Numero 41, dicembre 2005 - Mani Tese
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Una finestra sul Progetto<br />
Chance<br />
Marco Rossi-Doria*<br />
Maria Rosaria Savignano**<br />
<br />
22<br />
Progetto Chance<br />
di Napoli:<br />
chi siamo?<br />
Siamo un gruppo di persone - insegnanti,<br />
educatori, psicologi, assistenti<br />
sociali, allenatori, formatori, dirigenti<br />
scolastici, persone che seguono l’amministrazione,<br />
artisti, artigiani - persone<br />
di diversa età, estrazione sociale<br />
e convinzioni, cultura professionale e<br />
personale di provenienza, che hanno<br />
vissuto, con regolarità, per otto anni,<br />
un incontro, con fine educativo, con<br />
più di mille ragazzi molto precocemente<br />
esclusi dalle opportunità della vita,<br />
costruendo una scuola di seconda<br />
occasione, un’istituzione scolastica<br />
pubblica nuova attuata con risorse professionali<br />
della scuola statale e con<br />
fondi pubblici della legge 328/2000,<br />
ex Legge Turco, 285/97 e delle misure<br />
regionali per l’orientamento e la<br />
formazione professionale (offerta<br />
formativa integrata).<br />
In questa istituzione scolastica nuova<br />
lavoriamo entro una squadra fatta<br />
da molte professionalità: siamo 27 insegnanti<br />
di scuola elementare, media<br />
e superiore, di cui 3 coordinatori pedagogici,<br />
una équipe di psicologi che<br />
hanno competenza di psicoanalisti clinici<br />
e di ricerca nel campo della assistenza<br />
a docenti e operatori che lavorano<br />
con adolescenti in grande sofferenza,<br />
circa 20 tutor sociali, moltissimi<br />
esperti di laboratori creativi ed educativi<br />
fondati sul “fare”, nonché artigiani,<br />
artisti (musica, pittura, teatro,<br />
fotografia, ecc.), assistenti sociali delle<br />
strutture territoriali del Comune,<br />
educatori di pratiche sportive, mam-<br />
* Coordinatore pedagogico.<br />
** Docente Progetto Chance.<br />
dossier<br />
me di quartiere e collaboratrici scolastiche<br />
(bidelle) con funzioni di aiuto<br />
alla socializzazione.<br />
Insieme costruiamo un sistema di<br />
sponda adulta che ha, come suo primo<br />
obiettivo, il recupero di ragazzi e<br />
ragazze drop-out in quanto inadempienti<br />
totali all’obbligo scolastico a una<br />
ripresa degli alfabeti di cittadinanza e<br />
il conseguimento della licenza media<br />
e, come successivo obiettivo, l’avvio<br />
di un percorso di orientamento teso<br />
alla integrazione sociale e formativa<br />
dei ragazzi.<br />
Il progetto Chance si rivolge ai ragazzi/e<br />
di tre diverse aree dell’esclusione<br />
sociale della città di<br />
Napoli, in cui il tasso di dispersione<br />
scolastica è molto elevato, con<br />
progettazioni articolate territorialmente<br />
e curate soprattutto dai docenti<br />
stessi ma in forte sinergia con i servizi<br />
sociali e con veri e propri progetti di<br />
integrazione sociale, intesi ad affiancare<br />
l’azione di welfare comunitario<br />
alla scuola di seconda occasione<br />
vera e propria, attraverso attività regolari<br />
entro centri di aggregazione giovanile,<br />
campi scuola, gite e occasioni<br />
di esplorazione e espressione, sport<br />
regolare, ecc.<br />
I territori dove Chance opera sono:<br />
- Quartieri Spagnoli/Centro antico<br />
- S.Giovanni-Ponticelli-Barra/zona<br />
orientale<br />
- Soccavo/zona occidentale<br />
Il Comune di Napoli, attraverso il<br />
servizio che cura le politiche giovanili,<br />
afferente all’Assessorato alle Politiche<br />
Sociali è l’ente che finanzia le azione<br />
di Chance di cui alla legge 285/97<br />
mentre la Direzione campana del MIUR<br />
- Ufficio scolastico regionale - sostiene<br />
il progetto mettendo a disposizione<br />
27 docenti del ruolo dello Stato.<br />
<br />
I Quartieri<br />
Spagnoli di Napoli<br />
Dei tre territori entro i quali Chance<br />
è attivo, descriviamo, in grande sintesi<br />
e in via esemplificativa, la zona dei<br />
Quartieri Spagnoli, in modo da con-<br />
notare il contesto entro il quale lavo-<br />
riamo.<br />
La zona dei Quartieri Spagnoli è una<br />
○ ○ ○ ○ ○ ○ ○ ○ ○ ○ ○ ○ ○ ○ ○ ○ ○ ○ ○ ○ ○ ○ ○ ○ ○ ○ ○ ○ ○ ○ ○ ○ ○ ○ ○ ○ ○ ○ ○ ○ ○ ○ ○ ○ ○ ○ ○ ○ ○ ○ ○ ○ ○ ○ ○ ○ ○ ○ ○ ○ ○ ○ ○ ○ ○ ○ ○ ○ ○ ○ ○ ○ ○ ○ ○ ○ ○ ○ ○ ○ ○ ○ ○ ○ ○ ○ ○ ○ ○ ○ ○ ○<br />
delle principali aree del centro storico<br />
di Napoli. Circa tredicimila persone vivono<br />
in un quartiere molto popolare,<br />
diffusamente degradato, ma certamente<br />
vivo e rigenerabile, anche grazie<br />
alla presenza di tante attività: commercio,<br />
artigianato, centri di ritrovo,<br />
trattorie e ristoranti, depositi e garage.<br />
La partecipazione attenta e prolungata<br />
alla vita dell’area consente di considerarne<br />
la complessità urbana come<br />
caratteristica emblematica dell’intero<br />
centro storico, ovviamente diversificato<br />
al suo interno. In anni di partecipazione<br />
osservante abbiamo potuto constatare<br />
che, al di là di apparenze consolidate,<br />
l’area sociale dei Quartieri<br />
Spagnoli è sezionata in gruppi - ben<br />
distinti - di famiglie che denunciano<br />
fratture culturali e sociali non facilmente<br />
superabili.<br />
Si tratta di un’area ove è dimostrabile<br />
il forte nesso fra geografia urbana<br />
e geografia sociale.<br />
L’impianto urbano, l’articolazione, la<br />
diffusione e l’intreccio di fasce sociali,<br />
attività, usi, determinano per l’aria una<br />
riconoscibile vitalità, a fianco a potenti<br />
fattori di crisi e costanze nei fattori<br />
di esclusione sociale.<br />
L’insieme della geografia sociale dei<br />
Quarieri Spagnoli e riassumibile nella<br />
scheda della pagina accanto.<br />
<br />
La scuola di seconda<br />
occasione:<br />
ottenere la terza<br />
media e andare<br />
oltre<br />
E’ entro tale contesto, per molti versi<br />
analogo a quello degli altri due quartieri,<br />
che Chance opera al fine di<br />
riattivare apprendimento presso ragazzi<br />
e ragazze già fuori da qualsiasi percorso<br />
scolastico.<br />
Così Chance, per il primo anno, si<br />
rivolge a ragazzi e ragazze drop-out<br />
dalla Scuola Media, di quattordici e<br />
quindici anni, segnalati ai servizi sociali<br />
per inadempienza totale all’obbligo<br />
scolastico. Molti hanno lasciato<br />
la scuola di propria iniziativa, dopo<br />
una storia di conflitti e di ripetute bocciature,<br />
spesso in prima media; altre<br />
StrumentiCres ● Dicembre <strong>2005</strong>