I Presìdi Slow Food in Europa, un modello di sostenibilità
I Presìdi Slow Food in Europa, un modello di sostenibilità
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I <strong>Presì<strong>di</strong></strong> <strong>Slow</strong> <strong>Food</strong> <strong>in</strong> <strong>Europa</strong>,<br />
<strong>un</strong> <strong>modello</strong> <strong>di</strong> <strong>sostenibilità</strong><br />
Valutazione dei risultati socioculturali,<br />
agroambientali ed economici<br />
2000-2012
Pubblicazione cof<strong>in</strong>anziata da Unione europea<br />
e Compagnia <strong>di</strong> San Paolo<br />
A cura <strong>di</strong><br />
Cristiana Peano, Università degli Stu<strong>di</strong> <strong>di</strong> Tor<strong>in</strong>o<br />
Francesco Sottile, Università degli Stu<strong>di</strong> <strong>di</strong> Palermo<br />
Con la collaborazione <strong>di</strong><br />
Francesca Baldereschi, Serena Berisio, Sylvie Blagny, Salvatore Ciociola, Daniela Conte, Gilbert Dalla Rosa, Elisa Demichelis, Julie Dubarry,<br />
Alessandro Ferri, Eleonora Giann<strong>in</strong>i,V<strong>in</strong>cenzo Girgenti, Miriam Lepore, Giulio Malvezzi, Jacky Mège, Paola Miglior<strong>in</strong>i, Serena Milano,<br />
Darryl Murphy, Lucia Penazzi, Raffaella Ponzio, Ludovico Roccatello, Michele Rumiz, Mario Tra<strong>in</strong>a, Veronika Sadlonova, Piero Sardo,<br />
Victoria Smelkova<br />
Copert<strong>in</strong>a: © Paolo Andrea Montanaro – Presi<strong>di</strong>o <strong>Slow</strong> <strong>Food</strong> dell’agnello sambucano, Italia (Piemonte)<br />
La Fondazione <strong>Slow</strong> <strong>Food</strong> r<strong>in</strong>grazia i produttori e i referenti dei <strong>Presì<strong>di</strong></strong> che hanno collaborato a questo lavoro <strong>di</strong> ricerca.<br />
2
Il ProgEtto dEI PrESìdI<br />
Questo lavoro presenta <strong>un</strong>’analisi della <strong>sostenibilità</strong> socioculturale, agroambientale ed economica dei <strong>Presì<strong>di</strong></strong>, progettati e sviluppati<br />
da <strong>Slow</strong> <strong>Food</strong> a partire dal 2000 con il coord<strong>in</strong>amento tecnico della Fondazione <strong>Slow</strong> <strong>Food</strong> per la Bio<strong>di</strong>versità Onlus.<br />
I <strong>Presì<strong>di</strong></strong> co<strong>in</strong>volgono com<strong>un</strong>ità <strong>di</strong> produttori <strong>di</strong>sponibili a collaborare e decidere <strong>in</strong>sieme regole <strong>di</strong> produzione e forme <strong>di</strong> promozione<br />
del prodotto. L’obiettivo è salvare razze autoctone, varietà vegetali e trasformati artigianali che rischiano <strong>di</strong> scomparire,<br />
rafforzando l’organizzazione dei produttori, valorizzando territori <strong>di</strong> orig<strong>in</strong>e, preservando tecniche e saperi tra<strong>di</strong>zionali, promuovendo<br />
pratiche sostenibili.<br />
<strong>Slow</strong> <strong>Food</strong> accompagna i produttori (organizzando momenti <strong>di</strong> formazione e scambi <strong>di</strong> esperienze), valorizza i prodotti attraverso<br />
il racconto (dei produttori, dei saperi, dei territori, delle tecniche <strong>di</strong> produzione) e, grazie alla sua rete, mette <strong>in</strong> contatto i produttori<br />
con i consumatori (tramite gli eventi, il co<strong>in</strong>volgimento dei cuochi e il sostegno <strong>di</strong> forme <strong>di</strong> commercializzazione <strong>di</strong>retta come<br />
i mercati contad<strong>in</strong>i e i gruppi <strong>di</strong> acquisto solidali).<br />
Oggi i <strong>Presì<strong>di</strong></strong> sono oltre 400 <strong>in</strong> più <strong>di</strong> 50 Paesi <strong>di</strong> tutto il mondo. L’attenzione <strong>di</strong> <strong>Slow</strong> <strong>Food</strong> per la salvaguar<strong>di</strong>a <strong>di</strong> questo tipo <strong>di</strong><br />
prodotti nasce dalla volontà <strong>di</strong> contrastare la crescente tendenza alla globalizzazione dei consumi e delle produzioni, <strong>un</strong>a sorta<br />
<strong>di</strong> omogeneizzazione culturale che porta a <strong>un</strong>’<strong>in</strong>evitabile per<strong>di</strong>ta <strong>di</strong> bio<strong>di</strong>versità. Bio<strong>di</strong>versità <strong>in</strong>tesa non soltanto come patrimonio<br />
genetico, ma anche come <strong>di</strong>versità <strong>di</strong> territori, culture tra<strong>di</strong>zionali, cibi, preparazioni, saperi relativi alle proprietà alimentari,<br />
nutrizionali, me<strong>di</strong>camentose e cosmetiche connesse alle <strong>di</strong>verse specie animali e vegetali.<br />
Con gli anni, il progetto dei <strong>Presì<strong>di</strong></strong> è <strong>di</strong>ventato <strong>un</strong>o dei veicoli più efficaci per spiegare e mettere <strong>in</strong> pratica la politica <strong>di</strong> <strong>Slow</strong> <strong>Food</strong><br />
sull’agricoltura e sulla bio<strong>di</strong>versità: nel nord come nel sud del mondo.<br />
I <strong>Presì<strong>di</strong></strong> tutelano prodotti buoni, ovvero con particolari qualità organolettiche e ra<strong>di</strong>cati nella cultura locale; prodotti puliti, ovvero<br />
ottenuti con tecniche sostenibili e nel rispetto dell’ambiente e delle tra<strong>di</strong>zioni locali; prodotti giusti, ovvero realizzati <strong>in</strong> con<strong>di</strong>zioni<br />
<strong>di</strong> lavoro rispettose delle persone, dei loro <strong>di</strong>ritti, della loro cultura e che garantiscono <strong>un</strong>a rem<strong>un</strong>erazione <strong>di</strong>gnitosa.<br />
1 • I criteri <strong>di</strong> selezione<br />
L’approccio <strong>di</strong> <strong>Slow</strong> <strong>Food</strong> alla qualità è complesso e articolato, frutto <strong>di</strong> <strong>un</strong> cont<strong>in</strong>uo scambio <strong>di</strong> <strong>in</strong>formazioni con numerosi<br />
attori locali (produttori, cuochi, tecnici, ricercatori, giornalisti…). Di conseguenza, i criteri <strong>di</strong> selezione sono numerosi e<br />
devono essere valutati con attenzione, s<strong>in</strong>golarmente e nelle loro <strong>in</strong>terazioni.<br />
a. Il gusto<br />
I prodotti devono essere <strong>di</strong> qualità particolare dal p<strong>un</strong>to <strong>di</strong> vista organolettico. La qualità è def<strong>in</strong>ita dagli usi e dalle tra<strong>di</strong>zioni locali.<br />
b. la storia, la cultura, il legame con il territorio<br />
I prodotti devono essere legati alla memoria e all’identità <strong>di</strong> <strong>un</strong> gruppo. Possono essere specie, varietà, ecotipi vegetali e<br />
popolazioni animali autoctoni o bene acclimatati <strong>in</strong> <strong>un</strong> territorio specifico nel me<strong>di</strong>o o l<strong>un</strong>go periodo. Nel caso dei prodotti<br />
trasformati, la materia prima pr<strong>in</strong>cipale deve essere <strong>di</strong> provenienza locale.<br />
Il rapporto con il territorio deve essere comprovato da testimonianze scritte e orali: i prodotti devono essere legati a <strong>un</strong>’area<br />
specifica da <strong>un</strong> p<strong>un</strong>to <strong>di</strong> vista ambientale, socioeconomico e storico.<br />
c. la piccola scala<br />
I prodotti devono essere realizzati <strong>in</strong> quantità limitata, da aziende agricole o <strong>di</strong> trasformazione <strong>di</strong> piccole <strong>di</strong>mensioni.<br />
3
I produttori devono essere artigiani che applicano a tutte le fasi della produzione <strong>un</strong> sapere tra<strong>di</strong>zionale, tramandato <strong>in</strong><br />
famiglia o appreso da altri produttori <strong>in</strong> anni <strong>di</strong> appren<strong>di</strong>stato.<br />
d. Il rischio est<strong>in</strong>zione<br />
I prodotti devono essere a rischio <strong>di</strong> est<strong>in</strong>zione, reale o potenziale.<br />
e. la <strong>sostenibilità</strong> ambientale<br />
Le tecniche colturali devono preservare la fertilità della terra e gli ecosistemi idrografici ed escludere il più possibile l’uso<br />
<strong>di</strong> sostanze chimiche. I sistemi agricoli e i luoghi <strong>di</strong> trasformazione devono salvaguardare il paesaggio agricolo e l’architettura<br />
tra<strong>di</strong>zionale. Sono escluse le monocolture <strong>in</strong>tensive, gli allevamenti <strong>in</strong>tensivi, le tecniche <strong>di</strong> pesca non sostenibili, le<br />
produzioni <strong>in</strong>dustriali e i prodotti geneticamente mo<strong>di</strong>ficati (anche nell’alimentazione degli animali).<br />
f. la <strong>sostenibilità</strong> sociale<br />
I <strong>Presì<strong>di</strong></strong> co<strong>in</strong>volgono produttori con <strong>un</strong> ruolo attivo e possibilità <strong>di</strong> <strong>in</strong>cidere sulle decisioni aziendali. I produttori devono<br />
essere <strong>di</strong>sponibili a collaborare, decidere <strong>in</strong>sieme regole <strong>di</strong> produzione (<strong>di</strong>scipl<strong>in</strong>are) e forme <strong>di</strong> promozione del prodotto.<br />
2 • La qualità narrata<br />
Per comprendere meglio questi criteri, è importante <strong>in</strong>quadrare, più <strong>in</strong> generale, il concetto <strong>di</strong> qualità nell’accezione <strong>di</strong> <strong>Slow</strong><br />
<strong>Food</strong>. Si tratta <strong>di</strong> <strong>un</strong> concetto complesso e <strong>in</strong>novativo, maturato nell’arco <strong>di</strong> vent’anni <strong>di</strong> esperienza sul campo, grazie al<br />
lavoro svolto da <strong>Slow</strong> <strong>Food</strong> a <strong>di</strong>retto contatto con cent<strong>in</strong>aia <strong>di</strong> com<strong>un</strong>ità <strong>di</strong> piccoli produttori <strong>di</strong> tutto il mondo.<br />
La qualità, normalmente, è identificata con analisi chimiche e fisiche, panel <strong>di</strong> degustazione, parametri misurabili e def<strong>in</strong>iti.<br />
Si tratta <strong>di</strong> <strong>un</strong> approccio tecnico, valido <strong>in</strong> <strong>un</strong> contesto comparativo e oggettivo, che però non tiene conto a sufficienza <strong>di</strong><br />
tutto ciò che sta alle spalle <strong>di</strong> <strong>un</strong> prodotto locale e che si è sviluppato <strong>in</strong> secoli <strong>di</strong> storia.<br />
Nell’accezione <strong>Slow</strong> <strong>Food</strong>, <strong>in</strong>vece, la qualità <strong>di</strong> <strong>un</strong> prodotto alimentare è <strong>un</strong>a narrazione. Prende le mosse dall’orig<strong>in</strong>e del<br />
prodotto (a seconda dei casi può essere il luogo <strong>di</strong> domesticazione o <strong>di</strong>versificazione <strong>di</strong> <strong>un</strong>a specie; il luogo <strong>di</strong> adattamento<br />
e naturale evoluzione <strong>di</strong> <strong>un</strong>a varietà o <strong>di</strong> <strong>un</strong>a razza; il luogo <strong>di</strong> sviluppo <strong>di</strong> <strong>un</strong>a tecnica <strong>di</strong> coltivazione o <strong>di</strong> trasformazione)<br />
e poi considera le caratteristiche dell’ambiente, le conoscenze sul territorio (nella com<strong>un</strong>ità), la reputazione locale <strong>di</strong> cui<br />
gode il prodotto, le tecniche <strong>di</strong> trasformazione, le ricette, i meto<strong>di</strong> <strong>di</strong> conservazione e <strong>di</strong> commercializzazione, la <strong>sostenibilità</strong><br />
ambientale e, naturalmente, le caratteristiche organolettiche e nutrizionali.<br />
3 • Gli obietti generali dei <strong>Presì<strong>di</strong></strong><br />
Gli obiettivi dei <strong>Presì<strong>di</strong></strong> sono molti, complessi, <strong>di</strong> natura <strong>di</strong>versa, ma riconducibili a quattro livelli:<br />
• Ambientale: salvaguardare la bio<strong>di</strong>versità, migliorare la <strong>sostenibilità</strong> delle produzioni.<br />
• Economico: migliorare la rem<strong>un</strong>erazione dei produttori, sviluppare <strong>un</strong> <strong>in</strong>dotto locale, aumentare l’occupazione.<br />
• Sociale: migliorare il ruolo sociale dei produttori, rafforzare la loro capacità organizzativa e la loro autostima.<br />
• Culturale: rafforzare l’identità culturale dei produttori e valorizzare il territorio <strong>di</strong> produzione.<br />
La filosofia <strong>di</strong> base, le f<strong>in</strong>alità e l’approccio sono simili per tutti i <strong>Presì<strong>di</strong></strong> <strong>in</strong> ogni regione del mondo. Tuttavia i progetti sono<br />
<strong>di</strong>versi a seconda del contesto geografico, sociale, culturale ed economico. La capacità <strong>di</strong> adattamento e <strong>di</strong> assumere forme<br />
<strong>di</strong>verse è <strong>in</strong>fatti con<strong>di</strong>tio s<strong>in</strong>e qua non dei <strong>Presì<strong>di</strong></strong>, che cambiano <strong>in</strong> f<strong>un</strong>zione dei rapporti fra le componenti ambientali, tecniche,<br />
sociali ed economiche, per cogliere al meglio le potenzialità espresse dalla com<strong>un</strong>ità e dal territorio.<br />
Possiamo qu<strong>in</strong><strong>di</strong> affermare che i <strong>Presì<strong>di</strong></strong> rappresentano <strong>un</strong> <strong>modello</strong>, <strong>un</strong>a sorta <strong>di</strong> ricetta caratterizzata dagli stessi <strong>in</strong>gre<strong>di</strong>enti,<br />
ma dosati e applicati <strong>in</strong> modo <strong>di</strong>fferente, nel rispetto delle <strong>di</strong>versità con cui si confrontano. Rappresentano <strong>un</strong> <strong>modello</strong> anche<br />
perché la loro applicazione costituisce <strong>un</strong> esempio <strong>di</strong> produzione virtuosa applicabile ad altri prodotti e ad altri contesti.<br />
Attraverso la valorizzazione <strong>di</strong> <strong>un</strong> prodotto fortemente identitario, i <strong>Presì<strong>di</strong></strong> aiutano la com<strong>un</strong>ità a leggere il sistema locale<br />
e orientare la produzione con logiche <strong>di</strong>verse rispetto a quelle dettate dall’agro<strong>in</strong>dustria.<br />
Nell’ambito delle attività rivolte alla promozione <strong>di</strong> modelli e azioni concrete per la conservazione della bio<strong>di</strong>versità<br />
4
alimentare e agricola previste dal programma <strong>di</strong> lavoro 2012 dell’associazione <strong>Slow</strong> <strong>Food</strong> (cof<strong>in</strong>anziato dalla Commissione<br />
europea nell’ambito del programma <strong>di</strong> f<strong>in</strong>anziamento DG ENV – NGOs Operat<strong>in</strong>g grant 2012), si è deciso non solo <strong>di</strong><br />
promuovere la nascita <strong>di</strong> nuovi <strong>Presì<strong>di</strong></strong> e <strong>di</strong> potenziare quelli già esistenti <strong>in</strong> <strong>Europa</strong>, ma anche <strong>di</strong> avviare <strong>un</strong> percorso <strong>di</strong><br />
valutazione della <strong>sostenibilità</strong> socioculturale, agroambientale ed economica dei <strong>Presì<strong>di</strong></strong> europei.<br />
Per <strong>in</strong>traprendere questo percorso è stato identificato <strong>un</strong> numero significativo <strong>di</strong> casi stu<strong>di</strong>o (il 17% del totale), rappresentativi<br />
dei vari paesi e delle varie categorie <strong>di</strong> prodotto (ortofrutta, formaggi, razze animali, trasformati…) ed è stata<br />
costruita <strong>un</strong>a griglia <strong>di</strong> valutazione, prendendo <strong>in</strong> considerazione i pr<strong>in</strong>cipali <strong>in</strong><strong>di</strong>catori socioculturali, agroambientali ed<br />
economici già utilizzati <strong>in</strong> altri lavori scientifici e, qu<strong>in</strong><strong>di</strong>, riconosciuti <strong>in</strong> ambito scientifico <strong>in</strong>ternazionale.<br />
Tale metodologia, <strong>in</strong> futuro, potrà essere arricchita con l’<strong>in</strong>serimento <strong>di</strong> altri <strong>in</strong><strong>di</strong>catori ricavati da nuove metodologie <strong>di</strong><br />
<strong>di</strong>agnosi agroambientale, come ad esempio gli ecobilanci. Nella parte f<strong>in</strong>ale, sono riportati alc<strong>un</strong>i riferimenti bibliografici<br />
utilizzati quale materiale scientifico <strong>di</strong> supporto per lo stu<strong>di</strong>o, utili per ulteriori approfon<strong>di</strong>menti.<br />
4 • Il progetto dei <strong>Presì<strong>di</strong></strong> <strong>in</strong> <strong>Europa</strong><br />
I <strong>Presì<strong>di</strong></strong> europei sono 269 e sono relativi a <strong>di</strong>verse categorie <strong>di</strong> prodotti.<br />
La loro <strong>di</strong>mensione è molto variabile, ma generalmente ri<strong>un</strong>iscono <strong>un</strong> numero limitato <strong>di</strong> produttori (da 3 o 4 a <strong>un</strong> massimo<br />
<strong>di</strong> circa 70, con alc<strong>un</strong>e eccezioni costituite da <strong>Presì<strong>di</strong></strong> con <strong>un</strong> produttore), organizzati <strong>in</strong> forme associative (più o meno<br />
formalizzate).<br />
Il nucleo più consistente si trova <strong>in</strong> Italia (224), paese <strong>in</strong> cui il progetto dei <strong>Presì<strong>di</strong></strong> è nato nel 2000.<br />
Questo è anche il Paese europeo che per primo ha <strong>in</strong>trodotto <strong>un</strong> marchio identificativo per le etichette<br />
dei prodotti dei <strong>Presì<strong>di</strong></strong>. Evoluzione che co<strong>in</strong>volgerà, nei prossimi anni, anche gli altri paesi.<br />
Spesso i <strong>Presì<strong>di</strong></strong> sono legati ad aree marg<strong>in</strong>ali e talvolta rappresentano baluar<strong>di</strong> contro la cementificazione<br />
e il degrado del territorio.<br />
Complessivamente i <strong>Presì<strong>di</strong></strong> europei ruotano attorno ad alc<strong>un</strong>i temi cruciali per l’agricoltura e l’allevamento <strong>di</strong> piccola scala:<br />
la tutela dei pascoli <strong>di</strong> alta montagna e della pastorizia, la tutela dei paesaggi tra<strong>di</strong>zionali (ad esempio i vecchi frutteti,<br />
i terrazzamenti e gli oliveti millenari), la selezione e moltiplicazione delle sementi tra<strong>di</strong>zionali da parte delle com<strong>un</strong>ità, la<br />
tutela del latte crudo per la produzione casearia, il benessere animale, la tutela della piccola pesca costiera, l’etichettatura<br />
trasparente, il packag<strong>in</strong>g ecosostenibile, la conservazione dei saperi artigianali legati alla trasformazione.<br />
Un’altra caratteristica dei <strong>Presì<strong>di</strong></strong> europei è il ruolo centrale dei cuochi nella valorizzazione dei prodotti. In Italia, nel 2009,<br />
è nata <strong>un</strong>a rete (denom<strong>in</strong>ata “Alleanza tra i cuochi italiani con i <strong>Presì<strong>di</strong></strong> <strong>Slow</strong> <strong>Food</strong>”) <strong>di</strong> 325 ristoranti <strong>di</strong> qualità, impegnati<br />
a dare spazio ai prodotti dei <strong>Presì<strong>di</strong></strong> (<strong>in</strong> particolare quelli della propria regione) nei menù, promuovendoli non solo per le<br />
qualità organolettiche, ma anche per il valore culturale, per con<strong>di</strong>videre e <strong>di</strong>vulgare il progetto <strong>di</strong> salvaguar<strong>di</strong>a della bio<strong>di</strong>versità<br />
<strong>di</strong> <strong>Slow</strong> <strong>Food</strong>. Nell’estate del 2012 il progetto ha <strong>in</strong>iziato ad allargarsi anche ad altri paesi europei e, <strong>in</strong> Olanda, è<br />
nato <strong>un</strong> primo nucleo <strong>di</strong> ristoranti dell’Alleanza.<br />
Un <strong>di</strong>scorso a parte meritano gli 11 <strong>Presì<strong>di</strong></strong> attivi nei Balcani. La produzione agroalimentare dei paesi balcanici vive <strong>un</strong>a<br />
situazione assai complicata. C<strong>in</strong>quant’anni <strong>di</strong> socialismo reale hanno mo<strong>di</strong>ficato le strutture agricole tra<strong>di</strong>zionali e hanno<br />
enfatizzato la quantità rispetto alla qualità e al tipico. Anche oggi le istituzioni <strong>di</strong> quei paesi, con l’<strong>in</strong>tento <strong>di</strong> favorire l’<strong>in</strong>gresso<br />
nell’Unione Europea, e d<strong>un</strong>que cercando <strong>di</strong> adeguarsi alle normative igienico-sanitarie europee, stanno razionalizzando<br />
pesantemente le strutture produttive, obbligando spesso i piccoli pastori e agricoltori ad abbandonare le proprie<br />
attività. Esiste ancora, fort<strong>un</strong>atamente, <strong>un</strong>a realtà <strong>di</strong> produzioni locali <strong>in</strong> alc<strong>un</strong>e aree <strong>di</strong> questa regione, soprattutto quelle<br />
<strong>in</strong>terne e meno <strong>in</strong>dustrializzate. Ma corriamo il rischio <strong>di</strong> vederle azzerate nel giro <strong>di</strong> poco tempo. Sarebbe <strong>un</strong>a per<strong>di</strong>ta<br />
irreparabile per quei paesi, ma anche per il resto dell’<strong>Europa</strong>: <strong>un</strong>a per<strong>di</strong>ta <strong>di</strong> bio<strong>di</strong>versità, <strong>di</strong> controllo dei territori, <strong>di</strong> saper<br />
fare antichi, profondamente ra<strong>di</strong>cati nel tessuto sociale, che hanno saputo sopravvivere a 500 anni <strong>di</strong> dom<strong>in</strong>azione turca e<br />
a c<strong>in</strong>quanta <strong>di</strong> com<strong>un</strong>ismo e che <strong>un</strong> falso concetto <strong>di</strong> modernità potrebbe spazzare via. I <strong>Presì<strong>di</strong></strong> nei Balcani d<strong>un</strong>que, oltre<br />
alle valenze <strong>in</strong><strong>di</strong>cate sopra, ne assumono <strong>un</strong>a specifica, importantissima, <strong>di</strong> stimolo per risvegliare le coscienze dei cittad<strong>in</strong>i,<br />
aff<strong>in</strong>ché si rendano conto <strong>di</strong> questo rischio <strong>di</strong> azzeramento, siano consapevoli <strong>di</strong> quanto possano offrire le loro regioni<br />
(che non sono ancora state completamente stravolte dall’agro<strong>in</strong>dustria) e si possano riappropriare del loro patrimonio<br />
alimentare tra<strong>di</strong>zionale.<br />
5
glI obIEttIVI dEllA rICErCA<br />
Il sistema dei <strong>Presì<strong>di</strong></strong> <strong>Slow</strong> <strong>Food</strong> è, <strong>di</strong> per sé, troppo complesso per essere analizzato con semplici misure o modelli <strong>di</strong><br />
simulazione.<br />
L’analisi sviluppata <strong>in</strong>tende semplificare il sistema, <strong>in</strong> modo da rendere la realtà maggiormente accessibile. Gli <strong>in</strong><strong>di</strong>catori<br />
stu<strong>di</strong>ati, per lo più <strong>di</strong> tipo qualitativo, rappresentano <strong>un</strong> compromesso tra le conoscenze scientifiche del momento, la necessità<br />
<strong>di</strong> essere concisi, la semplificazione d’uso e la <strong>di</strong>sponibilità <strong>di</strong> dati p<strong>un</strong>tuali.<br />
In particolare, il metodo messo a p<strong>un</strong>to ha quattro obiettivi:<br />
• valutare la <strong>sostenibilità</strong> <strong>di</strong> <strong>un</strong> Presi<strong>di</strong>o al tempo T (<strong>in</strong> questo caso il T0 è la data <strong>di</strong> avvio del s<strong>in</strong>golo Presi<strong>di</strong>o e il T1 è<br />
aprile 2012);<br />
• seguire i progressi <strong>in</strong> term<strong>in</strong>i <strong>di</strong> <strong>sostenibilità</strong>, durante lo sviluppo del progetto;<br />
• offrire ai produttori e ai referenti del Presi<strong>di</strong>o <strong>un</strong>o strumento per comprendere meglio il concetto <strong>di</strong> agricoltura sostenibile<br />
e valutare <strong>in</strong> modo p<strong>un</strong>tuale la <strong>sostenibilità</strong> delle proprie produzioni;<br />
• favorire il <strong>di</strong>alogo e gli scambi non solo <strong>in</strong>terni (tra i produttori del Presi<strong>di</strong>o), ma anche con soggetti esterni al progetto,<br />
<strong>in</strong> merito al concetto <strong>di</strong> agricoltura sostenibile e al contributo che i <strong>Presì<strong>di</strong></strong> possono offrire <strong>in</strong> tale ambito;<br />
Il monitoraggio della <strong>sostenibilità</strong> <strong>di</strong> <strong>un</strong> sistema è <strong>un</strong> esercizio a l<strong>un</strong>go term<strong>in</strong>e nell’ambito del quale si utilizzano anche <strong>in</strong><strong>di</strong>catori<br />
<strong>di</strong> tipo qualitativo per non escludere alc<strong>un</strong>e caratteristiche essenziali della <strong>sostenibilità</strong>. Tecnicamente gli <strong>in</strong><strong>di</strong>catori<br />
con risposta qualitativa, come quelli impiegati <strong>in</strong> questo lavoro, possono essere imperfetti, ma la riuscita della valutazione<br />
non sta solo negli <strong>in</strong><strong>di</strong>catori stessi, ma anche e soprattutto nel processo e nel confronto per la loro ideazione e nella <strong>di</strong>scussione<br />
e con<strong>di</strong>visione con i vari soggetti co<strong>in</strong>volti, per la loro verifica nonché per gli adattamenti che si rendano necessari.<br />
Gli <strong>in</strong><strong>di</strong>catori rappresentano sempre <strong>un</strong>a s<strong>in</strong>tesi che riduce la complessità del fenomeno senza banalizzarlo, ma anzi, evidenziando<br />
il quadro concettuale entro il quale sono stati ideati.<br />
Il valore degli <strong>in</strong><strong>di</strong>catori stu<strong>di</strong>ati non è <strong>in</strong>teressante <strong>in</strong> senso assoluto, ma <strong>in</strong> relazione al percorso che i <strong>Presì<strong>di</strong></strong> hanno compiuto<br />
verso i loro obiettivi <strong>di</strong> <strong>sostenibilità</strong> (economica, sociale e ambientale) nell’arco temporale considerato.<br />
1 • Il campione <strong>di</strong> analisi<br />
Sono stati analizzati 47 dei 269 <strong>Presì<strong>di</strong></strong> europei, pari a circa il 17%.<br />
I 269 <strong>Presì<strong>di</strong></strong> considerati rappresentano il totale dei <strong>Presì<strong>di</strong></strong> attivi nel mese <strong>di</strong> aprile 2012.<br />
Sono stati considerati non solo i <strong>Presì<strong>di</strong></strong> dei paesi appartenenti all’Unione europea, ma anche alc<strong>un</strong>i <strong>Presì<strong>di</strong></strong> dei paesi limitrofi<br />
scelti tra paesi <strong>di</strong> prossima adesione (Croazia), potenziali can<strong>di</strong>dati (Bosnia Erzegov<strong>in</strong>a) e paesi con cui è già <strong>in</strong> atto<br />
<strong>un</strong>a stretta politica <strong>di</strong> vic<strong>in</strong>ato (Georgia e Armenia).<br />
Non sono stati presi <strong>in</strong> considerazione i <strong>Presì<strong>di</strong></strong> <strong>di</strong> Norvegia e Svizzera (complessivamente 27), Paesi non appartenenti<br />
all’Unione europea.<br />
Poiché i <strong>Presì<strong>di</strong></strong> sono progetti complessi, i cui effetti si <strong>di</strong>spiegano nel me<strong>di</strong>o-l<strong>un</strong>go periodo, tranne rari casi, sono stati scelti<br />
dei <strong>Presì<strong>di</strong></strong> la cui attivazione risale almeno al 2008.<br />
6
Il campione è stato costruito, <strong>in</strong>oltre, sulla base della tipologia <strong>di</strong> prodotto e della <strong>di</strong>stribuzione geografica.<br />
<strong>di</strong>stribuzione dei <strong>Presì<strong>di</strong></strong> <strong>in</strong> base alla tipologia <strong>di</strong> prodotto<br />
Alc<strong>un</strong>e tipologie, come “caffè, cacao, té e <strong>in</strong>fusi”, “miele” e “olio”, sono state escluse perché poco rappresentate nei paesi<br />
oggetto della ricerca. È stata esclusa la categoria dei “pesci” perché segue logiche completamente <strong>di</strong>verse.<br />
<strong>di</strong>stribuzione territoriale del campione<br />
RAPPORTO CAMPIONE/PRESìDI PER TIPOLOGIA<br />
TIPOLOGIA PRESIDI NEL CAMPIONE TOTALE PRESìDI PERCENTUALE<br />
Caffè, cacao, tè e <strong>in</strong>fusi 0 1 0<br />
Cereali e far<strong>in</strong>e 2 8 25<br />
Frutta e derivati 5 27 18<br />
Lattic<strong>in</strong>i e formaggi 11 59 17<br />
Legumi 5 20 25<br />
Miele 0 1 0<br />
Olio 0 1 0<br />
Ortaggi e conserve vegetali 7 34 21<br />
Pane, dolci e prodotti da forno 1 14 7<br />
Pesce 0 17 0<br />
Razze animali e allevamento 7 39 18<br />
Sale 0 2 0<br />
Salumi e derivati carnei 7 35 20<br />
Spezie, erbe e prodotti spontanei 1 4 25<br />
V<strong>in</strong>o e bevande alcoliche 1 7 14<br />
Totale 47 269 17<br />
La <strong>di</strong>ffusione dei <strong>Presì<strong>di</strong></strong> è molto eterogenea (si va dagli oltre 200 <strong>Presì<strong>di</strong></strong> italiani a paesi con <strong>un</strong> solo Presi<strong>di</strong>o, come la<br />
Georgia, l’Irlanda, l’Armenia, Cipro, la Croazia, il Portogallo e l’Ungheria). Per tenere conto <strong>di</strong> questa eterogeneità e rappresentare<br />
il maggior numero possibile <strong>di</strong> realtà, le percentuali del campionamento per paese variano sensibilmente: dal<br />
100% nei paesi con <strong>un</strong> solo Presi<strong>di</strong>o al 13-16% nei paesi con <strong>un</strong> maggior numero <strong>di</strong> <strong>Presì<strong>di</strong></strong>.<br />
RAPPORTO CAMPIONE/PRESIDI PER PAESE<br />
PAESE PRESIDI NEL CAMPIONE PRESìDI PERCENTUALE<br />
Armenia 1 1 100<br />
Austria 1 5 20<br />
Bosnia Erzegov<strong>in</strong>a 1 2 50<br />
Bielorussia 0 1 0<br />
Bulgaria 1 3 33<br />
Cipro 0 1 0<br />
7
Croazia 1 1 100<br />
Francia 2 15 12<br />
Georgia 1 1 100<br />
Germania 1 4 25<br />
Irlanda 0 1 0<br />
Macedonia 0 2 0<br />
Italia 32 201 16<br />
Olanda 1 8 13<br />
Polonia 0 2 0<br />
Portogallo 0 1 0<br />
Regno Unito 0 5 0<br />
Romania 1 2 50<br />
Spagna 2 9 22<br />
Svezia 1 3 33<br />
Ungheria 1 1 100<br />
Totale 47 269 17<br />
Su<strong>in</strong>o nero dei Nebro<strong>di</strong> – © Alberto Peroli<br />
8
Il PErCorSo dI AnAlISI<br />
Lo sviluppo sostenibile cui fa riferimento <strong>Slow</strong> <strong>Food</strong> può essere articolato nei tre fondamentali assi che def<strong>in</strong>iscono il<br />
concetto <strong>di</strong> <strong>sostenibilità</strong>:<br />
• la <strong>sostenibilità</strong> sociale: la capacità <strong>di</strong> garantire l’accesso a beni considerati fondamentali (sicurezza, salute, istruzione)<br />
e a con<strong>di</strong>zioni <strong>di</strong> benessere (<strong>di</strong>vertimento, serenità, socialità), <strong>in</strong> modo equo all’<strong>in</strong>terno delle com<strong>un</strong>ità;<br />
• la <strong>sostenibilità</strong> ambientale: la capacità <strong>di</strong> mantenere nel tempo qualità e riproducibilità delle risorse naturali, <strong>di</strong><br />
preservare la bio<strong>di</strong>versità e <strong>di</strong> garantire l’<strong>in</strong>tegrità degli ecosistemi;<br />
• la <strong>sostenibilità</strong> economica: la capacità <strong>di</strong> generare <strong>in</strong> modo duraturo red<strong>di</strong>to e lavoro e <strong>di</strong> raggi<strong>un</strong>gere <strong>un</strong>’eco-efficienza<br />
<strong>in</strong>tesa come uso razionale delle risorse <strong>di</strong>sponibili e come riduzione dello sfruttamento delle risorse non r<strong>in</strong>novabili.<br />
Per elaborare <strong>un</strong>a metodologia utile alla valutazione e al monitoraggio della <strong>sostenibilità</strong> dei <strong>Presì<strong>di</strong></strong> sono state prese <strong>in</strong><br />
considerazione <strong>di</strong>verse ricerche realizzate <strong>in</strong> questi anni sull’<strong>in</strong>fluenza dell’agricoltura sull’ambiente, <strong>in</strong> particolare quelle<br />
focalizzate sulla per<strong>di</strong>ta <strong>di</strong> capitale naturale causato dalle pratiche agricole e sulle pr<strong>in</strong>cipali conseguenze, come l’erosione<br />
del suolo e l’impoverimento della bio<strong>di</strong>versità, animale e vegetale. Questi stu<strong>di</strong> valutano l’impatto ambientale del settore<br />
agricolo attraverso <strong>un</strong>a serie <strong>di</strong> <strong>in</strong><strong>di</strong>catori capaci <strong>di</strong> quantificare il grado <strong>di</strong> <strong>sostenibilità</strong>.<br />
Il term<strong>in</strong>e “<strong>in</strong><strong>di</strong>catore”, <strong>in</strong> tale contesto, è stato def<strong>in</strong>ito come <strong>un</strong>a variabile che fornisce, a sua volta, <strong>in</strong>formazioni su<br />
altre variabili: <strong>un</strong> dato più facilmente accessibile, che può essere usato come parametro <strong>di</strong> riferimento per prendere <strong>un</strong>a<br />
decisione. Naturalmente sono stati presi <strong>in</strong> considerazione anche modelli <strong>di</strong> valutazione elaborati dalle scienze sociali ed<br />
economiche, rendendo l’approccio complessivamente multi<strong>di</strong>scipl<strong>in</strong>are.<br />
L’analisi su ogni Presi<strong>di</strong>o del campione si basa su circa 50 <strong>in</strong><strong>di</strong>catori (52 per il mondo vegetale, 51 per le razze animali e 54 per<br />
i trasformati animali), <strong>un</strong> numero sufficientemente elevato per spiegare il sistema Presi<strong>di</strong>o nella sua complessità, ma allo stesso<br />
tempo, contenuto entro certi limiti per garantire <strong>un</strong>a facile applicabilità.<br />
L’ipotesi <strong>di</strong> partenza prevede che sia possibile quantificare i vari <strong>in</strong><strong>di</strong>catori <strong>di</strong> <strong>un</strong> sistema agricolo complesso (Presi<strong>di</strong>o)<br />
tramite l’assegnazione <strong>di</strong> <strong>un</strong> p<strong>un</strong>teggio numerico, <strong>di</strong> ponderare/pesare tale p<strong>un</strong>teggio e <strong>in</strong>f<strong>in</strong>e <strong>di</strong> aggregare le <strong>in</strong>formazioni<br />
ottenute per assegnare <strong>un</strong> p<strong>un</strong>teggio (score) <strong>di</strong> <strong>sostenibilità</strong> per ogni s<strong>in</strong>golo Presi<strong>di</strong>o<br />
È stato, qu<strong>in</strong><strong>di</strong>, elaborato <strong>un</strong> questionario, basato sui pr<strong>in</strong>cipi <strong>di</strong> <strong>Slow</strong> <strong>Food</strong> (sviluppati nei <strong>di</strong>scipl<strong>in</strong>ari <strong>di</strong> ciasc<strong>un</strong> Presi<strong>di</strong>o),<br />
da sottoporre ai vari referenti <strong>di</strong> progetto per conoscerne la situazione al tempo T0 (avvio del Presi<strong>di</strong>o) e al momento T1<br />
(aprile 2012).<br />
Le domande del questionario sono state def<strong>in</strong>ite tenendo conto <strong>di</strong> <strong>un</strong>a griglia <strong>di</strong> valutazione stu<strong>di</strong>ata e <strong>di</strong>scussa da agronomi,<br />
esperti <strong>di</strong> settore e produttori partecipanti al progetto. Tale griglia si articola <strong>in</strong> tre scale:<br />
• la scala socioculturale prende <strong>in</strong> considerazione le caratteristiche <strong>in</strong>tr<strong>in</strong>seche del prodotto, il suo valore culturale e le<br />
opport<strong>un</strong>ità <strong>di</strong> creare e sviluppare relazioni <strong>in</strong>terne ed esterne alla com<strong>un</strong>ità <strong>di</strong> riferimento;<br />
• la scala agroambientale analizza la capacità del sistema Presi<strong>di</strong>o <strong>di</strong> porsi come <strong>modello</strong> <strong>di</strong> azioni virtuose per il mantenimento<br />
e la gestione delle risorse non r<strong>in</strong>novabili;<br />
• la scala economica valuta l’<strong>in</strong>cidenza da <strong>un</strong> p<strong>un</strong>to <strong>di</strong> vista dello sviluppo e dell’efficienza dei sistemi messi a p<strong>un</strong>to<br />
negli anni.<br />
Il metodo ideato attribuisce a ogni scala <strong>di</strong> <strong>sostenibilità</strong> <strong>un</strong> p<strong>un</strong>teggio massimo pari a 100; per ogni <strong>in</strong><strong>di</strong>catore il p<strong>un</strong>teggio<br />
m<strong>in</strong>imo è 0 e quello massimo 10. Il p<strong>un</strong>teggio <strong>di</strong> ogni s<strong>in</strong>golo Presi<strong>di</strong>o per ciasc<strong>un</strong>a delle tre scale <strong>di</strong> <strong>sostenibilità</strong> è la<br />
somma del valore ponderato attribuito a ogni s<strong>in</strong>golo <strong>in</strong><strong>di</strong>catore. Gli <strong>in</strong><strong>di</strong>catori possono essere <strong>di</strong> tipo quantitativo (basati<br />
su numeri) e qualitativo (basati su descrizioni più articolate).<br />
9
1 • La scala socioculturale<br />
I 22 <strong>in</strong><strong>di</strong>catori proposti per la scala socioculturale non costituiscono <strong>un</strong> elenco completo e def<strong>in</strong>itivo della <strong>di</strong>mensione<br />
sociale dell’agricoltura e delle <strong>di</strong>mensioni territoriale e culturale strettamente correlate, ma provano a dare sostanza ai<br />
concetti <strong>di</strong> scambio e socialità applicati a sistemi agricoli <strong>di</strong> piccola <strong>di</strong>mensione. Gli <strong>in</strong><strong>di</strong>catori sono raggruppati <strong>in</strong> 4 componenti,<br />
a ciasc<strong>un</strong>a delle quali è stato assegnato <strong>un</strong> peso <strong>un</strong>itario <strong>di</strong> 25.<br />
La prima – denom<strong>in</strong>ata prodotto – è rappresenta da <strong>un</strong> <strong>in</strong>sieme <strong>di</strong> 4 <strong>in</strong><strong>di</strong>catori, ciasc<strong>un</strong>o con peso 6,25, che ben rappresentano<br />
il tema del miglioramento delle caratteristiche <strong>in</strong>tr<strong>in</strong>seche del prodotto (conservazione, trasformazione e qualità<br />
organolettica) nonché la conoscenza dello stesso a livello territoriale. I primi 3 <strong>in</strong><strong>di</strong>catori sono a risposta b<strong>in</strong>aria (No/Sì),<br />
mentre, per quello che riguarda la <strong>di</strong>ffusione del consumo, ci si riferisce all’ambito aziendale (p<strong>un</strong>teggio=0), locale (2,5),<br />
regionale (5), nazionale (7,5) ed <strong>in</strong>f<strong>in</strong>e <strong>in</strong>ternazionale (10).<br />
La seconda componente – relazioni <strong>in</strong>terne – è formata da 7 <strong>in</strong><strong>di</strong>catori <strong>di</strong> peso <strong>un</strong>itario 3,57 che permettono <strong>di</strong> <strong>in</strong><strong>di</strong>viduare<br />
i meccanismi decisionali e <strong>di</strong> democraticità esistenti all’<strong>in</strong>terno del gruppo <strong>di</strong> produttori co<strong>in</strong>volti nel Presi<strong>di</strong>o.<br />
È importante sottol<strong>in</strong>eare l’importanza della presenza dei giovani al <strong>di</strong> sotto dei 35 anni e delle donne (p<strong>un</strong>teggio su base<br />
% sul numero <strong>di</strong> produttori 0%=0; 25%=2,5; 50%=5; 75%=7,5; 100%=10) e l’esistenza <strong>di</strong> <strong>un</strong> sistema organizzativo<br />
formale del gruppo (risposta b<strong>in</strong>aria). A quest’ultimo si collega l’<strong>in</strong><strong>di</strong>catore “struttura decisionale” <strong>in</strong> cui si valuta, ad esempio,<br />
la presenza o no <strong>di</strong> figure predom<strong>in</strong>anti (risposta b<strong>in</strong>aria). Per migliorare le relazioni <strong>in</strong>terne sono importanti i momenti<br />
<strong>di</strong> confronto tra le persone del gruppo e quelli <strong>di</strong> formazione, che sono valutati su base numerica (p<strong>un</strong>teggio 0=0 <strong>in</strong>contri;<br />
5=da 1 a 3 <strong>in</strong>contri; 10=>3 <strong>in</strong>contri durante l’anno).<br />
La terza componente – relazioni esterne – sud<strong>di</strong>visa <strong>in</strong> 6 <strong>in</strong><strong>di</strong>catori (peso 4,16) mette <strong>in</strong> luce i rapporti che i componenti<br />
del Presi<strong>di</strong>o hanno avviato negli anni con istituzioni pubbliche e private, con la rete <strong>Slow</strong> <strong>Food</strong> e, soprattutto, con i consumatori.<br />
Tale componente valuta su base numerica solo due <strong>in</strong><strong>di</strong>catori: la partecipazione ad eventi legati alla rete <strong>Slow</strong> <strong>Food</strong> e ad<br />
altri eventi (numero/anno). Tutti gli altri <strong>in</strong><strong>di</strong>catori prevedono soltanto risposte No/Si con p<strong>un</strong>teggi 0 o 10.<br />
La quarta componente – cultura e territorio – composta da 5 <strong>in</strong><strong>di</strong>catori <strong>di</strong> peso 5 ciasc<strong>un</strong>o, sottol<strong>in</strong>ea il legame culturale<br />
tra cibo e territorio, tra<strong>di</strong>zioni e saperi. Tutti gli <strong>in</strong><strong>di</strong>catori sono a risposta b<strong>in</strong>aria, tranne lo sviluppo turistico, che può<br />
essere valutato per il numero <strong>di</strong> azioni <strong>in</strong>traprese/anno.<br />
10<br />
Mele rosa dei monti Sibill<strong>in</strong>i – © Archivio <strong>Slow</strong> <strong>Food</strong>
Tab. Scala socioculturale<br />
DIMENSIONE<br />
SLOw FOOD<br />
CRITERI PRESIDIO COMPONENTI INDICATORI<br />
Buono Gusto 1 Prodotto<br />
Giusto<br />
Sostenibilità<br />
sociale<br />
Storia, cultura,<br />
legame con il<br />
territorio<br />
2 • La scala agroambientale<br />
2 Relazioni <strong>in</strong>terne<br />
3 Relazioni esterne<br />
4<br />
Cultura e<br />
territorio<br />
Gli <strong>in</strong><strong>di</strong>catori <strong>di</strong> questa scala evidenziano l’azione dei <strong>Presì<strong>di</strong></strong> <strong>Slow</strong> <strong>Food</strong> relativa ai temi del rischio <strong>di</strong> per<strong>di</strong>ta <strong>di</strong> bio<strong>di</strong>versità<br />
e del benessere <strong>di</strong> ambiente, piante e animali.<br />
La scala è costituita da 5 componenti <strong>di</strong> peso 20 per il mondo vegetale e i trasformati animali e da 4 componenti <strong>di</strong> peso<br />
25 per le razze animali. Anche gli <strong>in</strong><strong>di</strong>catori <strong>di</strong>fferiscono <strong>in</strong> f<strong>un</strong>zione della tipologia <strong>di</strong> prodotto fresco o trasformato, <strong>di</strong><br />
orig<strong>in</strong>e vegetale o animale.<br />
Mondo vegetale<br />
Per ciò che riguarda il mondo vegetale, la prima componente – bio<strong>di</strong>versità – è composta da 5 <strong>in</strong><strong>di</strong>catori (varietà, tecniche<br />
<strong>di</strong> trasformazione, paesaggio, semi, consociazioni), ciasc<strong>un</strong>o <strong>di</strong> peso 4 a risposta b<strong>in</strong>aria (risposta No/Si).<br />
La seconda componente – territorio – è rappresentata da <strong>un</strong> <strong>in</strong><strong>di</strong>catore b<strong>in</strong>ario per la salvaguar<strong>di</strong>a <strong>di</strong> tecniche tra<strong>di</strong>zionali<br />
e <strong>un</strong>o a risposta multipla (<strong>in</strong> % sul numero <strong>di</strong> colture presenti <strong>in</strong> azienda) per esprimere la <strong>di</strong>versificazione colturale.<br />
Ciasc<strong>un</strong>o <strong>di</strong> questi <strong>in</strong><strong>di</strong>catori ha <strong>un</strong> peso pari a 10.<br />
La terza componente – suolo e acqua – si sofferma sugli <strong>in</strong><strong>di</strong>catori relativi a fertilizzazione, irrigazione e rotazione delle<br />
colture. Le risposte sono espresse come % <strong>di</strong> aziende che, all’<strong>in</strong>terno del gruppo, attuano la concimazione e la rotazione<br />
(0%=0; 25%=2,5; 50%=50; 75%=7,5; 100%=10); l’<strong>in</strong><strong>di</strong>catore irrigazione, <strong>in</strong>vece, presenta valori <strong>di</strong>fferenziati <strong>in</strong> f<strong>un</strong>zione<br />
della tipologia e qu<strong>in</strong><strong>di</strong> della quantità <strong>di</strong> acqua risparmiata (scorrimento=0, irrigazione a goccia=5, irrigazione <strong>di</strong><br />
soccorso=10). Gli <strong>in</strong><strong>di</strong>catori <strong>di</strong> questa componente hanno tutti peso 5.<br />
11<br />
UNITà DI<br />
MISURA<br />
a1 Conservazione no/si 0; 10<br />
a2 Trasformazione no/s 0; 10<br />
a3 Qualità organolettica no/si 0; 10<br />
a4 Diffusione del consumo<br />
aziendale;<br />
locale;<br />
regionale;<br />
nazionale;<br />
<strong>in</strong>ternazionale<br />
VALORE<br />
0; 2,5; 5; 7,5; 10<br />
a5 Ruolo dei giovani % produttori 0; 2,5; 5; 7,5; 10<br />
a6 Ruolo delle donne % produttori 0; 2,5; 5; 7,5; 10<br />
a7 Organizzazione dei produttori no/si 0; 10<br />
a8 Struttura decisionale no/si 0; 10<br />
a9 Partecipazione dei produttori no/si 0; 5; 10<br />
a10 Con<strong>di</strong>visione conoscenze n/anno 0;5;10<br />
a11 Formazione dei produttori n/anno 0; 5; 10<br />
a12<br />
Relazioni con istituzioni pubbliche e<br />
private<br />
no/si 0;10<br />
a13 Relazioni con la rete <strong>di</strong> <strong>Slow</strong> <strong>Food</strong> no/si 0;10<br />
a14 Relazioni con i me<strong>di</strong>a e com<strong>un</strong>icazione no/si 0;10<br />
a15 Relazioni con i consumatori no/si 0;10<br />
a16 Eventi <strong>Slow</strong> <strong>Food</strong> n/anno 0;5;10<br />
a17 Altri eventi n/anno 0; 5; 10<br />
a18 Identificazione prodotto – territorio no/si 0; 10<br />
a19 Patrimonio architettonico no/si 0; 10<br />
a20 Trasmissione orizzontale dei saperi no/si 0; 10<br />
a21 Trasmissione verticale dei saperi no/si 0; 10<br />
a22 Sviluppo turistico n/anno 0; 5; 10
La quarta componente – <strong>di</strong>fesa delle colture – costituita da 7 <strong>in</strong><strong>di</strong>catori con peso 2,86 con risposta espressa <strong>in</strong> % sul<br />
numero delle aziende, evidenzia l’uso o meno <strong>di</strong> prodotti <strong>di</strong> s<strong>in</strong>tesi nella gestione delle colture.<br />
La qu<strong>in</strong>ta componente – energia – considera l’uso <strong>di</strong> energie r<strong>in</strong>novabili all’<strong>in</strong>terno dell’azienda, così come l’uso <strong>di</strong> materiali<br />
ecosostenibili per il confezionamento. Le risposte sono espresse <strong>in</strong> % sul numero delle aziende e gli <strong>in</strong><strong>di</strong>catori hanno<br />
<strong>un</strong> peso <strong>un</strong>itario <strong>di</strong> 10.<br />
> Tab. Scala agroambientale con gli <strong>in</strong><strong>di</strong>catori relativi ai <strong>Presì<strong>di</strong></strong> del mondo vegetale<br />
DIMENSIONE<br />
SLOw FOOD<br />
Pulito<br />
CRITERI PRESIDIO COMPONENTI INDICATORI<br />
Rischio <strong>di</strong> est<strong>in</strong>zione 1 Bio<strong>di</strong>versità<br />
Sostenibilità<br />
ambientale<br />
2 Territorio<br />
3 Suolo e Acqua<br />
4<br />
Difesa delle<br />
colture<br />
5 Energia<br />
Mondo animale<br />
Per ciò che riguarda il mondo animale (razze, salumi e formaggi), la prima componente – bio<strong>di</strong>versità – è composta da 3<br />
<strong>in</strong><strong>di</strong>catori (razze, tecniche <strong>di</strong> trasformazione, paesaggio), ciasc<strong>un</strong>o <strong>di</strong> peso 6,67 a risposta b<strong>in</strong>aria (risposta No/Si).<br />
La seconda componente – territorio – è immutata rispetto alla scheda per i prodotti <strong>di</strong> orig<strong>in</strong>e vegetale.<br />
La terza componente – allevamento – si sofferma su 12 <strong>in</strong><strong>di</strong>catori (peso 1,67) relativi alle tecniche <strong>di</strong> allevamento e all’alimentazione<br />
degli animali. Le risposte, nella maggior parte dei casi, sono a risposta multipla <strong>in</strong> f<strong>un</strong>zione della tipologia;<br />
solo gli <strong>in</strong><strong>di</strong>catori f<strong>in</strong>issaggio, mutilazioni e certificazioni sono espresse come % <strong>di</strong> aziende aderenti al Presi<strong>di</strong>o.<br />
La quarta componente – trasformazione – costituita da 5 <strong>in</strong><strong>di</strong>catori con peso 4 – si <strong>di</strong>fferenzia <strong>in</strong> f<strong>un</strong>zione del tipo <strong>di</strong><br />
prodotto (formaggi o salumi). In entrambi i casi gli <strong>in</strong><strong>di</strong>catori, che riguardano provenienza della materia prima, luoghi <strong>di</strong><br />
stagionatura e tecniche <strong>di</strong> trasformazione, sono a risposta multipla <strong>in</strong> f<strong>un</strong>zione della tipologia dell’azione o dei materiali.<br />
La qu<strong>in</strong>ta componente – energia – rimane immutata rispetto alle considerazioni sviluppate per la valutazione dei prodotti<br />
appartenenti al mondo vegetale.<br />
12<br />
UNITà DI<br />
MISURA<br />
b1 Varietà no/si 0; 10<br />
b2 Tecnica <strong>di</strong> trasformazione no/si 0; 10<br />
b3 Paesaggio no/si 0; 10<br />
b4 Semi no/si 0; 10<br />
b5 Consociazioni no/si 0; 10<br />
VALORE<br />
b6 Diversificazione produttività % produttori 0; 2,5; 5; 7,5; 10<br />
b7 Azione <strong>di</strong> recupero e salvaguar<strong>di</strong>a no/si 0; 10<br />
b8 Rotazioni no/si 0; 10<br />
b9 Irrigazione<br />
scorrimento;<br />
localizzata;<br />
soccorso<br />
0; 5; 10<br />
b10 Fertilizzazione % aziende 0; 2,5; 5; 7,5; 10;<br />
b11 Fertilizzazione organica % aziende 0; 2,5; 5; 7,5; 10;<br />
b12 Prodotti <strong>di</strong> <strong>di</strong>fesa % aziende 0; 2,5; 5; 7,5; 10;<br />
b13 Prodotti <strong>di</strong> <strong>di</strong>fesa naturali % aziende 0; 2,5; 5; 7,5; 10;<br />
b14 Diserbo % aziende 0; 2,5; 5; 7,5; 10;<br />
b15 Diserbo con meto<strong>di</strong> naturali % aziende 0; 2,5; 5; 7,5; 10;<br />
b16 Trattamenti post-raccolta % aziende 0; 2,5; 5; 7,5; 10;<br />
b17 Trattamenti post-raccolta naturali % aziende 0; 2,5; 5; 7,5; 10;<br />
b18 Certificazioni % aziende 0; 2,5; 5; 7,5; 10;<br />
b19 Energie r<strong>in</strong>novabili % aziende 0; 2,5; 5; 7,5; 10;<br />
b20 Materiali per il packag<strong>in</strong>g % aziende 0; 2,5; 5; 7,5; 10;
Tab. Scala agroambientale con <strong>in</strong><strong>di</strong>catori relativi ai <strong>Presì<strong>di</strong></strong> del mondo animale<br />
DIMENSIONE<br />
SLOw FOOD<br />
Pulito<br />
CRITERI<br />
PRESIDIO<br />
Rischio <strong>di</strong><br />
est<strong>in</strong>zione<br />
Sostenibilità<br />
ambientale<br />
COMPONENTI R S F INDICATORI UNITà DI MISURA VALORE<br />
1 Bio<strong>di</strong>versità<br />
2 Territorio<br />
3<br />
4<br />
4<br />
Allevamento<br />
animale<br />
Trasformazione<br />
formaggi<br />
Trasformazione<br />
carne<br />
5 Energia<br />
b1 b1 b1 Razze no/si 0; 10<br />
b2 b2 b2 Tecnica <strong>di</strong> trasformazione no/si 0; 10<br />
b3 b3 b3 Paesaggio no/si 0; 10<br />
b4 b4 b4 Diversificazione produttiva % razze<br />
In colore giallo gli <strong>in</strong><strong>di</strong>catori com<strong>un</strong>i a tutte le schede (razze, salumi e formaggi), <strong>in</strong> verde quelli relativi <strong>un</strong>icamente a formaggi<br />
e <strong>in</strong> azzurro quelli relativi ai salumi.<br />
13<br />
0; 2,5 ;5;<br />
7,5; 10<br />
b5 b5 b5 Azioni <strong>di</strong> recupero e salvaguar<strong>di</strong>a no/si 0; 10<br />
b6 b6 b6 Riproduzione acquistati ; nati azienda 5; 10<br />
b7 b7 b7 Alpeggio/pascolo si; no 10;0<br />
b8 b8 b8 Ricoveri<br />
b9 b9 b9 Alimentazione 1<br />
b10 b10 b10 Alimentazione 2<br />
luoghi aperti; stalla<br />
chiusa<br />
prodotto 100% <strong>in</strong><br />
azienda; 50% azienda<br />
– 50% comprato;<br />
tutto comprato<br />
miscela naturale;<br />
mangimi <strong>in</strong>dustriali<br />
10;0<br />
10; 5;0<br />
b11 b11 b11 Insilati no; <strong>di</strong> fieno; <strong>di</strong> mais 10;5;0<br />
b12 b12 b12 Mangimi Ogm<br />
b13 b13 b13 F<strong>in</strong>issaggio % aziende<br />
b14 b14 b14 Mutilazioni % aziende<br />
b15 b15 b15 Reflui<br />
b16 b16 b16 Macellazione<br />
no Ogm certificati; no Ogm<br />
ma non certificati; Ogm<br />
secondo la norma;<br />
azioni migliorative<br />
b17 b17 b17 Certificazione % aziende<br />
macello proprio; vic<strong>in</strong>o;<br />
lontano<br />
10;0<br />
10; 5;0<br />
0; 2,5; 5;<br />
7,5; 10<br />
0; 2,5; 5;<br />
7,5;10<br />
0; 10<br />
10; 5;0<br />
0; 2,5;5;<br />
7,5;10<br />
b18 Acquisto latte no/si 10;0<br />
b19 Lavorazione latte<br />
b20 Caglio<br />
b21 Fermenti<br />
b22 Luoghi <strong>di</strong> stagionatura<br />
b18 Provenienza carne<br />
max 2 m<strong>un</strong>giture; più<br />
m<strong>un</strong>giture<br />
autoprodotto; naturale;<br />
chimico<br />
no; autoprodotti;<br />
comprati<br />
naturali; con<strong>di</strong>zionati<br />
parzialmente;<br />
con<strong>di</strong>zionati totalmente<br />
propria; allevamento<br />
noto; mercato<br />
10;0<br />
10; 5;0<br />
10; 5;0<br />
10; 5;0<br />
10; 5;0<br />
b19 Acquisto carne no; a pezzi; tutto 10; 5;0<br />
b20 Budello/ret<strong>in</strong>a naturale; s<strong>in</strong>tetico 10;0<br />
b21 Ad<strong>di</strong>tivi/aromi Naturali; nitriti; artificiali. 10; 5;0<br />
b22 Luoghi <strong>di</strong> stagionatura<br />
b18 b23 b23 Energie r<strong>in</strong>novabili % aziende<br />
b19 b24 b24 Confezionamento % aziende<br />
Naturali; con<strong>di</strong>zionati<br />
parzialmente;<br />
con<strong>di</strong>zionati totalmente<br />
10; 5;0<br />
0; 2,5; 5;<br />
7,5;10<br />
0; 2,5; 5;<br />
7,5;10
3 • La scala economica<br />
I 10 <strong>in</strong><strong>di</strong>catori proposti per la scala economica permettono <strong>di</strong> comprendere le potenzialità economiche e occupazionali<br />
del sistema Presi<strong>di</strong>o, seppure non si bas<strong>in</strong>o su bilanci e/o analisi economiche dei costi <strong>di</strong> produzione e dei prezzi. Questi<br />
<strong>in</strong><strong>di</strong>catori sono sud<strong>di</strong>visi nella componente sviluppo (con peso 50) e nella componente efficienza (con peso identico).<br />
La prima componente evidenzia l’evoluzione <strong>di</strong> numero <strong>di</strong> produttori aderenti al Presi<strong>di</strong>o, superfici e quantità prodotte<br />
espresse come %, <strong>in</strong> più o <strong>in</strong> meno, rispetto alla situazione ante-Presi<strong>di</strong>o. Sempre all’<strong>in</strong>terno <strong>di</strong> questa componente si pone<br />
attenzione all’ampliamento delle strutture aziendali (risposta b<strong>in</strong>aria). Tutti questi <strong>in</strong><strong>di</strong>catori hanno peso <strong>un</strong>itario <strong>di</strong> 12,5.<br />
Nella seconda componente, gli <strong>in</strong><strong>di</strong>catori a risposta b<strong>in</strong>aria sono rappresentati da <strong>in</strong>cremento dell’occupazione, nuovi canali<br />
commerciali, potere contrattuale e alleanze economiche. L’<strong>in</strong><strong>di</strong>catore prezzo sale quando migliora il pezzo <strong>di</strong> ven<strong>di</strong>ta,<br />
<strong>di</strong>ventando più rem<strong>un</strong>erativo per i produttori, mentre l’<strong>in</strong><strong>di</strong>catore <strong>di</strong>versificazione dei mercati si riferisce alla <strong>di</strong>stribuzione<br />
geografica del prodotto. Tutti gli <strong>in</strong><strong>di</strong>catori della componente efficienza hanno <strong>un</strong> peso <strong>un</strong>itario <strong>di</strong> 8,3.<br />
DIMENSIONE<br />
SLOw FOOD<br />
Giusto<br />
CRITERI PRESIDIO COMPONENTI INDICATORI<br />
Piccola scala 1 Sviluppo<br />
Sostenibilità<br />
economica<br />
2 Efficienza<br />
Razza bov<strong>in</strong>a <strong>di</strong> Limpurg – © Murnau werdenfelser<br />
14<br />
UNITà DI<br />
MISURA<br />
VALORE<br />
c1 Superficie Variazione % 0; 2,5; 5; 7,5; 10<br />
c2 Numero dei produttori Variazione % 0; 2,5; 5; 7,5; 10<br />
c3 Quantità prodotta Variazione % 0; 2,5; 5; 7,5; 10<br />
c4 Ampliamento dell'azienda no/si 0; 10<br />
c5 Occupazione no/si 0; 10<br />
c6 Diversificazione dei mercati<br />
Ven<strong>di</strong>ta <strong>in</strong><br />
azienda; locale;<br />
regionale;<br />
nazionale;<br />
<strong>in</strong>ternazionale<br />
c7 Nuovi canali commerciali no/si 0; 10<br />
c8 Potere contrattuale produttore no/si 0; 10<br />
0; 2,5; 5; 7,5; 10<br />
c9 Prezzo <strong>di</strong> ven<strong>di</strong>ta Variazione % 0; 2,5; 5; 7,5; 10<br />
c10 Alleanze economiche no/si 0; 10
I rISUltAtI dEllA rICErCA<br />
Per questo lavoro <strong>di</strong> valutazione sono stati presi <strong>in</strong> considerazione 47 <strong>Presì<strong>di</strong></strong> europei, <strong>di</strong> cui 22 ascrivibili al mondo vegetale<br />
e 25 a quello animale. Nel caso dei prodotti trasformati, l’appartenenza alla tipologia è stata decretata dal settore <strong>di</strong><br />
provenienza della materia prima.<br />
A ciasc<strong>un</strong>a scala (socioculturale, agroambientale ed economica) è stato attribuito <strong>un</strong> p<strong>un</strong>teggio massimo pari a 100, con<br />
<strong>un</strong> valore limite <strong>di</strong> 50. Ogni scala è <strong>in</strong><strong>di</strong>pendente e non cumulativa: <strong>un</strong> p<strong>un</strong>teggio basso della scala agroambientale, ad<br />
esempio, non può essere compensato da <strong>un</strong> p<strong>un</strong>teggio alto nella scala socioculturale. Tuttavia, sommando i tre p<strong>un</strong>teggi<br />
(<strong>un</strong>o per scala) si può arrivare ad <strong>un</strong> p<strong>un</strong>teggio (score) <strong>un</strong>ico che fornisce <strong>un</strong>a valutazione complessiva del Presi<strong>di</strong>o.<br />
I dati relativi al tempo T0 rappresentano la situazione <strong>in</strong>contrata al momento della nascita del Presi<strong>di</strong>o, mentre i dati relativi<br />
al tempo T1 sono <strong>un</strong>a buona rappresentazione della situazione esistente nell’aprile 2012, momento <strong>di</strong> raccolta dati.<br />
Nella fi gura 1 emerge chiaramente come tutti i <strong>Presì<strong>di</strong></strong> analizzati abbiano nettamente migliorato la loro posizione nella<br />
scala <strong>di</strong> <strong>sostenibilità</strong> totale, grazie alle azioni <strong>in</strong>traprese l<strong>un</strong>go il percorso.<br />
> Figura 1 – Analisi della <strong>sostenibilità</strong> totale dei 47 <strong>Presì<strong>di</strong></strong><br />
Sostenibilità<br />
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<strong>Presì<strong>di</strong></strong><br />
Sempre considerando la <strong>sostenibilità</strong> totale, è possibile, per il mondo vegetale (fi g.2), mettere <strong>in</strong> evidenza le performance<br />
estremamente positive dei <strong>Presì<strong>di</strong></strong> della lenticchia <strong>di</strong> Ustica, del cappero <strong>di</strong> Sal<strong>in</strong>a, dell’aglio <strong>di</strong> Vessalico e dello slatko <strong>di</strong><br />
prugne Podzegaca, tutti con <strong>sostenibilità</strong> totale al <strong>di</strong> sopra <strong>di</strong> 200. In particolare, è <strong>in</strong>teressante osservare come, nel caso<br />
del Presi<strong>di</strong>o dello slatko e <strong>in</strong> quello della lenticchia <strong>di</strong> Ustica, il balzo <strong>in</strong> avanti sui temi della <strong>sostenibilità</strong> sia stato particolarmente<br />
evidente dalla nascita del Presi<strong>di</strong>o a oggi.<br />
15<br />
*!"<br />
*$"
Figura 2 – Grafi co a bolle: <strong>Presì<strong>di</strong></strong> del mondo vegetale<br />
Capperi <strong>di</strong> Ballobar<br />
Asparago violetto <strong>di</strong> Albenga<br />
Aglio <strong>di</strong> Vessalico<br />
Nel mondo animale (fi g. 3), il percorso dei produttori del bitto storico <strong>di</strong>stanzia tutti gli altri <strong>Presì<strong>di</strong></strong>, con <strong>un</strong> p<strong>un</strong>teggio <strong>di</strong><br />
<strong>sostenibilità</strong> decisamente elevato. Nei <strong>Presì<strong>di</strong></strong> <strong>in</strong> cui si salvaguarda la razza animale, agnello sambucano e maiale Euskal<br />
raggi<strong>un</strong>gono ottimi p<strong>un</strong>teggi. Mentre nel caso del bitto storico la situazione <strong>di</strong> partenza era già più che positiva, negli<br />
altri due casi è stato proprio il percorso proposto agli allevatori a seguito della nascita del Presi<strong>di</strong>o a <strong>in</strong>nescare la spirale<br />
virtuosa <strong>di</strong> <strong>sostenibilità</strong> che ha portato ai risultati o<strong>di</strong>erni.<br />
> Figura 3 – Grafi co a bolle: <strong>Presì<strong>di</strong></strong> del mondo animale<br />
Bagóss <strong>di</strong> Bagol<strong>in</strong>o<br />
Asiago stravecchio<br />
Agnello Sambucano<br />
Fico secco <strong>di</strong> Carmignano<br />
Fagiolo <strong>di</strong> Sorana<br />
Fagioli <strong>di</strong> Smylian<br />
Capr<strong>in</strong>o dello jamtland<br />
Cacioricotta del cilento<br />
Branza de burduf<br />
Manna delle Madonie<br />
Luganega Trent<strong>in</strong>a<br />
Gouda artigianale<br />
stravecchio<br />
Formaggi <strong>di</strong> malga<br />
del Bearn<br />
Mais biancoperla<br />
Lenticchia <strong>di</strong> Ustica<br />
Pecor<strong>in</strong>o della<br />
montagna Pistoiese<br />
Motal<br />
Marzol<strong>in</strong>a<br />
16<br />
Radìc <strong>di</strong> mont<br />
Pomodoro fi aschetto<br />
Oliva <strong>in</strong>fornata<br />
Salsiccia <strong>di</strong> Mangalica<br />
su<strong>in</strong>o nero<br />
dei Nebro<strong>di</strong><br />
Razza bov<strong>in</strong>a <strong>di</strong> Limpurg Soppressata <strong>di</strong> Gioi<br />
Prosciutto del Cosent<strong>in</strong>o<br />
Slatko <strong>di</strong> prugne<br />
Segale dei Tauri<br />
Signora <strong>di</strong> Conca<br />
Casale<br />
Max<br />
#REF!<br />
Max<br />
Max<br />
Max #REF!<br />
#REF! T1<br />
#REF!<br />
#REF!<br />
#REF!<br />
Max<br />
Max<br />
#REF!<br />
Agnello d’Alpago Bitto storico Culatello <strong>di</strong> zibello Maiale Euskal Pollo Guascone Saras del fen Vacca bianca modenese<br />
Roveja<br />
T1 T1<br />
T0 T0<br />
zafferano <strong>di</strong> San Gav<strong>in</strong>o<br />
Aglio sarac <strong>di</strong> Ljubitovica Capperi <strong>di</strong> Sal<strong>in</strong>a Lenticchia <strong>di</strong> S. Stefano Mela rosa Ramass<strong>in</strong> V<strong>in</strong>i <strong>in</strong> anfora<br />
T0<br />
#REF!<br />
#REF!
Se si considerano le 3 s<strong>in</strong>gole scale <strong>di</strong> <strong>sostenibilità</strong>, è possibile osservare (fi g. 4–5) come per tutti i <strong>Presì<strong>di</strong></strong> si registri <strong>un</strong><br />
sostanziale aumento della <strong>sostenibilità</strong> socioculturale, dovuto – <strong>in</strong> quasi tutti i casi analizzati – al considerevole aumento<br />
delle relazioni all’<strong>in</strong>terno del gruppo dei produttori e tra questi e l’esterno, alla maggiore consapevolezza dei produttori<br />
rispetto al valore del proprio lavoro e del proprio prodotto (grazie alla partecipazione a numerosi eventi e al lavoro <strong>di</strong><br />
com<strong>un</strong>icazione). A ciò si aggi<strong>un</strong>ge, <strong>in</strong> alc<strong>un</strong>i casi, la creazione <strong>di</strong> <strong>un</strong>’associazione tra produttori, che ha migliorato la loro<br />
organizzazione e il loro potere contrattuale.<br />
Di tutto rilievo anche i risultati economici <strong>di</strong> tutti i <strong>Presì<strong>di</strong></strong>.<br />
Economico T0 Economico T1<br />
> Figura 4 – Dati delle 3 scale aggregati (mondo vegetale)<br />
agroambientale T0<br />
agroambientale T1 Socioculturale T0 Socioculturale T1<br />
Zafferano zafferano <strong>di</strong> San<strong>di</strong> Gav<strong>in</strong>o San Gav<strong>in</strong>o Monreale Monreale<br />
V<strong>in</strong>o <strong>in</strong> anfora della georgiano Georgia<br />
Slatko Slatko <strong>di</strong> Pruggne <strong>di</strong> prugne pozegaca pozegaca<br />
Segale <strong>di</strong> Tauri Della Segale L<strong>un</strong>gau <strong>di</strong> Tauri<br />
Roveja <strong>di</strong> Civita Roveja <strong>di</strong> Cascia<br />
Ramass<strong>in</strong> della Val Valle Bronda Bronda<br />
Ra<strong>di</strong>c Radìc du<strong>di</strong> Mont mont<br />
Pomodoro Pomodoro fiasche9o<strong>di</strong> fi aschetto Torre <strong>di</strong> Torre Guaceto Guaceto<br />
Oliva <strong>in</strong>fornata Oliva <strong>in</strong>fornata <strong>di</strong> ferrand<strong>in</strong>a <strong>di</strong> Ferrand<strong>in</strong>a<br />
Mele rosa Mele rosa dei Mon@ dei Monti Sibill<strong>in</strong>i<br />
Manna Manna Delle delle Madonie Madonie<br />
Mais Mais bianco biancoperla perla<br />
Len@cchia Lenticchia <strong>di</strong> <strong>di</strong> us@ca Ustica<br />
Len@cchia Lenticchia <strong>di</strong> <strong>di</strong> S. Santo Stefano <strong>di</strong> <strong>di</strong> sessanio Sessanio<br />
Fico Secco Fico secco <strong>di</strong> Carmignano<br />
<strong>di</strong> Carmignano<br />
Fagiolo <strong>di</strong> <strong>di</strong> Sorana<br />
Fagioli Fagioli <strong>di</strong> <strong>di</strong> Smiliam Smilyan<br />
Cappero <strong>di</strong> <strong>di</strong> Sal<strong>in</strong>a<br />
Capperi <strong>di</strong> Ballobar <strong>di</strong> Ballobar<br />
Asparago Asparago Viole9o0 violetto <strong>di</strong> <strong>di</strong> Albenga<br />
Aglio Aglio <strong>di</strong> Vessalico <strong>di</strong> Vessalico<br />
Aglio sarac <strong>di</strong> Liubitoviga <strong>di</strong> Ljubitovica<br />
Bitto storico – © Franziska Doswald<br />
-‐300 -‐200 -‐100 0 100 200 300<br />
t0 t1<br />
Socioculturale T0 Agroambientale T0 Economico T0 Economico T1<br />
Agroambientale T1<br />
Socioculturale T1<br />
17
Figura 5 – Dati delle 3 scale aggregati (mondo animale)<br />
vacca Vacca bianca modenese<br />
Su<strong>in</strong>o nero dei nebro<strong>di</strong> Nebro<strong>di</strong><br />
Soppressata <strong>di</strong> Gioi<br />
Signora <strong>di</strong> <strong>di</strong> Conca Casale<br />
Saras del fen<br />
Salsiccia <strong>di</strong> <strong>di</strong> Mangalica mangalica<br />
Razza bov<strong>in</strong>a <strong>di</strong> <strong>di</strong> Limpurg<br />
Prosciutto del del Casent<strong>in</strong>o Casent<strong>in</strong>o<br />
Pollo guascone<br />
Pecor<strong>in</strong>o della della montagna Pistoiese pistoiese<br />
Motal Motal<br />
Marzol<strong>in</strong>a Marzol<strong>in</strong>a<br />
Maiale Maiale Eusckal euskal Txerria txerria<br />
Luganega Trent<strong>in</strong>a trent<strong>in</strong>a<br />
Gouda artigianale stravecchio stravecchio<br />
Formaggi <strong>di</strong> <strong>di</strong> malga del Baern Béarn<br />
Culatello <strong>di</strong> zibello zibello<br />
Capr<strong>in</strong>o dello delle Jämtland Jamtland<br />
Cacioricotta del Cilento Cilento<br />
Branza Branza de Burduf de Burduf dei dei monti Vuccegi Bucegi<br />
Bitto storico<br />
Bagoss Bagòss <strong>di</strong> <strong>di</strong> Bagol<strong>in</strong>o<br />
Asiago stravecchio<br />
Agnello sambucano<br />
Agnello d'Alpago d’Alpago<br />
Per quel che riguarda la <strong>sostenibilità</strong> agroambientale, vanno segnalati percorsi <strong>in</strong>teressanti che prevedono <strong>un</strong>a generale<br />
riduzione dell’uso <strong>di</strong> sostanze chimiche <strong>di</strong> s<strong>in</strong>tesi (per i vegetali) e <strong>un</strong> miglioramento della qualità dell’alimentazione, con<br />
riduzione o elim<strong>in</strong>azione degli <strong>in</strong>silati (per gli animali), ed elim<strong>in</strong>azione <strong>in</strong> vari casi <strong>di</strong> mangimi contenenti Ogm, ma anche<br />
p<strong>un</strong>ti deboli, soprattutto a carico della componente energia: è ancora limitato, <strong>in</strong>fatti, tra i produttori, l’uso <strong>di</strong> energie alternative<br />
e <strong>di</strong> materiali per il packag<strong>in</strong>g a basso impatto ambientale.<br />
1 • I risultati dei s<strong>in</strong>goli <strong>Presì<strong>di</strong></strong><br />
-300 -200 -100 0 100 200 300<br />
t0 t1<br />
Socioculturale T0 Agroambientale T0 Economico T0 Economico T1<br />
Agroambientale T1<br />
Socioculturale T1<br />
Presentiamo, <strong>di</strong> seguito, <strong>un</strong>a s<strong>in</strong>tesi dei risultati per ciasc<strong>un</strong> Presi<strong>di</strong>o, partendo dai vegetali. Il primo gruppo <strong>di</strong> <strong>Presì<strong>di</strong></strong> – evidenziato<br />
dal colore scuro – ha <strong>un</strong> valore <strong>di</strong> <strong>sostenibilità</strong> totale al momento T1 superiore a 200; il secondo (colore me<strong>di</strong>o) ha<br />
<strong>un</strong> valore compreso tra 150 e 199; il terzo (colore chiaro) ha <strong>un</strong> valore che rimane al <strong>di</strong> sotto <strong>di</strong> 150. All’<strong>in</strong>terno <strong>di</strong> ciasc<strong>un</strong><br />
gruppo, i <strong>Presì<strong>di</strong></strong> sono presentati <strong>in</strong> ord<strong>in</strong>e alfabetico.<br />
A ogni Presi<strong>di</strong>o corrisponde <strong>un</strong> radar, che presenta i risultati relativi alle varie componenti, dando <strong>un</strong>a panoramica articolata<br />
dei dati ed evidenziando i p<strong>un</strong>ti <strong>di</strong> forza e debolezza e le aree <strong>di</strong> miglioramento della <strong>sostenibilità</strong>. All’<strong>in</strong>terno del radar<br />
i triangoli più chiari rappresentano i risultati al tempo T0, mentre le superfi ci scure rappresentano il risultato al tempo T1.<br />
18
Il mondo vegetale<br />
Aglio <strong>di</strong> Vessalico – Italia, liguria anno <strong>di</strong> avvio 2000<br />
A Vessalico, <strong>un</strong> piccolo com<strong>un</strong>e dell’alta valle Arroscia, esiste <strong>un</strong> aglio antico. La sua coltivazione è completamente manuale<br />
e le teste, dopo la raccolta, sono confezionate <strong>in</strong> l<strong>un</strong>ghe trecce (reste).<br />
Sviluppo<br />
Energia<br />
Gli ottimi valori della scala socioculturale sono legati al fatto che le donne sono protagoniste da sempre dell’attività <strong>di</strong><br />
lavorazione e <strong>in</strong>treccio (oggi sono due le <strong>in</strong>testatarie <strong>di</strong> azienda ma <strong>in</strong> ogni famiglia le donne collaborano all’attività <strong>in</strong><br />
Fig<br />
modo<br />
. -<br />
importante).<br />
AGLIO DI<br />
Pur<br />
VESSALICO<br />
trattandosi <strong>di</strong> <strong>un</strong>’area<br />
(Italia)<br />
marg<strong>in</strong>ale,<br />
Tutte<br />
l’età<br />
le<br />
me<strong>di</strong>a<br />
componenti<br />
dei produttori<br />
<strong>di</strong><br />
si<br />
tutte<br />
è abbassata<br />
le<br />
a 35-45 anni.<br />
scale L’organizzazione aumentano <strong>in</strong> cooperativa <strong>in</strong> modo – considerevole, avviata da subito – <strong>in</strong>ha particolare richiesto <strong>un</strong> maggiore quelleconfronto legate tra allai<br />
produttori e <strong>in</strong>contri rego-<br />
gestione lari, anche della perché coltura. i produttori vendono <strong>in</strong> modo collettivo quasi il 70% dell’aglio. I valori fortemente positivi della scala<br />
agroambientale sono dovuti all’adozione <strong>di</strong> pratiche agricole sostenibili.<br />
Già nei primi anni il Presi<strong>di</strong>o è passato da <strong>un</strong>’agricoltura <strong>di</strong> tipo convenzionale a <strong>un</strong>’agricoltura biologica certifi cata. Il<br />
miglioramento della <strong>sostenibilità</strong> economica è dovuto all’aumento della quantità prodotta (da 2000 trecce a 20.000);<br />
l’associazione ha <strong>in</strong>oltre realizzato <strong>un</strong> laboratorio <strong>di</strong> trasformazione com<strong>un</strong>e, dove produce anche conserve a base <strong>di</strong> aglio.<br />
Le aziende sono aumentate (da 6 a 9) e il terreno coltivato è passato da pochi ettari a 20.<br />
Il mercato si è <strong>di</strong>versifi cato: Uso <strong>un</strong> del tempo prodotto l’aglio era noto a livello locale ed era commercializzato <strong>in</strong> occasione della Fiera<br />
dell’aglio; oggi la fi era rimane 100 <strong>un</strong> mercato <strong>di</strong> riferimento, per la ven<strong>di</strong>ta <strong>di</strong>retta, ma l’aumento della coltivazione ha con-<br />
Efficienza<br />
Relazioni <strong>in</strong>terne<br />
sentito l’ampliamento del mercato 80 a livello nazionale (50%), <strong>in</strong>ternazionale (quasi il 10% della produzione), mentre <strong>un</strong><br />
10-15% viene venduto on l<strong>in</strong>e. 60 Il prezzo dell’aglio, Relazioni <strong>in</strong>fi ne, è nettamente migliorato.<br />
Sviluppo 40<br />
esterne<br />
Cappero <strong>di</strong> Sal<strong>in</strong>a – Italia, 20 Sicilia anno <strong>di</strong> avvio 2002<br />
A Sal<strong>in</strong>a il cappero è parte <strong>in</strong>tegrante 0 del paesaggio Storia, e, <strong>in</strong> passato, cultura, ha costituito il fulcro dell’economia isolana. I capperi<br />
Energia<br />
legame con il<br />
sono raccolti a mano e riposti <strong>in</strong> t<strong>in</strong>i <strong>di</strong> legno, a strati, alternati con sale grosso. Dopo circa <strong>un</strong> mese sono pronti.<br />
territorio<br />
Sviluppo<br />
Energia<br />
Efficienza<br />
Difesa delle<br />
colture<br />
Suolo e acqua<br />
Difesa delle<br />
colture<br />
Efficienza<br />
Suolo e acqua<br />
Uso del prodotto<br />
100<br />
80<br />
60<br />
40<br />
20<br />
0<br />
Uso del prodotto<br />
100<br />
80<br />
60<br />
40<br />
20<br />
0<br />
Territorio<br />
Relazioni<br />
<strong>in</strong>terne<br />
T-1 T-0<br />
Relazioni<br />
esterne<br />
Relazioni <strong>in</strong>terne<br />
Territorio<br />
Storia, cultura,<br />
legame con il<br />
territorio<br />
Bio<strong>di</strong>versitˆ<br />
Bio<strong>di</strong>versitˆ<br />
Relazioni esterne<br />
T-1 T-0<br />
Storia, cultura, legame con<br />
il territorio<br />
Fig. - AGLIO SARAC DI LIUBITIVIZA (Croazia) Per<br />
quello che riguarda le componenti si evidenzia <strong>un</strong><br />
evoluzione Difesa delle positiva colture solamente per quelle Bio<strong>di</strong>versitˆ legate alla scala<br />
socioculturale e a quella <strong>di</strong>fesa delle colture della scala<br />
Suolo e acqua<br />
Territorio<br />
agroambientale.<br />
T-1 T-0<br />
t1 t0<br />
t1 t0<br />
Fig. CAPPERO DI SALINA (Italia) crescita notevole <strong>di</strong> tutte le componenti <strong>di</strong> tutte le<br />
scale, che <strong>in</strong> alc<strong>un</strong>i casi raggi<strong>un</strong>gono il massimo dei valori possibili. 19<br />
Tutte le componenti <strong>di</strong> tutte le scale aumentano<br />
<strong>in</strong> modo considerevole, <strong>in</strong> particolare quelle<br />
legate alla gestione della coltura.<br />
Crescita notevole <strong>di</strong> tutte le componenti che, <strong>in</strong><br />
alc<strong>un</strong>i casi, raggi<strong>un</strong>gono il valore massimo. Solo<br />
la componente energia cresce <strong>di</strong> poco. Alc<strong>un</strong>e<br />
componenti della scala agroambientale (<strong>in</strong><br />
particolare territorio) sono già ottime <strong>in</strong> partenza.
Il miglioramento dei processi <strong>di</strong> trasformazione e la maggiore <strong>di</strong>ffusione del consumo del cappero, il rafforzamento delle<br />
relazioni <strong>in</strong>terne ed esterne (il Presi<strong>di</strong>o ospita regolarmente stage <strong>un</strong>iversitari e visite <strong>di</strong> gruppi contattati dall’associazione<br />
<strong>Slow</strong> <strong>Food</strong>), la nascita <strong>di</strong> <strong>un</strong>a nuova manifestazione de<strong>di</strong>cata esclusivamente al cappero e <strong>di</strong> <strong>un</strong>a forma <strong>di</strong> turismo legato<br />
alla sua produzione: tutto ciò contribuisce alla crescita <strong>di</strong> <strong>sostenibilità</strong> socioculturale.<br />
I valori della scala agroambientale non crescono particolarmente nel tempo, perché sono già elevati al T0: il cappero, <strong>in</strong>fatti,<br />
è <strong>un</strong> arbusto molto rustico, gestito da sempre <strong>in</strong> modo sostenibile oppure raccolto da popolamenti spontanei.<br />
Il considerevole <strong>in</strong>cremento della <strong>sostenibilità</strong> economica deriva dall’aumento delle superfi ci coltivate, pressoché raddoppiate<br />
e delle rese triplicate (da 25.000 a 85.000 kg l’anno), grazie al miglioramento della gestione dei cappereti, e dalla<br />
raggi<strong>un</strong>ta autonomia dei produttori nella ven<strong>di</strong>ta, sia <strong>in</strong> azienda, sia nelle fi ere, anche <strong>in</strong>ternazionali (prima i capperi erano<br />
venduti e commercializzati soltanto tramite <strong>in</strong>terme<strong>di</strong>ari).<br />
Sono <strong>in</strong>oltre aumentati i produttori (da 3 a 6) che hanno ripreso la raccolta e la salagione dei capperi (oggi <strong>di</strong> nuovo red<strong>di</strong>tizia),<br />
le strutture <strong>di</strong> trasformazione sono migliorate e sono stati <strong>in</strong><strong>di</strong>viduati nuovi canali commerciali, che prevedono <strong>un</strong><br />
rapporto molto forte con la ristorazione, che impiega volentieri questo prodotto grazie alla sua versatilità, alla facilità delle<br />
spe<strong>di</strong>zioni e all’effi cienza nelle consegne.<br />
lenticchia <strong>di</strong> Ustica – Italia, Sicilia anno <strong>di</strong> avvio 2000<br />
Sui terreni lavici e fertili dell’isola vulcanica <strong>di</strong> Ustica crescono lenticchie piccolissime. Di colore marrone scuro, tenere e<br />
saporite, non hanno bisogno <strong>di</strong> ammollo e cuociono <strong>in</strong> appena tre quarti d’ora.<br />
Sviluppo<br />
Energia<br />
Efficienza<br />
Uso del prodotto<br />
100<br />
Efficienza<br />
80<br />
60<br />
Sviluppo<br />
40<br />
20<br />
Energia 0<br />
Uso del prodotto<br />
100<br />
Relazioni <strong>in</strong>terne<br />
Relazioni 80 <strong>in</strong>terne<br />
40<br />
Relazioni esterne<br />
Relazioni esterne<br />
20<br />
Storia, cultura,<br />
legame<br />
legame<br />
con<br />
con<br />
il<br />
il<br />
territorio<br />
territorio<br />
T-1 T-0<br />
Fig. CAPPERO DI SALINA (Italia) crescita notevole <strong>di</strong> tutte le componenti <strong>di</strong> tutte le<br />
Il ruolo dei scale, giovani che è <strong>in</strong> <strong>in</strong><strong>di</strong>scutibile alc<strong>un</strong>i casi raggi<strong>un</strong>gono (4 aziende su il massimo 6 sono gestite dei valori da possibili. giovani sotto i 35 anni), come quello delle donne (2 su<br />
6), la rete <strong>di</strong> relazioni tra i produttori è cresciuta (grazie alla gestione collettiva <strong>di</strong> molte questioni e, negli ultimi anni, anche<br />
alla creazione <strong>di</strong> <strong>un</strong>’associazione), la visibilità del prodotto è aumentata grazie alla partecipazione dei produttori a numerosi<br />
eventi, il Presi<strong>di</strong>o è <strong>di</strong>ventato <strong>un</strong> <strong>in</strong>terlocutore importante degli enti locali che hanno aiutato i produttori a migliorare<br />
le attrezzature (la Regione Sicilia ha concesso <strong>in</strong> comodato <strong>un</strong>a trebbiatrice che viene usata collettivamente). Tutti questi<br />
fattori determ<strong>in</strong>ano il balzo <strong>in</strong> avanti della Uso del <strong>sostenibilità</strong> prodotto socioculturale.<br />
100<br />
La <strong>sostenibilità</strong> agroambientale Efficienza al tempo T0 aveva <strong>un</strong> Relazioni valore <strong>in</strong>terne elevato, che è cresciuto ulteriormente grazie all’<strong>in</strong>troduzione<br />
80<br />
del trattamento a freddo contro Uso il del tonchio prodotto 60 (prima si usavano trattamenti chimici post raccolta) e all’adesione <strong>di</strong> tutti i pro-<br />
Sviluppo 100<br />
duttori al regime biologico. Efficienza Gli agricoltori, 40<br />
Relazioni esterne<br />
<strong>in</strong>oltre, Relazioni hanno <strong>in</strong>terne recuperato molti terreni <strong>in</strong>colti.<br />
80 20<br />
La crescita della <strong>sostenibilità</strong> economica 60 è <strong>in</strong>fl uenzata dall’aumento del numero dei produttori (da 3 a 6) e dall’aumento<br />
0<br />
Storia, cultura,<br />
delle quantità Sviluppo prodotte (da Energia 10 a 40 200 qu<strong>in</strong>tali). A Ustica Relazioni la legame<br />
esterne lenticchia con il rappresenta oggi <strong>un</strong> elemento <strong>di</strong> red<strong>di</strong>to impresc<strong>in</strong>-<br />
territorio<br />
<strong>di</strong>bile per chi vuole fare agricoltura 20 sull’isola ed è <strong>di</strong>ventata anche <strong>un</strong> elemento <strong>di</strong> richiamo per i turisti: tutti i ristoranti la<br />
propongono e i negozi Difesa <strong>di</strong> delle alimentari colture 0 la vendono. È Storia, aumentato Bio<strong>di</strong>versitˆ cultura, il legame potere contrattuale dei produttori che vendono <strong>di</strong>retta-<br />
Energia<br />
mente tutto il prodotto; il prezzo è raddoppiato. con il territorio<br />
Fig - LENTICCHIA DI USTICA (Italia) Crescono considerevolmente tutti<br />
le componenti <strong>di</strong> tutte le scale, <strong>in</strong> particolare quelle relative alle tecniche<br />
agronomiche.<br />
Difesa delle colture<br />
Bio<strong>di</strong>versitˆ<br />
Fig -<br />
Suolo e acqua<br />
FAGIOLO DI<br />
Territorio<br />
SMiLLYAM (Bulgaria) La crescita delle varie<br />
componenti si<br />
agroamb<strong>in</strong>etali<br />
evidenzia solamente nelle scale socioculturali<br />
T-1 T-0<br />
e<br />
Fig. - LENTICCHIA DI S. STEFANO DI SESSANIO (Italia) Si evidenzia <strong>un</strong>a crescita<br />
importante delle componenti della scala socioculturale e quelle relative alle tecniche<br />
20<br />
agronomiche.<br />
60<br />
0<br />
Storia, cultura, legame con<br />
il territorio<br />
Difesa delle colture<br />
Bio<strong>di</strong>versitˆ<br />
Difesa delle colture<br />
Bio<strong>di</strong>versitˆ<br />
Suolo e acqua<br />
Territorio<br />
Suolo e acqua Territorio<br />
t1 t0<br />
T-1 T-0<br />
Suolo e acqua<br />
Territorio<br />
T-1 T-0<br />
Crescono <strong>in</strong> modo considerevole le componenti<br />
<strong>di</strong> tutte le scale, <strong>in</strong> particolare <strong>di</strong>fesa delle colture,<br />
suolo e acqua (scala agroambientale), sviluppo<br />
(scala economica), relazioni <strong>in</strong>terne ed esterne<br />
(scala socioculturale).
Fig. MAIS BIANCO PERLA (Italia) Crescono tutte le componenti ed <strong>in</strong><br />
particolare alc<strong>un</strong>e <strong>di</strong> quelle relative alla scala agroambientale<br />
raggi<strong>un</strong>gono i valori massimi.<br />
Manna delle Madonie – Italia, Sicilia anno <strong>di</strong> avvio 2002<br />
Dalla corteccia dei frass<strong>in</strong>i <strong>di</strong> Castelbuono e Poll<strong>in</strong>a trasuda la manna, <strong>un</strong>a sostanza res<strong>in</strong>osa che si asciuga rapidamente<br />
formando cannoli bianchissimi. È usata come dolcifi cante naturale e ha bassissimo contenuto <strong>di</strong> glucosio e fruttosio.<br />
Uso del prodotto Uso del prodotto<br />
100<br />
100<br />
Efficienza<br />
Relazioni <strong>in</strong>terne<br />
Efficienza<br />
Relazioni 80 <strong>in</strong>terne<br />
80<br />
60<br />
60<br />
Sviluppo<br />
Sviluppo<br />
40<br />
40<br />
Relazioni esterne<br />
Relazioni esterne<br />
Energia<br />
20<br />
Energia 0<br />
20<br />
0<br />
Storia, cultura, Storia, cultura, legame con<br />
Storia, legame con cultura, il il territorio<br />
territorio legame con il<br />
Aumentano quasi tutte le componenti, <strong>in</strong><br />
Difesa delle colture<br />
Difesa delle colture<br />
Bio<strong>di</strong>versitˆ<br />
Bio<strong>di</strong>versitˆ<br />
particolare quelle relative alla scala socioculturale<br />
(uso del prodotto, relazioni <strong>in</strong>terne).<br />
Suolo e acqua<br />
Suolo e acqua<br />
Territorio<br />
Territorio<br />
t1 t0<br />
T-1 T-0<br />
La scala agroambientale ha già valori buoni<br />
all’<strong>in</strong>izio.<br />
Fig. CAPPERO DI SALINA (Italia) crescita<br />
T-1<br />
notevole<br />
T-0<br />
<strong>di</strong> tutte le componenti <strong>di</strong> tutte le<br />
L’evoluzione scale, positiva che <strong>in</strong> alc<strong>un</strong>i della <strong>sostenibilità</strong> casi raggi<strong>un</strong>gono nell’ambito il massimo della dei scala valori socioculturale possibili. è da attribuire al miglioramento della raccolta.<br />
Sono state adottate nuove pratiche per migliorare la purezza e qu<strong>in</strong><strong>di</strong> la qualità della manna: <strong>un</strong> tempo si raccoglieva la<br />
Fig. MANNA manna che DELLE colava MADONIE l<strong>un</strong>go la corteccia (Italia) (che Tutte conteneva le componenti però impurità), oggi <strong>di</strong> tutte si appende le <strong>un</strong> fi lo metallico ai rami, l<strong>un</strong>go il quale<br />
scale aumentano si forma <strong>un</strong> cannolo <strong>in</strong> modo <strong>di</strong> manna considerevole, pura. Le nuove <strong>in</strong>pratiche particolare sono state quelle <strong>in</strong>segnate relative al gruppo da <strong>un</strong> produttore, che ha con<strong>di</strong>viso la<br />
alla scala sua socioculturale.<br />
esperienza con gli altri. Sono aumentati i giovani (7 produttori su 10 hanno meno <strong>di</strong> 35 anni), è nata <strong>un</strong>’associazione<br />
<strong>di</strong> produttori e sono cresciute le relazioni Uso del con prodotto altre realtà (nazionali e <strong>in</strong>ternazionali) appartenenti al mondo <strong>Slow</strong> <strong>Food</strong> e<br />
100<br />
non. La <strong>sostenibilità</strong> agroambientale Efficienza è già molto elevata Relazioni all’<strong>in</strong>izio <strong>in</strong>terne<br />
80<br />
e rimane <strong>in</strong>variata grazie alla buona gestione dei frass<strong>in</strong>i.<br />
La crescita del numero <strong>di</strong> produttori (da 60 4 a 10) e delle quantità prodotte (da circa 100 kg annuali a 450 kg), l’ampliamen-<br />
Sviluppo<br />
40<br />
Relazioni esterne<br />
to <strong>di</strong> alc<strong>un</strong>e aziende e l’<strong>in</strong><strong>di</strong>viduazione <strong>di</strong> nuovi canali commerciali hanno contribuito considerevolmente al miglioramento<br />
20<br />
della <strong>sostenibilità</strong> sulla scala economica. 0<br />
Storia, cultura,<br />
Prima del Presi<strong>di</strong>o il 90% Energia del prodotto era conferito all’ammasso legame con a il <strong>un</strong> prezzo <strong>di</strong> mercato stabilito dalle istituzioni, oggi il<br />
territorio<br />
prezzo è stabilito dall’<strong>in</strong>contro tra domanda e offerta sul mercato. È aumentato anche il prezzo, grazie al notevole miglioramento<br />
della qualità. Difesa delle colture<br />
Bio<strong>di</strong>versitˆ<br />
ramass<strong>in</strong> della Valle bronda – Italia, Piemonte anno <strong>di</strong> avvio 2007<br />
T-1 T-0<br />
In Piemonte molti conoscono questa piccola sus<strong>in</strong>a scura e dolcissima, ma nelle altre regioni italiane è pressoché ignota.<br />
È <strong>un</strong>a pianta particolarmente rustica da sempre presente al limitare dei frutteti familiari.<br />
Fig - FAGIOLO DI SMiLLYAM (Bulgaria) La crescita delle varie<br />
componenti si evidenzia solamente nelle scale socioculturali e<br />
agroamb<strong>in</strong>etali<br />
Uso del prodotto Uso del prodotto<br />
100<br />
100<br />
Efficienza<br />
Efficienza<br />
Relazioni 80 <strong>in</strong>terne<br />
80<br />
Relazioni <strong>in</strong>terne<br />
60<br />
60<br />
Sviluppo<br />
Sviluppo<br />
40<br />
40<br />
Relazioni esterne<br />
Relazioni esterne<br />
20<br />
20<br />
Energia<br />
0<br />
Energia<br />
0<br />
Storia, cultura, legame con<br />
Storia, cultura, legame con<br />
il territorio<br />
il territorio<br />
Difesa delle colture<br />
Suolo e acqua<br />
Suolo e acqua<br />
Difesa delle colture<br />
Suolo e acqua<br />
Territorio<br />
Territorio<br />
Bio<strong>di</strong>versitˆ<br />
Territorio<br />
T-1 T-0<br />
Bio<strong>di</strong>versitˆ<br />
t1 t0<br />
T-1 T-0<br />
Fig. CAPPERO DI SALINA (Italia) crescita notevole <strong>di</strong> tutte le componenti <strong>di</strong> tutte le<br />
La scala socioculturale scale, che <strong>in</strong> alc<strong>un</strong>i è migliorata casi raggi<strong>un</strong>gono grazie alla trasformazione il massimo dei valori dei ramass<strong>in</strong>, possibili. che oggi sono proposti anche <strong>in</strong> confetture e liquori,<br />
ig. -RAMASSIN DELLA VALLE BRONDA (Italia) La crescita pi evidente quella<br />
oltre al considerevole rafforzamento delle relazioni esterne e <strong>in</strong>terne, favorite dal costante confronto nell’ambito del consorzio.<br />
elativa al miglioramento qualitativo del prodotto e a quelle relative alla scala<br />
conomica. Oggi i produttori ragionano <strong>in</strong>sieme <strong>in</strong> particolare per gestire la promozione e questo genere <strong>di</strong> relazioni era pressoché <strong>in</strong>esistente<br />
al T0. Non è da trascurare la presenza femm<strong>in</strong>ile <strong>in</strong> ruoli cruciali (2 produttrici su 6 sono donne).<br />
Efficienza<br />
Uso del prodotto<br />
100<br />
80<br />
60<br />
21<br />
Relazioni <strong>in</strong>terne<br />
I miglioramenti più signifi cativi si registrano<br />
sulle componenti sviluppo, effi cienza<br />
(scala economica), uso del prodotto (scala<br />
socioculturale).
Energia<br />
Difesa delle colture<br />
Bio<strong>di</strong>versitˆ<br />
Le componenti della scala agroambientale, pur avendo <strong>un</strong> andamento positivo, soffrono della <strong>di</strong>ffusione solo parziale del<br />
Suolo e acqua<br />
Territorio<br />
sistema <strong>di</strong> gestione dell’agricoltura biologica e del ricorso a materiali non sostenibili per il packag<strong>in</strong>g (i ramass<strong>in</strong> sono<br />
confezionati <strong>in</strong> cest<strong>in</strong>i <strong>di</strong> pet). D’altra parte, quest’ultima esigenza T-1 T-0 è legata a nuovi accor<strong>di</strong> commerciali con <strong>un</strong> grande<br />
<strong>di</strong>stributore, al raggi<strong>un</strong>gimento <strong>di</strong> nuovi mercati nazionali e alla necessità <strong>di</strong> garantire tempi <strong>di</strong> conservazione più l<strong>un</strong>ghi,<br />
e si traduce <strong>in</strong> <strong>un</strong> positivo <strong>in</strong>cremento sulla scala della <strong>sostenibilità</strong> economica. In passato il prodotto del Presi<strong>di</strong>o era consegnato<br />
sfuso ai commercianti locali, che lo acquistavano a prezzi anche molto bassi (nelle fasi calanti del mercato). Ora,<br />
Fig. SEGALE DI TAURI (Austria) Crescita moderata delle componeti<br />
<strong>in</strong>vece, è venduto <strong>di</strong>rettamente dai produttori quasi totalmente alla grande <strong>di</strong>stribuzione, tramite <strong>un</strong> <strong>di</strong>stributore che paga<br />
socioculturali ed economiche.<br />
<strong>un</strong> prezzo m<strong>in</strong>imo garantito. Il ricavo complessivo è nettamente superiore rispetto al passato.<br />
Slatko <strong>di</strong> prugne pozegaca – bosnia Erzegov<strong>in</strong>a anno <strong>di</strong> avvio 2004<br />
In tutti i Balcani occidentali, le donne preparano <strong>un</strong>a conserva particolare chiamata “dolce”: slatko. Nell’alta valle della<br />
Dr<strong>in</strong>a l’<strong>in</strong>gre<strong>di</strong>ente pr<strong>in</strong>cipale è la prugna raccolta nei vecchi frutteti della varietà nativa pozegaca.<br />
I valori relativi scale, che alla <strong>in</strong> scala alc<strong>un</strong>i socioculturale casi raggi<strong>un</strong>gono sono il massimo migliorati dei nettamente valori possibili. perché le donne co<strong>in</strong>volte, che prima producevano lo<br />
slatko <strong>in</strong> casa per il consumo familiare, si sono ri<strong>un</strong>ite, hanno creato <strong>un</strong>’associazione, hanno migliorato la ricetta grazie<br />
Fig.<br />
all’uso<br />
SLATKO<br />
<strong>di</strong> strumenti<br />
DI PRUGNE<br />
<strong>di</strong> controllo<br />
POZEGACA<br />
che garantiscono<br />
(Bosnia<br />
<strong>un</strong>a qualità<br />
Erzegov<strong>in</strong>a)<br />
costante (rifrattometro,<br />
Importante<br />
cella frigo…), seguito corsi <strong>di</strong> forma-<br />
crecita zione <strong>di</strong> tutte (e poi, le <strong>in</strong> componenti <strong>un</strong> secondo tempo, <strong>di</strong> tutte tenuto le corsi scale it<strong>in</strong>eranti considerate. per trasferire la loro esperienza ad altre donne), avviato relazioni<br />
con enti pubblici (come il m<strong>un</strong>icipio <strong>di</strong> Ustikol<strong>in</strong>a) e privati (come Coop Svizzera). Inoltre, le produttrici sono entrate nella<br />
rete <strong>Slow</strong> <strong>Food</strong> <strong>in</strong> modo attivo, dando Uso <strong>un</strong> del prodotto contributo fondamentale all’avvio del convivium <strong>di</strong> Goradze, promuovendo <strong>un</strong><br />
100<br />
festival de<strong>di</strong>cato ai prodotti Efficienza locali e stabilendo relazioni Relazioni <strong>in</strong>terne con realtà <strong>di</strong> altri paesi (<strong>in</strong> particolare Italia e Macedonia). Per<br />
80<br />
quanto riguarda la scala agroambientale, 60 è positivo il lavoro <strong>di</strong> recupero <strong>di</strong> antichi pr<strong>un</strong>eti, abbandonati negli anni del<br />
Sviluppo<br />
40<br />
Relazioni esterne<br />
confl itto precedenti alla nascita del Presi<strong>di</strong>o.<br />
20<br />
L’<strong>in</strong>cremento delle quantità prodotte (dall’autoconsumo <strong>in</strong>iziale a 500 barattoli nel 2004 fi no a 3000 barattoli nel 2012) e<br />
0<br />
Storia, cultura,<br />
delle produttrici (il Presi<strong>di</strong>o Energia è partito con 3 donne e ora ne legame co<strong>in</strong>volge con il 11), il collocamento dello slatko sul mercato locale e<br />
territorio<br />
nazionale e il miglioramento delle strutture per la trasformazione (l’associazione ha ristrutturato <strong>un</strong> locale abbandonato al<br />
centro della città Difesa e lo ha delle a<strong>di</strong>bito colture a laboratorio <strong>di</strong> trasformazione Bio<strong>di</strong>versitˆ per lo slatko e altre conserve vegetali) hanno contribuito<br />
a far crescere i valori della scala economica.<br />
22<br />
con il territorio<br />
Uso del prodotto<br />
Uso del prodotto 100<br />
100 Efficienza<br />
Relazioni <strong>in</strong>terne<br />
Efficienza<br />
Relazioni 80 <strong>in</strong>terne<br />
80<br />
60<br />
Sviluppo 60<br />
40<br />
Relazioni esterne<br />
Sviluppo<br />
40<br />
Relazioni esterne<br />
20<br />
Energia<br />
20<br />
Energia 0<br />
0<br />
Storia, cultura, legame con T-1<br />
Storia, cultura,<br />
Storia, cultura, il territorio<br />
legame con il<br />
T-0<br />
territorio legame con il<br />
Difesa delle colture<br />
Difesa delle colture<br />
Suolo e acqua<br />
Suolo e acqua<br />
Territorio<br />
Bio<strong>di</strong>versitˆ<br />
Territorio<br />
Bio<strong>di</strong>versitˆ<br />
T-1 t1 T-0 t0<br />
Fig. CAPPERO DI SALINA (Italia) crescita notevole <strong>di</strong> tutte le componenti <strong>di</strong> tutte le<br />
Suolo e acqua<br />
Territorio<br />
T-1 T-0<br />
Fig - FAGIOLO DI SMiLLYAM (Bulgaria) La crescita delle varie<br />
componenti si evidenzia solamente nelle scale socioculturali e<br />
agroamb<strong>in</strong>etali<br />
Slatko <strong>di</strong> prugne pozegaca – © Archivio <strong>Slow</strong> <strong>Food</strong><br />
Importante crescita <strong>di</strong> tutte le componenti su<br />
tutte le scale, <strong>in</strong> particolare uso del prodotto,<br />
relazioni esterne (scala socioculturale) e territorio<br />
(scala agroambientale).
V<strong>in</strong>o <strong>in</strong> anfora georgiano – georgia anno <strong>di</strong> avvio 2008<br />
La Georgia è <strong>un</strong>o dei luoghi <strong>di</strong> domesticazione della vite. I suoi v<strong>in</strong>i tra<strong>di</strong>zionali si <strong>di</strong>fferenziano per aree vitiv<strong>in</strong>icole, tecniche<br />
<strong>di</strong> v<strong>in</strong>ifi cazione e <strong>un</strong>a straord<strong>in</strong>aria varietà <strong>di</strong> vitigni autoctoni, ma tutti si caratterizzano per la particolare tecnica<br />
della fermentazione e maturazione <strong>in</strong> anfora: gran<strong>di</strong> orci <strong>di</strong> terracotta, prodotti da artigiani locali e sepolti nella terra, <strong>in</strong><br />
cant<strong>in</strong>a o all’aperto.<br />
Uso del prodotto Uso del prodotto<br />
100<br />
100<br />
Efficienza Efficienza<br />
80<br />
Relazioni <strong>in</strong>terne Relazioni <strong>in</strong>terne<br />
80<br />
Sviluppo<br />
60<br />
Sviluppo<br />
40<br />
60<br />
40<br />
20<br />
Relazioni esterne<br />
Relazioni esterne<br />
Energia<br />
20<br />
Energia 0<br />
0<br />
T-1<br />
Storia, cultura, Storia, cultura, legame con<br />
Storia, legame cultura, il territorio<br />
con il<br />
T-0<br />
territorio legame con il<br />
territorio<br />
Difesa delle colture<br />
Bio<strong>di</strong>versitˆ<br />
Crescono <strong>in</strong> particolare le componenti relative<br />
Difesa delle colture<br />
Suolo e acqua<br />
Suolo e acqua Bio<strong>di</strong>versitˆ<br />
Territorio<br />
Territorio<br />
T-1 t1<br />
T-0 t0<br />
alla scala socioculturale (uso del prodotto e<br />
relazioni esterne). Aumento per le componenti<br />
effi cienza e sviluppo (scala economica).<br />
Fig. CAPPERO Uso DI SALINA del prodotto (Italia) crescita notevole <strong>di</strong> tutte le componenti <strong>di</strong> tutte le<br />
100<br />
scale, che Efficienza <strong>in</strong> alc<strong>un</strong>i casi raggi<strong>un</strong>gono Relazioni il massimo <strong>in</strong>terne dei valori possibili.<br />
Le componenti della scala 80 socioculturale migliorano nettamente perché si tratta <strong>di</strong> <strong>un</strong> v<strong>in</strong>o <strong>in</strong>izialmente dest<strong>in</strong>ato al<br />
60<br />
consumo Sviluppo familiare (o venduto sfuso <strong>in</strong> quantità m<strong>in</strong>ime) e ora imbottigliato, etichettato e venduto. Con il Presi<strong>di</strong>o è nata<br />
40<br />
Relazioni esterne<br />
<strong>un</strong>’associazione <strong>di</strong> produttori 20 e sono state svolte <strong>di</strong>verse attività <strong>di</strong> formazione, che hanno garantito il miglioramento del<br />
0<br />
lavoro <strong>in</strong> vigna e <strong>in</strong> cant<strong>in</strong>a. Inoltre è stata Storia, valorizzata cultura, la tecnica <strong>di</strong> affi namento nelle anfore, che rischiava <strong>di</strong> scomparire<br />
Energia<br />
legame con il<br />
(tecnica che tutela anche la produzione artigianale delle gran<strong>di</strong> anfore <strong>di</strong> terracotta). Sul piano agroambientale, i valori<br />
Uso del prodotto<br />
crescono sensibilmente grazie alla tutela 100<br />
Difesa delle colture<br />
dei vitigni autoctoni, al recupero <strong>di</strong> <strong>di</strong>versi vigneti abbandonati e alla completa<br />
Efficienza Bio<strong>di</strong>versitˆ Relazioni <strong>in</strong>terne<br />
80<br />
elim<strong>in</strong>azione dei trattamenti chimici per la <strong>di</strong>fesa e il <strong>di</strong>serbo. A livello economico, l’aumento dei produttori è contenuto<br />
Suolo e acqua Territorio 60<br />
(da 8 a 11), ma migliorano Sviluppo le strutture 40 per la v<strong>in</strong>ifi cazione Relazioni e l’imbottigliamento, esterne sono <strong>in</strong><strong>di</strong>viduati nuovi sbocchi commerciali<br />
(il v<strong>in</strong>o <strong>in</strong> anfora del Presi<strong>di</strong>o è ora Uso conosciuto del 20 prodotto e richiesto nei negozi specializzati e ristoranti) e aumenta sensibilmente il<br />
100 T-1 T-0<br />
0<br />
prezzo <strong>di</strong> ven<strong>di</strong>ta.<br />
Storia, cultura,<br />
Fig. VINO IN ANFORA (Georgia) Crescono <strong>in</strong> particolare le compoenti relative al<br />
miglioramento delle caratteristiche qualitati e quelle relative alla scala economica.<br />
Efficienza Energia<br />
80<br />
Relazioni <strong>in</strong>terne<br />
legame con il<br />
territorio<br />
Fig. - ASPARAGO VIOLETTO DI ALBENGA (Italia) Poche sono le componenti che<br />
evidenziano <strong>un</strong>a crescita importante, se si esclude la scala economica.<br />
Cappero <strong>di</strong> ballobar – Spagna 60<br />
anno <strong>di</strong> avvio 2007<br />
Difesa delle colture<br />
Bio<strong>di</strong>versitˆ<br />
La raccolta Sviluppo dei capperi selvatici, a Ballobar, 40 è <strong>un</strong>a tra<strong>di</strong>zione Relazioni antica, abbandonata esterne negli anni Ottanta, per la concorrenza<br />
Suolo e acqua Territorio<br />
dei capperi coltivati <strong>in</strong> Andalusia e Nord Africa, e ripresa fort<strong>un</strong>atamente negli ultimi anni.<br />
20<br />
T-1 T-0<br />
0<br />
Storia, cultura, legame<br />
Energia<br />
Fig - FAGIOLO con il territorio<br />
Uso DI del SMiLLYAM prodotto (Bulgaria) La crescita delle varie<br />
componenti si evidenzia 100 solamente nelle scale socioculturali e<br />
agroamb<strong>in</strong>etali Efficienza<br />
Relazioni <strong>in</strong>terne<br />
80<br />
trasformazione 60<br />
Bio<strong>di</strong>versitˆ<br />
Sviluppo 40<br />
Relazioni esterne<br />
Allevamento animale 20<br />
0<br />
Energia<br />
Territorio<br />
Storia, cultura, legame<br />
con il T-1 territorio T-0 Crescita importante sulla scala sociocultuarle<br />
(relazionie esterne, uso del prodotto) e sulla scala<br />
economica (effi cienza e sviluppo). La componente<br />
Difesa delle colture<br />
Bio<strong>di</strong>versitˆ<br />
Fig. - Formaggi <strong>di</strong> Malga del Bearn (Francia) Si evidenziano importanti<br />
territorio (scala agroambientale) raggi<strong>un</strong>ge il<br />
crescita per le componenti Suolo e acqua della Territorio scala socioculturale, t1 t0 mentre p<strong>un</strong>teggio le massimo.<br />
componenti della scala agroambientale rimangono T-1 T-0 <strong>in</strong>variate seppur su<br />
livelli elevati .<br />
Si tratta <strong>di</strong> <strong>un</strong>a pianta spontanea, per cui la <strong>sostenibilità</strong> ambientale rimane pressoché <strong>in</strong>variata dal T0 al T1. Aumenta<br />
Fig. - CAPPERI DI BALLOBAR (Spagna) Crescita importante <strong>di</strong> tutte le componenti <strong>di</strong> tutte le scale.<br />
Da sottol<strong>in</strong>aere considerevolmente gli aspetti la legati <strong>sostenibilità</strong> alla salvagura<strong>di</strong>a socioculturale, e conservazione grazie alla creazione del territorio. <strong>di</strong> <strong>un</strong>’etichetta e soprattutto alla rete <strong>di</strong> relazioni:<br />
con i raccoglitori, con le istituzioni, la ristorazione (cuochi spagnoli <strong>di</strong> alto livello, come lo chef basco Mart<strong>in</strong> Berasategui,<br />
acquistano il prodotto).<br />
Sulla scala economica, la componente sviluppo cresce grazie all’allestimento <strong>di</strong> <strong>un</strong> laboratorio <strong>di</strong> lavorazione e all’aumento<br />
23
u<br />
70<br />
60<br />
50<br />
40<br />
30<br />
20<br />
10<br />
0<br />
della quantità (da 20 kg a 350 kg), mentre non è <strong>in</strong>fl uenzata positivamente dal numero dei produttori (che rimane <strong>in</strong>variato);<br />
la componente “effi cienza” migliora grazie alla <strong>di</strong>versifi cazione dei mercati (la ven<strong>di</strong>ta <strong>in</strong>izialmente è esclusivamente<br />
locale e ora il 70% del prodotto è venduto su scala nazionale).<br />
Socioculturale Agroambientale Economica<br />
Fagioli <strong>di</strong> Smilyan – bulgaria anno <strong>di</strong> avvio 2009<br />
scala<br />
Da 250 anni, nell’alta valle del fi ume Arda <strong>un</strong>a piccola ma tenace com<strong>un</strong>ità montana si de<strong>di</strong>ca alla coltivazione dei fagioli<br />
<strong>di</strong> Smilyan. Gli ecotipi sono due: più piccoli, marroni e con screziature nere (dreben), più gran<strong>di</strong>, con semi bianchi o viola<br />
e screziati (fasulitsa).<br />
Uso del prodotto<br />
100<br />
Efficienza<br />
80<br />
60<br />
Relazioni <strong>in</strong>terne<br />
Sviluppo<br />
40<br />
20<br />
Relazioni esterne<br />
Energia<br />
0<br />
Uso del prodotto<br />
100<br />
Storia,<br />
Storia,<br />
cultura,<br />
cultura,<br />
legame legame con con il il<br />
territorio<br />
Efficienza<br />
Difesa delle colture<br />
80<br />
60<br />
Relazioni <strong>in</strong>terne<br />
Bio<strong>di</strong>versitˆ<br />
Sviluppo<br />
Suolo e acqua 40<br />
20<br />
Relazioni esterne<br />
Territorio t1 t0<br />
Energia<br />
0<br />
Storia, cultura,<br />
T-1 T-0<br />
legame con il<br />
I valori della scala agroambientale non cambiano territorio molto, perché la situazione <strong>di</strong> partenza era già estremamente positiva<br />
(grazie alla tecnica colturale sostenibile, basata sulla rotazione, la consociazione delle colture e la totale esclusione <strong>di</strong> trat-<br />
Difesa delle colture<br />
Bio<strong>di</strong>versitˆ<br />
tamenti Figchimici). - FAGIOLO Salgono i valori DI SMiLLYAM della scala socioculturale, (Bulgaria) Lagrazie crescita ad alc<strong>un</strong>e delle attività varie <strong>di</strong> formazione dei produttori, a scambi<br />
<strong>di</strong> esperienze componenti (<strong>in</strong> Suolo particolare si e acqua evidenzia con il Presi<strong>di</strong>o solamente Territorio del fagiolo nellegialèt, scale<strong>in</strong> Veneto), socioculturali alla partecipazione e a <strong>di</strong>versi eventi <strong>in</strong>ternazionali<br />
(come agroamb<strong>in</strong>etali<br />
Terra Madre Balcani ed Eurogusto, a Tours), al miglioramento della tecnica <strong>di</strong> conservazione (i fagioli sono sotto-<br />
T-1 T-0<br />
posti a refrigerazione per evitare la <strong>di</strong>ffusione del tonchio) e alla maggiore <strong>di</strong>ffusione del consumo (il Presi<strong>di</strong>o organizza<br />
annualmente la festa dei fagioli <strong>di</strong> Smilyan). Quasi immutati i valori della scala economica.<br />
Fig - LENTICCHIA DI USTICA (Italia) Crescono considerevolmente tutti<br />
le componenti <strong>di</strong> tutte le scale, <strong>in</strong> particolare quelle relative alle tecniche<br />
agronomiche.<br />
lenticchia <strong>di</strong> Santo Stefano <strong>di</strong> Sessanio – Italia, Abruzzo anno <strong>di</strong> avvio 2004<br />
Piccola, tenera e <strong>di</strong> colore marrone scuro, cresce oltre i 1000 metri <strong>di</strong> altitud<strong>in</strong>e solo sulle pen<strong>di</strong>ci del Gran Sasso, habitat<br />
ideale grazie a <strong>in</strong>verni l<strong>un</strong>ghi e rigi<strong>di</strong>, primavere brevi e fresche e terreni poveri e calcarei.<br />
Sviluppo<br />
Energia<br />
Efficienza<br />
Difesa delle colture<br />
Suolo e acqua<br />
Uso del prodotto<br />
100<br />
80<br />
60<br />
40<br />
20<br />
0<br />
Territorio<br />
Relazioni <strong>in</strong>terne<br />
Relazioni esterne<br />
Storia, cultura, legame<br />
con il territorio<br />
Bio<strong>di</strong>versitˆ<br />
T-1 T-0<br />
t1 t0<br />
La crescita della scala socioculturale è dovuta alla <strong>di</strong>ffusione della conoscenza del prodotto, grazie alla partecipazione<br />
dei produttori a numerose manifestazioni e all’attività svolta dal Parco Naturale del Gran Sasso, che ha avviato attività<br />
<strong>di</strong> formazione e <strong>di</strong> valorizzazione dei prodotti. Hanno giocato <strong>un</strong> ruolo importante anche la nascita <strong>di</strong> <strong>un</strong>’associazione <strong>di</strong><br />
produttori e il rafforzamento delle relazioni con la rete <strong>Slow</strong> <strong>Food</strong> e con i consumatori.<br />
Nell’ambito della scala agroambientale sono importanti i cambiamenti avvenuti nel tempo, tutti orientati a sviluppare<br />
Fig. - LENTICCHIA DI S. STEFANO DI SESSANIO (Italia) Si evidenzia <strong>un</strong>a crescita<br />
importante delle componenti della scala socioculturale e quelle relative alle tecniche<br />
agronomiche.<br />
24<br />
T-0<br />
T-1<br />
Discreta crescita sulla scala socioculturale<br />
(soprattutto la componente relazioni esterne)<br />
e sulla scala agroambientale (soprattutto la<br />
componente <strong>di</strong>fesa della coltura e suolo).<br />
Le componenti che crescono maggiormente sono<br />
effi cienza (scala economica), relazioni esterne<br />
(scala socioculturale) e <strong>di</strong>fesa delle colture, suolo<br />
e acqua (scala agroambientale).
pratiche più sostenibili <strong>in</strong> ogni fase della lavorazione. In particolare, occorre segnalare la maggiore attenzione alle pratiche<br />
<strong>di</strong> <strong>di</strong>serbo con meto<strong>di</strong> naturali e i trattamenti post-raccolta a elevata <strong>sostenibilità</strong> (a freddo o con essicazione naturale). Da<br />
non trascurare l’adozione <strong>di</strong> campi varietali per la riproduzione collettiva del seme e la lotta contro i falsi, grazie all’adozione<br />
<strong>di</strong> confezioni s<strong>in</strong>gole (<strong>in</strong> passato la lenticchia si vendeva prevalentemente sfusa).<br />
Per quello che riguarda la scala economica, le quantità sono aumentate (da 9000 kg a 15.000 kg) mentre il numero dei<br />
produttori è passato da 13 a 12, con <strong>un</strong>a lieve fl essione. I nuovi canali commerciali – tutti i produttori oggi vendono <strong>di</strong>rettamente<br />
con guadagni maggiori, mentre prima del Presi<strong>di</strong>o ricorrevano a <strong>in</strong>terme<strong>di</strong>ari – e l’aumento del prezzo <strong>di</strong> ven<strong>di</strong>ta<br />
contribuiscono alla crescita dell’effi cienza economica.<br />
Mais biancoperla – Italia, Veneto anno <strong>di</strong> avvio 2002<br />
È <strong>un</strong>a popolazione <strong>di</strong> mais del Poles<strong>in</strong>e e del trevigiano, oggi sempre meno coltivata per le sue basse rese. Le pannocchie<br />
sono affusolate con gran<strong>di</strong> chicchi vitrei, bianco perlacei e brillanti.<br />
Uso del prodotto<br />
Efficienza<br />
100<br />
80<br />
60<br />
Relazioni <strong>in</strong>terne<br />
Sviluppo<br />
40<br />
20<br />
Relazioni esterne<br />
Energia<br />
0<br />
Storia, cultura,<br />
legame con il<br />
territorio legame con il<br />
Difesa delle colture<br />
Suolo e acqua<br />
Territorio<br />
Bio<strong>di</strong>versitˆ<br />
T-1 T-0<br />
La <strong>sostenibilità</strong> socioculturale cresce grazie al netto miglioramento delle relazioni tra i produttori, che hanno creato <strong>un</strong>’associazione,<br />
si confrontano regolarmente e partecipano a turno a <strong>di</strong>versi tipi <strong>di</strong> eventi (mercat<strong>in</strong>i, fi ere) organizzati da <strong>Slow</strong><br />
Fig.<br />
<strong>Food</strong>,<br />
MAIS<br />
ma non<br />
BIANCO<br />
solo. Sono<br />
PERLA<br />
stati fatti<br />
(Italia)<br />
gran<strong>di</strong><br />
Crescono<br />
passi <strong>in</strong> avanti<br />
tutte<br />
anche<br />
le<br />
sulla<br />
componenti<br />
qualità del<br />
ed<br />
prodotto<br />
<strong>in</strong><br />
e della conservazione del mais,<br />
particolare alc<strong>un</strong>e <strong>di</strong> quelle relative alla scala agroambientale<br />
trascurata <strong>in</strong> passato da alc<strong>un</strong>i produttori con danni alla qualità e rischi igienico sanitari. In particolare, è stata <strong>in</strong>trodotta<br />
raggi<strong>un</strong>gono i valori massimi.<br />
l’essiccazione artifi ciale.<br />
Sulla scala agroambientale, il balzo <strong>in</strong> avanti signifi cativo è legato a <strong>di</strong>versi fattori. Innanzitutto i produttori hanno concretizzato<br />
il lavoro <strong>di</strong> recupero <strong>di</strong> <strong>un</strong>a semente antica <strong>di</strong> mais avviato <strong>in</strong> precedenza da <strong>un</strong>’istituzione scientifi ca – l’istituto<br />
Strampelli <strong>di</strong> Lonigo – e hanno riportato sul mercato <strong>un</strong> cereale <strong>di</strong>menticato. Negli ultimi anni, hanno selezionato 4 ecotipi<br />
tra le 22 popolazioni <strong>in</strong>iziali, li hanno stabilizzati e ora stanno cercando <strong>di</strong> registrarli. La redazione del <strong>di</strong>scipl<strong>in</strong>are <strong>di</strong> produzione<br />
ha imposto alc<strong>un</strong>e norme Uso <strong>di</strong> del comportamento prodotto tecnico <strong>in</strong> campo, migliorando la gestione del suolo, la fertilizzazione,<br />
100<br />
le rotazioni e la <strong>di</strong>fesa Efficienza delle colture. Due produttori Relazioni hanno <strong>in</strong>terne deciso <strong>di</strong> convertire la produzione <strong>in</strong> regime <strong>di</strong> conduzione<br />
80<br />
biologica. Alc<strong>un</strong>i hanno anche avviato la produzione <strong>di</strong> energia da fonti r<strong>in</strong>novabili.<br />
60<br />
Per quanto riguarda Sviluppo la scala economica, 40 i produttori sono Relazioni cresciuti esterne (passando da 9 a 12) e le quantità sono aumentate<br />
(da 2000 a 50.000 kg annui <strong>di</strong> granella 20 annui). Tuttavia, il dato quantitativo, <strong>in</strong> assoluto, non è rilevante per le aziende:<br />
si tratta <strong>in</strong>fatti <strong>di</strong> realtà polivalenti e soltanto 0 il 5% circa Storia, della coltivazioni cultura, è dest<strong>in</strong>ato al mais biancoperla, che cont<strong>in</strong>ua a<br />
Energia<br />
rappresentare <strong>un</strong>’<strong>in</strong>tegrazione al red<strong>di</strong>to trascurabile. Questo legame dato, con <strong>in</strong>sieme il allo scarso rilievo dell’<strong>in</strong>cremento <strong>di</strong> red<strong>di</strong>tività<br />
legato al prezzo, penalizza i valori della scala economica.<br />
Difesa delle colture<br />
Mais biancoperla – © Franco Tanel<br />
Suolo e acqua<br />
Territorio<br />
Bio<strong>di</strong>versitˆ<br />
T-1 T-0<br />
t1 t0<br />
Fig. MANNA DELLE MADONIE (Italia) Tutte le componenti <strong>di</strong> tutte le<br />
scale aumentano <strong>in</strong> modo considerevole, <strong>in</strong> particolare quelle relative<br />
alla scala socioculturale.<br />
25<br />
Crescono alc<strong>un</strong>e componenti della scala<br />
socioculturale (<strong>in</strong> particolare relazioni esterne);<br />
sulla scala economica sale solo la componente<br />
sviluppo. Netto miglioramento, <strong>in</strong>vece, sulla<br />
scala agroambientale, dove alc<strong>un</strong>e componenti<br />
raggi<strong>un</strong>gono il livello massimo (suolo e acqua,<br />
territorio).
Mele rosa dei Monti Sibill<strong>in</strong>i – Italia, Marche anno <strong>di</strong> avvio 2000<br />
Appartengono a <strong>un</strong>’antica popolazione coltivata da sempre nell’Appenn<strong>in</strong>o centrale. Sono mele a buccia rosata,<br />
particolarmente aromatiche, piccol<strong>in</strong>e, leggermente schiacciate, con <strong>un</strong> ped<strong>un</strong>colo cortissimo.<br />
Sviluppo<br />
Energia<br />
Efficienza<br />
Difesa delle<br />
colture<br />
Uso del prodotto<br />
100<br />
80<br />
60<br />
40<br />
20<br />
0<br />
Relazioni <strong>in</strong>terne<br />
Relazioni<br />
esterne<br />
Uso del prodotto<br />
Suolo e acqua 100 Territorio<br />
Efficienza<br />
Relazioni <strong>in</strong>terne t1 T-1 T-0 t0<br />
80<br />
60<br />
Relazioni<br />
Sviluppo 40<br />
La <strong>sostenibilità</strong> socioculturale cresce grazie all’avvio esterne della trasformazione delle mele da parte <strong>di</strong> alc<strong>un</strong>e aziende, che hanno<br />
20<br />
<strong>in</strong>iziato a produrre succhi e confetture, e alla maggiore <strong>di</strong>ffusione del consumo grazie alla promozione svolta da <strong>Slow</strong> <strong>Food</strong>.<br />
0<br />
Storia, cultura,<br />
Il ruolo Energia dei giovani è <strong>in</strong>teressante (il 20% dei produttori ha meno <strong>di</strong> 35 anni). La nascita <strong>di</strong> <strong>un</strong>’associazione ha rafforzato<br />
legame con il<br />
<strong>in</strong> modo sensibile le relazioni tra i produttori. Le mele rosa, oggi, sono <strong>un</strong> elemento <strong>di</strong> forte identifi cazione territoriale per<br />
i Monti Difesa Sibill<strong>in</strong>i. delle L’<strong>in</strong>cremento dei valori della <strong>sostenibilità</strong> agroambientale è legato soprattutto alla fertilizzazione organica<br />
Bio<strong>di</strong>versitˆ<br />
e all’uso colture <strong>di</strong> tecniche naturali per il <strong>di</strong>serbo. Migliora nettamente la <strong>sostenibilità</strong> economica grazie a tre fattori: aumentano<br />
Uso del prodotto<br />
le superfi ci Suolo coltivate e acqua (passando 100 da 4 Territorio a 20 ha); cresce il numero dei produttori (all’<strong>in</strong>izio c’erano solo proprietari <strong>di</strong> poche<br />
Efficienza<br />
Relazioni <strong>in</strong>terne<br />
80<br />
T-1 T-0<br />
piante sparse, ora <strong>in</strong>vece esiste <strong>un</strong>’associazione <strong>di</strong> 15 coltivatori che sta reimpiantando nuovi frutteti); si passa da <strong>un</strong>a<br />
60<br />
ven<strong>di</strong>ta a livello Sviluppo locale, <strong>in</strong> azienda e nelle sagre, alla commercializzazione presso la grande <strong>di</strong>stribuzione con confezioni<br />
40<br />
Relazioni esterne<br />
stu<strong>di</strong>ate ad hoc.<br />
Fig. MELA ROSA DEI MONTI SIBILLINI (Italia) Crescono tutte le<br />
componenti <strong>di</strong> tutte le scale, <strong>in</strong> particolar modo quelle relative alla scala<br />
economica e socioculturale<br />
Fig. MELA ROSA DEI MONTI SIBILLINI (Italia) Crescono tutte le<br />
20<br />
componenti <strong>di</strong> tutte le scale, <strong>in</strong> particolar modo quelle relative alla scala<br />
0<br />
economica e socioculturale<br />
Storia, cultura, legame<br />
Energia<br />
oliva <strong>in</strong>fornata <strong>di</strong> Ferrand<strong>in</strong>a – Italia, basilicata con il territorio<br />
anno <strong>di</strong> avvio 2004<br />
Sono preparate con le olive majatica, <strong>un</strong>a cultivar autoctona. La lavorazione prevede <strong>un</strong>a prima scottatura, qu<strong>in</strong><strong>di</strong> <strong>un</strong>a<br />
Difesa delle colture<br />
Bio<strong>di</strong>versitˆ<br />
salagione a secco, per fi nire con “l’<strong>in</strong>fornata”, a circa 50°C.<br />
Suolo e acqua<br />
Uso del prodotto<br />
100<br />
T-1 T-0<br />
Efficienza<br />
80<br />
Relazioni <strong>in</strong>terne<br />
Fig. - OLIVA INFORNATA FERRNADINA 60 (Italia) La crescita si evidenzia <strong>in</strong><br />
modo particolare Sviluppo le le componenti della scala socioculturale.<br />
40<br />
Relazioni esterne<br />
Energia<br />
Difesa delle colture<br />
Suolo e acqua<br />
20<br />
0<br />
100<br />
Storia, cultura,<br />
legame con il<br />
territorio legame con il<br />
Crescono tutte le componenti, <strong>in</strong> particolare<br />
quelle relative alla scala economica (con <strong>un</strong>a<br />
Bio<strong>di</strong>versitˆ<br />
p<strong>un</strong>ta dello sviluppo) e quelle relative alla scala<br />
socioculturale (soprattutto uso del prodotto e<br />
relazioni esterne).<br />
Territorio<br />
Territorio<br />
Storia, cultura, legame<br />
con il territorio<br />
Bio<strong>di</strong>versitˆ<br />
T-1 T-0<br />
80<br />
Tra le componenti della scala socioculturale giocano <strong>un</strong> ruolo importante il fatto che i produttori abbiano tra i 30 e i 40 anni e che<br />
60<br />
4 su 5 siano donne. Sono <strong>in</strong>oltre ri<strong>un</strong>iti <strong>in</strong> 40 <strong>un</strong>’associazione e si confrontano regolarmente nelle ri<strong>un</strong>ioni. Il rapporto con gli enti locali,<br />
20<br />
<strong>in</strong> particolare con il Gal (Gruppo <strong>di</strong> Azione Locale) che li ha seguiti dall’<strong>in</strong>izio, sono ottimi. Rimangono pressoché <strong>in</strong>variati i valori<br />
0<br />
relativi alla scala agroambientale: non sono stati registrati, <strong>in</strong>fatti, miglioramenti sostanziali nei sistemi <strong>di</strong> produzione e <strong>di</strong> gestione<br />
delle piante e dell’ambiente. La maggiore quantità <strong>di</strong> olive <strong>in</strong>fornate prodotte (da 2000 a 10.000 kg) ora collocate presso canali<br />
commerciali <strong>di</strong>versifi cati (il 50% della produzione si vende al nord e ad<strong>di</strong>rittura <strong>in</strong> Svizzera, presso la grande <strong>di</strong>stribuzione, gastronomie<br />
specializzate, catene <strong>di</strong> pizzerie) e il miglior prezzo <strong>di</strong> ven<strong>di</strong>ta determ<strong>in</strong>ano la crescita della <strong>sostenibilità</strong> economica del sistema.<br />
Fig. - OLIVA INFORNATA FERRNADINA (Italia) La crescita si evidenzia <strong>in</strong><br />
modo particolare le le componenti della scala socioculturale.<br />
100<br />
t1 t0<br />
26<br />
Crescono <strong>in</strong> modo signifi cativo alc<strong>un</strong>e<br />
componenti della scala socioculturale (relazioni<br />
<strong>in</strong>terne ed esterne) e della scala economica<br />
(sviluppo ed effi cienza).
Pomodoro fiaschetto <strong>di</strong> torre guaceto – Italia, Puglia anno <strong>di</strong> avvio 2008<br />
Nel Br<strong>in</strong><strong>di</strong>s<strong>in</strong>o tutti ricordano il fi aschetto come <strong>un</strong>a succulenta prelibatezza, <strong>un</strong> pomodoro dolcissimo, che grazie al Presi<strong>di</strong>o<br />
è tornato sulle mense. Cresce a poche cent<strong>in</strong>aia <strong>di</strong> metri dal mare.<br />
Sviluppo<br />
Energia<br />
Difesa delle colture<br />
Efficienza<br />
Suolo e acqua<br />
Uso del prodotto<br />
100<br />
- POMODORO FISCHETTO (Italia) Crescita consistente per tutte le componenti<br />
La scala socioculturale registra valori <strong>in</strong>teressanti grazie alla maggiore <strong>di</strong>ffusione <strong>di</strong> questo ortaggio storico, proposto sul<br />
a scala agroambientale ed economica.<br />
mercato sotto forma <strong>di</strong> passata <strong>di</strong> pomodoro <strong>di</strong> alta qualità. Il rapporto tra la Riserva Naturale <strong>di</strong> Torre Guaceto e i produttori<br />
locali Confronto è eccellente, T0 grazie - T1 all’impegno delle tre del scale parco con a sostegno peso 100 agli per agricoltori la sostenibili. Sul territorio si è sviluppato <strong>un</strong><br />
turismo scala rurale e Scoioculturale, anche culturale legato 100 alle per produzioni la scala Agroambientale agricole e alla pesca: e soprattutto <strong>in</strong> estate sono organizzate molte<br />
<strong>in</strong>iziative 100 culturali, per la mercat<strong>in</strong>i, scala Economica. visite nelle aziende, La sostenibilitˆ degustazioni, sono massima<br />
100<br />
allestiti perfi no chioschi sulle spiagge con cibi a base<br />
pari a 300 (100+100+100)<br />
90 <strong>di</strong> prodotti locali biologici, il pomodoro fi aschetto <strong>in</strong> particolare. La scala socioculturale, d’altra parte, è penalizzata dalla<br />
80 componente legata alle relazioni tra i produttori del Presi<strong>di</strong>o, che faticano a lavorare <strong>in</strong>sieme, a co<strong>in</strong>volgere altri piccoli<br />
produttori nel Uso progetto. del prodotto<br />
70<br />
100 Dal p<strong>un</strong>to <strong>di</strong> vista agroambientale, <strong>in</strong>vece, i risultati sono ottimi: prima del Presi<strong>di</strong>o le coltivazioni<br />
60 <strong>di</strong> pomodori Efficienza prevedevano <strong>un</strong> Relazioni uso forte <strong>in</strong>terne<br />
80<br />
delle chimica, l’impiego <strong>di</strong> semi ibri<strong>di</strong>, mancanza <strong>di</strong> rotazioni colturali. Oggi le produ-<br />
T-0<br />
u 50 zioni sono esclusivamente 60 biologiche, il seme è riprodotto autonomamente dal Presi<strong>di</strong>o e si fanno le rotazioni recuperando<br />
Sviluppo<br />
allo scopo anche 40<br />
Relazioni esterne<br />
T-1<br />
40<br />
antichi grani locali. I valori della scala economica crescono grazie all’aumento delle quantità prodotte<br />
20<br />
30 (da 35.000 a 75.000 kg) e delle superfi ci (da <strong>un</strong> ettaro a due, quattro con le superfi ci a rotazione), alla <strong>di</strong>versifi cazione dei<br />
0<br />
20<br />
Storia, cultura,<br />
Energia mercati (prima del Presi<strong>di</strong>o i produttori vendevano solo il pomodoro fresco a grossisti a prezzi poco rem<strong>un</strong>erativi, ora ven-<br />
legame con il<br />
10 dono il 50% <strong>di</strong>rettamente su mercati nazionali e ad<strong>di</strong>rittura il 30% on l<strong>in</strong>e), al conseguente aumento del prezzo <strong>di</strong> ven<strong>di</strong>ta<br />
0 e alla maggiore <strong>di</strong>versifi cazione dei prodotti (ora si vende anche il pomodoro trasformato <strong>in</strong> passata e quello essiccato).<br />
radìc <strong>di</strong> mont – Italia, Friuli Venezia giulia anno <strong>di</strong> avvio 2004<br />
Quando la neve si ritirava, i malgari appena gi<strong>un</strong>ti sugli alpeggi raccoglievano tenerissimi ra<strong>di</strong>cchi selvatici. Ancora oggi rac-<br />
T-1 T-0<br />
coglitori appassionati aspettano la fi ne dell’<strong>in</strong>verno per andare <strong>in</strong> montagna a raccogliere questa prelibatezza spontanea,<br />
che viene messa sott’olio.<br />
RADIC DI MONT (Italia) Crescita <strong>di</strong> tutte le componenti<strong>di</strong> tutte 3 le<br />
le considerate.<br />
Uso del prodotto<br />
100<br />
Efficienza<br />
Relazioni <strong>in</strong>terne<br />
80<br />
80<br />
60<br />
40<br />
20<br />
0<br />
Territorio<br />
Relazioni <strong>in</strong>terne<br />
Relazioni esterne<br />
Bio<strong>di</strong>versitˆ<br />
Storia, cultura, legame con il<br />
territorio<br />
T-1 T-0<br />
Difesa delle colture Socioculturale Agroambientale Bio<strong>di</strong>versitˆ<br />
Economica<br />
Suolo e acqua<br />
Sviluppo<br />
Energia<br />
Difesa delle<br />
colture<br />
Suolo e acqua<br />
Territorio<br />
60<br />
40<br />
20<br />
0<br />
scala<br />
Territorio<br />
T-1 T-0<br />
Relazioni esterne<br />
Storia, cultura,<br />
Storia, cultura,<br />
legame con il<br />
legame con il<br />
territorio<br />
Bio<strong>di</strong>versitˆ<br />
t1 t0<br />
t1 t0<br />
La <strong>sostenibilità</strong> socioculturale è cresciuta soprattutto grazie alla nascita <strong>di</strong> <strong>un</strong>’associazione, che ha ri<strong>un</strong>ito e fatto emergere<br />
i raccoglitori. Il ra<strong>di</strong>c è <strong>un</strong>a pianta spontanea la cui raccolta è soggetta a norme precise, i produttori <strong>di</strong> trasformati a base<br />
Fig. RADIC DI MONT (Italia) Crescita <strong>di</strong> tutte le componenti<strong>di</strong> tutte 3 le<br />
scale considerate.<br />
27<br />
Crescita considerevole <strong>di</strong> alc<strong>un</strong>e componenti<br />
della scala economica (sviluppo e effi cienza) e <strong>di</strong><br />
tutte le componenti della scala agroambientale.<br />
Nella scala socioculturale ottimo risultato della<br />
componente uso del prodotto.<br />
Discreta crescita <strong>di</strong> tutte le componenti delle tre<br />
scale. I valori della scala agroambientale erano<br />
già buoni <strong>in</strong> partenza
<strong>di</strong> radìc si impegnano a <strong>di</strong>chiarare i nomi dei raccoglitori e l’associazione si impegna a garantire <strong>un</strong>a raccolta attenta<br />
Fig. <strong>di</strong> -RAMASSIN questa pianta DELLA spontanea. VALLE I produttori BRONDA si ri<strong>un</strong>iscono (Italia) La regolarmente crescita e pi<strong>di</strong>scutono evidente <strong>in</strong>sieme quella le questioni legate al Presi<strong>di</strong>o:<br />
relativa al miglioramento qualitativo del prodotto e a quelle relative alla scala<br />
stanno anche sperimentando la coltivazione del radìc, al fi ne <strong>di</strong> avere a <strong>di</strong>sposizione più ra<strong>di</strong>cchio senza mettere a rischio<br />
economica.<br />
la produzione spontanea. È stata migliorata nettamente la qualità dei radìc sott’olio, grazie all’uso <strong>di</strong> olio extraverg<strong>in</strong>e <strong>di</strong><br />
qualità. I valori della scala agroambientale sono <strong>in</strong>variati (si tratta <strong>di</strong> raccolta da popolamenti spontanei).<br />
roveja <strong>di</strong> Civita <strong>di</strong> Cascia – Italia, Umbria anno <strong>di</strong> avvio 2005<br />
La roveja è simile a <strong>un</strong> piccolo pisello selvatico, <strong>di</strong> colore marrone scuro, rossiccio o verde scuro. Pressoché scomparso dalla<br />
tavola, è <strong>in</strong> realtà ricco <strong>di</strong> sostanze nutritive e ottimo cuc<strong>in</strong>ato nelle zuppe, servito sui crostoni o trasformato <strong>in</strong> far<strong>in</strong>a.<br />
Sviluppo<br />
Energia<br />
Difesa delle colture<br />
Efficienza<br />
Difesa delle colture<br />
Suolo e acqua<br />
Tutte le componenti della scala socioculturale salgono <strong>in</strong> modo considerevole tenuto conto che, alla nascita del Presi<strong>di</strong>o, la<br />
roveja era perlopiù coltivata <strong>in</strong> orti familiari, per l’autoconsumo o per la ven<strong>di</strong>ta <strong>in</strong> piccoli mercati e fi ere <strong>di</strong> paese. Il recu-<br />
Fig. pero ROVEJA della roveja (Italia) è stato crescita alla base considtente dello sviluppo <strong>di</strong> sociale tutte ed economico le <strong>di</strong> <strong>un</strong> piccolo borgo <strong>di</strong> montagna, molto marg<strong>in</strong>ale,<br />
componenti devastato che e ricostruito nel caso dopo <strong>di</strong> il quelle terremoto relative del 1978. alle L’attività tecniche<strong>di</strong><br />
recupero è merito delle donne <strong>di</strong> Civita: vere custo<strong>di</strong> della<br />
agronomiche raggi<strong>un</strong>gono valori decisimanete elevati.<br />
roveja e protagoniste della sua riscoperta. Anche i giovani stanno recuperando la coltivazione (<strong>un</strong> giovane è titolare <strong>di</strong><br />
<strong>un</strong>’azienda).<br />
Nel passaggio da coltura familiare a prodotto presente sul mercato, la roveja ha mantenuto <strong>un</strong> buon livello <strong>di</strong> <strong>sostenibilità</strong><br />
agroambientale: tre produttori su quattro sono biologici. Anche la consistente crescita della <strong>sostenibilità</strong> economica<br />
è <strong>in</strong>fl uenzata dalla quasi totale assenza <strong>di</strong> scambi commerciali al momento T0. Sono aumentati i produttori (da 2 a 4), le<br />
quantità (da 300 a 5.000 kg) e le superfi ci coltivate e strappate all’abbandono (da 2 a 7 ha).<br />
Segale dei tauri del l<strong>un</strong>gau – Austria anno <strong>di</strong> avvio 2009<br />
È <strong>un</strong>’antica varietà <strong>di</strong> segale <strong>in</strong>vernale coltivata fi no agli anni Settanta e <strong>in</strong> seguito quasi scomparsa. È stata recuperata<br />
grazie a <strong>un</strong> gruppo <strong>di</strong> agricoltori che ne hanno preservato la semente, cont<strong>in</strong>uando a coltivarla per il consumo familiare.<br />
Efficienza<br />
Suolo e acqua<br />
Uso del prodotto<br />
100<br />
80<br />
60<br />
40<br />
20<br />
0<br />
Territorio<br />
Uso del prodotto Uso del prodotto<br />
100<br />
100<br />
Efficienza Relazioni <strong>in</strong>terne Relazioni <strong>in</strong>terne<br />
80<br />
80<br />
60<br />
60<br />
Sviluppo<br />
Sviluppo<br />
40<br />
40<br />
Relazioni esterne<br />
Relazioni esterne<br />
20<br />
20<br />
Energia<br />
Energia 0<br />
0<br />
Storia, cultura, legame con<br />
Storia, cultura, legame il territorio<br />
con il territorio<br />
Buona crescita sulla scala agroambientale<br />
Difesa delle colture<br />
Bio<strong>di</strong>versitˆ<br />
(<strong>in</strong> particolare per le componenti bio<strong>di</strong>versità<br />
Difesa delle colture<br />
Suolo e acqua<br />
Bio<strong>di</strong>versitˆ<br />
Territorio<br />
ed energia) e sulla scala socioculturale<br />
(<strong>in</strong> particolare per le componenti uso del<br />
Suolo e acqua<br />
Territorio<br />
T-1 t1 T-0 t0 prodotto e relazioni <strong>in</strong>terne).<br />
T-1 T-0<br />
Fig. CAPPERO DI SALINA (Italia) crescita notevole <strong>di</strong> tutte le componenti <strong>di</strong> tutte le<br />
La scala che registra la crescita maggiore è quella agroambientale, perché i produttori hanno concentrato i loro sforzi nella<br />
scale, che <strong>in</strong> alc<strong>un</strong>i casi raggi<strong>un</strong>gono il massimo dei valori possibili.<br />
tutela e valorizzazione <strong>di</strong> questa antica varietà <strong>di</strong> segale, hanno ottenuto la certifi cazione biologica, hanno <strong>in</strong>trodotto<br />
Fig. SEGALE DI TAURI (Austria) Crescita moderata delle componeti<br />
socioculturali ed economiche.<br />
Uso del prodotto<br />
Territorio<br />
Bio<strong>di</strong>versitˆ<br />
Relazioni <strong>in</strong>terne<br />
T-1 T-0<br />
Relazioni esterne<br />
Storia, cultura,<br />
legame con<br />
con<br />
il<br />
il<br />
territorio<br />
territorio<br />
Bio<strong>di</strong>versitˆ<br />
T-1 T-0<br />
t1 t0<br />
28<br />
Sulla scala agroambientale crescono <strong>in</strong> modo<br />
signifi cativo molte componenti, <strong>in</strong> particolare<br />
territorio e bio<strong>di</strong>versità, che raggi<strong>un</strong>gono valori<br />
decisamente alti, mentre le altre (energia, suolo<br />
e acqua, <strong>di</strong>fesa delle colture) erano già alte <strong>in</strong><br />
partenza.
Energia<br />
0<br />
Storia, cultura,<br />
legame con il<br />
territorio<br />
Difesa delle colture<br />
Bio<strong>di</strong>versitˆ<br />
l’uso <strong>di</strong> energie r<strong>in</strong>novabili (fotovoltaico) e <strong>di</strong> materiali biodegradabili (carta) per il packag<strong>in</strong>g. La tecnica <strong>di</strong> coltivazione,<br />
già sostenibile Suolo al T0, non e acqua è mutata. Sono Territorio positivi anche i valori della scala socioculturale, grazie al lavoro sul prodotto (è<br />
migliorata la tecnica <strong>di</strong> trasformazione, <strong>in</strong> seguito all’<strong>in</strong>troduzione <strong>di</strong> macch<strong>in</strong>ari: trebbia e attrezzature per la selezione.<br />
Sono stati sperimentati nuovi trasformati, come ad esempio <strong>un</strong>a birra <strong>di</strong> segale) e al rafforzamento delle relazioni <strong>in</strong>terne<br />
al Presi<strong>di</strong>o (i produttori hanno creato <strong>un</strong>’associazione, co<strong>in</strong>volto i fi gli nella produzione). Non è ancora prioritaria, per il<br />
Presi<strong>di</strong>o, che si sta concentrando sul recupero della varietà, la crescita economica, che <strong>in</strong>fatti, non registra valori particolar-<br />
Fig. VINO IN ANFORA (Georgia) Crescono <strong>in</strong> particolare le compoenti<br />
mente positivi (non aumentano né il numero dei produttori, né le superfi ci coltivate).<br />
relative al miglioramento delle caratteristiche qualitati e quelle relative<br />
alla scala economica.<br />
Zafferano <strong>di</strong> San gav<strong>in</strong>o Monreale – Italia, Sardegna anno <strong>di</strong> avvio 2002<br />
Lo zafferano <strong>di</strong> San Gav<strong>in</strong>o ha colore rosso brillante, aroma molto <strong>in</strong>tenso e gusto deciso. I fi ori si raccolgono a mano nelle<br />
prime ore del giorno, quando sono ancora chiusi o leggermente aperti. Si aprono i petali e si separano gli stimmi. Poi, con<br />
le <strong>di</strong>ta <strong>un</strong>te <strong>di</strong> olio extraverg<strong>in</strong>e, si umettano e si pongono a essiccare.<br />
Uso del prodotto Uso del prodotto<br />
100<br />
100 Efficienza<br />
Relazioni <strong>in</strong>terne<br />
Efficienza<br />
Relazioni 80 <strong>in</strong>terne<br />
80<br />
60<br />
Sviluppo 60<br />
40<br />
Sviluppo 40<br />
Relazioni esterne<br />
20<br />
20<br />
0<br />
Energia 0<br />
Storia, cultura, cultura,<br />
Energia<br />
legame con il il<br />
territorio<br />
Difesa delle colture<br />
Difesa delle colture<br />
Suolo e acqua<br />
Suolo e acqua<br />
Territorio<br />
Bio<strong>di</strong>versitˆ<br />
Territorio<br />
Relazioni esterne<br />
Storia, cultura, legame con<br />
il territorio<br />
Bio<strong>di</strong>versitˆ<br />
T-1 t1 T-0 t0<br />
Fig. CAPPERO DI SALINA (Italia) crescita notevole <strong>di</strong> tutte le componenti <strong>di</strong> tutte le<br />
scale, che <strong>in</strong> alc<strong>un</strong>i casi raggi<strong>un</strong>gono il massimo dei valori possibili.<br />
Prima del Presi<strong>di</strong>o lo zafferano era prodotto <strong>in</strong> casa e pochissimi produttori avevano laboratori a norma per la produzione.<br />
Il Presi<strong>di</strong>o, oltre a promuovere il territorio <strong>di</strong> San Gav<strong>in</strong>o Monreale a riconoscere il valore <strong>di</strong> <strong>un</strong>a tra<strong>di</strong>zione, ha ri<strong>un</strong>ito <strong>in</strong><br />
DI S.GAVINO <strong>un</strong>’associazione (Italia)Crescita i produttori modetata più determ<strong>in</strong>ati <strong>di</strong> tutte a trasformare le compoenti <strong>un</strong>a piccola <strong>di</strong> tutte <strong>in</strong>tegrazione le scale al red<strong>di</strong>to considerate. agricolo <strong>in</strong> <strong>un</strong>a possibilità<br />
<strong>di</strong> sviluppo. Le relazioni tra i produttori sono aumentate, favorite dalla necessità <strong>di</strong> trovare accor<strong>di</strong> per la partecipazione a<br />
molte manifestazioni nazionali e <strong>in</strong>ternazionali. Intorno al Presi<strong>di</strong>o si è anche sviluppato <strong>un</strong> progetto <strong>di</strong> Dop (Denom<strong>in</strong>a-<br />
Uso del prodotto<br />
zione d’orig<strong>in</strong>e protetta), che però è stata 100 estesa a <strong>un</strong>a regione più ampia.<br />
Efficienza<br />
Relazioni <strong>in</strong>terne<br />
80<br />
L’adozione <strong>di</strong> sistemi <strong>di</strong> confezionamento sostenibili (contenitori <strong>in</strong> vetro oppure piccoli contenitori <strong>in</strong> terracotta fatti a<br />
60<br />
mano da artigiani locali), Sviluppo <strong>in</strong>sieme al miglioramento delle tecniche agronomiche legate alla <strong>di</strong>fesa della coltura, hanno<br />
40<br />
Relazioni esterne<br />
contribuito ad aumentare i valori relativi 20 alla <strong>sostenibilità</strong> agroambientale.<br />
Sul piano economico la <strong>di</strong>m<strong>in</strong>uzione del 0 numero <strong>di</strong> produttori Storia, cultura, e della superfi cie coltivata a zafferano, è stata compensata<br />
Energia<br />
legame con il<br />
da <strong>un</strong>a produzione <strong>in</strong>variata <strong>in</strong> quantità, dall’ammodernamento territorio delle strutture <strong>di</strong> essicazione, dalla <strong>di</strong>versifi cazione dei<br />
canali commerciali e dall’<strong>in</strong>cremento del prezzo <strong>di</strong> ven<strong>di</strong>ta.<br />
Difesa delle colture<br />
Suolo e acqua<br />
Territorio<br />
Bio<strong>di</strong>versitˆ<br />
T-1 T-0<br />
Fig - FAGIOLO DI SMiLLYAM (Bulgaria) La crescita delle varie<br />
componenti si evidenzia solamente nelle scale socioculturali e<br />
agroamb<strong>in</strong>etali<br />
zafferano <strong>di</strong> San Gav<strong>in</strong>o Monreale – © Archivio <strong>Slow</strong> <strong>Food</strong><br />
29<br />
T-1<br />
T-0<br />
T-0<br />
Buona crescita delle componenti relazioni<br />
esterne (scala socioculturale), energia (scale<br />
agroambientale) e effi cienza (scala economica).
Fig . - AGLIO DI VESSALICO (Italia) Tutte le componenti <strong>di</strong> tutte le<br />
scale aumentano <strong>in</strong> modo considerevole, <strong>in</strong> particolare quelle legate alla<br />
gestione della coltura.<br />
Aglio sărac <strong>di</strong> ljubitovica – Croazia anno <strong>di</strong> avvio 2000<br />
A Ljubitovica si coltiva <strong>un</strong> aglio bianco con striature rossastre, riconosciuto <strong>in</strong> tutta la regione. È <strong>un</strong>a varietà serbevole,<br />
sapida e profumata.<br />
Uso del prodotto Uso del prodotto<br />
100<br />
100<br />
Efficienza<br />
Efficienza Relazioni <strong>in</strong>terne<br />
80<br />
80<br />
Sviluppo<br />
Energia<br />
60<br />
Sviluppo<br />
40<br />
20<br />
Energia 0<br />
60<br />
40<br />
20<br />
0<br />
Relazioni<br />
esterne<br />
Storia, cultura,<br />
legame con il<br />
territorio<br />
Difesa delle<br />
colture<br />
Suolo e acqua<br />
Territorio<br />
Bio<strong>di</strong>versitˆ<br />
Fig. CAPPERO DI SALINA (Italia) T-1 crescita T-0 notevole <strong>di</strong> tutte le componenti <strong>di</strong> tutte le<br />
La scala scale, socioculturale che <strong>in</strong> alc<strong>un</strong>i cresce casi grazie raggi<strong>un</strong>gono alla nascita il massimo <strong>di</strong> <strong>un</strong>’associazione dei valori possibili. <strong>di</strong> produttori (che hanno <strong>un</strong>’etichetta com<strong>un</strong>e, che<br />
co<strong>in</strong>volge <strong>di</strong>verse donne, e che organizza annualmente la festa dell’aglio) e ai rapporti con enti locali e con la rete <strong>Slow</strong><br />
Fig. <strong>Food</strong>. L’<strong>in</strong>troduzione - AGLIO SARAC da parte <strong>di</strong> DIalc<strong>un</strong>i LIUBITIVIZA produttori delle (Croazia) rotazioni e l’adozione Per <strong>di</strong> meto<strong>di</strong> naturali <strong>di</strong> <strong>di</strong>serbo sono le <strong>un</strong>iche<br />
quello azioni che checontribuiscono riguarda – le seppure componenti limitatamente si– alla evidenzia crescita della <strong>un</strong><strong>sostenibilità</strong><br />
agroambientale. Infi ne, la riduzione del<br />
evoluzione numero <strong>di</strong> produttori positivae solamente il sensibile calo per delle quelle superfi legate ci <strong>in</strong>vestite alla– <strong>un</strong>itamente scala a <strong>un</strong>a variazione m<strong>in</strong>ima del prezzo – contri-<br />
socioculturale buiscono signifi cativamente e a quellaalla <strong>di</strong>fesa riduzione Uso delle del della prodotto colture <strong>sostenibilità</strong> della economica, scala che non viene compensata dalla <strong>di</strong>versifi cazione<br />
100<br />
agroambientale.<br />
dei mercati.<br />
Efficienza<br />
Relazioni <strong>in</strong>terne<br />
40<br />
Asparago violetto <strong>di</strong> Albenga – Italia, liguria anno <strong>di</strong> avvio 2000<br />
20<br />
Inconfon<strong>di</strong>bile, per i turioni grossi e il colore viola <strong>in</strong>tenso che sfuma gradatamente scendendo verso la base, è <strong>un</strong>a varietà<br />
0<br />
Storia, cultura,<br />
<strong>un</strong>ica al mondo e la sua Energia coltivazione è completamente manuale. legame con il<br />
Sviluppo<br />
Difesa delle colture<br />
Bio<strong>di</strong>versitˆ<br />
Uso del prodotto<br />
100<br />
Efficienza Suolo e acqua Relazioni Territorio <strong>in</strong>terne<br />
80<br />
60<br />
40<br />
Relazioni esterne<br />
Fig - FAGIOLO DI20 SMiLLYAM (Bulgaria) La crescita delle varie<br />
componenti si<br />
agroamb<strong>in</strong>etali<br />
Energia<br />
evidenzia 0 solamente nelle Storia, scale<br />
Storia, cultura,<br />
cultura, socioculturali<br />
legame<br />
legame<br />
con<br />
con il<br />
territorio<br />
e<br />
Difesa delle colture<br />
Difesa delle colture<br />
Sviluppo<br />
Suolo e acqua<br />
Suolo e acqua<br />
80<br />
60<br />
Territorio<br />
Territorio<br />
Bio<strong>di</strong>versitˆ<br />
T-1 T-0<br />
Relazioni <strong>in</strong>terne<br />
Relazioni esterne<br />
Storia, cultura, legame con<br />
il territorio<br />
Bio<strong>di</strong>versitˆ<br />
t1 T-1 T-0<br />
t0<br />
Relazioni esterne<br />
Per quel che riguarda la scala socioculturale occorre segnalare <strong>un</strong> miglioramento al T1: i produttori sono affi atati, anche se<br />
non hanno ancora creato <strong>un</strong>’associazione e, <strong>di</strong> recente, si è aggi<strong>un</strong>to <strong>un</strong> giovane produttore. Senza il Presi<strong>di</strong>o, la cont<strong>in</strong>ua<br />
per<strong>di</strong>ta <strong>di</strong> terreno de<strong>di</strong>cato a questa coltivazione dagli <strong>in</strong>izi del Novecento al 2000, avrebbe portato certamente all’est<strong>in</strong>-<br />
Fig. - ASPARAGO VIOLETTO DI ALBENGA (Italia) Poche sono le componenti che<br />
zione <strong>di</strong> questo ortaggio <strong>un</strong>ico al mondo, scongiurata nel 1999 dalla passione <strong>di</strong> <strong>un</strong> coltivatore. In seguito all’avvio del<br />
evidenziano <strong>un</strong>a crescita importante, se si esclude la scala economica.<br />
Presi<strong>di</strong>o, si sono aggregati altri quattro produttori. Due <strong>di</strong> loro si sono allontanati dopo alc<strong>un</strong>i anni: la promozione svolta<br />
sull’asparago violetto (l’asparago violetto <strong>di</strong> Albenga è <strong>un</strong>o dei <strong>Presì<strong>di</strong></strong> più noti <strong>in</strong> assoluto e vanta <strong>un</strong>a rassegna stampa<br />
copiosissima) ha offerto loro <strong>un</strong> mercato <strong>di</strong> cui godono tuttora, anche se <strong>in</strong> questo momento questi ultimi non aderiscono<br />
a <strong>un</strong> <strong>di</strong>scipl<strong>in</strong>are <strong>di</strong> produzione rigoroso come quello del Presi<strong>di</strong>o.<br />
I valori della scala agroambientale sono <strong>di</strong>screti fi ni dall’<strong>in</strong>izio, senza variazioni signifi cative.<br />
La riduzione del numero <strong>di</strong> produttori Uso del rispetto prodotto agli anni passati (oggi sono tre) è alla base della riduzione della componente<br />
100<br />
Efficienza<br />
Relazioni <strong>in</strong>terne<br />
80<br />
60<br />
30<br />
Sviluppo 40<br />
Relazioni esterne<br />
territorio<br />
T-1 T-0<br />
t1 t0<br />
Si evolvono positivamente soltanto alc<strong>un</strong>e<br />
componenti legate alla scala socioculturale e alla<br />
scala agroambientale.<br />
Si evolvono positivamente soltanto alc<strong>un</strong>e<br />
componenti legate alla scala socioculturale e alla<br />
scala agroambientale.
u<br />
100<br />
90<br />
80<br />
70<br />
60<br />
50<br />
40<br />
30<br />
20<br />
10<br />
0<br />
100<br />
90<br />
80<br />
70<br />
60<br />
scala Economica. La sostenibilitˆ massima pari a 300<br />
(100+100+100)<br />
sviluppo nell’ambito della scala economica. Anche la superficie non è aumentata <strong>di</strong> molto: <strong>in</strong> questo caso il limite è dato<br />
T-0<br />
dall’urbanizzazione della piana <strong>di</strong> Albenga che rende <strong>di</strong>fficile aumentare lo spazio dest<strong>in</strong>ato agli orti. La componente effi-<br />
T-1<br />
cienza ha <strong>un</strong>a evoluzione positiva dovuta allo sviluppo <strong>di</strong> nuovi canali <strong>di</strong> commercializzazione grazie ad alleanze con cooperative<br />
ortofrutticole del territorio, che commercializzano il prodotto del Presi<strong>di</strong>o pagandolo sensibilmente <strong>di</strong> più rispetto<br />
al decennio scorso. Nella stagione <strong>di</strong> raccolta, <strong>in</strong>oltre, tutti i ristoranti locali lo propongono. Nel tempo è qu<strong>in</strong><strong>di</strong> migliorato<br />
<strong>di</strong> molto il potere contrattuale dei coltivatori.<br />
Socioculturale Agroambientale Economica<br />
Fico secco <strong>di</strong> Carmignano – Italia, toscana anno <strong>di</strong> avvio 2001<br />
scala<br />
Appena raccolti, i fichi della varietà dottato sono aperti e lasciati essiccare al sole per 4-5 giorni. Sono poi riposti per <strong>un</strong><br />
mese <strong>in</strong> <strong>un</strong> locale fresco e asciutto, <strong>in</strong> seguito si sovrappongono, aggi<strong>un</strong>gendo nel mezzo dei semi d’anice.<br />
Efficienza<br />
Uso del prodotto<br />
100<br />
80<br />
60<br />
Relazioni <strong>in</strong>terne<br />
Sviluppo 40<br />
20<br />
Relazioni esterne<br />
Confronto T0 - T1 0 delle tre scale Storia, con cultura, peso legame 100 per la scala<br />
Energia<br />
Scoioculturale, 100 per la scala Agroambientale con il territorio e 100 per la<br />
scala Economica. La sostenibilitˆ massima pari a 300<br />
Difesa delle colture<br />
Suolo e acqua<br />
Territorio<br />
Bio<strong>di</strong>versitˆ<br />
t1 t0<br />
u 50 La scala della <strong>sostenibilità</strong> socioculturale ha subito <strong>un</strong>’evoluzione positiva e consistente: il Presi<strong>di</strong>o ha contribuito al miglioramento<br />
delle relazioni tra i produttori e oggi il referente è <strong>un</strong> giovane sotto i 35 anni. T-1 Intorno a questo prodotto, che<br />
Fig. FICO 40 SECCO DI CARMIGNANO (Italia) La pr<strong>in</strong>cipale crescita dovuta alle<br />
componeti 30 è stato relative oggetto alla scala <strong>di</strong> grande socioculturale. attenzione da parte della stampa, è nata <strong>un</strong>a sagra <strong>di</strong> successo e gli enti locali hanno f<strong>in</strong>anziato<br />
20 le attività promozionali del Presi<strong>di</strong>o, riconoscendogli <strong>un</strong> valore come attrattore per il territorio. Pressoché <strong>in</strong>variata, <strong>in</strong>vece,<br />
10 la scala agroambientale: gli <strong>un</strong>ici elementi <strong>di</strong> rilievo sono la <strong>di</strong>versificazione della produzione e la fertilizzazione organica.<br />
0 Il contenimento delle superfici (si è verificato <strong>un</strong> lieve aumento delle piante <strong>di</strong> fico che erano 2000 e oggi sono 2300, con<br />
<strong>un</strong> passaggio Socioculturale da 300 kg prodotti nel Agroambientale 2000 agli attuali 1300 kg) e Economica del numero <strong>di</strong> produttori (sono rimasti 15 come all’avvio<br />
del Presi<strong>di</strong>o) ha penalizzato la scala economica, scala <strong>in</strong>sieme al fatto che il mercato è rimasto sostanzialmente locale/regionale<br />
e la red<strong>di</strong>tività non è aumentata moltissimo.<br />
Fagiolo <strong>di</strong> Sorana – Italia, toscana anno <strong>di</strong> avvio 2001<br />
È <strong>un</strong> cannell<strong>in</strong>o particolare, piccolo e tenero, <strong>di</strong> forma schiacciata, quasi piatta. Viene coltivato su pochi ettari <strong>in</strong> <strong>un</strong>a piccola<br />
valle <strong>in</strong> prov<strong>in</strong>cia <strong>di</strong> Pistoia, sulle sponde del torrente Pescia.<br />
Sviluppo<br />
Energia<br />
Efficienza<br />
Difesa delle colture<br />
Suolo e acqua<br />
(100+100+100)<br />
Uso del prodotto<br />
100<br />
Relazioni <strong>in</strong>terne<br />
80<br />
60<br />
40<br />
Relazioni esterne<br />
20<br />
0<br />
Storia, cultura,<br />
legame con il il<br />
territorio<br />
Territorio<br />
Bio<strong>di</strong>versitˆ<br />
T-1 T-0<br />
t1 t0<br />
Soltanto la scala <strong>di</strong> <strong>sostenibilità</strong> agroambientale – se pure caratterizzata da limitata evoluzione – supera la soglia m<strong>in</strong>ima<br />
prevista per <strong>un</strong>a valutazione positiva. Le scale socioculturali ed economiche, <strong>in</strong>vece, rimangono al <strong>di</strong> sotto, evidenziando<br />
Fig. - FAGIOLO DI SORANA (Italia) Le componenti che pi si accrescono sono<br />
quelle relative alla scala socioculturale e agroambientale.<br />
31<br />
La crescita pr<strong>in</strong>cipale riguarda le componenti<br />
relative alla scala socioculturale..<br />
T-0<br />
Buona crescita delle componenti relazioni<br />
<strong>in</strong>terne ed esterne (scala socioculturale) e lieve<br />
miglioramento delle componenti sulla scala<br />
agroambientale.
Energia<br />
20<br />
0<br />
Storia, cultura,<br />
legame con il<br />
territorio<br />
com<strong>un</strong>que <strong>un</strong> <strong>in</strong>cremento, più evidente per la socioculturale, grazie alla nascita <strong>di</strong> <strong>un</strong>’associazione, alle relazioni tra i<br />
produttori del Presi<strong>di</strong>o e alla <strong>in</strong>tensa attività promozionale presso molti eventi locali e nazionali organizzati da <strong>Slow</strong> <strong>Food</strong>.<br />
Allevamento L’aumento delle animale quantità prodotte (da 4000 Bio<strong>di</strong>versitˆ a 7500 kg) e delle superfi ci è stato frenato dal fatto che l’Igp (In<strong>di</strong>cazione<br />
geografi ca protetta) – alla quale aderiscono i produttori – limita a <strong>un</strong> ettaro la superfi cie massima per produttore. L’<strong>in</strong><strong>di</strong>-<br />
Territorio<br />
T-1 T-0<br />
viduazione <strong>di</strong> nuovi canali commerciali contribuisce a <strong>in</strong>crementare la <strong>sostenibilità</strong> economica che tuttavia, a causa della<br />
riduzione del numero <strong>di</strong> produttori (benché lieve, da 4 a 3), rimane molto bassa.<br />
Fig. - AGNELLO D'ALPAGO (Italia) Crescita importante delle componenti<br />
relative alla Il mondo scala animale socioculturale.<br />
Agnello sambucano – Italia, Piemonte anno <strong>di</strong> avvio 2000<br />
Nel 1985, <strong>in</strong> valle Stura, si contavano appena 80 ov<strong>in</strong>i <strong>di</strong> razza sambucana. Grazie al consorzio L’Escaro<strong>un</strong> e alla cooperativa<br />
agricola Lou Barmaset è <strong>in</strong>iziata la r<strong>in</strong>ascita: oggi le pecore sambucane sono circa 4000.<br />
Sviluppo<br />
Energia<br />
Efficienza<br />
Allevamento animale<br />
Uso del prodotto<br />
100<br />
80<br />
60<br />
40<br />
20<br />
0<br />
Territorio<br />
Relazioni <strong>in</strong>terne<br />
Bio<strong>di</strong>versitˆ<br />
Relazioni esterne<br />
Storia, cultura, legame<br />
con il territorio<br />
T-1 T-0<br />
t1 t0<br />
Tutte tre le scale <strong>di</strong> <strong>sostenibilità</strong> superano la soglia limite e salgono <strong>in</strong> modo considerevole. La scala socioculturale raddoppia<br />
i suoi valori e quella economica li triplica. Sono soprattutto le relazioni esterne – con la partecipazione dei produttori<br />
a moltissimi eventi e la costruzione <strong>di</strong> <strong>un</strong>a rete <strong>di</strong> rapporti con <strong>Slow</strong> <strong>Food</strong> e con i consumatori – a contribuire alla crescita<br />
della <strong>sostenibilità</strong> socioculturale, oltre al recupero <strong>di</strong> <strong>un</strong>a forte identità locale legata alla tra<strong>di</strong>zione pastorale (è stato co-<br />
Fig. - AGNELLO SAMBUCANO (Italia) Crescono tutte le componenti <strong>di</strong><br />
struito a Pontebernardo <strong>un</strong> bell’ecomuseo de<strong>di</strong>cato alla pastorizia e sono molti gli scambi con realtà analoghe e le attività<br />
tutto le scale <strong>in</strong> particolare la componente relativa alle pratiche dell'<br />
<strong>di</strong> formazione organizzate con numerose scuole). Anche la ristorazione locale ha recuperato ricette tra<strong>di</strong>zionali legate alla<br />
allevamento e allo sviluppo economico.<br />
cuc<strong>in</strong>a pastorale e ha <strong>in</strong>serito il sambucano nei menù.<br />
Sul piano agroambientale non è stato necessario mo<strong>di</strong>fi care <strong>di</strong> molto la pratica tra<strong>di</strong>zionalmente seguita <strong>in</strong> valle, già altamente<br />
sostenibile. È stata com<strong>un</strong>que perfezionata, con il <strong>di</strong>vieto <strong>di</strong> somm<strong>in</strong>istrare mangimi contenenti Ogm e l’obbligo <strong>di</strong><br />
tenere sotto controllo gli <strong>in</strong>croci al fi ne <strong>di</strong> ridurre sempre <strong>di</strong> più il numero <strong>di</strong> capi meticci nelle greggi. Per il confezionamento<br />
non si usa praticamente nulla: i capi <strong>di</strong> sambucana sono venduti <strong>in</strong>teri. Sono poi le macellerie che, a seconda dei casi,<br />
porzionano ed eventualmente mettono sotto vuoto.<br />
Mentre, sul piano economico, l’ampliamento delle strutture aziendali con la costruzioni <strong>di</strong> nuovi ricoveri, la sistemazione<br />
<strong>di</strong> nuovi alpeggi (messi a <strong>di</strong>sposizione degli allevatori), l’aumento del numero degli allevatori (a metà degli anni Ottanta<br />
erano tre, al momento della nascita del consorzio Escaro<strong>un</strong> i soci erano 10, oggi gli aderenti sono 60) e del numero <strong>di</strong><br />
ov<strong>in</strong>i (dall’ultimo gregge rimasto composto <strong>di</strong> soli 80 capi si è passati agli attuali 4000 presenti <strong>in</strong> alta valle Stura), la<br />
<strong>di</strong>versifi cazione produttiva (oggi anche le lane sono <strong>in</strong> commercio ed è stato realizzato <strong>un</strong> laboratorio per produrre anche<br />
formaggio con il latte <strong>di</strong> pecora sambucana), l’<strong>in</strong><strong>di</strong>viduazione <strong>di</strong> nuovi canali commerciali: la carne <strong>di</strong> agnello sambucano<br />
<strong>un</strong> tempo era reperibile solo nelle macellerie della valle, ora si trova anche <strong>in</strong> <strong>un</strong>a catena della grande <strong>di</strong>stribuzione e <strong>in</strong><br />
<strong>di</strong>verse macellerie. I ristoratori locali, ma anche molti ristoratori piemontesi la propongono a prezzi <strong>in</strong>teressanti. È stata<br />
v<strong>in</strong>cente, <strong>in</strong> particolare, la realizzazione <strong>di</strong> <strong>un</strong>a cooperativa – Lou Barmaset – che si occupa della macellazione dei capi, <strong>di</strong><br />
garantire la tracciabilità e <strong>di</strong> collocare le carni a prezzi vantaggiosi.<br />
32<br />
Crescono molto tutte le componenti, <strong>in</strong><br />
particolare allevamento (scala agroambientale) e<br />
relazioni esterne (scala socioculturale) e sviluppo<br />
(scala economica).
Asiago stravecchio – Italia, Veneto anno <strong>di</strong> avvio 2000<br />
L’Asiago stravecchio si fa <strong>in</strong> montagna, con il latte delle vacche al pascolo sugli alpeggi. Il Presi<strong>di</strong>o ri<strong>un</strong>isce <strong>un</strong> gruppo <strong>di</strong><br />
produttori che lavorano solo il latte estivo e producono <strong>un</strong> asiago <strong>in</strong>vecchiato almeno 18 mesi.<br />
Sviluppo<br />
Energia<br />
trasformazione<br />
Efficienza<br />
Allevamento animale<br />
Uso del prodotto<br />
100<br />
80<br />
60<br />
40<br />
20<br />
0<br />
Territorio<br />
Relazioni <strong>in</strong>terne<br />
Relazioni esterne<br />
Bio<strong>di</strong>versitˆ<br />
Storia, cultura, legame<br />
con il territorio<br />
T-1 T-0<br />
In questi <strong>di</strong>eci anni <strong>di</strong> attività del Presi<strong>di</strong>o, <strong>Slow</strong> <strong>Food</strong> ha promosso <strong>un</strong>a rifl essione sull’importanza della salvaguar<strong>di</strong>a degli<br />
alpeggi e del recupero della tra<strong>di</strong>zione dell’<strong>in</strong>vecchiamento <strong>di</strong> questo formaggio, che raggi<strong>un</strong>ge i 18 mesi <strong>di</strong> stagionatura<br />
e che, nel 2000, stava letteralmente scomparendo. La necessità <strong>di</strong> confrontarsi ha sp<strong>in</strong>to i produttori a <strong>in</strong>contrarsi, stabilire<br />
<strong>un</strong>a <strong>di</strong>alettica costruttiva con il consorzio della Dop (che <strong>in</strong>izialmente aveva <strong>un</strong>a posizione critica nei confronti del Presi<strong>di</strong>o)<br />
e Confronto acquisire <strong>un</strong>a T0 maggiore - T1 delle consapevolezza tre scale con del peso valore 100 <strong>di</strong> per questa la scala tra<strong>di</strong>zione produttiva. Grazie al Presi<strong>di</strong>o, l’altopiano <strong>di</strong> Asia-<br />
Scoioculturale, 100 per la scala Agroambientale e 100 per la<br />
go scala ha riaffermato Economica. il proprio La sostenibilitˆ legame con massima la produzione pari casearia a 300 e l’Asiago stravecchio ha attirato l’attenzione dei me<strong>di</strong>a<br />
nazionali e <strong>in</strong>ternazionali. (100+100+100)<br />
Tutto ciò ha determ<strong>in</strong>ato <strong>un</strong>a crescita della <strong>sostenibilità</strong> socioculturale, che è triplicata.<br />
Uso del prodotto<br />
Sul piano agroambientale 100 non ci sono gran<strong>di</strong> cambiamenti perché – come nel caso <strong>di</strong> tutti i prodotti d’alpeggio – il progetto<br />
nasce per valorizzare Efficienza <strong>un</strong>a pratica <strong>di</strong> allevamento Relazioni <strong>in</strong>terne<br />
80<br />
già virtuosa <strong>di</strong> per sé. Il miglioramento è soprattutto legato all’impegno<br />
ass<strong>un</strong>to dai produttori a scegliere, 60 per l’<strong>in</strong>tegrazione del pascolo, mangimi privi <strong>di</strong> Ogm.<br />
T-0<br />
Per quel Sviluppo che riguarda la scala 40 economica, il numero Relazioni <strong>di</strong> produttori esterne non ha subito gran<strong>di</strong> evoluzioni negli anni, ma è cresciuta<br />
T-1<br />
la quantità <strong>di</strong> prodotto (che 20 oggi si attesta <strong>in</strong>torno alle 1000 forme l’anno) e si è registrato <strong>un</strong> ampliamento delle strutture<br />
aziendali. Il prezzo <strong>di</strong> ven<strong>di</strong>ta 0 è salito, ma mancano ancora alleanze commerciali <strong>in</strong> grado <strong>di</strong> <strong>in</strong>cidere <strong>in</strong> modo sensibile<br />
Storia, cultura, legame<br />
Energia sulla <strong>sostenibilità</strong> economica.<br />
con il territorio<br />
Fig. - ASIAGO STRAVECCHIO (Italia)Crescita importante delle<br />
componenti della scala socioculturale ed agroambientale.<br />
u<br />
100<br />
90<br />
80<br />
70<br />
60<br />
50<br />
40<br />
30<br />
20<br />
10<br />
0<br />
bitto Socioculturale storico – Italia, Agroambientale lombar<strong>di</strong>a Economica<br />
anno <strong>di</strong> avvio 2003<br />
trasformazione<br />
Bio<strong>di</strong>versitˆ<br />
Il Presi<strong>di</strong>o valorizza la produzione scala <strong>di</strong> questo formaggio <strong>in</strong> alpeggio e tutela <strong>un</strong>a serie <strong>di</strong> pratiche tra<strong>di</strong>zionali: dalla<br />
monticazione Allevamento delle animale capre orobiche, Territorio al pascolo turnato o razionato, dalla m<strong>un</strong>gitura manuale all’utilizzo degli antichi calècc<br />
T-1 T-0<br />
<strong>in</strong> pietra: baite <strong>di</strong> lavorazione it<strong>in</strong>erante.<br />
Fig. - BAGOSS <strong>di</strong> BAGOLINO (Italia) Le componenti <strong>in</strong> crescita sono<br />
Efficienza<br />
Relazioni <strong>in</strong>terne<br />
relative alle relazioni <strong>in</strong>terne 80 ed esterne e alle tecniche <strong>di</strong><br />
trasformazione.<br />
Sviluppo<br />
Energia<br />
trasformazione<br />
Il Presi<strong>di</strong>o ha co<strong>in</strong>volto <strong>un</strong> importante numero <strong>di</strong> giovani nel lavoro <strong>in</strong> alpeggio: <strong>di</strong>versi fi gli dei produttori hanno deciso <strong>di</strong><br />
rimanere <strong>in</strong> azienda e <strong>di</strong> cont<strong>in</strong>uare a fare il formaggio, compresa <strong>un</strong>a casara giovanissima, che ha 18 anni. Le forme più<br />
BITTO STORICO<br />
Allevamento animale<br />
Uso del prodotto<br />
100<br />
60<br />
40<br />
20<br />
0<br />
Territorio<br />
Relazioni esterne<br />
Bio<strong>di</strong>versitˆ<br />
t1 t0<br />
Storia, cultura, legame con<br />
il territorio<br />
t1 t0<br />
33<br />
Crescono molto tutte le componenti, <strong>in</strong><br />
particolare allevamento (scala agroambientale) e<br />
relazioni esterne (scala socioculturale).<br />
Le performance <strong>di</strong> tutte le componenti su tutte<br />
le scale sono molto elevate e raggi<strong>un</strong>gono, nella<br />
maggior parte dei casi, il p<strong>un</strong>teggio massimo.
u<br />
100<br />
stagionate <strong>di</strong> bitto sono spesso premiate <strong>in</strong> occasione <strong>di</strong> concorsi. Le relazioni tra i produttori sono fortissime, grazie ad<br />
anni <strong>di</strong> battaglie sostenute dall’associazione Valli del Bitto che li ha ri<strong>un</strong>iti per affermare la storicità del loro formaggio e<br />
la necessità <strong>di</strong> <strong>di</strong>st<strong>in</strong>guersi dalla produzione <strong>di</strong> altre valli, fatte con il latte <strong>di</strong> vacche alimentate anche con mangimi. A <strong>di</strong>eci<br />
anni dall’avvio del Presi<strong>di</strong>o, i produttori del bitto storico possono vantare <strong>un</strong>a fitta rete <strong>di</strong> relazioni esterne che li sostiene<br />
non solo per la commercializzazione. La stessa società che gestisce la stagionatura collettiva del bitto storico è composta<br />
da soci simpatizzanti che non solo acquistano il formaggio, ma sostengono anche la gestione della loro casera.<br />
Le componenti che esprimono la <strong>sostenibilità</strong> agroambientale crescono molto e rapidamente, grazie a <strong>un</strong> <strong>di</strong>scipl<strong>in</strong>are <strong>di</strong><br />
produzione che prevede il rispetto <strong>di</strong> meto<strong>di</strong> <strong>di</strong> lavorazione del latte tra<strong>di</strong>zionali, alimentazione naturale sui pascoli, pascolo<br />
turnato, conservazione delle razze autoctone <strong>di</strong> vacche e <strong>di</strong> capre, oltre a prevedere l’esclusione assoluta <strong>di</strong> fermenti e<br />
<strong>di</strong> mangimi Confronto sui pascoli. T0 - I T1 pr<strong>in</strong>cipali delle tre contributi scale con alla peso scala 100 della per <strong>sostenibilità</strong> la scala economica sono dati dalla realizzazione <strong>di</strong> <strong>un</strong>a<br />
Scoioculturale, 100 per la scala Agroambientale e 100 per la<br />
struttura per scala la Economica. stagionatura La collettiva sostenibilitˆ (alla quale massima i produttori pari conferiscono a 300 il 50% della produzione) dall’acquisizione <strong>di</strong><br />
autonomia nella ven<strong>di</strong>ta del bitto (100+100+100) (prima del Presi<strong>di</strong>o i produttori vendevano a gran<strong>di</strong> commercianti/aff<strong>in</strong>atori), dal miglioramento<br />
qualitativo del prodotto (che viene stagionato dopo <strong>un</strong>’attenta selezione delle forme migliori) e anche dallo<br />
sviluppo <strong>di</strong> proposte commerciali creative (chi vuole <strong>un</strong>a forma <strong>di</strong> bitto può chiedere <strong>un</strong> marchio a fuoco personalizzato,<br />
oppure può usare la casera come <strong>un</strong>a banca del formaggio, comprando <strong>un</strong>a forma fresca e lasciandola <strong>in</strong> stagionatura per<br />
T-0<br />
ritirarla più avanti o rivenderla al Presi<strong>di</strong>o). La lieve flessione del numero dei T-1 produttori (da 16 a 14) è compensata dalla<br />
crescita del prezzo, che migliora, non solo come prezzo al kg, ma anche perché il meccanismo della stagionatura collettiva<br />
e della società che la gestisce, alla quale aderisce anche l’associazione dei malgari, fa si che alla f<strong>in</strong>e <strong>di</strong> ogni anno i produttori<br />
percepiscano utili.<br />
90<br />
80<br />
70<br />
60<br />
50<br />
40<br />
30<br />
20<br />
10<br />
0<br />
Socioculturale Agroambientale Economica<br />
Maiale euskal txerria – Spagna anno <strong>di</strong> avvio 2004<br />
scala<br />
La euskal txerria è l’<strong>un</strong>ica razza su<strong>in</strong>a autoctona dei Paesi Baschi sopravvissuta. Corta <strong>di</strong> gambe, con <strong>un</strong> profilo buffo,<br />
orecchioni penduli e macchie nere sulla testa e i posteriori, vive libera mangiando ghiande, castagne, nocciole, erba.<br />
Sviluppo<br />
Energia<br />
trasformazione<br />
Efficienza<br />
Allevamento animale<br />
Uso del prodotto<br />
100<br />
80<br />
60<br />
40<br />
20<br />
0<br />
Territorio<br />
Relazioni <strong>in</strong>terne<br />
Relazioni esterne<br />
Bio<strong>di</strong>versitˆ<br />
Storia, cultura, legame<br />
con il territorio<br />
T-1 T-0<br />
t1 t0<br />
I valori che <strong>in</strong>fluenzano la scala socioculturale sono ottimi, grazie agli importanti passi avanti realizzati <strong>in</strong> questi anni: quattro<br />
giovani (sotto i 35 anni) hanno <strong>in</strong>trapreso la produzione; il Presi<strong>di</strong>o ha ottimi rapporti con gli enti locali e la rete <strong>Slow</strong><br />
<strong>Food</strong> (compresi altri <strong>Presì<strong>di</strong></strong> da cui acquista materie prime: sale <strong>di</strong> Añana e pepe <strong>di</strong> Rimbas), partecipa a numerose <strong>in</strong>iziative<br />
(fiere nazionali e <strong>in</strong>ternazionali, visite guidate nelle aziende per le scuole e le associazioni della terza età, stage per gli<br />
studenti dell’Università <strong>di</strong> Scienze Gastronomiche…) ed è oggetto <strong>di</strong> grande attenzione da parte dei me<strong>di</strong>a (sono apparsi<br />
servizi sull’euskal txerria sulla stampa locale, nazionale, <strong>in</strong>ternazionale e su televisioni spagnole) I produttori, <strong>in</strong>oltre, hanno<br />
recuperato antichi e<strong>di</strong>fici (lavatoi, pozzi…) e hanno trasformato <strong>un</strong>a piccola cant<strong>in</strong>a <strong>in</strong> tkoko (piccolo bar) per ricevere le<br />
visite e degustare i prodotti. La euskal txerria è l’<strong>un</strong>ica razza su<strong>in</strong>a basca sopravvissuta e il lavoro per il suo recupero è<br />
<strong>in</strong>iziato già nel 1997. Il Presi<strong>di</strong>o ha semplicemente portato avanti e rafforzato <strong>un</strong> lavoro già <strong>in</strong> corso, che prevede anche la<br />
promozione <strong>di</strong> <strong>un</strong>a forma <strong>di</strong> allevamento estensivo (all’aperto, con <strong>un</strong>’alimentazione naturale, a base <strong>di</strong> ghiande, castagne,<br />
nocciole, erba, cereali…). I valori della scala agroambientale, qu<strong>in</strong><strong>di</strong>, sono già elevati all’<strong>in</strong>izio del percorso. Migliora ancora<br />
la componente energia, grazie al ricorso alle energie r<strong>in</strong>novabili (due produttori <strong>in</strong>troducono il fotovoltaico) e al ricorso ad<br />
<strong>un</strong>a confezione com<strong>un</strong>e <strong>di</strong> cartone riciclato.<br />
Salgono molti valori della scala economica: aumentano il numero dei capi (da 100 a 450), il numero dei produttori (da 1<br />
a 6), si <strong>di</strong>versifica il mercato del prodotto (ora venduto anche a livello <strong>in</strong>ternazionale, a negozi specializzati e alla grande<br />
34<br />
Crescita considerevole <strong>di</strong> quasi tutte le<br />
componenti <strong>di</strong> tutte e tre le scale. Diversi valori<br />
della scala agroambientale erano già buoni<br />
all’avvio del Presi<strong>di</strong>o.
u<br />
90<br />
80<br />
70<br />
60<br />
50<br />
40<br />
30<br />
20<br />
10<br />
0<br />
<strong>di</strong>stribuzione) e si registrano <strong>di</strong>verse migliorie strutturali (nuove stalle, cant<strong>in</strong>a <strong>di</strong> stagionatura, sala accoglienza per le<br />
visite…). Non migliora, <strong>in</strong>vece, il prezzo, che però è già su livelli accettabili (nonostante i produttori soffrano il r<strong>in</strong>caro dei<br />
prezzi dei cereali).<br />
Saras Socioculturale del fen – Italia, Agroambientale Piemonte Economica<br />
anno <strong>di</strong> avvio 2000<br />
Saras <strong>in</strong> <strong>di</strong>aletto signifi ca ricotta. scala Dall’esigenza <strong>di</strong> trasportare questa ricotta prodotta sugli alpeggi della val Pellice nacque<br />
l’abitud<strong>in</strong>e <strong>di</strong> avvolgere le forme nel fi eno. Di qui il nome storico del lattic<strong>in</strong>o: saras del fen.<br />
Sviluppo<br />
Energia<br />
Efficienza<br />
trasformazione<br />
Allevamento animale<br />
Uso del prodotto<br />
100<br />
80<br />
60<br />
40<br />
20<br />
0<br />
Territorio<br />
Relazioni <strong>in</strong>terne<br />
Relazioni esterne<br />
Storia, cultura, legame<br />
con il territorio<br />
Bio<strong>di</strong>versitˆ<br />
La qualità organolettica è migliorata grazie a più effi caci forme <strong>di</strong> conservazione. Molti giovani hanno cont<strong>in</strong>uato l’attività<br />
paterna e le relazioni fra i produttori si sono rafforzate, grazie al Presi<strong>di</strong>o, ma anche a <strong>un</strong> importante lavoro <strong>di</strong> valorizzazione<br />
dei SAIRAS prodotti DAL locali FEN svolto dalla Prov<strong>in</strong>cia <strong>di</strong> Tor<strong>in</strong>o; il Presi<strong>di</strong>o ha <strong>un</strong>a propria associazione e <strong>un</strong> marchio <strong>di</strong> prodotto. Sono<br />
signifi cative anche le relazioni con gli enti locali, <strong>in</strong> particolare con la locale com<strong>un</strong>ità montana. Tutto ciò ha contribuito al<br />
miglioramento della <strong>sostenibilità</strong> socioculturale.<br />
L’<strong>in</strong>troduzione <strong>di</strong> sistemi <strong>di</strong> produzione <strong>di</strong> energie da fonti r<strong>in</strong>novabili (pannelli solari e impianti fotovoltaici nelle malghe), il<br />
mantenimento <strong>di</strong> forme <strong>di</strong> transumanza e la buona gestione delle mandrie nel periodo <strong>in</strong>vernale (quando gli animali sono<br />
nutriti con alimenti <strong>di</strong> qualità e fi eno <strong>in</strong> buona parte locale) hanno contribuito a <strong>in</strong>crementare nettamente la <strong>sostenibilità</strong><br />
agroambientale. Malgrado non sia stato registrato <strong>un</strong> aumento del numero <strong>di</strong> capi e degli allevatori, l’<strong>in</strong><strong>di</strong>viduazione <strong>di</strong> nuovi<br />
canali commerciali ha contribuito sensibilmente alla crescita della <strong>sostenibilità</strong> economica. In particolare, il saras ha avuto<br />
<strong>un</strong> grande impulso grazie alla creazione <strong>di</strong> molti mercat<strong>in</strong>i <strong>di</strong> produttori e alla ven<strong>di</strong>ta presso Eataly che ha de<strong>di</strong>cato <strong>un</strong>a<br />
particolare attenzione ai prodotti del tor<strong>in</strong>ese e, <strong>in</strong> generale, ai <strong>Presì<strong>di</strong></strong> del Piemonte. Questo è forse <strong>un</strong>o dei <strong>Presì<strong>di</strong></strong> <strong>in</strong> cui la<br />
s<strong>in</strong>ergia tra <strong>Slow</strong> <strong>Food</strong>, enti pubblici locali, associazione dei produttori e commercializzatori ha trovato migliore espressione.<br />
La sperimentazione <strong>di</strong> nuovi mo<strong>di</strong> per proporre il saras, soprattutto grazie allo stimolo <strong>di</strong> chef molto noti e appassionati, ha<br />
aiutato molto il saras, che oggi è molto presente nella cuc<strong>in</strong>a della prov<strong>in</strong>cia. Anche la red<strong>di</strong>tività è aumentata.<br />
Agnello d’Alpago – Italia, Veneto anno <strong>di</strong> avvio 2000<br />
Di taglia me<strong>di</strong>o-piccola, è <strong>un</strong>a razza autoctona senza corna e con orecchie piccol<strong>in</strong>e. È allevata allo stato brado o semibrado<br />
e ha <strong>un</strong>a carne tenerissima, con <strong>un</strong> giusto equilibrio fra grasso e magro e sentori <strong>di</strong> erbe aromatiche.<br />
Sviluppo<br />
Energia<br />
Efficienza<br />
Sviluppo<br />
Energia<br />
Uso del prodotto Uso del prodotto<br />
100<br />
Efficienza<br />
80 Relazioni<br />
Relazioni<br />
<strong>in</strong>terne<br />
<strong>in</strong>terne<br />
100<br />
80<br />
60<br />
40<br />
20<br />
0<br />
trasformazione<br />
Allevamento animale Allevamento animale<br />
Territorio<br />
Relazioni esterne<br />
Relazioni esterne<br />
Storia, cultura, legame<br />
con il territorio<br />
Storia, cultura,<br />
legame con il<br />
territorio<br />
Bio<strong>di</strong>versitˆ<br />
Bio<strong>di</strong>versitˆ Territorio<br />
t1 t0<br />
T-1 T-0<br />
T-1 T-0<br />
Fig. - ASIAGO STRAVECCHIO (Italia)Crescita importante delle<br />
Fig. componenti - AGNELLO della D'ALPAGO scala socioculturale (Italia) Crescita ed agroambientale.<br />
importante delle 35 componenti<br />
relative alla scala socioculturale.<br />
60<br />
40<br />
20<br />
0<br />
t1 t0<br />
T-0<br />
T-1<br />
Crescono <strong>in</strong> modo signifi cativo le componenti<br />
della scala socioculturale (soprattutto relazioni<br />
<strong>in</strong>terne ed esterne, uso del prodotto) e alc<strong>un</strong>e<br />
componenti della scala agroambientale (territorio<br />
ed energia).<br />
Crescita importante delle componenti relative alla<br />
scala socioculturale (soprattutto uso del prodotto<br />
e relazioni esterne); aumento <strong>in</strong>teressante della<br />
componente allevamento (scala agroambientale)
u<br />
100<br />
Sul piano socioculturale, la crescita è dovuta alla <strong>di</strong>versificazione <strong>di</strong> uso del prodotto (legato alla proposta <strong>di</strong> capi <strong>di</strong> abbigliamento<br />
<strong>in</strong> lana alpagota) e al rafforzamento delle relazioni <strong>in</strong>terne tra gli allevatori, che sono coesi e si confrontano<br />
nell’ambito dell’associazione, ma anche ai benefici derivanti dalle molte relazioni esterne create da <strong>Slow</strong> <strong>Food</strong> con la sua<br />
rete <strong>in</strong>ternazionale Confronto e T0 con - la T1 rete delle dell’Alleanza tre scale con tra i cuochi peso 100 e i <strong>Presì<strong>di</strong></strong> per la <strong>Slow</strong> scala <strong>Food</strong>.<br />
L’<strong>in</strong>troduzione Scoioculturale, <strong>di</strong> forme <strong>di</strong> 100 alpeggio per la e transumanza scala Agroambientale è la componente e 100 che per determ<strong>in</strong>a la l’<strong>in</strong>cremento della <strong>sostenibilità</strong> agroambientale,<br />
il scala cui dato, Economica. tuttavia, è La <strong>in</strong>fluenzato sostenibilitˆ negativamente massima dall’adozione pari a 300 <strong>di</strong> forme <strong>di</strong> packag<strong>in</strong>g poco sostenibili (pellicole<br />
(100+100+100)<br />
sottovuoto non compostabili).<br />
L’importante crescita della <strong>sostenibilità</strong> economica è legata pr<strong>in</strong>cipalmente alla <strong>di</strong>versificazione dei mercati: da prodotto<br />
esclusivamente locale, legato all’Alpago (cioè a pochi com<strong>un</strong>i vic<strong>in</strong>o a Bell<strong>un</strong>o), grazie al lavoro <strong>di</strong> com<strong>un</strong>icazione svolto<br />
da alc<strong>un</strong>i chef <strong>di</strong> fama (ristoranti La Dolada e San Lorenzo), l’agnello d’Alpago T-0 è riuscito a superare i conf<strong>in</strong>i prov<strong>in</strong>ciali<br />
e ora è riconosciuto come <strong>un</strong>a delle migliori razze ov<strong>in</strong>e da carne del nostro Paese. T-1 La valorizzazione è stata eccellente e<br />
la promozione presso la ristorazione <strong>in</strong>ternazionale e italiana ottima. L’organizzazione degli allevatori nell’associazione<br />
Fardjma, <strong>di</strong> cui fanno parte anche i cuochi che <strong>in</strong> questi anni hanno promosso la razza, è migliorata <strong>in</strong> seguito alla nascita<br />
<strong>di</strong> <strong>un</strong>a cooperativa <strong>di</strong> commercializzazione, che ha convenzionato <strong>un</strong> buon numero <strong>di</strong> p<strong>un</strong>ti ven<strong>di</strong>ta e che sta valorizzando<br />
0 anche le lane, <strong>in</strong> collaborazione con <strong>un</strong> lanificio storico locale.<br />
90<br />
80<br />
70<br />
60<br />
50<br />
40<br />
30<br />
20<br />
10<br />
Socioculturale Agroambientale Economica<br />
branza de burduf dei monti bucegi – romania anno <strong>di</strong> avvio 2007<br />
È il formaggio simbolo della Romania e si ottiene lavorando il cas, <strong>un</strong> altro formaggio ov<strong>in</strong>o fresco. L’impasto, dopo la<br />
fermentazione, è avvolto da corteccia <strong>di</strong> p<strong>in</strong>o oppure riposto nella vescica del maiale.<br />
Sviluppo<br />
Energia<br />
trasformazione<br />
Efficienza<br />
Allevamento animale<br />
Uso del prodotto<br />
100<br />
80<br />
60<br />
40<br />
20<br />
0<br />
scala<br />
Territorio<br />
Relazioni <strong>in</strong>terne<br />
Relazioni esterne<br />
Bio<strong>di</strong>versitˆ<br />
Storia, cultura, legame<br />
con il territorio<br />
T-1 T-0<br />
t1 t0<br />
La situazione <strong>di</strong> partenza era molto complessa per questo formaggio <strong>di</strong> malga, perché ness<strong>un</strong>o dei produttori aveva autorizzazioni<br />
BRANZA sanitarie DE BURDOF per produrre DEI MONTI e vendere. BUCEGI I valori della scala socioculturale sono nettamente migliorati: ora esiste <strong>un</strong><br />
gruppo <strong>di</strong> produttori che <strong>di</strong>alogano fra <strong>di</strong> loro, si confrontano, ricevono l’assistenza tecnica <strong>di</strong> alc<strong>un</strong>i veter<strong>in</strong>ari e vendono<br />
il formaggio con <strong>un</strong>’etichetta com<strong>un</strong>e; è stato ristrutturato <strong>un</strong> locale <strong>di</strong> stagionatura com<strong>un</strong>e (regolarmente registrato<br />
dalle autorità sanitarie locali) e il Presi<strong>di</strong>o ha buoni rapporti con gli enti pubblici. Dal p<strong>un</strong>to <strong>di</strong> vista agroambientale la<br />
situazione <strong>di</strong> partenza era già buona (grazie all’allevamento sostenibile e all’alimentazione naturale degli animali), ma va<br />
segnalato l’importante ruolo <strong>di</strong> questo Presi<strong>di</strong>o per la tutela della realtà pastorale e della produzione <strong>di</strong> malga (che rischia<br />
<strong>di</strong> scomparire <strong>in</strong> tutta la Romania, <strong>in</strong>seguendo <strong>un</strong>a mal<strong>in</strong>tesa modernizzazione). Il locale <strong>di</strong> stagionatura ristrutturato<br />
dal referente del Presi<strong>di</strong>o e messo a <strong>di</strong>sposizione <strong>di</strong> tutti, <strong>in</strong>oltre, è <strong>in</strong> parte ricavato dalla roccia della montagna, <strong>in</strong> parte<br />
e<strong>di</strong>ficato <strong>in</strong> pietra, nel rispetto del paesaggio. Sulla scala economica, sale il numero dei produttori (che acquisiscono <strong>un</strong><br />
potere contrattuale prima <strong>in</strong>esistente), crescono le quantità prodotte (da 3 a 7,5 tonnellate), ma soprattutto, il branza de<br />
burduf è f<strong>in</strong>almente <strong>un</strong> prodotto riconosciuto, che può essere venduto legalmente, sul mercato locale e nelle fiere nazionali<br />
e <strong>in</strong>ternazionali.<br />
36<br />
Tutte le componenti relative alle tre scale<br />
hanno valori elevati. In tre casi particolarmente:<br />
trasformazione, bio<strong>di</strong>versità (scala<br />
agroambientale), relazioni esterne (scala<br />
socioculturale).
Cacioricotta del Cilento – Italia, Campania anno <strong>di</strong> avvio 2002<br />
In Cilento con il latte delle capre si produce <strong>un</strong> lattic<strong>in</strong>o molto particolare: il cacioricotta. Il nome deriva dalla tecnica <strong>di</strong><br />
coagulazione del latte, <strong>in</strong> parte presamica (caratteristica del formaggio o cacio) e <strong>in</strong> parte termica (caratteristica della ricotta).<br />
Sviluppo<br />
Energia<br />
trasformazione<br />
Efficienza<br />
Allevamento animale<br />
Uso del prodotto<br />
100<br />
80<br />
60<br />
40<br />
20<br />
0<br />
Territorio<br />
Relazioni <strong>in</strong>terne<br />
Relazioni esterne<br />
Bio<strong>di</strong>versitˆ<br />
Storia, cultura, legame<br />
con il territorio<br />
T-1 T-0<br />
La scala socioculturale ha valori estremamente positivi grazie al rafforzamento delle relazioni <strong>in</strong>terne (tra i produttori) ed<br />
esterne<br />
Confronto<br />
e, soprattutto,<br />
T0 - T1<br />
alla<br />
delle<br />
<strong>di</strong>versifi<br />
tre scale<br />
cazione<br />
con<br />
nell’uso<br />
peso 100<br />
del prodotto:<br />
per la scala<br />
<strong>in</strong> passato era <strong>un</strong> formaggio prevalentemente da grattu-<br />
Fig. CACIORICOTTA<br />
gia, mentre oggi<br />
DEL<br />
si consuma<br />
CILENTO<br />
più<br />
(Italia)<br />
fresco, grazie<br />
Le componenti<br />
all’<strong>in</strong><strong>di</strong>viduazione<br />
che crescono<br />
Scoioculturale, 100 per la scala Agroambientale e 100 per <strong>di</strong> nuove la forme <strong>di</strong> conservazione (con il freddo).<br />
maggiorma“ ente sono quelle relative alla scala socioculturale.<br />
Pochi, scala anche Economica. se signifi cativi, La i sostenibilitˆ progressi relativi massima alla <strong>sostenibilità</strong> pari a agroambientale: 300 <strong>un</strong> produttore ha ottenuto la certifi cazione<br />
100<br />
biologica e <strong>un</strong> secondo l’ha (100+100+100)<br />
90<br />
richiesta; alc<strong>un</strong>i allevano capi della locale popolazione capr<strong>in</strong>a cilentana; tutti usano mangimi<br />
80 solo quando è <strong>in</strong><strong>di</strong>spensabile perché manca il pascolo, e <strong>in</strong> ogni caso ricorrono a mangimi Ogm free. Un elemento pena-<br />
70 lizzante è l’impiego del sottovuoto, Uso del prodotto anche per la conservazione del prodotto.<br />
u<br />
60<br />
50<br />
40<br />
30<br />
20<br />
10<br />
100<br />
La <strong>sostenibilità</strong> Efficienza economica migliora nettamente. Relazioni Prima <strong>in</strong>terne del Presi<strong>di</strong>o non esistevano produttori con aziende a norma, <strong>in</strong><br />
T-0<br />
80<br />
grado <strong>di</strong> rifornire il mercato: oggi, <strong>in</strong>vece, i produttori del Presi<strong>di</strong>o (passati T-1 da 3 a 6) hanno realizzato laboratori a norma e<br />
60<br />
allestito celle <strong>di</strong> stagionatura. La quantità del prodotto messo sul mercato è aumentata nettamene (da 0 a 21 000 pezzi),<br />
Sviluppo<br />
40<br />
Relazioni esterne<br />
con <strong>un</strong> conseguente ampliamento dei canali <strong>di</strong> ven<strong>di</strong>ta (il cacioricotta è venduto <strong>in</strong> tutto il centro-sud Italia, con alc<strong>un</strong>e<br />
20<br />
forniture anche al nord). Va segnalata, tuttavia, la <strong>di</strong>ffi coltà <strong>di</strong> ampliare greggi e pascoli per via dei limiti imposti dal Parco<br />
Nazionale del Cilento. 0<br />
0<br />
Storia, cultura, legame<br />
Energia<br />
Socioculturale Agroambientale Economica con il territorio<br />
Capr<strong>in</strong>o delle Jamtland scala stagionato <strong>in</strong> grotta – Svezia anno <strong>di</strong> avvio 2007<br />
In pochi trasformazione alpeggi e <strong>in</strong> alc<strong>un</strong>e fattorie delle regioni Bio<strong>di</strong>versitˆ montane della Svezia centrale si produce <strong>un</strong> particolare capr<strong>in</strong>o a latte<br />
crudo, affi nato <strong>in</strong> antiche grotte <strong>di</strong> pietra.<br />
Allevamento animale<br />
Sviluppo<br />
Uso del prodotto<br />
100<br />
80<br />
60<br />
Territorio<br />
T-1 T-0<br />
Fig. CAPRINO DELLO JAMTLAND 40 (Svezia) Crescita notevole della scala<br />
socioculturale e <strong>di</strong> quella agroambientale 20 <strong>in</strong> particolar modo per le<br />
componenti relative alle tecniche <strong>di</strong> allevamento e <strong>di</strong> trasformazione.<br />
Energia<br />
trasformazione<br />
Efficienza<br />
Allevamento animale<br />
0<br />
Territorio<br />
Relazioni <strong>in</strong>terne<br />
Relazioni esterne<br />
Bio<strong>di</strong>versitˆ<br />
t1 t0<br />
Storia, cultura, legame con<br />
il territorio<br />
t1 t0<br />
Il capr<strong>in</strong>o stagionato <strong>in</strong> grotta è <strong>un</strong>a produzione tipica della Svezia centrale, ma negli anni il numero dei produttori e delle<br />
CAPRINO capre allevate DELLO era JAMTLAND <strong>di</strong>m<strong>in</strong>uito drasticamente. Il Presi<strong>di</strong>o è nato per salvare questo formaggio dall’est<strong>in</strong>zione e preservare la<br />
sua versione migliore (fatta con latte <strong>di</strong> animali al pascolo e stagionata almeno 6 o 7 mesi nelle grotte). I valori della scala<br />
socioculturale sono migliorati grazie alla maggiore <strong>di</strong>ffusione del consumo (ora si trova non solo nei luoghi <strong>di</strong> produzione,<br />
37<br />
Le componenti <strong>in</strong> crescita sono quelle relative<br />
alla scala socioculturale (<strong>in</strong> particolare uso del<br />
prodotto e relazioni esterne). In misura m<strong>in</strong>ore,<br />
crescono anche le componenti allevamento e<br />
trasformazione (scala agroambientale).<br />
Crescita importante delle componenti relative<br />
alla scala socioculturale (<strong>in</strong> particolare relazioni<br />
esterne e <strong>in</strong>terne) e <strong>di</strong> quelle relative alla scala<br />
agroambientale (<strong>in</strong> particolare allevamento e<br />
trasformazione).
culatello<br />
ma anche a Stoccolma, <strong>in</strong> alc<strong>un</strong>i ristoranti), al <strong>di</strong>alogo costante fra i produttori (anche se non è ancora nata <strong>un</strong>’associazione<br />
formale), alle numerose <strong>in</strong>iziative <strong>di</strong> formazione (sulla lavorazione del latte crudo e la stagionatura), agli ottimi rapporti con<br />
istituzioni ed enti locali (<strong>in</strong> particolare il centro nazionale svedese per le produzioni alimentari artigianali Eldrimmer), alla<br />
grande attenzione che la stampa sta de<strong>di</strong>cando a questa realtà, alla partecipazione dei produttori a numerose <strong>in</strong>iziative<br />
(eventi nazionali e <strong>in</strong>ternazionali, attività <strong>di</strong>dattiche per le scuole). La <strong>sostenibilità</strong> agroambientale era già buona al T0, ma<br />
si trattava <strong>di</strong> <strong>un</strong> prodotto ad alto rischio <strong>di</strong> scomparsa: la nascita del Presi<strong>di</strong>o ha garantito la sua sopravvivenza (e <strong>in</strong>sieme<br />
al formaggio, sta cercando <strong>di</strong> tutelare la razza capr<strong>in</strong>a lantras svensk, la relativa forma <strong>di</strong> allevamento – al pascolo – e la<br />
stagionatura <strong>in</strong> grotta). Grazie ad <strong>un</strong> progetto regionale del centro Eldrimmer, <strong>in</strong>oltre, sono stati recuperati circa 20 saeter<br />
(tra<strong>di</strong>zionali fattorie <strong>in</strong> alpeggio). Non si registrano nette variazioni sulla scala economica (stesso numero <strong>di</strong> produttori,<br />
stesse quantità prodotte), ad eccezione del prezzo (più rem<strong>un</strong>erativo per i produttori) e della maggiore <strong>di</strong>versifi cazione dei<br />
mercati (il 20% del formaggio, ad esempio, ora è venduto a ristoranti).<br />
Culatello <strong>di</strong> Zibello – Italia, Emilia romagna anno <strong>di</strong> avvio 2001<br />
È <strong>un</strong>o dei salumi più nobili della norc<strong>in</strong>eria italiana sia per la tecnica <strong>di</strong> lavorazione, l<strong>un</strong>ga e delicata, sia perché viene<br />
prodotto con la parte più pregiata del su<strong>in</strong>o, la noce della coscia.<br />
Sviluppo<br />
Energia<br />
trasformazione<br />
Efficienza<br />
Allevamento animale<br />
Uso del prodotto<br />
100<br />
80<br />
60<br />
40<br />
20<br />
0<br />
Territorio<br />
Relazioni <strong>in</strong>terne<br />
Relazioni esterne<br />
Bio<strong>di</strong>versitˆ<br />
Storia, cultura, legame<br />
con il territorio<br />
T-1 T-0<br />
t1 t0<br />
Tutte le componenti della scala socioculturale al T1 superano la soglia limite, con valori massimi legati al rafforzamento<br />
delle relazioni esterne e <strong>in</strong>terne: il Presi<strong>di</strong>o partecipa a numerosi eventi e manifestazioni e il prodotto, oggi, è conosciuto<br />
i tutto il mondo come <strong>un</strong>a delle pr<strong>in</strong>cipali eccellenze italiane. In questi anni è stato fatto <strong>un</strong> grande sforzo per <strong>di</strong>st<strong>in</strong>guere<br />
i produttori tra<strong>di</strong>zionali nell’ambito della Dop (al cui <strong>in</strong>terno prevalgono produttori <strong>in</strong>dustriali). Il ruolo degli anziani è<br />
stato cruciale per affermare l’autentica tecnica tra<strong>di</strong>zionale del culatello storico, ma ora anche <strong>di</strong>versi giovani (fi gli dei<br />
produttori) si stanno avvic<strong>in</strong>ando a questo mestiere. Occorre sottol<strong>in</strong>eare la valorizzazione della l<strong>un</strong>ga stagionatura (da 18<br />
a 24 mesi), che deve svolgersi rigorosamente <strong>in</strong> cant<strong>in</strong>e naturali, senza alc<strong>un</strong>a climatizzazione (questa scelta si è tradotta<br />
anche nella necessità <strong>di</strong> <strong>in</strong><strong>di</strong>viduare e ristrutturazione <strong>di</strong> vecchie casc<strong>in</strong>e della zona tipica) e il recupero della <strong>di</strong>mensione<br />
tra<strong>di</strong>zionale del culatello (da 3,5 a 4 kg, più grande del culatello commercializzato normalmente da parte <strong>di</strong> altri produttori<br />
non appartenenti al Presi<strong>di</strong>o), che rappresenta <strong>un</strong>o sforzo, <strong>un</strong> <strong>in</strong>vestimento – e <strong>un</strong> rischio – necessario però per il recupero<br />
dell’identità <strong>di</strong> <strong>un</strong> prodotto dalla tra<strong>di</strong>zione così illustre.<br />
Dal p<strong>un</strong>to <strong>di</strong> vista agroambientale, occorre segnalare il miglioramento nell’approvvigionamento <strong>di</strong> carni: oggi i norc<strong>in</strong>i acquistano<br />
su<strong>in</strong>i dalla fi liera Ogm free (<strong>un</strong> passaggio non secondario); alc<strong>un</strong>i produttori stanno <strong>di</strong>ventando anche allevatori<br />
e stanno sperimentando razza autoctone. Un elemento che penalizza la <strong>sostenibilità</strong> agroambientale è la proposta sul<br />
mercato del culatello porzionato, con il conseguente impiego <strong>di</strong> pellicole non compostabili.<br />
La <strong>sostenibilità</strong> economica è contenuta a causa della <strong>di</strong>m<strong>in</strong>uzione dei produttori (che sono passati da 13 a 6, perché<br />
non tutti si sono adeguati al rigore del <strong>di</strong>scipl<strong>in</strong>are) ma, complessivamente, è positiva: la quantità prodotta è aumentata<br />
(passando da 2000 pezzi a 3500 l’anno), il mercato ora è più <strong>di</strong>versifi cato (il 60% dei culatelli del Presi<strong>di</strong>o, ad esempio, è<br />
venduto ai ristoranti).<br />
Segnaliamo <strong>in</strong>fi ne <strong>un</strong>a caratteristica piuttosto <strong>un</strong>ica: il referente dei produttori ha svolto spesso, gratuitamente, attività <strong>di</strong><br />
consulenza – su <strong>in</strong>carico della Fondazione <strong>Slow</strong> <strong>Food</strong> per la Bio<strong>di</strong>versità – per aiutare altri produttori a migliorare la fi liera<br />
(dall’allevamento alla trasformazione) e, ogni anno, organizza <strong>un</strong>a cena <strong>di</strong> raccolta fon<strong>di</strong> per i progetti <strong>di</strong> <strong>Slow</strong> <strong>Food</strong> attivi<br />
nel sud del mondo.<br />
38<br />
Notevole crescita delle componenti relative alla<br />
scala socioculturale (relazioni esterne, uso del<br />
prodotto). P<strong>un</strong>teggio massimo per la componente<br />
territorio (scala agroambientale)
20<br />
10<br />
0<br />
u<br />
100<br />
90<br />
80<br />
70<br />
60<br />
50<br />
40<br />
30<br />
20<br />
10<br />
0<br />
Socioculturale Agroambientale Economica<br />
Formaggi <strong>di</strong> malga del béarn – Francia anno <strong>di</strong> avvio 2008<br />
I pastori delle tre valli del Béarn portano le greggi <strong>di</strong> pecore nei pascoli del versante francese dei Pirenei Occidentali. Nei<br />
piccoli rifugi <strong>di</strong> pietra producono le tommes tra<strong>di</strong>zionali: formaggi a latte crudo che possono superare i 5 chili.<br />
Sviluppo<br />
Energia<br />
trasformazione<br />
Efficienza<br />
Allevamento animale<br />
Uso del prodotto<br />
100<br />
80<br />
60<br />
40<br />
20<br />
scala<br />
0<br />
Territorio<br />
Relazioni <strong>in</strong>terne<br />
Relazioni esterne<br />
Bio<strong>di</strong>versitˆ<br />
Storia, cultura, legame con<br />
il territorio<br />
Sul piano socioculturale ci sono vari elementi positivi: il ruolo importante dei giovani (15 allevatori su 50 hanno meno <strong>di</strong><br />
Confronto T0 - T1 delle tre scale con peso 100 per la scala<br />
35 anni) e delle donne, ad esempio; la formazione organizzata <strong>in</strong> questi anni per i casari; il ruolo dell’associazione dei<br />
Scoioculturale, 100 per la scala FORMAGGI Agroambientale DI ALGA DEL e 100 BEARN per la<br />
produttori, scala sempre Economica. più importante La sostenibilitˆ e riconosciuto massima dalle istituzioni pari a locali 300 e da altre associazioni (come ad esempio la EHA,<br />
associazione dei pastori baschi); (100+100+100)<br />
la partecipazione a <strong>di</strong>versi eventi; la realizzazione <strong>di</strong> <strong>un</strong> marchio com<strong>un</strong>e, che ha raggi<strong>un</strong>to<br />
<strong>un</strong>a certa notorietà presso i consumatori. Sul piano agroambientale la <strong>sostenibilità</strong> è già molto elevata <strong>in</strong> partenza grazie<br />
al lavoro <strong>di</strong> valorizzazione delle razze autoctone e delle malghe e al ricorso a energie r<strong>in</strong>novabili (tutte le malghe sono<br />
dotate <strong>di</strong> pannelli solari). P<strong>un</strong>ti deboli: l’uso <strong>di</strong> <strong>in</strong>silati <strong>di</strong> mais per gli animali <strong>in</strong> gestazione (che saranno via via elim<strong>in</strong>ati) e<br />
T-0<br />
l’uso <strong>di</strong> fermenti acquistati (ma è <strong>in</strong> corso <strong>un</strong>a sperimentazione per elim<strong>in</strong>arli e sostituirli con fermenti autoprodotti: latte<br />
T-1<br />
<strong>in</strong>nesto). Sul piano economico non sono stati registrati particolari passi avanti (non sono mutati né il numero <strong>di</strong> produttori,<br />
né le quantità prodotte, né il prezzo <strong>di</strong> ven<strong>di</strong>ta dei formaggi), a parte <strong>un</strong>a maggiore <strong>di</strong>versificazione dei mercati (ora è<br />
possibile trovare i formaggi del Béarn <strong>in</strong> alc<strong>un</strong>i ristoranti <strong>di</strong> Parigi e, attraverso la rete <strong>di</strong> <strong>Slow</strong> <strong>Food</strong>, piccole quantità sono<br />
state vendute all’estero).<br />
Socioculturale Agroambientale Economica<br />
gouda artigianale stravecchio scala – olanda anno <strong>di</strong> avvio 2003<br />
Il gouda artigianale ha <strong>un</strong>a pasta densa, dolce e gialla. Quando è ben fatto ha <strong>un</strong> retrogusto persistente, con <strong>un</strong>a leggera<br />
aci<strong>di</strong>tà, ma al contempo pieno e caramellato. Il Presi<strong>di</strong>o sostiene la produzione del gouda stagionato almeno due anni.<br />
Sviluppo<br />
Energia<br />
trasformazione<br />
Efficienza<br />
Allevamento animale<br />
Uso del prodotto<br />
100<br />
80<br />
60<br />
40<br />
20<br />
0<br />
Territorio<br />
Relazioni <strong>in</strong>terne<br />
Relazioni esterne<br />
Bio<strong>di</strong>versitˆ<br />
Storia, cultura, legame<br />
con il territorio<br />
T-1 T-0<br />
t1 t0<br />
t1 t0<br />
La situazione <strong>di</strong> partenza <strong>di</strong> questo Presi<strong>di</strong>o è molto particolare. Gouda è <strong>un</strong> nome estremamente conosciuto sul mercato<br />
<strong>in</strong>ternazionale, GOUDA ARTIGIANALE ma è associato STRAVECCHIO a produzioni <strong>di</strong> bassissima qualità. La ragione fondante del Presi<strong>di</strong>o è stata qu<strong>in</strong><strong>di</strong> il riscatto<br />
culturale della versione autentica <strong>di</strong> <strong>un</strong> formaggio <strong>di</strong> grande tra<strong>di</strong>zione, mortificato dall’omologazione <strong>in</strong>dustriale. Di<br />
conseguenza c’è stata f<strong>in</strong> dall’<strong>in</strong>izio <strong>un</strong>a grande attenzione e <strong>un</strong>a particolare severità sulla def<strong>in</strong>izione <strong>di</strong> ogni passaggio<br />
delle filiera: dalla lavorazione alla stagionatura (il tempo m<strong>in</strong>imo <strong>di</strong> aff<strong>in</strong>amento del Presi<strong>di</strong>o è <strong>di</strong> 20 mesi). I valori sulla<br />
39<br />
Crescita importante delle componenti relative<br />
alla scala socioculturale (<strong>in</strong> particolare relazioni<br />
<strong>in</strong>terne ed esterne, storia, cultura, legame con il<br />
territorio)<br />
Crescita importante delle componenti relative<br />
alla scala socioculturale (<strong>in</strong> particolare relazioni<br />
<strong>in</strong>terne ed esterne) e <strong>di</strong> alc<strong>un</strong>e componenti<br />
relative alla scala agroambientale (bio<strong>di</strong>versità).
u<br />
100<br />
90<br />
80<br />
70<br />
60<br />
50<br />
40<br />
30<br />
20<br />
10<br />
0<br />
Confronto T0 - T1 delle tre scale con peso 100 per la scala<br />
Scoioculturale, 100 per la scala Agroambientale e 100 per la<br />
scala Economica. La sostenibilitˆ massima pari a 300<br />
(100+100+100)<br />
scala socioculturale sono d<strong>un</strong>que elevati, anche per il grande sforzo <strong>di</strong> com<strong>un</strong>icazione: il Gouda artigianale stravecchio,<br />
prima ignorato dai me<strong>di</strong>a, è stato oggetto <strong>di</strong> servizi giornalistici <strong>di</strong> tutto il mondo; i produttori sono <strong>di</strong>ventati ambasciatori<br />
del vero Gouda, ma anche – più <strong>in</strong> generale – della produzione olandese <strong>di</strong> formaggi a latte crudo. Il Presi<strong>di</strong>o ha anche<br />
T-0<br />
<strong>in</strong>staurato relazioni con vari enti (ad esempio l’Università <strong>di</strong> wagen<strong>in</strong>gen) e ha realizzato <strong>un</strong>’etichetta <strong>un</strong>ica.<br />
T-1<br />
Sulla scala agroambientale va sottol<strong>in</strong>eata la tutela del territorio: <strong>in</strong>serendo nel Presi<strong>di</strong>o solo la produzione estiva, il progetto<br />
tutela e valorizza i pascoli <strong>di</strong> torba, che erano seriamente m<strong>in</strong>acciati dall’espansione delle aree urbane. Sul piano<br />
economico migliora il prezzo, aumenta la <strong>di</strong>versificazione dei mercati (<strong>un</strong> 20% del prodotto va sul mercato <strong>in</strong>ternazionale),<br />
ma si riduce ancora il numero già esiguo <strong>di</strong> produttori. Nel prossimo futuro il Presi<strong>di</strong>o dovrà porsi come obiettivo prioritario<br />
il miglioramento <strong>di</strong> quest’ultimo valore.<br />
Socioculturale Agroambientale Economica<br />
Marzol<strong>in</strong>a – Italia, lazio anno <strong>di</strong> avvio 2000<br />
È <strong>un</strong> piccolo formaggio dalla forma cil<strong>in</strong>drica che <strong>un</strong> tempo si produceva solo nel primo periodo <strong>di</strong> lattazione della capra:<br />
il mese <strong>di</strong> marzo, da cui il nome.<br />
Sviluppo<br />
Energia<br />
trasformazione<br />
Efficienza<br />
Allevamento animale<br />
Uso del prodotto<br />
100<br />
80<br />
60<br />
40<br />
20<br />
0<br />
scala<br />
Territorio<br />
Relazioni <strong>in</strong>terne<br />
Relazioni esterne<br />
Bio<strong>di</strong>versitˆ<br />
Storia, cultura, legame<br />
con il territorio<br />
T-1 T-0<br />
t1 t0<br />
Il contesto <strong>in</strong> cui è nato il Presi<strong>di</strong>o della marzol<strong>in</strong>a è <strong>un</strong>’area marg<strong>in</strong>ale del Frus<strong>in</strong>ate, alle porte del Parco Nazionale<br />
d’Abruzzo, dove <strong>un</strong> tempo questo formaggio era prodotto da tutte le famiglie contad<strong>in</strong>e. Tuttavia, i due attuali produttori<br />
hanno scommesso su questa produzione tra<strong>di</strong>zionale partendo da zero: ness<strong>un</strong>o <strong>di</strong> loro conosceva già la tecnica <strong>di</strong> lavorazione.<br />
Entrambi avevano circa 30 anni, quando è nato il Presi<strong>di</strong>o (<strong>di</strong>eci anni fa). La scala socioculturale, qu<strong>in</strong><strong>di</strong>, è positiva<br />
pr<strong>in</strong>cipalmente per il valore del recupero <strong>di</strong> <strong>un</strong>a produzione storica, poi, per le buone relazioni che il Presi<strong>di</strong>o è riuscito a<br />
<strong>in</strong>nescare con l’esterno (tra l’altro, <strong>un</strong>o dei due produttori ha <strong>un</strong> ruolo politico <strong>di</strong> rilievo <strong>in</strong> <strong>un</strong>a associazione <strong>di</strong> categoria<br />
degli agricoltori).<br />
È stata ed è importante la partecipazione a numerosi eventi, che sta migliorando considerevolmente la com<strong>un</strong>icazione<br />
tra i produttori, le relazioni con i consumatori e la conoscenza e <strong>di</strong>ffusione del prodotto (da segnalare, come elemento <strong>di</strong><br />
prestigio, l’<strong>in</strong>serimento della marzol<strong>in</strong>a nel menù dell’attuale Presidente della Repubblica italiano).<br />
La scala agroambientale è penalizzata dall’impiego <strong>di</strong> contenitori <strong>in</strong> plastica non compostabili e dall’uso del sottovuoto<br />
per la conservazione del prodotto. L’ampliamento della struttura aziendale (<strong>un</strong>o dei due produttori ha realizzato <strong>un</strong> nuovo<br />
laboratorio), della quantità prodotta (da <strong>un</strong> prodotto esclusivamente familiare si è arrivati a <strong>un</strong>a presenza sul mercato<br />
consistente: <strong>un</strong>o dei produttori produce 10.000 pezzi l’anno e l’altro 4000) e dei capi allevati (il numero delle capre è<br />
raddoppiato) determ<strong>in</strong>a la crescita della <strong>sostenibilità</strong> sulla scala economica, <strong>in</strong>sieme all’<strong>in</strong><strong>di</strong>viduazione <strong>di</strong> nuovi canali<br />
commerciali e alla considerevole crescita del prezzo <strong>di</strong> ven<strong>di</strong>ta del prodotto: la marzol<strong>in</strong>a, prima sconosciuta al <strong>di</strong> fuori<br />
della zona tipica, ora è venduta nei migliori negozi <strong>di</strong> gastronomia <strong>di</strong> Roma, a Eataly, nei mercat<strong>in</strong>i dei produttori, a fiere<br />
nazionali e <strong>in</strong>ternazionali.<br />
40<br />
Discreta crescita <strong>di</strong> quasi tutte le componenti,<br />
con tre p<strong>un</strong>te: componente sviluppo (scala<br />
economica) componenti uso del prodotto e<br />
relazioni esterne (scala socioculturale).<br />
Marzol<strong>in</strong>a – © Alberto Peroli
Pecor<strong>in</strong>o della montagna pistoiese – Italia, toscana anno <strong>di</strong> avvio 2000<br />
Sulle montagne pistoiesi ci sono famiglie <strong>di</strong> pastori e casari che fanno pecor<strong>in</strong>i come cento anni fa: portano le pecore <strong>in</strong><br />
alpeggio, usano caglio naturale e non hanno mai pastorizzato il latte. Allevano pecore massesi, dal pelo nero lucido e dalle<br />
corna scure a spirale.<br />
Sviluppo<br />
Energia<br />
trasformazione<br />
Efficienza<br />
Allevamento animale<br />
Efficienza<br />
Uso del prodotto<br />
100<br />
80<br />
60<br />
40<br />
20<br />
0<br />
Territorio<br />
Relazioni <strong>in</strong>terne<br />
Relazioni esterne<br />
Bio<strong>di</strong>versitˆ<br />
Storia, cultura, legame<br />
con il territorio<br />
T-1 T-0<br />
I progressi della <strong>sostenibilità</strong> complessiva 80 sono evidenti. La scala economica e quella socioculturale hanno raddoppiato il<br />
loro livello mentre quella agroambientale 60 segnala m<strong>in</strong>ori progressi, anche perché parte già da <strong>un</strong> buon livello. Su quest’ul-<br />
Sviluppo<br />
tima scala, il Presi<strong>di</strong>o mantiene 40<br />
Relazioni esterne<br />
la situazione <strong>di</strong> partenza, prevedendo anche <strong>in</strong>iziative per la salvaguar<strong>di</strong>a della bio<strong>di</strong>versità<br />
e sviluppando sistemi <strong>di</strong> produzione 20 <strong>di</strong> energia da fonti r<strong>in</strong>novabili, attraverso l’<strong>in</strong>stallazione <strong>di</strong> pannelli solari sui tetti <strong>di</strong><br />
0<br />
molte stalle. Sul versante dell’alimentazione e della Storia, produzione cultura, legame casearia occorre ancora fare alc<strong>un</strong>e scelte forti. Nell’am-<br />
Energia<br />
con il territorio<br />
bito della scala socioculturale, l’<strong>in</strong><strong>di</strong>viduazione <strong>di</strong> nuove forme <strong>di</strong> conservazione ha contribuito a <strong>di</strong>versifi care il prodotto<br />
e l’<strong>in</strong>gresso <strong>di</strong> nuovi giovani tra i produttori ha permesso <strong>di</strong> sviluppare forme organizzative e <strong>di</strong> <strong>in</strong>crementare le relazioni<br />
esterne. La trasformazione presidente e la vicepresidente del consorzio Bio<strong>di</strong>versitˆ che ri<strong>un</strong>isce gli allevatori e i produttori <strong>di</strong> pecor<strong>in</strong>o pistoiese sono<br />
donne: <strong>un</strong> fatto piuttosto anomalo <strong>in</strong> questo settore.<br />
Allevamento animale Uso del prodotto Territorio<br />
Sul piano economico, <strong>in</strong>fi ne, 100 l’aumento dei terreni aziendali (da 2000 a 2500 ha), della produzione <strong>di</strong> pecor<strong>in</strong>o (da 10.000<br />
Efficienza 80<br />
Relazioni T-1 <strong>in</strong>terne T-0<br />
a 14.000 qu<strong>in</strong>tali) e l’ampliamento delle strutture aziendali, soprattutto per stalle e caseifi ci, hanno contribuito alla so-<br />
60<br />
stanziale crescita <strong>di</strong> <strong>sostenibilità</strong>, che si avvantaggia anche <strong>di</strong> <strong>un</strong>a maggiore <strong>di</strong>versifi cazione dei mercati <strong>di</strong> ven<strong>di</strong>ta: prima<br />
40<br />
l’80% del Sviluppo mercato era locale, ora è <strong>di</strong>ventato più Relazioni nazionale esterne e soprattutto ha <strong>in</strong>tercettato, per <strong>un</strong> 20% <strong>di</strong> produzione, il<br />
20<br />
canale della ristorazione. Anche il potere contrattuale dei produttori è aumentato.<br />
Fig. PECORINO DELLA MONTAGNA PISTOIESE (Italia) Bu<strong>in</strong>a crescita <strong>di</strong><br />
tutte le componenti, <strong>in</strong> particolare per quello che riguarda quelle relative<br />
alla sostenibilitˆ economica<br />
Fig. PECORINO DELLA MONTAGNA PISTOIESE (Italia) Bu<strong>in</strong>a crescita <strong>di</strong><br />
tutte le componenti, <strong>in</strong> particolare per quello che riguarda quelle relative<br />
alla sostenibilitˆ economica 0<br />
Storia, cultura,<br />
Pollo guascone Energia – Francia legame con il territorio<br />
anno <strong>di</strong> avvio 2008<br />
Elegante nel suo piumaggio nero, p<strong>un</strong>teggiato da piume blu ardesia, il pollo guascone occupa da sempre <strong>un</strong>a posizione <strong>di</strong><br />
eccellenza tra i volatili da cortile della Francia sudoccidentale.<br />
Allevamento animale<br />
Uso del prodotto<br />
100<br />
Territorio<br />
Uso del prodotto<br />
100<br />
Relazioni <strong>in</strong>terne<br />
Bio<strong>di</strong>versitˆ<br />
T-1 T-0<br />
Fig. POLLO GUASCONE (Francia) Crescita <strong>di</strong> tutte le componenti <strong>in</strong><br />
40<br />
particolar modo quelle Sviluppo relative aglla scala economica. Relazioni esterne<br />
Energia<br />
Efficienza<br />
Allevamento animale<br />
80<br />
60<br />
20<br />
0<br />
Territorio<br />
Relazioni <strong>in</strong>terne<br />
Bio<strong>di</strong>versitˆ<br />
Storia, cultura,<br />
legame con il territorio<br />
T-1 T-0<br />
t1 t0<br />
t1 t0<br />
I valori della scala socioculturale sono migliorati grazie al lavoro <strong>di</strong> promozione della qualità del pollo guascone (grazie<br />
alle caratteristiche della razza e all’alimentazione <strong>di</strong> qualità), alla sperimentazione <strong>di</strong> nuovi trasformati (pollo <strong>in</strong> gelat<strong>in</strong>a,<br />
Fig. POLLO GUASCONE (Francia) Crescita <strong>di</strong> tutte le componenti <strong>in</strong><br />
particolar modo quelle relative aglla scala economica.<br />
41<br />
Buona crescita <strong>di</strong> tutte le componenti, <strong>in</strong><br />
particolare relazioni <strong>in</strong>terne ed esterne (scala<br />
socioculturale), sviluppo (scala economica) ed<br />
energia (scala agroambientale).<br />
Crescita <strong>di</strong> tutte le componenti, <strong>in</strong> particolare<br />
effi cienza (scala economica) e relazioni esterne e<br />
uso del prodotto (scala socioculturale).
u<br />
100<br />
90<br />
80<br />
70<br />
60<br />
50<br />
40<br />
30<br />
20<br />
10<br />
0<br />
patè, salsa poularde suprême…), alla <strong>di</strong>ffusione del consumo (ora compare anche sui menù <strong>di</strong> alc<strong>un</strong>i ristoranti <strong>di</strong> Tolosa<br />
e Parigi), alle <strong>in</strong>iziative <strong>di</strong> formazione (sulla gestione della filiera), alle relazioni <strong>in</strong>staurate con le istituzioni pubbliche (dal<br />
Conseil Confronto Général T0 du - Gers T1 delle et des tre Hautes scale Pyrénées con peso alla 100 regione per dei la scala Mi<strong>di</strong>-Pyrénées) e con la rete <strong>Slow</strong> <strong>Food</strong> (il convivium locale<br />
organizza Scoioculturale, Laboratori 100 del per Gusto la scala e <strong>in</strong>ziative Agroambientale <strong>di</strong>dattiche con e le 100 scuole per la de<strong>di</strong>cate a questa razza), all’attenzione da parte dei<br />
mezzi scala <strong>di</strong> com<strong>un</strong>icazione Economica. (il La Presi<strong>di</strong>o sostenibilitˆ ha ottenuto massima <strong>un</strong>o spazio pari importante a 300 su giornali locali e televisioni regionali e nazionali).<br />
(100+100+100)<br />
In particolare, per la promozione prodotto, hanno giocato <strong>un</strong> ruolo cruciale <strong>un</strong> artigiano che gestisce anche <strong>un</strong> negozio<br />
specializzato (Xavier Aba<strong>di</strong>e) e <strong>un</strong> ristoratore (Philippe Pitton). Pressoché immutati i valori della scala agroambientale, già<br />
abbastanza positivi <strong>in</strong> partenza (grazie alla forma <strong>di</strong> allevamento sostenibile), ma con marg<strong>in</strong>i <strong>di</strong> miglioramento (relativamente<br />
alla qualità dell’alimentazione e al benessere animale). L’elemento più T-0 significativo <strong>in</strong> questo ambito è il gran numero<br />
<strong>di</strong> <strong>in</strong>iziative per conservare la razza, <strong>in</strong> collaborazione con il centro <strong>di</strong> selezione T-1 <strong>di</strong> Bèchanne, l’Istituto Sa<strong>in</strong>t Christophe<br />
e il liceo agricolo d’Auzeville. La crescita più sensibile riguarda la <strong>sostenibilità</strong> economica, grazie al numero dei capi (che<br />
triplicano, passando da 2100 a 4000), alla migliore organizzazione della ven<strong>di</strong>ta (gestita dal Presi<strong>di</strong>o <strong>in</strong> modo collettivo) e<br />
alla <strong>di</strong>versificazione del mercato (più del 50% del prodotto è venduto a fiere, ristoranti e mense scolastiche).<br />
Socioculturale Agroambientale Economica<br />
Prosciutto del Casent<strong>in</strong>o – Italia, toscana anno <strong>di</strong> avvio 2002<br />
scala<br />
Il Presi<strong>di</strong>o ha recuperato <strong>un</strong>’antica tra<strong>di</strong>zione del Casent<strong>in</strong>o, la produzione <strong>di</strong> prosciutto e l’allevamento semibrado del<br />
su<strong>in</strong>o grigio del Casent<strong>in</strong>o, allevato all’aperto, <strong>in</strong> modo che l’alimentazione sia costituita prevalentemente dal pascolo (nel<br />
sottobosco <strong>di</strong> querce e castagni).<br />
Sviluppo<br />
Energia<br />
Efficienza<br />
trasformazione<br />
Allevamento animale<br />
Uso del prodotto<br />
100<br />
80<br />
60<br />
40<br />
20<br />
0<br />
Territorio<br />
Relazioni <strong>in</strong>terne<br />
Relazioni esterne<br />
Storia, cultura, legame<br />
con il territorio<br />
Bio<strong>di</strong>versitˆ<br />
t1 t0<br />
La PROSCIUTTO <strong>sostenibilità</strong> CASENTINO socioculturale cresce perché migliorano le relazioni esterne e <strong>in</strong>terne (soprattutto grazie alla nascita <strong>di</strong><br />
forme associative) e perché f<strong>in</strong> dai primi anni molti giovani sono co<strong>in</strong>volti nel progetto (all’avvio del Presi<strong>di</strong>o il 70% dei<br />
produttori ha meno <strong>di</strong> 35 anni).<br />
La scala ambientale ha valori molto buoni perché f<strong>in</strong> dall’<strong>in</strong>izio questo progetto mette <strong>in</strong>sieme produttori e allevatori, tutti<br />
quanti motivati a recuperare l’allevamento brado <strong>di</strong> <strong>un</strong>a popolazione su<strong>in</strong>a locale, la grigia casent<strong>in</strong>ese, allevata <strong>in</strong> piccoli<br />
numeri e con <strong>un</strong>a <strong>di</strong>eta particolarmente sostenibile (i mangimi usati per <strong>in</strong>tegrare il pascolo sono Ogm free), valorizzando<br />
allo stesso tempo <strong>un</strong>a tecnica <strong>di</strong> produzione artigianale.<br />
Il numero totale dei produttori <strong>di</strong>m<strong>in</strong>uisce (da 16 a 14) perché due norc<strong>in</strong>i escono dal Presi<strong>di</strong>o, ma allo stesso tempo altri<br />
due allevatori <strong>di</strong>ventano anche norc<strong>in</strong>i. Il numero dei capi allevati cresce leggermente: si tratta <strong>di</strong> aziende molto piccole e<br />
qu<strong>in</strong><strong>di</strong> non sarebbe pensabile <strong>un</strong> <strong>in</strong>cremento più consistente, senza snaturare le aziende e mo<strong>di</strong>ficare la forma <strong>di</strong> allevamento.<br />
La <strong>sostenibilità</strong> economica è qu<strong>in</strong><strong>di</strong> buona com<strong>un</strong>que, anche grazie al miglioramento delle strutture, all’aumento<br />
delle quantità prodotte, al miglioramento del prezzo e all’<strong>in</strong><strong>di</strong>viduazione <strong>di</strong> nuovi canali commerciali che contribuiscono<br />
considerevolmente alla crescita della <strong>sostenibilità</strong> economica.<br />
42<br />
Partenza molto positiva per tutte le componenti<br />
della scala agroambientale, che migliora<br />
ulteriormente al T1 nella componente<br />
bio<strong>di</strong>versità. Sulla scala socioculturale cresce, <strong>in</strong><br />
particolare, la componente relazioni <strong>in</strong>terne.
u<br />
50<br />
40<br />
30<br />
20<br />
10<br />
0<br />
Salsiccia Socioculturale <strong>di</strong> mangalica Agroambientale – Ungheria Economica<br />
anno <strong>di</strong> avvio 2004<br />
La razza su<strong>in</strong>a mangalica <strong>un</strong> tempo scala era molto <strong>di</strong>ffusa e apprezzata <strong>in</strong> tutta l’Ungheria e nei paesi limitrofi , ma poco per<br />
volta è stata messa da parte e sostituita da <strong>in</strong>croci moderni. Nella pustza <strong>un</strong>gherese alc<strong>un</strong>i piccoli produttori allevano<br />
questa razza allo stato semi-brado e confezionano <strong>un</strong>a particolare salsiccia con<strong>di</strong>ta con la paprika.<br />
Sviluppo<br />
Energia<br />
Efficienza<br />
trasformazione<br />
Allevamento animale<br />
Uso del prodotto<br />
100<br />
80<br />
60<br />
40<br />
20<br />
0<br />
Territorio<br />
Relazioni <strong>in</strong>terne<br />
Relazioni esterne<br />
Storia, cultura, legame<br />
con il territorio<br />
Bio<strong>di</strong>versitˆ<br />
Questo Presi<strong>di</strong>o ha registrato risultati molto importanti sulla scala socioculturale: gli allevatori hanno avuto la fermezza <strong>di</strong><br />
uscire SALSISSIACA da <strong>un</strong> consorzio DI MANGALICA nazionale che non tutelava la razza mangalica <strong>in</strong> purezza (tollerando <strong>in</strong>croci con razze più produttive,<br />
tipo large white) e hanno creato la propria associazione, che ha <strong>un</strong> logo e <strong>un</strong>’etichetta identifi cativa. Il Presi<strong>di</strong>o (che ha<br />
co<strong>in</strong>volto anche alc<strong>un</strong>i giovani sotto i 35 anni) partecipa a numerosi eventi (nazionali e <strong>in</strong>ternazionali) e organizza numerose<br />
attività educative (per le scuole e per i turisti <strong>di</strong> passaggio, che possono assistere a tutta la fi liera, dalla macellazione<br />
all’<strong>in</strong>saccatura delle carni). I produttori hanno dato vita al convivium <strong>Slow</strong> <strong>Food</strong> Kisk<strong>un</strong>sag e partecipano attivamente alle<br />
attività <strong>di</strong> <strong>Slow</strong> <strong>Food</strong> <strong>in</strong> Ungheria. I me<strong>di</strong>a de<strong>di</strong>cano ora grande attenzione a questa razza: è stato girato <strong>un</strong> documentario<br />
sul Presi<strong>di</strong>o e sono usciti numerosi articoli sulla stampa nazionale e <strong>in</strong>ternazionale. Prima i produttori non avevano alc<strong>un</strong><br />
rapporto con gli enti locali, mentre ora hanno l’appoggio importante dei s<strong>in</strong>daci della zona e del Parco. Sulla scala agroambientale<br />
si registra <strong>un</strong>a piccola crescita dovuta alla componente bio<strong>di</strong>versità, per via del contributo dato dal Presi<strong>di</strong>o<br />
alla salvaguar<strong>di</strong>a della razza mangalica. Gli altri elementi non sono cambiati <strong>in</strong> modo signifi cativo perché erano già positivi<br />
<strong>in</strong> partenza: i su<strong>in</strong>i sono allevati all’aperto, alimentati con materie prime <strong>di</strong> qualità perlopiù prodotte nelle aziende degli<br />
allevatori (cereali, zucche, tob<strong>in</strong>ambour e fi eno d’<strong>in</strong>verno), la salsiccia è prodotta secondo la tecnica tra<strong>di</strong>zionale, con la<br />
paprika coltivata dagli stessi produttori e senza alc<strong>un</strong> conservante.<br />
La crescita della <strong>sostenibilità</strong> economica è dovuta all’aumento dei produttori (da 10 a 17), alla moderata crescita del prezzo<br />
<strong>di</strong> ven<strong>di</strong>ta e all’<strong>in</strong><strong>di</strong>viduazione <strong>di</strong> qualche nuovo sbocco <strong>di</strong> mercato.<br />
Su<strong>in</strong>o nero dei nebro<strong>di</strong> – Italia, Sicilia anno <strong>di</strong> avvio 2002<br />
Di taglia piccola e mantello scuro, i su<strong>in</strong>i neri dei Nebro<strong>di</strong> sono allevati allo stato semibrado e brado nei boschi <strong>di</strong> faggi e querce<br />
dei monti Nebro<strong>di</strong>. Frugale e resistente, questa razza negli ultimi anni ha visto ridursi considerevolmente il numero dei capi.<br />
Sviluppo<br />
Energia<br />
trasformazione<br />
Efficienza<br />
Allevamento animale<br />
Uso del prodotto<br />
100<br />
80<br />
60<br />
40<br />
20<br />
0<br />
Territorio<br />
Relazioni <strong>in</strong>terne<br />
Relazioni esterne<br />
Storia, cultura, legame<br />
con il territorio<br />
Bio<strong>di</strong>versitˆ<br />
T-1 T-0<br />
t1 t0<br />
t1 t0<br />
Fig. SUINO NERO DEI NEBRODI (Italia ) Crescita <strong>di</strong> quasi tutte le<br />
componenti, <strong>in</strong> particolar modo quelle, della scala agroambientale<br />
43<br />
relative alla sostenibilitˆ territoriale<br />
T-1<br />
Le componenti allevamento e trasformazione<br />
(scala agroambientale) sono ad ottimi livelli fi n<br />
dall’<strong>in</strong>izio. Crescono notevolmente le relazioni<br />
esterne (scala socioculturale).<br />
Ottima crescita delle componenti relative alla<br />
scala agroambientale (soprattutto territorio)<br />
e <strong>di</strong> alc<strong>un</strong>e componenti relative alla scala<br />
socioculturale (uso del prodotto e relazioni<br />
<strong>in</strong>terne ed esterne).
L’<strong>in</strong>cremento della <strong>sostenibilità</strong> socioculturale è determ<strong>in</strong>ato da <strong>un</strong> <strong>in</strong>tenso lavoro per migliorare le tecniche legate all’affi -<br />
namento, fi nalizzato a raggi<strong>un</strong>gere standard qualitativi superiori.<br />
Nella scala agroambientale non c’è <strong>un</strong>a svolta netta, perché l’attività <strong>di</strong> recupero della razza e <strong>di</strong> riprist<strong>in</strong>o degli allevamenti<br />
tra<strong>di</strong>zionali erano già <strong>in</strong> Uso corso del prodotto quando è nato il Presi<strong>di</strong>o. Alc<strong>un</strong>i valori salgono ancora perché il Presi<strong>di</strong>o dà nuovo<br />
100<br />
impulso al lavoro e migliora Efficienza le modalità <strong>di</strong> allevamento Relazioni <strong>in</strong>terne<br />
80<br />
(<strong>in</strong>troducendo capann<strong>in</strong>e <strong>in</strong> pietre e frasche per i ricoveri notturni e<br />
per la scrofe e sperimentando <strong>di</strong>ete 60 <strong>di</strong> tipo <strong>di</strong>verso, con cereali e legum<strong>in</strong>ose <strong>in</strong> proporzioni variabili, per arrivare a defi nire<br />
Sviluppo<br />
40<br />
Relazioni esterne<br />
la <strong>di</strong>eta ideale per la migliore qualità possibile).<br />
20<br />
I valori della scala economica salgono grazie alla realizzazione <strong>di</strong> strutture aziendali per la trasformazione e <strong>di</strong> <strong>un</strong>a strut-<br />
0<br />
Storia, cultura, legame<br />
tura collettiva per Energia la stagionatura dei prosciutti <strong>di</strong> su<strong>in</strong>o nero (<strong>in</strong> seguito al forte impulso dato dalla Regione Sicilia),<br />
con il territorio<br />
all’aumento del numero <strong>di</strong> capi macellati (da 1500 capi a circa 4500 capi ogni anno) e del numero degli allevatori (prima<br />
del Presi<strong>di</strong>o c’erano trasformazione soltanto piccoli allevamenti Bio<strong>di</strong>versitˆ casal<strong>in</strong>ghi; oggi ci sono 3 trasformatori e allevatori, con altri 3 allevatori<br />
<strong>di</strong> riferimento, che <strong>in</strong>tegrano il numero <strong>di</strong> capi necessari per la trasformazione), all’<strong>in</strong>cremento della quantità prodotte e al<br />
Allevamento animale<br />
Territorio<br />
prezzo più rem<strong>un</strong>erativo.<br />
Vacca bianca modenese – Italia, Emilia romagna anno <strong>di</strong> avvio 2005<br />
Fig. SUINO NERO DEI NEBRODI (Italia ) Crescita <strong>di</strong> quasi tutte le<br />
La bianca modenese e la rossa reggiana sono le due razze autoctone emiliane. Un tempo, la bianca era molto <strong>di</strong>ffusa e a<br />
componenti, <strong>in</strong> particolar modo quelle, della scala agroambientale<br />
relative triplice attitud<strong>in</strong>e alla sostenibilitˆ (latte, carne, territoriale lavoro), ma ormai ne rimangono solo poche cent<strong>in</strong>aia <strong>di</strong> capi. Il Presi<strong>di</strong>o si è focalizzato sulla<br />
produzione <strong>di</strong> Parmigiano Reggiano Dop con latte <strong>di</strong> bianca modenese <strong>in</strong> purezza.<br />
Sviluppo<br />
Energia<br />
trasformazione<br />
Efficienza<br />
Allevamento<br />
animale<br />
Uso del prodotto<br />
100<br />
80<br />
60<br />
40<br />
20<br />
0<br />
Territorio<br />
Relazioni <strong>in</strong>terne<br />
T-1 T-0<br />
Relazioni esterne<br />
Bio<strong>di</strong>versitˆ<br />
Storia, cultura,<br />
legame con il<br />
territorio<br />
t1 t0<br />
T-1 T-0<br />
La scala socioculturale registra importanti passi avanti: nasce <strong>un</strong> consorzio che aggrega 21 allevatori e i caseifi ci che producono<br />
parmigiano reggiano Dop <strong>di</strong> vacca bianca; il Presi<strong>di</strong>o p<strong>un</strong>ta su forme <strong>di</strong> 24 mesi e oltre, promuovendo il parmigiano<br />
<strong>di</strong> bianca come <strong>un</strong>a p<strong>un</strong>ta <strong>di</strong> eccellenza, che viene riconosciuta da chef <strong>di</strong> alto livello (come Massimo Bottura, ad esempio,<br />
che accompagna il progetto dal suo <strong>in</strong>izio).<br />
Fig. VACCA BIANCA MODENESE (Italia ) percorso particolarmente<br />
La positicvo <strong>sostenibilità</strong> per agroambientale quello che riguarda migliora le grazie componenti alle azioni della <strong>in</strong>traprese scalaper<br />
il recupero della razza, che partiva con numeri<br />
piuttosto socioculturale. bassi (250 capi puri iscritti al libro genealogico, oggi saliti a 315), per il miglioramento delle con<strong>di</strong>zioni <strong>di</strong> allevamento<br />
(che ora prevede il pascolo per buona parte dell’anno) e per la messa a p<strong>un</strong>to <strong>di</strong> protocolli <strong>di</strong> trasformazione<br />
sia per il formaggio sia per la carne (anche se al momento si macellano solo i maschi e le femm<strong>in</strong>e a fi ne carriera, dando<br />
precedenza alla riproduzione e alla produzione <strong>di</strong> latte dest<strong>in</strong>ato alla produzione <strong>di</strong> parmigiano reggiano). Inoltre <strong>un</strong>o dei<br />
produttori <strong>di</strong> parmigiano è biologico e sta attrezzando anche <strong>un</strong> macello per poter vendere carne certifi cata.<br />
La <strong>sostenibilità</strong> economica migliora nettamente, grazie all’aumento del numero dei produttori e della quantità <strong>di</strong> trasformato<br />
(oltre 700 forme <strong>di</strong> parmigiano l’anno, che prima non esistevano sul mercato) e <strong>di</strong> carne, alla <strong>di</strong>versifi cazione del<br />
mercato, a <strong>in</strong>vestimenti strutturali importanti nelle aziende (soprattutto per la caseifi cazione) e al conseguente aumento<br />
del potere contrattuale dei produttori e del prezzo <strong>di</strong> ven<strong>di</strong>ta.<br />
44<br />
Crescita considerevole delle componenti<br />
relative alla scala socioculturale (soprattutto<br />
relazioni esterne). Sulla scala economica cresce<br />
nettamente la componente sviluppo. Sulla<br />
scala agroambientale migliora la componente<br />
trasformazione.
40<br />
30<br />
20<br />
10<br />
0<br />
Socioculturale Agroambientale Economica<br />
bagòss <strong>di</strong> bagol<strong>in</strong>o – Italia, lombar<strong>di</strong>a anno <strong>di</strong> avvio 2002<br />
scala<br />
Bagoss è il nome del formaggio che si produce nella Val <strong>di</strong> Caffaro, nell’alto bresciano. Un formaggio a pasta cruda e da<br />
latte crudo parzialmente scremato.<br />
Sviluppo<br />
Energia<br />
trasformazione<br />
Efficienza<br />
Allevamento animale<br />
Uso del prodotto<br />
100<br />
80<br />
60<br />
40<br />
20<br />
0<br />
Territorio<br />
Relazioni <strong>in</strong>terne<br />
Relazioni esterne<br />
Bio<strong>di</strong>versitˆ<br />
Storia, cultura, legame con<br />
il territorio<br />
Il Bagoss è <strong>un</strong>a produzione fortemente identitaria per il territorio e <strong>un</strong> elemento <strong>di</strong> forte attrazione turistica già all’<strong>in</strong>izio del<br />
percorso BAGOSS del DI Presi<strong>di</strong>o. BAGOLINO La <strong>sostenibilità</strong> socioculturale, tuttavia, raddoppia com<strong>un</strong>que i propri valori, grazie al rafforzamento<br />
delle relazioni esterne, alla <strong>di</strong>ffusione del consumo, alla maggiore partecipazione ai processi decisionali dei produttori<br />
(ri<strong>un</strong>iti <strong>in</strong> <strong>un</strong>a cooperativa), al sostegno degli enti locali e alla crescita costante del ruolo dei giovani (6 produttori hanno<br />
meno <strong>di</strong> 35 anni).<br />
La <strong>sostenibilità</strong> agroambientale, <strong>in</strong>vece, scende lievemente, a causa dei luoghi <strong>di</strong> stagionatura, oggi per lo più climatizzati.<br />
La <strong>sostenibilità</strong> economica cresce, ma <strong>di</strong> poco: migliora il prezzo <strong>di</strong> ven<strong>di</strong>ta del formaggio, la cooperativa organizza <strong>un</strong>’attività<br />
<strong>di</strong> commercializzazione com<strong>un</strong>e, ma sono bassi gli altri risultati (<strong>di</strong>m<strong>in</strong>uiscono i produttori, le forme non aumentano<br />
<strong>di</strong> molto, la commercializzazione è affi data ancora all’80% ad affi natori e commercianti).<br />
luganega trent<strong>in</strong>a – Italia, trent<strong>in</strong>o Alto A<strong>di</strong>ge anno <strong>di</strong> avvio 2002<br />
La luganega è il salume trent<strong>in</strong>o per eccellenza. La base è carne magra <strong>di</strong> su<strong>in</strong>o e lardo, ai quali si aggi<strong>un</strong>ge sale, pepe mac<strong>in</strong>ato<br />
e aglio. Ogni vallata trent<strong>in</strong>a ha elaborato nel tempo <strong>un</strong>a variante: aggi<strong>un</strong>gendo carni bov<strong>in</strong>e, capr<strong>in</strong>e, ov<strong>in</strong>e e spezie.<br />
Sviluppo<br />
Energia<br />
Efficienza<br />
trasformazione<br />
Allevamento<br />
animale<br />
Uso del prodotto<br />
100<br />
80<br />
60<br />
40<br />
20<br />
0<br />
Relazioni <strong>in</strong>terne<br />
Relazioni esterne<br />
Storia, cultura,<br />
legame con con il il<br />
territorio<br />
territorio<br />
Bio<strong>di</strong>versitˆ<br />
Territorio<br />
T-1 T-0<br />
La crescita della scala socioculturale è dovuta allo sviluppo <strong>di</strong> nuove relazioni all’<strong>in</strong>terno della rete <strong>Slow</strong> <strong>Food</strong> e alla partecipazione<br />
a numerosi eventi. In term<strong>in</strong>i economici, la crescita maggiore è legata all’<strong>in</strong><strong>di</strong>catore relativo all’ampliamento <strong>di</strong><br />
alc<strong>un</strong>e strutture aziendali, mentre l’<strong>in</strong>cremento delle quantità prodotte è m<strong>in</strong>imo (da 30.000 pezzi otto anni fa a 32.000 ),<br />
la <strong>di</strong>versifi cazione dei mercati non è particolarmente signifi cativa e il numero dei produttori è <strong>in</strong>variato.<br />
Dal p<strong>un</strong>to <strong>di</strong> vista agroambientale, Uso del prodotto spiccano l’elim<strong>in</strong>azione <strong>di</strong> ad<strong>di</strong>tivi nel ciclo <strong>di</strong> lavorazione e il ricorso esclusivo a carni<br />
100<br />
derivanti da animali Efficienza locali. Nel Presi<strong>di</strong>o sono Relazioni entrati <strong>in</strong>terne due allevatori trent<strong>in</strong>i, che oggi riforniscono gli altri norc<strong>in</strong>i: <strong>un</strong> pro-<br />
80<br />
gresso straord<strong>in</strong>ario <strong>in</strong> <strong>un</strong>a regione 60 <strong>in</strong> cui normalmente i norc<strong>in</strong>i si approvvigionano <strong>in</strong> buona misura dall’estero. Inoltre <strong>un</strong><br />
Sviluppo<br />
allevatore ha <strong>un</strong> impianto <strong>di</strong> biogas 40<br />
Relazioni esterne<br />
e <strong>un</strong> secondo utilizza energia solare per alimentare le proprie strutture.<br />
Fig. LUGANEGA TRENTINA (Italia) Crescita consistente <strong>di</strong> tutte le<br />
componenti nel tempo T1 rispetto alla situazione del momento della<br />
nascita del Presido<br />
Energia<br />
trasformazione<br />
20<br />
0<br />
Storia, cultura, legame<br />
con il territorio<br />
Bio<strong>di</strong>versitˆ<br />
t1 t0<br />
t1 t0<br />
45<br />
Le componenti <strong>in</strong> crescita sono quelle relative<br />
alla scala socioculturale (<strong>in</strong> particolare relazioni<br />
<strong>in</strong>terne ed esterne)<br />
Crescita consistente <strong>di</strong> quasi tutte le componenti,<br />
rispetto al momento <strong>di</strong> partenza, caratterizzato<br />
da valori molto bassi.
u<br />
100<br />
90<br />
80<br />
70<br />
60<br />
50<br />
40<br />
30<br />
20<br />
10<br />
0<br />
30<br />
20<br />
10<br />
0<br />
Motal – Armenia scala<br />
anno <strong>di</strong> avvio 2005<br />
Sulle montagne armene si produce <strong>un</strong> formaggio particolare con latte <strong>di</strong> capra ed erbe selvatiche. La cagliata è sbriciolata<br />
e compressa a mano <strong>in</strong> barattoli <strong>di</strong> terracotta, capovolti nella cenere per due mesi e poi sigillati con la cera d’api.<br />
Sviluppo<br />
Energia<br />
Socioculturale Agroambientale Economica<br />
Efficienza<br />
Uso del prodotto<br />
100<br />
80<br />
60<br />
40<br />
20<br />
0<br />
Relazioni <strong>in</strong>terne<br />
Relazioni esterne<br />
Storia, cultura, legame<br />
con il territorio<br />
Confronto T0 - T1 delle tre scale con peso 100 per la scala<br />
trasformazione<br />
Bio<strong>di</strong>versitˆ<br />
Scoioculturale, 100 per la scala Agroambientale e 100 per la<br />
scala Economica. La sostenibilitˆ massima pari a 300<br />
Allevamento animale<br />
Territorio<br />
(100+100+100)<br />
T-1 T-0<br />
Questo Presi<strong>di</strong>o ha fatto <strong>un</strong> balzo <strong>in</strong> avanti sulla scala socioculturale, prima <strong>di</strong> tutto perché ha recuperato <strong>un</strong>a tecnica <strong>di</strong><br />
aff<strong>in</strong>amento tra<strong>di</strong>zionale che stava scomparendo (la stagionatura nei vasetti <strong>di</strong> terracotta), poi perché ha ri<strong>un</strong>ito produttori<br />
che non avevano ness<strong>un</strong> tipo <strong>di</strong> relazione (anche se non esiste ancora <strong>un</strong>’associazione T-0 formale), ha <strong>di</strong>ffuso la conoscenza<br />
T-1<br />
e il consumo del prodotto, organizzato numerose attività <strong>di</strong> formazione (<strong>in</strong> particolare sulla gestione della sanità animale).<br />
Sulla scala agroambientale non si registrano particolari miglioramenti, a parte la maggior attenzione per l’alimentazione<br />
e il benessere animale. I valori della scala economica sono ancora contenuti, per il numero ridotto <strong>di</strong> produttori e <strong>di</strong> capi<br />
allevati, ma va segnalato <strong>un</strong> passaggio fondamentale: il motal stagionato nella terracotta era quasi scomparso e non era<br />
commercializzato, mentre ora si trova sul mercato regionale, <strong>in</strong> <strong>di</strong>versi eventi e presso alc<strong>un</strong>i ristoranti.<br />
Socioculturale Agroambientale Economica<br />
razza bov<strong>in</strong>a <strong>di</strong> limpurg – germania anno <strong>di</strong> avvio 2009<br />
Il bov<strong>in</strong>o Limpurg è la più antica razza bov<strong>in</strong>a del württemberg ancora esistente. Alla f<strong>in</strong>e dell’Ottocento c’erano 56.000<br />
capi, ma oggi la Limpurg è <strong>un</strong>a razza a rischio <strong>di</strong> est<strong>in</strong>zione e se ne contano appena 650 capi.<br />
Sviluppo<br />
Energia<br />
Efficienza<br />
Allevamento animale<br />
Uso del prodotto<br />
100<br />
80<br />
60<br />
40<br />
20<br />
scala<br />
0<br />
Territorio<br />
Relazioni <strong>in</strong>terne<br />
Bio<strong>di</strong>versitˆ<br />
t1 t0<br />
Relazioni esterne<br />
Storia, cultura, legame<br />
con il territorio<br />
t1 t0<br />
Questo Presi<strong>di</strong>o è nato per tutelare <strong>un</strong>a razza a grave rischio <strong>di</strong> est<strong>in</strong>zione. Il numero molto esigui <strong>di</strong> capi non ha consentito<br />
RAZZA <strong>di</strong> fare gran<strong>di</strong> BOVINA passi DI LIMPURG avanti sul versante economico: per ora, <strong>in</strong>fatti, è possibile macellare appena 35, 40 capi all’anno, che<br />
saliranno al massimo a 50, 60 capi nei prossimi anni. Sulla <strong>sostenibilità</strong> economica si registra <strong>un</strong> piccolo progresso grazie<br />
al prezzo più rem<strong>un</strong>erativo per gli allevatori e alla <strong>di</strong>versificazione del mercato (macellai e ristoranti). La scala agroambientale<br />
è positiva grazie agli sforzi per la tutela della razza (è leggermente aumentato il numero dei capi) e all’allevamento<br />
sostenibile (pascolo d’estate, stabulazione libera d’<strong>in</strong>verno) ma non registra grosse variazioni.<br />
La scala socioculturale registra alc<strong>un</strong>i passi avanti significativi, grazie alla partecipazione degli allevatori a <strong>di</strong>versi eventi, ad<br />
alc<strong>un</strong>i momenti <strong>di</strong> formazione e alla maggiore visibilità <strong>di</strong> questa razza, ma, <strong>in</strong> futuro, dovranno essere valorizzate meglio<br />
le potenzialità delle rete <strong>Slow</strong> <strong>Food</strong> nella promozione <strong>di</strong> questo Presi<strong>di</strong>o.<br />
46<br />
Crescita significativa delle componenti relative<br />
alla scala socioculturale (<strong>in</strong> particolare relazioni<br />
esterne) e <strong>di</strong> alc<strong>un</strong>e componenti sulla scala<br />
agroambientale (trasformazione).<br />
Crescita bassa <strong>di</strong> tutte le componenti, con<br />
<strong>un</strong>’eccezione per le relazioni esterne (scala<br />
socioculturale), che migliora <strong>di</strong>scretamente.
u<br />
u<br />
100<br />
90<br />
80<br />
70<br />
60<br />
50<br />
40<br />
30<br />
20<br />
10<br />
0<br />
50<br />
40<br />
30<br />
20<br />
10<br />
0<br />
Signora Socioculturale <strong>di</strong> Conca Casale Agroambientale – Italia, Molise Economica<br />
anno <strong>di</strong> avvio 2003<br />
La signora è <strong>un</strong> <strong>in</strong>saccato tra<strong>di</strong>zionale scala del paes<strong>in</strong>o <strong>di</strong> Conca Casale. In bocca ricorda <strong>un</strong> salame crudo, a grana grossa, con<br />
<strong>in</strong> evidenza <strong>un</strong>a nota <strong>di</strong> agrumi, dovuta al lavaggio della vescica con acqua e limone, e <strong>di</strong> f<strong>in</strong>occhietto selvatico. La carne<br />
viene tagliata a grana grossa e l’<strong>in</strong>saccatura è sempre manuale.<br />
Sviluppo<br />
Energia<br />
Efficienza<br />
trasformazione<br />
Allevamento animale<br />
Uso del prodotto<br />
100<br />
80<br />
60<br />
40<br />
20<br />
0<br />
Territorio<br />
Relazioni <strong>in</strong>terne<br />
Relazioni esterne<br />
Storia, cultura, legame<br />
con il territorio<br />
Bio<strong>di</strong>versitˆ<br />
Confronto T0 - T1 delle tre scale con peso 100 per t1 la scala t0<br />
Scoioculturale, 100 per la scala Agroambientale e 100 per la scala<br />
Economica. La sostenibilitˆ massima pari a 300 (100+100+100)<br />
La SIGNORA scala socioculturale, DI CONCA CASALE a fronte del significativo <strong>in</strong>cremento delle relazioni con la rete <strong>Slow</strong> <strong>Food</strong> e con i consumatori,<br />
registra <strong>un</strong> elemento penalizzante, legato all’abbandono del sistema tra<strong>di</strong>zionale <strong>di</strong> conservazione sott’olio o strutto.<br />
L’impiego del sottovuoto <strong>in</strong>fluenza negativamente la scala agroambientale (<strong>in</strong> particolare l’<strong>in</strong><strong>di</strong>catore relativo al packag<strong>in</strong>g),<br />
che però migliora grazie a <strong>un</strong> produttore, che <strong>di</strong>venta anche allevatore, chiudendo T-0 la filiera.<br />
La <strong>sostenibilità</strong> economica è penalizzata dal fatto che, per ora, esiste <strong>un</strong>a sola azienda T-1 produttrice e non si sono ancora<br />
aggregati nuovi produttori, ma è com<strong>un</strong>que positiva, perché siamo <strong>in</strong> presenza <strong>di</strong> <strong>un</strong> salume che – prima del Presi<strong>di</strong>o –<br />
sopravviveva soltanto grazie alla sapienza <strong>di</strong> qualche anziano, ma era completamente scomparso dal mercato. Ora <strong>in</strong>vece<br />
la signora <strong>di</strong> Conca Casale è venduta regolarmente a <strong>un</strong> prezzo rem<strong>un</strong>erativo e l’azienda produttrice ha ammodernato le<br />
proprie strutture. Sono aumentati anche i capi allevati e la quantità <strong>di</strong> salume prodotta (da poche <strong>un</strong>ità a 250 all’anno).<br />
Socioculturale Agroambientale Economica<br />
Soppressata <strong>di</strong> gioi – Italia, scala Campania anno <strong>di</strong> avvio 2002<br />
È <strong>un</strong>o dei salumi campani più antichi. Si ricava soltanto dalle parti nobili del su<strong>in</strong>o. La carne è sm<strong>in</strong>uzzata f<strong>in</strong>emente, con<strong>di</strong>ta<br />
con sale, pepe; qu<strong>in</strong><strong>di</strong> si <strong>in</strong>sacca nel budello naturale, <strong>in</strong>serendo al centro <strong>un</strong> filetto <strong>di</strong> lardo l<strong>un</strong>go quanto il budello stesso.<br />
Sviluppo<br />
Energia<br />
Efficienza<br />
trasformazione<br />
Allevamento animale<br />
Uso del prodotto<br />
100<br />
80<br />
60<br />
40<br />
20<br />
0<br />
Territorio<br />
Relazioni <strong>in</strong>terne<br />
Relazioni esterne<br />
Storia, cultura, legame<br />
con il territorio<br />
Bio<strong>di</strong>versitˆ<br />
t1 t0<br />
I valori della scala socioculturale salgono grazie alle relazioni <strong>in</strong>terne (il confronto tra i produttori) ed esterne, garantite dalla rete<br />
<strong>di</strong> <strong>Slow</strong> <strong>Food</strong> (il Presi<strong>di</strong>o partecipa a numerose manifestazioni ed eventi <strong>in</strong> Italia): la soppressata è <strong>di</strong>ventata <strong>un</strong> forte elemento<br />
SOPPRESSSATA DI GIOI<br />
<strong>di</strong> attrazione per i turisti che visitano il Cilento. Il calo <strong>di</strong> <strong>sostenibilità</strong> agroambientale è legato, <strong>in</strong> particolare, all’<strong>in</strong>troduzione del<br />
sottovuoto <strong>in</strong> fase <strong>di</strong> stagionatura e <strong>di</strong> confezionamento, che ha fatto scomparire la tra<strong>di</strong>zionale tecnica <strong>di</strong> conservazione <strong>in</strong> olio<br />
o strutto (elemento che si traduce negativamente sia sulla scala agroambientale sia su quella socioculturale). L’aumento del numero<br />
<strong>di</strong> capi macellati e, qu<strong>in</strong><strong>di</strong>, della quantità <strong>di</strong> prodotto (da circa 400 a 850 pezzi l’anno), del numero <strong>di</strong> produttori (da 2 a 3),<br />
<strong>in</strong>sieme al consolidamento <strong>di</strong> sbocchi commerciali, determ<strong>in</strong>ano <strong>un</strong>a crescita considerevole della scala <strong>di</strong> <strong>sostenibilità</strong> economica.<br />
47<br />
T-1<br />
Crescita moderata <strong>di</strong> tutte le componenti,<br />
ad eccezione della trasformazione (scala<br />
agroambientale) e delle relazioni esterne (scala<br />
socioculturale), che migliorano nettamente.<br />
Crescita significativa delle componenti relative<br />
alla scala socioculturale (soprattutto relazioni<br />
esterne).
ConClUSIonI<br />
Quali sono i risultati del progetto <strong>Presì<strong>di</strong></strong> dopo do<strong>di</strong>ci anni <strong>di</strong> vita? Qual è la loro <strong>sostenibilità</strong>? Sono misurabili le ricadute<br />
e le implicazioni che generano?<br />
In effetti, non sono facilmente misurabili con parametri classici. È possibile rilevare l’aumento delle quantità prodotte,<br />
del numero dei produttori e dei prezzi <strong>di</strong> ven<strong>di</strong>ta, ma ad esempio non l’orgoglio e l’autostima dei produttori (decisivi per<br />
cont<strong>in</strong>uare <strong>un</strong>’attività e tramandarla ai figli), oppure il rafforzamento delle relazioni sociali (i problemi pr<strong>in</strong>cipali dei piccoli<br />
produttori sono spesso l’isolamento, la mancanza <strong>di</strong> <strong>in</strong>formazioni, l’<strong>in</strong>capacità <strong>di</strong> coord<strong>in</strong>arsi con altri produttori o con altri<br />
soggetti della filiera – confezionatori, aff<strong>in</strong>atori, cuochi…– , la mancanza <strong>di</strong> supporto da parte delle istituzioni, la scarsa<br />
promozione e valorizzazione) ed è <strong>di</strong> <strong>di</strong>fficile quantificazione la capacità del Presi<strong>di</strong>o <strong>di</strong> migliorare le con<strong>di</strong>zioni ambientali<br />
del territorio <strong>di</strong> appartenenza.<br />
Inoltre, l’aumento significativo <strong>di</strong> alc<strong>un</strong>i parametri non è positivo <strong>in</strong> assoluto, ma va messo <strong>in</strong> relazione con altri fattori<br />
(l’aumento del prezzo è <strong>un</strong> dato positivo, ma deve essere considerato <strong>in</strong> collegamento a p<strong>un</strong>teggi positivi <strong>in</strong> altri settori:<br />
attenzione per l’ambiente, tutela <strong>di</strong> paesaggi agrari, salvaguar<strong>di</strong>a <strong>di</strong> tecniche tra<strong>di</strong>zionali complesse e laboriose, attenzione<br />
per il benessere animale, e così via), così come la <strong>di</strong>m<strong>in</strong>uzione <strong>di</strong> altri non è negativa <strong>in</strong> assoluto (<strong>un</strong>a riduzione del<br />
numero <strong>di</strong> produttori, ad esempio, può essere legata alla decisione <strong>di</strong> seguire con maggiore serietà obiettivi <strong>di</strong> qualità e<br />
<strong>sostenibilità</strong> ambientale, <strong>in</strong>traprendendo <strong>un</strong> percorso impegnativo che necessariamente, nelle prime fasi, co<strong>in</strong>volge solo<br />
<strong>un</strong>’avanguar<strong>di</strong>a dei produttori).<br />
Il metodo <strong>di</strong> analisi proposto <strong>in</strong> questo lavoro è <strong>un</strong> tentativo <strong>di</strong> leggere e restituire questa complessità.<br />
Si tratta <strong>di</strong> <strong>un</strong> metodo costruito a partire dalle tre scale della <strong>sostenibilità</strong> (culturale, ambientale, economica) def<strong>in</strong>ite<br />
già alla f<strong>in</strong>e degli anni ’90 per valutare <strong>in</strong> modo oggettivo <strong>un</strong> processo cont<strong>in</strong>uo e mai statico come lo sviluppo sostenibile.<br />
Partendo da questo approccio, sono state analizzati i tre concetti chiave <strong>di</strong> <strong>Slow</strong> <strong>Food</strong>: buono, pulito e giusto, che<br />
sono stati decl<strong>in</strong>ati <strong>in</strong> <strong>di</strong>verse componenti (ad esempio: “relazioni”, “bio<strong>di</strong>versità”, “energia”…). Ogni componente, a<br />
sua volta, è il risultato <strong>di</strong> s<strong>in</strong>goli <strong>in</strong><strong>di</strong>catori (“energia”, ad esempio, è il risultato degli <strong>in</strong><strong>di</strong>catori “uso energie r<strong>in</strong>novabili” e<br />
“tipologia materiali per il packag<strong>in</strong>g”), strumenti <strong>di</strong> base utili per raccogliere dati e <strong>in</strong>formazioni sulla <strong>sostenibilità</strong>.<br />
I risultati dell’analisi dei dati raccolti con le prime 47 <strong>in</strong>terviste evidenziano <strong>un</strong> miglioramento generale su tutte le<br />
scale, per la stragrande maggioranza dei <strong>Presì<strong>di</strong></strong> presi <strong>in</strong> esami.<br />
Gli elementi più <strong>in</strong>novativi riguardano la scala socioculturale (rafforzamento sociale dei produttori, visibilità del prodotto,<br />
crescita dell’autostima), <strong>un</strong> settore <strong>di</strong>fficile da analizzare anche perché, al momento, esiste <strong>un</strong> numero limitato <strong>di</strong> stu<strong>di</strong><br />
applicati al sistema agricolo.<br />
Un aspetto particolarmente <strong>in</strong>teressante nell’ambito socioculturale riguarda il carattere delle relazioni che si creano e si<br />
rafforzano durante il percorso dei <strong>Presì<strong>di</strong></strong>. Queste relazioni non sono mai <strong>un</strong>i<strong>di</strong>rezionali, ma assumono sempre <strong>un</strong>a forma<br />
circolare. I <strong>Presì<strong>di</strong></strong>, <strong>in</strong>fatti, si sviluppano e fanno <strong>un</strong> percorso virtuoso grazie a <strong>un</strong>a rete <strong>di</strong> soggetti (produttori, aff<strong>in</strong>atori,<br />
commercianti, cuochi, tecnici, <strong>in</strong>segnanti, studenti, giornalisti, appassionati <strong>di</strong> gastronomia, gruppi <strong>di</strong> acquisto, ecc) che, a<br />
vario titolo, collaborano per salvaguardare, migliorare, promuovere le produzioni e per far conoscere prodotti, produttori e<br />
territori <strong>in</strong> contesti anche lontani dai luoghi <strong>di</strong> produzione. Questo è possibile grazie al ruolo importante dell’associazione<br />
<strong>Slow</strong> <strong>Food</strong>, che facilita la messa <strong>in</strong> rete dei vari soggetti, la promozione dei prodotti e la com<strong>un</strong>icazione. L’aumento<br />
della visibilità, delle ven<strong>di</strong>te e dei contatti è quasi sempre imme<strong>di</strong>ato, percepibile già nel primo anno <strong>di</strong> attività del Presi<strong>di</strong>o.<br />
Questo si riflette positivamente sul p<strong>un</strong>teggio della scala economica.<br />
Un altro elemento significativo è l’importanza della presenza <strong>di</strong> <strong>un</strong>a figura chiave (può essere <strong>un</strong>o dei produttori, ma anche<br />
<strong>un</strong> veter<strong>in</strong>ario, <strong>un</strong> agronomo, <strong>un</strong> cuoco...) <strong>un</strong> leader locale che accompagna lo sviluppo del progetto. Altrettanto cruciale,<br />
il sostegno garantito <strong>in</strong> alc<strong>un</strong>i casi da enti territoriali locali che, stanziando fon<strong>di</strong> a sostegno dei progetti o mettendo a<br />
<strong>di</strong>sposizione tecnici preparati, imprimono <strong>un</strong>a sp<strong>in</strong>ta non <strong>in</strong><strong>di</strong>fferente ad alc<strong>un</strong>i progetti.<br />
Una delle cause – e allo stesso tempo <strong>un</strong>a delle conseguenze – del rafforzamento dei fattori della scala socioculturale è<br />
l’aumento del numero <strong>di</strong> giovani nei <strong>Presì<strong>di</strong></strong>, perf<strong>in</strong>o <strong>in</strong> quelli nelle realtà più marg<strong>in</strong>ali e <strong>di</strong>fficili (come i <strong>Presì<strong>di</strong></strong> <strong>di</strong> montagna<br />
legati alla pastorizia e a produzioni <strong>di</strong> alpeggio).<br />
48
La scala dello sviluppo agroambientale spesso parte con dati già molto positivi, ma è quella che evidenzia me<strong>di</strong>amente<br />
<strong>un</strong>a crescita più lenta. Ciò è <strong>in</strong>evitabile, perché i cambiamenti <strong>in</strong> questo ambito, <strong>di</strong> per sé, richiedono molto tempo (i nuovi<br />
impianti a frutteto devono avere il tempo <strong>di</strong> crescere e fruttificare, le risorse per riprist<strong>in</strong>are il paesaggio o l’architettura<br />
tra<strong>di</strong>zionale richiedono fon<strong>di</strong> <strong>in</strong>genti e autorizzazioni pubbliche, la conversione all’agricoltura biologica necessita <strong>di</strong> alc<strong>un</strong>i<br />
anni <strong>di</strong> transizione, per non parlare dell’<strong>in</strong>cremento <strong>di</strong> razze autoctone a partire da pochi capi superstiti).<br />
Per quanto riguarda la valutazione dei prezzi dei prodotti, già do<strong>di</strong>ci anni fa, all’avvio del progetto, <strong>Slow</strong> <strong>Food</strong> ritenne che,<br />
per <strong>in</strong>nescare il recupero <strong>di</strong> alc<strong>un</strong>e produzioni a rischio <strong>di</strong> est<strong>in</strong>zione, o com<strong>un</strong>que fortemente marg<strong>in</strong>alizzate dal mercato,<br />
fosse <strong>in</strong><strong>di</strong>spensabile garantire <strong>un</strong>a maggiore red<strong>di</strong>tività ai produttori. Pagare il giusto prezzo per formaggi d’alpeggio,<br />
salumi realizzati con carni <strong>di</strong> razze autoctone (meno produttive e con tempi più l<strong>un</strong>ghi <strong>di</strong> accrescimento), pani lievitati<br />
naturalmente per l<strong>un</strong>go tempo, legumi coltivati <strong>in</strong> aree marg<strong>in</strong>ali e su territori <strong>di</strong>fficili è <strong>un</strong> elemento impresc<strong>in</strong><strong>di</strong>bile per<br />
conv<strong>in</strong>cere i produttori a rimanere sui territori e conservare antiche pratiche produttive. Per questo motivo il prezzo crescente<br />
nel tempo – <strong>in</strong> questa ricerca – è stato considerato <strong>un</strong> <strong>in</strong><strong>di</strong>catore positivo. È necessario però sottol<strong>in</strong>eare che, a<br />
partire dal prossimo anno, <strong>Slow</strong> <strong>Food</strong> avvierà <strong>un</strong> lavoro <strong>di</strong> approfon<strong>di</strong>mento su questo aspetto, per analizzare meglio le<br />
voci che concorrono alla formazione del prezzo <strong>di</strong> ogni prodotto e per dare <strong>in</strong><strong>di</strong>cazioni ai produttori su fasce <strong>di</strong> prezzo<br />
rem<strong>un</strong>erative, ma eque anche per i consumatori, evitando eventuali esagerazioni: verso l’alto, ma anche verso il basso (<strong>in</strong><br />
alc<strong>un</strong>i casi, <strong>in</strong>fatti, il prezzo fissato dal produttore non tiene sufficientemente conto dei vari costi <strong>di</strong> produzione).<br />
In conclusione, si può <strong>di</strong>re che il Presi<strong>di</strong>o <strong>Slow</strong> <strong>Food</strong> rappresenta <strong>un</strong> <strong>modello</strong> <strong>di</strong> sviluppo <strong>in</strong>teressante per le produzioni<br />
tra<strong>di</strong>zionali realizzate da piccoli gruppi <strong>di</strong> produttori. I risultati sono notevoli dal p<strong>un</strong>to <strong>di</strong> vista economico (senza eccezioni)<br />
e confermano l’esistenza <strong>di</strong> <strong>un</strong>a domanda crescente <strong>di</strong> prodotti <strong>di</strong> qualità ma, allo stesso tempo, ricchi <strong>di</strong> contenuti culturali<br />
e ambientali forti. L’elemento sociale può essere considerato <strong>in</strong>vece <strong>un</strong> presupposto per riuscire a conseguire e, soprattutto,<br />
conservare, fissare nel tempo i risultati ottenuti. La sp<strong>in</strong>ta <strong>di</strong> <strong>Slow</strong> <strong>Food</strong> è potente, <strong>in</strong> virtù del rilievo me<strong>di</strong>atico <strong>di</strong> cui gode<br />
l’associazione anche a livello <strong>in</strong>ternazionale, alla rete <strong>di</strong> oltre 100.000 soci <strong>in</strong> tutto il mondo e, più <strong>in</strong> generale, al movimento<br />
nato <strong>in</strong>torno alle attività <strong>di</strong> <strong>Slow</strong> <strong>Food</strong>. La sua efficacia è molto rapida, e genera, <strong>in</strong> tempi brevi, contatti, relazioni,<br />
opport<strong>un</strong>ità e visibilità. La rete <strong>Slow</strong> <strong>Food</strong>, <strong>in</strong>oltre, concorre a dare <strong>sostenibilità</strong> alla vita futura dei <strong>Presì<strong>di</strong></strong>, che non hanno<br />
<strong>un</strong>a durata prefissata e <strong>un</strong>a scadenza, ma sono piuttosto “progetti a tempo <strong>in</strong>determ<strong>in</strong>ato” che, nel tempo, crescono e<br />
si evolvono e si articolano (<strong>in</strong>teressante, ad esempio, lo sviluppo <strong>di</strong> attività educative con le scuole da parte <strong>di</strong> numerosi<br />
<strong>Presì<strong>di</strong></strong>, la nascita <strong>di</strong> it<strong>in</strong>erari turistici legati ai prodotti, e così via).<br />
Pomodoro fiaschetto <strong>di</strong> Torre Guaceto – © Alberto Peroli<br />
49
AllEgAto<br />
50
Nome del Presi<strong>di</strong>o: lenticchia <strong>di</strong> Ustica<br />
Area <strong>di</strong> produzione (com<strong>un</strong>i, regione, stato): isola <strong>di</strong> Ustica, prov<strong>in</strong>cia <strong>di</strong> Palermo, regione Sicilia, Italia<br />
Anno <strong>di</strong> nascita del Presi<strong>di</strong>o: 2000<br />
Discipl<strong>in</strong>are <strong>di</strong> produzione: def<strong>in</strong>itivo<br />
Nome e ruolo dell’<strong>in</strong>tervistato: Margherita Longo, produttrice e referente dei produttori del Presi<strong>di</strong>o<br />
Data dell’<strong>in</strong>tervista: 15/06/2012<br />
Intervistatore: Serena Milano<br />
Un esempio <strong>di</strong> <strong>in</strong>tervista<br />
INDICATORI CRITERI DI GIUDIzIO T0=2000 T1=2012<br />
CRITERI DEL VADEMECUM<br />
DEI PRESìDI<br />
SCALE<br />
Oggi il Presi<strong>di</strong>o <strong>in</strong>via le lenticchie ad <strong>un</strong>’azienda <strong>di</strong> Napoli, aff<strong>in</strong>ché vengano ripulite<br />
attentamente da eventuali impurità e selezionate. La qualità f<strong>in</strong>ale è qu<strong>in</strong><strong>di</strong> migliorata<br />
nettamente.<br />
Non c’è ness<strong>un</strong> tipo <strong>di</strong> <strong>in</strong>tervento per<br />
selezionare o migliorare la qualità.<br />
Legame con il territorio e<br />
tra<strong>di</strong>zionalità<br />
a1 Qualità organolettica<br />
Il Presi<strong>di</strong>o ha <strong>in</strong>trodotto <strong>un</strong>a piccola <strong>in</strong>novazione tecnologica, che ha risolto il problema<br />
del tonchio: le lenticchie sono riposte <strong>in</strong> congelatore per 48 ore. Questo trattamento<br />
termico non compromette la vitalità del seme (che può anche essere sem<strong>in</strong>ato, <strong>in</strong>fatti) ma<br />
impe<strong>di</strong>sce al tonchio <strong>di</strong> <strong>di</strong>ffondersi.<br />
Quando è nato il Presi<strong>di</strong>o c’era <strong>un</strong><br />
problema relativo alla conservazione delle<br />
lenticchie. I produttori, <strong>in</strong>fatti, per evitare la<br />
<strong>di</strong>ffusione del tonchio, aggi<strong>un</strong>gevano <strong>un</strong>a<br />
polvere <strong>in</strong>setticida alle lenticchie, dopo la<br />
raccolta.<br />
Miglioramento della qualità della<br />
conservazione<br />
a2 Conservazione<br />
51<br />
Gusto<br />
Non sono nati trasformati particolari <strong>in</strong> seguito al Presi<strong>di</strong>o, però nei ristoranti oggi tutti<br />
la propongono sperimentando spesso nuove preparazioni, ad esempio la pasta con le<br />
lenticchie e con i gamberi, le polpette <strong>di</strong> lenticchie. La ricetta classica è <strong>in</strong>vece la zuppa,<br />
che varia a seconda della stagione e dei gusti della famiglia: <strong>di</strong> base si aggi<strong>un</strong>gono alle<br />
lenticchie cipolle, pomodoro, zucca o zucch<strong>in</strong>e più <strong>un</strong>a verdura a foglia (tenerume delle<br />
zucch<strong>in</strong>e o bietole, a seconda della stagione).<br />
Non c’erano trasformati particolari e<br />
la lenticchia era venduta <strong>un</strong>icamente<br />
essiccata.<br />
Riscoperta o sperimentazione <strong>di</strong><br />
trasformati<br />
a3 Trasformazione<br />
Oggi tutti i ristoranti della zona propongono la lenticchia <strong>di</strong> Ustica.<br />
La lenticchia non era reperibile nei menù<br />
dei ristoranti locali.<br />
a4 Consumo del prodotto Maggiore consumo<br />
SOCIOCULTURALE<br />
relazioni Interne<br />
Oggi, nella gestione delle aziende agricole, i figli sono subentrati ai padri. Due produttori<br />
hanno 40/45 anni. Quattro produttori sono sotto i 35 anni. Quattro aziende sono seguite<br />
da figli <strong>di</strong> agricoltori e due <strong>in</strong>vece hanno avviato aziende senza il supporto della famiglia.<br />
I nuovi produttori avevano già la terra, oppure l’hanno presa <strong>in</strong> comodato. Quando non<br />
c’è <strong>un</strong> anziano <strong>in</strong> azienda, i giovani imparano grazie all’aiuto <strong>di</strong> altri produttori.<br />
Il Presi<strong>di</strong>o è nato con tre produttori sopra<br />
i 60 anni.<br />
Rafforzamento / valorizzazione del<br />
ruolo dei giovani<br />
a5 Ruolo dei giovani<br />
Sostenibilità sociale<br />
Oggi ci sono due donne titolari d’azienda e la referente del Presi<strong>di</strong>o è <strong>un</strong>a donna<br />
(Margherita Longo, che ha 34 anni); la madre <strong>di</strong> Margherita <strong>in</strong>oltre, segue la<br />
commercializzazione dei prodotti dell’azienda. L’istituzione del Presi<strong>di</strong>o ha migliorato<br />
l’organizzazione dei produttori: tendenzialmente gli uom<strong>in</strong>i si occupano della coltivazione<br />
e della trebbiature, mentre le donne seguono il confezionamento e la ven<strong>di</strong>ta.<br />
La coltivazione era familiare e, d<strong>un</strong>que,<br />
le donne collaboravano, ma non avevano<br />
particolari ruoli <strong>di</strong> responsabilità.<br />
Rafforzamento / valorizzazione del<br />
ruolo delle donne<br />
a6 Ruolo delle donne
Nel 2008 è nata l’associazione dei produttori prevista dal regolamento <strong>di</strong> <strong>Slow</strong> <strong>Food</strong> per<br />
ottenere il marchio del Presi<strong>di</strong>o .<br />
Prima del Presi<strong>di</strong>o, non c’era alc<strong>un</strong>a forma<br />
organizzativa. Alla nascita del Presi<strong>di</strong>o<br />
si è subito formato <strong>un</strong> primo comitato<br />
<strong>in</strong>formale,con l’obiettivo <strong>di</strong> confezionare<br />
e vendere con la stessa confezione e<br />
etichetta e allo stesso prezzo<br />
Miglioramento dell’organizzazione dei<br />
produttori<br />
Organizzazione dei<br />
produttori<br />
a7<br />
Esiste il regolamento del Presi<strong>di</strong>o <strong>di</strong> <strong>Slow</strong> <strong>Food</strong> e i produttori collaborano tra <strong>di</strong> loro:<br />
fanno acquisti <strong>in</strong>sieme (ma con fatture <strong>di</strong>vise) per sp<strong>un</strong>tare prezzi migliori.<br />
Non esisteva <strong>un</strong> regolamento.<br />
A - Trasparenza e chiarezza nelle<br />
relazioni tra i produttori<br />
I produttori si <strong>in</strong>contrano <strong>un</strong>a volta ogni due mesi circa (6 volte/anno), <strong>in</strong> particolare<br />
quando è necessario prendere decisioni com<strong>un</strong>i sulla partecipazione alle manifestazioni,<br />
sull’<strong>in</strong>vio a Napoli delle lenticchie per la lavorazione, sull’uso della trebbia,sugli ord<strong>in</strong>i <strong>di</strong><br />
sacchetti, etc. Ci sono perio<strong>di</strong> <strong>in</strong> cui le ri<strong>un</strong>ioni sono più frequenti.<br />
Struttura decisionale<br />
a8<br />
I produtori non collaboravano,<br />
né organizzavano ri<strong>un</strong>ioni.<br />
B – Partecipazione dei produttori al<br />
processo decisionale<br />
La referente coord<strong>in</strong>a i produttori e fa da tramite tra <strong>di</strong> loro e tra loro e <strong>Slow</strong> <strong>Food</strong>.<br />
Inoltre coord<strong>in</strong>a la partecipazione alle manifestazioni. La referente, talvolta, partecipa<br />
agli eventi a nome <strong>di</strong> tutti, poiché è troppo costoso spostarsi dall’isola. I produttori fanno<br />
<strong>un</strong>’eccezione solo per il Salone del Gusto, cui partecipano regolarmente. La referente<br />
gestisce i rapporti con i giornalisti, gli studenti che fanno <strong>in</strong>terviste, ecc.<br />
Non esisteva <strong>un</strong> referente.<br />
A – Con<strong>di</strong>visione delle responsabilità<br />
e delle scelte<br />
Democrazia<br />
dei processi,<br />
partecipazione<br />
a9<br />
Non erano previste formazioni. Il Presi<strong>di</strong>o non ha organizzato formazioni specifiche.<br />
B – Approfon<strong>di</strong>mento delle<br />
conoscenze dei produttori e<br />
conseguente aumento della<br />
responsabilità all’<strong>in</strong>terno<br />
dell’organizzazione<br />
Sostenibilità sociale<br />
SOCIOCULTURALE<br />
52<br />
La bozza del <strong>di</strong>scipl<strong>in</strong>are è stata redatta da <strong>Slow</strong> <strong>Food</strong> e con<strong>di</strong>visa poi da tutti i produttori<br />
che ne hanno mo<strong>di</strong>ficato pochissimi elementi. Non essendo <strong>un</strong> prodotto trasformato, le<br />
criticità non sono molte, e tra <strong>un</strong> produttore e l’altro, le <strong>di</strong>fferenze tecniche sono m<strong>in</strong>ime,<br />
quasi <strong>in</strong>esistenti.<br />
Non c’era <strong>un</strong> <strong>di</strong>scipl<strong>in</strong>are.<br />
C – Con<strong>di</strong>visione del processo <strong>di</strong><br />
stesura del <strong>di</strong>scipl<strong>in</strong>are<br />
relazioni esterne<br />
In <strong>un</strong>a primissima fase il Presi<strong>di</strong>o è stato sostenuto – grazie a <strong>Slow</strong> <strong>Food</strong> – dall’azienda<br />
privata Fiorucci, che ha anche acquistato quantità importanti <strong>di</strong> prodotto. Il Presi<strong>di</strong>o<br />
oggi è sostenuto dalla Regione Siciliana <strong>in</strong> vari mo<strong>di</strong>: supporto tecnico (acquisto della<br />
trebbia) e f<strong>in</strong>anziario (partecipazione al Salone del Gusto). I produttori sono <strong>in</strong>vitati<br />
<strong>un</strong>a volta l’anno dalla Riserva naturale dell’isola a promuovere i prodotti. I produttori<br />
riconoscono <strong>di</strong> aver ottenuto più potere decisionale: questo è l’<strong>un</strong>ico prodotto esportato<br />
dell’isola e qu<strong>in</strong><strong>di</strong> spesso i produttori sono <strong>in</strong>vitati dalle istituzioni. Uno dei produttori<br />
(Giuseppe Mancuso) ha <strong>un</strong> ruolo pubblico. Spesso le <strong>un</strong>iversità e altri istituti (Inran, CNR)<br />
fanno stu<strong>di</strong> su lenticchie o chiedono campioni <strong>di</strong> prodotto per fare analisi su qualità<br />
organolettiche.<br />
Prima, i produttori non avevano mai<br />
beneficiato <strong>di</strong> supporto f<strong>in</strong>anziario, tecnico,<br />
normativo da parte <strong>di</strong> istituzioni, né da<br />
parte <strong>di</strong> privati.<br />
Miglioramento del rapporto del<br />
Presi<strong>di</strong>o con le istituzioni pubbliche e<br />
gli attori privati e possibilità <strong>di</strong> <strong>in</strong>fluire<br />
sulle politiche pubbliche<br />
Relazioni con<br />
istituzioni pubbliche e<br />
private<br />
a10<br />
Al momento ci sono rapporti con la condotta <strong>di</strong> Trapani. Ci sono rapporti con l’<strong>un</strong>iversità<br />
<strong>di</strong> Scienze Gastronomiche.<br />
Prima i produttori non conoscevano <strong>Slow</strong><br />
<strong>Food</strong>.<br />
Relazioni e <strong>in</strong>tegrazione con la rete<br />
locale, nazionale e <strong>in</strong>ternazionale <strong>di</strong><br />
<strong>Slow</strong> <strong>Food</strong><br />
Relazioni con la rete <strong>di</strong><br />
<strong>Slow</strong> <strong>Food</strong><br />
a11
Una scheda descrittiva della lenticchia <strong>di</strong> Ustica (<strong>in</strong> italiano e <strong>in</strong>glese) è pubblicata sul sito<br />
<strong>di</strong> <strong>Slow</strong> <strong>Food</strong> ed è ripresa da molti altri siti <strong>in</strong>ternet. La lenticchia è sulle guide dei <strong>Presì<strong>di</strong></strong><br />
<strong>di</strong> <strong>Slow</strong> <strong>Food</strong> (negli anni sono state pubblicate <strong>di</strong>verse e<strong>di</strong>zioni). Alla nascita del Presi<strong>di</strong>o<br />
è stato realizzato <strong>un</strong> depliant sul prodotto e sui produttori. Sono usciti articoli su me<strong>di</strong>a<br />
regionali e nazionali (La Stampa, ad esempio) de<strong>di</strong>cati alla lenticchia e all’isola <strong>di</strong> Ustica.<br />
Prima del Presi<strong>di</strong>o non erano mai usciti<br />
articoli sulla lenticchia <strong>di</strong> Ustica.<br />
Maggiore attenzione dei me<strong>di</strong>a al<br />
Presi<strong>di</strong>o e al suo territorio<br />
Relazioni con i me<strong>di</strong>a<br />
e com<strong>un</strong>icazione<br />
a12<br />
Esiste <strong>un</strong>’etichetta com<strong>un</strong>e, che descrive il prodotto e dà <strong>in</strong><strong>di</strong>cazioni sul produttore.<br />
Sull’etichetta compaiono il marchio del Presi<strong>di</strong>o e il marchio del biologico.<br />
Non esisteva <strong>un</strong>’etichetta.<br />
A - Possibilità per i consumatori <strong>di</strong><br />
conoscere il prodotto e il territorio<br />
attraverso l’etichetta<br />
Relazioni con i<br />
consumatori<br />
a13<br />
Sostenibilità sociale<br />
Non esisteva <strong>un</strong> logo. Non c’è <strong>un</strong> logo del Presi<strong>di</strong>o specifico, ma si usa quello dei <strong>Presì<strong>di</strong></strong> italiani.<br />
B - Possibilità <strong>di</strong> riconoscere il<br />
prodotto attraverso <strong>un</strong> logo<br />
I produttori del Presi<strong>di</strong>o, a partire dal 2000. hanno partecipato a tutte le e<strong>di</strong>zioni del<br />
Salone del Gusto (sei e<strong>di</strong>zioni). Il Salone non è importante per la ven<strong>di</strong>ta (l’<strong>in</strong>casso copre<br />
le spese <strong>di</strong> trasferta), ma per la visibilità e i contatti.<br />
Prima del Presi<strong>di</strong>o i produttori <strong>di</strong> lenticchie<br />
non partecipavano ad eventi.<br />
A - Partecipazione agli eventi <strong>di</strong> <strong>Slow</strong><br />
<strong>Food</strong><br />
Eventi<br />
a14<br />
Con l’eccezione del Salone, i produttori non partecipano a molti eventi, perché spostarsi<br />
dall’isola è costoso. Ricevono però molti <strong>in</strong>viti: <strong>in</strong> Sicilia e <strong>in</strong> tutta Italia. Hanno<br />
partecipato <strong>un</strong> paio <strong>di</strong> volte all’evento Sana (Bologna).<br />
Prima del Presi<strong>di</strong>o i produttori <strong>di</strong> lenticchie<br />
non partecipavano ad eventi.<br />
B – Partecipazione ad altri eventi<br />
SOCIOCULTURALE<br />
Oggi la situazione si è capovolta: la lenticchia è il prodotto che dà più red<strong>di</strong>to, mentre gli<br />
altri prodotti agricoli non hanno quasi mercato. Ed è il prodotto vegetale più identitario<br />
dell’isola, presentato come tale sui menù dei ristoranti e nelle guide. Non esistono sagre<br />
de<strong>di</strong>cate alla lenticchia, ma a volte si organizzano degustazioni <strong>di</strong> zuppa <strong>di</strong> lenticchie <strong>in</strong><br />
piazza.<br />
La lenticchia faceva parte dell’agricoltura<br />
locale, ma non era molto valorizzata. Si<br />
dava più peso a colture da red<strong>di</strong>to come<br />
la vite, il grano e i meloni, che <strong>un</strong> tempo<br />
avevano <strong>un</strong> buon mercato.<br />
Rafforzamento della consapevolezza<br />
del legame tra il prodotto e il<br />
territorio<br />
Identificazione<br />
prodotto-territorio<br />
a15<br />
53<br />
Ness<strong>un</strong>a attività. Ness<strong>un</strong>a attività.<br />
Valorizzazione e recupero del<br />
patrimonio architettonico del territorio<br />
Patrimonio<br />
architettonico<br />
a16<br />
Il Presi<strong>di</strong>o non organizza attività educative <strong>in</strong> modo regolare, ma talvolta gli studenti <strong>in</strong><br />
gita visitano i produttori. La referente del Presi<strong>di</strong>o ha a<strong>di</strong>bito <strong>un</strong> portico a piccolo museo<br />
contad<strong>in</strong>o.<br />
Storia, cultura, legame<br />
con il territorio<br />
Non esistevano attività educative.<br />
A – Trasmissione orizzontale:<br />
miglioramento della consapevolezza<br />
della com<strong>un</strong>ità (non solo locale) della<br />
necessità <strong>di</strong> preservare il prodotto e<br />
il territorio<br />
Trasmissione dei saperi<br />
a17<br />
Gli anziani non sono i titolari delle aziende, passate ai figli, ma collaborano <strong>in</strong> modo<br />
attivo al lavoro dei campi e danno preziosi suggerimenti<br />
Gli anziani avevano <strong>un</strong> rolo importante<br />
nelle famiglie e il Presi<strong>di</strong>o è partito con tre<br />
produttori <strong>di</strong> oltre 60 anni.<br />
B – Trasmissione verticale:<br />
riconoscimento del ruolo degli anziani<br />
Il Presi<strong>di</strong>o rappresenta <strong>un</strong> elemento <strong>di</strong>st<strong>in</strong>tivo che contribuisce a qualificare il turismo<br />
dell’isola. Due produttori del Presi<strong>di</strong>o hanno <strong>un</strong> agriturismo.<br />
Ustica era già <strong>un</strong>a meta turistica molto<br />
conosciuta.<br />
a18 Sviluppo turistico Nascita e sviluppo <strong>di</strong> attività turistiche
Sono stati realizzati <strong>di</strong>versi stu<strong>di</strong> sulla lenticchia <strong>di</strong> Ustica, soprattutto da parte<br />
dell’Università <strong>di</strong> Palermo. Quando le <strong>un</strong>iversità (o gli istituti <strong>di</strong> ricerca) siciliani, calabresi<br />
e pugliesi si sono occupati <strong>di</strong> legumi, hanno sempre <strong>in</strong>serito la lenticchia <strong>di</strong> Ustica nel<br />
panorama varietale delle lenticchie del Me<strong>di</strong>terraneo. Il CNR <strong>di</strong> Bari e vari istituti <strong>di</strong><br />
nutrizione hanno raccolto campioni <strong>di</strong> lenticchie <strong>di</strong> Ustica per fare analisi. Il Consorzio<br />
Ballatore (Regione Sicilia) ha fatto ricerche su rese e densità della sem<strong>in</strong>a (progetto che<br />
ha poi portato all’acquisto <strong>di</strong> <strong>un</strong>a trebbia per i produttori del Presi<strong>di</strong>o).<br />
Prima non c’era alc<strong>un</strong>i <strong>in</strong>teresse per la<br />
varietà “lenticchia <strong>di</strong> Ustica”.<br />
Contributo alla conservazione <strong>di</strong><br />
varietà autoctone<br />
b1 Varietà<br />
Subito dopo la nascita del Presi<strong>di</strong>o, è risultata evidente la necessità <strong>di</strong> cambiare il sistema<br />
<strong>di</strong> trebbiatura, per poter rendere la coltivazione più efficiente e red<strong>di</strong>tizia. Grazie alla<br />
collaborazione dell’istituto regionale Ballatore e al sostegno economico della Regione<br />
Siciliana, i produttori sono stati dotati <strong>di</strong> <strong>un</strong>a trebbiatrice meccanica, prima a postazione<br />
fissa e poi semovente.<br />
Prima della nascita del Presi<strong>di</strong>o la<br />
trebbiatura si faceva nell’aia, con l’aiuto<br />
degli as<strong>in</strong>i. Questo sistema era molto lento<br />
e non permetteva <strong>di</strong> ottenere <strong>un</strong> prodotto<br />
<strong>di</strong> qualità.<br />
Rischio <strong>di</strong> est<strong>in</strong>zione<br />
Salvaguar<strong>di</strong>a dei meto<strong>di</strong> <strong>di</strong><br />
produzione tra<strong>di</strong>zionale<br />
Tecnica <strong>di</strong><br />
trasformazione<br />
b2<br />
Il paesaggio è <strong>di</strong> grande valore e <strong>un</strong>a parte dell’isola fa parte <strong>di</strong> <strong>un</strong>a Riserva naturale<br />
(mar<strong>in</strong>a e terrestre). I produttori vorrebbero coltivare alc<strong>un</strong>i terreni all’<strong>in</strong>terno della riserva<br />
(P<strong>un</strong>ta Spalmatore), che storicamente erano coltivati e terrazzati, ma la Riserva non li<br />
concede, per preservare la macchia. I nuovi terreni faciliterebbero anche le rotazioni.<br />
Il paesaggio è <strong>di</strong> grande valore e <strong>un</strong>a parte<br />
dell’isola fa parte <strong>di</strong> <strong>un</strong>a Riserva naturale.<br />
Conservazione <strong>di</strong> <strong>un</strong> particolare<br />
paesaggio rurale a rischio <strong>di</strong><br />
est<strong>in</strong>zione (giard<strong>in</strong>i, frutteti storici,<br />
oliveti millenari)<br />
b3 Paesaggio<br />
Tutti i produttori del Presi<strong>di</strong>o coltivano anche altro (ortaggi, legumi, frutta, <strong>in</strong> <strong>un</strong> caso<br />
vigneti), ma è cambiata la proporzione, a netto favore della lenticchia, il prodotto più<br />
red<strong>di</strong>tizio.<br />
Tutti gli agricoltori coltivavano anche altri<br />
prodotti: ortaggi, legumi, frutta…<br />
Aumento della <strong>di</strong>versificazione<br />
produttiva<br />
Diversificazione<br />
produttiva<br />
b4<br />
Molti terreni abbandonati sono stati recuperati, ripuliti e rimessi <strong>in</strong> coltivazione. In <strong>di</strong>versi<br />
campi erano presenti muretti a secco, che sono stati liberati da sterpaglie e arbusti.<br />
Non c’era <strong>un</strong>a particolare cura per il<br />
paesaggio e molti terreni agricoli erano<br />
abbandonati.<br />
Promozione <strong>di</strong> attività per la<br />
salvaguar<strong>di</strong>a del territorio agricolo<br />
e per il mantenimento <strong>di</strong> pratiche<br />
colturali tra<strong>di</strong>zionali<br />
b5 Territorio<br />
AGROAMBIENTALE<br />
54<br />
Ogni produttore del Presi<strong>di</strong>o seleziona e moltiplica i propri semi. A volte i produttori<br />
si scambiano i semi. Il trattamento termico che evita la <strong>di</strong>ffusione del tonchio non<br />
pregiu<strong>di</strong>ca la germ<strong>in</strong>azione.<br />
Ogni produttore produceva i propri semi.<br />
Produzione locale e/o aziendale dei<br />
semi<br />
b6 Semi<br />
La necessità <strong>di</strong> fare più rotazioni è il pr<strong>in</strong>cipale problema del Presi<strong>di</strong>o. L’aumento della<br />
produzione <strong>di</strong> lenticchie ha aggravato il problema della presenza <strong>di</strong> <strong>un</strong> f<strong>un</strong>go (Fusarium<br />
oxisporum). Questo f<strong>un</strong>go esisteva anche prima, ma con la coltivazione delle lenticchie<br />
ridotta al lumic<strong>in</strong>o, era <strong>un</strong>a presenza marg<strong>in</strong>ale. Alc<strong>un</strong>i produttori fanno rotazioni<br />
(lasciando il terreno a maggese o con ortaggi o ancora orzo e avena per i pochi animali<br />
dell’isola), ma troppo poco. Il problema, <strong>in</strong>fatti, è la netta <strong>di</strong>sparità <strong>di</strong> red<strong>di</strong>to fra il<br />
guadagno che si ottiene coltivando lenticchie e il guadagno che si ottiene coltivando altro<br />
(i cereali non hanno mercato perché sull’isola ness<strong>un</strong>o fa più far<strong>in</strong>a; il foraggio non ha<br />
mercato perché non c’è più il macello sull’isola e qu<strong>in</strong><strong>di</strong> ci sono pochissimi animali, ecc.)<br />
Sostenibilità ambientale<br />
Ogni produttore faceva rotazioni, ma<br />
l’estensione dei campi <strong>di</strong> lenticchie era<br />
m<strong>in</strong>ima.<br />
Rotazioni colturali per preservare la<br />
fertilità del suolo<br />
b7 Rotazioni<br />
No No<br />
Consociazioni per preservare la<br />
fertilità del suolo<br />
b8 Consociazioni<br />
Non si usavano Non si usano<br />
A – Riduzione o elim<strong>in</strong>azione <strong>di</strong><br />
concimi m<strong>in</strong>erali<br />
Fertilizzazione<br />
b9<br />
B – Uso <strong>di</strong> concimi organici Non si usavano Non si usano<br />
Non si usavano Non si usano<br />
A – Riduzione o elim<strong>in</strong>azione dei<br />
meto<strong>di</strong> chimici per combattere<br />
parassiti e malattie della piante<br />
b10 Prodotti <strong>di</strong> <strong>di</strong>fesa
Non si usavano Non si usano<br />
B – Impiego <strong>di</strong> meto<strong>di</strong> naturali per<br />
combattere parassiti e malattie della<br />
piante<br />
b10 Prodotti <strong>di</strong> <strong>di</strong>fesa<br />
Non si usavano Non si usano<br />
A - Riduzione o elim<strong>in</strong>azione dei<br />
meto<strong>di</strong> chimici per combattere erbe<br />
<strong>in</strong>festanti<br />
Diserbo<br />
b11<br />
Diserbo manuale. Diserbo manuale.<br />
B – Impiego <strong>di</strong> meto<strong>di</strong> naturali per<br />
combattere erbe <strong>in</strong>festanti<br />
Oggi il Presi<strong>di</strong>o non ricorre più a trattamenti chimici post-raccolta.<br />
Quando è nato il Presi<strong>di</strong>o c’era <strong>un</strong><br />
problema importante da risolvere: la<br />
conservazione delle lenticchie. I produttori,<br />
<strong>in</strong>fatti, per evitare la <strong>di</strong>ffusione del tonchio,<br />
aggi<strong>un</strong>gevano <strong>un</strong>a polvere <strong>in</strong>setticida alle<br />
lenticchie, dopo la raccolta.<br />
A – Riduzione o elim<strong>in</strong>azione <strong>di</strong><br />
trattamenti chimici post-raccolta<br />
Trattamenti<br />
post- raccolta<br />
b12<br />
Sostenibilità ambientale<br />
Il Presi<strong>di</strong>o ha <strong>in</strong>trodotto <strong>un</strong>a piccola <strong>in</strong>novazione tecnologica, che ha risolto il problema<br />
del tonchio: le lenticchie si sistemano <strong>in</strong> congelatore per 48 ore. Questo trattamento<br />
termico non compromette la vitalità del seme (che può anche essere coltivato), ma<br />
impe<strong>di</strong>sce al tonchio <strong>di</strong> <strong>di</strong>ffondersi.<br />
Quando è nato il Presi<strong>di</strong>o i produttori non<br />
conoscevano sistemi naturali post-raccolta.<br />
B – Impiego <strong>di</strong> trattamenti naturali<br />
post-raccolta<br />
AGROAMBIENTALE<br />
No No<br />
Impiego <strong>di</strong> sistemi <strong>di</strong> irrigazione che<br />
limit<strong>in</strong>o il consumo <strong>di</strong> acqua<br />
b13 Irrigazione<br />
Nel 2012 due produttori del Presi<strong>di</strong>o hanno <strong>in</strong>trodotto pannelli fotovoltaici sul tetto delle<br />
aziende.<br />
b14 Energie r<strong>in</strong>novabili Uso <strong>di</strong> energia da fonti r<strong>in</strong>novabili No<br />
No Tutti produttori del Presi<strong>di</strong>o hanno la certificazione biologica.<br />
Ottenimento <strong>di</strong> certificati <strong>di</strong><br />
produzione o registrazione marchi<br />
commerciali<br />
b15 Certificazioni<br />
55<br />
No Il packag<strong>in</strong>g è m<strong>in</strong>imale ma non impiega al momento materiali riciclati/riciclabili.<br />
Impiego <strong>di</strong> packag<strong>in</strong>g m<strong>in</strong>imale e/o<br />
fatto con materiali riciclati/riciclabili<br />
b16 Confezionamento
20 ettari, cui si aggi<strong>un</strong>gono i terreni coltivati da altri produttori più piccoli che non<br />
sono nel Presi<strong>di</strong>o - perché vendono poche lenticchie sfuse solo localmente - ma che<br />
beneficiano dei vantaggi <strong>in</strong>trodotti dal Presi<strong>di</strong>o: uso della trebbia, prezzo più elevato,<br />
visibilità...<br />
1 – 2 ettari.<br />
Incremento della superficie<br />
complessiva coltivata con il prodotto<br />
del Presi<strong>di</strong>o<br />
c1 Superficie (ha)<br />
c2 Numero dei produttori Incremento del numero dei produttori 3 produttori. 6 produttori.<br />
Oggi cont<strong>in</strong>ua ad essere <strong>un</strong>’attività gestita dalle famiglie, ma esistono anche salariati<br />
stagionali. In ogni famiglia lavorano 2 o 3 persone.<br />
Prima lavoravano tutti i familiari, senza<br />
aiuti esterni.<br />
Aumento dell’occupazione nella filiera<br />
del Presi<strong>di</strong>o<br />
c3 Occupazione<br />
7 qu<strong>in</strong>tali. 200 qu<strong>in</strong>tali.<br />
Aumento/<strong>di</strong>m<strong>in</strong>uzione della quantità<br />
prodotta<br />
Quantità prodotta<br />
(solo del prodotto del<br />
Presi<strong>di</strong>o)<br />
c4<br />
Locale: 10% Regionale: 15%. Tutto il resto (75%): nazionale. Ven<strong>di</strong>te a livello<br />
<strong>in</strong>ternazionale solo episo<strong>di</strong>che.<br />
A – Ampliamento dei mercati Mercato locale.<br />
10% <strong>in</strong> azienda a turisti, ristoranti dell’isola; piccole percentuali <strong>in</strong> occasione <strong>di</strong> sagre<br />
e ai Gas; la maggior parte del prodotto (80%) a negozi specializzati (gastronomie, ecc)<br />
italiani.<br />
B – Attivazione <strong>di</strong> nuovi canali<br />
commerciali<br />
Diversificazione dei<br />
mercati<br />
c5<br />
Piccola scala<br />
ECONOMICA<br />
Non <strong>in</strong> particolare, già <strong>in</strong> passato si vendevano <strong>di</strong>rettamente.<br />
C – Aumento del potere <strong>di</strong><br />
contrattazione dei produttori<br />
Un produttore, grazie a <strong>un</strong> contributo della Regione Siciliana, ha costruito <strong>un</strong> locale per<br />
stoccaggio e confezionamento.<br />
A – Ampliamento o costruzione <strong>di</strong><br />
nuove strutture produttive<br />
Ampliamento<br />
dell’azienda<br />
c6<br />
Le terre nuove non sono state acquistate, né affittate, ma prese <strong>in</strong> comodato d’uso o <strong>in</strong><br />
seguito ad accor<strong>di</strong> verbali.<br />
B – Risoluzione <strong>di</strong> conflitti sulla terra<br />
c7 Prezzo <strong>di</strong> ven<strong>di</strong>ta Rem<strong>un</strong>eratività del prodotto 5, 6mila lire al kg. da 9 euro al kg (<strong>in</strong>grosso) a 12 euro al kg (dettaglio).<br />
56<br />
Nei primi anni c’è stata <strong>un</strong>a partnership con l’azienda Fiorucci, che ha sostenuto il<br />
Presi<strong>di</strong>o e acquistato grande quantità <strong>di</strong> lenticchie per le ven<strong>di</strong>ta <strong>di</strong> natale (con lo<br />
zampone). Oggi <strong>un</strong> produttore del presi<strong>di</strong>o vende le lenticchie al produttore Tasca<br />
d’Almerita che ha <strong>un</strong>a l<strong>in</strong>ea <strong>di</strong> prodotti siciliani (La Natura <strong>in</strong> Tasca). In ogni caso al<br />
momento non ci sono collaborazioni particolarmente rilevanti.<br />
No<br />
Partnership con altre imprese,<br />
<strong>di</strong>stributori, etc<br />
c8 Alleanze economiche
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Sul sito della Fondazione <strong>Slow</strong> <strong>Food</strong> per la Bio<strong>di</strong>versità è possibile trovare altre <strong>in</strong>formazioni sul progetto dei <strong>Presì<strong>di</strong></strong> e<br />
scaricare pubblicazioni e documenti: www.fondazioneslowfood.it<br />
57
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