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Progetto allegato al bando per il Risanamento igienico edilizio della ...

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La vibrazione dovrà essere eseguita secondo le prescrizioni e con le mod<strong>al</strong>ità concordate con la Direzione Lavori. I vibratori potranno<br />

essere interni (<strong>per</strong> vibratori a lamiera o ad ago), ovvero esterni, da applicarsi <strong>al</strong>la su<strong>per</strong>ficie libera del getto od <strong>al</strong>le casseformi.<br />

Di norma comunque la vibrazione di quest'ultime sarà vietata; ove <strong>per</strong>ò fosse necessaria, le stesse dovranno convenientemente<br />

rinforzarsi curando <strong>al</strong>tresì che <strong>il</strong> vibratore sia rigidamente fissato.<br />

La vibrazione dovrà essere proseguita con uniformità fino ad interessare tutta la massa del getto; sarà sospesa <strong>al</strong>l'apparizione, in<br />

su<strong>per</strong>ficie, di un lieve strato di m<strong>al</strong>ta umida.<br />

Qu<strong>al</strong>ora la vibrazione producesse nel conglomerato la separazione dei componenti, lo "slump" dello stesso dovrà essere convenientemente<br />

ridotto.<br />

72.2.6 Tem<strong>per</strong>atura del conglomerato.<br />

La tem<strong>per</strong>atura del conglomerato, in fase di confezione e di getto, dovrà <strong>il</strong> più possib<strong>il</strong>e avvicinarsi <strong>al</strong> v<strong>al</strong>ore ottim<strong>al</strong>e di 15,5°C.<br />

Ove <strong>per</strong>tanto la tem<strong>per</strong>atura ambiente o degli aggregati risultasse diversa dat<strong>al</strong>e v<strong>al</strong>ore, verranno prese opportune precauzioni.<br />

72.2.7 Protezione ed inumidimento.<br />

Il conglomerato appena gettato dovrà essere sufficientemente protetto d<strong>al</strong>la pioggia, da sole, d<strong>al</strong>la neve e da qu<strong>al</strong>siasi azione<br />

meccanica, <strong>per</strong> non meno di una settimana. Per lo stesso <strong>per</strong>iodo dovrà essere mantenuto umido a meno che non si impedisca <strong>al</strong>l'acqua di<br />

impasto di evaporare proteggendo le su<strong>per</strong>fici mediante fogli di plastica o con speci<strong>al</strong>i pellicole antievaporanti (prodotti di curing) date a<br />

spruzzo.<br />

72.3 DISARMO DEI GETTI DI CONGLOMERATO<br />

72.3.1 Gener<strong>al</strong>ità.<br />

Dovranno essere rispettate, <strong>per</strong> <strong>il</strong> disarmo, le prescrizioni di cui <strong>al</strong> punto 6.1.5, Parte 1^, delle "Norme tecniche". Il disarmo dovrà<br />

avvenire <strong>per</strong> gradi, in modo da evitare azioni dinamiche e non prima che la resistenza del conglomerato abbia raggiunto <strong>il</strong> v<strong>al</strong>ore necessario<br />

in relazione <strong>al</strong>l'impiego <strong>della</strong> struttura <strong>al</strong>l'atto del disarmo; l'autorizzazione verrà data in ogni caso d<strong>al</strong>la Direzione Lavori.<br />

Il disarmo delle su<strong>per</strong>fici later<strong>al</strong>i dei getti dovrà avvenire quando <strong>il</strong> conglomerato avrà raggiunto una resistenza non inferiore a<br />

O,20 R'ck e comunque su<strong>per</strong>iore a 50 Kg/cmq.<br />

72.3.2 Tempi minimi di disarmo.<br />

In assenza di specifici accertamenti <strong>della</strong> resistenza del conglomerato ed in norm<strong>al</strong>i condizioni esecutive ed ambient<strong>al</strong>i di getto e<br />

di maturazione, dovranno essere osservati i tempi minimi di disarmo in ragione del tipo di cemento impiegato.<br />

Durante la stagionatura fredda <strong>il</strong> tempo <strong>per</strong> lo scasseramento delle strutture dovrà essere convenientemente protratto onde tener<br />

conto del maggior <strong>per</strong>iodo occorrente <strong>al</strong> raggiungimento delle resistenze necessarie.<br />

72.3.3 Provvedimenti successivi <strong>al</strong> disarmo.<br />

Subito dopo <strong>il</strong> disarmo si dovrà provvedere <strong>al</strong>l'occlusione di eventu<strong>al</strong>i fori con m<strong>al</strong>ta antiritiro nonché <strong>al</strong>la regolarizzazione delle<br />

su<strong>per</strong>fici con m<strong>al</strong>ta cementizia dosata a 600 Kg di cemento.<br />

Si dovrà provvedere quindi <strong>al</strong>le o<strong>per</strong>azioni di bagnatura delle su<strong>per</strong>fici, così come prescritto <strong>al</strong> precedente punto 72.2.7; ove t<strong>al</strong>e<br />

o<strong>per</strong>azione desse luogo ad efflorescenze su<strong>per</strong>fici<strong>al</strong>i, la bagnatura sarà sostituita con l'impiego di pellicole protettive antievaporanti.<br />

72.4 GETTI IN AMBIENTI AGGRESSIVI<br />

In aggiunta a quanto prescritto <strong>al</strong> punto 70.2.8 del presente Capitolato, <strong>per</strong> le o<strong>per</strong>e in cemento armato da re<strong>al</strong>izzare in prossimità<br />

dei litor<strong>al</strong>i marini od in ambienti particolarmente aggressivi, si osserveranno le seguenti prescrizioni:<br />

a) La distanza minima dell'armatura delle facce esterne del conglomerato dovrà essere 2 cm <strong>per</strong> le solette e di 4 cm <strong>per</strong> le travi ed i p<strong>il</strong>astri;<br />

ove venissero prescritti copriferri maggiori, saranno presi idonei provvedimenti atti ad evitare <strong>il</strong> distacco (reti ect.).<br />

Il conglomerato dovrà avere classe non inferiore a R'ck 300, sarà confezionato con cemento pozzolanico, verrà gettato in casseforme met<strong>al</strong>liche<br />

e sarà vibrato.<br />

72.5 COLLAUDO STATICO E PROVE DI CARICO<br />

A norma dell'art.7 <strong>della</strong> Legge 5.11.1971, n°1086 le strutture non potranno non potranno essere poste in servizio, né sottoposte a<br />

carichi anche provvisori, prima che sia stato effettuato <strong>il</strong> collaudo statico di cui <strong>al</strong> precedente punto 72.0.8.<br />

Le prove di carico non potranno aver luogo prima che sia stata raggiunta la resistenza che caratterizza la classe del conglomerato<br />

prevista e, in mancanza di precisi accertamenti <strong>al</strong> riguardo, non prima di 60 giorni d<strong>al</strong>la ultimazione del getto.<br />

Le prove di carico si dovranno svolgere con le mod<strong>al</strong>ità indicate d<strong>al</strong> collaudatore; <strong>il</strong> programma delle prove dovrà essere sottoposto<br />

<strong>al</strong>la Direzione Lavori e reso noto <strong>al</strong>l'App<strong>al</strong>tatore nonché <strong>al</strong> progettista delle strutture ed <strong>al</strong> direttore delle o<strong>per</strong>e.<br />

I carichi di prova dovranno essere, di regola, t<strong>al</strong>i da indurre le sollecitazioni massime di progetto, l'esito <strong>della</strong> prova sarà v<strong>al</strong>utato<br />

sulla base degli elementi riportati <strong>al</strong> punto 6 delle norme citate. Di ogni prova dovrà essere redatto un verb<strong>al</strong>e sottoscritto d<strong>al</strong> collaudatore,<br />

d<strong>al</strong>la Direzione Lavori, d<strong>al</strong> direttore delle o<strong>per</strong>e e d<strong>al</strong>l'App<strong>al</strong>tatore.<br />

Quando le o<strong>per</strong>e fossero ultimate prima <strong>della</strong> nomina del collaudatore, le prove di carico potranno essere eseguite dai su<strong>per</strong>iori<br />

tecnici, s<strong>al</strong>vo <strong>il</strong> collaudatore, ferma restando <strong>per</strong>ò la facoltà dello stesso di controllare, far ripetere ed integrare le prove in precedenza eseguite<br />

e verb<strong>al</strong>izzate.<br />

Art.73 OPERE IN CEMENTO ARMATO PRECOMPRESSO<br />

Oltre a richiamare quanto è stato prescritto <strong>al</strong>l'Art.78 <strong>per</strong> i norm<strong>al</strong>i conglomerati armati, si precisa che <strong>per</strong> le o<strong>per</strong>e in argomento si<br />

dovranno rispettare le "Norme tecniche <strong>per</strong> <strong>il</strong> c<strong>al</strong>colo, l'esecuzione ed <strong>il</strong> collaudo delle strutture in conglomerato cementizio armato precompresso"<br />

di cui <strong>al</strong>la Parte 1^ del D.M. 26 marzo 1980, con le eventu<strong>al</strong>i successive modifiche ed integrazioni bienn<strong>al</strong>i ai sensi dell'Art.21 <strong>della</strong><br />

Legge 5 novembre 1971, n°1.086.<br />

Art.74 CASSEFORME - ARMATURE - CENTINATURE<br />

Le casseforme e le relative armature di sostegno dovranno essere sufficientemente rigide <strong>per</strong> poter resistere, senza apprezzab<strong>il</strong>i<br />

deformazioni, <strong>al</strong> peso proprio <strong>della</strong> costruzione, ai carichi accident<strong>al</strong>i di lavoro ed <strong>al</strong>la vibrazione o battitura del conglomerato; si richiama<br />

<strong>per</strong><strong>al</strong>tro quanto prescritto <strong>al</strong>l'Art.56 del presente Capitolato.<br />

Le su<strong>per</strong>fici interne delle casseforme dovranno presentarsi lisce, pulite e senza incrostazioni di sorta; <strong>il</strong> potere assorbente delle<br />

stesse dovrà essere uniforme e non su<strong>per</strong>iore a 1 g/mqh (misurato sotto battente d'acqua di 12 mm), s<strong>al</strong>vo diversa prescrizione.<br />

Sarà ammesso l'uso di disarmanti; questi <strong>per</strong>ò non dovranno macchiare o danneggiare le su<strong>per</strong>fici del conglomerato.<br />

I giunti nelle casseforme saranno eseguiti in modo da evitare sbrodolamenti, non soltanto tra i singoli elementi che costituiscono i<br />

pannelli, ma anche attraverso le giunzioni vertic<strong>al</strong>i ed orizzont<strong>al</strong>i dei pannelli stessi.<br />

Nei casseri dei p<strong>il</strong>astri si lascerà uno sportello <strong>al</strong> piede <strong>per</strong> consentire la pulizia <strong>al</strong>la base che assicuri un'efficace ripresa e continuità<br />

del getto.<br />

Quando la portata delle membrane princip<strong>al</strong>i oltrepassasse i 6 mt verranno disposti opportuni apparecchi di disarmo, dovrà curarsi,<br />

in ogni caso, che i cedimenti elastici, in ogni punto <strong>della</strong> struttura, avvengano con simultaneità.<br />

pagina n.49

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