 = V II V II V II V II V II V II ◦ 1) ◦ 0 ◦ 1 ◦ 0 ◦ 1 ◦ 0 = V II ◦ V (4) V II ◦ V (5) V II V II V II V II V II V II V II V II V II ◦ 0) ◦ 1 ◦ 0 ◦ 1 ◦ 0 = (1 ◦ 1) ◦ 0 ◦ 1 ◦ 0 = V II V II V II V II V II V II ◦ 0) ◦ 1 ◦ 0 = (0 ◦ 1) ◦ 0 = 1 ◦ 0 = 1 . I numeri primi di A sono in numero pari. L’ordine con cui abbiamo disposto gli elementi di A è ininfluente ai fini del risultato. ♦ Esempio 23 . Vediamo un caso in cui è preferibile il quantificatore Q∃¬∅ rispetto al più consueto Q∃ . Immaginiamo di avere un’istanza I che riassuma tutti i rigori concessi in un dato campionato di calcio. L’istanza è sul prodotto cartesiano: Giocatore × Squadra × Squadra × Minuto × Esito . Giocatore è l’insieme di tutti i calciatori di tutte le squadre. Squadra è l’insieme di tutte le squadre, alla seconda riassume tutte le possibili partite del campionato. Minuto è il minuto in cui la massima punizione è stata concessa. Esito comprende le varie possibilità: Goal, Parata, Palo, Fuori. Adesso vogliamo vedere se un dato calciatore è, o meno, un rigorista infallibile. Dovremo dapprima fare una selezione sull’istanza con il nome (X) del nostro uomo: σ (Giocatore=X) (I) . Poi a questa nuova istanza potremo derivare il semplice vincolo sui records: V (Esito=Goal)) . Salteranno fuori tutti coloro che non hanno mai sbagliato la massima punizione. 31 V II ◦
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X ◦ =<br />
0 1<br />
0 1 0<br />
1 0 1<br />
V II<br />
Qui vale il <strong>di</strong>scorso fatto per ◦ in merito agli ”1”, solo che valuta parità<br />
o <strong>di</strong>sparità <strong>degli</strong> ”0”. Scriveremo: Q0 per Q<br />
Pf(1 X ◦) e Q|0 per Q V II<br />
Pf(0 ◦ ) .<br />
XII<br />
◦ =<br />
0 1<br />
0 1 0<br />
1 1 1<br />
É simile a III<br />
◦ , inizializzato con ”1” è banale ed è Q1 .<br />
Cominciando con ”0” invece <strong>di</strong>venta: ( ∃ ∧ = ∅). Q∃¬∅ per Q Pf(0 XII<br />
◦ ) .<br />
Quest’ultimo quantificatore è utile per evitare alcuni paradossi logici (ve<strong>di</strong><br />
l’esempio 23 nella prossima pagina).<br />
XIII<br />
◦ =<br />
0 1<br />
0 1 1<br />
1 0 0<br />
Questo operatore è equivalente alla negazione ( ¬ ) del primo operando.<br />
V II<br />
In realtà può avere la stessa utilità <strong>di</strong> ◦ e X ◦, che contavano la parità o la<br />
<strong>di</strong>sparità <strong>di</strong> ”1” e ”0”, solo che qui il conteggio avviene su tutti gli elementi<br />
dell’insieme.<br />
Inizializzato a ”1” risponde alla domanda: A ha car<strong>di</strong>nalità pari? Q per<br />
Q<br />
Pf(1 XIII<br />
◦ ) .<br />
Inizializzato a ”0”: A ha car<strong>di</strong>nalità <strong>di</strong>spari? Q| per Q<br />
Pf(0 XIII<br />
◦ ) .<br />
XV I<br />
◦ =<br />
0 1<br />
0 1 1<br />
1 1 1<br />
Quest’ultimo caso si rifà al primo, può sembrare banale (iniziando con 1<br />
si ha Q1, ma cominciando con ”0” ci <strong>di</strong>ce se l’insieme è <strong>di</strong>verso dal vuoto.<br />
Scriveremo: Q¬∅ per Q XIV .<br />
P0 ◦<br />
Cosí, grazie a questo elenco ed alla definizione 19, abbiamo trovato in<br />
tutto 14 mo<strong>di</strong> algebrici per derivare un vincolo su <strong>di</strong> un insieme alla potenza<br />
<strong>di</strong> quello stesso insieme:<br />
Q∅ , Q∀ , Q∃ , Q1 , Q|1 , Q∃ , Q0 , Q|0 , Q∃¬∅ , Q , Q| e Q¬∅ , oltre ai<br />
banali Q0 e Q1 .<br />
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